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BR79T3 - È possibile conoscere se stessi completamente?
Terzo discorso pubblico
Brockwood Park, Inghilterra
1 settembre 1979



0:51 Possiamo continuare con quello di cui stavamo parlando domenica scorsa e andare più a fondo?
1:17 Stavamo dicendo che la mente umana e il nostro modo di vivere, sono frammentati sono a pezzi e, dal momento che gli esseri umani sono così, abbiamo reso il mondo quello che è un mondo caotico, crudele, confuso, pauroso. Stavamo anche dicendo che la consapevolezza di sè che consiste nel conoscere tutto di sè stessi sia la parte conscia che quella inconscia quella più profonda e la parte aperta della mente così che, conoscendosi completamente - ed è possibile conoscersi completamente - possiamo affrontare il mondo e noi stessi come totalità. La nostra vita, come è vissuta ora conoscendo ben poco di noi stessi forse gli psicologi i terapisti e gli psicanalisti ci dicono che cosa siamo ma per scoprire quello che siamo non possiamo ascoltare loro perché sono come noi, ugualmente confusi ugualmente incerti ugualmente paurosi in tanti modi diversi. Perciò, bisogna contare completamente su se stessi senza riferirsi a qualcuno che ci dica che cosa fare incluso chi vi parla, naturalmente.
4:13 Possiamo conoscere noi stessi in modo così completo? Le ferite, le paure, le ansie le incertezze, tutta la complessa rete dei piaceri la morte, l'amore, e se c'è una continuità dopo la morte.
4:50 E dovremmo anche essere consapevoli, sapere, capire che cos'è la meditazione. Tutto questo è la nostra vita la nostra educazione, il nostro lavoro, il nostro modo di pensare i nostri credi, le nostre esperienze le nostre opinioni fortemente radicate, e via dicendo. E' questa la nostra vita, con tutte le lotte con tutte le fughe, e miserie, ecc. Possiamo conoscerci completamente? - tutto quanto? Allora, forse, sarebbe possibile affrontare tutta la nostra vita come un tutt'uno e non come esseri umani frammentati.
6:06 Perciò stamattina parleremo insieme, vedremo se è possibile senza nessuna guida esterna perché tutte quante ci hanno condotto sulla strada sbagliata ci hanno portato all'attuale stato del mondo i politici, gli economisti, i religiosi i guru, e tutta quella masnada. E diventa sempre più imperativo e necessario scoprire per conto nostro qual è l'azione giusta indipendentemente dalle circostanze. Un'azione che non comporti ulteriore confusione rimpianti, dolore, altra infelicità, e così via.
7:21 Allora, è possibile per ciascuno di noi conoscere se stesso così completamente? Oppure dobbiamo essere guidati, preparati a investigare a esplorare con l'aiuto di altri? Gli altri, per quanto eruditi, per quanto sapienti ricchi di esperienza, sono proprio come noi, psicologicamente hanno più abilità e maggiore capacità di esprimersi, e così via. Ma ciascuno di noi, come dicevamo l'altro giorno è come il resto del mondo con i suoi dolori, le miserie, la confusione, le insicurezze l'insostenibile paura, ecc. E' possibile conoscere se stessi così completamente in modo che non vi sia un solo angolo inesplorato non capito, non superato? E' di questo che parleremo insieme stamattina.
9:05 Cioè: conoscere se stessi tutti i movimenti del pensiero le paure, nascoste ed evidenti tutte le ricerche di piacere, sessuale o altro. E scoprire da sè che cos'è l'amore. Comprendere l'intero significato, non solo del dolore personale, ma anche del dolore dell'umanità. E poi, è possibile capire l'evento finale della nostra vita, cioè la morte? Tutto questo è il nostro vivere. E se non siamo chiari dentro di noi, qualsiasi cosa facciamo porterà altra confusione. Perciò ci sembra che sia assolutamente necessario scoprire se possiamo conoscere noi stessi - giusto? Cominciamo subito.
10:49 Cioè: non è che chi vi parla indaga e voi state semplicemente ad ascoltare accettando o negando, ma insieme. Insieme, pensare insieme se è possibile perché pare che nemmeno due persone riescano a pensare insieme. E senza alcuna pressione senza alcuna costrizione entriamo insieme nella questione. Questo richiede innanzitutto una certa attenzione non concentrazione, ma la qualità di un interesse profondo una mente impegnata a scoprire perciò richiede cura e libertà di osservare. Giusto? Questo è assolutamente necessario, è ovvio. Se abbiamo dei pregiudizi o siamo aggrappati a certe esperienze allora non possiamo affatto pensare insieme indagare insieme, o scoprire. Perciò bisogna essere abbastanza liberi, almeno per questa mattina in modo da poter cominciare ad esplorare - va bene? Per prima cosa esploreremo, come abbiamo fatto l'altro giorno, le ferite psicologiche che abbiamo ricevuto fin dall'infanzia. Ne abbiamo parlato l'altro giorno.
13:00 E stamattina cominceremo con la paura. Le paure che sono nascoste nel profondo quelle di cui non siete consci, che non conoscete e quelle ovvie, le paure sia psicologiche che fisiche. Giusto? Ci stiamo seguendo? Vi prego, siamo insieme, stiamo camminando insieme. Chi vi parla non sta camminando da solo non sta parlando a sè stesso. Stiamo percorrendo insieme una strada che potrebbe aiutarci - se vi interessa, se siete seri se volete andare proprio fino alla fine - a investigare l'enorme problema della paura.
14:09 C'è la paura dell'insicurezza fisica, di non avere un lavoro, o di averlo e temere di perderlo - con tutti gli scioperi che ci sono in questo paese, e via dicendo. Perciò la maggior parte della gente è agitata ha paura di non essere completamente al sicuro, fisicamente. E' ovvio. Perché? E' forse perché continuiamo a isolarci come nazione, come famiglia, come gruppo? Così, questo lento processo di isolamento - i francesi si isolano fra di loro, i tedeschi fanno lo stesso, ecc. ecc. - porta gradualmente insicurezza per tutti noi è ovvio. Possiamo osservare questo fatto, non solo esternamente? Perché, osservando quello che succede al di fuori sapendo esattamente quello che succede da lì possiamo cominciare a indagare dentro di noi perché altrimenti non abbiamo nessun criterio e possiamo ingannare noi stessi.
15:51 Pertanto dobbiamo cominciare da fuori e lavorare verso l'interno. Giusto? E' come una marea che va e viene. La marea non è fissa, va e viene continuamente. Spero che stiate seguendo.
16:15 E questo isolamento che è stato l'espressione tribale di ogni essere umano genera questa mancanza di sicurezza fisica. Giusto? Se ne vediamo la verità, non la spiegazione verbale o l'accettazione intellettuale di un'idea ma se lo vediamo veramente come un fatto allora non apparteniamo a nessun gruppo, a nessuna nazione a nessuna cultura, a nessuna religione organizzata perché tutte quante dividono: i cattolici i protestanti, gli indù, ecc. ecc.
17:17 Lo farete? - mentre stiamo discutendo, camminando insieme lascerete andare ciò che è falso, che non è veritiero che non ha nessun valore? Anche se pensiamo che abbiano valore in verità, quando osservate vedete che le nazionalità generano guerre e tutto il resto. Perciò, possiamo eliminare queste cose in modo che, fisicamente possiamo portare unità fra gli uomini? Capite, signori? E questa unità fra gli uomini può avvenire solo tramite la religione non quelle religioni fasulle che ci sono - scusate, spero di non offendere nessuno. Sia quella cattolica, quella protestante o quella indù i musulmani, gli arabi sapete, tutte queste religioni si basano sul pensiero sono costruite dal pensiero e ciò che è creato dal pensiero non ha nulla di sacro è solo pensiero, è solo un'idea. Voi proiettate un'idea, ne fate un simbolo, poi lo adorate ma in quel simbolo, in quell'immagine o in quei riti, non c'è assolutamente nulla di sacro. Se lo osserviamo per davvero allora siamo liberi da tutto questo, liberi di scoprire che cos'è vera religione perché questo ci potrebbe unire. Perciò, se potessimo entrare nei livelli più profondi della paura
19:17 cioè, nelle paure psicologiche - giusto? Paure psicologiche nelle relazioni, gli uni con gli altri paure psicologiche riguardo al futuro le paure del passato, cioè le paure del tempo - giusto? State seguendo? Vi prego! Abbiamo molte cose da considerare questa mattina. Prego, io non sono un professore, uno studioso che tiene un sermone e poi se ne torna alla sua disgustosa vita. Si tratta di qualcosa di molto, molto serio che ha effetto su tutte le nostre vite perciò, per favore, metteteci tutta la vostra attenzione e cura. Ci sono paure nelle relazioni paure dell'incertezza paure del passato e del futuro paura di non sapere paura della morte, paura della solitudine Giusto? Guardate voi stessi, vi prego, non chi vi parla e le parole. L'angoscioso senso di solitudine potete essere in relazione con altri potete anche avere moltissimi amici, o essere sposati avere dei figli, ma c'è questo senso di grande isolamento un senso di solitudine. Questo è uno dei fattori della paura.
21:38 C'è anche la paura di non riuscire a realizzarsi. Qualunque cosa possa significare. Il desiderio di realizzarsi porta con sè un senso di frustrazione e in questo c'è paura. C'è la paura di non riuscire ad essere assolutamente chiari su tutto - giusto? Ci sono molte, moltissime forme di paura. Voi potete guardare le vostre paure particolari se vi interessa, se siete seri. Perché, una mente che ha paura consapevolmente o inconsapevolmente può cercare di meditare - giusto? ma quella meditazione porta solo altra sofferenza altra corruzione, perché una mente che ha paura non può mai vedere che cos'è la verità. Giusto? Perciò cercheremo di scoprire insieme, se sia possibile essere totalmente, completamente liberi dalla paura in tutta la sua profondità - va bene?
23:30 Sapete, ci accingiamo a fare un lavoro che richiede un'osservazione molto attenta: osservare la propria paura. Ed è molto importante come osservate quella paura - giusto? Possiamo continuare? Come osservate la paura? Si tratta di una paura di cui vi ricordate così la richiamate e poi la guardate? Oppure è una paura che non avete avuto tempo di osservare e che perciò è ancora lì? Oppure la mente non è propensa a guardare la paura? State seguendo? Mi domando se Allora, che cos'è che succede effettivamente? Il non voler guardare? Il non voler osservare le proprie paure perché la maggior parte di noi non sa come risolverle? O si fugge, si scappa via - sapete tutto quello che si fa o si analizza, pensando così di liberarsene ma la paura è ancora lì. Perciò è importante scoprire come guardate quella paura - giusto? Come osservate la paura? Bene. Ora è tutto a posto, torniamo a noi.
26:10 Come osservate la paura? Non è una domanda sciocca perché, o la guardate dopo che si è manifestata oppure la osservate mentre avviene. Giusto? Per la maggior parte di noi l'osservazione avviene dopo - giusto? Ora ci stiamo chiedendo se è possibile osservare la paura nel momento in cui sorge - giusto? Cioè, c'è un altro credo che minaccia il tuo credo a cui tieni molto e ne hai paura, c'è paura - giusto? Io vi sto sfidando adesso. Voi avete certe credenze, certe esperienze certe opinioni, giudizi, valutazioni, ecc. e quando qualcuno sfida tutto questo o c'è resistenza che fa costruire un muro di difesa oppure temete di poter essere aggrediti e così sorge la paura. Ora, potete osservare quella paura mentre sorge? Avanti, signori! Giusto? State seguendo? Lo state facendo? Ora, come osservate quella paura? La parola, il riconoscimento della reazione che chiamate paura perché l'avete già provata in precedenza il suo ricordo è immagazzinato e quando la paura sorge, voi la riconoscete - giusto? Quindi voi non state osservando, ma riconoscendo. Mi domando se lo vedete.
28:55 Il riconoscimento non libera la mente dalla paura. Anzi, rinforza la paura. Invece, se siete capaci di osservarla mentre sorge allora entrano in gioco due fattori. Il primo è che voi siete diversi da quella paura - giusto? E quindi potete agire su quella paura, controllarla scacciarla via, razionalizzarla, ecc. Cioé, voi fate qualcosa riguardo a quella paura - giusto? Questo è il modo in cui osserviamo di solito. E in questo c'è una divisione: ci sono io e c'è la paura, e in quella divisione c'è conflitto. Giusto? Mentre, se osservate, quella paura siete voi. Voi non siete diversi da quella paura. Mi domando se lo vedete. Se per una volta afferraste questo principio che l'osservatore è l'osservato che la persona che dice: "Io sto osservando" sta separando se stessa da ciò che osserva mentre il fatto è che l'osservatore è quella paura. Perciò non c'è divisione fra l'osservatore e la paura, giusto? Questo è un fatto.
31:00 E allora che cosa avviene? Fermiamoci per un momento su questo. State seguendo? Come dicevamo noi osserviamo la paura attraverso il processo della memoria che è il riconoscere, il nominare - giusto? E la tradizione dice: "Controllala" la tradizione dice: "Scappa via" la tradizione dice "Devi fare qualcosa, in modo da non avere paura". Così, la tradizione ci ha educati a dire che noi che il "me" è diverso dalla paura. Giusto? Perciò, potete essere liberi da quella tradizione e osservare la paura? Cioè, osservarla senza quello che il pensiero ricorda di quella reazione che in passato ha chiamato paura. Questo richiede una grande attenzione. Capite? Richiede capacità di osservazione.
32:39 Che fa parte anche dello yoga. Capite? Non si tratta semplicemente di fare degli esercizi quello non è affatto yoga intendiamo la capacità di osservare. Cioè, mentre si osserva c'è solo pura percezione non l'interpretazione di quella percezione da parte del pensiero. Lo capite? Vi prego, fatelo mentre ne stiamo parlando.
33:15 Allora, che cos'è la paura? Capite? Vedo che qualcuno minaccia il credo a cui tengo l'esperienza a cui sono aggrappato qualcosa che ho raggiunto e qualcuno lo minaccia e così sorge la paura. Osservando quella paura, come abbiamo spiegato, siamo arrivati al punto in cui si osserva senza divisione - giusto?
33:53 Ora, la prossima domanda è: che cos'è la paura? State seguendo? Che cos'è la paura? Paura del buio, paura del marito, moglie, ragazza o chiunque sia - paura - artificiale o reale, ecc. che cos'è la paura, a parte la parola? La parola non è la cosa. Giusto? Per favore, bisogna riconoscerlo molto profondamente la parola non è la cosa. Giusto? Possiamo continuare?
34:44 Che cos'è quello che chiamiamo paura, senza la parola? Oppure, la parola crea la paura. Vi interessa tutto questo? Perché, se la parola crea la paura la parola intesa come il riconoscimento di qualcosa che è successo in precedenza - vuol dire che è stata attribuita una parola a qualcosa che è successo prima e che abbiamo chiamato paura e così la parola diventa importante - giusto? Come dire: quello è un inglese, un francese, un russo la parola è tremendamente importante per molti di noi. Ma la parola non è la cosa - giusto? Perciò, che cos'è la paura? A parte le varie espressioni della paura, qual è la sua radice? Perché, se possiamo trovarne la radice allora é possibile comprendere le paure consce e quelle inconsce. La radice, nel momento in cui avete la percezione della radice la mente conscia e quella inconscia non hanno importanza, ne avete la percezione - giusto? Qual è la radice della paura? Paura di ieri di migliaia di ieri e paura del domani. Giusto? Morire domani - non voi. O la paura di qualcosa che è successo in passato. Non c'è nessuna reale paura ora. Per favore, comprendetelo bene. Se la morte colpisce improvvisamente qualcuno, è finita. Finito. Avete un infarto ed è finita. Ma c'è l'idea di poter avere un infarto in futuro - giusto? E c'è paura - vi prego seguite con attenzione la radice della paura è il tempo? Capite? Tempo. Tempo come movimento del passato modificato nel presente e che continua nel futuro. L'intero movimento è questa la causa della paura? La sua radice?
38:09 Ci stiamo chiedendo: il pensiero, che è tempo, è la radice della paura? Il pensiero è movimento. Giusto? Qualsiasi movimento è tempo. Perciò stavo chiedendo: è il tempo la radice della paura? Il pensiero? Se potessimo capire l'intero movimento del tempo Giusto? - tempo, sia psicologicamente che fisicamente il tempo che ci vuole per tornare a casa vostra il tempo fisico per coprire la distanza e il tempo psicologico, che è il domani. Giusto? Perciò, è il domani la radice della paura? Giusto? Cioè, si può vivere - vi prego, stiamo parlando di vita quotidiana, non di teorie - si può vivere senza il domani? State seguendo? Fatelo! Cioè: se ieri avete avuto un dolore fisico finirla con quel dolore ieri - senza portarselo dietro nell'oggi e nel domani. Capite la questione? Portarselo dietro, che è tempo, causa la paura. Mi domando se potete farlo.
40:39 E' del tutto possibile ed è assolutamente possibile che la paura psicologica possa finire se mettete in pratica quello che è stato detto. Il cuoco può preparare un cibo meraviglioso ma se voi non avete fame se non lo mangiate, allora rimane solo sul menu e non serve a niente. Mentre, se lo mangiate, se vi applicate se ci entrate per conto vostro, vedrete che la paura psicologicamente, può assolutamente finire così la mente è libera da quel terribile peso che l'uomo si è portato dietro. Giusto?
41:46 La prossima questione che fa parte della nostra vita, riguarda il piacere. Giusto? Avete paura di affrontarlo? Perché per la maggior parte di noi il piacere è una cosa importantissima. Il piacere del possesso, il piacere del successo il piacere della fama, di saper fare qualcosa con abilità e così via - piacere. Il piacere sessuale, sensoriale e intellettuale. Un uomo che ha una grande conoscenza trae grande piacere da quella conoscenza. Ma, come dicevamo, con quella conoscenza c'è anche l'ignoranza perché la conoscenza non è mai completa ma l'interessato se ne dimentica e ricorda solo la conoscenza che ha acquisito. E in questo c'è un grande piacere sensoriale, sessuale, romantico, sentimentale intellettuale, con tutte le esperienze dei sensi. Così la combinazione di vari elementi comporta questo straordinario senso di piacere - giusto?
43:41 Perché non dovremmo avere piacere? Capite? Le religioni di tutto il mondo hanno detto: "No, dovete avere solo il piacere di servire Dio". Capite? Tutti i vostri sensi, il sesso tutto quanto deve essere dissipato, messo da parte. E' questo che hanno detto le religioni organizzate di tutto il mondo. Noi non stiamo dicendo questo. Noi stiamo dicendo di indagare perché l'uomo, l'essere umano, esige rincorre il piacere. Perché? Avanti, signori! C'è il piacere, piacere fisico, sessuale. Guardare un bel tramonto vedere la bellezza di una montagna le acque calme di un bel lago osservarle. Ma, dopo averle osservate, dopo averle viste e averne gioito, la mente si ricorda di quel piacere e ne vuole ancora - giusto? E' la continuità del piacere: vedere il tramonto esserne deliziati non finirla lì, ma ricordarselo e c'è l'esigenza di continuare quel piacere.
45:54 Quindi, il pensiero - state seguendo? il pensiero interferisce in quel momento di percezione poi se ne ricorda e ne vuole ancora. Lo avete visto, per il sesso, sapete tutto in proposito. Il ricordo, la scena, l'eccitazione tutto il meccanismo del pensiero è in azione e lo ricerca - giusto? Perché il pensiero fa così? State seguendo la mia domanda? Perché il pensiero prende un episodio che è finito, se lo ricorda e lo ricerca?
47:00 Questa ricerca è il piacere. State seguendo? Perché? Perché il pensiero fa così? E' parte della nostra educazione della nostra tradizione, delle nostre abitudini ogni uomo fa così è meglio includere anche la donna, perché altrimenti! Ogni essere umano fa così, perché? Pensateci, signori, non guardate me. Perché ricercate il piacere? E' questo che crea isolamento? Seguite? E' questo che contribuisce a formare il cosiddetto individuo? E' il mio piacere ed è una cosa privata. Tutto il piacere è privato a meno che non andiate allo stadio e tutto quel genere di roba. Il piacere è una cosa privata è questa una delle ragioni per cui gli esseri umani ricercano segretamente il piacere? Perché li fa sentire importanti. State seguendo? Perciò il piacere potrebbe essere la causa di questo tremendo isolamento come gruppo, come famiglia, come tribù, come nazione. Mi domando se lo vedete.
49:05 Quando se ne vede la verità la verità, non le parole, non il concetto intellettuale allora il pensiero interverrà ancora per farne un ricordo? Capite? O vedere semplicemente il tramonto - fine. Sperimentatelo, lo vedrete da voi se lo fate, che il pensiero, come nel caso della paura è l'origine, il principio di questo conflitto sia della paura che della ricerca del piacere - giusto?
50:01 Poi c'è la questione - - ci stiamo occupando della nostra intera vita - poi c'è la questione del perché gli esseri umani di tutto il mondo soffrono. Non stiamo parlando della sofferenza fisica anche quella può essere affrontata se la mente non è continuamente attaccata sempre preoccupata di sè - capite? Avete avuto un dolore, una malattia un'infermità di qualsiasi genere. Il pensiero se ne preoccupa moltissimo - giusto? E si identifica con quello e così anche la mente diventa menomata - giusto? Quindi, può la mente, il pensiero, vedere l'infermità la malattia, il dolore e dire: "E sia" - seguite? Provate, fatelo, lo scoprirete. Quando siete seduti sulla poltrona del dentista - chi vi parla lo ha fatto per quattro ore - quando siete dal dentista con il trapano in azione, osservatelo. Lo vedrete, lo scoprirete. Oppure guardate dalla finestra e vedete la bellezza degli alberi in modo che la mente sia capace di osservarsi con distacco - capite? Oh, voi non potete fare tutto questo!
52:19 Così, ci domandiamo: perché gli esseri umani in tutto il mondo soffrono, accettano e vivono con la sofferenza? Ci sono state due guerre, terribili pensate a quante lacrime hanno versato gli esseri umani! E i loro figli, i loro nipoti sosterranno la guerra. Evidentemente il dolore non insegna nulla all'uomo - vero? Adorano il dolore - i cristiani lo fanno. Gli indù hanno spiegazioni diverse per il dolore è per quello che si è fatto in passato, nella vita passata, ecc. Non ne parlerò ora.
53:26 Così ci domandiamo: che cos'è il dolore? E perché l'uomo vive con il dolore? Capite? Scopritelo signori, impegnate la vostra mente. Come la impegnate per il sesso, per il lavoro, per questo o quello metteteci la vostra mente e il cuore per scoprire se l'uomo possa mai essere libero dal dolore. Il dolore fa parte dell'atteggiamento egotistico verso la vita? Cioè: mio figlio è morto, oppure mia moglie se n'è andata o qualsiasi altra cosa a cui sono fortemente attaccato mi viene a mancare per varie ragioni, e io soffro. Ci sono dolore, lacrime, antagonismo amarezza, cinismo. Perché? Capite? E' forse perché sono così preso dai miei problemi sono così egocentrico - mio figlio è me - giusto? O mia figlia è me. Ci sono attaccato. Me lo tengo stretto. E quando se ne va c'è un grande senso di vuoto un grande senso di solitudine, di mancanza di relazione. Vero? E' questa la ragione per cui si soffre? Cioè, il figlio che mi è stato portato via, dalla morte o quello che sia mi ha rivelato quello che sono, la mia solitudine il mio isolamento, la mia mancanza di vera relazione. Pensavo di essere in relazione, ma è mio figlio - seguite? Così, la perdita di mio figlio rivela la mia condizione. Pensateci bene. E improvvisamente mi rendo conto della mia solitudine, del mio senso di perdita della deprivazione di qualcosa a cui sono fortemente attaccato. La morte del figlio me lo ha rivelato - giusto? Ma quella rivelazione una consapevolezza del sè, del "me" si è rivelata di fronte all'avvenimento. Mi domando se lo vedete. Giusto? Lo state vedendo?
57:21 Come abbiamo detto all'inizio del discorso: consapevolezza di sè. Consapevolezza di sè è conoscere se stessi, i propri attaccamenti la propria solitudine, il senso di isolamento e tutto il resto conoscere la totalità di se stessi. La vicenda del figlio lo rivela, giusto? Cioè, lo rivela dopo l'avvenimento. Ma se c'è autoconsapevolezza fin dall'inizio la scomparsa del figlio, la morte del figlio, che cos'è? Non è più il dolore causato dall'attaccamento. Avete capito? La mia mente ora lo accetta. Non è più intrappolata nell'autocommiserazione nello sforzo per liberarsi dall'isolamento cercando conforto in una fede, in questo o quello - giusto? Così si può vedere che il dolore esiste finché c'è il sè. Mi domando se lo vedete. L'abbandono totale del sè è la fine del dolore. State seguendo tutto questo? Abbandonerete il vostro sè? No, signori. Perciò noi adoriamo il dolore, oppure lo sfuggiamo.
59:32 E insieme dovremmo anche investigare l'intera questione della morte. Non solo per le persone anziane come noi ma per tutti quanti nel mondo giovani, vecchi, o di mezz'età - la morte è una delle cose più straordinarie che avvengono nella vita - giusto? Che cosa ne pensate? Qual è la vostra risposta istintiva a questa parola e al fatto? Che cos'è la morte? La morte è un finire. Giusto? Vi prego, seguite attentamente. Finire. Finire volontariamente, non potete discutere con la morte non potete dire: "Per favore, dammi un'altra settimana" non potete discutere, è lì, è finita.
1:01:09 Perciò, potete finire volontariamente i vostri attaccamenti - cioè morire? Capite? Finire è qualcosa come la morte. Finire una certa abitudine senza sforzo, senza lottare, litigare - finirla. Se fumate, se prendete delle droghe o bevete è questo che succederà quando tirerete le cuoia! (risate)
1:01:58 Perciò, possiamo finire volontariamente capite? - le vostre esperienze le vostre opinioni, i vostri atteggiamenti, le fedi, gli dèi, fine! Abbiamo paura di finire - vero? Finire volontariamente qualcosa. Se dite: "Se la finisco, che cosa c'è?" Vuol dire che vi aspettate una ricompensa. Allora considerate la fine come una punizione. E considerando la fine come un dolore vi aspettate naturalmente una ricompensa. Se rinuncio, poi che succede? Non potete chiederlo per la morte.
1:03:24 Perciò, potete finire e vedere che nella fine stessa c'è l'inizio di qualcosa di nuovo? Capite? Cioè, finire l'attaccamento attaccamento ai mobili, alle persone, alle idee, alle fedi, agli dèi a tutto quanto, finire. E lo fate volontariamente, perché finire è una cosa intelligente. Giusto? In questo finire, succede - questa non è una promessa capite - avviene una cosa nuova. Provateci, signori. Ossia, mentre si vive invitare la morte, che è finire. Capite? Finire il proprio incredibile complesso modo di vivere. Così che la mente dato che ha finito tutto, capite fatelo e lo scoprirete da voi, perciò è sempre nuova. Nuova nel senso di fresca. Sapete, quando scalate una montagna dovete lasciare a casa tutti i vostri mobili tutti i vostri problemi perché non potete portare tutti i mobili che avete raccolto su per la salita. Perciò lasciate andare e scoprirete da voi che c'è una qualità della mente che, essendo assolutamente libera, è in grado di percepire ciò che è eterno. La parola eterno non è un'idea, seguite? Eterno significa fuori dal tempo. La morte è tempo. Mi domando se lo vedete.
1:06:16 Perciò, la mente che comprende questo mistero straordinario è un mistero perché quello a cui siamo aggrappati sono i nostri problemi i nostri mobili, le nostre idee, siamo aggrappati a quello che è messo insieme dal tempo e con la sua fine c'è qualcosa, una dimensione completamente nuova. Ora spetta a voi. Bene. Va bene, signori.