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BR80Q2 - Secondo incontro domande e risposte
Brockwood Park - Inghilterra
4 settembre 1980



0:31 Questo è l'ultimo giorno di domande e risposte. Sabato e domenica ci sarà un discorso.
0:43 Come abbiamo detto l'altro giorno, una domanda implica che stiamo cercando una risposta. La risposta è nella domanda, non da un'altra parte. Ponendoci queste domande e cercando le risposte, indaghiamo insieme la domanda. Non è che io parlo o rispondo, ma insieme cerchiamo di trovare la giusta risposta. Non la risposta secondo me o secondo voi, ma qual è la risposta giusta, vera a queste domande.
1:45 Mi hanno passato quasi centocinquanta domande, credo, e non possiamo certo rispondere a tutte spero non vi dispiaccia se alcune non riceveranno risposta. Non è che abbiamo scelto quelle che ci stanno bene, o alle quali possiano rispondere, ma abbiamo scelto quelle più significative e alle quali vale la pena di rispondere.
2:20 Prima domanda: Qual è la relazione fra pensiero e coscienza? Perché sembriamo incapaci di andare oltre il pensiero?
2:31 Qual è la relazione fra pensiero e coscienza, e perché sembriamo incapaci di andare oltre il pensiero?
2:46 Vogliamo essere seri su queste cose? Va bene, siamo seri.
2:57 Prima di tutto, che cos'è pensare, cos'è il pensiero, e cos'è la coscienza? Sono due cose diverse? Quando chiedete qual è la relazione fra pensiero e coscienza, implica che vi siano due entità differenti, o due movimenti diversi. E noi cerchiamo di scoprire, chi fa la domanda cerca di capire, qual è la relazione fra pensiero e coscienza. Quindi, innanzitutto dobbiamo considerare insieme cos'è il pensiero, cos'è l'intera questione del pensiero sul quale si basano i nostri comportamenti e le azioni, politiche, religiose, economiche, sociali e tutti gli altri fattori della vita, tutto è basato sul pensiero. Il pensiero fa parte delle emozioni, dei sentimenti, delle reazioni, del riconoscere quelle reazioni ecc. E cos'è la coscienza? Quando usiamo la parola 'coscienza', essere coscienti di qualcosa, esserne consapevoli, in grado di riconoscere, di capire, l'intero campo in cui la mente funziona. Più o meno è questo che intendiamo per coscienza. Chi ha posto la domanda dice: qual'è la relazione fra i due?
5:00 Quindi, prima dobbiamo scoprire cos'è il pensiero sul quale si basano tutte le nostre attività, con tutte le sue immagini, con tutti i ricordi del passato e le proiezioni del futuro, tutta questa enorme attività. Tecnologicamente, psicologicamente, fisicamente, quasi in ogni direzione, il pensiero è in azione. Le nostre reciproche relazioni si basano sul pensiero, il pensiero che ha creato l'immagine di te e dell'altro, e dell'altro su di te. Ora, che cos'è il pensiero? Il pensiero è senz'altro basato sulla conoscenza, no? Esperienza, conoscenza, memoria. La reazione a quella memoria è pensiero. Quindi è esperienza, conoscenza, memoria e il movimento del pensiero, che è un processo materiale. Quinid il pensiero è sempre limitato perché la conoscenza è sempre limitata. Non c'è conoscenza completa di nulla eccetto la fine della conoscenza, ma questa è un'altra faccenda. Dove c'è il funzionamento della conoscenza e il movimento della memoria, il pensiero è limitato, finito, definito.
7:12 E che ruolo gioca il pensiero nella coscienza? Spero siamo insieme in questo, che pensiamo insieme. Cos'è la coscienza? La nostra coscienza - tutta la conoscenza accumulata, tutte le esperienze, non solo personali, ma collettive, la memoria, le risposte genetiche, l'esperienza accumulata di generazione in generazione, tutti i travagli, i turbamenti, le ansie, le paure, i piaceri, i dogmi, i credi, gli attaccamenti, i dolori, le sofferenze, tutto questo è la nostra coscienza. Credo non vi siano dubbi in proposito, nessuno avrebbe dei dubbi o da ridire su questo. Potete aggiungere o togliere qualcosa, ma è sempre il movimento del pensiero come coscienza. Qualcuno potrebbe dire che c'è una supercoscienza ma sarebbe ancora parte del pensiero. Questa coscienza è in costante movimento e divide il tu e l'io, la mia nazionalità - con il suo sviluppo tecnologico che sta diventando un tremendo pericolo nel mondo - nazionalismo più tecnologia. I miei credo religiosi, i miei dogmi, i miei riti, le mie ferite, i miei credi, i miei ideali, la mia eterna lotta per diventare qualcosa, tutto questo fa parte della nostra coscienza, non solo quella di una certa persona ma è la coscienza dell'umanità, perché l'umanità, dovunque si viva, incontra sofferenze, angoscia, dubbio, disperazione, depressione, grande incertezza, insicurezza e si aggrappa a qualche immagine, credo, tutto questo è parte del nostro essere, della nostra coscienza. Quindi la nostra coscienza è il suo contenuto. Spero ci stiamo incontrando. La nostra coscienza è formata dal suo contenuto. Senza il contenuto cos'è la nostra coscienza? C'è un coscienza completamente diversa da questa, che è formata dalle tante attività del pensiero che noi chiamiamo coscienza?
11:12 Per arrivare a quel punto bisogna scoprire se il pensiero può finire, non temporaneamente, non fra due pensieri, c'è un intervallo, un momento di silenzio o di movimento inconscio. Il pensiero può mai finire? Questo è stato il problema di molte persone serie che lo hanno approfondito attraverso la meditazione per mettere fine al pensiero. Spero stiamo seguendo insieme tutto questo. Non sto parlando a me stesso.
12:11 Può il pensiero, che è straordinariamente potente, che possiede un'enorme quantità di energia, un'energia creata attraverso millenni, sia in campo scientifico, che economico, religioso, sociale, personale, tutte queste attività - - può finire? Cioè, tutte queste cose che il pensiero ha costruito nella nostra coscienza, di cui siamo parte, può questa coscienza, con il suo contenuto, avere fine? Perché vogliamo che finisca? Qual è il motivo che muove il desiderio di finire il pensiero? Perché abbiamo scoperto da noi che il pensiero crea enormi problemi, un'infinità di guai, grande ansia per il futuro, per il passato e il presente, quel pensiero che crea un senso di enorme isolamento e solitudine. Tutto questo può finire?
13:58 Quando chiediamo se possa finire stiamo cercando un metodo per mettergli fine? Un sistema di meditazione? Un sistema da praticare ogni giorno per mettere fine al pensiero? Se praticate giorno dopo giorno per far finire il pensiero, quella stessa pratica lo intensifica, naturalmente. Allora, che cosa dobbiamo fare? Spero ci stiamo incontrando. Ci rendiamo conto della natura del pensiero, della sua superficialità, del suo gioco intellettuale. Conosciamo queste cose, come il pensiero divide, divide, divide, in nazionalità, in credi religiosi, ecc. ecc. E il conflitto, che tutti conosciamo, il continuo conflitto dal momento della nascita fino alla morte. E' questa la ragione per cui vogliamo che il pensiero finisca? Bisogna essere molto chiari - se posso sottolineare - circa il motivo. Dobbiamo essere molto chiari sul perché vogliamo finire il pensiero - se mai è possibile. Perché sarà il motivo a comandare, a dirigere. Si può vivere nell'illusione che il pensiero sia finito come accade a molti, ma quell'illusione è soltanto un'altra proiezione del pensiero che desidera porre fine a se stesso.
16:15 Quindi, vedendo l'intero complesso problema, del pensiero e delle cose che ha costruito come coscienza con i suoi contenuti, può tutto questo finire? Se chi vi parla dice che può, che valore ha? Assolutamente nessuno. Ma se ci rendiamo conto della natura della nostra coscienza e del movimento del pensiero come di un processo materiale e lo osserviamo, possiamo farlo? Osservare il movimento del pensiero, non come un osservatore diverso dal pensiero - - state seguendo? - possiamo approfondire un po' di più? Possiamo osservare il movimento del pensiero, non come un osservatore che guarda il pensiero, ma il pensiero stesso diventa consapevole del proprio movimento. Il risveglio del pensiero e il pensiero stesso che osserva il proprio movimento. Possiamo farlo?
18:37 Prendiamo un esempio molto semplice, l'avidità o il nazionalismo, che sono la stessa cosa: osserviamo come sorgono, e poi scopriamo da noi: l'osservatore, il pensatore, è diverso dal pensiero? Spero stiate seguendo. Riesco ad essere chiaro? Osservo il pensiero, è piuttosto facile. Separo me stesso come osservatore che guarda il pensiero, come fanno molti. Ma questa divisione è illusoria, falsa, perché il pensatore è pensiero. Quindi, può l'osservatore essere assente nell'osservazione? L'osservatore, il pensatore è il passato: i ricordi, le immagini, la conoscenza, l'esperienza, tutto quello che ha accumulato nel tempo, nel passato, è l'osservatore. L'osservatore definisce una reazione come avidità e quando la definisce è già preda del passato. Non so se riuscite a seguire. Invece, osservare questa reazione senza nominarla. Questa reazione che chiamiamo avidità, proprio nominandola l'avete relegata nel passato. Diventa il passato. Mentre, se non la definite e c'è pura osservazione in cui non c'è divisione come osservatore e osservato, pensatore e pensiero, esperienza e chi esperisce, allora che cosa accade? State seguendo? Siamo insieme, almeno un po'?
21:32 Vedete, il nostro condizionamento è questa divisione fra osservatore e osservato. Ed è per questo che facciamo di tutto per controllare la cosa osservata. Sono avido, è una reazione. Io sono diverso dall'avidità e quindi posso controllarla, posso lavorarci, reprimerla, godermela, posso fare qualcosa al riguardo. Ma il fatto è che il pensatore è il pensiero. Non c'è pensatore senza pensiero.
22:22 Osservare senza i ricordi passati, le reazioni, tutto questo si proietta immediatamente nell'osservazione. Osservare semplicemente senza alcuna direzione, senza alcun motivo, allora scoprirete, se andate bene a fondo, che il pensiero giunge alla fine, il pensiero è tempo. Il pensiero è un movimento e quindi il tempo è un movimento, così il tempo è pensiero - va bene, signori? Questa è vera meditazione, non tutta quella roba che si fa in nome della meditazione, questa è vera meditazione, cioè: vedere il movimento del pensiero, perché il pensiero veda il proprio movimento, come sorge, come crea l'immagine e poi la persegue, osservarlo così che non vi sia riconoscimento di ciò che si osserva. Capite quello che sto dicendo? Cioè, per dirla in modo semplice: osservare un albero senza dargli un nome, senza chiedersi quale uso se ne possa fare, solo osservarlo. Allora la divisione fra l'albero e voi finisce, ma voi non diventate l'albero - spero. La divisione creata dalla parola, la divisione, la risposta fisica, nervosa, neurologica, all'albero, creano la divisione. Cioè, posso osservare mia moglie, se sono sposato, o la mia ragazza, se ce l'ho, o chiunque, senza la parola e quindi senza l'immagine, senza tutti i ricordi della relazione, quindi osservare semplicemente? Allora, in quell'osservazione, che è completa attenzione, il pensiero non è forse finito? Questo richiede una grande dose di attenzione, ravvicinata, osservare passo per passo, come fa un bravo scienziato che osserva molto attentamente. Quando si fa così il pensiero finisce, quindi il tempo ha una fine. Abbiamo risposto abbastanza a questa domanda?
26:26 Seconda domanda: La compassione sgorga dall'osservazione o dal pensiero? La compassione non è un sentimento emotivo?
26:43 La compassione sgorga dall'osservazione o dal pensiero? La compassione non è un sentimento emotivo?
27:01 Non so come rispondere a questo. Che cos'è la compassione? E' un'emozione? E' qualcosa di romantico? Si manifesta in qualche genere di lavoro sociale? Dobbiamo approfondirlo per scoprire cos'è la compassione, bisogna indagare cos'è l'amore. Cioè: l'amore è desiderio? L'amore è piacere? Vi prego, chiedetevelo. E può esserci amore dove c'è ambizione? Può esserci amore se si cerca di diventare qualcosa, non solo nel mondo esterno, ma anche psicologicamente, il continuo sforzo di essere o di diventare qualcosa? Può esserci amore? Può esserci amore quando c'è gelosia, violenza, quando c'è divisione fra te e me? Può esserci amore quando siamo nazionalisti? Vi prego, pensateci. In televisione sentite ogni sera ripetere: inglesi, inglesi. E lo stesso in Italia, in Francia, in Russia, in India - noi e loro. Quando c'è una tale divisione nazionalistica, religiosa, di credenze, di immagini, può esserci amore? Avanti, signori! Naturalmente non può esserci amore quando c'è divisione. Ma tutti noi siamo talmente condizionati! E accettiamo quel condizionamento come normale.
29:57 L'altro giorno un amico mi ha detto: "Ho letto quello che dici sul condizionamento. Non sarebbe pericoloso se io mi decondizionassi e guidassi a destra in Inghilterra?" Quindi, non decondizioniamoci troppo.
30:31 E che relazione c'è fra amore e dolore? Ho perso mio figlio e soffro terribilmente perché lo amavo. Possono la sofferenza e l'amore stare insieme? Vi prego, vi prego signori, fatevi queste domande. Non solo la sofferenza personale ma l'enorme sofferenza dell'umanità, la sofferenza provocata dalle guerre e che ancora provocano, la sofferenza delle persone che vivono negli stati totalitari. Può esserci amore quando c'è sofferenza? O soltanto con la fine della sofferenza c'è questa ardente compassione.
31:58 Detto questo, dove siamo ora? L'amore è soltanto un ideale? Qualcosa che non conosciamo e che quindi vogliamo avere, vogliamo avere uno straordinario senso di grande compassione? Ma non siamo disposti a pagare per averlo. Vorremmo avere quel meraviglioso gioiello ma non siamo disposti a muovere un dito, o a fare qualcosa che lo produca. Se vogliamo la pace dobbiamo vivere in pace, non dividerci in nazioni e guerre e tutti gli orrori che avvengono. Allora, quanto siamo disposti a pagare per questo? Non in denaro, non in moneta, ma interiormente, quanto profondamente è reale? Quanto a fondo, profondamente, vediamo che il nazionalsmo, e tutte le divisioni devono finire in me stesso come essere umano? Perché noi esseri umani, voi e io, siamo come il resto del mondo, psicologicamente. Possiamo avere colori diversi, essere bassi, alti, scuri, neri, bianchi, ecc. ma psicologicamente dentro di noi siamo come il resto dell'umanità. Tutti quanti soffriamo, viviamo momenti di disperazione, grandi paure, incertezza, confusione, siamo tutti prigionieri di assurdità religiose. Siamo questo. Possiamo vedere tutto questo, non come un'idea, non come qualcosa da desiderare, ma come un fatto, come un fatto vero, quotidiano, bruciante? E da quella percepzione deriva la responsabilità della compassione. La compassione si accompagna a una grande intelligenza. Quell'intelligenza non è opera della conoscenza. La conoscenza può risolvere molti problemi - intellettuali, tecnici. ecc. ma l'intelligenza è qualcosa di completamente diverso. Vi prego, non accettate quello che dico, osservatelo soltanto. Possiamo aver letto moltissimo ed essere capaci di grandi discussioni. La mente può risolvere problemi. La mente che risolve problemi non è una mente intelligente. L'intelligenza nasce con la compassione, con l'amore. E quando l'intelligenza è un atto di compassione è globale, non un'azione particolare. Spero possiamo passare alla prossima domanda.
36:38 Terza domanda: Come mai nell'equilibrio della natura ci sono sempre morte e sofferenza?
36:46 Come mai nell'equilibrio della natura ci sono sempre morte e sofferenza?
36:58 Perché l'uomo ha ucciso 15 milioni di balene? Capite che cosa sto dicendo? Quindici milioni, capite? E la Russia e il Giappone lo fanno ancora. L'uomo uccide qualsiasi specie di esseri viventi. La tigre è in via di estinzione, i ghepardi, i leopardi e gli elefanti, per le zanne, per le pelli, ecc. L'uomo non è forse molto più pericoloso di tutti gli altri animali? E voi volete sapere perché in natura ci sono morte e sofferenza. Una tigre può uccidere una mucca, o un cervo. Quello è il loro modo naturale di vivere ma quando noi interveniamo, diventa vera crudeltà. Sono certo che avrete visto piccoli di foca che vengono colpiti sulla testa, e quando insorgono grandi proteste, le compagnie dicono che dobbiamo vivere così. Lo sapete.
38:46 Quindi, da dove si parte per comprendere il mondo che ci circonda e quello dentro di noi? Il nostro mondo interiore è enormemente complesso ma noi vogliamo prima capire il mondo della natura. Diventa una mania. Forse, se partissimo da noi - non ferire, non essere violenti, non essere nazionalisti, ma provare un sentimento per tutta l'umanità, allora forse potremmo avere una relazione vera fra noi e la natura. Ora stiamo distruggendo la terra, l'aria, il mare e quello che contiene, perché noi siamo il maggior pericolo per il mondo, con le nostre bombe atomiche - sapete quello che accade.
40:21 Quarta domanda: Perché lei dice che l'attaccamento è corruzione? Non siamo forse attaccati a coloro che amiamo?
40:31 Perché lei dice che l'attaccamento è corruzione? Non siamo forse attaccati a coloro che amiamo?
40:43 C'è bisogno di spiegazioni? Quando siete attaccati a un'idea, a un concetto, a un ideale, come lo sono i comunisti, o i cattolici, i protestanti, i nazionalisti, non è forse l'inizio della corruzione? Corruzione nel senso di corrompere qualcuno, dividersi, il significato di questa parola è 'dividere'. Se sono un convinto marxista e per me quella è l'unica soluzione a tutti i nostri problemi e non sono disposto a esaminare nessun'altra questione, nessuna via, sono impegnato, sono legato. Quando sono legato a un credo, a un dio, a un'immagine, a una persona, non è forse l'inizio della corruzione? Avanti, signori, non quello sto dicendo, guardate per conto vostro. L'attaccamento è amore? Se sono attaccato a voi come pubblico - dio me ne scampi! - quando sono attaccato a voi come pubblico mi approfitto di voi, ne ricavo grande soddisfazione, realizzo me stesso. Non è forse corruzione? Quando sono attaccato a mia moglie, o al mio amico, o quello che sia, a un mobile, specialmente se antico - qualcuno ha messo dei mobili antichi nella stanza dove vivo. Se sono attaccato a quel mobile io divento quello. E la corruzione ha inizio, devo curarlo, devo proteggerlo - paura. La paura ha inizio con l'attaccamento. Dall'attaccamento posso ricavare piacere, conforto, incoraggiamento, ma c'è sempre anche l'ombra della paura, ansia, gelosia, possessività, e alle persone piace appartenere e possedere, non è corruzione questa? Perché in questo c'è un enorme senso di paura, di ansia di poter perdere qualcosa.
44:24 Quindi, è possibile vivere in questo mondo senza il minimo senso di attaccamento verso nulla? Ai vostri credi, dogmi, a dio, a vari simboli, ideologie e immagini, moglie, mobili, casa, esperienza - a tutto quanto, essere completamente ... il che non significa diventare distaccati. Quando c'è il tentativo di essere distaccati allora il distacco fa parte dell'attaccamento. Perché l'opposto ha radici nel suo opposto. E' chiaro? Bisogna comprendere la natura dell'attaccamento, con le sue conseguenze, vedere l'intero movimento dell'attaccamento, non solo un dato attaccamento a una persona, a un'idea, a un mobile, ma avere la comprensione, l'insight nell'intero movimento dell'attaccamento. Quando avete questo insight, di cui vi ho parlato, che abbiamo spiegato l'altro giorno, allora l'attaccamento cade immediatamente senza alcun conflitto. Allora forse abbiamo l'amore, perché amore, paura e gelosia non possono stare insieme.
46:43 Quinta domanda: Lei dice che noi siamo il mondo ma la maggior parte del mondo sembra portare alla distruzione di massa. Può una minoranza di persone integre superare la maggioranza?
46:58 Lei dice che noi siamo il mondo ma la maggior parte del mondo sembra portare alla distruzione di massa. Può una minoranza di persone integre superare la maggioranza?
47:13 Voi siete la minoranza? No, non sto scherzando. Non è una domanda brutale. Siamo la minoranza? O c'è almeno uno fra di noi completamente libero da tutto questo? O in parte contribuiamo all'odio reciproco - psicologicamente. Non possiamo impedire che la Russia attacchi l'Afghanistan o qualche altro paese - o l'America, o l'Inghilterra, o il Giappone, o qualunque paese sia, ma psicologicamente siamo liberi dalla comune eredità, che è il nostro tribale ed esaltato nazionalismo? Siamo liberi dalla violenza? C'è violenza quando c'è un muro intorno a noi. Vi prego, cercate di comprenderlo! E noi abbiamo costruito dei muri, alti tre metri o spessi quattro. Tutti quanti abbiamo dei muri attorno a noi. E da qui nasce la violenza, un senso di immensa solitudine. Quindi, la minoranza e la maggioranza siete voi. Se un gruppo di noi fondamentalmente si trasformasse psicologicamente non porreste mai questa domanda, perché saremmo qualcosa di completamente diverso.
49:54 Sesta domanda: I mistici cristiani descrivono alcune forme di preghiera mentale in cui parlano con dio, o quello che chiamano dio. Dicono che durante queste preghiere accade qualcosa di straordinario che essi definiscono unione con dio. Sono convinti che non sia un'illusione. Si tratta di auto-inganno? Allora, cos'è la fede? Sembra che dia a qualcuno il potere di fare cose straordinarie.
50:38 I mistici cristiani descrivono alcune forme di preghiere mentali in cui parlano con dio, o quello che chiamano dio. Dicono che durante queste preghiere può accadere qualcosa di straordinario che essi chiamano unione con dio. Sono convinti che non sia un'illusione. Si tratta di auto-inganno? E cos'è la fede? Sembra che dia a qualcuno il potere di fare cose straordinarie.
51:15 Se vi sentite fortemente nazionalisti questo vi dà lo straordinario potere di uccidere altri. Guardate che cosa stanno facendo. Può un'illusione darvi una enorme vitalità, una grande forza per fare cose straordinarie? A quanto pare sì. I missionari cristiani, cosa hanno fatto nel mondo grazie alla loro fede in qualcosa. Il loro credo potrebbe essere del tutto immaginario, un'immagine creata dalla mente, ma loro ci credono e ci sono attaccati, e vogliono convertire tutti gli altri al mondo. E sono disposti a sopportare enormi scomodità, malattie, e qualsiasi tipo di problema. E quei mistici che parlano con dio attraverso la preghiera - non so cosa sia dio, nessuno lo sa. Ma se avete un'immagine di una entità suprema attraverso la preghiera, la fede, con la dedizione e la devozione, potete raggiungere la vetta delle montagne. Perché, se guardate che cosa fanno l'America, la Russia, l'Inghilterra e la Francia. Hanno una fede enorme nel loro paese, nel loro nazionalismo, e sviluppano potenti mezzi tecnologici per distruggere gli altri, che fanno esattamente la stessa cosa. Per andare sulla luna, quanta energia ci vuole, quanta capacità tecnologica, e quanta fede, gli americani sono arrivati per primi sulla luna, con la loro bandiera. Oppure gli inglesi con la loro - è lo stesso.
54:32 E nel mondo cristiano al primo posto c'è la fede, non il dubbio. La fede prende il posto del dubbio. Il dubbio pulisce, purifica la mente. Se dubitate delle vostre esperienze, delle vostre opinioni, ecc., se dubitate, siete liberi e allora potete osservare con chiarezza. Se dubitate dei vostri dèi, dei vostri salvatori, e tutto quello che segue. Nel mondo orientale, come nel buddismo e nell'induismo, il dubbio è uno dei fattori principali, vi si richiede di dubitare, dovete mettere in questione, non dovete accettare - siate luce a voi stessi e quella luce non può esservi data da qualcun altro. Naturalmente oggi in India e in Asia si è tutto sfasciato, sono come tutti gli altri, sta diventando un mercato. Ma avere grande forza - non succede tramite la preghiera, e nemmeno con le illusioni, o la fede, accade attraverso la chiarezza, quando la mente può vedere chiaramente, e quella chiarezza non va e viene. Quando vedete qualcosa chiaramente, che il nazionalismo è la cosa più distruttiva del mondo, allora avete finito con esso. E la fine di quel peso vi dà vitalità, energia, forza.
57:07 Allo stesso modo, se si è totalmente liberi da ogni attaccamento si riceve la forza dell'amore, e questo può fare molto di più di ogni altra esperienza e preghiera. Ma, sapete, è facile fuggire attraverso un'illusione, attraverso un simbolo, un'idea. E' molto più arduo, e richiede grande energia, percezione e azione, vedere esattamente quello che siamo e andare oltre. Significa che dobbiamo diventare incredibilmente consapevoli di tutte le nostre attività e sentimenti. Ma noi non siamo disposti a farlo. Pensiamo di poter parlare con dio con qualche facile preghiera. Dopo tutto, dio è creato dal pensiero - il dio cristiano, gli dèi indù, i buddisti non hanno nessun dio, ma hanno le loro immagini.
58:48 Settima domanda: Se esistono una verità e un ordine supremo, perché permettono all'umanità di comportarsi in terra in modo così orribile?
59:01 Se esistono una verità e un ordine supremo, perché permettono all'umanità di agire in terra in modo così orribile?
59:19 Se esiste una tale suprema entità deve essere una persona davvero stramba perché se ci ha creato, noi ne facciamo parte. Ma se fosse ordine, se fosse saggia, razionale, compassionevole, noi non saremmo così. O accettate la teoria del processo evolutivo dell'uomo, oppure che l'uomo sia improvvisamente apparso, creato da dio. E dio, l'entità suprema, è ordine, bontà, compassione e tutto il resto, con tutte le qualità che gli diamo. Quindi ci sono queste due opzioni: che vi sia un'entità suprema che ha fatto l'uomo a sua immagine, o che vi sia stato un processo evolutivo dell'uomo, che la vita ha creato dal principio di una piccola molecola, dalle cellule, ecc. fino ad oggi.
1:00:55 Se accettate l'idea di dio, di una persona eccelsa nella quale esiste l'ordine totale e voi siete parte di quella entità, allora quella persona dev'essere terribilmente crudele, straordinariamente intollerante, per farci comportare come facciamo, distruggendoci a vicenda.
1:01:34 Oppure è che l'uomo ha fatto il mondo così com'è, gli esseri umani hanno fatto questo mondo: il mondo sociale, quello delle relazioni, il mondo tecnologico, quello della società, le nostre reciproche relazioni, noi lo abbiamo fatto, non dio o qualche suprema entità. Noi siamo responsabili di questo orrore che perpetuiamo. Affidarsi a un'entità esterna per traformare tutto questo - è un gioco che è andato avanti per millenni e siamo ancora gli stessi. Non so se lo sapete. Forse siamo un po' cambiati, un più più gentili, un po' più tolleranti - la tolleranza è una brutta cosa.
1:02:54 Bisogna avere ordine dentro di noi, allora siamo i supremi dèi, perché l'universo è ordine. L'alba, il tramonto, le stelle, i cieli, la natura, l'universo intero è ordine - non secondo noi - è ordine, esplosione, distruzione, qualunque cosa avvenga là fuori, ma è ordine. In noi non c'è ordine. Viviamo in confusione, in conflitto, viviamo nel più assoluto disordine. Può esserci un ordine totale, completo dentro di noi? Quell'ordine non è creato dal pensiero, non ha relazione con alcun sistema e metodo, che sono tutti creati dal pensiero. L'ordine nasce soltanto con la fine totale del pensiero, perché allora il pensiero non ha alcun ruolo come movimento divisivo.
1:04:49 Ottava domanda: Ho fatto parte di un gruppo di Gurdjeiff - dall'ordine al disordine! penso sia giusto - Faccio parte di un gruppo di Gurdjeiff. Penso che mi abbia dato una base per comprendere meglio quello che lei dice. Dovrei continuare a far parte di questo gruppo per aiutare altri, come sono stato aiutato io, o questo gruppo è causa di frammentazione?
1:05:25 Faccio parte di un gruppo di Gurdjieiff, o altri gruppi, Trovo che mi abbia dato una base per comprendere meglio quello che lei dice. Dovrei continuare a farne parte per eventualmente aiutare altri, come sono stato aiutato io, o questo gruppo è causa di frammentazione?
1:05:50 E' un'idea straordinaria quella di aiutare gli altri, come se aveste una grande comprensione, bellezza, amore, verità e l'intero mondo di ordine, e un senso grandioso di totalità. Se aveste queste cose, non parlereste di aiutare altri.
1:06:30 Innanzitutto, perché vogliamo appartenere a qualcosa? Far parte di qualche setta, di qualche gruppo, di qualche ente religioso, perché? Forse perché ci dà forza? Vi dà grande forza sentirvi britannici se vivete in questo paese. Sentire di essere in Gran Bretagna, o in Russia, in Cina o in India. E' perché non siamo capaci di stare da soli? La parola 'solo' significa tutt'uno. Forse perché abbiamo bisogno di essere incoraggiati, o che qualcuno ci dica qual è la giusta via? Chi ha posto la domanda chiede: far parte di certi gruppi, mi ha aiutato a capire lei - capire cosa, me? Per favore, guardate bene. Capire quello di cui parliamo? Abbiamo bisogno di interpreti per capire quello di cui parliamo? Per essere gentili, per amare, per non avere alcun senso di nazionalismo, c'è bisogno che qualcuno ve lo dica?
1:08:35 Perché dipendiamo da altri, che si tratti di un'immagine in una chiesa, o in un tempio, in una moschea, o di un predicatore, di uno psicologo, o di chiunque - perché dipendiamo da qualcuno? Se psicologicamente dipendiamo da altri diventiamo persone di seconda mano, come siamo. L'intera storia dell'umanità è dentro di noi, la storia dell'umanità non è nei libri - c'è ma ... tutta la storia è qui. E noi non sappiamo come leggerla. Se potessimo leggerla ... ma leggendola ... voi non siete il lettore. Capite? Voi siete il libro. Ma se leggete il libro come lettori, non significa nulla. Ma se voi siete il libro e il libro vi mostra, vi racconta la storia, non siete voi a raccontare la storia, ma il libro la racconta, allora non dipendete da nessuna persona, e allora siamo luce a noi stessi. Ma aspettiamo sempre la scintilla di un altro, il fuoco di qualcun altro. Ed è forse per questo che siete qui. Ecco dove sta la tragedia, perché non sappiamo vedere in modo chiaro da soli. E prima di aiutare gli altri dobbiamo vedere chiaramente, per amor del cielo! E' come un cieco che guida un altro cieco.
1:11:12 Dal pubblico: Mr. Krishnamurti, vorrei dire: lei fiorisce, e noi vediamo questo fiore, ma lei aiuta anche quelli che vengono qui ogni anno.
1:11:24 K: Signore, mi fa piacere che lei venga qui anno dopo anno. Lo farei anch'io. Come andare ad ammirare i monti giorno dopo giorno. C'è grande bellezza nelle montagne. Non sto dicendo che io sono la montagna. C'è grande bellezza nelle montagne - il loro profilo, la neve, le valli, l'assoluta quiete, i fiumi che scorrono, saltellando, chiacchierando. C'è grande bellezza in tutto questo, e il lago così tranquillo, l'oceano, e così via, andrei ad ammirarli ogni giorno. Più li guardo e più bellezza vi vedo. Non lo sguardo casuale di un weekend ma l'osservazione costante, il continuo domandarsi, osservare la verità e la sua bellezza. Naturalmente bisogna andarci, muoversi.
1:12:49 Nona domanda: Che cos'è la libertà?
1:12:51 E' l'ultima domanda, grazie a dio. Che cos'è la libertà?
1:13:10 Sapete, molti filosofi hanno scritto e parlato della libertà. Noi parliamo di libertà - libertà di vivere dove vogliamo, libertà di fare il lavoro che ci piace, libertà di scegliere una donna o un uomo, libertà di leggere qualsiasi cosa, o libertà di non leggere per niente. Siamo liberi, e quindi, che ci facciamo con questa libertà? La usiamo per esprimerci, per fare quello che vogliamo. Quello che ci piace. Diventiamo sempre più permissivi - potete fare sesso all'aperto.
1:14:34 Potete avere ogni genere di libertà e che cosa avete fatto con questa libertà? Pensiamo che potendo scegliere siamo liberi. Posso andare in Italia, in Francia - è una scelta basta avere un passaporto e un visto. La scelta dà libertà? Vi prego ascoltate. Perché dobbiamo scegliere? Se siete davvero chiari - chiari, con pura percezione, chiari - non c'è alcuna scelta. Da questo nasce la giusta azione. Solo quando c'è il dubbio, l'incertezza, cominciate a scegliere. Quindi la scelta, perdonatemi se ve lo dico, la scelta impedisce la libertà.
1:15:59 Gli stati totalitari non hanno affatto libertà. Perché hanno l'idea che la libertà causi la degenerazione dell'uomo, quindi c'è controllo, repressione - sapete tutto quello che accade, e tutto il resto.
1:16:23 Quindi, che cos'è la libertà? Si basa sulla scelta? Consiste nel fare esattamente quello che ci piace? Alcuni psicologi dicono di fare immediatamente quello che sentite, non reprimetelo, non trattenetevi, non controllatelo, esprimetelo. E noi lo facciamo, molto bene anche. E anche questa la chiamiamo libertà. Anche lanciare bombe è libertà. Pensate a cosa abbiamo ridotto la libertà.
1:17:09 Allora, che cos'è la libertà? La libertà sta laggiù, o qui? Me lo domando soltanto, non sto dicendo. Dove cominciate a cercare la libertà? Nel mondo esterno, cioè, nell'esprimersi e fare quello che ci piace, la cosiddetta libertà individuale. O la libertà inizia interiormente, per poi esprimersi all'estero in modo intelligente? Capite la mia domanda? Cioè, la libertà esiste solo dove non c'è confusione, la confusione dentro di me. Quando cerco, magari psicologicamente, religiosamente, senza cadere in alcuna trappola - capite? Ci sono moltissime trappole - guru, salvatori, predicatori, ottimi libri, psicologi, psichiatri, c'è di tutto. E se io sono confuso e c'è disordine, non devo essere innanzitutto libero da quel disordine prima di parlare di libertà? Se non ho alcuna relazione con mia moglie o mio marito, o con altri, perché non abbiamo relazione con gli altri; le nostre relazioni si basano su immagini. Voi avete un'immagine di me, e io di voi. E così c'è conflitto, che è inevitabile dove c'è divisione - giusto, signori? Quindi, non dovrei cominciare da qui, dentro di me, nella mia pelle, nella mia mente, nel mio cuore per essere totalmente libero da tutte le paure e le ansie, la disperazione, le offese e le ferite che ho ricevuto attraverso qualche disordine psichico? Osservare tutto questo per conto nostro ed esserne liberi.
1:20:31 Ma a quanto pare non ne abbiamo l'energia. Ci rivolgiamo a un altro perché ci dia energia. Lo psichiatra - parlando con lui vi sentite molto più sollevati. La confessione e tutto il resto. Dipendendo sempre da qualcun altro. E così quella dipendenza inevitabilmente comporta grande conflitto, disordine. Quindi bisogna iniziare a comprendere la profondità e la grandezza della libertà, bisogna cominciare da molto vicino. E il più vicino siete voi. Finché c'è il tu e l'io non c'è libertà. Finché voi avete il vostro pregiudizio e io il mio, la vostra esperienza e la mia, ecc. ecc. non c'è libertà. Possiamo esprimerci, possiamo criticarci a vicenda, possiamo fare tutto è questo che chiamiamo libertà. Il diritto di pensare quello che vi piace. Ma la vera libertà, la grandezza della libertà, l'enormità, la dignità, la sua bellezza, è in noi quando c'è completamente ordine. E questo ordine nasce solo quando siamo luce a noi stessi. Va bene, signori? Finito. Posso alzarmi? SUBTITLE TEXT COPYRIGHT 1980 KRISHNAMURTI FOUNDATION TRUST LTD