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BR80T4 - Religione, morte e meditazione
Discorso pubblico 4
Brockwood Park - Inghilterra
7 settembre 1980



1:14 Questo è l'ultimo discorso. Abbiamo parlato di tante cose, della complessità della vita, e se sia possibile districarsi da tutta la confusione e avere una mente chiara, così che le nostre azioni siano precise, accurate, senza alcun rimpianto, senza ferire gli altri o essere feriti. Abbiamo parlato anche della relazione, tutta la vita è un movimento di relazione, e la relazione viene distrutta quando abbiamo immagini reciproche, quell'immagine separa le persone. Abbiamo parlato anche di insoddisfazione, di ordine. E dato che questo è l'ultimo discorso, penso dovremmo parlare insieme di che cos'è la religione, e che cos'è la meditazione, e - scusate se tiro in ballo un tema come la morte in una bella mattina. Dovremmo considerare insieme tutti questi problemi: la morte, che cos'è la religione, e qual è il significato della meditazione.
3:33 Prima di tutto, se posso ripeterlo di nuovo, questo non è un intrattenimento intellettuale o di altro tipo, romantico, per stimolare le vostre emozioni e immaginazioni, ma piuttosto un incontro di persone serie che si interessano della loro trasformazione e quindi della società. Questo è il vero significato di questi discorsi e incontri, perché noi abbiamo creato questa disgraziata, sconvolgente società, siamo noi che l'abbiamo creata, le precedenti generazioni e noi abbiamo continuato, ne abbiamo parlato insieme chiedendoci se sia possibile trasformare l'atteggiamento, i valori e le azioni, in modo che forse possiamo creare una società completamente diversa. Ne abbiamo parlato abbastanza a fondo. E penso che dovremmo approfondire anche altri argomenti, come la morte, la meditazione e cos'è religione.
5:14 Penso siano tutte connesse fra di loro. E vorrei anche sottolineare che non c'è un pensiero orientale e uno occidentale. C'è solo pensiero, non quello dell'oriente o dell'occidente. Pensiero. Il pensiero può prendere un certo canale, una particolare direzione, seguire qualche esperto, religioso o di economia, ma è sempre pensiero, quindi non c'è una vera divisione fra est e ovest, sud e nord. Il nord ha sviluppato una grande tecnologia - non ci si dovrebbe dividere fra est e ovest, ma soltanto fra nord e sud. Più a sud andate, oggigiorno, meno evoluzione tecnica trovate. Mentre al nord ce n'è moltissima. Ma c'è soltanto pensiero. Non è dell'oriente o dell'occidente. Penso che dovremmo essere molto chiari su questo argomento. Il mondo orientale ha la sua particolare filosofia, la sua religione, le sue superstizioni, idiosincrasie e stupidaggini. E anche l'occidente ha le sue superstizioni, idiosincrasie e un mucchio di stupidaggini. Sono la stessa cosa, est e ovest, nord e sud.
7:32 Così, come abbiamo detto, stiamo pensando a questo problema insieme. E non soltanto pensiamo insieme, ma andiamo oltre. Perché l'intelletto ha un certo valore, la sua capacità è di discernere, valutare, distinguere, calcolare, progettare, ricordare. Questo è l'intelletto. E se l'intelletto predomina nella nostra vita si crea uno squilibrio. E se le nostre emozioni dominano, anche quello crea squilibrio. Quindi dobbiamo essere molto chiari fin dall'inizio di questi discorsi e anche alla fine di questi discorsi che non siamo interessati ad alcuna setta, religione, forma di meditazione e così via. Ci interessa indagare questi argomenti e trovarne insieme la verità. La verità non è vostra o mia. Non ci sono vie per la verità. Se c'è una via, non è verità. Se non vi dispiace ripetiamo di nuovo che stiamo parlando insieme come due amici molto preoccupati, non solo di ciò che avviene nel mondo ma anche di quello che accade dentro di noi. L'esterno è il riflesso dell'interno. C'è una continua interrelazione fra le due parti. E' veramente un unico movimento. E questo movimento ha creato molta confusione nel mondo, molta infelicità, ansia, incertezza, una totale insicurezza. E noi ora, insieme, voi e io, indagheremo qual è la natura della religione.
10:33 La radice della parola 'religione', non è stata stabilita. Secondo diversi dizionari significa in effetti raccogliere insieme tutta l'energia per scoprire la verità. Penso voglia dire questo, dopo aver cercato nei vari dizionari, francese, inglese e italiano. Implica anche diligenza e negligenza. La mente deve essere molto diligente per scoprire cosa è vero. Se c'è qualsiasi genere di negligenza è una distrazione e uno spreco di energia. Non lo stiamo dicendo noi, è un fatto. Quando la mente si perde in mille sciocchezze: in pettegolezzi, sentendosi ferita e ferendo gli altri, nella violenza, prigioniera delle sue stesse attività egocentriche, tutto questo è negligenza. Mentre una mente religiosa richiede diligenza, deve essere precisa, accurata, obbiettiva e profonda, senza illusioni e inganni, di totale integrità. Questa è una mente che possiamo chiamare religiosa. Ma la religione come esiste ora non è affatto religione. Tutta la propaganda, le immagini in occidente e quelle in oriente, sapete, i rituali, gli abiti ornamentali e tutta quella roba, non hanno nulla a che fare con la religione. Potreste non essere d'accordo. Se siete cristiani devoti, cattolici praticanti, probabilmente non ascolterete nemmeno. E quando chi vi parla va in India dice la stessa cosa, che la loro religione, la loro superstizione, le immagini, tutti quei rituali senza senso non hanno nulla a che fare con la verità. Molti hanno detto: "Lei dovrebbe essere messo al rogo, o spedito in un campo di concentramento". Probabilmente, se vivessimo nel medioevo succederebbe così: torturato, chiamato eretico, bruciato nel nome di dio, della pace e tutto il resto. In India sono un po' più 'drastici'. Dicono che siamo parte di tutto questo, ma non è roba per voi, per per lei, per noi, se ne vada.
15:02 Quindi stiamo dicendo che una mente religiosa non appartiene a nessuna società, a nessuna nazionalità, non ha credi, una mente così possiede la qualità del dubbio e quindi si pone domande, non accetta, non obbedisce alle regole di nessuna organizzazione religiosa, setta, guru. Può osservare senza l'osservatore, di cui abbiamo parlato ieri e nei precedenti discorsi. Le nostre menti sono state talmente condizionate, così incantate, schiavizzate da tutti i preti del mondo - questo è il loro mestiere. E' iniziato con gli antichi egizi, 4.500 anni prima di Cristo, i sacerdoti erano i capi, le persone che sapevano, erano gli interpreti fra dio e l'uomo, erano gli intermediari - i venditori al dettaglio! Ed è andata avanti così fino ad oggi - in India, in Asia, in occidente. E le nostre menti, dopo 2000 anni, o 5000, sono condizionate così, a pensare che come esseri umani non possiamo trovare la verità per conto nostro, qualcuno ci deve guidare, qualcuno ci deve indicare la via perché la nostra mente non è capace di farlo. Questa è stata la musica di 3000, 5000 anni.
18:21 Quindi, se mettiamo da parte tutto questo, che non c'è salvatore, né guru, né setta o gruppo che possa condurci alla verità - è possibile avere una mente simile? Ne stiamo parlando insieme, come un essere umano con un altro essere umano. Come abbiamo detto l'altro giorno, e lo ripetiamo di nuovo, se non vi dispiace, noi siamo tutta l'umanità, perché ciascuno di noi vive ogni genere di ansie, turbamenti, sofferenze, paure, insicurezza, ed è lo stesso per tutti in ogni parte del mondo. Qualcuno può vivere in una società più agiata ma interiormente, psicologicamente c'è la stessa incertezza, depressione, disgregazione, ansia, sia in occidente che in oriente. E' esattamente uguale, o simile. Quindi, noi siamo l'umanità.
20:28 Quando parliamo di religione, ci riferiamo a una mente che sia religiosa, non a una particolare mente religiosa. Una mente di una religione particolare non è una mente religiosa. Spero lo comprendiate. La religione, come abbiamo detto, implica una mente libera dalla negligenza - che trascura tutto il movimento dell'apprendere. Non l'imparare soltanto dai libri ma imparare il movimento di se stessi, il movimento del pensiero, quello che fa, le sue conseguenze, imparare sull'attaccamento e le sue conseguenze, imparare. Non imparare su qualcosa, ma la qualità di una mente che impara, non che semplicemente accumula conoscenza ma che si muove senza una direzione particolare - ma la qualità dell'imparare. Spero che comprendiate. Questo imparare produce la sua disciplina. Disciplina significa imparare, non seguire, non imitare, non conformarsi, non paragonare, ma imparare a proposito del paragonare, dell'imitare, del conformarsi. Una mente così è una mente diligente, imparare sulle cosiddette religioni del mondo. Se comprendete la religione a cui appartenete, comprendete tutte le religioni del mondo, non dovete leggere i libri sulle varie religioni, o mettervi a fare studi religiosi comparativi. Se sapete come funziona la mente umana, allora comprendete tutta la struttura religiosa, i suoi rituali e le sue assurdità.
23:50 E perché l'uomo ha sempre parlato di religione? Dagli antichi egizi, e ancora prima, la religione ha avuto un ruolo straordinario nella vita - perché? Forse perché cerchiamo la felicità, la pace, un fine che non sia distruttivo, ma sicuro, di pace, e cercandolo senza trovarlo nella vita, non trovando tutto questo nella nostra vita quotidiana, noi proiettiamo. Il pensiero proietta qualcosa di duraturo, di eterno, qualcosa che non può essere corrotto, qualcosa oltre ogni immaginazione, ogni pensiero. Proiettiamo qualcosa di opposto alla nostra condizione e poi lo adoriamo. E' così che è accaduto, se osservate, non soltanto ora ma in tutta la storia. L'uomo vuole fuggire da se stesso perché vive costantemente in ansia, nella lotta, nel dolore. E vuole trovare qualcosa al di là di tutto questo. E allora vive in un mondo di credenze costruite da sé. Questo è un fatto, e quello non lo è. Possiamo essere liberi dal non-fatto e vivere con i fatti, e trasformare i fatti? Capite quello che dico? Vi prego, muoviamoci insieme, abbiamo molte cose di cui parlare insieme questa mattina.
26:57 Questo significa una mente che non ha via di scampo. Dopo tutto, i rituali, tutto quello che fanno in nome della religione, non hanno nulla a che fare con la nostra vita di tutti i giorni, e quindi è una via di fuga da questa tortura quotidiana. Può non essere tortura, ma può essere conflitto, dolore, ansia. Una mente che fugge da ciò che realmente avviene non è una mente religiosa. E questa non è un'affermazione dogmatica. E' una cosa logica, sana, razionale. E se non è vera religione, credere in qualcosa, aderiamo a qualche forma, o seguiamo qualcuno che dà delle belle interpretazioni e noi ci sentiamo impegnati. Quindi la mente non è mai libera di osservare se stessa. Tutte queste fughe, questi impegni, sono negligenza. Non è un'affermazione dogmatica. Quindi non scartatela come dogmatica. Stiamo indagando il complicato processo del vivere. E se non lo comprendiamo, se non siamo liberi dal dolore, dalla sofferenza, dall'ansia, dalla depressione, dalle nevrosi, cercare di trovare la verità diventa un'illusione, senza senso. Quello che dobbiamo fare innanzitutto è sgombrare il campo per così dire. Gettare le fondamenta nella nostra vita quotidiana in modo che non vi sia ombra di conflitto, come abbiamo detto l'altro giorno.
30:10 Stiamo dicendo, stiamo indagando insieme, osservando, può esserci una mente simile? Non attraverso la volontà, perché sarebbe ancora senza senso. Non con la costrizione, e nemmeno premi o punizioni. Sono tutte cose che abbiamo già provato. E siamo ancora allo stesso punto! Quindi, se siamo seri, e la vita esige che lo siamo, e anche le circostanze esigono che siamo seri. Il mondo, che si sta distruggendo con il nazionalismo, la divisione, ecc., osservare tutto questo limitandosi a discutere e litigare, non serve a nulla, ma se siamo seri per poter scoprire se la mente umana, la condizione umana, si possano cambiare, radicalmente, allora una mente del genere deve per forza indagare, non soltanto i vari aspetti della vita ma tutta la struttura della vita, tutto l'insieme del vivere.
32:04 E, come abbiamo detto, uno di questi fattori è la morte. Abbiamo bandito la religione dalla nostra vita. Abbiamo bandito la morte dalla nostra vita. La rinviamo. Perché lo facciamo? Perché noi esseri umani eliminiamo la vera esigenza della verità? Senza vivere nelle illusioni, ma perché abbiamo - religiosamente, intendo - bandito l'esigenza di vivere una vita altamente diligente? Perché? Capite la mia domanda? Probabilmente perché molti di noi preferiscono la via facile. Forse siamo molto pigri. Non pretendiamo mai il massimo da noi. Siamo sempre soddisfatti delle piccole cose della vita, non rispondiamo alle grandi sfide. In più abbiamo allontanato la morte dalla nostra vita - perché? La morte non è forse parte della vita? Giovani o vecchi, ammalati o senili - sarebbe interessante scoprire perché si diventa senili. Non so se l'argomento vi interessi. No, dico sul serio. Perché si diventa senili? Capite la mia domanda? Perché? Con gli anni, pian piano sopraggiunge la senilità. Ci dimentichiamo cose, ci ripetiamo, o diventiamo un po' infantili o ci uniamo a qualche organizzazione religiosa - e anche questo è senilità. No, per favore, non ridete. Non è un argomento su cui ridere. E' quello che accade nel mondo. Ed è una tragedia.
35:53 Se vostra madre, vostro marito, vostro figlio o vostra figlia, fossero in queste condizioni di senilità, non ridereste, piangereste. E noi ci stiamo domandando, fra l'altro, perché gli esseri umani diventano senili? Pensateci, signori. Cos'è la senilità? Le cellule del cervello si logorano. Questo è un fatto. A causa del continuo sforzo, delle lotte, dell'eterno desiderio di diventare qualcosa, lo stress interiore, lo sforzo, che certamente hanno effetto sul cervello. Per forza, è logico. Inoltre, la senilità sopraggiunge inevitabilmente quando c'è divisione, un grande baratro tra affari, famiglia, religione, e svago. Capite? Questa divisione che è schizofrenica. Mi domando se ve ne rendete conto!
38:01 Questa continua lotta per essere, o per divenire, e poi per non divenire, che è la stessa cosa, divenire, deve per forza logorare le cellule del cervello molto più in fretta di quanto possano rinnovarsi - capite? Il cervello ha la capacità di rinnovarsi. Ne abbiamo parlato l'altro giorno, a proposito dell'insight - ricordate? Forse alcuni di voi erano qui. Cioè, signori, avere un insight nell'intera faccenda della religione. Che cos'è la religione? Non parlo dei rituali, e di tutto quel circo, ma perché gli esseri umani hanno cercato da sempre, hanno cercato qualcosa di 'altro', avere un insight in questo - non tramite la logica, non con la ragione, o con la conoscenza, non attraverso un'infinità di argomenti, di opinioni opposte ad altre opinioni, ma scoprire la verità di questo, cioè avere un insight nell'esigenza umana di volere qualcosa al di là. State seguendo? Questo insight, come abbiamo detto, produce una mutazione nelle cellule cerebrali. Ne ho parlato con diversi scienziati, e alcuni sono d'accordo, quindi forse lo sarete anche voi.
40:32 Allora, può la mente mantenersi giovane, non diventare mai senile? Capite la mia domanda? Dopo tutto, innocenza significa non ferire e non essere feriti. Il significato di questa parola è: non ferire e non essere feriti. Una mente così non è mai ferita. Seguite? Una tale mente non potrà mai diventare senile. Capite? E questo richiede grande diligenza per imparare su se stessi.
41:52 Ora, stavamo dicendo - per tornare alla senilità - perché abbiamo bandito la morte dalla nostra vita? Cioè, perché la nostra mente rimane intrappolata nel tempo? Vi prego, questi non sono fuochi pirotecnici intellettuali. E' indagare nella nostra vita complessa. C'è il tempo dei giorni, ieri, oggi e domani, ventiquattro ore. Ma c'è anche il tempo interiore. Il tempo psicologico. State seguendo? Ci chiediamo perché la mente umana è prigioniera del tempo psicologico. State seguendo? Vi prego, stiamo parlando insieme, non sto parlando a me stesso. Ci stiamo domandando perché la mente è stata paralizzata dalle memorie di ieri, dai rimorsi, dagli attaccamenti - e stranamente gli attaccamenti sono sempre nel passato - ma non ne parlerò adesso. Da ieri, migliaia di ieri, oggi, modificato, verso il futuro, che è il movimento del tempo. Questo movimento è tempo, psicologicamente. Ci chiediamo perché la mente vi è intrappolata. Questo è il tempo. Cioè, speranza, capite? La speranza gioca una parte importante nella nostra vita. "Spero di diventare", "Spero di rivederti domani" - psicologicamente. Domani ti rivedrò, ma proietto già il mio desiderio di incontrarti creando così una speranza. Capite?
45:05 Ci stiamo domandando: perché la mente vive nel tempo? Si è evoluta nel tempo. Per avere la mente che abbiamo ora ci sono voluti millenni, migliaia di anni. E questo è normale, sano, ovvio. Ma noi ci chiediamo perché, psicologicamente, in noi, il tempo è diventato così importante? Capite la mia domanda? Ve la state ponendo voi, vi prego. E' perché cerchiamo sempre di evitare 'ciò che è' per diventare qualcos'altro? Capite quello che sto dicendo? Muovendoci da questo a quello. Psicologicamente sono questo, ma dovrei essere quello. Psicologicamente sono infelice ma devo essere felice. 'Devo', 'sarò', 'dovrò essere' sono il movimento del tempo. Mi chiedo se riuscite a seguire. Vi prego, è la vostra vita. Quindi, la mente è presa dal tempo perché cerca sempre di fuggire da questo, da 'ciò che è'. "Con il tempo cambierà", "Diventerò buono, datemi tempo", che è come sviluppare la muscolatura. I vostri muscoli potrebbero essere non molto forti ma se continuate a lavorare per rinforzarli, diventeranno forti. Con la stessa mentalità diciamo: "Sono questo, ma diventerò quello, datemi tempo". 'Cio che è' potrà essere cambiato con il tempo? Capite la mia domanda? Sono ansioso, ho molta ansia. Può quell'ansia cambiare con il tempo? Capite la mia domanda? Cioè: potrò diventare, o essere in uno stato senza nessuna ansia? Guardate che cosa ho fatto. Sono ansioso, ho proiettato uno stato di non ansietà, e per arrivare a quello stato devo avere tempo. Ma non dico mai se questa ansia possa essere cambiata immediatamente. Capite la mia domanda? Senza ammettere tempo. State seguendo? Guardate che cosa accade. Sono ansioso. Spero di non esserlo. C'è un intervallo di tempo, uno sfasamento. In questo spazio di tempo avvengono molte cose, altre pressioni, negligenze. Capite? Così l'ansia non si risolve mai. Non so se riuscite a seguire.
49:59 Penso che raggiungerò uno stato senza ansie, e così comincio a lottare, lottare, lottare. Come un uomo violento, che inventa la nonviolenza, in quell'intervallo di tempo è violento, quindi non raggiungerà mai la nonviolenza. Mi domando se lo capite.
50:32 Quindi, la domanda è: può 'ciò che è' essere trasformato immediatamente? Che significa non permettere mai che il tempo interferisca. Siamo insieme? Ascoltate, lo vedrete, è davvero semplice. Se applichiamo la nostra mente possiamo risolvere qualsiasi cosa, come è stato fatto, sono stati sulla luna, hanno costruito fantastici sottomarini, hanno fatto cose incredibili. Mentre psicologicamente siamo riluttanti, incapaci, o ci siamo resi incapaci. Quindi, se non introducete il tempo, o se non pensate mai in termini di tempo, allora il fatto non esiste. Mi domando se lo capite. Ma dato che ammettiamo il tempo il fatto diventa importante. Se non c'è il tempo, è risolto. Supponiamo che io muoia in questo secondo, non c'è problema. Capite quello che sto dicendo? Quando ammetto il tempo ho paura della morte. Mi chiedo se lo capite. Ma se vivo senza il tempo, che è una cosa straordinaria se lo approfondite psicologicamente. Tempo significa accumulazione. Tempo significa ricordi. Tempo significa accumulare conoscenza su di sé, tutto questo implica tempo. Ma quando non c'è affatto il tempo, psicologicamente, non c'è nulla, capite? Riuscite a catturare qualcosa? Ci state capendo qualcosa? Per favore, avanti!
53:05 Quindi stiamo dicendo - anzi, pensando insieme - che, poiché abbiamo ammesso il tempo come fattore che interviene fra il vivere e il morire, sorge la paura. Perciò, se non si comprende la natura del vivere, e quindi quella del morire, che può essere trovata nel vivere ... Capite? Siete con me? No. Cioè, la morte è la fine, no? La fine. La fine di ciò che possiedo, mia moglie, i miei figli, la mia casa, il conto in banca - specialmente il conto in banca. La fine di qualcosa. In questa fine non ci sono discussioni. Non posso dire alla morte "Per favore, aspetta un minuto". Perciò, dove c'è una fine c'è un inizio. Capite? lo spiegherò meglio.
55:03 Supponiamo che io, chi vi parla, quando finisce del tutto l'attaccamento, non alle persone, alle idee, ma tutto il processo dell'attaccamento, con tutte le sue conseguenze, quando questo finisce c'è uno stato della mente completamente diverso. Non è così? Sono stato attaccato ai miei mobili, e quell'attaccamento è stato un peso, e con la fine di quel peso c'è libertà. Quindi, la fine è più importante dell'inizio. Quindi, posso finire mentre vivo? Finire le mie ansie, le mie paure, seguite? Finire, ma non il mio conto in banca, perché è troppo rischioso. No, dico sul serio. Non metteremo fine al conto bancario. Non sto parlando di quello. Finire psicologicamente. Finire la mia incertezza. Quando sono confuso, finirla, senza dire che devo scoprire perché sono confuso, qual è la causa della confusione, e che devo essere libero dalla confusione - questo è tempo. Questa è negligenza. Mi chiedo se lo capite. Mentre diligenza è essere consapevoli dell'intero movimento del tempo e finire l'ansia immediatamente. Quindi non c'è accumulazione psicologicamente, come conoscenza.
57:37 Ora, la morte è finire. La fine di tutto. So che cosa direte dopo: "E la reincarnazione?" Lo so. Ne parleremo, se avremo tempo. Non lo sto evitando. Se dico che non lo so, dirò che non lo so. Non faccio giochi ipocriti con queste cose. La morte è la fine, e io vivo. Noi siamo vivi, attivi, impegnati negli affari, ecc. Possiamo mettere fine a tutto, psicologicamente? Capite quello che sto dicendo? Potete finire il vostro attaccamento, all'istante, immediatamente? La vostra rabbia, la violenza, l'avidità, questo e quello. finirli vivendo? Allora vivere è morire. Capite? Non vivere e poi alla fine morire. Mi chiedo se riuscite a seguire. Vivere significa morire, altrimenti non siete vivi. E la maggior parte di noi ha paura di morire perché non siamo mai stati capaci di vivere nel modo giusto, non abbiamo mai vissuto. Ma abbiamo vissuto nel conflitto, nella lotta, nel dolore, nell'ansia, ecc. E lo chiamiamo vivere. Vivere non è questo. Quindi, se tutto questo può finire, allora c'è il vivere. Allora voi vivete e morite. Le due cose sono insieme, come un fiore e il suo profumo, il profumo non è separato dal fiore, è lì.
1:00:28 E questo è veramente la fine della senilità, se volete andare veramente a fondo, così la vostra mente non invecchia mai. Una macchina a combustione interna, come un'automobile, si logora continuamente a causa dell'attrito. Ma quando non c'è nessun attrito la mente rimane ... capite? Ma non è la vostra mente, è la mente umana. Mi chiedo se lo capite. Perché voi, la vostra mente è il risultato di milioni di anni, la vostra mente è quella dell'indiano, del cinese, del russo, degli altri esseri umani, perché vivono gli stessi dolori, ansie, sofferenze, piaceri, e sporadici momenti di gioia e di amore. Quindi il nostro cervello, la nostra mente, è la mente dell'umanità. Se riuscite a comprendere questo unico fatto vero, allora vivrete senza alcuna divisione, che è la causa di un tale disastro nel mondo.
1:02:24 Ora, riguardo alla reincarnazione, cos'è che si reincarna? Cioè, sono vivo e dovrò morire e spero che nella prossima vita avrò l'opportunità di vivere in una casa più grande. Per favore, no. Una vita migliore, con più denaro, e cose del genere. Ora, cos'è che continua? Capite la mia domanda? Vi prego, questo è un punto su cui dovete riflettere bene. Ho vissuto cinquant'anni, trenta, o cento. Ho accumulato un mucchio di informazioni, di conoscenza. Ho lottato, ho cercato di essere virtuoso, ho cercato di essere tutto questo. C'è questa entità che si è accumulata. Il 'me' che ha accumulato, lottato, conquistato, che ha fatto esperienze, che ha vissuto il dolore, la depressione, la povertà, ogni genere di privazioni. E poi muoio. E mi dico: "Perché non dovrei continuare, per migliorare nella prossima vita?" Facendo delle buone azioni, ... ecc. sarò migliore. Qual è il centro che ha accumulato, che ricorda, che ha sofferto, cos'è quel centro? Capite? Se quel centro ha continuità allora c'è reincarnazione. Mi reincarnerò nella prossima vita, l'anima - secondo i cristiani, mentre gli indù hanno una parola diversa, ecc. Ma l'essenza di questo è il centro, giusto? Potete chiamarlo come volete, ma è quello. Ora, che cos'è quel centro? E' permanente? Se è permanente, può continuare a modificarsi, a cambiarsi, ma il suo nocciolo continuerà. Mi chiedo se lo capite. E' piuttosto semplice.
1:05:20 Perciò dobbiamo scoprire che cos'è questo centro. Se diciamo che è il centro di dio, quel centro che ha creato tanto danno, allora anche dio deve essere una cosa dannosa. Mi chiedo se lo capite. Oppure il centro è creato dal pensiero. Capite? Il nome, la forma, la famiglia, la mie precedenti famiglie, mio padre, mia madre, ecc. geneticamente, come eredità, l'accumulo di tutto il dolore e le sofferenze di generaioni, è quel centro, creato dal pensiero. Dico che sono indù. Voi dite che siete cattolici perché siete stati abituati fin da bambini ad accettare il cattolicesimo. E se io, che sono nato in India, sono così stupido dico che sono indù. Quindi quel centro è il risultato di un continuo movimento del pensiero che si modifica. So che le persone che credono nella reincarnazione non saranno d'accordo perché a loro piace credere di avere un futuro. Può essere illusorio, insensato, ma gli dà conforto. E tutti vogliamo conforto in qualche modo. Quindi, morire significa anche la fine di questo. E quando c'è questa fine, la mente è completamente diversa. Mi chiedo se lo vedete. La mente non accumula più nulla. Non fa più esperienze. Non è morta, non è statica, ma è talmente viva che non c'è nulla da conservare - capite?
1:08:22 Poi c'è il problema - no, non è un problema: che cos'è la meditazione? Prego, mettetevi in posizione! Vedo che lo state facendo. Sapete, gli esseri umani hanno sempre cercato, perché le loro menti chiacchierano in continuazione, si muovono senza sosta da una cosa all'altra, guidate dal desiderio, guidate dalla ricompensa e dall'evitare il dolore, la mente cerca sempre di trovare una certa quiete, una certa pace in cui almeno per dieci minuti possa stare tranquilla. E così l'uomo ha cercato questo. Vai in chiesa, siedi tranquillo. Vai in una meravigliosa cattedrale quando non è in corso quel circo, e stai tranquillo. Ed è strano che in tutte le chiese non ci sia mai un momento di tranquillità, se non quando sono vuote. Capite quello che sto dicendo? Il prete fa sempre qualcosa, e anche voi, tutti cantano, rispondono, spargono incenso, questo o quello - mai, mai un attimo di tranquillità, salvo quando la cattedrale è vuota. Lo stesso accade nei templi, e nelle moschee. E' forse perché questi personaggi, le autorità delle chiese, dei templi, ecc. non vogliono che siate quieti così che cominciate a dubitare? Capite? Perché se siete tranquilli magari cominciate a indagare. Se siete tranquilli magari cominciate a dubitare. Mentre, se siete continuamente occupati, non avete mai il tempo di osservare, dubitare, fare domande. Potrebbe essere uno dei maggiori trucchi della mente umana.
1:11:48 Allora ci chiediamo che cos'è la meditazione. E perché si dovrebbe meditare? E' una cosa naturale? Naturale - capite? Come respirare, vedere, sentire. E' naturale? E perché lo abbiamo reso tanto innaturale? Mettersi in posa, seguire dei sistemi. La meditazione buddista, quella tibetana, quella cristiana, le meditazioni tantriche. Forse non le conoscete. Alcuni sì. La meditazione inventata dal vostro guru preferito. Ci chiediamo se non siano tutte stranezze. Seguite? Perché dovrei assumere una certa posizione per meditare? Perché dovrei praticare, praticare, praticare - per arrivare dove? Capite la mia domanda? Seguire un sistema: venti minuti al mattino, venti minuti al pomeriggio, venti minuti la sera, per avere una mente quieta. Dopo aver ottenuto una mente un po' più tranquilla vado avanti e continuo a fare altro danno per tutto il giorno. Vi sto parlando di fatti reali.
1:13:41 C'è un modo di meditare che non sia alcuna di queste cose? Capite la mia domanda? Finora abbiamo detto che la meditazione è rendere quieta la mente, avere una mente capace di osservare. Avere una mente completamente centrata, completamente concentrata. Così che non vi siano pensieri eccetto uno. Un quadro, un'immagine, un centro da osservare. Non so se ci avete mai pensato. Chi vi parla ha giocato con queste cose, mezz'ora di tutte queste meditazioni, dieci o cinque minuti, e non hanno avuto alcun significato.
1:15:07 Quindi dobbiamo chiederci - chi è il controllore e chi il controllato? Siete stanchi? Tutta la vita, se guardate, è fatta di controllo e non controllo. Devo controllare le mie emozioni, devo controllare i miei pensieri. Posso controllare i pensieri solo con una pratica costante. E per praticare ho bisogno di un sistema. Il sistema implica un processo meccanico, rendere la mente sempre più meccanica, ora lo è già, ma vogliamo renderla ancora più meccanica e così piano piano diventa sempre più stupida. E' questo che avviene, vero? Perché? Se praticate la meditazione trascendentale, o di altro tipo, perché lo fate? Perché volete avere un'esperienza con le droghe, e voi sapete che le droghe fanno male, allora le lasciate perdere, ma facendo una certa pratica sperimenterete qualcos'altro.
1:16:53 Non so se abbiate mai pensato alla faccenda dell'esperienza; e perché gli esseri umani vogliano fare esperienze. O la mente dorme, e quindi l'esperienza diventa una sfida. O la mente è sveglia e quindi non ha bisogno di esperienze. Non so se riuscite a seguire. Dovete scoprire se la vostra mente dorme, o se è annoiata dalle vostre esperienze, di sesso, droghe e altre esperienze simili, e allora volete qualcosa molto al di là di tutto questo, perché bramate continuamente nuove esperienze: le più piacevoli, stravaganti, comunicabili, ecc. Perché la mente ha bisogno di esperienze? Chiedetevelo, vi prego. C'è soltanto una cosa: una mente molto chiara, è libera da tutte le complicazioni dell'attaccamento e così via, una mente così è luce a se stessa. Quindi non ha bisogno di alcuna esperienza, non c'è nulla di cui fare esperienza. Non potete fare esperienza dell'illuminazione. L'idea stessa dell'esperienza, è una cosa talmente stupida da dire, "Ho raggiunto l'illuminazione" - è veramente disonesto. Non si può fare esperienza della verità perché ci deve essere chi fa l'esperienza. Se non c'è chi fa l'esperienza, non c'è affatto esperienza. Mi domando se lo vedete. Ma noi siamo attaccati al nostro 'sperimentatore' e quindi vogliamo sempre di più.
1:19:49 Così, la meditazione come viene intesa oggi, è la pratica di un sistema, respirare bene, sedersi nella giusta posizione, la posizione de loto o qualsiasi altra, e volere, bramare la più grande esperienza, o l'esperienza sublime. E' questo che si fa. E perciò è tutta una continua lotta, una battaglia senza fine. Questa eterna lotta è la speranza di finire tutte le lotte. Capite? Guardate che cosa ho fatto. Continuo a lottare, lottare, lottare per smettere di lottare, a un certo momento, nel futuro. Guardate che scherzo gioco a me stesso. Sono intrappolato nel tempo. Non mi chiedo perché mai dovrei lottare. Se posso smettere di lottare questa è illuminazione. Non avere l'ombra di un conflitto. Ma noi non vogliamo fare tutti quegli sforzi. Siamo intrappolati nel tempo. Esseri liberi dal tempo significa essere liberi di avere pura osservazione, e allora la mente diventa straordinariamente quieta. Non dovete rendere quieta la mente - lo capite? Se mettete fine a tutti i conflitti la mente diventa quieta naturalmente. E quando la mente è assolutamente silenziosa, senza alcun movimento di pensiero allora forse vedete ... forse c'è qualcosa di sacro oltre tutte le parole. Ed è questo che l'uomo ha sempre cercato, qualcosa al di là della misura, del pensiero, incorruttibile, innominabile, eterno. Che può avvenire soltanto quando la mente è assolutamente libera e completamente silenziosa.
1:23:15 Quindi, bisogna iniziare da molto vicino - capite? Da molto vicino. E quando cominciate da molto vicino non c'è il lontano - capite? Quando cominciate da molto vicino non c'è distanza e quindi non c'è il tempo. E soltanto allora può esserci ciò che è più sacro. Va bene, signori.
1:24:03 Spero che passerete delle belle giornate.
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