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BR83Q1 - Primo incontro domande e risposte
Brockwood Park, Inghilterra
30 agosto 1983



0:49 K:Vorrei che potessimo avere un dialogo insieme. Una conversazione tra voi e chi vi parla. Ma con un gruppo così grande non è possibile. Per avere un dialogo bisogna avere la stessa passione di scoprire ed avere abbastanza ardore da voler entrare in questioni serie. Un buon dialogo tra due persone è davvero appassionante, se lo avete mai provato. Perchè due persone si mettono alla prova, si mettonon in questione a vicenda con una certa esitazione, con amicizia, e indagano in profondità. Ma dato che non è possibile - vorrei che lo fosse - voi come singole persone e io, non su questo palco, grazie a Dio ma in una stanza tranquilla, seduti a parlare insieme di queste cose. Mi piacerebbe che fosse così, ma non si può. E allora ricorriamo a questi incontri di domande e risposte il che diventa piuttosto superficiale, si perde la vitalità l'energia, la qualità della vera comunicazione, come in un dialogo. Allora, vediamo queste domande. Ce ne sono diverse. Non so... saranno un centinaio e non è possibile rispondere a tutte. Ci vorrebbero diversi giorni e sono sicuro che non vi piacerebbe venire qui tutti i giorni per le prossime due o tre settimane e non piacerebbe neanche a me, perchè ho altre cose da fare. Vediamo queste domande.
3:48 Prima di tutto, se posso chiedervi con tutto il rispetto da chi vi aspettate le risposte?
4:03 E' bene fare domande, non solo a chi vi parla o ai vostri amici a vostra moglie o vostro marito, fare domande, dubitare, indagare, essere scettici. E quando si pone una domanda, che è una sfida, a chi o da chi vi aspettate che la sfida riceva una risposta? E' una sfida a sè stessi? O è una sfida a chi vi parla? C'è una bella differenza: quando ponete la domanda a voi stessi allora state veramente sondando, state affondandovi i vostri denti. E se siete veramente seri e interessati allora le risposte possono essere trovate solo nella domanda. La risposta non è, se posso ricordarvelo, separata dalla domanda non è che la risposta sia qui e la domanda da qualche altra parte. Stiamo dicendo che nella domanda stessa c'è la risposta. Spero che lo comprendiate. Quindi siamo insieme nell'indagare queste domande.
6:05 E indagando insieme noi troveremo la risposta. Non è chi vi parla a dare le risposte come un politico che ha tutti i tipi di risposte qui stiamo indagando insieme queste domande. La domanda è molto più importante della risposta, no? Perchè pongo delle domande a me, al mondo, o al mio amico? Se faccio delle domande in modo superficiale la risposta sarà per forza superficiale perchè la mia domanda non è veramente importante, sia che la ponga a me o al mondo. Ma se faccio una domanda e cerco di trovare la natura di quello che ci sta dietro, allora sto aprendo la domanda. E' come scavare in un pozzo, più si scava più acqua si trova. Allora, siamo insieme, se posso ricordarvelo ancora ci occuperemo insieme di queste domande. Va bene?
7:46 1^ DOMANDA: Come fa a sapere che quello che dice è vero?
8:08 Perchè mi fate questa domanda? Non è forse vero che finchè c'è divisione nazionale, economica razziale, religiosa, ci deve essere conflitto? Questo è un fatto. Giusto? Lo accettereste? Quindi non è quello che dico ad essere vero, è il fatto in sè. I fatti stessi mostrano che cos'è la verità. Come dicevamo l'altro giorno riguardo la relazione: finchè c'è questa separazione tra due esseri umani psicologicamente, ci deve essere conflitto. Questo è un fatto. Non è quello che dico io - come so che quello che dico è vero ma è un fatto che finchè sono ambizioso e perseguo i miei piaceri personali, le mie soddisfazioni e mia moglie, o marito o ragazza, fa lo stesso, finiremo inevitabilmente per trovarci in conflitto. Questo e' un fatto. Quindi non si tratta di dire: come faccio a sapere che cos' e' la verita'. Guardiamo innanzitutto i fatti.
9:58 Siamo gente con un sacco di pregiudizi. Abbiamo tantissimi pregiudizi. Li abbiamo coltivati e rinforzati con la pubblica opinione e così via e i nostri pregiudizi impediscono di comprendere gli altri. Giusto? E' un fatto. Possiamo essere liberi dai pregiudizi liberi da certe opinioni che diventano così forti nella nostra vita? E allora sorge la domanda: come è possibile per gli essere umani essere liberi da pregiudizi? Di questo possiamo discutere. Possiamo avere una conversazione, un dialogo, e dire: "Guarda, io ho dei pregiudizi supponiamo che li abbia, e anche voi li avete, e questi pregiudizi che siano di tipo idealistico, capitalistico totalitario o religioso, questi pregiudizi dividono la gente". Giusto? E' un fatto semplice. E dove c'è divisione ci deve essere conflitto gli arabi e gli ebrei, il mondo islamico e il resto del mondo quelli che sono terribilmente bigotti e quelli che non lo sono, devono essere in conflitto. E' un fatto. Io non ho niente a che fare con questo. Non si tratta di chiedere come faccio a sapere che quello che dico è vero, stiamo solo affrontando dei fatti.
12:21 Ora, che cos'è un fatto? Che cosa pensate che sia un fatto? Quello che è successo prima, una vicenda, un incidente d'auto, quello è un fatto. Oppure quello che avviene ora, noi seduti qui, è un fatto. Ma quello che accadrà in futuro può non essere un fatto. Quindi, un fatto implica quello che è successo prima: ieri, camminando sul sentiero, ho incontrato una vipera, l'ho vista, ma non mi ha morso. Questo è un fatto. E quello che accade ora, quello che penso, quello che faccio ora, è un fatto. Quello che farò può non essere un fatto. Potrebbe succedere oppure no. Quindi, se siamo chiari su che cos'è un fatto, allora, che cos'è un'idea? Capite? Un'idea è un fatto? La parola 'idea', dal greco o dal latino, significa osservare. Il significato della radice della parola 'idea' è osservare, percepire, vedere. Quello che facciamo è vedere un fatto, farne un'astrazione e poi seguire l'idea. Cioè, c'è sempre il fatto, da quel fatto si trae una conclusione e si persegue il fatto, la conclusione, non la comprensione del fatto. Riesco ad essere chiaro?
15:04 Quindi non si tratta di chiedere: "Come sa che quello che dice è vero".. chi vi parla sta semplicemente mostrando dei fatti. Questi fatti non sono personali. Se dico di essere un indù e ci tengo, questo è un fatto. Che sia un'illusione o una sciocchezza sentimentale e superstiziosa, anche quello è un fatto. Capite? Il fatto può essere un'illusione o una realtà. Ma la maggior parte di noi vive nelle illusioni. Io sono indiano -questa è un'illusione. E voi, se posso farlo notare con molto rispetto voi siete inglesi - anche questa è un'illusione. Questo genere di culto tribale e gretto sta distruggendo il mondo. Questo è un fatto. Finchè io sono arabo e voi siete qualcos'altro, cercherò di distruggervi perchè io credo che distruggendovi andrò il paradiso. Giusto? Questa è un'illusione che è stata accettata come un fatto e a causa di questa illusione sono disposti a lottare, a uccidere e distruggere. Giusto? Perciò, possiamo avere sempre a che fare con i fatti? Sto chiedendo: possiamo essere sempre con i fatti? Senza interpretare i fatti secondo i miei pregiudizi, il mio credo secondo le mie illusioni nevrotiche, per quanto nobili siano, posso guardare i fatti e capire che cosa mi stanno dicendo questi fatti? Supponiamo che abbia avuto un incidente d'auto. Posso guardare il fatto che ero distratto, che guidavo troppo veloce che non ero completamente attento a quello che facevo perchè stavo parlando con il mio amico seduto accanto a me? - questo è un fatto. Ma io comincio a dire "No, è colpa sua - quel tale è matto!" Ora, è un fatto che abbiamo degli ideali.
18:32 Giusto? Non avete tutti degli ideali? No? Vorrei che potessimo dialogare amichevolmente, parlando l'uno con l'altro. Non avete degli ideali? Temo che li abbiate. Ideali. Che cosa sono quegli ideali? Sono dei fatti? L'ideale che dobbiamo vivere pacificamente. Giusto? L'ideale che bisogna essere - che so - non violenti o gli ideali comunisti, che sono tratti da studi storici ma quegli studi sono distorti dal mio condizionamento. Allora, perchè mai abbiamo degli ideali? So che questa è una cosa pericolosa da dire perchè molti vivono con degli straordinari ideali. Stiamo indagando, vi prego, non sto dicendo che dovreste o non dovreste avere degli ideali. Sto chiedendo perchè abbiamo ideali, fedi, credi, come cristiani o buddisti, o indù; oppure io sono americano e voi siete inglesi, sapete, questo genere di cose - perchè? E' forse che il nostro cervello è incapace di vivere senza alcuna illusione? Che cosa ne dite? E' il mio cervello capace, forte, vitale per comprendere le cose come sono senza creare un ideale futuro? L'ideale è non-esistente. Giusto? Tutti i cristiani e le persone religiose credono che non bisogna uccidere. Giusto? E probabilmente proprio i cristiani hanno ucciso più di chiunque altro. Giusto? E gli inglesi. E il mondo islamico ha ucciso tantissimo - non quanto i cristiani. E forse i buddisti e gli indù sono rimasti indietro in questo perchè sono barbari, non sono molto civilizzati. E si va avanti così. Sappiamo che gli ideali di tutti i tipi, le fedi e i credi, dividono la gente. Questo è un fatto. Perciò, possiamo essere liberi da ideali e fedi
22:09 o dall'identificarci con un gruppo contro un altro gruppo che si identifica con un altro gruppo? Seguite? Essere liberi da tutto questo. Possiamo? O è impossibile? Se potessimo avere un dialogo su queste cose potremmo dire sì, è possibile, non è possibile, perchè non è possibile capite? Potremmo farlo ora? Avere una mente libera, un cervello libero che non sia ingombro di spazzatura, di illusioni. E' possibile? Alcuni di voi potrebbero dire: no non è possibile perchè non posso vivere senza i miei credi. Devo avere degli ideali, una fede, altrimenti sono perduto ma con le vostre fedi, i vostri credi e ideali, siete già perduti. Questo è un fatto. Siete persone completamente perse. Mentre, se potessimo avere un dialogo, una conversazione e dire: "Perchè rimango attaccato ai miei pregiudizi, ai miei ideali perchè mi sono identificato con queste cose? Perchè mai mi identifico con qualcosa?" Seguite? Forza! Mettetecela tutta per scoprire perchè facciamo tutte queste cose. Perchè abbiamo permesso di venire programmati? Perchè abbiamo paura dell'opinione pubblica? ecc. ecc. Allora la domanda: "Come sa che quello che dice è vero?"
24:45 temo che abbia ben poco significato. La verità non è qualcosa di misterioso, la verità è dove siete voi. E possiamo cominciare da lì. La verità è che sono arrabbiato, geloso, aggressivo, litigioso. Questo è un fatto. Perciò bisogna cominciare - se posso rispettosamente farvelo notare - da dove si è. Per questo è importante conoscere sè stessi avere una completa conoscenza di sè, non da altri, non da psicologi o da specialisti del cervello ecc., ma si tratta di sapere ciò che siete. Perchè siete la storia dell'umanità. Capite tutto questo? Se sapete leggere il libro che siete voi stessi allora conoscete tutte le azioni, le brutalità e le stupidità dell'umanità, perchè voi siete il resto del mondo. Giusto? E' chiara la questione? 2^ DOMANDA: Il desiderio è una cosa fondamentale negli esseri umani?
26:29 Senza desiderio potremmo davvero funzionare in questo mondo? Possiamo parlarne?
26:59 Parliamone: che cos'è il desiderio? perchè il desiderio è diventato così importante nelle nostre vite, perchè ci domina e perchè cambia oggetto di anno in anno? Giusto? Capite?
27:25 Perchè? Tutti i vari monaci del mondo che si suppone siano persone serie, dedicate, impegnate hanno represso i loro desideri, ma sono torturati dai loro desideri. Giusto? Possono adorare qualsiasi simbolo o persona ma il desiderio è lì, bruciante come un fuoco. Giusto? Questo è un fatto normale. E per capire l'intera natura del desiderio bisogna approfondirlo molto, molto attentamente. Parliamone insieme, va bene? Unitevi a me, vi prego. Perchè gli esseri umani hanno ceduto al desiderio di fare tutto quello che volevano, da un lato, mentre ci sono altri che dicono che bisogna reprimere il desiderio? Lo capite? I monaci, i sanyasi in India e i monaci buddisti dicono tutti che bisogna controllare il desiderio, o dedicarlo a Dio. Capite tutto questo? Trasformare il desiderio in adorazione del vostro salvatore trasformare questo desiderio che è così forte, fare voti contrari voti di celibato, voti di silenzio, il voto di un pasto al giorno. Capite? Non siete mai stati in un monastero? No? Io ci sono stato per un certo tempo, per gioco. E guardavo, ascoltavo, dormivo là, facevo quello che facevano loro. Era veramente una cosa crudele. Fare voto di silenzio e non parlare mai più - capite che cosa significa? Non guardare mai una donna. Capite tutto questo? Non guardare mai il cielo, la bellezza degli alberi, l'albero solitario in un campo non comunicare mai ad un altro quello che sentite. Capite tutto questo? Nel nome del servizio, nel nome di Dio gli esseri umani si sono torturati per trovare l'illuminazione per trovare la realizzazione, il paradiso, questo o quello. Tutto questo è una tremenda tortura. E il desiderio è alla radice di tutto questo. Giusto? Mi domando se lo capite. Gli esseri umani in India, in occidende, in estremo oriente
31:59 hanno fatto di tutto per sopprimere questa fiamma. Una volta ho incontrato un indiano molto colto era stato in occidente e parlava un ottimo inglese, era molto istruito e tuttavia aveva fatto voto di non entrare mai nella casa di una coppia sposata. Vi prego, potete anche ridere di queste cose. Perchè diceva che il sesso è un abominio: e mentre lo diceva si poteva percepire le torture che aveva dovuto attraversare. Capite tutto questo? Queste cose significano qualcosa per voi? Quindi torniamo alla domanda: che cos'è il desiderio?
33:22 Perchè nella vita ci sono questi due principi: la represssione e il controllo da una parte e il fare ciò che si vuole dall'altra? Ci sono dei guru che vi dicono di fare quello che volete che Dio vi benedirà, e naturalmente sono molto, molto popolari. E migliaia di persone ci vanno, offrendo tutto quello che hanno sapete come vanno le cose nel mondo. Perciò dobbiamo indagare la questione di che cos'è il desiderio e se sia l'impulso fondamentale della vita, del vivere. E' chiaro fin qui? Approfondiamo la questione.
34:33 Che cos'è il desiderio? Capite? Noi abbiamo ingigantito il desiderio, guardate che succede nel mondo: night club, sesso sesso libero, fare quello che si vuole, i guru vi aiutano a fare quello che volete per risolvere tutte le inibizioni. Gruppi di incontro - capite? Dio, questo mondo è pazzo! Ma sembra che non si chiedano mai - posso sbagliarmi: "Qual è la natura del desiderio?" "Qual è l'entità che controlla il desiderio?" Capite? Il bisogno di avere qualcosa, di possedere qualcosa e l'entità che dice: "Non farlo". Giusto? C'è sempre una battaglia in corso: un desiderio contro un altro. Giusto? Siamo insieme fin qui? Stiamo avendo una conversazione, non sto facendo un sermone. Stiamo dialogando insieme. Cioè: perchè nell'essere umano c'è questo doppio processo due processi opposti, volere e non volere, reprimere e lasciar andare? Capite la mia domanda? Perchè c'è questa contraddizione in noi? La contraddizione esiste perchè non affrontiamo i fatti? I fatti non hanno contraddizione, sono fatti. Mi domando se lo capite. Sono arrabbiato. Quello è un fatto. Sono violento. Sono geloso, avido. Quello è un fatto. Ma quando dico: "Io sono violento" c'è immediatamente l'idea che non devo essere violento. Giusto? E il non voler essere violento diventa un ideale, cioè la non-violenza. Perciò c'è una lotta tra la violenza, che sono io, e il cercare di essere non-violento. Perchè abbiamo fatto questo? La non-violenza è un non-fatto. So che è una moda, portata da Tolstoy in India, e cosi' via che tutti dobbiamo essere non-violenti. Mentre di fatto siamo esseri umani violenti. Lo ammettereste? Quindi, perchè c'è questo opposto? Capite? E' forse una fuga dal fatto? E se è una fuga dal fatto, perchè scappiamo? E' perchè non sappiamo come affrontare il fatto? Fuggo da qualcosa perchè non so che cosa fare ma se sapessi cosa fare potrei affrontarla. Cerchiamo di scoprirlo - oh, ci vuole troppo tempo!
38:52 Ne parlerò. Cerchiamo di scoprire come affrontare il fatto soltanto, non il suo opposto. Sono violento. Non ci sono opposti. Perchè quello è un non-fatto, che non ha alcuna validità. Ciò che conta, ciò che è vero, ciò che è un fatto, è che sono violento. Giusto? E che cosa significa violenza? Non solo danneggiare qualcuno, lanciare una bomba e tutto quel genere di cose che accadono nel mondo, significa anche confronto. Giusto? Quando mi paragono a voi che siete intelligenti, brillanti, nobili e così via che cosa succede quando mi paragono a voi? Questo paragonare mi rende ottuso. Giusto? Mi domando se lo capite. E' forse troppo? Perchè facciamo questi paragoni? Naturalmente dovete confrontare, se avete i soldi, tra due macchine o due vestiti, ecc. questo è inevitabile. Ma perchè mi paragono a qualcuno psicologicamente? E' forse perchè non so come trattare me stesso? Capite? Quando dite a un ragazzo: devi essere come il tuo fratello maggiore come fanno molti genitori, che cosa succede a quel ragazzo, cioè a B? Quando paragonate B ad A, che cosa accade a B? Non ci avete mai pensato? Io ho due figli, A e B - o due figlie, quel che sia. Io paragono A, il più giovane al più grande e gli dico: "Devi essere come lui". Che cosa succede ad A? Capite? Quando dico "Tu devi essere come B", che cosa succede ad A? Comincia a imitare, a conformarsi. Avete stabilito un modello e questo confronto è una forma di violenza. Giusto? Mi domando se lo vedete. No? Perciò, imitazione è violenza. Dovete rifletterci, vederne tutte le sottigliezze. Perciò, quando guardate la violenza, si rivela sempre di più
42:49 qual è il contenuto della parola, rivela le cose più straordinarie. Ma se perseguite la non-violenza, che è illusoria che è non-fattuale, non ha senso. Mi domando se lo vedete. Allora, torniamo indietro.
43:17 Cioè: come osservate la violenza? L'osservatore è diverso dalla cosa chiamata violenza? Capite? Sono violento. La parola indica la reazione, e ho usato quella parola perchè l'ho ripetuta così spesso... - per identificare quella particolare reazione. State seguendo? E usando continuamente quella parola rinforzo quel sentimento. Quindi posso essere libero dalla parola e guardare? Capite tutto questo? No, non capite. Torniamo indietro. Che cos'è il desiderio? Come avviene? Può essere compreso, ci si può vivere insieme senza che vi sia repressione o condanna e senza indulgervi? Giusto? Guardarlo, comprenderlo così che quando capite qualcosa chiaramente allora diventa semplice. Se so come si smonta una macchina... - io l'ho fatto - non quelle macchine moderne, sono troppo complicate allora è piuttosto semplice affrontare qualsiasi errore, o qualcosa di sbagliato. Quindi non si ha mai paura. Guardiamo bene questa cosa. Che cos'è il desiderio? Qual è la radice, il principio del desiderio? Giusto, signori? Possiamo avere un dialogo su questo? Che ora è? Ci sono così tante domande. Andiamo avanti. Stiamo chiedendo qual è la radice del desiderio
46:35 possiamo osservare la radice e rimanere con quella? Capite? Senza dire che è giusta o sbagliata, che è bene avere desideri o che cosa farebbero gli esseri umani senza il desiderio, e tutto quel genere di domande.

Q:Io ho una risposta alla sua domanda.
47:01 Penso che la radice del desiderio sia la separazione dalla madre.

K:Dalla madre?
47:10 Il bambino riceve il desiderio dalla madre?

Q:No, lo riceve dalla separazione.
47:17 K:Il desiderio deriva dalla separazione dalla madre?
47:23 E' così? E' vero? è un fatto? Non lo sappiamo. Non tirate in ballo i bambini e le madri e cose del genere. Quella e' una questione diversa. Ne parleremo quando sarà il momento. Stiamo chiedendo: qual è la radice del desiderio?
47:52 Vedete qualcosa di bello, un bel dipinto un bel mobile, dei gioielli. Li vedete in vetrina. Che cosa accade? Andiamo piano. Vedete un gioiello in vetrina. C'è una reazione. Giusto? Entrate nel negozio e chiedete di vedere quel gioiello. Lo toccate. E ne ricavate una certa sensazione. Giusto? Cioè: vedere, entrare nel negozio e toccare con le dita, e c'è la sensazione. Giusto? Vista, contatto, sensazione. Poi - vi prego andiamo piano, lo vedrete da voi poi il pensiero immagina come vi starebbe bene quel gioiello al dito, o al collo o alle orecchie. Giusto? In quel momento nasce il desiderio. Riesco ad essere chiaro? Cioè, è naturale avere quella sensazione vedere il gioiello in vetrina entrare nel negozio - toccare - sensazione - sentimento. E insieme arriva il pensiero, tutto avviene nel lampo di un secondo ma il pensiero interviene dicendo: "Come mi starebbe bene al dito. Come sarebbe bello avere questo meraviglioso gioiello". In quel momento è nato il desiderio. Giusto? Mi domando se lo capite. Se possiamo affrontare il desiderio, lentamente, passo per passo allora vediamo come nasce il desiderio - vista, contatto, sensazione. Poi il pensiero vede quella macchina. Vediamo la macchina, la tocchiamo, le giriamo intorno, apriamo la portiera e - ecco la sensazione. Poi il pensiero dice: "Mi piacerebbe avere questa macchina e guidarla". Capite? Tutto questo avviene all'istante, ora noi stiamo dividendolo passo per passo. Se siete consapevoli dell'intero processo - vista, contatto
51:49 sensazione e poi il pensiero che immagina voi alla guida della macchina. Lo capite? Quel momento è la nascita del desiderio, quando il pensiero interferisce con la sensazione. Ci siete? E' un fatto? Non che cosa ne dite - è vero? è un fatto? Questo è un fatto. Vedete una camicia, una gonna o una bella maglia in vetrina e attraversate l'intero processo nella lampo di un secondo. Ma se rallentate la scena, come in un film, un passo alla volta voi ne vedete l'intero movimento - vista, contatto, sensazione pensiero con la sua immagine, nascita del desiderio. Giusto? Siamo chiari su questo? Non lo sto dicendo io, non dite: "Che diritto ha di dirmi questo?" E' un fatto. Allora proviamo a scoprire perchè il pensiero fa così. Perchè il pensiero cattura la sensazione e ne fa un'immagine? Capite quello che sto dicendo? Perchè? Ora vedete, perchè il pensiero fa così?

Q:Perchè è intrappolato nella memoria che ama ripetere se stessa.
54:03 K:Sì, no.
54:05 Questa è l'abitudine, no? E' il nostro movimento inconscio, inconsapevole. Giusto? Vedo qualcosa e immediatamente - noi non separiamo mai il pensiero dalla sensazione. Capite quello che sto dicendo? Spero di sì. Sto dicendo delle cose sensate o delle sciocchezze? Giudicate voi - per favore, mettete in questione quello che dico. Perciò il pensiero è più dominante del desiderio. Giusto? Mi domando se lo vedete. Cioè, il pensiero modella la sensazione. Giusto? Avete fatto sesso la notte scorsa e il pensiero va avanti con l'immagine, la scena, il volerlo. Seguite? Quindi, desiderio e pensiero vanno insieme.
55:43 Giusto? State seguendo? E' così? Oppure il desiderio è qualcosa di completamente diverso dal pensiero? O sono sempre insieme come due cavalli? Sono come due cavalli che trottano insieme poi il pensiero dice, "Devo avere il controllo". Mi domando se capite. Perciò, quando siete consapevoli di questo movimento di vista, contatto
56:34 sensazione e il pensiero che cattura la sensazione, creando un'immagine in quel momento nasce il desiderio. Ora, ci può essere uno spazio, un intervallo tra la sensazione e il momento in cui il pensiero cattura la sensazione? Capite che cosa intendo? Io vedo - vedete una macchina, un ottimo modello, bella lucida una bella linea aerodinamica e via dicendo. La vedete. La vedete, le girate attorno, la toccate - c'è la sensazione. Perchè non vi fermate lì? Perchè il pensiero interviene così in fretta? Se siete consapevoli dell'intero movimento allora ci può essere un'osservazione molto chiara quando il pensiero comincia ad arrivare. Giusto? Quando lo osservate molto da vicino, allora il pensiero esita. Seguite? Mi domando se riuscite a seguire. Perciò l'attenzione a tutto questo nega completamente ogni controllo.
58:24 Mi domando se lo capite. Dopo tutto, quando controllo il mio desiderio, il controllore è un'altra forma di desiderio. Giusto? Perciò un desiderio è in conflitto con un altro desiderio. Ma se comprendiamo l'intero movimento del desiderio allora - capite c'è una certa qualità di disciplina, non il controllo. Ma la consapevolezza o l'attenzione all'intero movimento, è la sua propria disciplina. Sto parlando...? No, voi non avete mai fatto nulla del genere. E' tutto completamente nuovo.

Q:Posso farle una domanda sul pensiero?
59:28 Quando ce ne andiamo da questa tenda che cosa facciamo se i nostri pensieri non funzionano?

K:L'ho spiegato l'altro giorno, signora.
59:43 Il pensiero è necessario in certi campi altrimenti lei e io non potremmo parlare inglese. Il pensiero vi è necessario per tornare a casa, per fare il vostro lavoro. Il pensiero ha costruito cose straordinarie nel mondo cattedrali, bombe atomiche, sottomarini fantastici. Il pensiero ha creato anche tutte le cose che sono nelle cattedrali i paramenti, gli abiti e tutto il resto e poi il pensiero ha creato anche la guerra - il mio paese e il tuo, la mia tribù e la tua. Quello che stiamo dicendo è: il pensiero è necessario in certi campi il pensiero non è necessario in altri. Questo richiede una grande osservazione, attenzione, cura per scoprire dove il pensiero non è necessario. Giusto? Ma noi siamo così impazienti, vogliamo arrivarci velocemente
1:01:08 come si prende una pillola per il mal di testa. Ma non scopriamo mai qual è la causa del mal di testa. Capite? E così via. Se questo è chiaro, l'origine e l'inizio del desiderio allora questa chiarezza ha il proprio ordine, non c'è bisogno di disciplina. Giusto? Sono riuscito ad essere chiaro?

Q:Qual è la differenza
1:01:50 tra la qualità del desiderio di comprare qualcosa e quello di cercare la verità?

K:Il desiderio di un vestito blu, di una maglia
1:02:10 o una camicia, o quel che sia e il desiderio della verità, sono esattamente la stessa cosa perchè sono entrambi desideri. Io posso desiderare una bella macchina e voi potete desiderare il paradiso, che differenza c'è? Stiamo cercando di capire il desiderio, non gli oggetti del desiderio. Il vostro oggetto potrebbe essere di sedere vicino a Dio e l'oggetto del mio desiderio quello di avere un bel giardino. Ma il desiderio è comune a entrambi e noi stiamo cercando di capire il desiderio, non il vostro paradiso e il mio giardino. Se comprendo il desiderio, allora che si tratti del paradiso o... seguite? 3^ DOMANDA: La gelosia e il sospetto stanno
1:03:31 avvelenando il mio rapporto con qualcuno. C'è una soluzione diversa dall'isolarmi da ogni altro essere umano eccetto che da lui? Mi domando perchè ridete.
1:03:54 Si tratta della normale vita umana di tutti i giorni. Giusto? Come rispondete a questa domanda? Se la ponessi a voi, come la affrontereste? Quale sarebbe la vostra reazione, la vostra risposta a questa domanda? Ridereste? Potreste dire: "Io non sono geloso"? Perciò parliamo insieme di questa complicata questione, che è una questione umana. Non si tratta di paradiso, di nirvana o di illuminazione. Sapete, signori, a meno che non teniamo la nostra casa in ordine la meditazione e cose simili non hanno alcun valore. Giusto? Se la mia casa, che sono io, non è in completo ordine senza alcun conflitto, che senso ha meditare? E' un'altra fuga, un'altra illusione. Ma quando la mia casa è in ordine, completamente, senza ombre allora la meditazione è qualcosa di completamente diverso. Ma noi pensiamo che meditando, Dio sa cosa, la nostra casa sarà in ordine. Vedete quanto ci inganniamo? Andiamo avanti. Gelosia e sospetto avvelenano la mia vita
1:06:41 devo isolarmi per stare con lei, o lui? Perchè possediamo le persone? Giusto? Perchè? E' un dialogo, vi prego. Perchè possiedo mia moglie? E mia moglie è felice di possedere me. Perchè?

Q:Ho bisogno di una posizione e c'è la paura di essere solo.
1:07:30 K:E questo che cosa significa?
1:07:37 Signore, guardi: stiamo ponendo la domanda, finire la gelosia e non continuare ancora e ancora per il resto della nostra vita. Come il desiderio, capirlo così completamente, che diventa molto semplice. Perciò voglio scoprire perchè sono geloso. Perchè sono geloso di mia moglie o lei di me. E' forse perchè vogliamo possederci l'un l'altro? Che cosa significa? Cos'e' che possiedo? Il corpo? Per favore indagate con me, signori. Il corpo, l'organismo, e che cosa implica il possesso? Dominare. Giusto? Non è così? Oh, andiamo signori! Io voglio possederla - pensateci: perchè voglio possedere? Perchè sono solo, lei mi dà conforto è mia, legalmente, moralmente, la chiesa ha dato la benedizione oppure il municipio lo ha fatto, e io me la tengo - perchè? Perchè sono solo? Se sono solo voglio scappare dal quel tremendo vuoto della parola che uso, "solo", scappare da li' verso qualcosa che diventa importantissimo. Capite? Scappo dalla vita inventando Dio e rimango attaccato a quel Dio perchè è la sola cosa che ho. Quindi, lei mi appartiene, e che cosa significa possedere qualcuno?
1:10:32 Dominare, identificarmi con lei - andiamo piano, indaghiamo. Questo mi dà un senso di potere. Giusto? In definitiva, dico che lei è mia. Alla gente piace appartenere a qualcuno - non è così? No? Potete dire a vostra moglie "Tu non mi appartieni"? Oh, gente, voi non avete mai fatto niente. E sono geloso, cioè, lei mi priva della mia stabilità della mia sicurezza quando si allontana e parla con qualcun altro o guarda qualcun altro, o fa qualsiasi cosa con qualcun altro. Mi sento deprivato Lei mi ha privato della mia identità, mi ha messo di fronte alla mia solitudine. E io odio tutto questo. Quindi sono geloso di lei. Questo significa che la gelosia implica odio, rabbia, violenza, percosse Dio! - non conoscete queste cose? Così io non posso lasciarla andare e lei non può lasciar andare me, e noi viviamo in questo modo. Gelosia, sospetto, un senso di profonda solitudine interiore dai quali cerco di fuggire, questa è la mia vita ed è questo che chiamiamo relazione, quello che chiamiamo amore. Capite, signori? Allora facciamo una domanda molto più profonda: l'amore è desiderio?
1:13:15 Avanti, signori! L'amore è piacere? Voi dovete rispondere a queste domande, non io. E' la vostra vita, non la mia. E puo' ciascuno di noi vedere che cosa fanno il possesso, il dominio e il potere a ognuno di noi? Può vederlo prima l'uomo, o lo può vedere la donna in modo da aiutare lui a vedere queste cose? E lui sarà disposto ad ascoltare tutto questo? State seguendo o è qualcosa di strano per voi? Lui, o lei, vorranno ascoltarsi l'un l'altro su queste cose basilari, temendo di perdere qualcosa? - capite? Avendo paura di perdere la propria sicurezza nella relazione. Quando questa sicurezza viene scossa, io sono geloso. Mia moglie mi ascolterà? Io le dirò "Guarda, mia cara, io ti amo ma tu non mi appartieni". Potreste dirlo? Perbacco! "Io sono libero da te e tu sei libera da me". Questo non significa "libero amore" e lasciarsi coinvolgere, sapete cambiando uomo o donna ogni anno. Vedere l'intero problema, non solo la gelosia, come uscire dalla gelosia o dal sospetto, ma vedere l'intero problema della relazione che è molto complesso, che richiede sottigliezza, sensibilità.

Q:Io posso vederlo.

K:Ma farete qualcosa in proposito?
1:16:16 Intellettualmente si può capire tutto questo
1:16:20 verbalmente, quello che definite intellettualmente. Che valore ha quando continuo ad essere geloso per tutta la vita e quella gelosia mi crea delle ferite psicologiche? Sono ferito dentro di me e vado avanti con quelle ferite, con la gelosia e il sospetto - è questa la maniera di vivere? Perciò, vederlo solo intellettualmente ha ben poco significato. Ma se dite: "Guarda, io sono geloso. Parliamone. Cerchiamo di scoprire se può finire" cioè, posseggo veramente qualcosa? Sono attaccato a qualcosa? Attaccato a mia moglie o marito, a degli ideali ai miei futuri successi - sapete, attaccamento. Quando c'è attaccamento c'è gelosia, ansia, dolore. Se lo vedete con chiarezza, allora la cosa diventa molto semplice. Ma voi non volete vederlo chiaramente perchè vogliamo vivere come abbiamo vissuto per un milione di anni. Giusto? Possiamo passare alla prossima domanda? Oppure volete scappare da queste domande?

Q:Posso fare una domanda? Come si fa a liberarsi dalle abitudini?
1:18:20 Una volta che si è capito intellettualmete le cose di cui si è appena discusso, come si fa a liberarsi dalle abitudini?

K:Quando si capisce qualcosa verbalmente - intellettualmente
1:18:41 come si fa a rompere quell'abitudine? E' la domanda di quel signore. Che cos'è un'abitudine?
1:18:58 E' una ripetizione, vero? Lavarsi i denti tutti i giorni - diventa una routine non ci mettete attenzione, lo fate velocemente e via. Perciò il cervello stabilisce dei modelli, per il bere, per il sesso, o quel che sia stabilisce un modello, poi lo ripete e diventa meccanico. Giusto? State seguendo? Perciò, con tutte queste abitudini, il cervello è diventato quello che è ora non attivo, non vivo. Quel signore chiede: come si fa a rompere un'abitudine, qualunque sia? L'abitudine di cercare Dio, di andare da qualche guru esotico che vi promette tutto e che vi lascia fare quello che vi pare sapete tutte le pazzie che accadono nel mondo. Ora, come si rompe un'abitudine? Senza conflitto - giusto? Capite? Diciamo che ho un'abitudine, di... - ditemene una per favore.

Q:Fumare.

K:Fumare è una faccenda talmente semplice, è una cosa facile da smettere.
1:20:51 Q:Sempre la stessa risposta.
1:21:11 K:Spero di non dare la stessa risposta.
1:21:20 Non importa.
1:21:22 Ho l'abitudine di fumare, di grattarmi la testa, di tenere la bocca aperta o quella di pensare alla stessa cosa continuamente oppure di chiacchierare. Prendiamo il chiacchierare. Non chiacchiero solo con me stesso
1:21:54 ma parlo continuamente anche con gli altri. Giusto? L'altro giorno è venuto qualcuno da me per un'intervista. Io non rilascio più interviste, ma questa donna ha insistito tanto ed è venuta da me. Quando è entrata - prego, non si tratta di nessuno dei presenti - ha cominciato a parlare parlare, parlare, e alla fine se n'è andata dicendo: "Sono felice di averla incontrata". Chiacchieriamo tutti continuamente; non solo con gli altri, ma anche dentro di noi. E' diventata un'abitudine molto forte per moltissime persone non possono mai stare quieti, in silenzio. Silenzio nel senso che il cervello e' completamente tranquillo ma questa è una cosa diversa, ne parleremo più avanti. Così c'è questa abitudine di chiacchierare. Come faccio a fermarla? Innanzitutto, chi la fermerà? Un altro chiacchierone che dice: "Devo smetterla di parlare" ma ci sarà il mio stesso chiacchierìo - capite? Allora, chi fermerà questo chiacchierìo? La paura? Vedendo che è uno spreco di energia - parlare, parlare - la smetterete? Perciò dobbiamo porci una domanda molto seria:
1:24:07 c'è un'entità esterna o interna a voi che vi farà smettere di chiacchierare, che dirà: "No, io non parlerò"? Vi prego ascoltate bene - si tratta forse della volontà? di decidere di non chiacchierare? E se è volontà, che cos'è la volontà? La quintessenza del desiderio - giusto? Giusto? Siete tutti stanchi?

Q:No.

K:Va bene. Che risposta veloce!
1:25:04 Allora, come fate a smettere l'abitudine di chiacchiarare?
1:25:13 Innanzitutto, se smettete tramite la volontà o il desiderio
1:25:22 si crea un altro conflitto, no? E smettere di chiacchierare senza conflitto - capite la mia domanda? - è una cosa possibile? Io chiacchiero. Prima di tutto non sono consapevole di chiacchierare. Voi me lo fate notare: "Amico, smettila di parlare così tanto". Io ci rimango un po' male, ma se vado oltre mi dico: "Ora, come faccio a smettere?" Con il solito strumento della volontà, oppure prendo una sostanza che mi rende quieto, e quando sono quieto prendo un'altra sostanza che mi svegli - continuo questa routine. Voglio scoprire come smettere un'abitudine, come il chiacchierare o tenere la bocca aperta o grattarsi e cose del genere, senza fare nessuno sforzo. Capite la mia domanda? E' una questione importante. Fare qualcosa senza sforzo. Vi state divertendo? Lo farete? Trovate una vostra abitudine particolare di cui siete consapevoli e chiedetevi se può finire senza alcun atto di volontà, di decisione, o di costrizione e senza premi - capite? - premio e punizione sono i due elementi su cui viviamo. Perciò, posso smettere quell'abitudine senza alcun effetto collaterale? Giusto? Possiamo parlarne? Voglio approfondirlo. Innanzitutto, sono consapevole della mia abitudine? non che me ne accorgo perchè me lo fate notare voi... ma sono consapevole delle mie abitudini senza che qualcuno me lo dica? Capite? Vedete la differenza. Se mi fate notare una mia abitudine, io posso fare resistenza oppure dire: sì, devo smetterla. Ma se lo vedo da me, sono un passo avanti - se posso metterla così. Giusto? Ora, siamo consapevoli della nostra abitudine di chiacchierare? E che cosa significa quella consapevolezza? Consapevolezza significa guardare qualcosa senza reazioni, senza scelta. Sono consapevole di chiacchierare, questa è la prima cosa. Essere consapevoli, guardare l'abitudine senza alcuna condanna giustificazione o spiegazione, solo guardarla. Lo farete? Così che non ci siano le vecchie reazioni, le vecchie tradizioni senza dire: "Devo smetterla, devo fare questo, devo fare quello". Guardare il chiacchierìo con molta attenzione. Guardarlo cioè senza alcuna reazione dei ricordi passati. Questo diventa molto difficile. Capite? Se guardo quell'albero che si muove nel vento, è una cosa bella ma a me non piace il vento, perciò non lo guarderò. E, in un certo senso, allo stesso modo posso guardare il mio chiacchierare. Colui che guarda non è diverso dal chiacchierare. Perciò chi guarda non è la struttura delle parole, dei ricordi, sta solo guardando. Lo capite? Vi prego, è una cosa piuttosto complessa e richiede molta indagine. Noi guardiamo le cose con i nostri pregiudizi, le nostre opinioni
1:31:03 i nostri ricordi, l'intera struttura delle parole. Giusto? Guardiamo tutto in quel modo. Ora, potete guardare senza tutta quella memoria, quella struttura? E' qui che subentra l'arte, l'arte del guardare. Ora io guardo - c'è un guardare il mio chiacchierare. Ne sono consapevole e in quella consapevolezza non mi aspetto premi o punizioni, sto solo guardando. E questo che cosa significa? Sto dando completa attenzione a quel momento. Giusto? In quel secondo tutta la mia energia, tutta la mia capacità e attenzione sono lì. Questo significa che quando c'è completa attenzione non l'attenzione suscitata da qualche forma di desiderio o da premi e punizioni c'è solo completa attenzione, allora quell'abitudine non ha nessun posto. Capite? Fatelo vi prego, provatelo una volta. Ora, voi direte: "Sì, per il momento è possibile vedo che può finire, se dò completa attenzione a qualcosa questa finisce, ma poi ritorna". Giusto? State seguendo? Ritorna, il chiacchierare ritorna. E allora come reagite? L'ho fatto una volta, ho dato completa attenzione, e sembra calmarsi per un secondo ora, se gli dò la stessa attenzione, smetterà ancora. Così siete diventati meccanici. Mi domando se lo vedete. Lo capite? Ho prestato attenzione, un'attenzione completa al mio chiacchierare. Quella fiamma di attenzione ha spazzato via per qualche minuto il chiacchierìo. Ho visto che funziona. Così un momento dopo, o un'ora dopo, ricominciate a chiacchierare, ve ne accorgete subito e dite: "Devo fare attenzione". Allora lo ripetete e di nuovo sparisce. Così, gradualmente, quello che imparate è di fare attenzione e questo significa che non siete attenti. Avete capito quello che sto dicendo? Se continuate a rammentarvi di essere attenti, non è attenzione. L'attenzione non ha tempo - oh, non voglio parlarne! Se date la vostra completa attenzione, - che significa che non c'è spreco di energia - allora la cosa se ne va.
1:35:12 Perciò la vostra preoccupazione non e' l'attenzione ma lo spreco di energia - seguite? Noi sprechiamo energia in mille modi e chiacchierare è uno di questi. Perciò, va bene, non faccio piu' caso al chiacchierare ma voglio vedere come spreco la mia energia - giusto? Voglio arrivarci. Voglio guardare, imparare, vedere dove spreco energia. Oh, ci sono tanti di quei modi! Giusto? Così la mia mente ora non diventa meccanica ripetendo che devo stare attento, ma si muove. Giusto? Sta sempre cogliendo cose nuove. Mi domando se lo vedete. In questo modo il cervello è straordinariamente allerta e quando è così allerta le abitudini non hanno più posto. E' sufficiente per oggi? Che ora è?
1:36:35 Q:La una e cinque.

K:Oh!
1:36:42 Scusate, devo smettere. Continueremo dopodomani, se volete. Non stiamo cercando di convincervi di nulla. Quello che cerchiamo di fare e' di avere un dialogo amichevole tra voi e chi vi parla. Egli non è... purtroppo, deve stare su questo palco perche' tutti lo possano vedere, ma questo non gli dà alcuna autorità. Una volta venne a trovarmi un guru, eravamo seduti su un materasso. Come segno di gentilezza, io mi alzai e mi sedetti sul pavimento mentre lui rimase seduto sul materasso e immediatamente divenne il guru. E' finito.