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AM81T1 - Pensiero e tempo sono la radice della paura
Primo discorso pubblico
Amsterdam - Olanda
10 settembre 1981



1:30 Purtroppo, ci saranno solo due incontri e quindi dobbiamo condensare ciò che abbiamo da dire sull'intera esistenza della vita. Non stiamo facendo alcun tipo di propaganda non vi stiamo persuadendo a pensare in un certo modo, né convincendovi di qualcosa. Di questo dobbiamo essere completamente sicuri. Non stiamo parlando di qualcosa di esotico dall'oriente, tutte quelle sciocchezze che si fanno nel nome dei guru e di quelli che scrivono strane cose dopo aver visitato l'India. Non apparteniamo affatto a quel genere di persone. Ma vorremmo far notare che durante questi due discorsi penseremo insieme, non solamente ascoltando ciò che viene detto, ascoltando qualche idea, ed essere d'accordo o meno con queste idee, non intendiamo creare discussioni, opinioni, giudizi, ma insieme, intendo insieme, voi e chi vi parla, osserveremo ciò che il mondo è diventato, non solo nel mondo occidentale, ma anche in oriente dove c'è molta povertà, molta miseria una grande sovrappopolazione, dove i politici, come qui in occidente sono incapaci di affrontare ciò che accade. Tutti i politici pensano in termini tribalistici. Il tribalismo è diventato un nazionalismo sopravvalutato. E quindi non possiamo contare su nessun politico o leader, su nessun libro che è stato scritto sulla religione. Non possiamo fare affidamento su nessuna di queste persone, su scienziati, biologi, psicologi. Non sono stati capaci di risolvere i nostri problemi umani. Sono sicuro che sarete d'accordo su questo. Né possiamo affidarci a nessun guru. Purtroppo questi individui vengono in occidente e sfruttano le persone, si arricchiscono, ma non hanno niente a che vedere con la religione.
5:48 Detto ciò, è importante che noi, voi e chi vi parla, pensiamo insieme. Per pensare insieme intendiamo non accettare semplicemente alcun tipo di opinione o valutazione ma osservare insieme, non solo esternamente - ciòè, quello che accade nel mondo - ma anche ciò che accade in ciascuno di noi, psicologicamente. Esternamente c'è grande incertezza, confusione, guerre, o la minaccia di guerra. Ci sono guerre in corso in alcune parti del mondo, esseri umani che si uccidono tra di loro. Non sta accadendo qui in occidente, ma c'è la minaccia di una guerra nucleare, la bomba e i preparativi per la guerra. E noi comuni esseri umani non sembriamo capaci di fare qualcosa al riguardo. Ci sono manifestazioni, terrorismo, scioperi della fame, eccetera. Questo è ciò che sta accadendo nel mondo esterno; un gruppo tribale contro un altro; l'occidente, l'America contro altri Paesi e via dicendo. Gli scienziati contribuiscono a tutto questo, e i filosofi, anche se ne parlano contro, interiormente continuano in termini di nazionalismo, in base alla loro specifica carriera e via dicendo. Questo è ciò che effettivamente sta avvenendo nel mondo esterno, e che può essere osservato da ogni essere umano intelligente.
8:59 E interiormente, nelle nostre menti e nei nostri cuori, siamo anche molto confusi. Non c'è sicurezza, e forse non solo per noi stessi ma neanche per il nostro futuro, per le nostre generazioni future. Le religioni hanno diviso gli esseri umani in cristiani, induisti, musulmani, buddisti e via dicendo.
9:50 Quindi, considerando tutto ciò, guardando oggettivamente, tranquillamente, senza nessun pregiudizio, osservando, è naturalmente importante che pensiamo insieme su tutto questo. Pensare insieme. Non avere opinioni contro altre opinioni; o una conclusione contro altre conclusioni, un ideale contro un altro ideale; ma piuttosto pensare insieme e vedere cosa noi esseri umani possiamo fare. La crisi non è nel mondo economico, né nel mondo politico, la crisi è nella nostra coscienza. Penso che pochi di noi lo comprendano. La crisi è nella nostra mente e nel nostro cuore. Cioè, la crisi è nella nostra coscienza. La nostra coscienza, che è tutta la nostra esistenza, con le nostre credenze, con le nostre conclusioni, con il nostro nazionalismo, con tutte le paure che abbiamo, i piaceri, l'apparente insolubile problema della sofferenza, ciò che chiamiamo amore, compassione e il problema della morte, e che cosa c'è, se c'è qualcosa nell'aldilà, e la questione della meditazione, e se c'è qualcosa al di là del tempo, al di là del pensiero, se c'è qualcosa di eterno. Questo è il contenuto della nostra coscienza. Questo è il contenuto di ogni essere umano, che viva in questo Paese o in Asia, in India, in America o in Russia. Il contenuto della coscienza è il terreno comune di tutta l'umanità. Penso che questo debba essere molto chiaro fin dal principio.
13:47 Ogni essere umano che vive in questa parte del mondo soffre, non solo fisicamente, ma anche interiormente. É ansioso, incerto, impaurito, confuso, ansioso, privo di un senso di profonda sicurezza. Lo stesso accade in Asia, ad ogni essere umano, ed è lo stesso in India, in America e in Russia. Quindi la nostra coscienza è comune a tutta l'umanità. Per favore, ascoltate! Forse è la prima volta che ascoltate queste cose, perciò per favore non rifiutatele. Indaghiamole insieme, pensiamoci insieme. Non quando arriverete a casa, ma ora. Che la vostra coscienza - ciò che pensate, ciò che sentite, le vostre reazioni, le vostre ansie, la vostra solitudine, la vostra tristezza, il vostro dolore, la ricerca di qualcosa che non sia meramente fisico ma che vada oltre il pensiero - è lo stesso per chi vive in India o in Russia o in America. Tutti hanno gli stessi problemi che avete voi, gli stessi problemi relazionali tra di loro, uomo, donna. Stiamo tutti sullo stesso terreno, la coscienza. La nostra coscienza è comune a tutti noi. E quindi non siamo individui. Per favore, pensateci. Siamo stati formati, educati, dalla religione come dalla scuola, a considerarci anime separate, individui, che si battono per se stessi, ma è un'illusione perché la nostra coscienza è comune a tutta l'umanità. Quindi noi siamo l'umanità. Non siamo individui separati che lottano per se stessi. Questo è logico, razionale, sensato. Quindi non siamo entità separate con contenuti psicologici separati che lottano per se stessi. Ma siamo, ognuno di noi è in realtà il resto dell'umanità.
17:57 Quindi logicamente, forse lo accetterete a livello intellettuale, ma se lo sentite profondamente, allora tutta la nostra attività subisce un cambiamento radicale. Questo è il primo punto su cui dobbiamo pensare insieme: che la nostra coscienza, il modo in cui pensiamo, il modo in cui viviamo, forse più comodo, più agiato con più mezzi per viaggiare e via dicendo, a parte questo, interiormente, psicologicamente, siete esattamente come coloro che vivono a migliaia e migliaia di chilometri da voi.
19:19 E quindi dobbiamo pensare a questi problemi insieme. Prima di tutto, al problema della relazione. Tutta la vita è relazione, l'esistenza stessa è essere in relazione. E quando osservate ciò che abbiamo fatto nella nostra relazione con l'altro, intima o meno che sia, tra due esseri umani, tra uomo e donna, in questa relazione c'è un conflitto enorme, una lotta - perché? Perché gli esseri umani, che hanno vissuto per più di un milione di anni, non hanno risolto questo problema della relazione? Cioè, due persone che vivono insieme senza conflitto. A quanto pare non lo abbiamo risolto. Quindi stamattina potremmo, forse per un'ora, pensare insieme su questo. Osserviamo insieme cosa è realmente questa relazione tra un uomo e una donna, perché tutta la società è basata sulla relazione. Non esiste società se non c'è relazione, la società allora diventa un'astrazione. Quindi stamani insieme dovremmo considerare, insieme, cosa sono realmente le nostre relazioni.
21:51 Se si osserva da vicino, c'è conflitto tra uomo e donna. L'uomo ha i propri ideali, i propri obiettivi, le proprie ambizioni, sta sempre cercando il successo, di essere qualcuno nel mondo. E anche la donna lotta, anche lei vuole essere qualcuno, vuole realizzarsi, diventare qualcosa. Ognuno segue una propria direzione. Sono come i binari del treno, che corrono paralleli senza mai incontrarsi, forse a letto ma altrimenti, se osservate da vicino, non si incontrano mai veramente, psicologicamente, internamente - perché? Questa è la domanda. Quando chiediamo perché, stiamo sempre cercando la causa, pensiamo in termini di causalità, sperando così che, se potessimo comprendere la causa, poi forse potremmo cambiare l'effetto. Posso chiedervi - comprendete tutti l'inglese spero. Se non è così sto parlando a me stesso, il che è piuttosto assurdo. Chi vi parla non è stato in questo paese per dieci anni ma è lieto di essere di nuovo qui, ma se non comprendiamo l'inglese allora temo che la nostra comunicazione non sia possibile. Quindi chi vi parla spera che comprendiate l'inglese il meglio possibile. Chi vi parla potrebbe usare il francese o l'italiano ma sarebbe ugualmente difficile.
24:53 Dunque, stiamo ponendo una domanda semplice ma molto complessa: perché noi esseri umani non siamo stati capaci di risolvere il problema della relazione pur avendo vissuto su questa terra per milioni e milioni di anni? É perché ognuno ha la propria particolare immagine costruita dal pensiero, e la nostra relazione è basata solo su due immagini: l'immagine che l'uomo crea di lei e l'immagine che la donna crea di lui? Quindi, siamo in questa relazione: due immagini che vivono insieme. Questo è un fatto. Se vi osservate attentamente, se posso farvi notare, voi avete creato un'immagine di lei e lei ha creato un quadro, una struttura verbale di voi, dell'uomo. Quindi la relazione è tra queste due immagini. Queste immagini sono state create dal pensiero. E il pensiero non è correlato all'amore.
26:55 Il pensiero è amore? Tutti i ricordi di questa relazione le memorie, le immagini, le conclusioni reciproche, sono - se si osserva da vicino e senza nessun pregiudizio - sono il prodotto del pensiero, sono il risultato di diverse memorie, esperienze, irritazioni, solitudine. E così la nostra relazione con l'altro non è amore ma l'immagine che il pensiero ha costruito.
28:03 Quindi dobbiamo esaminare, se vogliamo comprendere la realtà della relazione, dobbiamo comprendere l'intero movimento del pensiero perché viviamo di pensiero, tutte le nostre azioni si basano sul pensiero; tutti i grandi edifici del mondo sono costruiti dal pensiero, tutte le cattedrali, le chiese, i templi e le moschee sono stati creati dal pensiero, costruiti dal pensiero. E ciò che sta dentro questi edifici religiosi gli interni, le figure, i simboli, le immagini sono tutte invenzioni del pensiero. Questo non è confutabile. Quindi il pensiero ha creato non solo quei meravigliosi edifici architettonici e il contenuto di quegli edifici, ma ha creato anche gli strumenti di guerra, la bomba, vari tipi di bombe. Il pensiero ha creato anche il chirurgo, quei meravigliosi strumenti, così delicati della chirurgia. Il pensiero ha creato anche il falegname, che deve studiare il legno, gli strumenti e via dicendo. Quindi il pensiero ha fatto tutto questo. Il contenuto di una chiesa e il chirurgo, l'ingegnere esperto che costruisce un bel ponte, sono tutti il risultato del pensiero. Questo non può essere confutato, per quanto se ne possa discutere. Quindi è necessario esaminare cosa è il pensiero, perché gli esseri umani vivono di pensiero, perché il pensiero ha causato questa confusione nel mondo - guerra, assenza di relazione reciproca, la grande capacità del pensiero, con la sua straordinaria energia. E anche ciò che il pensiero ha fatto in milioni di anni, portando dolore all'umanità. Per favore, osserviamolo insieme, esaminiamolo insieme. Non opponetevi a ciò che dice chi vi parla ma esaminiamo insieme ciò che vi dice, in modo da comprendere ciò che sta davvero accadendo a tutti gli esseri umani. Ci stiamo distruggendo.
32:12 Quindi dobbiamo esaminare molto attentamente la questione del pensiero. Il pensiero è la reazione della memoria. La memoria non è solo il ricordo delle cose passate ma anche il pensiero che proietta se stesso nel futuro come speranza. Quindi il pensiero è la risposta della memoria, la memoria è conoscenza, la conoscenza è esperienza. Cioè, c'è l'esperienza, dall'esperienza deriva la conoscenza, dalla conoscenza c'è la memoria, o il ricordo, e si agisce dalla memoria. E da questa azione imparate, che è ulteriore conoscenza. Così viviamo in questo ciclo - esperienza, conoscenza, memoria, pensiero, azione. Gli esseri umani vivono in questo ciclo, vivono sempre nel campo della conoscenza. Spero non vi stiate annoiando. Se siete annoiati, mi dispiace. Se volete qualcosa di romantico, di sentimentale, qualcosa che vi compiaccia, allora spero che non ascoltiate. Ma ciò di cui stiamo parlando è molto serio. Non è qualcosa per il fine settimana, per un ascolto superficiale, perché a noi interessa un cambiamento radicale della coscienza umana. Quindi dobbiamo pensare a tutto ciò, guardare insieme, vedere se è possibile, perché gli esseri umani che hanno vissuto su questa terra per milioni di anni, sono ancora come siamo. Siamo progrediti dal punto di vista tecnologico, comunicazioni e trasporti migliori, miglior igiene eccetera, ma interiormente siamo gli stessi, più o meno: infelici, insicuri, soli, sempre carichi di dolore. E ogni persona seria che si confronti con questa sfida deve rispondere, non può affrontarla superficialmente, o voltarle le spalle. Ecco perché questo incontro e quello di domani mattina sono molto seri perché dobbiamo applicare le nostre menti e i nostri cuori per scoprire se è possibile produrre una mutazione radicale nella nostra coscienza e, di conseguenza, nella nostra azione e comportamento.
35:53 Quindi, come stavamo dicendo, il pensiero nasce dall'esperienza, dal conosciuto e quindi non c'è niente di sacro che riguardi il pensiero. É materialistico, è un processo della materia, pensare. E noi ci affidiamo a questo, al pensiero per risolvere i nostri problemi, politici, religiosi, relazionali e via dicendo. E i nostri cervelli, le nostre menti sono condizionati, educati a risolvere problemi. Il pensiero ha creato il problema e poi i nostri cervelli, le nostre menti, sono allenati e risolvere problemi. Se avete un problema di ingegneria lo risolvete, un problema di salute, si risolve, e così via. Le nostre menti sono allenate a risolvere problemi. Questi problemi sono creati dal pensiero psicologicamente, internamente. Capite cosa sta accadendo? Il pensiero crea il problema psicologicamente e la mente è allenata a risolvere i problemi, quindi il pensiero crea il problema, e poi cerca di risolverlo. Così è intrappolato nello stesso vecchio processo, una routine. Per cui i problemi diventano sempre più complessi, sempre più irrisolvibili. Allora dobbiamo vedere, se è davvero possibile, se c'è un modo diverso di approcciare questa vita, non attraverso il pensiero, perché questo non ha risolto i nostri problemi. Al contrario, il pensiero ha causato una maggiore complessità. Dobbiamo vedere se è possibile, o se non è possibile, se esiste una dimensione differente, un approccio alla vita del tutto diverso. E per questo è importante comprendere la natura del pensiero, la natura del nostro modo di pensare. Il nostro modo di pensare si basa sul ricordo delle cose del passato. Che significa pensare a cosa è accaduto una settimana fa, pensarci, modificandolo nel presente e proiettandolo nel futuro. Questo è il movimento della nostra vita, che è una realtà. Perciò la conoscenza è diventata importantissima per noi, ma la conoscenza non è mai completa. La conoscenza di qualsiasi cosa è sempre incompleta, sarà sempre incompleta. Per questo la conoscenza è sempre accompagnata dall'ignoranza, la conoscenza vive sempre nell'ombra dell'ignoranza. Questo è un fatto. Non è un'invenzione di chi vi parla, o una conclusione, ma è così.
40:11 Quindi, l'amore non è conoscenza. L'amore non è ricordo. L'amore non è desiderio o piacere. Il desiderio, il piacere, il ricordo, sono basati sul pensiero. Perciò la nostra relazione reciproca, per quanto vicina, per quanto intima, se la osservate da vicino, si basa sul ricordo, che è pensiero. In questa relazione in realtà, anche se potete dire di amare la moglie o il marito o la fidanzata e via dicendo, questa in effetti è basata sul ricordo, che è pensiero. E in questo non c'è amore. Vedete davvero questo fatto? Oppure diciamo: "Che cose terribili sta dicendo, io amo mia moglie" - ma è così? Può esserci amore quando c'è gelosia possessività, attaccamento? Quando ciascuno persegue la propria particolare ambizione, avidità, invidia, direzione, come due linee parallele che non si incontrano mai. É amore questo? Quindi è necessario indagare, se ci si vuole dedicare al problema dell'esistenza seriamente, profondamente, è necessario esaminare cosa è il desiderio. Perché gli esseri umani sono spinti dal desiderio. Possiamo continuare su queste cose? Scusate, dovete sopportarlo, ma è colpa vostra che siete qui! E forse anche di chi vi parla! Spero stiamo pensando insieme osservando insieme, come due amici, che camminano lungo la strada, guardando ciò che ci circonda, non solo ciò che è molto vicino, ciò che è immediatamente percepibile, ma anche ciò che si vede a distanza, perché stiamo facendo un viaggio insieme, magari affettuosamente, mano nella mano, o come due amici, esaminando il complesso problema della vita in cui non ci sono leader, non ci sono guru, perché si vede chiaramente che la nostra coscienza è la coscienza dell'umanità allora ci accorgiamo che siamo sia il guru sia il discepolo, il maestro e l'allievo, perché siamo tutto questo, è tutto nella nostra coscienza. Questa è una consapevolezza straordinaria. Quindi quando si comincia a comprendere se stessi profondamente si diventa una luce per se stessi e non si dipende da nessuno, da nessun libro, da nessuna autorità, inclusa quella di chi vi parla, così siamo in grado di comprendere questo intero problema del vivere ed essere una luce per se stessi.
45:30 Quindi dobbiamo esaminare insieme il desiderio, perché se il desiderio è amore, allora il desiderio crea problemi. L'amore non ha problemi, e per comprendere la natura dell'amore, la compassione, con la sua intelligenza, dobbiamo comprendere insieme cos'è il desiderio. Il desiderio ha una vitalità straordinaria una persuasione straordinaria, impulso, traguardo, e l'intero processo del divenire, il successo, è basato sul desiderio - il desiderio ci fa paragonare agli altri, imitare, conformare. Quindi è molto importante nel comprendere l'intera natura di noi stessi, comprendere cosa è il desiderio, senza reprimerlo, senza sfuggirlo, senza trascenderlo, ma comprenderlo, guardarlo, per vederne l'intero impeto. Possiamo farlo insieme, che non significa che stiate imparando da chi vi parla. Chi vi parla non ha niente da insegnarvi. Vi prego di comprenderlo. Chi vi parla sta semplicemente facendo da specchio in cui vedete voi stessi. E poi, quando vedete voi stessi chiaramente potete abbandonare lo specchio, non ha importanza, potete lasciarlo.
47:48 Allora, comprendere il desiderio richiede attenzione, serietà, è un problema molto complesso. Perché gli esseri umani hanno vissuto con l'energia straordinaria del desiderio, come l'energia del pensiero. Qual è la relazione tra il pensiero e il desiderio? Qual è la relazione tra il desiderio e la volontà? Perché viviamo basandoci molto sulla volontà. Quindi, qual è il movimento, la fonte, l'origine del desiderio? Se ci si osserva si vede l'origine, il principio del desiderio, che inizia con la sensazione, la risposta dei sensi, la risposta dei sensi, con il suo contatto, sensazione, poi il pensiero crea l'immagine, e in quel momento inizia il desiderio. Vi prego, osserviamolo attentamente. Si vede qualcosa in una vetrina, un vestito, una camicia, una macchina, una sciarpa, qualsiasi cosa - c'è la vista, la sensazione, poi il tatto, e poi il pensiero dice: "Come mi starebbe bene quel vestito, quella camicia!" crea un'immagine, e quindi inizia il desiderio. Vero? Seguite tutto questo? Vedetelo da voi, è abbastanza semplice. Vedete qualcosa di molto bello, c'è una sensazione creata attraverso la reazione nervosa, la risposta ottica, e poi il pensiero che dice: "Come starei bene con quel vestito, o camicia, o cappotto" o qualsiasi cosa sia, e inizia il desiderio. Quindi, la relazione tra desiderio e pensiero è molto vicina. Se non ci fosse il pensiero ci sarebbe solo la sensazione - non tutti i problemi creati dal desiderio. Spero ci stiamo incontrando.
51:15 Il desiderio è la quintessenza della volontà. Perciò, il pensiero domina la sensazione e crea l'urgenza, il desiderio di possedere. Sto parlando da solo o state seguendo? Forse tutto questo è nuovo per voi, ma dobbiamo pensare a tutte queste cose insieme, non come individui separati con le proprie conclusioni particolari ma osservando insieme tutto questo ed essere molto chiari.
52:16 Perciò, quando nella relazione opera il pensiero, che è il ricordo che crea l'immagine reciproca, quando c'è questa immagine creata dal pensiero, non può esserci amore. Quando c'è desiderio, sessuale o altro, - e il desiderio è parte del pensiero - questo impedisce l'amore.
53:03 E dovremmo anche considerare, nella nostra indagine insieme, la natura della paura, perché siamo tutti intrappolati in questa cosa terribile chiamata paura. Sembriamo incapaci di risolverla. Viviamo con essa, vi ci abituiamo o cerchiamo di sfuggirla, con il divertimento, con la preghiera, con varie forme di intrattenimento, religiose o altro. Dobbiamo esaminare ancora insieme la natura e la struttura della paura. Vi prego, la paura è comune a tutti noi, sia che viviate in questo Paese ordinato e pulito, o in India che è disordinata, sporca, sovrappopolata e via dicendo. Il problema è lo stesso, la paura. E l'uomo ci vive insieme da migliaia e migliaia di anni, e non siamo stati capaci di risolverla. É possibile - poniamoci questa domanda il più seriamente possibile - è possibile essere completamente liberi dalla paura, non solo dalla paura fisica ma da forme molto più sottili di paura interiore? Le paure coscienti e quelle profonde inesplorate, paure che esistono in profondità nelle nostre coscienze che non abbiamo mai neppure esaminato che ci sono.
55:34 Esaminare non significa analizzare. So che è di moda che per qualsiasi problema andate dall'analista. Spero che non ce ne siano qui! E l'analista è come voi e me, possiede solo determinate tecniche. Ma dobbiamo esaminare che cosa sono l'osservazione e l'analisi. L'analisi implica che ci sia qualcuno che analizza. Colui che analizza è diverso da ciò che viene analizzato? O chi analizza è ciò che viene analizzato? Comprendete la domanda? Colui che analizza è ciò che viene analizzato; questo è un fatto ovvio. Sto analizzando me stesso, ma chi è colui che analizza, dentro di me, che dice 'devo analizzare'? Colui che analizza si separa da ciò che viene analizzato, e poi esamina ciò che verrà analizzato - giusto? Quindi, colui che analizza è ciò che questi sta esaminando, analizzando. Sono entrambi la stessa cosa, è un inganno fatto dal pensiero. Perciò, quando osserviamo, non c'è analisi, semplicemente osservare le cose così come sono. Osservare davvero ciò che è, non analizzarlo, perché nel processo di analisi è possibile ingannarsi. Se vi piace giocare a questo gioco potete continuare all'infinito, analizzando fino alla morte, senza mai apportare una trasformazione radicale dentro di voi. Mentre l'osservazione, guardare, guardare al mondo presente così com'è, non come olandese, inglese, francese o questo o quello, ma vedere davvero cosa sta accadendo. Questa è osservazione, pura osservazione delle cose così come sono.
58:34 Quindi dobbiamo esaminare, osservare cosa è la paura, non qual è la causa della paura - lo vedremo fra poco - non qual è la causa della paura che implica analisi, andare molto indietro, all'origine della paura, - lo scopriremo tra un minuto - ma imparare l'arte di osservare, senza tradurre ciò che osservate, o interpretare ciò che osservate, ma semplicemente osservare, come osservereste un bel fiore. Nel momento in cui lo strappiamo, il fiore non c'è più. Questa è l'analisi. Ma, osservare la bellezza di un fiore, la luce in una nuvola, la luce della sera, un albero in una foresta, semplicemente osservarlo. Quindi analogamente, se possiamo, osserviamo la paura. Qual è la radice della paura, non i vari aspetti della paura? Vero? Possiamo continuare su questo? Cioè, supponiamo che io abbia paura. Supponiamo - non è così - ma supponiamo che io abbia paura, Qui devo chiarire bene questo punto. Ciò che dice chi vi parla, egli lo vive altrimenti non starebbe su un palco a parlarne. Lo ha fatto per sessant'anni, non si illuderebbe, è possibile farlo, ma lui vi si è dedicato molto a fondo. Quindi ciò che dice per lui è un fatto, non un'illusione, una via di fuga.
1:00:47 Quindi ci chiediamo se sia davvero possibile essere liberi dalla paura, assolutamente. Psicologicamente, internamente, qual è la radice della paura? Cosa significa paura? Paura di qualcosa che vi ha arrecato dolore, paura di ciò che potrebbe accadere. Il passato, o ciò che potrebbe accadere in futuro - giusto? Non ciò che potrebbe accadere ora, perché ora non c'è paura. Ma lo potete vedere voi stessi, la paura è un processo temporale - giusto? Paura di qualcosa che è accaduto la settimana scorsa, un evento che ha comportato dolore psicologico o fisico, e la paura che potrebbe accadere di nuovo domani: perdere un lavoro, non ottenere qualcosa che volete, non raggiungere l'illuminazione e tutte queste cose. Quindi la paura è un movimento nel tempo - giusto? Un movimento dal passato attraverso il presente, che si modifica verso il futuro. Quindi l'origine della paura è il pensiero. E il pensiero è tempo, perché il pensiero è l'accumulazione di conoscenza attraverso l'esperienza, la memoria, la risposta della memoria, pensiero, azione. Quindi pensiero e tempo sono tutt'uno, il pensiero-tempo è la radice della paura. Questo è abbastanza ovvio. É così.
1:03:35 Ora, non si tratta di fermare il pensiero o il tempo. Ovviamente sarebbe impossibile fermarlo perché chi è l'entità che dice: "Devo fermare il pensiero"? Il che sarebbe assurdo perché questa entità è parte del pensiero. State seguendo tutto questo? Perciò questa idea di fermare il pensiero è impossibile. Questo implica un controllore che cerca di controllare il pensiero. Il controllore è creato dal pensiero. Quindi, per favore, semplicemente ascoltate, osservate soltanto. L'osservazione è un'azione in se stessa, non è che dobbiamo fare qualcosa per la paura. Mi chiedo se lo comprendete.
1:04:35 Guardate: supponiamo che io abbia paura di qualcosa, del buio, che mia moglie mi lasci, o di essere solo e cose simili. Sono profondamente spaventato. Voi me ne parlate, mi spiegate l'intero movimento della paura, l'origine della paura, che è il tempo. Ho provato dolore, oppure ho avuto un certo incidente, un evento che ha causato paura, l'ho registrato nel cervello, e c'è il pensiero che questo evento passato possa accadere di nuovo, e quindi c'è paura. Voi me lo spiegate. Ed io ascolto attentamente la vostra spiegazione, ne vedo la logica, il buonsenso, non la respingo, ascolto. E questo significa che ascoltare diventa un'arte. Non respingo ciò che state dicendo, né lo accetto, ma lo osservo. Vedo che ciò che mi dite a proposito del tempo, del pensiero, è vero. Non dico "Devo fermare il tempo e il pensiero", ma voi mi avete spiegato di non farlo, di osservare solo come nasce la paura, che è un movimento di pensiero, tempo. Osservate soltanto questo movimento e non ve ne allontanate, non scappate, viveteci insieme, guardatelo, mettete la vostra energia nel guardarlo. Poi vedrete che la paura comincia a dissolversi perché non avete fatto niente, l'avete semplicemente osservata, le avete dato la vostra attenzione. Proprio questa attenzione è come gettare luce sulla paura. Attenzione significa mettere tutta la vostra energia in quell'osservazione. É abbastanza chiaro? Signore, purtroppo abbiamo solo due incontri, vorrei ce ne fossero di più. Se cominciate a porre domande diventerebbe qualcosa di diverso. Ma spero non le dispiacerà se vado avanti. Posso?
1:07:50 Quindi, l'osservazione senza analisi implica prestare la vostra totale attenzione a un problema. Il problema che è la relazione, il problema che è la paura, e dobbiamo anche occuparci del problema del piacere. Posso chiedere che ora è? Scusi? Le dodici e un quarto. Abbiamo parlato per un'ora. Volete che continui un'altra mezz'ora? Potete farcela? Dipende da voi, non da me, signori.
1:08:57 E poi - signore, la prego non scatti fotografie. Per favore, tutto questo è molto serio. Non è qualcosa con cui giocare un giorno e poi lasciarlo. Riguarda le nostre vite, la nostra intera esistenza. E se siete davvero seri dobbiamo dare la nostra attenzione a queste cose.
1:09:42 Perché l'uomo insegue il piacere? Vi prego di chiedervi perché. Il piacere è l'opposto del dolore? Vi prego pensateci un po'. Tutti abbiamo avuto dolori di diverso tipo, sia fisici sia psicologici. Psicologicamente la maggior parte di noi ha subito ferite, offese, dall'infanzia, questo è dolore. E come conseguenza di questo dolore ci siamo rinchiusi, ci siamo isolati per non essere feriti ulteriormente. Siamo stati feriti dall'infanzia, durante la scuola, paragonandoci con coloro che erano più brillanti. Abbiamo ferito noi stessi e altri ci hanno ferito attraverso varie forme di rimprovero, ferendoci, dicendo qualcosa di brutale, terrorizzandoci. E c'è una ferita profonda con tutte le sue conseguenze, che sono isolamento, resistenza, un ritirarsi sempre di più. E pensiamo che l'opposto di questo sia il piacere. Il dolore e il suo opposto, che è il piacere. Ma è così?
1:11:37 Quindi dobbiamo esaminare da vicino, se ne avete l'energia, se avete tempo, se volete: la bontà è l'opposto di ciò che non è buono? Se la bontà è l'opposto, allora questa bontà contiene il suo proprio opposto - giusto? Quindi non è bontà. La bontà è qualcosa di totalmente separato da ciò che non lo è. Quindi, il piacere - vi prego ascoltate questo se non vi dispiace, chi vi parla lo chiede rispettosamente - il piacere è qualcosa di opposto al dolore? O è il contrario e stiamo sempre perseguendo il contrario, l'opposto? Quindi ci si domanda: il piacere è interamente separato, come la bontà - da ciò che non è piacevole? Capite? O il piacere è contaminato dal dolore? Perciò, quando guardate da vicino il piacere, è sempre ricordo, non è vero? Quando si è felici non si dice mai: "Come sono felice!", è sempre dopo, il ricordo di quella cosa che ci ha dato piacere, e il ricordo di quel piacere. Come un tramonto, quando guardate alla splendore della sera, piena di una luce straordinaria, c'è un grande piacere, una grande gioia. Poi questo viene ricordato, e così nasce il piacere. Perciò anche il piacere è parte del pensiero. É così ovvio.
1:14:24 Il prossimo problema è: - è molto complesso come tutti i problemi umani - è possibile mettere fine a tutta la sofferenza? Perché dove c'è sofferenza non c'è amore. Dove c'è sofferenza ovviamente non può esserci intelligenza. Esamineremo questa parola, che è una parola molto complessa, intelligenza.
1:15:10 Sapete, la comprensione di relazione, paura, piacere e sofferenza, significa mettere ordine nella nostra casa. Senza ordine non possiamo meditare. Comprendete questa parola? Purtroppo questa parola è stata portata in occidente da persone dell'oriente. Ora, chi vi parla mette la meditazione alla fine dei discorsi perché non c'è possibilità di meditare correttamente se non avete messo in ordine la vostra casa, la casa psicologica, in ordine. Se la casa è in disordine, la casa psicologica, ciò che siete, se quella casa non è in ordine, che senso ha meditare? É solo una fuga. Porta a ogni genere di illusioni. E potete sedervi a gambe incrociate o stare a testa in giù per il resto della vita ma quella non è meditazione. La meditazione deve iniziare mettendo completamente in ordine la vostra casa: cioè, ordine nelle vostre relazioni, nei vostri desideri, piaceri e via dicendo.
1:17:11 E poi, una delle cause di disordine nelle nostre vite è la sofferenza. Questo è un fattore comune, una realtà comune a tutti gli esseri umani. Tutti passiamo per questa tragedia della sofferenza, qui, o nel mondo asiatico o in quello occidentale. Anche questa è una cosa comune che condividiamo tutti. Non c'è solo il cosiddetto dolore personale ma c'è il dolore dell'umanità, il dolore causato dalle guerre, cinquemila anni di documentazione storica, ogni anno c'è stata una guerra, un massacro, violenza, terrore, brutalità, mutilazioni, persone senza mani, senza occhi tutti gli orrori e la brutalità della guerra, che ha causato sofferenze incalcolabili all'umanità. Non è solo il proprio dolore personale, ma il dolore dell'umanità, il dolore di quando vedi un uomo che non ha niente, solo uno straccio, e per il resto della sua vita sarà così. Non nei paesi occidentali, ma nel mondo asiatico è così. E quando vedi quella persona c'è dolore. E c'è dolore anche quando le persone sono intrappolate in un'illusione; come andare da un guru all'altro, che è scappare da se stessi. Fa male vederlo. Certe persone furbe che vanno in oriente, scrivono libri, esaltano qualche guru, e tutti cadiamo in queste sciocchezze. Anche questo è dolore. Il dolore che sorge quando vedete ciò che i politici stanno facendo nel mondo. Pensando in termini tribalistici, anche questo è dolore.
1:20:23 Quindi c'è il dolore personale e l'ampia cappa di dolore dell'umanità. Il dolore non è qualcosa di romantico, di sentimentale, di illogico, è lì. Mio figlio è morto e questo ha distrutto la mia vita. E viviamo con questo dolore da tempo immemorabile. E a quanto pare questo problema non è stato risolto. Quando si soffre si cerca una consolazione che è una via di fuga dal fatto del dolore. Quando c'è questa sofferenza, si cerca ogni tipo di intrattenimento, di fuga, ma è sempre lì. Ed evidentemente l'umanità non lo ha risolto. Noi stiamo ponendo la domanda se sia possibile esserne completamente liberi. Non evitandolo, non cercando consolazione, non scappando in qualche teoria fantasiosa, ma vivendo con esso. Cerchiamo di capire cosa intendiamo per 'vivere con esso': non lasciare che diventi un'abitudine come fa la maggior parte delle persone; vivono con il nazionalismo, che è molto distruttivo, vivono con le loro diverse conclusioni religiose, vivono con le loro idee fantasiose e i loro ideali, e tutto questo porta conflitto. Quindi, vivere con qualcosa, vivere con la sofferenza, senza accettarla, senza abituarcisi, ma guardandola, osservandola senza scappare, senza cercare di trascenderla, semplicemente tenerla tra le mani e guardare. La sofferenza fa anche parte di questo tremendo senso di solitudine, potete avere molti amici, essere sposati, potete avere qualsiasi cosa, ma interiormente c'è questo sentimento di completa solitudine. E questo è parte della sofferenza. Osservare questa solitudine senza nessuna direzione, senza cercare di trascenderla, senza cercare di trovare un sostituto, vivere con essa, senza venerarla, senza diventare psicotici. Che significa dare tutta l'attenzione a questo dolore, a questa angoscia, a questa sofferenza. Quindi quando mio figlio muore, o quando qualcuno che penso di amare muore, c'è un grande dolore e, senza scappare da esso, semplicemente... É una gran cosa comprendere la sofferenza perché poi quando c'è libertà dalla sofferenza, c'è compassione. E non c'è compassione finché siete ancorati a qualche credo, alla vostra particolare forma di simbolo religioso. La compassione è libertà dal dolore. E dove c'è compassione c'è amore, e con questa compassione c'è intelligenza - non l'intelligenza del pensiero con la sua astuzia, con i suoi adattamenti, con la sua capacità di tollerare qualsiasi cosa. Compassione significa la fine del dolore e solo allora c'è intelligenza.
1:26:51 Continueremo domani se non vi dispiace, parleremo della morte, cosa accade, se accade qualcosa, dopo la morte, qual è il significato della morte, e cos'è la meditazione. Cioè, se potete resistere fino a domani.
1:27:27 Vorrei chiedervi con molto rispetto di non applaudire. Applaudendo non incoraggiate me. Applaudite perché lo avete compreso da voi.
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