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BR77T2 - Qual è la funzione del cervello?
Secondo discorso pubblico
Brockwood Park, UK
28 agosto 1977



0:22 Riprendiamo il discorso che stavamo facendo ieri? Ieri mattina dicevamo, se ricordo bene, che abbiamo sviluppato abilità straordinarie, capacità, quasi in ogni ambito, in tutti i campi dell’esistenza. Queste abilità, queste capacità straordinarie, hanno causato tanta confusione, hanno ingigantito l'importanza del sé, dell'io, e forse, hanno creato una grande divisione fra le persone, ‒ fra quelli che sanno e quelli che non sanno. E, senza la chiarezza, come dicevamo, queste abilità saranno disastrose, se la mente non sarà molto lucida, oggettiva; e la chiarezza può esserci soltanto, come abbiamo detto ieri, tramite la compassione. Compassione, chiarezza e abilità. Dove c’è compassione, c’è chiarezza, e da quella chiarezza nasce l’intelligenza. Un’intelligenza che non è personale, vostra o mia. Quella intelligenza userà l’abilità senza dare importanza al sé, all'io, questo è quanto abbiamo detto ieri, più o meno.
2:38 Abbiamo parlato anche del desiderio. Penso che sia molto importante capire il fattore del desiderio nelle nostra vita quotidiana, che fa parte della nostra coscienza. Come dicevamo ieri ‒ spero di non annoiarvi ripetendo quanto abbiamo detto ieri, nella nostra coscienza, uno dei fattori principali è questo desiderio, tra altri fattori ugualmente importanti, quali la paura, il piacere, il cosiddetto amore e molto dolore. E ieri parlavamo del desiderio, perché è il desiderio che crea l’illusione, crea e resta legato a diverse forme di immagini, conclusioni e concetti. E, visto che molti hanno letto tanto riguardo a tutti questi fattori misteriosi dell’occultismo, ai miracoli inspiegabili e così via, si sono create moltissime immagini alle quali la mente si aggrappa, quindi il desiderio crea illusioni. Penso sia molto importante capire il movimento del desiderio, ossia la sua struttura. La maggior parte delle religioni al mondo ha detto di sopprimere il desiderio, controllarlo, trasformarlo per fini più alti, più nobili. Questo provoca un grande conflitto dentro se stessi. È di nuovo una cosa piuttosto ovvia.
5:00 Se posso farlo notare, così come abbiamo fatto ieri, stiamo esplorando l’intera faccenda insieme, voi e chi parla, stiamo indagando tutto il problema della coscienza e del suo contenuto, ‒ è il contenuto che crea la coscienza ‒ se possa essere mutato in maniera radicale, in profondità, fondamentalmente, l’intero contenuto della coscienza. Ecco di cosa ci occupiamo durante tutti questi discorsi e così via ‒ incontri e dialoghi. Come dicevamo, uno dei fattori è il desiderio, della nostra coscienza. Il desiderio può riguardare fini nobili, o scopi materiali, o proiezioni di concetti ideologici Queste proiezioni, questi stati futuri, causeranno inevitabilmente il conflitto, perché poi ci sarà “quello che è” e “ciò che dovrebbe essere” o ciò che potrebbe essere, l’imitazione o l'adattamento a un certo modello; ecco quindi il conflitto tra “ciò che è” e ciò che “dovrebbe essere”. Credo sia importante comprendere questo conflitto causato dal desiderio.
6:49 Abbiamo detto che il desiderio ha le sue radici, l’origine, in percezione, vista, contatto, poi la sensazione, e il desiderio che crea le immagini. Questo è l’intero processo, il movimento del desiderio. È abbastanza semplice comprenderlo. Penso molti lo sappiano. Ma un altro fattore di conflitto è il raggiungimento, o la soddisfazione del desiderio, quindi c’è una battaglia continua. Anche l’intera questione della meditazione riguarda questo: il desiderio di raggiungere un certo stato attraverso l’uniformazione, attraverso un modello, o un metodo ‒ tutta la struttura è fondata sul desiderio di essere qualcosa, o di diventare qualcosa.
8:14 Procediamo tutti insieme? Lo spero. Non stiamo parlando a noi stessi. Stiamo facendo un viaggio insieme nell'intero campo della coscienza, che è molto complesso e necessita di un’indagine molto accurata e piena di esitazioni. E, se non siete seri, se non vi interessa la cosa, allora penso sia meglio che andiate a giocare a golf!
8:54 Interlocutore: Potrei fare una domanda?
8:55 K: Solo un minuto, non ho finito, le domande più tardi. Le domande e i dialoghi li avremo martedì. Quindi, se può avere pazienza fino ad allora … o se ci sarà tempo, torneremo su questo alla fine del discorso.
9:26 Stiamo indagando il movimento del pensiero, di desiderio, paura, ansia, avidità, violenza e della ricerca del piacere, per scoprire cos’è l’amore e se sia possibile mettere fine al dolore, completamente, perché questo è il contenuto della nostra coscienza. E, come stavamo dicendo, noi esseri umani abbiamo creato la società in cui viviamo, ‒ immorale, con divisioni razziali comunitarie, nazionali, religiose, diverse divisioni che i guru hanno portato in tutto il mondo, guru nativi, e guru stranieri, i preti, ecc. ecc. ecc. Questo è tutto il contenuto della nostra coscienza. Osservarlo senza scegliere, diventare consapevoli della natura complessiva della coscienza, senza sforzi, senza persuasione, senza cercare la ricompensa, o evitare la punizione, soltanto osservarla nella nostra vita quotidiana. E può essere osservato, molto attentamente, solo nelle relazioni tra gli esseri umani, perché è quello lo specchio dove potete guardare voi stessi. Voi stessi come un essere umano che rappresenta l’umanità del mondo. E' semplice. Voi, come esseri umani, soffrite, andate incontro a molti problemi, ansia, dolori, incertezze, insicurezze, questa è la natura di tutti gli esseri umani nel mondo intero. Quindi voi in sostanza siete il mondo e il mondo è voi. Non è una teoria, non è un ideale, ma un fatto concreto.
12:16 Quindi, noi lo stiamo esplorando insieme. Voi avete la responsabilità, se siete seri, di approfondire la questione. Nessun guru, nessun sistema può aiutarvi a capire voi stessi. Senza comprendere voi stessi, non c’è alcun motivo di continuare, di agire di capire quale sia l’azione giusta, la verità e così via. Quindi, indagando la nostra coscienza, stiamo indagando la coscienza umana, non soltanto la vostra, perché voi siete il mondo e, perciò, quando osservate la vostra coscienza, state osservando la coscienza del genere umano. Quindi non è qualcosa di personale, egoistico e così via.
13:14 Uno dei fattori coinvolti è il desiderio, che è percezione, contatto e sensazione, e il pensiero che crea l’immagine, e la ricerca di questa immagine è il desiderio di appagamento, le frustrazioni, l’amarezza e tutto il resto che ne consegue. Ora, può esserci un’osservazione, una sensazione che non finisca nel desiderio? Soltanto osservare? Significa che si deve capire molto della natura del pensiero, perché è il pensiero che gli dà continuità, é il pensiero che crea l’immagine da quella sensazione, e la ricerca di quell’immagine. Questo è abbastanza facile. Posso andare avanti? È chiaro a tutti fino a qui, spero.
14:24 Quindi, il pensiero è il risultato di memoria, esperienza, conoscenza, accumulati nel cervello, così il pensiero non è mai nuovo, è sempre vecchio, anche questo è ovvio. Il pensiero quindi è limitato. Ha creato innumerevoli problemi, ma ha creato anche uno straordinario mondo tecnologico, ha fatto cose meravigliose. E, siccome il pensiero è limitato, in quanto è il prodotto del passato, che è tempo, quindi il pensiero è legato al tempo, e perciò limitato. Il pensiero poi prova a fingere di percepire l’incommensurabile, l’eterno, qualcosa che va oltre se stesso, quindi proietta ogni tipo di immagini. Ovviamente è così.
15:53 Possiamo osservare l’intero movimento del desiderio senza creare l’immagine e perseguire quell’immagine, restando coinvolti nella frustrazione, nella speranza di appagamento e in tutto il resto? Osservare semplicemente l’intero movimento del desiderio e diventarne consapevoli? Spero lo stiamo facendo mentre ne stiamo parlando, insieme.
16:32 Poi, c’è anche il problema della paura, perché stiamo parlando e discutendo insieme, della questione della compassione, della chiarezza e dell’abilità. Per imbattersi nella qualità straordinaria della compassione, che genera la chiarezza, dalla quale deriva l’abilità, bisogna conoscere la natura del sé, dell'io. Giusto? L’io è il fattore di distorsione nella vita. È il fattore che divide, voi da me, noi da loro e così via. Esaminando la nostra coscienza, noi indaghiamo anche e contemporaneamente la natura e la struttura dell’io. Giusto? Penso sia chiaro.
17:42 Quindi, per conoscere se stessi, in maniera fondamentale, sostanziale, senza seguire nessun filosofo, psicologo, né quelli più recenti né quelli antichi, dobbiamo abbandonare tutte le autorità, e osservare davvero quello che siamo. Significa che non avete alcuna autorità che vi dica cosa fare. Va bene? Se c’è un’autorità che vi dice cosa fare, allora inizierà tutto il conflitto, la lotta per raggiungere quello che abbiamo imparato da altri. Va bene? Quindi, spazziamo via qualsiasi forma di autorità psicologica, così che la mente sia libera di osservare se stessa, di osservare la propria coscienza. Il contenuto forma la nostra coscienza. Uno di questi contenuti è il desiderio, l’altro è la paura. ‒ la paura, non solo quella fisiologica, ma anche quella psicologica. Quando comprendiamo le paure psicologiche, poi possiamo affrontare con intelligenza anche quelle fisiologiche. Non all’inverso. Anche se ci sono disturbi psicosomatici, bisogna comprendere le paure psicologiche.
19:48 Ora lo approfondiamo insieme. Cioè, potete osservare la vostra paura? Questa non è terapia di gruppo, non è una confessione, io non sono il vostro guru, grazie a dio! Però possiamo esaminare insieme la paura, che sembra essere parte delle nostra vita quotidiana, ‒ e vedere se si può essere psicologicamente liberi senza farsi prendere dall’illusione di essere liberi. Questa illusione avviene quando dite a voi stessi: “Devo liberarmi dalla paura”, che è il movimento del desiderio. Perciò, se abbiamo compreso la natura del desiderio e il suo movimento, le immagini, i conflitti, tutta la faccenda del desiderio, allora possiamo osservare la paura, in noi stessi senza illuderci di essere psicologicamente liberi dalla paura.
21:20 Per approfondire la questione complessiva della paura, non una forma particolare di paura - potete avere paura di vostra moglie vostro marito, ragazza, ragazzo o della società, non importa, ci sono dozzine di forme di paura, - ma dovete andare alla vera radice della paura, sarebbe più semplice, più veloce che considerare i diversi rami della paura e potarli. Ma noi possiamo, insieme, arrivare alla radice stessa della paura. Osservare i diversi rami della paura che abbiamo e non dire: "Devo sfrondarli, uno a uno", bensì, osservando la totalità della paura, arrivare poi alla sua radice. Spero di essere stato chiaro Cioè, si può avere paura dell’attaccamento, la paura che deriva dall’attaccamento ‒ attaccamento a un’idea, a un’esperienza, a un’immagine, o a una persona, o altro, a livello psicologico ‒ e provare a essere liberi da quell’attaccamento, quindi da quella forma particolare di paura. Oppure si può temere, psicologicamente, di non diventare qualcosa, di non essere qualcosa. La parola ‒ se posso divagare un po’ ‒ la parola 'mantra', conoscete la parola 'mantra'? ‒ la maggior parte di voi la conosce. Sapete, avete tutti familiarità con quelle stupidaggini trascendentali. Probabilmente ne siete tutti al corrente, e la parola che usano è 'mantra'. Il significato originario di questa parola sanscrita è ‒ ne ho parlato e l’ho chiesto a tanti studiosi e mi hanno detto che il significato è: riflettere sul non essere, meditare sul non essere o divenire, e spazzare via tutte le attività egocentriche. Questo è il vero significato della parola mantra. Capite? Non per 150 dollari, o cose simili, ma essere liberi dall’azione egocentrica, e riflettere, pensare, osservare, meditare sul non divenire, non essere. Questa è una cosa straordinaria ‒ non può essere venduta a 5 dollari. Giusto? Scusate per la divagazione!
24:58 Stiamo dicendo: è possibile, psicologicamente, essere liberi dalla paura da tutta la paura? Abbiamo considerato l’attaccamento, quindi dobbiamo esaminare, una alla volta, ogni paura, o andiamo alla sua vera radice? Potete andare alla radice soltanto quando osservate la totalità, le varie forme di paura ‒ osservarle, diventarne consapevoli senza provare a farci qualcosa. Va bene? Mi chiedo se riesco a trasmettervelo. Guardare l’intero albero della paura, con tutti i rami, con tutte le diverse qualità, le suddivisioni della paura, ma, osservando la totalità dell’albero, andare alla sua vera radice. Capite? È quello che intendiamo fare, non considerare una paura dopo l’altra, ma andare proprio al centro della paura. Lo farete, insieme? Lo faremo insieme.
26:24 Ossia, potete osservare non soltanto la vostra forma specifica di paura, ma anche vedere molte altre forme, in un'occhiata, semplicemente osservare ‒ la paura del buio, la paura dell’attaccamento, essendo attaccati a qualcosa, la paura della perdita, la paura del buio, la paura di essere dominati, le migliaia di paure che si possono avere. Quindi, osservando tutto questo, arrivate alla sua radice. Giusto? Qual è la radice della paura, da un punto di vista psicologico? Non è forse il tempo? Lo sto considerando, esplorando, potrebbe non essere giusto, ma lo approfondiremo. Non è forse il tempo, la radice della paura, il domani? Ciò che potrebbe succedere domani, o in futuro. O cosa potrebbe succedere se non si fanno determinate cose. Così c’è il tempo come passato, il tempo di cosa potrebbe succedere ora, o il tempo nel futuro. Quindi, la radice della paura non è forse il tempo? E il tempo è il movimento del pensiero. Giusto? Vale a dire, siamo stati feriti in passato, psicologicamente, e temiamo di essere nuovamente feriti in futuro, quindi c'è resistenza, costruiamo un muro intorno a noi stessi per non essere feriti; temendo di essere feriti. Questo è l'intero movimento del tempo come pensiero, il tempo come misura. Giusto? È abbastanza chiaro? Scusate ma devo proseguire. Se non è chiaro, mi dispiace.
29:13 Dicevamo, la radice della paura è il movimento del tempo, come pensiero in quanto misura. Potete osservare, essere consapevoli di questo movimento, senza controllarlo, non sopprimere la paura, non scappare, ma osservarlo soltanto? Essere consapevoli del movimento totale. Va bene? Poi, quando si è consapevoli del movimento totale del pensiero come tempo e misura, – sono stato, devo essere, spero di essere – essere consapevoli del fatto, senza scelta, e rimanere lì, non allontanarsi da ciò che effettivamente è. Da ciò che è davvero il movimento del pensiero, che dice : "Sono stato ferito in passato e spero di non esserlo più in futuro". Il processo stesso del pensiero è paura. Lo sto prendendo solo come esempio. Così, dove c’è paura, ovviamente, non c’è affetto, non c’è amore. E noi siamo interessati, come abbiamo detto, alla comprensione di compassione, chiarezza e abilità. L’abilità che non coltiva, non ingrandisce, non dà importanza all’Io, allo status, alla posizione e tutto il resto, che invece è quanto succede nel mondo quando una persona è molto capace. Ha un’importanza straordinaria nella società, e quindi si dà importanza.
31:55 E inoltre, parte della coscienza è la ricerca di quell’immenso desiderio per il piacere. Di nuovo, tutte le religioni hanno detto di non perseguire il piacere, sessuale o di qualsiasi altro tipo, perché hai donato la tua vita a Gesù, a Krishna, o a qualcun altro, quindi, reprimi il desiderio, reprimi la paura, sopprimi ogni forma di piacere. Sapete tutto. Tutte le religioni lo hanno ripetuto all’infinito. Noi invece stiamo dicendo di non reprimere nulla, non evitare nulla, di non analizzare le vostre paure. Osservare soltanto. Perché l’analisi è una perdita di tempo, perché comporta un soggetto che analizza e un oggetto analizzato. Chi analizza è diverso dall’analizzato? Ovviamente no. Giusto? Voglio continuare su questo.
33:24 Allora, come la maggior parte degli umani, tutti noi siamo prigionieri di questa ricerca del piacere, e quando non si ottiene il piacere, c’è odio, sapete, tutte quelle cose che ne scaturiscono, ‒ violenza, odio, collera, amarezza, lo sapete. Perciò bisogna capire questa ricerca, perché gli esseri umani in tutto il mondo hanno questa immensa brama di piacere.
34:15 Qual è la funzione del cervello? La sua funzione è memorizzare, come un computer, registrare. Ha registrato un piacere e il pensiero gli dà l’energia, la spinta per cercare quel piacere. State seguendo? Ieri abbiamo provato diversi piaceri, supponiamo, ed è tutto registrato. Poi interviene il pensiero e dice: ne voglio ancora. E allora il pensiero cerca il di più, e poi quel di più diventa piacere, perché alla continuità del piacere viene data vitalità, la spinta, tramite il pensiero, pensando al piacere oggi o domani, più tardi. Quindi, questo è il movimento del piacere. Va bene? Una volta registrato, il pensiero persegue quel piacere memorizzato ieri, e gli dà continuità. Adesso, la domanda è: è possibile registrare soltanto ciò che è assolutamente necessario e nient’altro? Capite? Significa qualcosa per voi?
36:37 Siamo feriti a scuola, al liceo, all’università, o in seguito, in famiglia e così via. Siamo feriti. La parte ferita è l’immagine che si ha di sé. Giusto? Quell’immagine è ferita e allora il pensiero le costruisce un muro intorno per non farla ferire di nuovo, ‒ è semplice. Ora, è possibile non registrare affatto quella ferita? Capite la mia domanda? Parlo da solo, o state… Penso che sia molto importante capire, perché memorizziamo troppe cose senza necessità, rinforzando così il sé, l’io, ‒ sono ferito, non sono quello che dovrei essere, devo raggiungere quello che penso di dover essere, ecc. ecc. Tutta questa registrazione è una forma di esaltazione del sé. Giusto? Ora, ci stiamo chiedendo, è possibile registrare solo ciò che è assolutamente necessario? Cos’è assolutamente necessario? Sicuramente non le cose che costruisce la psiche, che sono ricordi. Va bene? Mi chiedo se voi… Stiamo procedendo tutti insieme?
38:42 I: Sì.

K: Ah, bene ‒ qualcuno di noi, almeno.
38:49 Quindi, cosa non è necessario? E cosa è necessario? Capite? Cosa è necessario registrare, e cosa non è necessario registrare? Perché il cervello è occupato in questo, registra in continuazione perciò, non c'è tranquillità, non c'è calma per il cervello, perché registra. Invece, se c’è chiarezza rispetto a ciò che va registrato e ciò che non va registrato, il cervello è più calmo, questo fa parte della meditazione ‒ non tutte le sciocchezze di cui si parla.
39:37 Allora, cosa è necessario registrare? C’è qualcosa che viene registrato psicologicamente che sia veramente necessario? Capite la domanda? Qualsiasi cosa trattenete psicologicamente è superflua. Trattenendo queste cose, registrandole e tenendosele strette, il cervello crea una certa sicurezza, e quella sicurezza è l’io, perché ha raccolto tutte le ferite psicologiche, i loro effetti e tutto il resto, lo sapete ‒ non devo ripeterlo continuamente. Allora, stiamo dicendo, registrare tutto psicologicamente e conservarlo è assolutamente superfluo. I vostri credo, i dogmi, le esperienze, i piaceri, i desideri, tutto questo è totalmente superfluo. Perciò, quando il cervello registra solo ciò che è necessario, allora cos'è il necessario? Cibo, vestiti e un tetto, e nient’altro! Capite? Questa è un’indagine straordinaria dentro se stessi, di conseguenza, il cervello non sarà più il fattore di accumulo dell’io. E quindi il cervello sarà più calmo, riposato, perché ha bisogno di una tranquillità considerevole ma ha cercato quella calma, quella sicurezza nell’io, che è l'accumulo di tutte le registrazioni passate che sono soltanto ricordi, quindi inutili ‒ come raccogliere un mucchio di cenere e dargli un’importanza enorme. Ci siamo? Ne discuteremo...
42:42 K: Un momento, signora. Sono appena tornato da Saanen, dove c’erano italiani, francesi eccetera.
42:56 Allora, ci stiamo chiedendo, registrare quanto è assolutamente necessario. È una cosa meravigliosa se potete capirla e farla, Perché poi c'è vera libertà ‒ libertà da tutto il sapere accumulato, la tradizione, la superstizione, l’esperienza, tutto quello che ha costruito questa struttura enorme alla quale il pensiero si attacca in quanto 'io'. Quando non c’è l’io, nasce la compassione. Capite? E la compassione porta chiarezza. Con la chiarezza c’è l’abilità. Quando non c’è l’io, l’abilità ha un’importanza eccezionale. Poi quell'abilità organizzerà un tipo di struttura politica totalmente differente. Perché abbiamo provato il comunismo e non ha funzionato. Abbiamo provato ogni forma di governo - il mondo ha provato ogni forma, forse non l'Inghilterra ma il mondo ha provato ‒ il comunismo, il socialismo, vari modi di condividere la terra, eccetera, eccetera. Ma non si è affrontato il problema da questo punto, ossia che, avendo compassione, chiarezza e abilità, poi, l’organizzazione ha una vitalità e un senso del tutto differenti. Allora è una cosa viva, non uno schema stabilito da qualche politico. Mi chiedo se riuscite a capire tutto questo! Che ora è? Le 12 e un quarto.
45:26 Allora, stiamo parlando di questo. Parliamo del fatto che la nostra coscienza, con tutto il suo contenuto, deve essere osservata e noi dobbiamo esserne totalmente, consapevoli, senza scelta. perché quello siamo noi. Potete diventarne straordinariamente consapevoli completamente, nella relazione, tra essere umani, uomo e donna, ragazzo e ragazza, moglie e marito e tutto il resto. È possibile soltanto quando non si creano immagini dell’altro. Quando l’uomo non crea un’immagine della moglie, della ragazza, o la ragazza non crea un’immagine dell’uomo. L’immagine è il fattore catalogante. Non so se capite. Lo capite? Tra moglie e marito, o tra ragazzo e ragazza non c’è soltanto una registrazione di tipo sessuale e la ricerca di quel piacere, di quell’esperienza ma c’è anche la registrazione delle ferite, la registrazione degli insulti, dell'assillo, del piacere, sapete, tutto quello che accade nella relazione. L’immagine è la registrazione di tutto questo. Capite? Ora, quando c’è l’immagine tra l’uomo e la donna, non c’è alcuna relazione. È una relazione fatta di registrazione, tu registri e io registro e le registrazioni sono le immagini. Quindi, se non registriamo nulla psicologicamente, allora la relazione tra uomo e donna è completamente diversa ‒ naturalmente. Chissà se comprendete. Lo fate mentre stiamo parlando? O la vostra è solo un'accettazione verbale? Perché forse qualcuno di voi può pensare che sia molto logico, ragionevole, sensato o altri potrebbero pensare che sia troppo difficile, "Mi spiace, non posso badare a tutto questo, preferirei andare a cantare in un raduno", o qualsiasi cosa facciate. Ma noi ne stiamo parlando molto seriamente, perché riguarda qualsiasi relazione umana. Dove c’è l’immagine come registrazione, ed è quella registrazione dell’immagine che causa gelosia, ansia, odio, irritazione, tutto ciò che avviene fra due esseri umani e che nega l’amore. Giusto?
48:38 L’amore per molti di noi è qualcosa ‒ sapete cos’è, non devo spiegarvelo. È biologico e poi diventa psicologico. Siete attaccati a vostra moglie, senza di lei vi sentite soli, non siete più a vostro agio, - o al marito. Quindi più registrate, più siete attaccati e più siete attaccati, maggiore sarà la paura della perdita. E poi affrontare la solitudine, il vuoto di quella solitudine, provando a sfuggirla tramite varie forme di svago, religioso o di altro tipo. Stiamo dicendo quindi che dove c'è registrazione, una registrazione superflua, non c’è amore. E se vogliamo capire la natura della compassione è necessario approfondire la questione di cosa sia l'amore e se esista un tipo di amore senza alcuna forma di attaccamento, con tutte le complicazioni, il suo piacere, le paure e così via. Sabato e domenica prossimi parleremo del dolore, della morte e della meditazione. Bene, ora potete attaccarmi.
51:08 I: Signore, lei ha detto che si prende moglie per solitudine.
51:21 K; Non ho detto questo, signore, Ascolti. Ho detto che quando si diventa consapevoli di se stessi si presenta il fattore della solitudine, che è una cosa completamente differente dall’essere soli. Solo ‒ La parola 'alone', solo, significa 'all one', tutt'uno. Mentre la solitudine è l’isolamento completo da qualsiasi cosa. Lo avete mai provato?

I: Sì.
52:02 K: Non soltanto lei signore, tutti gli esseri umani lo provano ‒ il senso di completo isolamento in cui non c’è nessuna relazione con niente ‒ sapete. Siete totalmente persi. E la maggior parte di noi non resta mai in quello stato per capire, approfondire, ma scappa. Osservare la solitudine e non muoversi da lì. Sapete, quando provate molto piacere, non volete allontanarvi da esso, vero? Non volete dire… fate di tutto per trattenerlo. Vivete con esso. Nello stesso modo dovete vivere così completamente con quella solitudine senza allontanarvene. Allora da questo, vivendo con qualcosa che non capite, che ha un significato eccezionale nella vita, poi la solitudine inizia a fiorire, sboccia come un fiore bellissimo e appassisce. Ma se voi scappate via o se provate a costringervi a capire, ad approfondire, state distruggendo il fiore. Mentre se rimanete lì, completamente sarà come una cosa che fiorisce e poi appassisce. Lo capite?

I: No. Spesso penso: perché la mia vita è un caos? È un disastro perché non voglio sposarmi.
53:56 K: Signore, non ho detto di sposarsi o non sposarsi.
54:00 I: Lei ha detto di stare con la nostra solitudine. Che per me vuol dire, restare nella mia schifosa situazione.
54:06 K: No, no, Se uno è nevrotico - un momento, signori, Se uno è nevrotico e sa di esserlo - molti non sanno di essere nevrotici - ma se siete consapevoli di esserlo e non agite secondo quella nevrosi, la cosa finisce. Certo, è piuttosto semplice!
54:37 I: Come posso smettere di comportarmi da nevrotico, se lo sono? Mi chiudo in un armadio e dico: "Non faccio più niente."
54:46 K: No, non stiamo dicendo questo, signore. Stiamo dicendo - ascolti, la prego - per favore, come abbiamo detto, c'è un'arte dell'ascolto, che è l'ascoltare non soltanto chi parla ma anche se stessi, gli uccelli, il movimento del vento tra le foglie e così via. Soltanto ascoltare. Voi conoscete le vostre opinioni, i vostri pensieri, ma dovete metterli da parte per capire quello che l'altro sta dicendo. Se non ne siete capaci, questo è parte della nevrosi. Ma sono certo che, nonostante in gran parte siamo nevrotici, possiamo in alcuni momenti almeno, stamattina, mettere via i nostri pensieri, la nostra importanza e le nostre opinioni e ascoltare soltanto, per capire quello che l'altro sta dicendo. Tutto qui. L'altro sta dicendo semplicemente di essere consapevoli di voi stessi e che se siete consapevoli, scoprite che siete nevrotici, che avete delle stranezze, avete questo e quello ‒ capite. Siete attaccati alle opinioni, alle esperienze, tutta questa importanza ‒ dovete soltanto esserne consapevoli. E in questa consapevolezza la nevrosi si rivela, fiorisce, appassisce ‒ se le date un'opportunità. Ma se dite, "No, io sono nevrotico, non devo agire. Devo rinchiudermi", allora state dando sempre più importanza alla nevrosi. Punto
56:46 Non è abbastanza per stamattina?
56:48 I: No.

K: No? Aspetti un attimo signore. Ha detto no… Perché? Signore ascolti, stamattina abbiamo affrontato qualcosa che richiede la vostra totale attenzione Dovete addentrarvi in voi stessi davvero, molto in profondità. E, se lo avete fatto, dopo un’ora, dite: "Basta, è sufficiente."