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BR76CTM0 - Introduction to 'The transformation of man' series



0:09 Q: Signori, vorremmo sapere quanto più possibile su di voi... prima di cominciare questi dialoghi. Vorreste dirci... dove ci troviamo, chi siete... e come avete cominciato a partecipare... agli insegnamenti di Mr. Krishnamurti?
0:28 B: Siamo a Brockwood Park nell'Hampshire, Inghilterra... io sono David Bohm, professore di fisica teoretica... all'Università di Londra. Riguardo a come ho cominciato a partecipare... credo sia meglio dire qualcosa sul mio lavoro... Nei miei studi di fisica teoretica... sono sempre stato interessato alle cosiddette... questioni più profonde... la natura del tempo, spazio e materia... la causalità, cosa c'è dietro tutto questo e cos'è universale. In generale ho trovato che... solo pochi fisici condividono questo interesse... benché abbia fatto del mio meglio. Quando arrivammo a Bristol nel 1957... c'era una biblioteca molto ben fornita... dove andavo spesso con mia moglie... interessandoci ai libri di filosofia e religione... così trovammo un libro di Krishnamurti... intitolato "La prima e ultima libertà". Lo lessi... e lo trovai molto interessante... specialmente perché parlava dell'osservatore e l'osservato. Questa è una questione molto significativa... nella fisica teoretica e nella teoria dei quanti... Heisenberg parlava dell'effetto che l'osservatore ha... sulle particelle che osserva. Venivano sollevate anche molte altre questioni... e trovai il tutto molto interessante. Lessi tutti i libri di Krishnamurti che riuscii a trovare... poi scrissi una lettera all'editore per sapere dove fosse... e così mi misero in contatto... con la Fondazione Krishnamurti qui in Inghilterra... dove mi dissero che sarebbe venuto a parlare... era il 1960 o '61, non ricordo... e così venni qui. Durante i discorsi... scrissi di nuovo alla Fondazione... chiedendo di poter parlare personalmente... con Mr. Krishnamurti... Mi fissarono un appuntamento e così ci incontrammo. Gli parlai delle mie idee sulla fisica... di cui apprezzò lo spirito. E da allora, tutti gli anni... quando Krishnamurti veniva a Londra, ci incontravamo... una o due volte... Poi cominciai ad andare a Saanen, in Svizzera... dove ci incontravamo più spesso. Infine, verso il '66 o '67, ci fu un progetto... di fondare una scuola... al quale Krishnamurti mi invitò a partecipare... e un po' per volta la scuola... venne organizzata qui a Brockwood Park... dove ho continuato a venire regolarmente. Io sono un membro della Fondazione... che è responsabile della scuola... e vengo qui anche per parlare con le persone... e partecipo in generale. Abbiamo continuato a discutere... delle questioni di cui ci sentirà parlare. Ecco, questo in breve spiega come arrivai qui.
3:36 Q: Dr. Shainberg. Ora vorremmo sentire lei.
3:41 S: Io esercito la professione di psicanalista a New York. Cominciai a leggere e a pensare a quello che diceva Krishnamurti...
3:54 intorno al '48, '49, quando avevo...
4:01 vediamo un po' - 18 o 19 anni. E per via dell'influenza di diverse... coincidenze... - di cui la principale era che mio padre... era interessato alla lettura di Krishnamurti. Poi c'era il fatto che io ero molto interessato... alle teorie psicanalitiche di Karen Horney... e a quelle di Harold Kelman... che si stavano sviluppando sulle stesse linee. Perfino a quel tempo mi sembrava... che ci fosse qualcosa... di interessante nella questione... che l'osservatore è l'osservato. Il significato o la sensazione che provavo, consisteva... soltanto in una specie di consapevolezza intuitiva... che quella sembrava essere la direzione... verso la quale volevo andare. Poi andai all'università alla facoltà di medicina... specializzandomi come psichiatra, neurologo, e psicanalista; ho fatto parecchie esperienze. E ho continuato a leggere Mr. Krishnamurti... e continuo ancora a pensarci... cercando di capire la differenza tra... quello che diceva lui e quello che la psichiatria occidentale... o la psicologia occidentale andavano comunicando. Ma è stato solo negli ultimi 5 o 6 anni... che ho veramente cominciato a sentire... e a capire che uso posso farne nel mio lavoro. Gran parte dello stimolo è venuto incontrando il Dr. Bohm... che ha dato un impulso al mio pensiero e ho sentito... che c'è qualcosa... nel nostro modo di pensare nella psichiatria... cioè che tutte le teorie hanno a che fare con la frammentazione... e la relazione tra frammentazione... e molte di esse non hanno... nessuna comprensione dell'azione olistica... o dell'olismo che dà vita a questa frammentazione. Così, spesso mi sembra e mi è sembrato... che la maggior parte delle nostre teorie... analizzano e frammentano le cose, le fanno a pezzi... e questo aumenta gli stessi problemi... che i nostri pazienti presentano. Sono molto d'accordo con quello che ha detto il Dr. Bohm... che in psichiatria non abbiamo mai veramente compreso... e il lavoro di Mr. Krishnamurti... mi ha aiutato a comprenderlo... che la relazione tra l'osservatore e l'osservato... nella situazione "paziente-dottore" è molto importante... e che le teorie stesse che abbiamo creato... fanno parte del nostro problema... di persone frammentate quali noi siamo... le teorie frammentate rappresentano la frammentazione... e poi definiamo così i problemi che dobbiamo trattare. Sembra che ci sia un problema di base qui... di cui penso si parlerà in questi dialoghi... perché ne ho parlato spesso con Mr. Krishnamurti... ed è il modo in cui possiamo superare... il problema della frammentazione.
7:23 Q: Mr. Krishnamurti... Qual è il modo migliore di partecipare a questi dialoghi? Come si può beneficiare al massimo da questa esperienza?
7:36 K: Penso che tutto dipenda da quanto si è seri. Seri nel senso... di quanto a fondo si voglia entrare nelle questioni... che, dopotutto, sono la nostra vita. Non stiamo discutendo di teorie... o di ipotesi astratte... ma abbiamo a che fare con la reale... vita quotidiana di ogni essere umano... che viva in India, o qui... o in America, o dovunque sia. Abbiamo a che fare con i fatti reali... della paura, del piacere, del dolore, della morte... e se ci sia qualcosa di sacro nella vita. Perché se non troviamo qualcosa di reale... qualcosa di vero... la vita ha ben poco significato. Quindi, se si è davvero seri... da approfondire questi argomenti molto attentamente... e con cura, con attenzione... allora si può condividere moltissimo. Ma bisogna essere seri, davvero seri. Dovete farlo direttamente nella vostra vita... ogni giorno della vostra vita. E se siete seri... se ascoltate con cura, con attenzione... con un senso di affetto, senza concordare o dissentire... quello può farlo chiunque... ma se davvero vi importa scoprire come vivere correttamente... che cos'è la giusta relazione tra esseri umani... allora voi parteciperete completamente, penso... alle cose di cui parliamo... o sulle quali abbiamo dialogato nei cinque giorni scorsi.