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BR77T4 - Il fiorire della bontà è forse una questione di tempo?
Quarto discorso pubblico
Brockwood Park, UK
4 settembre 1977



0:19 Questo è l’ultimo discorso. Sono sicuro che molti ne saranno felici, e lo sono anch'io.
0:38 Abbiamo parlato insieme, sabato e domenica scorsi, anche ieri, e durante gli incontri, domande e risposte e così via, di molti nostri problemi umani. La nostra coscienza, che siamo noi stessi, è così piena di idee degli altri, dei nostri stessi concetti e conclusioni, delle nostre paure, ansie, piacere, sporadici sprazzi di gioia, dolore e moltissime idee. Questa è la nostra coscienza, è ciò che siamo. E se possiamo sottolineare, come abbiamo fatto negli ultimi cinquant’anni e più, le idee non causano un cambiamento radicale nella coscienza umana, Idea viene da ‒ la radice di questa parola è osservare. Ciò che facciamo è osservare e trasformare un’astrazione di quanto abbiamo visto in un’idea, vivendo poi secondo quell’idea. Quello è stato lo schema della nostra esistenza.
2:37 Abbiamo parlato del cambiamento radicale nella coscienza umana, se sia del tutto possibile, e nel caso non fosse possibile noi continuiamo a vivere eternamente nella prigione delle nostre idee, dei nostri concetti in un campo dove c’è tanta confusione, incertezza e instabilità. E sembriamo pensare che muovendoci da un angolo all’altro di quel campo, pensiamo di essere cambiati molto, ma siamo ancora nello stesso campo. Credo che pochissimi di noi si rendano conto di questo fatto: che fino a quando vivremo nella zona di ciò che chiamiamo la nostra coscienza, per quanto sia piccolo o enorme il cambiamento in quel campo, non ci sarà alcuna trasformazione fondamentale negli esseri umani.
4:01 E la meditazione ‒ che è l’argomento che tratteremo stamattina. Quando parleremo insieme della questione della meditazione. penso si debba essere molto chiari riguardo a certe cose: le ideazioni o le ideologie, per quanto intelligenti, per quanto ragionate, alla fine producono illusioni pericolose, siano esse ideologie di destra, di centro, o di estrema sinistra, finiscono tutte o in enormi burocrazie che controllano gli uomini, o in campi di concentramento, oppure nella distruzione, che plasma l’uomo secondo un determinato concetto. Questo è ciò che sta succedendo in tutto il mondo. Gli intellettuali ci hanno portati fino a questo punto in tutto il mondo. Hanno accolto con enorme piacere e con tanto entusiasmo l’intera concezione ideologica del marxismo, del maoismo e così via. E tutte le ideologie hanno portato a tanta confusione, miseria, campi di concentramento e tutto il resto, - di destra, di sinistra, o di centro.
5:53 Siamo stati anche prigionieri di idee religiose, ideologie quella cattolica, induista, buddista, e così via. O la tradizionale accettazione dei guru con le loro moderne rivisitazioni delle antiche tradizioni, con le loro ideologie. Anche loro sono diventati prigionieri di quelle ideologie.
6:27 Quindi, se si osserva tutto questo in modo accurato, impersonale e oggettivo, si devono mettere via tutte le ideologie. E allora, se non abbiamo più ideologie, poi come agiamo? È uno dei problemi che abbiamo affrontato per sommi capi un po’ di tempo fa. Le azioni basate sulle ideologie sono immorali perché allora vi conformate a uno schema specifico. La moralità, l’etica, è forse l’accettazione dell’autorità, il seguire una politica delineata da ideologie e così via? O la moralità è qualcosa di totalmente libero da tutte le ideologie? Affronteremo insieme, stamattina, la questione che, purtroppo, è stata portata in questa nazione e in diversi paesi occidentali, dai cosiddetti guru, con le loro idee di meditazione.
8:05 Quindi, possiamo affrontare la questione, insieme, stamattina? Cioè, voi e io stiamo pensando insieme, indagando insieme. Non c’è alcuna autorità qui, anche se chi parla è seduto su un palco, la cosa non gli conferisce alcuna autorità. Per favore, dobbiamo essere molto sicuri di questo, perché se c’è autorità, non c’è libertà. E senza libertà, non c’è compassione, non c’è chiarezza, e neppure l’abilità nell’azione, di cui abbiamo parlato tanto. Così, ci troviamo allo stesso livello, nello stesso momento, con la medesima intensità, a indagare su questo. Quando siamo allo stesso livello, nello stesso momento, con la stessa intensità, questo è amore. E senza amore, non possiamo assolutamente capire il problema molto complicato di cosa sia la meditazione. Non di come meditare, che è veramente assurdo, ma di quale sia il significato e il valore della meditazione. Quindi voi e io stiamo liberamente indagando, non che abbiate imparato qualcosa da qualcuno su come meditare, perché è come esercitarsi al piano, sempre con la nota sbagliata.
10:12 Quindi, indagando su questo problema molto complesso, ci si deve chiedere, da soli, se il contenuto della coscienza, che è ciò che siamo, con tutti i nostri conflitti, le lotte, la confusione, la miseria e la felicità occasionale, se quella coscienza possa diventare consapevole di se stessa e svuotarsi, questo è un problema nella meditazione.
10:54 L’altro è la questione del tempo, ossia, c’è un progresso psicologico? Cioè, esiste un’evoluzione psicologica? Questo è il secondo punto. Un altro è lo spazio, se c’è uno spazio nel quale non ci siano direzioni, dove non ci sia un centro. Indagheremo tutto questo. E ci chiederemo anche cos’è la bellezza. Perché, altrimenti, senza bellezza non c’è amore. Poi ci domanderemo anche se esista qualcosa di sacro, santo. Questo è l’intero movimento della nostra indagine, ossia, può la coscienza, con tutto il suo contenuto, che forma la nostra coscienza, può essere totalmente, completamente svuotata? La questione del tempo, il tempo psicologico, che ci dà l’idea che possiamo progredire gradualmente, evolvere, diventare migliori. L’idea complessiva della faccenda.
13:02 E il bene, il fiorire della bontà, è una questione di tempo? E la bontà è l’opposto di ciò che non è il bene? Dobbiamo considerare anche la questione dello spazio. Lo ripeto affinché conosciamo l’intera faccenda di cui stiamo parlando. E se esista la bellezza, - bellezza, non delle cose, delle idee, della struttura, ma la bellezza in sé, nelle sua origine; c’è qualcosa che sia essenzialmente bello e, perciò, buono? La nostra indagine deve arrivare a chiedersi: in sostanza, nella nostra vita, quella di tutti i giorni, c’è qualcosa di santo, sacro? Questo è il senso della meditazione. E qualsiasi sistema, qualsiasi metodo, che prometta una ricompensa non è meditazione, ovviamente. Se fai questo, otterrai quello. I nostri secoli di condizionamento: ricompensa e punizione, inferno e paradiso. Se fai la cosa giusta, se credi in quello che dice la chiesa, andrai in paradiso. Se non lo fai, sprofonderai giù! E tutto il resto della faccenda, ovunque nel mondo. Il nostro condizionamento è fondato su questo, ricompensa e punizione. E la meditazione non è cercare un fine. Non è provare a cercare a tentoni uno scopo, un obiettivo, un fine. Perché se abbiamo un motivo, poi quel motivo impone il fine. E la ricerca, come fanno i migliori scienziati, di prim'ordine, quelli veri, non hanno un motivo, loro ricercano. Nella ricerca, scoprono. Quindi, bisogna capire questo desiderio di raggiungere un obiettivo, uno scopo, un fine. E dove c’è il desiderio, una cosa che abbiamo approfondito molto accuratamente, la natura del desiderio, ossia: percezione, contatto, sensazione, poi il desiderio, con tutte le sue immagini, il desiderio, nella meditazione, causa l’illusione. E’ ovvio.
17:02 Adesso possiamo procedere davvero insieme? Intendo insieme, non io che parlo e voi che ascoltate ma insieme, liberamente, senza nessuna distorsione, senza nessuna conclusione, iniziare, senza sapere cosa sia la meditazione. Nel processo di questa ricerca nelle cose di cui stiamo parlando, la coscienza e così via, quella stessa indagine diventa meditazione. Capite? Non che dobbiate meditare, o come meditare, e il problema della meditazione, ma nel processo dell'indagine quello stesso movimento è meditazione. È chiaro? Possiamo procedere da qui? Non so se siate interessati, o se siate veramente seri rispetto alla questione della meditazione, perché è molto importante scoprire, perché da questo deriva un silenzio immenso. Non il silenzio coltivato, non il silenzio tra due pensieri, fra due rumori, ma un silenzio inimmaginabile. Così, il cervello diventa straordinariamente calmo, durante il processo di ricerca. Ed è il motivo per cui, quando c’è silenzio, c’è grande percezione. E nel silenzio, c’è il vuoto, quel vuoto è la somma di tutta l’energia. Questo è il problema della meditazione. E se non vi interessa non posso farci nulla. Se non vi interessa, allora potete continuare la vostra monotona vita quotidiana, borghese, intellettuale, o divertente.
19:42 Allora, iniziamo a indagare, insieme. Insistiamo sulla parola 'insieme', perché abbiamo fatto questo mondo brutale, mostruoso, insieme. Questa mondo immorale, insieme. E così, indagando tutto questo, può esserci, e ci sarà, una totale trasformazione di noi stessi e quindi una società differente, un diverso ordine sociale e così via, governi diversi, potrà succedere di tutto, se voi saprete cos’è meditare.
20:33 Per favore, le domande più avanti, se non vi dispiace.
20:43 Quindi, esamineremo insieme, la questione della coscienza e del suo contenuto. Nel considerare questo, è molto importante scoprire se voi lo state esaminando, o se, osservando, è la coscienza che diventa consapevole di sé. Capite la differenza? Spero che questo sia chiaro. Cioè, potete osservare il movimento della vostra coscienza, ossia i vostri desideri, le ferite, le ambizioni, le bramosie, e tutto il resto, che è il contenuto della coscienza, potete osservarlo dall'esterno, per così dire, oppure è la coscienza che diventa consapevole di sé? Questo è il problema. Voi diventate consapevoli della vostra coscienza, o ‒ per favore, approfonditelo un po’ ‒ o la coscienza viene accesa e voi osservate? Capite? Questo è possibile soltanto quando il pensiero si rende conto di ciò che ha creato, ossia la sua coscienza, quando il pensiero si rende conto che sta osservando solo se stesso, non che voi, costruiti dal pensiero, osservate la coscienza. Non so come dirlo capite almeno un po’?
23:07 Ascoltate signori, nessuno deve dirvi che siete affamati C’è la fame. Nello stesso modo, è possibile che il pensiero divenga consapevole di sé, che la coscienza sia consapevole di per sé e non che voi stiate esaminando la coscienza? È abbastanza chiaro, o no? Perché questo è molto importante all’inizio della nostra ricerca. Voglio esaminare la coscienza. Così, inizio ad analizzare i diversi aspetti, i vari contenuti della mia coscienza. Sono avido, arrabbiato, c’è odio, gelosia, c’è felicità, c’è piacere, ci sono moltissime ferite dall'infanzia, sbocciate o controllate. Posso esaminarli, oppure c’è l’osservazione e, quindi, la coscienza inizia a rivelarsi. Capite la differenza? Osservo l’albero, l’albero mi racconta tutta la sua storia, se so come osservare. Così, nello stesso modo, devo imparare come osservare, osservare soltanto, non dire alla coscienza cosa dovrebbe fare. Giusto? Riesco ad essere abbastanza chiaro?
25:12 Cioè, se voglio esaminare la coscienza, separo me stesso dalla coscienza e poi la esamino, come un analista. Mentre, se c’è soltanto l’osservazione ‒ soltanto osservazione ‒ la coscienza inizia a rivelare il suo contenuto, la sua storia. Non devo raccontare io la storia della coscienza, la coscienza racconta la sua storia. Questo è semplice. Non lo spiegherò. Quindi, questo è ciò che stiamo facendo, stiamo osservando soltanto, e così la coscienza inizia a mostrarsi, non soltanto la coscienza superficiale ma anche gli strati più profondi della coscienza, l’intero contenuto della coscienza. Questa è un’arte da imparare, non da memorizzare, senza dire: "Bene, ho ascoltato, me lo terrò bene in testa, e lo imparerò.” Così è soltanto un processo meccanico, che non ha assolutamente senso. Mentre, se voi capite l’importanza dell’osservazione completa, assoluta, immobile, allora la cosa fiorisce, la coscienza spalanca le sue porte, per così dire. Quindi, l’osservazione implica vedere la totalità della coscienza. Mi chiedo se…
27:16 Sto parlando da solo? Spero di no! Si può avere un dialogo con se stessi. Lo abbiamo fatto l’altro giorno. Posso avere un dialogo su tutta la questione della meditazione, con me stesso. Ma è completamente diverso - avere un dialogo fra di noi. E' quello che stiamo facendo noi. - benché qui ci siano così tante persone, di fatto stiamo avendo un dialogo. C’è soltanto una persona qui e lui o lei e io stiamo parlando di questo. Sto dicendo a lui o lei che osservare è la cosa più importante nella vita. Non dire all'osservazione come guardare, Ma imparare l’arte di osservare senza nessuna distorsione, senza una motivazione, senza nessuno scopo, osservare soltanto. In questo c’è una straordinaria bellezza perché così non c’è distorsione. Si vedono le cose, in modo chiaro, così come sono. Ma se voi fate un’astrazione della cosa in un’idea, e poi osservate attraverso quell'idea, allora è una distorsione.
29:12 Giusto? Quindi noi, in modo semplice e libero, senza alcun fattore di distorsione, entriamo nella nostra osservazione, osservando la coscienza. Così la coscienza inizia a rivelare la propria totalità. Non c'è nulla di nascosto. Cioè, il contenuto, che sono le nostre ferite, l'avidità, la nostra invidia, la felicità, i credo, le nostre ideologie, tutto questo forma la coscienza, le tradizioni del passato, del presente, scientifiche o basate sui fatti, e così via, tutto questo è la nostra coscienza. Bisogna osservarlo senza alcun movimento del pensiero, perché il pensiero ha fornito tutto il contenuto della nostra coscienza, il pensiero lo ha costruito. Quando il pensiero interviene e dice: "Questo è giusto, è sbagliato, dovrebbe essere, è..." siete ancora nel campo della coscienza, non siete andati oltre. Quindi, si deve capire, molto chiaramente, il posto del pensiero. Il pensiero ha il proprio posto nel campo della conoscenza, la tecnologia e tutto il resto. Ma il pensiero non ha assolutamente posto, nella struttura psicologica dell’uomo. Quando lo ha, inizia la confusione, poi la contraddizione e tutte le lotte, le immagini di voi e dell'altro, - e a seguire tutto il resto. Quindi l’arte, come abbiamo detto, il significato di arte è mettere ogni cosa al giusto posto, non il pittore, lo scultore o il poeta, ma nella vita quotidiana, mettere tutto nel posto giusto, quello è arte. Quindi, potete osservare la vostra coscienza? Ed essa vi rivela il suo contenuto non un pezzetto alla volta, ma la totalità del suo movimento. Solo allora è possibile andare oltre. Non attraverso l’analisi, di cui abbiamo parlato, perché l’analisi implica l'analizzatore e l'analizzato, la divisione, il problema del tempo nella divisione, quando analizzate, ogni analisi deve essere del tutto completa. Se non c’è analisi completa, allora l’imperfezione di quell'analisi passa all'analisi successiva, così l’imperfezione cresce sempre di più. Capite? Come esercitarsi al piano e suonare continuamente la nota sbagliata. Va bene? Quindi, questa è la nostra indagine.
33:17 E, nell'indagine, potete osservare senza nessun movimento dell’occhio? Perché l’occhio ‒ l’occhio ‒ ha un effetto sul cervello. Potete osservarlo da voi. Quando tenete i bulbi oculari completamente fermi, l’osservazione diventa molto chiara perché il cervello si calma. Potete provare a farlo. Non è un trucco per qualcos'altro. È come andare da un guru e imparare qualche trucco. C’è una storia carina, devo raccontarvela. Un giovane uomo va da un guru, un insegnante, e gli dice: “Per favore, dimmi cos’è la verità. Ho cercato dovunque e nessuno sembra in grado di dirmelo, così sono venuto da te. Per favore dimmi cos’è la verità”. Allora il guru risponde: “Rimani con me, stai con me”. E l’allievo, il discepolo, resta con lui per circa 15 anni, osservandolo e … lo sapete, tutto il resto. Passati quindici anni, dice: “ Oh Signore, non ho imparato nulla!”. Allora va dal guru e gli dice: “Mi dispiace tanto, non mi hai insegnato nulla. Non ho trovato la verità. Ho intenzione di lasciart e andare da quell'altro guru." E poi, passati 5 anni, ritorna e dice: “Alla fine ho imparato”. “Cosa hai imparato?” chiede il guru. “Vedi il fiume? Posso attraversarlo senza una barca, senza niente. posso camminare sull’acqua”. E il guru risponde: “Puoi farlo per due penny, se prendi quella barchetta”. Capito? Penso che dovreste ricordare questa storia quando incontrate un guru.
36:07 Quindi, potete osservare, senza che alcun movimento del pensiero interferisca con la vostra osservazione? È possibile soltanto quando chi osserva si rende conto che ciò che sta osservando è 'uno', chi osserva è l’osservato. La rabbia, non è diversa da me, io sono la rabbia, sono io la gelosia. Quindi non c’è divisione tra chi osserva e l’osservato. Questa è la realtà fondamentale che si deve cogliere. Osservare senza l’osservatore. Osservare e basta, poi vedrete la totalità della coscienza, la sua interezza inizia a rivelarsi senza che facciate sforzi. Vuol dire che, in quell’osservazione totale, c’è lo svuotamento o l’andare oltre tutte le cose che il pensiero ha messo insieme, ossia la nostra coscienza. La realtà che il pensiero ha fatto, non è la verità è una realtà del pensiero. Dobbiamo andare avanti.
37:58 Poi bisogna indagare il problema del tempo, non quello della fantascienza, ma il tempo come movimento psicologico verso un oggetto, verso un’idea, un’ideologia. Ossia, uno è avido, per esempio, o violento, e dice a se stesso: “Mi ci vorrà tempo per non esserlo più, per modificare o cambiare, per liberarmene o andare oltre”. Ci vorrà tempo. Stiamo parlando di quel tipo di tempo, non di quello cronologico scandito dall’orologio o dal sole, ma di tutto il condizionamento della nostra mente, che dice: “Ci metterò tempo a raggiungere ciò che è essenziale, ciò che è bello, ciò che è buono”. Stiamo mettendo in dubbio questo tempo. Capite? Esiste davvero il tempo psicologico, o è il pensiero che lo ha inventato? State seguendo? Per favore, pensateci. Soffermatevi, senza distorsioni, su questa domanda, questa sfida. Sapete, quando siete sfidati, a meno che non rispondiate con tutta la vostra energia, non è affatto una sfida, semplicemente passate oltre. Ma se rispondete a quella sfida con tutta la vostra energia, come stiamo facendo ora, chiedendoci se esista davvero il tempo psicologico, tutta la vostra energia risponde. Tutta la vostra energia non risponderà se provate a trattenere qualcosa, se dite: ”Devo avere un po’ di tempo”. “Non vedo l’ora di incontrarti, dopodomani”. "Oh, mio dio, se non c’è il tempo, sono perso." "Ti amo, - e tutto il resto - e se non ti incontro entro una settimana, che succederà?" Seguite? State seguendo? Questo è il tempo psicologico, che è la speranza.
40:53 Vi prego, state lavorando anche voi con me? Stiamo lavorando insieme, non sto lavorando da solo. Posso farlo - non lo faccio nella mia stanza. Lì sono tranquillo, succede altro - non è importante. Ma noi stiamo condividendo la cosa, ci muoviamo insieme. Quindi, ci chiediamo, visto che c’è un tempo cronologico, ci vuole tempo per imparare una lingua, serve tempo per imparare a guidare un’automobile, ci vuole tempo per imparare la matematica, serve tempo per imparare certe discipline, per diventare uno specialista. Quella stessa idea, lo stesso pensiero dice: “Mi ci vorrà tempo per evolvere, per essere buono, o per diventare amministratore delegato di qualche dannata azienda”. Quindi, esiste un tempo così? Per favore, è molto importante, perché state per distruggere completamente l’idea del domani, in senso psicologico. Quindi è uno shock enorme. Capite? Se non esiste il domani psicologico, allora cosa farete con ciò che è? Capite il problema? Se non c’è il tempo, allora come si ferma la violenza? Il nostro condizionamento è usare il tempo come un mezzo per liberarsi, lentamente o velocemente, o comunque sia, della violenza. Ma se il tempo non c’è proprio, allora cosa avviene quando c’è violenza? Ci sarà la violenza? Capite la mia domanda? Se l’atteggiamento generale è, in senso psicologico, che non c'è affatto alcun tempo, allora esiste un ‘me’ che è violento? Seguite? Il ‘me’ è costruito tramite il tempo. Il ‘me’ è violenza, è tempo. Ma se non c’è il tempo, in quanto pensiero, in quanto ‘me’, che è il processo del domani, allora non c’è nulla, non c’è violenza. Mi chiedo se lo capite. Capite, l’amore è una questione di tempo? L’amore è una cosa da ricordare, - o avendo il ricordo e il piacere di quel ricordo, lo chiamate amore, che è il tempo? Giusto? Quindi, l’amore è una questione di tempo, un ricordo? Se concerne il tempo, che è pensiero, allora, ovviamente, non è amore. “Ti amerò per sempre”, che è, ovviamente, un'assurdità. Ma voi fate promesse in chiesa, lo sapete, e tutte quelle sciocchezze.
45:15 Perciò, nel nostro esaminare, vediamo chiaramente che, da un punto di vista psicologico, il tempo non esiste proprio? Se non esiste il tempo, non ci sono né passato né futuro, ma solo qualcos’altro, completamente diverso. Mi chiedo se lo capite! Vedete, siamo condizionati dal tempo. Diciamo che psicologicamente dovrebbe esserci un’evoluzione che mi fa diventare qualcos’altro da quello che sono. E quando negate, quando vedete la verità del fatto che il tempo è un’invenzione del pensiero, perché proprio il pensiero ha prodotto questo tempo, allora c’è una fine del passato e del futuro. Capite? C’è soltanto il senso del movimento senza tempo, ora. Mi chiedo se capite! È veramente straordinario, se lo capite. Dopo tutto, l’amore è questo, no? L’amore è allo stesso livello, nello stesso tempo, con la stessa intensità, in quel momento, quello è amore, non il ricordo o il futuro. Quello stato mentale che è realmente, totalmente, senza tempo, quello è amore. Mi chiedo se capite! Poi vedete quello che succede nella nostra relazione, vedete cosa succede nella nostra relazione con l’altro. Voi, forse, avete quello straordinario senso dell’amore che non è del tempo, non è del pensiero, non è un ricordo di piacere o dolore, e qual è la relazione tra voi, che lo avete, e un altro che non lo ha? Capite il problema? Voi non avete immagini, perché l’immagine è il movimento del tempo, verso un altro, il tempo lo ha costruito, il pensiero ha costruito l’immagine un po’ alla volta, di un altro e l’altro ha costruito un’immagine di voi, un passo alla volta, che è un movimento del tempo. E voi non avete per nulla il tempo, e, quindi, avete questo straordinario senso d'amore che non è del tempo, allora qual è la vostra relazione con l’altro? Capite? Elaboratelo, pensateci, approfondite, capirete.
48:27 Quindi, qual è la relazione tra gli esseri umani? Quando avete quella qualità straordinaria di amore, allora in quella qualità c’è un’intelligenza suprema. Giusto? Mi chiedo se lo capite. Quell’intelligenza agirà nella relazione, non sarete voi ad agire in quella relazione. Spero che lo comprendiate. Devo andare avanti. Possiamo parlare di questa cosa fantastica dovete approfondire molto perché questo altera totalmente tutta la relazione. Perché se non ci sono alterazioni nelle fondamenta della nostra relazione, non ci sono alterazioni nella società. Perché noi abbiamo costruito questa mostruosa società. Questa è la natura complessiva del tempo. Un uomo che spera, quella speranza nasce dalla disperazione, la disperazione è il passato e la speranza è il futuro e così è intrappolato nel tempo psicologico e non c’è risposta a quella domanda, affatto.
49:51 Poi, la cosa successiva è, - cos’è? - lo spazio. Lo spazio. Ci si chiede, che cos’è lo spazio? Avete mai pensato a cosa sia lo spazio? Non per un divulgatore scientifico o per qualcuno che abbia trovato intellettualmente e definito cosa sia lo spazio, con idee e parole, ma che cos’è lo spazio? Può esserci spazio senza ordine? Può esserci spazio nel disordine? Bene, iniziamo da questo. Stiamo indagando insieme. Vi prego, sopportatemi se continuo a ripetere che stiamo esaminando, muovendoci, condividendo questo insieme.
51:16 Ci stiamo chiedendo, c’è spazio quando c’è disordine in una stanza? Considerate il dato fisico. Quando spargete i vestiti per la stanza, sapete, in modo caotico, c’è spazio? Lo spazio può esserci soltanto quando mettete tutto nel posto giusto. D’accordo? È così per l’esterno. Ora, interiormente, le nostre menti sono così confuse, tutta la nostra vita è auto-contraddizione, disordine, è imprigionata in diverse abitudini, droga, fumo, alcol, sesso. Abitudini. Ovviamente, dove c’è abitudine, c’è disordine, perché l’abitudine è meccanica. Quindi, vogliamo capire cos’è l’ordine. L’ordine è qualcosa dettato dal pensiero? Perché il pensiero è di per sé un movimento del disordine, perché è limitato. Giusto? Mi domando se lo capite. Pensiamo di portare ordine nella società con un pensiero grandioso e accurato, che è un movimento ideologico. Giusto? La nostra società, occidentale o orientale che sia, è nel disordine, è confusa, contraddittoria - vendete le armi a qualcuno e poi sperate di avere la pace. Sapete, è tutto così assolutamente folle, il mondo lo è, e anche noi siamo folli, un po’. Il mondo è folle perché noi lo abbiamo reso folle.
53:51 Quindi, cos'è il disordine e cos'è l'ordine? Stiamo dicendo che il disordine emerge all’esterno quando il pensiero è in movimento, in azione, il pensiero che è limitato, frammentario e divide la totalità della vita in frammenti. Lo avete visto. Il pensiero fa così. Ne siamo consapevoli? Su, andiamo! Cioè, siete uomini d’affari, oppure siete degli artisti, se non siete un artista, siete un dottore, un professore, o semplicemente un giardiniere, seguite? Tutta la nostra vita è divisa, divisa, divisa. Quello è il disordine. Dove c’è divisione, c’è disordine, ed è il pensiero che ha causato questa divisione, di classe, nazionalità, l’inferno e il paradiso, sapete, e tutto il resto. Il pensiero l'ha fatto. Perciò, quando c’è il movimento del pensiero, che dipende dal tempo, che è frammentario, di per sé, quindi limitato in sé, in qualsiasi azione, deve esserci disordine totale. Mi chiedo se lo capite. No, non annuite, per favore, non si tratta di essere d'accordo con me. Lo vedete nella vostra vita?
55:35 Quindi, se questo è vero, allora che cos’è l’ordine in relazione all’azione? Capite? Ogni nostra azione, ora, è basata sul pensiero, sulle conclusioni, sul ricordo. Stiamo dicendo che, finché c’è il pensiero, che è limitato, che ha creato un’ideologia e agisce secondo quell’ideologia, deve esserci un disordine totale. Questo stiamo dicendo, ed è un fatto, se lo osservate nella vita quotidiana. Allora, qual è l’azione in cui non c’è movimento di pensiero? Capite? Sta diventando tutto troppo astratto? Pubblico: No, no.
56:40 K: Non lo è. Per me è come un fuoco. Non è un’astrazione, né un passatempo intellettuale.
56:52 C’è un’azione che non nasce dal movimento del pensiero, da certe ideologie messe insieme dal pensiero o dai ricordi, che sono ancora una risposta del pensiero? C’è un’azione totalmente libera dal pensiero? Un’azione simile sarà perciò completa, intera, totale. Capite? Non frammentaria, non contraddittoria, sarà l’azione totale, nella quale non ci sono rimorsi, nessun senso di “vorrei non averlo fatto”, o “lo farò”. D’accordo? È su questo che stiamo indagando. Il disordine deriva dal movimento del pensiero, e il pensiero stesso è frammentario e quando agisce tutto deve essere frammentario. Se lo capiamo, molto chiaramente, allora ci chiediamo: cos’ è l’azione senza il pensiero? Azione significa 'fare ora', non domani, o averlo fatto, non è così? Il significato di questa parola è un presente attivo, l’agire ora. E, come abbiamo detto, l’amore non è legato al tempo. Giusto? La compassione è oltre l’intelletto, oltre la memoria, è uno stato della mente, e quell’amore, quella compassione, agisce perché quella compassione, l’amore, è infinitamente intelligente. Così, l’intelligenza allora agisce. comprendete…. State comprendendo qualcosa, o sono solo parole?
59:11 Allora, possiamo approfondire enormemente. È come scavare in un pozzo senza fine e c’è sempre l’acqua, perciò, possiamo scendere sempre più in profondità – non importa. Allora, stiamo dicendo, l’ordine è spazio, questo tipo di ordine, che è l’azione dell’intelligenza, che non è né vostra né mia, un’intelligenza nata dall’amore e dalla compassione. Ora, lo spazio implica una mente che non sia occupata. Ma le nostre menti sono occupate tutto il giorno con qualcosa. Perciò non c’è alcuno spazio, né un intervallo tra due pensieri. Ogni pensiero è correlato a un altro pensiero. Osservatelo, per favore, osservatelo. Quindi, non ci sono stacchi, quando tutta la vostra mente è affollata di chiacchiere, opinioni, giudizi, giusto, sbagliato, buono, “Sono di destra, sono di sinistra, sono questo, quello”.
1:00:51 Allora, l’ordine del tipo di cui abbiamo parlato, porta uno spazio enorme. Spazio vuol dire silenzio. Giusto? E dal silenzio nasce questo straordinario senso di vuoto. Non spaventatevi della parola “vuoto” perché quando c’è il vuoto allora le cose possono succedere. Capite? Come il ventre di una donna che partorisce un bambino, è vuoto. Capite tutto?
1:01:47 E allora, passiamo alla prossima cosa. Cos’era? ... La bellezza. Cos’è la bellezza? Si trova in un dipinto, in un museo, o in una poesia di Keats? E' nel profilo delle montagne contro il cielo, o in uno specchio d’acqua che riflette il cielo, le bellissime nuvole? O nel disegno di un architetto, di un edificio? Ci chiediamo, cos’è la bellezza? Capite? Forza, signori! Entrate in voi stessi, scopritelo. La forma, che ha una certa bellezza. Stiamo indagando cos’è la bellezza, non l’immaginazione che crea bellezza, non la parola che crea la bellezza, non una bella idea, ma cos’è la bellezza, quando vedete qualcosa di straordinariamente vivo e bello, come una montagna, un cielo terso, azzurro, in quel momento, quando lo vedete, totalmente, voi siete assenti, no? Mi chiedo se lo capite. A causa della sua immensità, la sua enorme stabilità, il suo straordinario senso di - sapete - solidità, e la sua linea, quella magnificenza porta via il ‘me’, per quel momento. E voi dite: “E' straordinario!” Per favore. ascoltate attentamente - cioè, la gloria esterna ha annullato il piccolo 'me'. Giusto? Come un ragazzo, un bambino, dategli un giocattolo e lui ne resta assorto. Giusto? Ci giocherà per un’ora e poi lo romperà, e quando gli toglierete il giocattolo, tornerà in sé, disobbediente, piagnucoloso, dispettoso e tutto il resto. Allora, è successa la stessa cosa. La grande montagna ha allontanato il piccolo 'me' meschino, e voi la vedete per il momento. Cioè, quando il ‘me’ è assente, completamente, c’è bellezza. Capito? Su, signori! Non nel tamburo, non nelle canzoni folk, o in quelle più recenti, che danno in televisione, ho dimenticato… - rock, ecco! Siete trasportati da tutto questo, ma non scoprite mai, per conto vostro, cosa sia la bellezza in voi - non in voi - cos'è la bellezza, perché senza bellezza non c’è amore, non la bellezza di una forma, un volto, i capelli ricci, alto, basso, nero, o quel che sia, ma la bellezza che arriva quando non c’è il ‘me’. Il ‘me’ che è stato costruito dal pensiero, Il ‘me’ che è il movimento del tempo. Quella è la bellezza. Possiamo entrarci molto più in profondità perché allora la vostra relazione con la natura cambia completamente. Allora la terra diventa preziosa. Capite? Ogni albero, ogni foglia, tutto è parte di quella bellezza. L’uomo, però, sta distruggendo tutto.
1:06:54 Allora ci chiediamo: c’è qualcosa di sacro, di santo? Ovviamente, le cose che il pensiero ha messo in una chiesa, in una chiesa, non l’edificio, che è pure il risultato del pensiero, tutto quello che il pensiero ha costruito, nel senso religioso, o nel senso psicologico, e investendo di sacralità un’immagine, un’idea, è veramente sacro? Se è sacro, allora non ha divisioni. Non sei un cristiano allora, né un indù, né un buddista, musulmano e tutte le altre divisioni. Così, quello che il pensiero ha messo insieme è del tempo, è frammentario, non è intero, quindi non è sacro. Sebbene voi adoriate l’immagine su una croce, quella non è santa, è costruita dal pensiero ˗ o l’immagine che gli indù hanno costruito, o i buddisti e così via. Quindi, cosa è sacro allora? Perché se non lo scopriamo, senza che ce lo dicano, non volendo quella sacralità solo perché dà un’enorme vitalità, un’enorme forza alla vita, senza quella, la vita diventa molto scadente, vuota, insignificante. Allora, si deve andare in profondità nella questione e scoprire. E potete trovare soltanto quando il pensiero scopre - per favore ascoltate - quando il pensiero scopre, da solo, il suo giusto posto . Quindi, senza sforzo, senza volontà, c’è questo immenso senso di silenzio, silenzio della mente, senza nessun movimento del pensiero. Soltanto quando la mente è assolutamente libera e silenziosa, allora voi scoprite quello che c’è oltre tutte le parole, che è senza tempo. E tutto questo è meditazione. Come potete meditare quando siete arrabbiati, quando la vostra vita è basata sulla violenza, quando c’è contraddizione in voi? Allora, bisogna fare ordine in questo per prima cosa. Il processo stesso di fare ordine è parte della meditazione. Capite? Non deve esserci conflitto tra due esseri umani, uomo, donna, mai essere in conflitto. E capire come vivere senza conflitti, questo è parte della meditazione. Allora, da qui deriva la grandezza di ciò che è vera meditazione. Finito!
1:11:15 Bene, signori.