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BR76T4 - La libertà è il primo e l'ultimo passo
Quarto discorso pubblico
Brockwood Park, UK
5 settembre 1976



0:22 In questi quattro incontri, dialoghi, abbiamo parlato di tante cose, cose che riguardano il nostro quotidiano, la vita umana, i problemi di paura, piacere e il grande carico di dolore degli esseri umani. Ieri abbiamo parlato, abbiamo approfondito insieme, la questione del tempo, la natura dell'amore e della morte. Penso che stamattina dovremmo parlare, insieme, di qualcosa di fondamentale importanza, che dovrebbe interessare a ogni essere umano, perché riguarda la nostra vita, le nostre attività quotidiane, come sprechiamo i giorni e gli anni e di tutto quello che succede, e a che cosa serve.
2:15 Siamo nati e moriremo e durante questi anni di dolore, gioia, piacere e sofferenza, di continue lotte e sforzi, che cosa succede, a che cosa serve? Penso sia una domanda importante che dovremmo porci. E' molto facile rispondere, con una spiegazione razionale, o nevrotica, oppure intellettuale, emotiva, o romantica. Ma se lasciate da parte tutto questo, naturalmente e, ovviamente, essendo piuttosto superficiali - per quanto intellettuale possa essere, penso sia una domanda molto importante da porre, e trovare una risposta per conto proprio, non dipendente da qualche prete o guru, o da concetti e formule filosofiche che non rispondono alla vera domanda. Offrono soltanto teorie ovvie, superficiali e non realistiche. E quindi, credo sia importantissimo approfondire la questione. Che cosa significa tutta la nostra esistenza? Ha veramente un significato il modo in cui la viviamo - andare in ufficio o in fabbrica per quaranta o cinquant'anni, dare la scalata al successo, accumulare denaro, piacere, esperienza, conoscenza e poi alla fine morire? E alcuni scienziati dicono: 'Noi ci eleviamo con la conoscenza' - l'ascesa dell'uomo, attraverso la conoscenza. E' così? Abbiamo una enorme conoscenza su molte cose - in campo biologico, archeologico, storico, e così via - ma, a quanto pare, la conoscenza non ha cambiato radicalmente l'uomo. Siamo rimasti più o meno come eravamo un milione di anni fa - lotta, conflitto, dolore, piacere, l'eterna battaglia dell'esistenza. Vedendo tutto questo in ogni paese e in ogni clima, di cosa si tratta?
6:18 Per scoprirlo, senza affermare nulla, senza credere a nulla, senza avere ideali, ma soltanto osservando, molto a fondo, diventa necessario scoprire, altrimenti si conduce una vita molto meccanica. Il nostro cervello si è abituato a un modo meccanico di vivere. Parte del cervello deve essere meccanico, necessariamente, nell'acquisire conoscenza in tutte le sue espressioni, abilmente, in ogni aspetto della vita, in ogni azione, esternamente, tecnologicamente. Ma la conoscenza che si acquisisce - e ne possiamo accumulare sempre di più, ma questa non risponde alla domanda fondamentale: qual è il significato, la profondità della nostra vita?
7:55 E' evidente, si può vedere, è necessario che l'umanità sia unita, perché è il solo modo per sopravvivere fisicamente, senza divisioni - gli europei, gli americani, i russi, gli indù, e così via, senza divisioni, l'unità completa dell'umanità. La politica e i politici non risolveranno questo problema, mai. Al contrario, manterranno la divisione, che è molto vantaggiosa. Quindi, è una necessità essenziale e importante dell'esistenza che vi sia unità del genere umano, e non può essere creata dalle leggi, da dogmi burocratici o regole e tutto il resto. Quando si osserva tutto questo, come essere umani, che vivono nel caos in un mondo quasi completamente folle - si vendono armi per il profitto, si ammazza gente nel nome di idee e paesi, per Dio, e tutto il resto. Osservando, vedendo tutto questo, in tutto il mondo, che cosa deve fare un essere umano, e per cosa?
9:58 Penso diventi molto importante scoprire, scoprire da sé, se siamo veramente seri - e bisogna essere seri nella vita, altrimenti non si vive affatto, è soltanto l'uomo veramente serio - che non significa non essere capaci di ridere, di sorridere - ma di una serità che richiede un impegno totale verso tutta la questione del vivere. Le religioni hanno provato ad attribuire un significato alla vita - una religione organizzata, propagandistica, ritualistica. Ma nonostante i 2000 anni o i 10000 in Asia, l'uomo si è limitato ad asserire certi principi, certi ideali e conclusioni, ma sono tutti verbali, superficiali, non realistici. Ma, quando osserviamo tutto questo ci accorgiamo che il nostro cervello è quasi meccanico, prigioniero in un solco, in abitudini, nella tradizione, nel condizionamento derivato dall'educazione, che coltiva soltanto conoscenza e informazioni rendendo così il cervello sempre più meccanico, e viene da chiedersi - ripeto, se si è seri - che cosa significa la vita? Di che si tratta?
12:43 Se indaghiamo a fondo, ci deve essere un grande dubbio. Dubbio e scetticismo, sono essenziali, perché portano una certa qualità di libertà della mente, attraverso la negazione di tutto quello che l'uomo ha costruito. Le sue religioni, i riti, i dogmi, i credo, le fedi sono tutti movimenti del pensiero, e il pensiero è un processo materiale, come abbiamo detto, cosa che perfino gli scienziati accettano. E il pensiero non ha risolto i problemi, non è stato capace di immergersi in profondità in se stesso. Essendo esso stesso un frammento, il pensiero ha ridotto tutta l'esistenza in frammenti.
14:06 La qualità del cervello è meccanica - e deve esserlo, in alcuni campi - e psicologicamente, interiormente, nella struttura stessa della mente umana, non c'è libertà. E' condizionata, è legata dai credo, dai cosiddetti ideali, dalla fede. Così, quando si dubita di tutto questo, mettendolo da parte, effettivamente, non in teoria, ma nei fatti, per bene, meticolosamente, quando si scarta tutto, che cosa rimane?
15:16 Molti sono arrivati a una totale negazione e questo conferisce una certa qualità di libertà, con una negazione totale di tutto quello che il pensiero ha costruito, proiettato, diviso, in campo religioso, economico, sociale, e quando negate tutte queste cose, che non hanno dato risposte, non hanno risolto alcuno dei gravi problemi umani, come il dolore, la paura, la morte. Quindi, la vostra mente è capace - se siete veramente seri - di lasciare da parte tutto e ricominciare?
16:37 Si ha paura di farlo perché si pensa: 'Se nego tutto ciò che il pensiero ... ' che è un processo meccanico del tempo, una misura, che è la risposta della memoria, e quindi un processo materiale, processo che porta sempre più sofferenza, più angoscia, ansia e paura all'umanità, quando lo si vede, e ci si rende conto della natura del pensiero e si va oltre, negandolo, allora, che cosa rimane? E per scoprire che cosa c'è, dobbiamo iniziare con libertà, perché la libertà è il primo e l'ultimo passo, in modo democratico, interiormente, altrimenti l'uomo è solo una macchina, se non c'è libertà - ma non di scegliere. Come abbiamo detto, pensiamo che, potendo scegliere, siamo liberi - dato che possiamo scegliere, siamo liberi. Ma la scelta esiste soltanto quando la mente è confusa. Non c'è scelta quando la mente è chiara. Quando vedete le cose chiaramente, senza alcuna distorsione, senza illusioni, allora non c'è scelta. Una mente senza scelta è una mente libera, e una mente che sceglie causando una serie di conflitti, contraddizioni una tale mente non è mai libera perché in se stessa è confusa, divisa, frammentata.
19:19 Quindi, se si vuole andare lontano, possiamo iniziare a scoprire qual è il significato di questa esistenza. Vi prego, come abbiamo detto in questi discorsi e prima, stiamo esplorando insieme, stiamo condividendo le nostre esplorazioni insieme, perché non c'è autorità. Anche se chi parla per praticità siede su questo palco, in modo che tutti possano vederlo, il palco non gli conferisce alcuna autorità, ed egli non accetta alcuna autorità. Quindi siamo insieme, e intendo insieme, per esplorare e scoprire da noi stessi, insieme, se la vita abbia veramente un significato, una profondità, o se sia soltanto un evento passeggero in una lunga serie di processi storici. Quindi, per esplorare in qualsiasi campo ci vuole libertà, libertà di esaminare, in modo che esaminando non vi siano distorsioni. Dove c'è distorsione, c'è un motivo, un motivo per trovare una risposta, un motivo che vi piacerebbe o che pensate possa risolvere i nostri problemi, un motivo basato su esperienza e conoscenza passate - e tutta la conoscenza è il passato - e se c'è un motivo, ci deve essere distorsione. Quindi, può la nostra mente, che è comune a tutti, perché abbiamo lo stesso contenuto nella nostra coscienza, tutti gli esseri umani, che vivano a oriente, medioriente, occidente, vivono questo processo di paura, angoscia, tormento, ansia, paura e infinito conflitto - interiormente ed esternamente. Questa è la coscienza comune dell'umanità. Quindi, quando esaminate la vostra coscienza, state osservando la coscienza dell'uomo e, quindi, non è un esame personale, individuale. Al contrario, state osservando nella coscienza del mondo - che siete voi - ed è un fatto se lo approfondite a fondo.
23:24 Quindi, una mente libera, che è una enorme esigenza, richiede che voi, come esseri umani, siate impegnati completamente per la trasformazione del contenuto della coscienza - perché il contenuto costituisce la coscienza. E a noi interessa la trasformazione, con la rivoluzione psicologica totale di questa coscienza, e per esplorarla ci vuole grande energia. E questa energia si manifesta quando non viene più sprecata. L'energia si dissipa cercando di superare 'ciò che è', di negare 'ciò che è', di fuggire da 'ciò che è', o di analizzarlo. Perché chi analizza, come abbiamo detto nei molti discorsi di molti anni, chi analizza è la cosa analizzata. L'analista non è diverso da ciò che analizza. Quando siete invidiosi, o arrabbiati, o avidi - o quello che sia - quando analizzate il processo dell'avidità, chi analizza è 'avidità' - ciò che egli analizza non è separato da lui. E' una realtà fondamentale.
25:52 Quindi, stiamo chiedendo qual è il senso e il significato della vita, se veramente c'è. Se diciamo che c'è, ci siamo già fissati su qualcosa, quindi non possiamo esaminare, partiamo già con una distorsione. O, se dite che non c'è alcun significato nella vita, anche questa è un'altra forma di distorsione. Quindi, bisogna essere completamente liberi da entrambe le asserzioni, sia positiva sia negativa.
26:52 Come abbiamo detto, questo fa parte della meditazione. Questo è il vero principio della meditazione. I guru che arrivano qui dall'India, spuntano dappertutto nel mondo come funghi, danno a questa parola moltissimi significati. C'è la meditazione trascendentale - e vorrei che non avessero usato questa bella parola - che consiste nella ripetizione di alcune parole e in sanscrito ci sono pochissimi mantra, ma non ne parleremo ora. E la ripetizione di queste parole, che hanno un certo prezzo di mercato, se le ripetete venti minuti ogni mattina, venti minuti nel pomeriggio, e altri venti minuti la sera, ripetendole con costanza vi danno una certa tranquillità. Potreste ripetere anche: 'Ave Maria' o 'Coca Cola' o qualsiasi altra ripetizione meccanica. E questo vi dà un certo senso di tranquillità. ma è una tranquillità meccanica perché riducete il cervello a ripetere continuamente, ripetere, ripetere, - se provate anche solo per due minuti, vedete come diventa meccanico, diventa tranqullo. Ma questo non è più trascendentale di qualsiasi altra cosa. E quindi pensiamo di aver sperimentato qualcosa che va al di là del processo materiale del pensiero.
29:30 Così, l'uomo ricerca l'esperienza, la ricerca al di là di quella normale quotidiana. Siamo annoiati, o stanchi, o stufi delle esperienze che abbiamo nella vita, e speriamo di catturarne altre che non appartengano al pensiero. E sperimentare - la parola significa 'attraversare', attraversare qualsiasi cosa e finirla, non ricordarla e portarsela appresso. Ma noi non lo facciamo. Per riconoscere un'esperienza, dobbiamo averla già conosciuta, altrimenti non è una nuova esperienza. Quindi, una mente che vuole esperienza - ascoltate bene - oltre la solita esperienza quotidiana fisica e psicologica - che richiede qualcosa di più grande e al di sopra di tutto questo, quello di cui si fa esperienza è una propria proiezione e, quindi, è ancora meccanico, materialistico, cioè un prodotto del pensiero. Quando non bramate alcuna esperienza, quando non c'è distorsione, e quindi, nessuna illusione e si comprende l'intero significato del desiderio, di cui abbiamo parlato molte volte durante questi discorsi, cioè, sensazione più pensiero è desiderio, con la sua immagine. E quindi, il desiderio è una distorsione nel processo di esaminare. Spero stiate seguendo. Solo allora, la mente, tutta la struttura della coscienza, essendo libera, è in grado di osservarsi, osservarsi senza alcuna distorsione, come vedere in uno specchio limpido la propria faccia. Lo specchio riflette esattamente la vostra faccia. Senza alcuna distorsione - a meno che non lo sia lo specchio. In questo modo, la mente, che include il cervello e l'organismo nervoso, l'intera totalità che è la mente, ora è libera - assolutamente, senza alcun movimento deformante. La distorsione avviene quando c'è sforzo. Va bene? Lo sforzo implica 'me' e qualcosa da raggiungere - divisione fra me e quello. Questa divisione, inevitabilmente porta conflitto, come nei nazionalismi, e così via. Dovunque ci sia divisione, ci deve essere conflitto, per cui la meditazione avviene soltanto con la fine totale del conflitto. Quindi, qualsiasi altra forma di meditazione in cui ci sia sforzo, pratica, controllo non ha significato. Giusto? Vi prego di non accettare quello che dice chi vi parla ma esaminatelo, stiamo esaminando insieme, condividendo insieme, perciò è importantissimo non accettare nulla di ciò che viene detto, ma esaminarlo.
34:33 Domanda: (non udibile)
34:35 K: Più avanti ci saranno le domande, se non le dispiace.
34:40 Perciò dobbiamo approfondire la questione del controllo, perché parleremo della faccenda del controllo, della consapevolezza e dell'attenzione. Tutte cose necessarie per scoprire se la vita abbia un significato, o nessuno del tutto. Siamo educati fin dall'infanzia a controllare i nostri sentimenti, conoscete tutto il processo del controllo. Nel controllo, c'è il controllore e la cosa che viene controllata. D'accordo? Il controllore pensa di essere diverso dalla cosa che vuole controllare. Quindi, si divide come 'controllore' e 'controllato'. E di conseguenza c'e sempre conflitto. Cioè, un frammento di pensiero dice a se stesso: 'Devo controllare altri frammenti di pensiero'. Ma il pensiero che dice che deve controllare altri frammenti è esso stesso una parte del pensiero - un frammento del pensiero. Quindi, quando vedete tutto questo, il controllore è il controllato. Giusto? Spero che lo vediate. E' molto importante perché quando lo si vede completamente, profondamente, non verbalmente, non teoricamente, ma effettivamente, allora il conflitto finisce. Cioè, non c'è divisione in se stessi. Non c'è il controllore e il controllato diverso dal controllore. Chi fa l'esperienza è l'esperienza. Non sono due diverse entità o movimenti. Il pensatore è il pensiero, non c'è pensatore se non c'è pensiero. Quando lo si comprende profondamente, come una verità, come una legge, allora tutto lo sforzo finisce. Ed è molto importante nell'indagine che ci interessa, ora, che questo sforzo finisca. Perché anche lo sforzo è un fattore deformante.
38:24 Quindi, la meditazione può avvenire soltanto quando non c'è sforzo di alcun genere, ed è necessario meditare per scoprire se la vita non abbia alcun significato, o se vi sia un significato. Meditazione è anche gettare le fondamenta per un comportamento corretto, corretto nel senso di accurato, non secondo un ideale, non secondo uno schema o una formula, ma di un'azione che avviene quando c'è un'osservazione completa di ciò che succede, dentro di sé. L'azione avviene da quello stato. Quindi, bisogna che avvenga così con la meditazione e la giusta relazione. La relazione fra gli esseri umani, che significa senza conflitto fra esseri umani. Il conflitto esiste soltanto quando c'è divisione fra due immagini, cosa di cui abbiamo parlato molto. L'immagine reciproca che ciascuno ha dell'altro. L'immagine crea la divisione, come abbiamo già detto, non ne riparleremo ora, perché ci vorrebbe troppo tempo.
40:22 E perché vi sia meditazione, non ci devono essere paure psicologiche di alcun genere. E quindi, la fine del dolore, di cui abbiamo parlato ieri, compassione e amore. Questa è la base, il fondamento della meditazione. Senza questo, potete stare seduti sotto un albero per tutta la vita, a gambe incrociate, e rimarrete lì sotto l'albero per sempre. Oppure potete respirare - conoscete tutti i trucchi che ci sono - ma nessuno di questi può essere d'aiuto.
41:11 Potete ricordarvi di un certo maestro, e diventare un suo discepolo. Il discepolo si mette in posizione - seduto a gambe incrociate, la cosiddetta posizione del loto, a occhi chiusi. E il maestro chiede: 'Amico, che stai facendo?' 'Respiro correttamente, seduto dritto, e controllo i pensieri per raggiungere il più alto livello di coscienza'. Poi, il maestro prende due pietre e le strofina fra di loro. Il discepolo si sveglia, lo guarda, e dice: 'Maestro, che cosa sta facendo?' 'Strofino due pietre per renderne una lucida come uno specchio.' Il discepolo dice: 'Maestro, lei sa che non ci riuscirà mai'. 'Certo - risponde il maestro - lo so, ma tu non sai che puoi rimanere seduto così per altri diecimila anni .... ?' - e tutto il resto.
42:37 Quindi, quando avete davvero stabilito profondamente un modo di vivere che, in se stesso, non è un fine, questo è solo l'inizio. Poi, possiamo procedere a scoprire se la mente, che è la totalità - il cervello e tutto il resto - che è l'intera coscienza, è quieta, senza alcuna distorsione, perché è necessario che sia quieta. Perché soltanto quando la mente è quieta, calma, è possibile sentire in modo adeguato. Non sentiamo mai nulla completamente. Non ascoltiamo mai nulla, totalmente. Quando ascoltiamo, avviene già una distorsione - quando ascoltate, o siete d'accordo oppure no, o confrontate quello che ascoltate con ciò che sapete già, oppure la vostra mente chiacchiera. Così, non state mai ascoltando veramente vostra moglie, vostro marito, nulla, perché la mente è già satura. Quindi, è necessario che la mente sia quieta per poter ascoltare qualsiasi conversazione, come ora. Per ascoltare qualcuno, un uccello, il vento, la mente deve naturalmente essere tranquilla per ascoltare la bellezza del canto di un uccello. Perciò, la mente deve essere quieta per scoprire, indagare, guardare, osservare, se la vita abbia veramente un significato, o se vi sia qualcosa di più profondo - che è quello che stiamo facendo ora, almeno, spero, insieme. Cioè, la mente, dopo aver gettato le fondamenta del comportamento, della condotta, l'ordine in questa confusione di esistenza, naturalmente, la mente diventa quieta. Ora, in questa quiete, c'è un osservatore che dice di essere quieto? Capite la mia domanda? Quando siete felici, camminando per strada, o nel bosco, oppure seduti al sole, tranquilli e felici, quando vi chiedete se siete felici, quella felicità se ne va. Giusto? Non lo avete notato? E' un fatto molto semplice. Nel momento in cui siete consci di qualcosa che vi dà felicità, quella felicità scompare. Così quando vi chiedete se la vostra mente è silente, non lo è più. Va bene?
46:52 Ci sono diversi tipi di silenzio: il silenzio fra due parole, il silenzio fra due note del pianoforte, il silenzio fra due rumori, il silenzio fra due pensieri - un intervallo fra due pensieri - il silenzio dopo una lunga lotta con se stessi - la stanchezza, il silenzio fra due guerre, che chiamiamo 'pace'. Sono tutti tipi di silenzio prodotti dal rumore - fra due rumori, due pensieri, due note, fra due litigi. Quello non è silenzio. C'è un silenzio non prodotto o coltivato, e quindi non c'è nessun io che osservi il silenzio, c'è soltanto silenzio, tranquillità. E in quel silenzio possiamo chiederci se vi sia davvero qualche significato oppure no. In quel silenzio non vi ponete questa domanda ma noi abbiamo iniziato ponendocela. Non abbiamo risposto a questa domanda. Dobbiamo trovare una risposta. Abbiamo preparato il campo, o, meglio, la mente, che è in grado, ora, di scoprire. Siamo arrivati insieme fino a qui? Almeno un po'?
49:29 Dove troveremo la risposta? Capite la mia domanda? Abbiamo posto la domanda se la vita abbia un significato. Abbiamo detto che molte religioni propongono dei sostituti, dei simboli. Un simbolo, un mito, non è vero, è una cosa romantica. Ma, avendo iniziato ponendoci questa domanda, dobbiamo scoprire chi potrà rispondere. Sarò io a rispondere, cioè, come essere umano - che prova a rispondere - oppure la risposta si trova proprio nel silenzio? Capite la mia domanda? E' abbastanza chiaro?
50:46 Cioè, quando non ci sono distorsioni - che esiste soltanto quando c'è un motivo, quando c'è uno sforzo, la distorsione esiste quando c'è una pretesa di esperienza, c'è distorsione quando c'è divisione fra l'osservatore e la cosa osservata, il pensatore e il pensiero, e così via, sono tutti fattori di distorsione. Quando non c'è distorsione, e quindi non c'è spreco di energia, in quel silenzio c'è l'energia che veniva sprecata, ma ora quella dissipazione è cessata. E, in quel silenzio, c'è grande energia. Va bene? E' una cosa reale, per noi o stiamo ancora annaspando a metà strada? Capite la mia domanda? Perché ci vuole questa energia, questa vitalità, questa forza per vedere ... parole! Perché la parola non è la cosa, la descrizione non è il descritto. Cè qualcosa oltre questa energia e silenzio? Questa energia è una cosa meccanica - il pensiero meccanico ha un'enorme energia - per andare sulla luna, per costruire il mezzo per andarci, ci vuole una enorme energia per mettere tutto assieme, un milione di parti da assemblare. Ci vuole la collaborazione di trecentomila persone per costruire certe cose. Questa energia deriva dalla conoscenza, dall'esperienza, dalla memoria, dalla risposta del pensiero, e l'attività del pensiero ha la propria energia, che è meccanica, un processo materiale. Ora, quell'energia è completamente diversa da quella di cui stiamo parlando. Mi chiedo se riuscite a comprendere di cosa stiamo parlando. Sto forse ipnotizzando tutti quanti?
54:04 Vedete, chi parla è molto serio su tutto questo. Ha dedicato cinquant'anni e più su queste cose e, dato che le menti sono chiuse in un solco, profondo o superficiale, uno guarda continuamente se il cervello stia formando un solco in cui sentirsi sicuro e rimanerci. Stiamo chiedendo la stessa cosa a ciascuno di noi. E quando si rimane in un solco - di credo, dogmi, religioni - qualunque sia, bello, piacevole, consolante, allora la mente diventa meccanica, ripetitiva, e perde la sua profondità, la sua bellezza. Quindi ci stiamo chiedendo se il silenzio sia meccanico, un prodotto del pensiero che dice: 'Ci deve essere qualcosa oltre me e per scoprirlo devo stare in silenzio, devo controllarmi, devo soggiogare tutto per scoprirlo' - che è di nuovo il movimento del pensiero. Giusto? Bisogna scoprire la differenza fra la concentrazione, la consapevolezza e l'attenzione, perché sono queste tre che ci interessano.
56:07 La concentrazione focalizza l'energia in una certa direzione, escludendo tutte le altre. Giusto? Mi concentro su una pagina, su una parola. La parola più vicina o quella più lontana, per concentrarsi ci vuole energia diretta a qualcosa di particolare, quindi, si esclude tutto il resto, costruendo un muro di resistenza. Questa è concentrazione.
57:05 Poi c'è la consapevolezza, che è molto semplice se non la complicate troppo. Essere consapevoli. Vedere il tendone, la sua forma, le persone sedute intorno a voi, il colore dei loro abiti - essere consci di tutto questo. Ma poi si comincia a scegliere. Un colore è migliore di un altro, scegliere quello che vi piacerebbe, quello che non vi va. Bisogna essere consapevoli senza scelta - capite? Limitarsi ad osservate tutto senza alcuna scelta. Spero lo stiate facendo mentre ne parliamo.
58:06 E poi c'è l'attenzione. Attenzione implica che non c'è un centro da cui si sta attenti. Quando c'è un centro da cui si fa attenzione, è soltanto un'estensione del centro. Giusto? Il centro sono io o voi, e se si è consapevoli da quel centro l'attenzione è limitata. D'accordo? Ma c'è un'attenzione che non ha centro. Il centro esiste quando c'è scelta, nella consapevolezza. State seguendo?
59:07 Capite? Concentrazione, consapevolezza, consapevolezza con scelta. Quando c'è scelta, c'è sempre l'io, - la mia esperienza, la mia conoscenza - 'io', separato da te. Questo 'io' sceglie, dove c'è scelta, c'è l'io e, quindi, è sempre limitato. Ora, noi stiamo parlando di attenzione, in cui non c'è alcun centro. Se lo fate ora, mentre siete seduti lì, vedrete che quando non c'è alcun centro la vostra attenzione è vasta, non ci sono confini. Ed è necessaria, perché ... è necessario in modo che la mente sia senza scelta, completamente attenta. Completamente. Con i vostri nervi, con tutto, completamente attenta, e quindi senza centro. Non c'è un 'io' che dice di essere attento. Ora, in quell'attenzione, c'è silenzio, silenzio che contiene questa energia che non viene più sprecata.
1:00:45 Procediamo da qui. Procedere da qui dev'essere una cosa reale o verbale. Capite? Se la mente si muove, non nel tempo - non ne parlerò ora - ed è capace di un movimento di tipo diverso, quel movimento che descrivete è verbale o effettivo. Se siete presi nella descrizione verbale, siete persi. Capite? Allora state giocando con le parole, discussioni e così via. Ma se è una cosa reale, quello che avviene, allora la domanda rimane ancora senza risposta: la vita ha un significato, oppure non ne ha nessuno? Cioè, in altre parole, c'è qualcosa di sacro nella vita? Sacro nel senso di ... santo. La parola 'totalità' significa salute, buonsenso e sacralità, questo significa la parola 'totalità'. Totalità significa questo: salute, buonsenso e santo. Ora la mente, la vostra mente, è sana? Un corpo e una mente completamente sani, così che non via siano movimenti nevrotici. Va bene? Anche se il corpo non è in salute, se interferisce allora la malattia distorce la mente, il suo funzionamento, e allora è impossibile. Va bene? Ma, anche se non siete in piena salute, potete esserne consapevoli, e conoscerne i limiti e quindi passarci sopra. Seguite?
1:03:41 Ora ci stiamo domandando se la mente è integra - in salute, sana e santa. La vostra mente è così? Vi prego, questo richiede una grande indagine - capite? - dentro se stessi, in modo che non vi siano note false, nessuna ipocrisia, senza mai andare oltre 'ciò che è'. Ci vuole grande attenzione, grande energia per osservare se stessi. Non per analizzarsi, ma per osservare ciò che avviene. Soltanto una mente così può trovare la risposta. Soltanto una mente così può scoprire - bisogna farlo, almeno ... purtroppo io lo descrivo e diventa una cosa irreale - c'è qualcosa al di là di tutto questo trambusto, questa infelicità, se ci riuscite, se vi dedicate tutta l'energia, tempo e capacità. Altrimenti si conduce una vita molto superficiale, senza senso - dopo di che arriva inevitabile la morte.
1:05:39 Tutto questo è meditazione, dall'inizio alla fine. L'inizio è comprendere se stessi, non secondo qualche filosofo, psicologo o psicanalista, ma per conto vostro, voi siete l'umanità, il resto del mondo. Quando osservate voi stessi state osservando ogni altro essere umano del mondo. Poi dovete vedere cos'è la vostra coscienza - la coscienza è il suo contenuto - l'infelicità, la confusione, l'ansia, le paure, gli attaccamenti, le proprietà, la moglie - seguite? - tutto questo è la vostra coscienza, che è la coscienza di ogni essere umano. Ci possono essere diversi fronzoli, ma nella loro essenza sono uguali. Da qui, possiamo passare alla questione della paura. La paura psicologica deve finire completamente. Abbiamo parlato di questo, e anche del piacere. Abbiamo parlato del dolore, e della fine del dolore. La fine del dolore, solo così può esserci amore, compassione. Altrimenti non c'è compassione. Questo è il terreno solido su cui stabilire fermamente i vostri piedi, ben radicati in modo che non vi sia alcun inganno. E quindi, sforzo. Dove c'è sforzo, ci deve essere distorsione. E' possibile vivere una vita quotidiana senza un solo sforzo? Vedete che cosa significa. E' possibile vivere senza un singolo sforzo. Questo c'è soltanto quando comprendete le contraddizioni dentro di voi. Bisogna osservare la contraddizione dentro di sé, senza cercare di cambiarla o di alterarla, soltanto osservarla. L'osservazione stessa è la fine della contraddizione. Capite? Quando c'è osservazione totale con completa attenzione allora qualsiasi contraddizione finisce. Lo potete provare, effettivamente, ogni giorno, per conto vostro. Così si può vivere una vita senza alcun conflitto. Soltanto allora ha inizio una vera, profonda meditazione, e così avete quell'energia del silenzio, in cui non c'è illusione, e questo è, come abbiamo detto all'inizio, il primo e l'ultimo passo, che è libertà.