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BR80T2 - Può il cervello trasformare se stesso?
Discorso pubblico 2
Brockwood Park - Inghilterra
31 agosto 1980



0:53 Possiamo tornare su quello che abbiamo detto ieri e continuare da lì?
1:08 Per dirlo in breve, ieri mattina dicevamo che il mondo è in condizioni caotiche frammentato, violento, con ogni genere di degradazione umana. Uno dei fatti basilari irrefutabili è che tutta la psicologia dell'uomo, lo stato dell'umanità in tutto il mondo, in qualsiasi paese vivano tutti gli esseri umani soffrono, tutti attraversano varie forme di disperazione, depressione, ansia e molte forme di paura sempre alla ricerca del piacere. Questo è il terreno comune su cui poggiano gli esseri umani. Bisogna vedere molto chiaramente che non c'è una reale divisione psicologicamente, interiormente, nella pelle, per così dire; che noi esseri umani siamo straordinariamente simili. Anche se fisicamente possiamo avere diverse forme, colore e statura, ma intrinsecamente siamo l'umanità. Voi siete il mondo e il mondo è voi. E non esiste qualcosa come l'individuo. Lo so che forse questo non vi piacerà. Perché siamo tutti condizionati, educati a pensare di essere menti, anime, entità, separate, individuali, ma non è un fatto. Siamo il risultato di secoli di condizionamento a questa idea ma il fatto vero è che siamo come il resto dell'umanità. I nostri cervelli sono condizionati a pensare che siamo dei cosiddetti individui, ma di fatto non lo siamo, siamo l'intera umanità. Ieri abbiamo detto che quando ci rendiamo veramente conto di questo fatto, che è irrefutabile, possiamo farlo a pezzi con la logica, ma è così, e allora ci chiediamo: qual è la nostra responsabilità? Non solo verso la nostra famiglia, i nostri amici, ecc. ma verso il mondo intero, verso l'umanità di cui siamo parte. Qual è la nostra responsabilità? Agiamo come esseri umani integri? O come un frammento di questa totalità? Un frammento che si divide continuamente, in nazionalità, culture, religioni, varie sette e guru, e tutta quella roba.
5:48 I nostri cervelli, la nostra mente, i nostri cuori sono effettivamente l'espressione del mondo in cui viviamo, della società che abbiamo creato, con la violenza, l'avidità, l'ansia, l'incertezza, la confusione, alla ricerca di qualche sicurezza sia fisicamente che psicologicamente, noi abbiamo creato questa società, che è ovviamente corrotta. E questa corruzione, come abbiamo detto ieri, nasce quando c'è attaccamento a un dato paese, idea, credo, dogma ecc. Dove c'è attaccamento ci deve essere corruzione. Penso che anche questo sia un fatto ovvio. Se siete attaccati a un dato simbolo, a una certa immagine, questo deve per forza creare divisione e quindi conflitto e corruzione, come si può vedere in tutto il mondo. E' questo che abbiamo detto ieri, più o meno.
7:26 E rendendoci conto di tutto questo, come molti di noi fanno se sappiamo davvero osservare, osservando quello che accade nel mondo e anche dentro di noi, che cosa dobbiamo fare? Lo osserviamo, lo vediamo, lo sappiamo e lo sentiamo, e tuttavia sembriamo incapaci di uscirne, di uscire da questa pesante cortina di tradizione, di condizionamento del cervello a seguire un certo schema: schema di paura, piacere, ansia, reazioni nervose, odio, gelosia, il vecchio schema di migliaia e migliaia di anni. Forse ne siamo consapevoli, e tuttavia sembriamo incapaci di mettervi fine, perché siamo il risultato di molte migliaia di generazioni che hanno vissuto nello stesso modo, forse leggermente modificato, un po' più comodo un po' più sano, con più comodità, ecc. ma dentro siamo quasi come le migliaia di generazioni passate,
9:19 E allora sorge la domanda: come mai non cambiamo? Cambiare, non soltanto superficialmente, ma profondamente, così che il nostro modo di guardare il mondo, di guardare noi stessi sia completamente diverso, un modo di vivere che non sia soltanto una serie di continui conflitti, infelicità, lotte. Come mai noi esseri umani pur avendo coltivato uno straordinario mondo tecnologico, con tante cose distruttive, e forse alcune buone, perché gli esseri umani che si suppone siano intelligenti, educati, sofisticati, perché non diamo vita a una radicale rivoluzione psicologica? Se ci poniamo questa domanda, se mai ve la siete posta, vedete che siete prigionieri delle vostre esperienze, e delle immagini che vi siete creati, non solo del mondo ma anche della cosiddetta mente religiosa, basata essenzialmente su immagini e simboli superstizioni e illusioni senza speranza. Eppure continuiamo, giorno dopo giorno, con le nostre paure, le nostre ansie, incertezze, cunfusioni, sofferenze, ecc.
11:33 E come abbiamo detto ieri, noi stiamo pensando insieme. Stiamo investigando insieme. Chi vi parla non sta proclamando nessun principio, nessuna idea, nessuna conclusione, non sta facendo nessun tipo di propaganda. Purtroppo siamo stati abituati, allenati, o accettiamo di non poter risolvere questi problemi da noi, che dobbiamo rivolgerci a qualcuno, un prete, uno psicologo, o l'ultimo guru, con quegli strani abbigliamenti e le loro assurdità siamo talmente allenati e condizionati che non possiamo dissolvere le nostre lotte interiori, i problemi e le ansie. Ecco perché siete seduti qui, probabilmente, nella speranza che io vi aiuti a risolvere i vostri problemi, o che voi otteniate un nuovo tipo di illuminazione. Sapete, è una strana faccenda, l'illuminazione non può essere data da un altro. Non è una questione di tempo. Non è questione di evoluzione, di crescita graduale, procedendo un passo dopo l'altro, sempre più in alto, fino a raggiungere qualcosa che chiamate illuminazione. Si tratta di una vecchia tradizioe, una trappola per la mente umana. Ciò che è eterno, senza nome, è oltre il tempo e non lo potete incontrare attraverso il tempo, per gradi, per un processo graduale.
14:03 Perciò dobbiamo chiederci: perché le nostre menti, e i nostri cuori e il nostro cervello che è il cervello dell'umanità perché il vostro cervello non è vostro, è il cervello che si è evoluto attraverso i millenni, e quel cervello ha seguito un certo cammino, una certa via, certe attitudini, ecc. E dato che il cervello è il fattore più importante nella nostra vita, può quel cervello cambiare se stesso completamente? Questa è la domanda principale. Capite? Stiamo pensando insieme, non state ascoltando me. Siamo come due amici che parlano insieme. Ci sono soltanto due amici e io spero che siamo così in questo raduno. Voi e io seduti tranquilli su sedie comode, o camminando insieme in un bosco, parlando di queste cose seriamente. Cioè, può il cervello, che si è evoluto nel tempo, che ha stabilito uno schema da sé, un movimento in cui è cresciuto gradualmente dal più primitivo, nel lontano passato, allo straordinario cervello che abbiamo ora. E quel cervello è vissuto sempre in questo schema - capite la mia domanda? - di paura, avidità, violenza, brutalità. mai soddisfatto, alla ricerca del sesso, del piacere, ecc. Questo è il nostro cervello. Può quel cervello trasformare se stesso? Capite la mia domanda? Perché il cervello è la cosa più importante nella nostra vita. Il cervello, poi il cuore, quello fisico, e tutte le reazioni nervose che il cervello controlla, che contiene, ecc. Può questa cosa trasformarsi? E' questo che indagheremo insieme durante questi quattro discorsi, se avete l'energia e la pazienza e il desiderio di scoprire da voi.
17:36 Uno dei fattori del cervello e della mente è che è controllato dal desiderio. Giusto? Il desiderio con la sua volontà, la volontà è l'essenza del desiderio. Noi stiamo sempre cercando di diventare qualcosa: l'impiegato cerca di diventare dirigente, il vescovo di diventare arcivescovo, infine il cardinale vuole diventare papa, e il discepolo cerca diventare come il maestro. C'è sempre questo movimento di diventare qualcosa e se non diventiamo qualcosa allora vegetiamo. Questo è uno dei fattori che dobbiamo comprendere: se vi sia veramente un divenire. Questo divenire è la brama del desiderio, la lotta dell'insoddisfazione. E' buona cosa essere insoddisfatti di qualsiasi cosa attorno a noi, incluso chi vi parla: dubitare. Nel mondo cristiano dubitare era un anatema, chi dubitava veniva torturato. Ma nel mondo orientale, nel buddismo e nell'induismo, il dubbio è uno dei fattori principali della vita. Dovete dubitare perché il dubbio purifica la mente. Dubitare della vostra stessa esperienza, dei vostri guru, delle vostre attività, del perché indossate questi strani abiti. Dubitare non solo dell'esperienza, ma della natura del desiderio, e del perché se ne rimane prigionieri. Perché stiamo cercando di scoprire se sia possibile trasformare la mente, non attraverso una maggiore conoscenza, non con più esperienza. La conoscenza è sempre incompleta, e le esperienze sono sempre incomplete, naturalmente.
21:26 Così stiamo cercando di scoprire, indagando insieme - non che io indago e voi vi limitate ad ascoltare. E' nostra responsabilità, insieme, indagare il più a fondo possibile. E quando lascerete questa tenda oggi, se siete veramente seri da scoprire da voi che non solo è possibile ma può accadere veramente. Non si tratta di una speranza, di un'idea, un concetto, un'illusione, un'illusione soddisfacente, si tratta di scoprire da soli senza nessuna persuasione, nessun premio, senza nessuna punizione, nessuna direzione, cioè senza alcun motivo - state seguendo? - senza alcun motivo, scoprire se è possibile trasformare completamente il cervello e le sue attività. La sua attività è il movimento del pensiero, le sue risposte fisiche, neurologiche, le sue sensazioni, ecc.
23:08 Bisogna comprendere che stiamo indagando insieme, e uno dei fattori di questa indagine è che il movimento del desiderio non solo cambia continuamente, ma cerca di muoversi, cerca di diventare qualcosa, sempre di più. Giusto? Non è quello che dico. E' così. Se ci riflettete lo vedrete da voi. Quindi bisogna chiedersi perché e cosa è la natura del desiderio. Perché l'uomo, fin dall'inizio dei tempi, è rimasto intrappolato in questa cosa? Quindi lo schema è stato quello del diventare qualcosa, che tutti cerchiamo di fare continuamente. 'Non sono buono come dovrei ma lo sarò'. Oppure 'Supererò la mia rabbia' o gelosia, o invidia, o altro, che è il costante movimento nel tempo di essere qualcosa. Giusto? Siamo insieme finora?
24:55 Uno dei fattori della vita è che i cosiddetti religiosi, i santi, che sono comunque persone strane, i cosiddetti monaci, e i veri sannyasi in India, non quelli fasulli che gironzolano con vestiti strani, ma quelli veri, hanno sempre detto che il desiderio è uno dei fattori più distruttivi, e quindi bisogna reprimerlo, evitarlo, superarlo. E per superarlo bisogna contare sulla volontà, il controllo, la repressione, ma la cosa ribolle dentro. Potete rimanere tranquilli in un monastero, su una collina, o in un bosco, o su una panchina in questo giardino, ma il desiderio brucia. Quindi bisogna comprendere la sua natura, senza corromperlo, senza reprimerlo o distruggerlo, ma comprenderlo. Si può comprenderlo verbalmente o effettivamente. La comprensione verbale significa ben poco. Possiamo approfondirlo passo per passo, osservarlo, senza analizzare ma osservarlo mentre si muove. Allora si ha una percezione profonda nell'intero problema del desiderio. Parlerò fra poco della percezione profonda. Perché il desiderio è un processo così violento - controllato, modellato, ma ha una tremenda vitalità. Ed è uno dei fattori trainanti nella nostra vita, e limitarsi a reprimerlo è una cosa puerile.
27:41 Perciò bisogna approfondire con pazienza, osservarlo, e vedere dove subentra la disciplina. Capite? State seguendo? Ne parleremo. Il desiderio ha significato e vitalità soltanto quando il pensiero crea l'immagine. Giusto? Vedere una camicia o un abito blu in una vetrina, e creare l'immagine di sé con indosso quella camicia o quel vestito, quello è il principio del desiderio. Capite quello che dico? Va bene? Ci stiamo incontrando? Cioè: vista, contatto, sensazione, se finisse lì, sarebbe naturale. Altrimenti, se non siamo sensibili non possiamo percepire chiaramente, se il nostro tatto non è sensibile. Vista, contatto, sensazione. Poi il pensiero crea l'immagine di voi con la camicia, o il vestito, il cappello, la macchina. E allora sorge il desiderio. Così, l'immagine creata dal pensiero è il movimento del desiderio, non vista, contatto, sensazione, quello è naturale, sano. State seguendo?
30:05 La disciplina che pratichiamo di solito è controllo, accettare l'autorità di uno schema, obbedienza, ecc. - conformismo, sostanzialmente. Mentre disciplina ha un significato completamente diverso, cioè imparare. Deriva - conosciamo l'inglese - deriva dalla parola 'discepolo', imparare. Discepolo è colui che impara, non da un maestro, o da un guru superstizioso, imparare significa osservare - osservare il movimento di vista, contatto, sensazione, poi c'è il pensiero che crea l'immagine e il fiorire del desiderio. Vedere come il desiderio sorge richiede acuta osservazione. Giusto? Quell'osservazione ha la sua disciplina. Osservazione è imparare. Mi domando se capite quello che dico. Va bene? Possiamo continuare?
31:50 Grazie a dio, qualcuno dice di sì.
32:00 Come dicevamo, disciplina significa imparare, non conformarsi, non imitare. E si può imparare attraverso l'osservazione in cui non c'è costrizione, né confronto, perché l'imparare avviene continuamente. Quindi non c'è un senso di: "Io sto imparando di più". Mi domando se lo capite. Quindi ora possiamo vedere, imparare il movimento del desiderio e da questo vediamo che nel momento in cui subentra il pensiero con le sue immagini il desiderio fiorisce. E dare un intervallo, un lungo intervallo fra il vedere, il contatto e la sensazione, e il pensiero che porta la sua immagine, posporre l'immagine. Capite? Posporre l'immagine è imparare. Giusto? State seguendo? D'accordo? Bene!
33:45 La volontà fa parte del desiderio. Quindi il desiderio è il movimento del tempo. Non il tempo fisico ma quello che vi fa dire: 'Voglio avere quella camicia'. Indagando il desiderio si comincia a comprendere il movimento del divenire. Cioè, esiste davvero una dualità? Capite la mia domanda? Vi prego, questo è relativo a ciò che stiamo dicendo non è qualcosa di trascurabile, è direttamente connesso al desiderio. Cioè, noi viviamo negli opposti. Sono arrabbiato - non dovrei esserlo. Il fatto è che sono arrabbiato. Il non-fatto è 'Dovrei essere'. E questo fa parte del nostro divenire. Mi domando se lo capite. State seguendo? E' piuttosto divertente se ci pensate, non come un gioco intellettuale ma come un gioco umano, è molto più serio di un gioco intellettuale. Abbiamo a che fare con l'umanità, con noi stessi, che siamo umanità. E ci stiamo chiedendo se questa mente, questo cervello possa trasformarsi completamente così da essere del tutto diverso. Noi diciamo che si può fare, che è possibile. E lo stiamo facendo ora, se lo osservate lentamente, con attenzione. Cioè, abbiamo seguito lo schema del desiderio e il conflitto fra gli opposti 'Sono' - 'Dovrei essere'. Il fatto è soltanto ciò che sono, non quello che dovrei essere. Quello che dovrei essere è un'invenzione del pensiero per evitare 'ciò che è'. Mi domando se riuscite a seguire. E la comprensione di ciò che è è imparare, non come trasformarlo - riuscite a capirlo? Non trasformarlo, ma imparare su ciò che è. E proprio imparandolo avviene la sua dissoluzione, il suo cambiamento radicale.
37:19 Stiamo dicendo che è possibile, e se abbiamo questa percezione profonda nella natura del desiderio, un insight, allora quello stesso insight ... ne ho discusso con alcuni scienziati, e sono d'accordo, quindi forse anche voi sarete d'accordo, ma non siate d'accordo perché lo sono gli scienziati, vedete il fatto da voi. Cioè, quando si ha un insight nel movimento del desiderio e del divenire, e del conflitto degli opposti, che fa parte del desiderio, quando si ha questo insight le cellule cerebrali stesse sono cambiate. Non accettatelo perché lo dice chi vi parla, ma voi potete vederlo per conto vostro. Quindi bisogna indagare che cos'è l'insight. Siete pronti? Possiamo continuare?
38:45 Vedete, noi funzioniamo sempre con la conoscenza. Giusto? La conoscenza accumulata con l'educazione, matematica, geografia, storia, la conoscenza per poter sopravvivere in questo mondo, per trovare un lavoro, ecc. ma funzioniamo anche con la conoscenza psicologica accumulata in trenta o quarant'anni o dalle generazioni passate, ereditata geneticamente. Ed eccoci qua. Funzioniamo sempre con la conoscenza, abilmente o meno. Giusto? E la conoscenza, come dicevamo ieri, è sempre limitata, rimane sempre nell'ombra dell'ignoranza. Non può mai esserci una conoscenza completa ma ci può essere una fine della conoscenza. Mi domande se capite la differenza. Ve lo spiegherò fra poco.
40:06 La conoscenza è il movimento del tempo, dell'esperienza e quel movimento è pensiero. Quello è lo strumento con cui agiamo. Quello è lo strumento con cui analizziamo e giungiamo a una conclusione e poi diciamo che quella conclusione è giusta perché la spieghiamo con la logica, è stata dimostrata, ecc. è accettabile, ragionevole, sana, basata sul pensiero, che è sempre limitato naturalmente. Seguite? Vi prego di seguire con attenzione, se non vi dispiace. Questo è il campo in cui agiamo, continuamente, da svegli e nel sonno. E con questa conoscenza cerchiamo di risolvere i problemi psicologici, come il desiderio, per esempio. E quando lo esaminate, lo analizzate, che è il movimento del pensiero, quell'analisi non può mai dissolvere il desiderio. Può modificarlo, controllarlo, lo si può dirigere diversamente - invece che verso vestiti o automobili, può rivolgersi verso dio. Ma è sempre lo stesso movimento. Dio ... sapete.
42:06 E allora ci chiediamo: che cos'è l'insight? Stiamo dicendo che l'insight può esserci soltanto quando la conoscenza è finita e rimane solo pura osservazione, senza nessuna direzione - capite? E allora comprendete l'intero movimento del desiderio. Quando dite: "Ho un insight nel problema tecnologico" - un ingegnere, un elettricista, o un esperto di computer possono avere un improvviso insight. Tale insight non è il risultato di un esame costante o di un'analisi, indagando giorno dopo giorno, ma è la cessazione improvvisa di tutta la conoscenza e un vedere qualcosa direttamente. Mi domando se lo capite. Spero lo stiate facendo mentre ne stiamo parlando insieme. Questo insight produce un fondamentale cambiamento nelle cellule stesse del cervello che contengono la memoria. Giusto? No, non vi chiederò se è giusto, perché lo è. Se ci riflettete e lo fate per conto vostro, lo scoprirete. Come abbiamo detto, dubitate, non accettate. Dubitate di quello che diciamo ma se continuate a dubitare, dubitare... non porta da nessuna parte. Dovete avere dubbi ma in alcuni momenti dovete lasciarli andare, come un cane al guinzaglio.
44:19 E allo stesso modo, uno dei fattori della vita è la relazione. La vita è relazione, che viviate in un monastero o una vita normale, la vita è un movimento nella relazione. In quella relazione c'è sempre conflitto - uomo, donna, sapete com'è la faccenda. E a quanto pare non siamo mai stati capaci di risolverla, e questo è un altro punto. Giusto? Ci sono migliaia di divorzi, passare da un uomo ad un altro, o a un'altra donna, seguite - cercando di trovare una certa soddisfazione, realizzazione, e tutta la faccenda. Ed è questo che chiamiamo relazione. E con l'età diventiamo più dipendenti dalla relazione. In questa relazione c'è sempre 'tu e io' - due entità separate che cercano di essere in relazione. Capite l'assurdità? Perché c'è questa divisione? Possiamo continuare? Ci stiamo seguendo? Sono certo che vi interessa. Il resto pensate siano tutte assurdità, o troppo idealistico e illusorio, ma questo spero vi interessi. E' un mondo strano, no? Ci interessa soltanto quello che è molto vicino a noi, qualcosa che ci morde. Ma non siamo interessati alla globalità, all'intera esistenza umana, così riduciamo questa vita grandiosa, con tutte le sue complessità, a una piccola cosa - io e la mia lotta, io e la mia soddisfazione, io e il mio diventare qualcuno. E' questo che ci interessa. Ma la tragedia è che non riuscirete mai a risolverla a meno che non comprendiate la pienezza della vita e la bellezza, la grandiosità, la sublimità del tutto, cioè che voi siete l'intera umanità. Lo capite? Voi lascerete questa tenda per tornare al vostro piccolo cortile. Per fortuna a Brockwood il cortile è molto grande.
48:51 Come dicevamo, uno dei fattori è la relazione. Cerchiamo sempre di trovare il modo di essere in relazione con qualcuno in modo completo, così che non cia sia divisione - tu e io. Cerchiamo di trovarlo tramite il sesso. E purtroppo, una delle filosofie indiane dice che attaverso il sesso potete trovare quel supremo non si sa che. E' un'altra delle tante assurdità. E' molto famosa in India. Ed è per questo che tanti seguono i guru in India.
50:15 Quindi, stiamo cercando di scoprire se è possibile vivere in questo mondo, in questo mondo di relazione fra uomo, donna, fra di noi, senza alcuna divisione - capite? E' possibile? Quando tutta la nostra educazione, la nostra cultura, le nostre religioni, tutto divide, divide, divide. Ora insieme indagheremo queste cose. E voi prenderete parte a questa indagine. La condividete. Non è che chi vi parla indaga e voi siete d'accordo o in disaccordo e poi ve ne andate, ma indaghiamo insieme. Che cosa provoca questa divisione? A parte la divisione fisica superficiale, stiamo parlando della divisione psicologica, del senso interiore di 'io e tu, noi e loro'. Perché esiste questa divisione? E' una cosa reale? E' qualcosa a cui siamo stati condizionati, come gli arabi e gli ebrei, i musulmani e gli indù, questa divisione creata dalla cultura e dalla religione, che è ovviamente il risultato del pensiero e della propaganda e tutta quella faccenda. In realtà non c'è nessuna divisione. Se vivo in India non sono indiano o musulmano, non c'è nessuna divisione. La divisione esiste per via della parola? Seguite bene, vi prego, sto ragionandoci lentamente. La parola - inglese, francese. Oppure è una divisione culturale? Sono diverse, molto più intellettuale in Francia, quel senso di una mente molto istruita e qui c'è una cultura diversa, tutto un comprare e vendere, come succede in America? Oppure è che ciascuno ha una sua particolare immagine - vi prego seguite, osservate - ciascuno ha una propria immagine di se stesso e anche dell'altro? Capite? Giusto? Cioè, due persone che vivono insieme devono creare queste immagini. Vivo con te e inevitabilmente, giorno dopo giorno, con la monotonia, la familiarità, i ricordi, le offese, le lusinghe, gli incoraggiamenti - sapete tutto quello che avviene, devo per forza creare delle immagini, giusto? Così io creo un'immagine di te e tu di me. Quindi la relazione è fra le due immagini. Scusate se sono così ... E questo lo chiamiamo relazione. Una vera relazione non esiste. Mi domando se riuscite a capirlo.
55:13 E' possibile vivere insieme senza una sola immagine? Capite la mia domanda? Noi diciamo che è possibile, naturalmente lo è. Altrimenti non c'è amore, seguite? Allora c'è conflitto. La divisione crea per forza conflitto: l'inglese e il francese, e il tedesco. E' possibile smettere questo meccanismo che crea immagini? Stiamo indagando insieme.
56:08 Perché la mente, il pensiero, crea l'immagine? Capite? Avete un'immagine di vostro marito, o di vostra moglie, della vostra ragazza, ecc. perché create un'immagine? Forse perché nell'immagine c'è sicurezza? Non nella persona, giusto? Mi domando se lo vedete. Non sono cinico, sto solo parlando di fatti. Com'è stupido tutto questo, non è vero?
56:59 Ora, si può smettere di costruire immagini? Allora ci può essere amore. Due immagini in relazione, definendolo amore, sapete che cos'è - gelosia, ansia, litigi, irritazioni, tormentarsi a vicenda, possedersi, dominarsi, ecc. e questo viene chiamato amore. Noi ci chiediamo: è possibile smettere di costruire queste immagini? Cioè, perché il cervello registra? Capite? Se non è possibile registrare non si costruiscono immagini. Capite? Sta diventando troppo intellettuale? A chi vi parla non piace giocherellare con l'intelletto soltanto, è una cosa stupida.
58:20 Allora, perché il cervello registra ogni irritazione - capite? - ogni ansia nella relazione, la gelosia, ecc.? E' possibile per il cervello non registrare? Avete capito la domanda? Come farete a scoprirlo? Voi mi lusingate, o mi insultate, come è capitato. Perché il cervello dovrebbe registrare l'insulto, o il complimento? Se qualcuno ci dà dell'idiota, immediatamente si registra. La registrazione avviene soltanto quando avete un'immagine di voi stessi. Mi chiedo se riuscite ad afferrarlo! Questo è insight, capite? E quell'insight nella questione della relazione basata su immagini dissolve le immagini. L'insight le dissolve, non le discussioni, l'analisi e le reazioni emotive.
1:00:07 Ora, avendone parlato insieme, le avete dissolte? Altrimenti è inutile seguire questi discorsi. E' una cosa molto seria. Come abbiamo detto, questo è uno dei fattori della vita - la relazione, che è basata sulla paura, sulla gelosia. Quando ne vediamo tutto l'insieme e c'è l'insight che trasforma tutto il suo movimento, tutta la sua energia, allora c'è la possibilità di una vera relazione con qualcuno. Non ci sei tu che te ne vai in ufficio, diventando sempre più ambizioso poi te ne torni a casa docile e tenero e tutta quella roba, che non ha senso. Lo capite?
1:01:25 Abbiamo parlato per un'ora, dobbiamo continuare?
1:01:29 Pubblico: Sì.
1:01:34 K: Va bene. Il significato di questi incontri - che abbiamo tenuto per 60 anni, io li ho tenuti - potete giocare con queste cose e tornare l'anno prossimo dicendo: "Ripetiamo lo stesso gioco di nuovo", o parlarne seriamente come stiamo facendo ora, vedete da voi la profondità della vostra percezione, dentro di voi, senza l'aiuto di qualcun altro. Vedete in voi tutto il movimento del desiderio e della relazione. E quando avete un insight in questo la vostra vita si trasforma enormemente. Ma questo richiede attenzione - non in questa tenda mentre ascoltate chi vi parla. Attenzione, non concentrazione, ma attenzione nella vostra vita. Quando sedete di fronte a vostro marito a colazione, lui con il suo giornale e voi cuocendo le uova o qualsiasi altra cosa facciate, osservate. Capite? In realtà la cosa terribile è che non c'è alcuna relazione, a parte il sesso ecc. ma in effetti non c'è relazione. Quindi, in questo modo vivete una vita solitaria, isolata. Capite quello che dico? Come un'entità isolata amare? E l'amore è relazione, non quella roba che ora chiamiamo amore, che è una tortura. Ma il senso di non avere alcuna divisione, cioè, voi con le vostre ambizioni, con le vostre avidità, invidie, ansie, e lui con le sue. Come fanno ad incontrarsi due ambizioni? Non potranno mai. Quando vedete tutto lo schema, il vedere è la disciplina, capite? Puro apprendimento. E una volta avvenuto questo apprendimento, che è insight, la cosa - il meccanismo che crea immagini - finisce totalmente. Totalmente. La vita allora è qualcosa di completamente diverso.
1:05:42 Non so se abbiamo tempo per approfondire di più la questione del divenire. Cioè: desiderio, relazione. In entrambi c'è il divenire. Questo è tutto il nostro modo di vivere, diventare qualcosa. Avete sentito che la divisione esiste finché c'è l'immagine. La risposta naturale sarebbe: "Come faccio a liberarmi dell'immagine?" - cioè a diventare qualcos'altro. Capite? Non a comprendere la natura delle immagini, chi le costruisce, imparare su questo.
1:06:50 L'altro fattore nella nostra vita è il piacere. Questo piacere è il fattore che più isola - scusate. Volete parlarne? Abbiamo tempo? Vedete, la nostra vita è un continuo movimento nell'isolamento. E' un fatto. Ciascuno di noi è talmente occupato con se stesso, con le proprie ambizioni, la mancanza di soddisfazione, con il proprio progresso - sapete? Questa attività egocentrica isola dagli altri. Si costruisce un muro intorno a sé e poi si tendono le mani oltre il muro verso qualcuno. E' possibile vivere in questo mondo senza questo movimento? Vi prego, questa è una domanda molto seria. Siamo sempre alla ricerca di realizzazione, o di essere ... vogliamo qualcosa, insoddisfatti. Sapete, lo scontento è una cosa buona. Siamo troppo soddisfatti di molte cose: accettiamo i nostri politici, i predicatori, le autorità - e spero non abbiate dei guru, ma se li avete li accettate con le loro sciocchezze ecc. Siamo facilmente soddisfatti e la fiamma dello scontento si affievolisce. Vero? L'insoddisfazione è un fattore. Più si fa bruciante, più la mente diventa chiara. Ma noi siamo così facilmente soddisfatti, gratificati. E ci chiediamo: può esserci fine all'insoddisfazione? Perché parte di questa insoddisfazione è la paura. E perché siamo insoddisfatti? Questo ricercare qualcosa che non abbiamo - giusto? - la ricerca di una relazione felice in cui poter avere un po' di pace mentale. Cioè, dove c'è insoddisfazione c'è sempre la ricerca di soddisfazione. Capite? Avanti, vi prego, muoviamoci insieme.
1:11:15 Può esistere l'insoddisfazione in quanto tale? O è sempre associata con qualcosa? Sono insoddisfatto della mia casa, di mia moglie, del mio lavoro, del mio aspetto, dei miei capelli, dio sa di cos'altro. L'insoddisfazione nasce dal paragone? Perché paragoniamo? Lo so che si dice che attraverso il paragone c'è progresso e tutto il resto. Ma l'idea stessa del confronto! Vi confrontate soltanto per qualcosa che voi non avete. Giusto? Mi domando se capite. Questo paragonare è sempre una battaglia, una lotta, e parte dell'insoddisfazione è il confronto. Quando non c'è confronto di nessun tipo, psicologicamente, e nemmeno fisicamente, c'è forse insoddisfazione? Cos'è l'insoddisfazione in se stessa, in quanto tale? Esiste qualcosa come essere insoddisfatti di per sé? O è sempre riguardo a qualcosa? Capite la mia domanda? Se non lo comprendiamo, non potremo scoprire la natura della paura e la fine della paura. Ma dobbiamo comprendere anche questa. Tutto questo gran commercio è confronto, sempre di più, di più, di più, che è molto diverso dal bisogno ecc. - non ne parleremo adesso.
1:13:56 Può la mente essere libera da ogni paragone, non solo fisicamente, il vostro aspetto fisico rispetto a quello di un altro, sapete, è tutto un grande mercato. Smettere anche di confrontare l'immagine che avete costruito, cioè confrontare voi stessi con l'immagine che avete di voi. Potete smettere tutto questo così che non vi sia mai un senso di insoddisfazione? Il che non significa che siate soddisfatti, che è il suo opposto. Ma comprendere, imparare sull'insoddisfazione. E' una fiamma, è qualcosa che dovete avere ma se non è compresa distrugge tutto. E anche qui c'è la questione della paura.
1:15:34 E' la una meno un quarto, è meglio fermarci. Ne parleremo domani. Non domani, sabato e domenica prossima. TESTI SOTTOTITOLI COPYRIGHT 1980 KRISHNAMURTI FOUNDATION TRUST LTD