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BR80T3 - Qual è la relazione tra la confusione interiore e quella esterna?
Discorso pubblico 3
Brockwood Park - Inghilterra
6 settembre 1980



0:26 C'è un mucchio di gente - vero? Mi chiedo perché siete venuti qui. Negli ultimi due discorsi che abbiamo tenuto abbiamo parlato molto della relazione, abbiamo parlato del considerare la vita come una totalità, quindi cominceremo da qui questa mattina.
1:24 Ci chiediamo perché, osservando quello che avviene nel mondo, perché c'è tanto disordine, perché l'uomo distrugge l'uomo. Perché costruiscono tutti quegli armamenti costosissimi? Perché le persone si sono divise in gruppi tribali, in romantici nazionalismi? Perché le religioni in tutto il mondo, le religioni organizzate, quelle accettate, si sono pure divise - gli indù, i buddisti, i cristiani, i musulmani, ecc. perché c'è così tanta divisione nel mondo? Siamo portati a pensare che un agente esterno abbia creato questo caos: dio, o qualche altra entità suprema, ha creato l'uomo, lasciandolo libero sulla terra. Quello che l'uomo ha fatto è qualcosa di incredibile, di sconvolgente, non solo verso gli altri uomini, ma anche a se stesso. Perché al mondo ci sono così tante nevrosi, gente nevrotica? Perché c'è questa continua lotta fra uomo e donna? Perché c'è questo disordine interiore che deve naturalmente esprimersi in disordine esterno?
4:06 Se questa mattina e domani potessimo approfondire la questione, non solo del perché siamo diventati così dopo milioni di anni, modificandoci leggermente, un po' più tolleranti, meno viziosi, cosa di cui dubito, insieme dovremmo, come dicevamo, approfondire questi problemi. Domani parleremo di che cos'è religione, quale posto hanno nella vita religiosa la carriera, il matrimonio, e tutto quello che viviamo. Ma se questa mattina potessimo pensare insieme. Come abbiamo detto, questo non è un discorso di chi vi parla che voi ascoltate e discordate o concordate con lui, ma insieme esaminiamo tutto questo, le nostre vite. Le nostre vite che hanno prodotto la società in cui viviamo. La società non è creata da qualche evento straordinario ma dalle vite straordinarie che abbiamo condotto, non solo noi, ma anche le generazioni passate. Se potessimo approfondirlo insieme. Cioè, rifletterci sopra insieme, e non soltanto pensarci, ma andare oltre il campo del pensiero. Come abbiamo più volte sottolineato, il pensiero nasce dalla memoria, la memoria è il risultato della conoscenza e dell'esperienza. Perciò il pensiero è sempre limitato, perché la conoscenza è sempre limitata, non ci può essere una completa conoscenza di nulla. E il pensiero che nasce da questo deve essere molto, molto limitato. Il mondo in cui viviamo, la vita quotidiana, la carriera, le ansie, le paure e il dolore, sono il risultato del nostro pensiero, sono il prodotto della nostra attività quotidiana.
7:26 Se potessimo insieme oggi considerare la vita nella sua totalità: l'educazione, le varie occupazioni, gli hobby, il lavoro, e tutto il tumulto che avviene interiormente: i conflitti psicologici, le ansie, le paure, i piaceri, i dolori, tutto, considerare tutto questo come un intero, senza lasciare che il pensiero si occupi di un aspetto particolare, di uno schema specifico, o che si fissi su una particolare esperienza e guardi la vita da quel punto di vista. Possiamo parlarne insieme questa mattina? Insieme, non che io ne parlo e voi ascoltate, ma indaghiamo insieme molto seriamente perché viviamo in questo modo. Perché c'è così tanto disordine nel mondo e anche dentro di noi. Il disordine del mondo è diverso dal nostro? Vi prego, parliamone insieme come fossimo due persone, non tutto questo pubblico, ma due persone sedute tranquillamente in una stanza, o in un giardino, o che camminano in un bosco, e indagano amichevolmente, con esitazione. Perché c'è disordine fuori e dentro di noi. Si tratta di due disordini separati? O sono un unico processo? Il disordine là fuori non è diverso da quello che c'è in me. Ma piuttosto questo disordine è un movimento che esce ed entra. E' come una marea che si muove avanti e indietro senza fine. Possiamo cominciare a creare ordine nella nostra vita? Perché senza ordine non c'è libertà, senza un ordine completo, non occasionalmente o una volta alla settimana, ma avere un ordine completo nella nostra vita quotidiana non solo porta libertà ma in quell'ordine c'è amore. Una mente disordinata, confusa, in conflitto non può avere o essere consapevole di cosa è l'amore.
11:28 Non dovremmo insieme approfondire che cos'è l'ordine? Può esserci un ordine assoluto? Usiamo la parola 'assoluto' nel suo giusto senso - completo, totale, non un ordine costituito intellettualmente, un ordine basato su valutazioni, non un ordine prodotto da pressioni ambientali, o come adattamento a certe norme, a certi schemi. Quando parliamo di ordine assoluto e totale, intendiamo che non c'è alcuna divisione come disordine. E' questo che indagheremo. Spero che lo comprendiate: stiamo indagando se vi sia un ordine in cui non possa mai esserci disordine. Non che abbiamo il disordine e ogni tanto un po' di ordine, ma ordine, completo, totale. Quindi, cerchiamo di approfondire insieme la questione.
13:09 Come mai la mente, che include il cervello, le nostre reazioni emotive, quelle sensoriali ecc. perché la mente, la nostra mente lo accetta e vive nel disordine? Se osservate la vostra mente, che è la vostra stessa vita, basata sulla vostra mente, i vostri pensieri e le emozioni, le vostre esperienze, i vostri ricordi, i rimpianti, le ansie, perché la mente, che contiene tutto questo nella propria coscienza, perché accetta il disordine? Non è soltanto il disordine nevrotico, l'accettazione del disordine e il vivere con esso, abituandosi al disordine, perché la mente ha questo senso di divisione, questo senso di ordine, disordine e continuo adattamento? Capite? Spero ci stiamo incontrando - sì? E' una cosa inevitabile? E' questo il nostro stato naturale? Se è naturale, allora bisogna vivere con il conflitto dalla nascita fino alla morte, in questo disordine. E se è innaturale, come ovviamente è, qual è la sua causa? Qual è la base, la radice di tutto questo? La base dipende dai nostri particolari atteggiamenti, dal nostro desiderio? Vogliamo scoprire qual è la base di questo disordine, la sua radice. E per scoprirlo, come lo affrontiamo? Capite la mia domanda? Vi prego, come affrontiamo questo problema? Il problema è che viviamo in disordine, sia esternamente che dentro di noi. Come affrontiamo il problema così da risolverlo completamente? Qual è il vostro approccio? Capite la mia domanda? Lo state affrontando per trovare l'ordine nel disordine, e quindi il vostro approccio ha già una direzione? Capite? Poiché io sono in disordine - supponiamo che io lo sia - ho il desiderio di creare ordine, e quello stesso desiderio determina che cosa debba essere ordine. Mentre, se affronto il problema del disordine come se volessi scoprirne la radice, allora la mia direzione non è deviata, non è sprecata in tante direzioni intellettuali, verbali, emotive, ma tutta la mia attenzione è rivolta alla sua causa. State seguendo?
17:54 Quindi, come esseri umani che vivono in questo mondo, in disordine sia fuori che interiormente, qual è il nostro approccio? Perché dobbiamo essere molto chiari su questo. Se è chiaro, cerchiamo di scoprire insieme qual è la sua radice. E' l'auto-contraddizione? E' forse il desiderio che ha creato questa divisione in noi? Perché quando c'è divisione ci deve essere conflitto, e quindi conflitto significa disordine. Il conflitto è disordine, piccolo o grande che sia, o un conflitto che crea una grande crisi. Il nostro conflitto è contraddittorio, diciamo una cosa e ne facciamo un'altra, abbiamo degli ideali e cerchiamo sempre di adattarci a quell'ideale e quindi c'è conflitto. E' il nostro desiderio di diventare qualcosa? State seguendo? Oppure questo conflitto è creato dal pensiero? Perché il pensiero stesso, come abbiamo detto, è limitato e quindi divide l'esterno e l'interno, il 'tu' e l'io', il pensiero lotta per diventare qualcosa che non è. Questa costante divisione, divenire, contraddirsi, adattarsi, paragonarsi, imitare - psicologicamente, sono queste le varie espressioni di una causa centrale? Capite? E' chiaro fino a qui?
21:27 Qual è la causa centrale, la radice di tutto questo? Vi prego, stiamo pensando insieme, quindi state usando la vostra mente, quindi siete consapevoli di come affrontate il problema, siete consapevoli delle vostre contraddizioni e dei conflitti, delle vostre divisioni e delle ansie. E in quella coscienza, fatta di divisioni, conflitti, credi, non credi, ecc. siete consapevoli di tutto questo? Oppure siamo consapevoli soltanto di un frammento? Un frammento è quello che esige una risposta immediata. Se mi preoccupo di come guadagnarmi da vivere non mi importa di nient'altro perché si tratta di un'esigenza immediata. Ho bisogno di soldi, di cibo, ho dei figli e delle responsabilità, quindi il mio approccio a tutto il problema sarà diretto dal mio desiderio di avere un lavoro. Se penso secondo un certo schema, secondo una certa direzione, e non mi rendo conto di essere legato a quello schema, quando affronto questa questione lo faccio sempre secondo lo schema stabilito dalla mia mente. Oppure, se sono emotivo, romantico eccetera, il mio approccio sarà superficiale, non preciso, non esatto.
24:07 Quindi bisogna essere molti chiari in se stessi su come si affronta il problema, perché se lo affrontiamo secondo un certo modello non saremo in grado di risolverlo. Perciò, la nostra mente è libera da schemi, da idee e direzioni? Capite la mia domanda? Vi prego, rifletteteci con me, con noi, insieme. Siete prima di tutto consapevoli della confusione del mondo che sta peggiorando sempre di più ogni giorno? E la confusione dentro di noi, che abbiamo ereditato, e che noi abbiamo incrementato, la società in cui viviamo che è terribilmente confusa, con immense ingiustizie milioni di persone soffrono la fame e dall'altra parte una società ricca. C'è la tirannia e la libertà democratica di votare, di pensare quello che vi pare, di esprimere quello che vi piace.
26:00 Quindi, come abbiamo sottolineato l'altro giorno, noi esseri umani, le nostre menti e le nostre coscienze, sono la coscienza e la mente del mondo. Dovunque si vada, fino agli angoli più remoti del mondo, l'umanità soffre, ansiosa, insicura, sola, disperata nella sua solitudine, carica di dolore, insicura come il resto del mondo. Psicologicamente, come abbiamo ripetuto tante volte, voi siete l'umanità, non siete separati dal resto dell'umanità. Questa idea di essere degli individui con una mente tutta vostra, è un'assurdità perché il cervello si è evoluto nel tempo, è il cervello dell'umanità, e fa parte dell'umanità, geneticamente, ecc. ecc. Quindi, voi siete il mondo e il mondo è voi. Non è un'idea o un concetto, un'assurdità utopica, è un fatto. E questa mente è terribilmente confusa. E noi stiamo cercando di scoprire per conto nostro la sua radice.
28:17 Qual è la causa di questa divisione? Come abbiamo detto, dove c'è una divisione, fra uomo e donna, fra nazione e nazione, fra un gruppo e un altro, divisione di credi, di ideali, concetti, conclusioni storiche, e atteggiamenti materialistici, sono tutte divisioni. Gli arabi e gli ebrei, sapete. Questa divisione deve per forza creare conflitto. Questo è un fatto. E noi diciamo: qual è la causa di questa divisione in noi e nel mondo? Attraverso la divisione abbiamo pensato o immaginato possa esserci sicurezza. Dove c'è divisione come britannici c'è una certa sicurezza fisica; come francesi, tedeschi, ogni gruppo tenuto insieme come idea, come concetto, sotto una bandiera, pensa vi sia sicurezza in questo isolamento. E questo isolamento deve per forza creare divisione - gli arabi e gli israeliani dicono che devono essere sicuri - come gruppo, e tutto quel che segue. Quindi, comprendiamo, ci rendiamo conto profondamente della verità che finché c'è divisione ci deve essere conflitto? Perché in questa divisione, in questo isolamento, in questa chiusura, pensiamo vi sia sicurezza, mentre ovviamente non c'è alcuna sicurezza. Possiamo costruire un muro attorno a noi, come nazione, ma quel muro verrà distrutto.
31:09 Quindi, qual è la causa, la radice di questa divisione? Cioè, ciascuno di noi, ciascun essere umano al mondo pensa e vive secondo lo schema di essere separato dagli altri. I suoi problemi, le sue ansie, le sue nevrosi, il suo modo particolare di pensare, ecc. ecc. Il centro di questo è l'idea che 'io sono separato da te'. Giusto? Possiamo proseguire?
32:23 Ora, è davvero un fatto? Un fatto, come questo microfono, è davvero un fatto che siamo individui separati, completamente diversi dagli altri? Voi potete esseri alti, bassi, capelli neri, bianchi, ecc. - c'è una certa divisione, ma interiormente siamo forse diversi? Interiormente viviamo tutto quel ... sapete. E anche quelli che vivono in estremo oriente, vivono più o meno esattamente le stesse cose, come noi. Quindi, non c'è alcuna divisione, psicologicamente. Finché accettiamo l'idea di essere separati ci sarà conflitto e quindi divisione e confusione.
33:45 Stiamo pensando insieme, o lo state accettando come un'idea dicendo a voi stessi: "Vediamo un po' questa idea, se è vera o falsa' - l'idea - capite cosa sto dicendo? Voi ascoltate un'affermazione simile, che finché pensate di essere separati dagli altri esseri umani psicologicamente, ci devono essere conflitto e disordine. Questo è un fatto. Quando lo ascoltate, ne fate un'astrazione come idea, e poi vedete se quell'idea possa essere seguita? Non so se riuscite a seguire. Oppure è un fatto? Se è un fatto, allora potete fare qualcosa al riguardo. Ma se ne fate semplicemente un'astrazione, un'idea allora siamo perduti, perché voi avete la vostra idea e io ho la mia, ecc. ecc. Ma si tratta di un fatto comune su cui ci basiamo come essere umani, che finché c'è divisione dentro, io e tu, ci devono essere conflitto, disordine e confusione. Ma le nostre menti sono talmente condizionate, da millenni, migliaia di anni, siamo stati condizionati da quello che altri hanno detto, che siamo separati, le religioni hanno detto che siamo separati, che ciascun individuo deve salvare se stesso - sapete, tutto quello che è stato ripetuto all'nfinito. Ed essendo condizionati è molto difficile accettare qualcosa che forse è vero - dico 'forse' perché non voglio essere dogmatico. Ma è un fatto. Chi vi parla è disposto ad approfondirlo analiticamente, con argomentazioni, intellettualmente, con la ragione, e alla fine, se anche voi siete disponibili, arriveremo allo stesso fatto. E allora non sarà dogmatico. Non siamo dogmatici riguardo a questa tenda, è un fatto.
37:06 Quindi, se vogliamo comprendere la natura della confusione e la sua fine, completamente, non relativamente, siamo consapevoli di questo fatto? Se ce ne rendiamo conto, sorge la domanda: che cosa devo fare? Capite? So di essere diviso, questo è un fatto, lo abbiamo accettato. Ora, come faccio ad eliminare questa divisione? Vi prego seguite attentamente, se potete.
37:59 Il fatto di questa divisione è diverso dall'osservatore che osserva il fatto? Capite la mia domanda? No? No, la spiegherò ancora. Io osservo l'avidità. Sono avido. L'avidità che osservo è diversa da me, dall'osservatore che dice 'sono avido' ? Capite la mia domanda? O l'avidità è l'osservatore? Quindi, non c'è divisione fra l'osservatore che dice di essere avido e che agisce sull'avidità dicendo "Non devo essere avido, devo controllarmi, devo reprimere l'avidità, devo superarla" - ecc. Quindi c'è una divisione, e questa divisione è conflitto e perciò disordine. Ma il fatto è che l'osservatore che dice 'sono avido', è l'avidità stessa. Ci siete? Se siete arrivati fin qui, allora io chiedo: questa confusione, questa divisione, è diversa dall'osservatore, che sono io che la osservo? Oppure questa confusione, questa divisione, sono io? Tutto il mio essere è quello. Mi domando se siete arrivati a questo punto, altrimenti non possiamo andare molto più in là. Vi prego, avanti! E' davvero molto importante, se riuscite a comprenderlo veramente una volta per tutte, il fatto. Se lo comprendete, la vostra vita sarà del tutto diversa, perché in questo non c'è conflitto. Ve lo spiegherò ...
40:34 Supponiamo che io sia attaccato a una persona. In quell'attaccamento si manifestano innumerevoli conseguenze: dolore, gelosia, ansia, dipendenza, sono tutte conseguenze dell'attaccamento. L'attaccamento a una persona, crea divisione - sono attaccato a voi come pubblico. Grazie al cielo non lo sono! Ma sono attaccato a te. Per favore, fate attenzione. Sono attaccato a te. In questo attaccamento c'è subito divisione. Ora, questo attaccamento, il senso di dipendenza, di fissarsi, di aggrapparsi a qualcuno, è diverso da me? O io sono quello? Io sono l'attaccamento. Se ce ne rendiamo conto, il conflitto finisce - capite? E' così. Non è che devo liberarmene, che devo essere indipendente, distaccato. Il distacco è attaccamento. Capite? Se cerco di essere distaccato, sono attaccato al distacco. Mi chiedo se riuscite a seguire!
42:36 Quindi sono molto chiaro che non c'è divisione quando dico che sono attaccato - sono attaccato, sono lo stato dell'attaccamento. Perciò avete eliminato completamente il conflitto, non è così? Ve ne rendete conto? Io sono quello. Mi chiedo se lo capite. Posso andare avanti?
43:12 L'io, il me, è confusione, non che mi rendo conto di essere confusione, o che mi hanno detto che sono confusione, ma il fatto è: io, come essere umano, sono in uno stato di confusione. Qualsiasi cosa faccia porterà altra confusione. Capite la mia domanda? Quindi, sono in uno stato di totale confusione. E tutti gli sforzi per superarla, per reprimerla, per essere distaccato, è tutto finito. Mi domando se lo è! Vedete quanto è difficile per le nostre menti essere precisi su questo, imparare, essere liberi, prendersi il tempo per imparare.
44:29 E allora che accade? Io sono confusione; non - 'mi rendo conto di essere confusione'. Vedete la differenza? Io sono quello. Quindi, cosa è accaduto? Tutto il movimento di fughe, repressione, è completamento finito. Se non lo è, non muovetevi da lì. Siate prima liberi da tutte le fughe, da tutte le fughe verbali e simboliche, ma rimanete completamente con il fatto che come esseri umani siete in uno stato di confusione. Allora, che cosa avviene? Siamo due amici che ne parlano insieme, non è una terapia di gruppo o qualche altra sciocchezza, o un'analisi psicologica, non è quello. Due persone che ne parlano assieme. Siamo arrivati a questo punto, in modo logico, razionale, non emotivo, quindi in modo sano. Perché essere sani è la cosa più difficile. Così siamo arrivati a questo punto: cioè, che io sono quello. Cosa è successo nella mente? Va bene, possiamo continuare da qui?
46:42 Prima io sprecavo energia reprimendo, cercando di non essere confuso, andando da qualche guru o altro - seguite? - facevo di tutto, sprecando energia. Ora, quando mi rendo conto di essere confuso, che cosa è accaduto? Avanti signori, venite con me. Allora la mia mente è completamente, attenta alla confusione. Va bene? La mia mente è in uno stato di completa attenzione riguardo alla confusione. State seguendo? Sì? Allora che cosa accade? Quando c'è completa attenzione non c'è confusione. Solo quando non c'è attenzione appare la confusione. La confusione si presenta quando c'è divisione, che è disattenzione. Mi domando se lo capite!
48:21 Dove c'è totale attenzione senza alcuna dissipazione di energia, quando dite: "Come faccio ad avere totale attenzione?" - questo è uno spreco di energia. Ma voi vedete che c'è confusione e che è provocata dalla disattenzione, allora la stessa disattenzione è attenzione. Capite? Avanti, signori! Avete capito qualcosa, vero? Ora, con questa attenzione seguiremo, esamineremo non solo la paura, il piacere, la sofferenza. Va bene?
49:17 Perché è importante essere liberi dalla paura. La mente non è mai stata libera dalla paura. Potete nasconderla, potete reprimerla, potete non esserne consapevoli, potete essere talmente incantati dal mondo esterno da non essere mai consci delle vostre paure profonde. E dove c'è paura non c'è libertà, non c'è amore, c'è malcontento. State seguendo? Vi prego, signori, non perdiamo tempo su queste cose. Signori, dovete essere in grado di correre - non fisicamente ma correre interiormente, saltare, non procedere a passo di lumaca.
50:44 Possiamo vedere cosa fa la paura nella nostra vita. Se ho paura di voi perché mi intimidite, perché mi opprimete, perché mi imponete di fare qualcosa, come fa il prete che mi dice di fare questo o quello, ecc. ma io non lo faccio, non lo faccio perché sono insoddisfatto di qualcos'altro e quindi c'è paura. Capite? Anche nello scontento c'è paura. E la paura oscura la mente. Non stiamo parlando di una data paura nevrotica, parliamo della paura in sé, non paura di qualcosa. Quando comprendiamo la radice della paura, quella relativa a qualcosa scompare. Capite che cosa sto dicendo? Se ho paura del buio - è una mia particolare paura - e voglio che questa paura sia risolta. Non mi interessa l'intero campo della paura. Ma se comprendo l'intero campo della paura l'altra cosa non esiste. Mi domando se lo vedete.
52:35 Perciò ora siamo interessati non a una data forma di paura - un uomo che ha paura di affrontare il pubblico, un uomo che ha paura, o una donna che ha paura di qualcos'altro, ma ci interessa l'intero campo della paura. Può quella paura essere dissolta completamente? La paura fisica - capite? - parleremo di questo, un po' alla volta - la paura fisica e le complesse paure della psiche, le paure interiori. Le paure fisiche si possono affrontare abbastanza semplicemente. Ma se siete attaccati alle paure fisiche e vi interessa soltanto risolvere quelle, allora ci siete attaccati e questo creerà divisione e quindi conflitto. Capite? Quindi se comprendiamo innanzitutto le paure psicologiche poi possiamo affrontare quelle fisiche, e non viceversa - chiaro? Cercate di vederne la ragione. Perché se mi preoccupo soltanto della mia paura, ad esempio: se ho un cancro o qualche altra malattia, oppure ho avuto un incidente che ha segnato la mia mente, e quindi sono spaventato, e mi preoccupo solo di quello ... dico innanzitutto di risolvere quello, prima di affrontare l'altro. Capite? Mentre ora stiamo dicendo di affrontare prima la paura più vasta, la profondità, la natura e l'oscurità della paura, e poi potrete risolvere da voi quella data paura fisica. Non partite dall'opposto - prima quella fisica e poi l'altra. E' questo che tutti vogliamo fare. Capite? Prima datemi il pane, e poi parleremo dell'altro.
55:19 Stiamo dicendo che le paure psicologiche sono molto più importanti. Fanno di noi degli esseri umani orribili. Quando abbiamo paura diventiamo violenti, vogliamo distruggere nel nome di dio, della religione, nel nome della rivoluzione sociale, e così via. Ora, possiamo noi esseri umani, che viviamo con questa paura da tempo incommensurabile, possiamo esserne liberi? Poniamoci questa domanda. Ora, come affrontate il problema della paura? Lo affrontate con il desiderio di risolverla? Capite? Se fate così vi state ancora separando dal fatto della paura. Mi domando se lo capite. Va bene? Possiamo continuare?
56:34 Quindi la state affrontando come un osservatore che ha paura e vuole risolverla? Oppure vi rendete conto che voi siete la paura? Giusto, signori? Possiamo continuare da qui? Avete dato tutta la vostra attenzione a questo fatto? Che voi, come essere umano, siete il resto dell'umanità, un essere umano che ha paura, che vive nella paura, consciamente o inconsciamente, paure psicologiche superficiali, o paure nascoste nel profondo. Le paure nascoste si svelano completamente quando siete attenti. Capite? State seguendo? Possiamo continuare? Non siate d'accordo con me, per favore. State indagando, state osservando voi stessi, senza essere d'accordo con chi vi parla, che non è importante. E lo dico sul serio, egli non è importante. Importante è che voi usciate da questa tenda senza una sola ombra di paura. Quando vi accorgete della paura, cercate di sfuggirla? Cercate una spiegazione? Cercate di superarla? Se fate così sprecate energia, quindi vi separate, e c'è conflitto sulla paura, e su come liberarsene. Capite? Questo accade. Ma se vi rendete conto che la paura siete voi, non c'è alcun movimento che si possa fare. Nulla da fare, voi siete quello, e perciò tutta la vostra attenzione è orientata, è quello, in quell'attenzione la paura è compresa. Giusto?
59:16 Siete stanchi? Spetta a voi. Vedete, finché cerchiamo di superarla, lo stesso superamento deve essere superato. Capite? Ma se dite: "Sì, è un fatto e me ne rendo conto, non mi muoverò da quello". Allora la cosa si dissolve completamente, non solo per un giorno per essere poi ancora pieni di paure. E' finita, quando le date completa attenzione. E lo stesso vale per il piacere. Attenzione ora! Qui dobbiamo stare ben attenti.
1:00:25 Non so se avete notato che fin dagli albori dell'umanità, il suo stimolo principale e continuo è il piacere, ricercare il piacere ed evitare il dolore. Capite? Tutte le immagini, i dipinti, le antiche scritture, i simboli, tutto quanto dice di perseguire questo ed evitare quello. Come se fosse possibile dividere la vita in - paura, piacere, sofferenza, lavoro - Capite? Sono tutt'uno. Non è così? Ma guardate cosa abbiamo fatto. La nostra mente è stata condizionata, ha accettato di vivere secondo la regola della continua ricerca del piacere. Dio - se avete questa immagine, è l'essenza del piacere. Potete chiamarlo in modo diverso ma la vostra brama è di ottenere quel piacere sublime così da non essere mai disturbati, mai in conflitto, ecc. ecc. E noi dobbiamo comprenderlo, non reprimerlo o sfuggirlo.
1:02:16 Perché il piacere, come il dolore, la paura, sono diventati così importanti nella vita? Come il dolore - voi comprendete la parola 'dolore'? La sofferenza dell'uomo, la sofferenza di secoli, una guerra dopo l'altra, si distruggono esseri umani, si distrugge la natura, gli animali, le balene, tutto. L'uomo non solo soffre, ma causa sofferenza. Questo fa parte di noi, della nostra coscienza. E noi cerchiamo di evitarlo perché non l'abbiamo risolto ma pensiamo che la ricerca del piacere sia la cosa principale. Almeno possiamo avere qualcosa di preciso, qualcosa di vero che continui. E così diventa dominante ma la paura, il dolore, l'ansia, rimangono in sottofondo; non solo il piacere sessuale, con il ricordo, le immagini e tutto il resto che avviene nella mente, se lo vedete, guardate che cosa accade. La mente si riempie di tutto questo, non dell'atto in sé ma di tutta la costruzione, che viene chiamata amore. Quindi, piacere, amore, sofferenza, paura, sono tutti aggrovigliati, tutti interrelati.
1:04:39 Allora la domanda è: considererete la paura, il piacere, il dolore, separatamente? Capite? Uno per uno. O sarete in grado di affrontare tutto insieme? Capite? Perché le nostre menti, essendo frammentate, prendono una cosa alla volta, sperando di risolverle e di giungere alla fine della frammentazione. Ora, come affrontate tutto questo? Capite la mia domanda? Come affrontate il vostro disordine, il piacere, la paura, il dolore come un movimento totale della vita? Capite la mia domanda? Vi prego, seguitemi. Non come qualcosa di separato - ma come un tutto. Potete farlo? Cioè, potete osservare voi stessi come in uno specchio, psicologicamente, come un essere completo, oppure osservate soltanto una parte? Capite? Avanti, signori! Come vi osservate? Il vostro lavoro è diverso, vostra moglie e i vostri figli sono diversi, la vostra religione è diversa, i vostri modi di pensare sono diversi, contrari a molti altri modi, avete le vostre esperienze, diverse da quelle degli altri, i vostri ideali, le vostre intenzioni e ambizioni, tutto - seguite? Potete considerare tutto questo come un movimento unico? Capite quello che dico? Avanti, signori! E' l'unico modo di risolvere la cosa, non attraverso i frammenti.
1:07:36 Ora, come può una mente che è stata frammentata per generazioni e generazioni, come farà quella mente, il cervello, le emozioni - la mente, come farà ad avvicinare o a vedere la totalità? Che è molto più importante. Non 'più' - che è necessaria - capite quello che sto dicendo? Affronterete in modo frammentario la totalità della vita: prima gli affari, prima il denaro, la casa, la moglie, i figli, il sesso, un po' per volta? O la totalità dell'esistenza? La vostra mente può vedere il tutto, ne è capace? Oppure vi sforzate di vederlo? Se vi sforzate di vedere il tutto, è finita, non ci riuscirete mai, perché create divisione, conflitto, confusione. Ma quando vedete che la vita è un unico movimento e che per vederlo dovete imparare - capite? - imparare, non da me, imparare da voi osservando. Imparare a osservare la divisione e vedere l'inutilità di affrontarla, il fatto ovvio, non potete - da un frammento non potete arrivare all'intero universo. Dovete avere una mente in grado di ricevere l'intero universo ed è possibile solo se la mente è libera dalla confusione, dalla paura. Allora non c'è ombra di divisione, come 'io' e 'tu', il mio paese, il tuo, il mio dogma - tutto! Significa che quando c'è libertà totale allora c'è una percezione dell'intero. E da quello deriva comprensione, intelligenza. E quell'intelligenza può agire nel mondo, per avere o non avere un lavoro, per fare qualsiasi cosa. Ma ora lo affrontiamo come tante parti e quindi creiamo il caos nel mondo. Giusto?
1:11:10 Basta così per oggi. Possiamo continuare domani quando ci rivedremo?
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