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BR80T1 - Qual è la giusta azione in questo mondo caotico?
Discorso pubblico 1
Brockwood Park - Inghilterra
30 agosto 1980



0:56 Vorrei farvi notare che non stiamo facendo alcun tipo di propaganda, né sostenendo alcun credo o ideale, e non chiediamo a nessuno di voi di aderire a qualcosa. Non è qualcosa di settario, né un sistema di riforme, né istituzionale, non è qualcosa a cui rivolgersi per un aiuto. Ma siamo molto seri riguardo a tutto questo. E vorrei anche sottolineare, se permettete, che stiamo pensando insieme all'intero problema, il problema dell'esistenza nella nostra vita quotidiana, insieme. Non stiamo semplicemente ascoltando chi parla ma condividiamo non solo le parole, il significato delle parole, il significato del contenuto ma l'impegno dell'indagine. Quindi è sia responsablità vostra sia di chi vi parla, pensare insieme. Diventa piuttosto difficile se non potete pensare insieme, se siete impegnati in qualche istituzione, o in qualche credo, se siete seguaci di qualcuno, se siete attaccati a un credo o a un'esperienza particolari; e da quel punto di vista è impossibile pensare insieme. Spero non vi dispiaccia che, per questa mattina e durante questi incontri saremo persone libere e mature, disposte a camminare e scopire da sé come uscire da questo terribile caos in cui viviamo.
4:17 Il mondo è sempre più frammentato diviso non solo in ambito religioso ma anche politico, economico, ideologico, ecc. Tutti quanti nel mondo sono preoccupati del loro piccolo sé, dei loro piccoli problemi - non dico che non siano importanti, lo sono - ma dobbiamo considerare l'intera umanità, non soltanto il nostro piccolo tempio, guru, credo, o le nostre idiosincrasie e le nostre personali attività. Perché noi ci preoccupiamo, se posso sottolineare, che tutta l'umanità, sia in India, in Europa, o in America, in Cina come in Russia, tutta l'umanità vive un'esistenza di lotta, non solo fisicamente, esternamente ma anche interiormente, psicologicamente. Questo è il fattore comune a tutti gli esseri umani al mondo. Non so se ce ne rendiamo sufficientemente conto da avere un punto di vista globale che sia intero, non frammentato. E come esseri umani che vivono in questo paese o in un altro, siamo come il resto dell'umanità. Soffriamo, abbiamo problemi, viviamo indicibili sofferenze, confusione, dolore, paure, attaccamenti, credi dogmatici, ideali, ecc. Questo è comune a tutti gli esseri umani nel mondo.
6:56 Quindi, psicologicamente noi siamo il mondo. E il mondo è noi, ciascuno di noi. Questo è un fatto. E' un fatto, come lo è un mal di denti. Non è un'idea, non è un concetto, non è qualcosa per cui battersi, un ideale, ma qualcosa che avviene effettivamente nella nostra vita. Potete trasformarlo in un ideale o in un'idea e poi cercare di adattarvi a quest'idea, o trattarlo come un fatto reale che siamo sostanzialmente, al nocciolo del nostro essere, come il resto dell'umanità. Potete essere alti, bassi, bruni, bianchi, rosa, neri o rossi esternamente, potete avere delle tecniche diverse dagli altri, una diversa educazione, una professione, un lavoro diverso, ecc. ma interiormente, nel profondo di tutti noi c'è il tremendo senso di incertezza, insicurezza, sofferenza e un dolore indicibile, pena, solitudine. Questo è il terreno comune su cui poggiano tutti gli esseri umani. Quindi noi, come esseri umani, siamo il resto del mondo e il mondo è noi. E quindi la nostra responsabilità è qualcosa di globale, non solo per la mia famiglia, per i miei figli, quelli sono importanti, ma siamo responsabili per tutta l'umanità perché noi siamo l'umanità. Ma i nostri credi, i nostri ideali, le nostre culture, le esperienze, ci dividono - siamo cattolici, protestanti, buddisti, indù, musulmani o seguaci dell'ultimo guru. E' questo che ci divide, le nostre nazionalità, le nostre mentalità ristrette. E queste mentalità frammentano le nostre vite. E dove c'è frammentazione ci deve essere conflitto fra i vari frammenti di cui siamo formati.
10:48 Vi prego, se posso ricordarvelo di nuovo, noi stiamo pensando insieme, non state solo ascoltando chi vi parla o cercando di capire che cosa vuole dire. Stiamo esaminando insieme tutta la questione della nostra vita. E' la nostra vita, la vostra, non quella di qualcun altro. E questa vita è così frammentata dalla nostra educazione, dal nazionalismo, da concetti religiosi, ideali, dogmi, immagini. Sono questi i fattori che creano la frammentazione nella vita. E noi ascoltiamo tutto questo, forse distrattamente o seriamente, con interesse passeggero, oppure, se siete seri, non soltanto intellettuali o emotivi o romantici, ma se siete profondamente seri, allora vi chiedete che cosa sono le nostre relazioni, la nostra responsabilità verso il tutto, non solo verso il particolare, ma verso tutta l'umanità. La responsabilità come essere umano che sostanzialmente, fondamentalmente è tutta l'umanità - potreste anche non volerlo credere, potrebbe piacervi di più pensare di essere un individuo e chiedervi che cosa potete fare con il resto dell'umanità, cosa del tutto assurda, se ci pensate. Noi siamo l'umanità. E quando ce ne rendiamo conto, non intellettualmente, non verbalmente ma nel profondo, come qualcosa di terribilmente reale, non come qualcosa di romantico, emotivo ma qualcosa di vero nella nostra vita quotidiana, allora qual è la nostra responsabilità verso l'umanità? Per favore, fatevi questa domanda.
14:13 Vi sentite responsabili per i vostri figli, moglie, marito, ragazza, ragazzo o quello che sia, perché siete intimamente legati a loro. Dovete crescerli, educarli, guadagnarvi da vivere, assicurare una certa sicurezza, e così a poco a poco restringete la totalità della vita in un boschetto limitato. E con una tale mentalità vi sentite distaccati o addirittura disgustati e rifiutate ogni responsabilità verso l'umanità, e anche verso la terra su cui tutti noi viviamo. Noi siamo responsabili di tutto questo, ecologicamente, economicamente, spiritualmente. Ma se ci aggrappiamo alle nostre piccole immagini, per quanto rassicuranti, confortevoli e soddisfacenti, causiamo una grande frammentazione nella nostra vita e questo impedisce a tutti noi di vedere la totalità dell'umanità.
15:58 Vi prego, prestate attenzione a quello che dico. Chi vi parla non sta cercando di convincervi di nulla, non cerca di persuadervi, di influenzarvi o dirigervi. Non sono il vostro guru, grazie a dio! I guru sono una cosa assurda, comunque.
16:37 Stabilito questo, che siamo insieme per indagare questo problema, e quando dico insieme lo intendo veramente. Perché potrei parlare a me stesso in camera mia ma dato che ci stiamo incontrando qui nonostante il brutto tempo, è doveroso impegnare mente e cuore per scoprire un modo di vivere che sia integro, completo, non frammentato, perché il mondo sta diventando sempre più stravolto, distruttivo, disintegrato, degenerato, moralmente, eticamente, spiritualmente - se si può usare la parola 'spiritualità'. E noi siamo parte di questo mondo, siamo parte della società in cui viviamo. Noi abbiamo creato questa società, che sia cristiana, o comunista, o indù, o musulmana, ecc. L'abbiamo creata noi, i nostri padri e i nostri nonni, per generazioni e generazioni e noi le abbiamo seguite, noi abbiamo fatto questa società quella che è - corrotta, piena di ingiustizie, guerre, l'uomo contro l'uomo, infinita violenza. E quando ci si trova di fronte a tutto questo, non come un'immagine, non come un'analisi descritta in un giornale, ma quando lo vediamo davvero, come dobbiamo fare, lo stiamo vedendo ora, nella nostra vita di tutti i giorni, qual è la nostra responsabilità? Che cosa dobbiamo fare?
19:22 Sapete, le nostre menti, i nostri cervelli, sono così condizionati che non riusciamo a trovare una risposta. Ci rivolgiamo a qualcuno, ci precipitiamo in India da qualche guru alla ricerca di un sistema, di un metodo per risolvere questo problema, ma non ce l'hanno. Hanno i loro sistemi, le loro assurdità, i loro ideali megalomani, ecc. ma quando vi trovate di fronte a questo, come ciascuno di noi, giovane o vecchio, qual è la nostra reazione, che cosa dobbiamo fare?
20:24 Scoprire qual è l'azione giusta, non secondo qualcuno o qualche valore, o secondo la nostra esperienza, o secondo qualche concetto ideologico - i concetti, le conclusioni, non creano la giusta azione. Quando usiamo la parola 'giusta' intendiamo precisa, accurata, indipendentemente dalle circostanze, qual è la giusta azione in tutto questo, in questo mondo folle in cui viviamo? Scoprire qual è la giusta azione, non secondo me, secondo chi vi parla, o secondo qualche filosofo o psicologo, ma scoprire per conto nostro la giusta e irrevocabile azione che sia giusta in ogni circostanza. Innanzitutto, per scoprirlo da noi bisogna essere completamente liberi da tutti gli attaccamenti, perché l'attaccamento produce corruzione. Se si è attaccati a una persona, ne possiamo vedere le conseguenze: gelosia, antagonismo, paura, senso di perdita, di solitudine. Perciò quando c'è una certa forma di attaccamento a una persona, la corruzione è inevitabile. Ma coltivare il distacco è un'altra forma di corruzione. Giusto? Mi chiedo se lo capite. Se siete attaccati a un ideale, ne potete vedere benissimo le conseguenze, diventate violenti e cercate continuamente di conformarvi a uno schema costruito dal pensiero, e non affrontate mai il fatto di ciò che realmente accade ma piuttosto lo confrontate con 'ciò che dovrebbe essere', che è un'altra forma di corruzione. Se siete attaccati a un'immagine, e questa è una delle cose più difficili perché ciascuno di noi ha una certa immagine di sé o un'immagine creata dal pensiero in una chiesa, in un tempio, in una moschea, ecc. Queste immagini sono molto confortanti, rassicuranti, ci danno un grande senso di sicurezza, che però non è affatto sicurezza.
24:48 Essere attaccati a un'esperienza, trattenere un'esperienza, qualsiasi esperienza abbiate avuto, parlando o camminando da soli in un bosco, sentite improvvisamente un senso di unità con la natura, sentite che non c'è divisione fra voi e il mondo intorno, un senso di totalità. Succede, ed è un'esperienza che si registra nella mente, nel cervello, e vi si rimane attaccati. E allora ci si perde in quel ricordo, qualcosa di morto, finito, e quando la mente si aggrappa a qualcosa di finito, appassisce, e inizia la corruzione.
26:10 Spero - se posso ricordarlo - che non stiate solo ascoltando le parole di chi vi parla ma che stiate indagando dentro di voi, osservando veramente quello che accade in voi. Chi vi parla agisce solo come uno specchio. Lo specchio non conta, potete romperlo, e bisogna romperlo questo specchio. Lo specchio serve solo per vedere quello che accade dentro di noi, come ci attacchiamo alle persone, agli ideali, ai concetti, alle conclusioni, ai pregiudizi, alle esperienze, dando il via alla corruzione e alla frammentazione. Se voi avete un'immagine e io ne ho un'altra, essendo nati in India, in America o in Russia, o qui, abbiamo creato un'immagine dentro di noi e quell'immagine ci separa, e distrugge il senso di totalità, il senso della realtà globale della nostra vita.
27:51 Quindi, è possibile essere veramente liberi da ogni attaccamento? Senza tenersene uno o due in segreto ma essere completamente liberi da tutto questo. Se non è possibile, si mantiene la frammentazione e quindi il conflitto, la divisione, la lotta, le guerre con tutte le conseguenti miserie. Ed è nostra responsabilità. E' una vera responsabilità per ciascuno di noi, di non avere una sola immagine. Quando non ci sono immagini si stabilisce una relazione completamente diversa non solo con la persona più vicina a voi, ma anche con il resto dell'umanità. Allora la vostra mente e il vostro cervello sono liberi. E soltanto con quel senso di totale libertà c'è amore, non negli ideali, nei dogmi, nelle chiese, nelle cose che il pensiero ha creato e piazzato nelle chiese, nei templi, ecc.
29:54 Così ci chiediamo quanto siamo seri. La nostra vita è forse tutta un'illusione, una battaglia continua, una lotta e una miseria senza fine, confusione e dolore? O è possibile vivere diversamente? Il nostro cervello è in grado di cambiare completamente la sua struttura, la sua natura? Il cervello - se posso parlare di questo e se voi volete ascoltare, se non volete ascoltare non importa, ma se ascoltate e dato che vi siete presi la briga di venire qui, con tutti i disagi e così via, credo sia necessario e giusto ascoltare qualcosa che è effettivamente vero. I nostri cervelli sono stati condizionati secondo un certo schema. Lo potete vedere da voi. Chi vi parla non è uno specialista del cervello, anche se ne ha parlato con molti esperti, ma noi stessi possiamo osservare l'attività del cervello, che è condizionato a seguire un certo schema. Il cervello si è evoluto nel tempo, in millenni e quindi non è mio o vostro, è il cervello dell'umanità. E questo cervello ha seguito una certa via, un dato percorso, schema, e questo schema ha comportato la divisione fra uomo e uomo - cosa ovvia se la guardate, se la vedete. Questo cervello, che si è evoluto nel tempo, che è il risultato di millenni, è sempre alla ricerca della sicurezza nelle immagini, nelle persone, nelle conclusioni, in qualche ideale, questo è lo schema seguito dagli esseri umani. Vi prego di osservarlo da voi e vedrete che è vero. E diventa difficilissimo rompere quello schema, perfino una comune abitudine fisica come il fumare, il bere, ecc. Quando diventa un'abitudine radicata è molto difficile romperla. Il cervello ha seguito questo sentiero, questo modo di vivere, di preoccuparsi di sé, con le sue azioni egocentriche, la sua sofferenza, le sue ansie, i suoi piaceri, le sue esigenze - questo è stato lo schema del cervello per generazioni e generazioni.
34:53 E noi ci chiediamo: si può rompere questo schema? Non con la volontà, non con la pressione, o con una carota idealistica, ma vedendo l'effettivo schema della nostra vita, della sua crudeltà, insensatezza, stupidità, vedere che vivere nelle immagini è la vera essenza di un modo distruttivo di vivere. Quando ne vediamo la verità stiamo già allontanandoci da questo. Allora ci chiediamo se riusciamo a vedere davvero lo schema, la regola, la continuità di questo movimento di generazione in generazione. Questo movimento è nel cervello, il nostro cervello, nei nostri cuori, nelle nostre menti. Si può essere liberi da tutto questo? Altrimenti seguiamo un modo di vivere corrotto, frammentario, distruttivo, violento.
37:13 Che cosa farà sì che un essere umano abbandoni tutte queste cose? Le religioni l'hanno minacciato dicendo "Se non fai così andrai all'inferno" - specialmente nel mondo cristiano. Se non segui una certa immagine religiosa sei ... sapete, e tutto il resto. Che cosa renderà possibile che un essere umano, come noi, veda questa realtà e la interrompa, la superi, le metta fine? Capite la mia domanda? Abbiamo provato ogni genere di persuasione, di propaganda, abbiamo seguito moltissimi ideali, guru, concetti, abbiamo provato con la volontà, con premi e punizioni. Ma evidentemente gli esseri umani non cambiano, non cambiano radicalmente, cambiano un pochino qua e là, secondo le circostanze, la convenienza, la soddisfazione. Che cosa ci farà cambiare? Per esempio, un fatto molto semplice è che abbiamo molte immagini, non solo di noi stessi, del nostro paese, dei nostri vicini, dei nostri politici, della nostra religione, del nostro dio, ecc. immagini, create dal pensiero. Che cosa ce ne farà abbandonare una completamente, tanto da non tornare più indietro? Vi prego, è una domanda molto seria, non qualcosa di superficiale, di un incontro di una mattina. E' una domanda molto seria. Che cosa vi convincerà, che cosa vi porterà, che cosa vi indurrà, vi influenzerà a cambiare? Abbiamo provato di tutto, ogni forma di persuasione, premio e punizione, ma sembra che dopo migliaia e migliaia di anni siamo ancora più o meno gli stessi - egocentrici, soli, attaccati a qualche ideale, seguendo qualche schema politico, religioso o altro. Tutto questo indica lo stato frammentario del cervello e della mente.
40:57 Visto che siete disposti ad ascoltare queste cose, che cosa vi farà cambiare? Che cosa farà sì che, in modo naturale, senza sforzo, senza ansie e senza pensare al futuro, abbandoniate le immagini che avete? Se vediamo in maniera logica, ragionevole, il fatto che tutte le immagini separano l'uomo dall'uomo, che le immagini fra le persone impediscono la relazione, e che quella relazione suppone una responsabilità che non è affatto responsabilità ma una forma di particolare piacere individuale, e così via. Che cosa farà sì che la mia mente rifiuti profondamente tutto questo? E' colpa della nostra educazione? Sempre rivolta al superamento di esami, all'impiego, alla carriera, al denaro, al potere, alla posizione, è questo uno dei principali fattori della frammentazione? E' il sistema politico, di sinistra, di destra, di estrema sinistra o destra, e così via? O è colpa anche delle nostre religioni, organizzate, con i loro dogmi e rituali, che non hanno nessun significato - è tutto così stupido, puerile! E noi andiamo avanti così, sempre timorosi del futuro, con un senso profondo di insicurezza. Quindi, di fronte a tutto questo, qual è la nostra risposta?
43:43 O rifiutate tutto, oppure vi opponete con astuti argomenti - l'impraticabilità di una vita senza ideali, senza immagini, è questo che pensate. Pensiamo che questo sia il modo più pratico di vivere. Non lo è. Al contrario! Potete vedere che cosa accade nel mondo: i comunisti, i socialisti, i cattolici, ecc. con le loro immagini, gli ideali, i concetti, che dividono. E quando non dividono cercano di convertirvi, con la pressione, o la tortura, con varie forme di scomunica ecc.
44:43 Credo sia molto importante scoprire da noi stessi se questa frammetanzione creata, come abbiamo spiegato, dall'attaccamento, da ideali e immagini, possa essere completamente superata così da poter vivere in modo del tutto diverso con un modo diverso di pensare, vedere, sentire, con amore e un grande senso di compassione.
45:38 Perché venite ad ascoltarmi? Siete tutti così silenziosi. Chi vi parla vi sta forse stimolando, inflenzando, o convincendo a pensare in questo o quel modo? Non è così. Vi sta dicendo di guardare, osservare, per amor del cielo! Guardate le cose per quello che sono, vedete quello che effettivamente accade, nella vostra pelle, nella mente, nel cuore, non cercate di tradurlo, di distorcerlo, ma osservate davvero ciò che è.
46:46 Uno dei problemi, forse il più grande, è che il nostro pensiero ha creato questa società, i nostri pensieri hanno creato questa struttura religiosa che non significa nulla, i nostri pensieri hanno costruito questo mondo intorno a noi, eccetto la natura, eccetto gli animali e la terra, il pensiero ha costruito tutto questo - le chiese, gli dèi, le religioni, i sistemi politici, la destra, la sinistra, il centro, gli estremismi, è tutto pensiero. Il pensiero è sempre limitato perché è il prodotto della conoscenza. E la conoscenza non può mai essere completa su nulla. La conoscenza è il processo del tempo, l'accumulazione dell'esperienza, non solo vostra, ma di generazioni e generazioni passate, conoscenza che abbiamo immagazzinato nel cervello, e questa conoscenza è sempre incompleta, ed è sempre accompagnata dall'ignoranza. Ignoranza e conoscenza stanno insieme. E dalla conoscenza vengono la memoria e il pensiero. Quindi il pensiero, in ogni circostanza, è limitato, ristretto, e deve essere frammentato. Può creare ponti meravigliosi, questa fantastica cinepresa, navi da guerra, sottomarini, le armi più moderne, ecc. Il pensiero ha creato tutte le cose di questo mondo come la straordinaria architettura, ma non i torrenti, i fiumi, gli uccelli, la terra meravigliosa su cui viviamo. Il pensiero ha creato le immagini che abbiamo piazzato nelle chiese e nei templi, ecc. Il pensiero, per sua stessa natura, è frammentario, e noi, tutto il nostro essere, le nostre lotte, siamo il movimento del pensiero.
50:36 Siete stanchi? Può darsi, non importa. Stiamo parlando di una cosa molto seria. Noi contiamo sul pensiero per alterare il corso della nostra vita. E quando il pensiero altera le cose della vita, questa sarà frammentaria, non sarà integra, completa.
51:33 Giunti a questo punto si comprende tutto questo, se si va a fondo, e si arriva davanti a un muro che non si può oltrepassare perché stiamo ancora funzionando con il solo strumento che pensiamo di avere: quello strumento è il pensiero. Pensiero, desiderio, piacere e paura, che sono tutti movimenti del pensiero. Ne parleremo più avanti. Attraverso il pensiero crediamo di poter infrangere lo schema del cervello che si è evoluto nei millenni. Mi domando se lo capite. Il pensiero non può assolutamente infrangerlo. Può solo creare altri frammenti perché per sua stessa natura è limitato. Giusto? Possiamo andare avanti?
53:10 La conoscenza è necessaria. La conoscenza tecnologica, chirurgica, ingegneristica, la conoscenza scientifica, ecc. sono necessarie. Ma la conoscenza che abbiamo accumulato psicologicamente in millenni come esseri umani, è davvero necessaria? Capite la mia domanda? Devo avere la conoscenza per andare nella stanza dove alloggio. Devo sapere come si fa a guidare, come scrivere in inglese, in francese, spagnolo, sanscrito, ecc. Mi serve conoscenza per guadagnarmi da vivere, specialistica o meno. E' assolutamente necessario. Ma perché mai dovrei avere questo cumulo di conoscenza psicologica? Capite la mia domanda? Questo è il centro del me. Giusto? Le mie mire egoistiche le mie brame, tutto questo si basa sulla conoscenza. La conoscenza può essere trasmessa al futuro, modificata dal presente, ma è sempre conoscenza. E psicologicamente perché mai dovrei avere della conoscenza? Conoscenza significa che, nella relazione con qualcuno, intima o meno, si crea, attraverso il tempo, attraverso varie forme di conflitto, di piaceri, ecc. l'immagine che lei si è fatta di voi e voi di lei. Quell'immagine è conoscenza - non so se riuscite a seguire tutto questo. Va bene? Possiamo continuare?
55:37 Quella conoscenza è fammentata, ovviamente. Non posso sapere tutto di voi. Potrei sapere tutto di voi a un livello completamente diverso - ma non sto parlando di questo. Stiamo parlando dell'esistenza fisica, quotidiana nella quale ci sono moltissimi conflitti fra due esseri umani. E questo conflitto nasce a causa del continuo costruire immagini fra voi e l'altro. No? Si può smettere di costruire immagini nelle nostre relazioni reciproche, come uomo e donna, madre e figlio, ecc., può finire questo costruire immagini? Io dico che è possibile, si può fare. Noi abbiamo la capacità di creare l'immagine, e abbiamo anche la potenzialità di smontare quell'immagine. Cioè, perché la mente, il pensiero, e anche il cervello, creano l'immagine? Vi prego, è molto importante capirlo perché nella pienezza della vita, se ci si arriva, in quel senso di totale integrità, ogni conflitto finisce. Finché c'è questo movimento del pensiero che crea immagini fra noi e gli altri, quel senso distruttivo di meschinità individuale distrugge la totalità. Capite quello che sto dicendo?
58:23 Mio dio, perché siete così silenziosi? Spero lo siate perché state pensando insieme.
58:42 Quindi, dopo tutto questo, che cosa dobbiamo fare? E' mai possibile finire questo movimento e non creare immagini, tanto sulla totalità quanto sul particolare? Questo movimento del pensiero può finire? Sapete, la meditazione è essenzialmente la fine del pensiero. Non la meditazione che si pratica venti minuti al giorno, o venti minuti mattina e sera, o meditare secondo un sistema e così via, quella non è affatto meditazione. La meditazione è finire di costruire immagini con il pensiero e finire la conoscenza psicologica, totalmente, così che la mente sia libera dal passato. Questa è vera meditazione.
1:00:26 Abbiamo parlato per un'ora, è servito a qualcosa? Non è che vogliamo raggiungere un risultato. - chi vi parla non si aspetta nulla. Non mi importa se lo fate o no, spetta a voi. Dopo aver ascoltato per un'ora questa specie di ramanzina, o questo sermone - conoscete la storia del predicatore che parla tutte le mattine ai suoi discepoli, come sua abitudine. Sale sul pulpito, parla ai discepoli per 10, 15 minuti o un'ora, e la giornata comincia così. Una mattina durante la predica, mentre parla della bellezza della vita, e di come comportarsi, un uccello entra dalla finestra e si ferma sul davanzale, il predicatore smette di parlare, e tutti ascoltano il canto dell'uccello. Quando questo vola via il predicatore dice: "Il sermone è finito per questa mattina". Va bene? Avete capito?
1:02:08 Posso alzarmi ora? Continueremo domattina. TESTO SOTTOTITOLI COPYRIGHT 1980 KRISHNAMURTI FOUNDATION LTD