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BR83Q2 - Secondo incontro domande e risposte
Brockwood Park, Inghilterra
1 settembre 1983



0:56 K:Ci sono diverse domande e spero che stamattina potremo vederle. Queste domande sono dei veri problemi. Per risolvere i problemi la mente o, piuttosto, il cervello a meno che non sia libero da problemi non può assolutamente risolvere alcun problema senza crearne degli altri. Giusto? E' quello che stanno facendo i politici di tutto il mondo. Hanno tantissimi problemi, guerre, bombe atomiche e tutto il resto le loro posizioni, le loro ambizioni, rappresentano gli elettori ecc. ecc., i loro cervelli sono pieni dei loro problemi. E un simile cervello - come pure i nostri - è ingombro di un sacco di problemi. Per risolvere altri problemi - come potete risolverli, se il vostro cervello non e' libero dai problemi? Spero che questo sia chiaro. Se il mio cervello è oscurato da vari problemi, scientifici medici, di salute, di sesso - sono tanti i problemi degli esseri umani e ne sorgono altri, come posso affrontarli? Io li affronto con un cervello che non solo è allenato a risolvere problemi ma è anche oberato di problemi. Non si dovrebbe quindi indagare se è possibile essere liberi da problemi? E allora qualsiasi problema sorga possiamo affrontarlo liberamente. E' possibile? Capite la mia domanda?
4:06 Supponiamo che io abbia dei problemi personali il mio cervello è preoccupato e ci pensa continuamente così sorgono altri problemi - per problema si intende qualcosa che mi viene gettato contro io posso affrontarlo solo con il cervello che ho e cioè già carico di problemi. Giusto? Non sarebbe importante - sto solo domandando - avere una mente, un cervello veramente libero da problemi? Allora la vita ha dei problemi e voi li potete affrontare liberamente. Sono stato abbastanza chiaro? Come abbiamo detto l'altro giorno, questo è un dialogo tra di noi non è un monologo da parte mia, è un dialogo in cui due di noi parlano di queste cose. Nessuno cerca di impressionare l'altro, di convincerlo o di persuaderlo in modo sottile, ma due amici stanno parlando insieme. E spero che lo stiamo facendo, che stiamo guardando insieme questi problemi. Se il nostro cervello non è libero, quando sorgono dei problemi li affrontiamo con i problemi che abbiamo già. Allora ci chiediamo: è possibile per un cervello essere libero dai problemi? Va bene? Sto facendo una domanda sbagliata? Ora, come fa un cervello ad essere libero da problemi in modo da poter affrontare i problemi? Come li affrontate? Come fate ad affrontare i problemi con una mente libera, con un cervello libero? Vi prego, parliamone insieme.
7:05 Fin da piccoli siamo abituati ad avere problemi tutta l'educazione è una serie di problemi di matematica, di relazioni, gli insegnanti e gli studenti, gli esami sapete, tutto il sistema educativo diventa un problema. E noi siamo allenati a risolvere problemi. Il nostro cervello viene addestrato, educato così. Ora, è possibile decondizionare il cervello che è stato allenato a risolvere problemi e che pertanto non è mai libero? E' abbastanza chiara la mia domanda? ci stiamo capendo? Giusto? E' possibile? Vi prego...
8:20 Q:Non sarebbe prima necessario liberarci dai fortissimi attaccamenti?
8:29 K:Signore, non è una questione di attaccamenti, per il momento. Sto solo dicendo che fin dall'infanzia il mio cervello - e il vostro - è allenato ad avere problemi e a risolverli. Questo è un fatto. Un cervello del genere affronterà sempre i problemi con quelli che ha già. Giusto? Non dovrebbe essere libero per poter affrontare i problemi? No? Ora, che cosa proporreste per essere liberi? Che cosa farete?
9:21 Q:Forse dovremmo prima riconoscere che con questa domanda stiamo creando un altro problema?
9:29 K:Non chiediamolo ad altri, ma a noi stessi. E' possibile per me, per il mio cervello, non avere un solo problema in modo che possa affrontare liberamente i problemi della vita? Questa è una domanda molto, molto seria.
10:02 Q:Sì.
10:04 K:Sì? E' così facile?
10:10 Q:Bisogna guardare, vedere se è possibile.
10:14 K:Il vostro cervello è libero da problemi?
10:19 Siete liberi dai problemi? - di salute, di matematica se siete dei tecnici, sapete, tutto il mondo tecnologico con i suoi problemi, problemi personali, problemi di rapporto problemi politici, democratici o repubblicani comunisti o socialisti che siano, credere in Dio o non crederci - sapete, il nostro cervello è talmente carico! Più siete seri più carico diventa. Perciò, in che modo può il cervello
11:14 essere completamente libero dai problemi? Vedete, non ci abbiamo mai nemmeno pensato. E' necessario che il cervello sia libero dai problemi perchè possa affrontare i problemi?
11:43 Q:Io ci ho pensato sopra ma sembra che questo crei un altro problema.
11:48 K:Sì, è proprio così. Ci avete pensato e proprio questo pensarci crea un altro problema.

Q:Bisogna chiedersi se il pensiero può risolvere i problemi.
12:10 K:Se il pensiero controlla il problema e così via.
12:15 Questo significa qualcosa per ciascuno di noi? O è qualcosa a cui non avete davvero mai pensato?
12:32 Q:A molte persone piacciono i loro problemi e troverebbero la vita molto noiosa se non avessero problemi.
12:51 K:Oh, certo, questa è un'altra faccenda. Se vi piacciono i vostri problemi, buona fortuna! (risate) Quella è una specie di nevrosi.
13:09 Possiamo parlare di questo prima di rispondere alle domande? Ci sono circa otto domande qui. I problemi hanno condizionato il nostro cervello. Giusto? Hanno limitato il cervello. Vediamo l'importanza del fatto che un cervello che lavora su un problema dopo l'altro, è assolutamente incapace di affrontare qualsiasi problema? E' chiaro questo punto, almeno verbalmente, intellettualmente?
14:07 Q:Io non ne sono sicuro. Lei sta dicendo che un cervello con dei problemi è incapace di affrontare un altro problema in modo fresco, di arrivare a quel problema.
14:21 K:Se il cervello ha dei problemi e ne incontra un altro, che succede?
14:32 Q:Lo affronta come fa di solito più o meno male, o meglio, o peggio.
14:37 K:E' questo che succede nel mondo.
14:39 Q:E' cosi'. Quindi non si può dire che il cervello non può affrontare i problemi solo perchè ha dei problemi.
14:49 K:No, può affrontarli solo in modo parziale, limitato.
14:54 Q:Sì, sono d'accordo.

K:E perciò ci sono ancora più problemi.
14:58 Q:Sì, va bene.

K:E' quello che stiamo dicendo. Guardate tutti i politici del mondo, quello è un esempio perfetto. Creano un problema dopo l'altro senza mai risolvere alcun problema. Questo è un esempio perfetto.
15:27 Q:Sì, ma che cosa pretendiamo quando vogliamo una specie di soluzione assoluta?
15:33 K:Lo scopriremo signore, se c'è o se non c'è.
15:36 Q:Oh, va bene, va bene. (risate)
15:44 K:O dobbiamo forse sempre vivere con maggiori problemi, sempre di più? Perciò, può il cervello essere consapevole di se stesso? - questa è una domanda molto seria, se volete entrarci - può il cervello essere consapevole di avere dei problemi - personali, di salute scientifici, ecc., tanti, tantissimi problemi? Possiamo mettere da parte tutto e guardare innanzitutto questi problemi obiettivamente senza emotività, senza prendere posizioni, senza pregiudizi? Possiamo farlo?

Q:Io non so nulla della vecchia mente, succede qualcosa che non si sa come affrontare e diventa un problema del pensiero.
17:06 K:Signore, lei non afferra la mia domanda... - mi scusi se glielo faccio notare.
17:13 Q:Il problema è solo per il nostro ego.
17:29 K:I problemi esistono per sostenere il nostro ego. Va bene. Ma che cosa farete al riguardo? Oh, vedo che non potete affrontarlo. Va bene, passiamo alle nostre domande.
17:53 Q:No, no.
17:54 K:Ci ritorneremo magari alla fine. D'accordo? Possiamo tornarci?
18:11 Q:E' possibile che il nostro problema sia che vogliamo sempre delle risposte alle domande? Mentre siamo seduti qui, viene fatta una domanda rivolta a tutti e subito molti creano una dualità aspettandosi una risposta alla domanda, ed è cosi' che viviamo sempre.

Q:Il problema è, signore, che noi vogliamo una risposta alla domanda.
18:52 K:Va bene. Le avrete.
19:04 1^ DOMANDA: Qual è la relazione tra coscienza mente, cervello, pensiero, intelletto, meditazione e intelligenza? Consapevolezza e attenzione ci sono ancora quando non c'è il pensiero? La consapevolezza è oltre il tempo?
19:58 Ora, come affrontate questo problema? Si tratta di un problema. Giusto? Questa è una domanda - come la affrontate? Perchè questa è una domanda che tutti noi ci poniamo, se siete seri se ci avete pensato, vi chiedete: qual è la relazione fra intelletto, cervello, mente, intelligenza, coscienza ecc.? Come affrontate questo problema? Qual è il vostro approccio a questo problema, a queste domande? Giusto? Qual è il vostro approccio? Potete dire che non c'è nessuna relazione, che sono cose separate. Oppure che sono tutte in relazione fra loro. Rimane una semplice affermazione verbale. Ma per scoprirlo davvero, qual è la vostra risposta? Come rispondereste a questa domanda?
21:13 Q:Bisogna osservare il nostro condizionamento.
21:24 K:Sì, e questo che cosa significa? Bisogna chiedersi chi è l'osservatore, l'osservatore è diverso dall'osservato? Cominciamo.
21:42 La consapevolezza è oltre il tempo? Questa e' la domanda. Siamo consapevoli del rapporto tra coscienza, intelletto, intelligenza, cervello, ecc.? Che cos'è la consapevolezza? Quando siamo seduti sotto questa tenda, siamo consapevoli del numero dei pali che la sostengono consapevoli della persona seduta accanto a noi del colore della maglia, della gonna, o quel che sia? Siamo consapevoli di tutto questo? Oppure non ne siamo consapevoli nello stesso momento? Ne siete consapevoli parzialmente, di tanto in tanto. E' consapevolezza questa? Oppure vedete la cosa completa, osservate tutto il tendone vedete il numero di pali, e così via, tutto quanto e osservate i vari colori? Perciò, la consapevolezza non comincia forse da molto vicino? Giusto? Sono consapevole della stanza o dell'appartamento in cui vivo di ogni stanza, degli alberi, del cielo, degli uccelli dell'erba, della bellezza della terra, e via dicendo. Siamo consapevoli di tutto questo? O siamo consapevoli molto, molto raramente? Se siamo consapevoli si tratta di consapevolezza parziale? vediamo solo una cosa? Oppure, essendo consapevoli vedete la causa, le conseguenze e la fine della causa? Seguite tutto questo? Non è forse tutto implicito nell'essere consapevoli? Sono consapevole di mia moglie o mio marito. E' meglio che torniamo su questo. Lì cominciamo a capire molto di più. Sono consapevole di mia moglie. Questa consapevolezza è il ricordo di mia moglie? Rispondete per favore. Capite? Sono consapevole di mia moglie cioè di tutte le immagini che ho costruito su mia moglie. Giusto? I vari episodi, le lusinghe, il sesso, la compagnia, ecc sono tutti ricordi che si aggiungono continuamente. Sono consapevole di questi ricordi? Oppure questi ricordi sono talmente forti, talmente insiti che non se ne può avere obiettivamente consapevolezza? Capite la mia domanda? Stiamo procedendo insieme? E' troppo complicato? No. Va bene. Sono consapevole dei ricordi che interferiscono,
26:10 che bloccano la consapevolezza riguardo mia moglie? E naturalmente chiedo: può questo blocco essere messo da parte spazzato via, cosi' che io possa essere consapevole di mia moglie in modo sensibile? Così che i ricordi non interferiscano continuamente. Vediamo il fatto che se la memoria è in funzione io non sono affatto consapevole? La memoria è sempre in azione. Se sono consapevole che quelle memorie sono sempre in azione allora vedo come bloccano la mia relazione con mia moglie e perciò se mi piacciono questi blocchi, se mi piacciono perchè è molto meglio, è più facile vivere così, allora me li tengo ma se vedo che non è necessario e che è pericoloso nella relazione, il fatto stesso di vedere il pericolo mette da parte i blocchi, la barriera. E' chiaro?
27:50 Ora, procediamo da qui. Qual è il rapporto fra coscienza, mente, cervello pensiero ecc. - intelligenza, intelletto? Che cos' è la relazione - essere in relazione con qualcosa? E' identificazione? Sono in relazione con mio marito. Si tratta di identificazione o di relazione? Vi prego. Se è identificazione allora non è relazione. Se sono identificato come un indù, non c'e' relazione in quell'identificazione. Se sono identificato con un'isola chiamata Gran Bretagna non ho alcuna relazione. Quindi dobbiamo distinguere, o separare, identificazione e relazione.
29:11 Giusto? Ora, lo state facendo? Scoprire che cos'è la relazione, senza identificazione è una cosa molto seria. Capite? E' possibile? Sono identificato con mia moglie o con certe idee e conclusioni ed è quasi impossibile rompere quell'identificazione. Io sono quell'idea, sono quel concetto, perciò per porre una domanda del genere: "Qual è la relazione fra coscienza, mente, cervello, ecc." bisogna approfondire questa questione: che cos'è la relazione? Se non è identificazione, allora qual è la relazione fra coscienza la vostra, la mia o di qualcun altro qual è la relazione fra coscienza, mente e via dicendo? Ora, per prima cosa dobbiamo indagare che cos'è la coscienza. Essere cosciente, non solo di ciò che accade intorno a me ma essere cosciente interiormente, quali sono le mie reazioni, i credi le paure, le fedi, le speranze, le varie forme di identificazione. Giusto? Sofferenza, dolore, salute, malattia, ecc. Tutto questo è la mia coscienza. Giusto signori? Siete d'accordo su questo? Non d'accordo, ci stiamo muovendo insieme? La vostra coscienza, la mia coscienza o quella di qualcun altro, sono tutto quello che contengono. Senza il contenuto la coscienza, come la conosciamo ora, non può esistere. Giusto? D'accordo? Andiamo avanti?
31:49 Allora chiediamo: che cos'è il contenuto? Se sono un indù, un cristiano o un inglese, la mia coscienza è formata da tradizioni inglesi, l'impero, i re e le regine. Giusto? Ci sono molte tradizioni, culture, costrizioni linguistiche e io credo, ho fede, e cosi' via. Giusto? Questo è il contenuto della mia coscienza se sono inglese o francese, ecc. E se non faccio parte del mondo occidentale, la mia coscienza e' comunque fede credenza, sofferenza, dolore, ansia, come per il resto del mondo. Perciò la domanda è: la mia coscienza è diversa dalla vostra? Se soffro, se provo ansia, se credo in qualcosa... - io posso credere in qualcosa, e voi potete credere in qualcos'altro, essendo cristiani - ma la fede è comune a entrambi. Giusto? Tutti condividiamo la sofferenza. Non c'è solo la mia sofferenza, anche voi soffrite. Quindi la coscienza, a parte le caratteristiche fisiche ambientali che pure sono parte della coscienza... - voi siete alti e io sono basso io posso avere la pelle più chiara della tua, o viceversa si tratta di un rivestimento superficiale, ma interiormente siamo simili. Giusto? So che questo non vi piacerà, ma è un fatto. Giusto? Riusciamo ad andare così lontano? No.
34:27 Q:Sì, sì.
34:30 K:Verbalmente ci possiamo andare.
34:34 Q:No, non solo verbalmente.

K:Intellettualmente vedete la ragione, la logica di tutto questo ma bisogna sentirlo, vederne la verità.

Q:Deve avere più fiducia in noi.
34:55 K:Non è questione che io mi fidi di voi o voi di me
34:59 si tratta - vedete come...

Q:Lei sta dicendo che noi non lo vediamo.
35:07 Ma forse lo vediamo. Non capisco come lei possa dire che lo vediamo solo intellettualmente.
35:15 K:Io non lo so. Lo sto chiedendo, signore.
35:17 Q:Bene, io sento che non è solo intellettuale.
35:20 K:Allora signore, questo significa che l'idea di separazione individuale, psicologicamente, non esiste. Questo significa che avete una tremenda responsabilità per il tutto. Se sento una tremenda responsabilità non ucciderò un brasiliano o un arabo, perchè sono parte di me. Non so se arrivate così lontano. E questo non è pacifismo - che è un'altra conclusione. Il fatto è che la nostra coscienza è condivisa da tutta l'umanità.
36:17 Ora, qual è la relazione tra coscienza mente, cervello e tutto il resto - inclusa la meditazione va bene, includiamo tutto - qual è la relazione fra tutte queste cose? E' il pensiero il filo della relazione? Come le perle sono tenute insieme da un sottile filo di naylon, la coscienza, la mente, il cervello, sono tenuti insieme dal pensiero? E' il pensiero la linea sottile, la fibra che tiene insieme tutto questo? Vi prego. Perciò bisogna approfondire la vera questione: perchè il pensiero è diventato così straordinariamente vibrante, vivo e pieno di attività? Giusto? Perchè? Il pensiero è sentimento? Il pensiero è emozione? Certo che lo è. Se non riconosco un'emozione - - riconoscere è l'attività del pensiero - allora quell'emozione non c'è. Capite tutto questo? Perciò, apparentemente è il pensiero il filo principale che tiene insieme tutto quanto? E' così?
38:34 E che cos'è la mente? questa è una domanda molto, molte seria - che cos'è la mente? Fa parte del cervello? Oppure è fuori dal cervello?

Q:E' tutt'e due le cose?
39:05 K:No.
39:07 Signore, non così veloce. Vi prego, è una domanda troppo seria per rispondere sì, entrambi, lo e', non lo e'. Come faccio a scoprirlo?
39:22 Q:Beh, quando si guida una macchina il passaggio della macchina lungo la strada le miglia percorse, direbbe forse che "sono nel motore"?
39:36 K:Sì, quando guidate una macchina dovete essere consapevoli non solo delle altre macchine, ma anche del bordo della strada dovete vedere almeno un centinaio di metri davanti a voi.
39:52 Q:Signore, non sto affatto dicendo quello. Quello che voglio dire è... - sta diventando un po' sfuocato ora, le ho fatto perdere il filo, mi scusi. L'avevo interrotta per dire che quando si guida una macchina sulla strada, c'è il passaggio della macchina, le miglia percorse e normalmente non diciamo che tutto questo è nel motore. Mentre, discutendo come facciamo adesso, parlando delle diverse funzioni di mente, corpo, cervello, organismo, ecc. cerchiamo di vivificarle, mentre normalmente funzionano in maniera quasi automatica come nel caso della macchina...
40:27 K:Sì, lo so che sono automatiche, lavorano tutte insieme. Ora io voglio capire, quando noi usiamo la parola 'mente' o la parola 'cervello', o la parola 'coscienza' queste lavorano tutte insieme come un motore.
40:50 Q:Sì, con diversi modi di funzionamento. Talvolta funzionano molto male altre volte, nel corso della stessa vita, funzionano molto bene.
40:59 K:Vorrei chiedere, se posso e con il massimo rispetto, siamo innanzitutto consapevoli che non c'è separazione fra tutte queste cose? Quando guidate una macchina il motore funziona, vi porta in giro.
41:19 Q:E' possibile essere consapevoli della non separazione?
41:22 K:Sì, signore, è quello che sto chiedendo, si tratta di un movimento singolo di un movimento unitario in cui non c'è separazione? Vedete, non potete rispondere a queste domande.
41:48 Q:La separazione è solo nel pensiero. Non è reale.
41:59 K:Vorrei scoprire per conto mio - che cos'è la mente? Fa parte del cervello? Come faccio a scoprirlo? A meno che il mio cervello sia incondizionato, non posso scoprirlo. Giusto? Non posso scoprire nulla, a meno che non ci sia la libertà di guardare. Ma io non sono libero. Il mio cervello è condizionato: come cattolico, protestante, comunista, socialista democratico, o religiosamente, o per via dell'ambiente, ecc. Finchè è condizionato, non potrò mai scoprire che cos'è la mente. Posso dire che la mente è parte del cervello o che è separata dal cervello. Ne abbiamo discusso con diversi cosiddetti scienziati. Alcuni ritengono che si trovi fuori dal cervello. Capite tutto questo?

Q:Sì.

K:No, signore.
43:19 Prego, prego, signori, non... verbalmente, sì. Ma l'implicazione che sia qualcosa al di fuori del cervello e che il cervello lo può capire solo quando è totalmente libero. Perciò a me non interessa se sia fuori, dentro, lontano o vicino la mia principale preoccupazione è se il cervello possa essere libero dai suoi condizionamenti. E allora ci sarà la scoperta di ciò che è vero, non delle invenzioni. Perciò ci chiediamo: qual è la connessione fra tutte queste cose?
44:21 E' tutto un unico singolo movimento? Per scoprirlo bisogna cominciare da molto vicino, cioè da ciò che sono. Giusto? Che cosa sono i miei pensieri. Che cosa siete voi? Posso fare questa semplice domanda, che è molto complessa ma cominceremo molto semplicemente - che cosa siete?
44:56 Q:Schiavi.

K:Questo l'abbiamo capito.
45:05 No, signore. Seriamente, che cosa siete? Siete il vostro nome. Giusto? Siete le vostre tradizioni, i vostri ricordi. Giusto? E così via. Siete tutto questo. Giusto? Cioè, voi siete coscienza. Giusto? Voi credete, non credete, avete fede, i vostri dèi, le vostre paure i piaceri, la sofferenza, il dolore e l'emotività, ecc. ecc., siete tutto questo. Giusto? Siamo d'accordo? Oppure pensiamo di essere qualcosa di completamente diverso?

Q:E' questo che siamo. E' un fatto.
46:13 K:E' un fatto. Ora, che cosa significa?
46:22 Quando dico che mi chiamo K, che sono indiano, o inglese questo o quello, che ho fede, ecc., che cosa significa tutto questo? Significa tutto memoria?
46:55 Q:Coscienza.
46:59 K:Questo significa, che lo vediate o no, che siamo il passato. Giusto? Possiamo continuare, almeno verbalmente? Noi siamo il passato. Il passato è conoscenza. Giusto? Il passato è memoria. Giusto.

Q:Sì.

K:Non state imparando nulla da me, vi prego. Io sto solo indicando. Quindi, noi siamo una serie di movimenti di memoria. Giusto?

Q:Sì.

K:Vedetene le implicazioni. Che non siamo esseri umani attivamente vivi. Potete andare in ufficio tutti i giorni per i prossimi dieci anni o cinquanta, oppure in fabbrica, o fare qualcos'altro. Voi siete anche tutto questo. Se sono uno scienziato ho accumulato conoscenza dai libri da esperimenti, da discussioni da varie ipotesi e conclusioni, tutto questo è il passato. Quindi io sono il passato. Giusto signori? Io sono ricordi. Psicologicamente sono un'entità morta. Mi domando se lo vedete.
49:05 Q:Nel momento in cui lo vedo...

K:Aspetti.
49:07 Lo vediamo veramente o è solo un'idea?
49:16 Signore, questo richiede un gran lavoro, una grande osservazione e pazienza, guardare le cose molto, molto attentamente, imparzialmente obiettivamente, senza alcun senso di reazione soggettiva. Tanto che, quando mi rendo conto che sono l'intero movimento del passato, non solo è uno shock improvviso per me, ma mi rendo anche conto che non c'è nulla di nuovo in me.
50:11 Q:Lei tuttavia non l'ha ancora dimostrato, non e' vero?
50:21 K:Pare che io stia indagando, lei non lo sta facendo.
50:26 Q:Signore, se lei lo ha visto tanto tempo fa, come mai è uno shock improvviso per lei?
50:31 K:Ho detto: supponiamo - scusate. Giusto?
50:48 Q:Non e' che l'arco viene ristretto ogni volta che si fa qualcosa? Lei dice di essere consapevoli della tenda e di ogni cosa ma se devo cominciare a pulire il tappeto, devo restringere tutto e man mano, mentre lo faccio, vengo assorbito da quello che sto facendo, così che tutto si restringe.
51:19 K:Quindi noi stiamo restringendo quel signore sta chiedendo perchè lei, K, restringe tutto questo? E' la stessa cosa signore, non importa. Signore, puntando una forte luce elettrica su una cosa piccola si può vedere molto chiaramente - giusto - e si parte da lì. Ma se ci si ferma lì, allora rimane una cosa molto, molto piccola.
52:03 2^ DOMANDA: Noi possiamo imparare molto di più l'uno dall'altro che ascoltando K. Perchè non incoraggia la gente a tenere gruppi di discussione su temi specifici e ad organizzare attività che facilitino il dialogo e le relazioni?
52:26 Q:Mi scusi, penso che non abbiamo finito con l'altra domanda. Perchè lei stava dicendo che noi siamo il passato e tutte queste cose ma di che si tratta? E' come un mucchio di roba su un tavolo. Qual è la base di tutto questo? E' a questo che dovremmo veramente arrivare. Non tutti quei ricordi, quella roba morta.
52:45 K:Signore, se io riconosco di essere memoria - giusto allora rimango con quella memoria - d'accordo? - non con un ricordo in particolare ma con tutto il movimento della memoria... - giusto? - allora in quell'osservazione c'è una percezione e mi chiedo: "E' possibile vivere una vita senza ricordi, eccetto quando e' necessario?"
53:18 Q:Certo che lo è. Io ne ero consapevole perfino da bambino.
53:22 K:Come?
53:24 Q:Dico che è possibile essere senza memorie. Io ne sono stato consapevole.
53:34 K:E' così?

Q:Sì, in certi momenti.
53:36 K:Va bene signore, allora abbiamo risolto il problema.
53:40 Q:Bene, bene. Continui con la prossima domanda.
53:47 K:Allora abbiamo risolto il problema che il cervello che è stato condizionato dalla memoria per un milione o per quaranta, cinquanta mila anni, può vivere, funzionare, agire in tutte le relazioni della vita, senza portarsi dietro questo terribile passato. Se potete vivere in quel modo - è la cosa più straordinaria vivere così. Giusto?
54:31 2^ DOMANDA: Possiamo imparare di più l'uno dall'altro che ascoltando K. Perchè non incoraggia la gente a tenere dei gruppi di discussione su temi specifici e ad organizzare attività per facilitare dialoghi e relazioni?
55:03 Voi state ascoltando K? O state ascoltando voi stessi? K sta dicendo: ascoltate voi stessi, vedete come siete condizionati non sono io che sto dicendo che siete condizionati ma ascoltando voi stessi imparate infinitamente di più che ascoltando un mucchio di altre persone, incluso K. Ma quando ascoltate K, egli non vi sta dando istruzioni. Vi mette davanti uno specchio perche' possiate vedervi. Giusto? E quando vi vedete chiaramente potete rompere lo specchio e l'uomo che regge lo specchio. Giusto? Allora, vediamo chiaramente noi stessi? Se dipendiamo dalle relazioni, o dai dialoghi da associazioni e istituzioni che ci insegnino, che ci aiutino a chiarire le cose - ciò che siamo - allora siamo dipendenti. E quando dipendiamo da altri, che si tratti di istituzioni gruppi di incontro, piccoli gruppi ecc., che cosa impariamo? E che cosa intendete per imparare? Vi prego, questa è di nuovo una domanda molto seria. Imparare, per come l'intendiamo, è accumulare conoscenza. Ho imparato su di me - che sono tutto questo, il dolore, l'infelicità la confusione, i tremendi travagli della vita - io sono tutto questo. L'ho imparato. Cioè, qualcuno me lo ha detto oppure l'ho imparato da solo. Imparare, per come l'intendiamo, è quello che si fa a scuola imparare su di se' è accumulare conoscenza su se stessi. Giusto? E K dice che la conoscenza è proprio la radice del disordine. Andiamo piano.
58:28 La conoscenza è necessaria in campo tecnologico, nella vita quotidiana ma psicologicamente la conoscenza è la vera radice del disordine perchè la conoscenza è il passato. Giusto? La conoscenza, che sia nel futuro, nel passato o nel futuro infinito, è sempre limitata, sempre. Giusto? Perchè è basata su esperienza, ipotesi, conclusioni, è una catena è un continuo aggiungere invece di togliere, quindi è molto limitata. Perciò, posso guardare me stesso senza la conoscenza precedente posso guardarmi senza conclusioni? Capite la mia domanda? Ieri mi sono guardato per tutto il giorno, o per qualche ora e ho notato che sono questo, questo e quest'altro; posso sentirmene depresso o euforico. E' questo che succede. Quello diventa la conoscenza di ieri. E io mi osservo ancora con quella conoscenza. Giusto? Noi facciamo così. Giusto? Perciò la conoscenza comporta una ripetizione continua e meccanica, psicologicamente. E se approfondite bene la cosa saprete che anche gli scienziati stanno cominciando a scoprire che la conoscenza è un ostacolo in certi campi di ricerca. Giusto? Quindi voi non state imparando o scoprendo nulla da K.
1:00:51 Voi siete il magazzino della storia passata. Questo è un fatto. Voi siete la storia dell'umanità. Giusto? E se sapete come leggere quel libro non dovete dipendere da nessuno, nè da discussioni, da relazioni o da gruppi organizzati e tutto quel genere di cose. Giusto? Non sto dicendo che non dovreste discutere che non dovreste avere relazioni, o che non dovreste avere questo e quello. Quello che sto dicendo è che finchè dipendete da altri per la comprensione di voi stessi, siete perduti. Avete avuto molte guide, no? Guide religiose, capi politici, specialisti di tutti i tipi che vi dicono che cosa fare, come allevare i vostri figli, come fare sesso avete avuto ogni genere di guide per 100.000 anni o più. E dove vi trovate alla fine di tutto questo? Fatevi questa domanda, vi prego. Siamo quello che siamo perchè dipendiamo da altri da qualcuno che ci dica che cosa fare, che cosa pensare il che significa che siamo sempre stati programmati. Per comprendere noi stessi abbiamo tutte le opportunità nelle relazioni nelle discussioni, ma se dipendete da queste siete perduti. E' chiara la questione? Non dovete essere d'accordo con chi vi parla. Ma vedete le conseguenze di dipendere da altri dipendere dai governi per portare ordine in questo mondo caotico dipendere da un guru, dal prete che si tratti del papa o del parroco. Capite?
1:03:53 La vera questione è che siamo il magazzino di tutta l'umanità. Giusto? Siamo il resto dell'umanità e se lo si guarda molto da vicino con grande esitazione, con affetto allora cominciate a leggere ciò che siete e questo è fiorire. Ma se dipendete, allora vivete con dolore, ansia e paura.
1:04:55 3^ DOMANDA: Comprendendo quello che viene detto e volendo vivere diversamente, come si può affrontare il problema del guadagnarsi da vivere in questo mondo pieno di disoccupazione e scarse opportunità?
1:05:43 Bisogna avere governi diversi cioè un governo che non sia limitato a un gruppo particolare. Giusto? Il governo francese, quello inglese, ciascuno preoccupato dei propri limitati... e così c'è... signori, che cosa impedisce a tutti noi di lavorare insieme - capite - come un solo essere umano? Siamo divisi da nazionalità, religioni da tradizioni, e noi ci teniamo a tutto questo. Non c'è un'economia mondiale. Capite? Mi domando se ci avete mai pensato. Non c'è un'economia mondiale. Ogni paese si preoccupa della propria economia - giusto? - con leggi proprie con la propria identità individuale legata a un particolare pezzo di terra. Non ci può mai essere un'Europa unita. Giusto? Perchè ogni nazione soffrirebbe per qualcosa. Perciò, a meno che non abbiamo un governo che non sia locale, non ristretto giusto? - ci saranno disoccupazione, mancanza di opportunità. ecc. Ma c'e' anche un altro fattore che sta entrando in gioco, il computer. Il computer è al di là di tutte le nazionalità, di tutti i governi. Può superarci nel pensiero. Può creare il proprio Dio, che noi poi adoreremo. C'è una bella barzelletta in proposito, ma non vale la pena di ripeterla. Posso raccontarla?

Q:Sì.

K:Un tale dice al computer che non c'e' nessun Dio, "Non ho mai creduto in Dio", dice. E il computer risponde: "Adesso ce l'hai!" Finchè siamo americani, inglesi, francesi, italiani, indù
1:08:51 comunsti e socialisti, non avremo mai pace nel mondo. Ci sarà sempre disoccupazione, ci saranno sempre guerre. Per l'amor del cielo, vedetelo! Quando ne vedete la verità non vi identificate più con alcun paese, gruppo, o religione. Ma dietro questo bisogna avere passione, non solo concetti intellettuali. Cosi' come stanno le cose, il problema di guadagnarsi da vivere diventa sempre più difficile. Per come stanno le cose ci saranno sempre più guerre. Non so se l'avete saputo - me l'hanno detto proprio l'altro giorno - in Russia hanno esploso una bomba atomica e per 25.000 anni una zona di centinaia di miglia non potrà più essere coltivata non ci si potrà nemmeno avvicinare. Capite quello che sto dicendo? Questa è l'umanità. E nessuno si preoccupa. Potete fare delle dimostrazioni ma i politici sanno come usare queste dimostrazioni. Ma, a meno che ciascuno di noi ascoltando queste cose non veda veramente il pericolo della separazione tra ebrei, arabi, indù, musulmani inglesi, continueremo a vivere in perpetua insicurezza, con guerre continue.
1:11:15 Q:Puo' dirci qual è la differenza tra un'università e un manicomio?
1:11:44 K:Io non lo so, dovete scoprirlo voi. I professori non sarebbero d'accordo.
1:11:53 Q:Un professore è qualcuno che dichiara di sapere.
1:11:56 K:Signore, non perdiamoci su università e cose simili. Qui c'è un problema serio.
1:12:01 Q:Sono loro che fanno la bomba atomica.
1:12:04 Q:Vuole smetterla di dire stupidaggini?
1:12:08 Q:Le bombe atomiche sono stupidaggini?
1:12:10 Q:Lui ne sta parlando, ci stiamo arrivando con lui. Mi sono ammalato perchè a volte mi preoccupo veramente. Stia zitto. Cerchiamo di capire dove le metteremo, perchè esistono veramente.
1:12:25 K:Posso ricordarvelo ancora, se non vi dispiace posso ricordarvi che stiamo parlando della divisione, della separazione fra nazioni, gruppi, religioni, individui. Finchè esiste questa separazione ci sarà sempre più disoccupazione, non meno. Più guerre. Finchè ci atteniamo alle nostre ideologie, separati, e così via. Perciò, se volete vivere così, vivete così!
1:13:13 Q:Ma anche se non avessimo identità separate dovremmo comunque avere qualche forma di governo?
1:13:24 K:Certamente, signore. Io ho parlato di forme di governo che non si basano sulle divisioni.

Q:E chi saranno i politici?
1:13:47 K:Oh guardi! Cominciate ad averli! Vedete,
1:13:52 vogliamo immediatamente organizzare le cose. C'è una storia - probabilmente deve averla inventata chi vi parla. Ve la ripeto. Due persone stanno camminando insieme per strada, due amici. Parlano del mondo e di come tutto sia così tetro di come tutto sia diventato noioso, stancante e cruento. Continuano a parlare e mentre camminano uno dei due vede qualcosa per terra e la raccoglie. E guardando quell'oggetto, si trasforma. Diventa straordinariamente vitale, felice, pieno di energia. Allora l'altro gli chiede: "Ma che cos'hai trovato?! Cos'è che ti ha fatto diventare improvvisamente così bello?" "Ho trovato la verità", risponde l'amico. E l'altro di rimando: "Stupendo! Dobbiamo fare qualcosa per organizzarla!".
1:15:18 Per prima cosa, cominciamo da noi stessi, senza chiedere come sarà il governo chi sarà il primo ministro e il ministro del tesoro o quanti governi parlamentari ci saranno. Seguite? Cominciamo prima da noi stessi. Se tutti noi che siamo in questa tenda lo sentissimo veramente nel cuore nel sangue, avremmo dei governi diversi nel mondo. Metteremmo fine alle guerre, non lavoreremmo più per le guerre.
1:16:17 Guardate, io non sto dicendo nulla stiamo dicendo solo una cosa - i nostri cervelli sono condizionati. Tutto ciò che è condizionato è limitato. Tutto cio' che è condizionato è separato, e questa separazione questo condizionamento, causa devastazione nel mondo, è un fatto. E per fermare questa devastazione nel mondo bisogna cominciare da se stessi, non pensare a come organizzare un nuovo governo. Io sono condizionato? Penso continuamente a me dalla mattina alla sera? Facendo meditazione - seguite? - facendo esercizi, facendo ogni genere di cose. Giusto? Io sono più importante di chiunque altro. Voglio soddisfare tutti i miei desideri. Voglio essere qualcuno, essere riconosciuto, mi occupo sempre di me. Lo scienziato può occuparsi dei suoi esperimenti ma si occupa comunque di se stesso. Giusto? Anche lui è ambizioso, vuole avere una bella posizione per essere riconosciuto dal mondo, vincere il premio Nobel. Ne conosco alcuni, ne ho incontrati. Uno aveva vinto il premio Nobel e l'altro no avreste dovuto vedere quello che non l'aveva vinto! Era cosi' sconvolto, triste, arrabbiato! Sapete, sono esattamente come voi e me e chiunque altro. Giusto?
1:18:43 Perciò, signori e signore, se volete davvero vivere su questa pacifica terra bisogna cominciare da molto vicino, cioè da se stessi.
1:19:03 4^ DOMANDA: Lei parla di violenza e libertà. Ma dice molto poco a proposito della legge. Come mai? Nessuna società civile può esistere senza leggi. E talvolta le leggi devono essere sostenute con la forza, il che significa violenza. Che cosa fate quando dei terroristi tengono degli ostaggi? Lasciate che vengano uccisi o fate irruzione nell'edificio? Dov'è la libertà in tutto questo?
1:20:02 Leggi. Che cos'è la legge? Legge, non significa forse ordine, fondamentalmente? Una societa stabilisce delle leggi per mantenere l'ordine e quelle stesse leggi vengono infrante dai furbi, dai criminali, criminali che possono ricorrere ai migliori avvocati. Conoscete queste cose, vero? Ora, legge - ordine, dove cominciano? Nei tribunali, con la polizia con i commissari e i servizi segreti? Dove comincia l'ordine? Chiedetevelo per favore. La società è in disordine. Giusto? E' un fatto. E' corrotta, immorale e caotica. E i governi cercano di mettere ordine in tutto questo. Noi, voi e altri - viviamo in disordine giusto? - confusi, incerti alla ricerca della nostra sicurezza, non solo la propria ma anche quella della propria famiglia, e così via. Ognuno, attraverso l'isolamento, crea disordine - no?
1:22:28 E dov'è la legge? Nei funzionari di polizia? Negli avvocati? Ne ho incontrati parecchi. Devono proteggere gli assassini, è il loro mestiere. Un criminale li paga tantissimo. Capite tutto questo, vero signori? Dove sono l'ordine e la legge in tutto questo? Quindi, non dovremmo prima di tutto occuparci del disordine? E' un fatto, noi viviamo nel disordine la società è in disordine, i governi sono in disordine - no? Se parlate con dei politici, dei primi ministri con dei pezzi grossi del governo, sono tutti interessati al potere giusto signori? - alla loro posizione, a certi concetti con i quali si identificano, le loro ideologie e così via. Tutti lavoriamo separatamente per noi stessi. Possiamo riunirci in una grande crisi come la guerra. Ma quando la crisi finisce torniamo al nostro vecchio schema. Giusto? Perciò, non dovreste - sto solo suggerendolo non dovreste cominciare a scoprire se la legge - che significa completo ordine - se potete vivere in completo ordine senza alcuna confusione? Signori, fatevi questa domanda. Così che non ci sia contraddizione - dire una cosa e farne un'altra pensare in un modo e agire in un altro. Finchè viviamo in disordine, la società e i governi saranno in disordine.
1:25:32 Legge implica giustizia. Giusto? C'è giustizia nel mondo? Tu sei ricco e io sono povero. Voi avete una mente brillante, viaggiate, andate all'estero. Potete fare un mucchio di cose e io no. Giusto? Voi siete nato nella ricchezza, diventate il principe di un paese e siete al sicuro per tutta la vita. Mentre quel poveraccio in estremo oriente o occidente, è così povero - sapete. Quindi, dov'è la giustizia? C'è giustizia nel mondo? Esaminate queste cose. Giustizia implica uguaglianza. Diciamo che la legge è uguale per tutti. Ma questa uguaglianza viene negata quando tu puoi pagare i migliori avvocati e io non lo posso fare quindi c'è subito disuguaglianza. Perciò, dove si trovano giustizia, legge e ordine?
1:27:32 E qui sorge una questione molto complessa, cioè: ammesso che di fatto non c'è giustizia nel mondo voi siete messi bene, avete una buona reputazione, macchine, case, amanti e tutto il resto, avete dei mobili bellissimi, mentre io vivo in una piccola capanna. Non c'è uguaglianza. Perciò, di fronte al fatto, ci si chiede: ma esiste veramente? Voi vi fate questa domanda. Non sono io che vi dico di porvi la domanda, siete voi che ve la ponete. Dove c'è compassione c'è uguaglianza, c'è giustizia. Compassione implica intelligenza. Dove c'è quella meravigliosa fiamma allora non c'è differenza tra il ricco e il povero tra i benestanti e quelli che non hanno nulla al mondo.
1:29:30 Q:Dato che io ho fatto questa domanda, posso chiedere un'altra cosa? Se uno ha questa compassione, lei dice, allora deve anche accettare il fatto che per questa compassione vi possono uccidere.
1:29:43 K:Verrò ucciso. Va bene. Verrò ucciso. Che cosa c'è di sbagliato nel venire ucciso?
1:29:52 Q:Ma molti direbbero che quando uno è morto non è più in condizione di fare alcunchè.
1:30:01 K:Siamo in condizioni di poter fare qualcosa ora?
1:30:06 Q:Sì.

K:Che cosa? Di fermare questa minaccia di guerra; la bomba ai neutroni esplosa in una parte del paese dove non si potrà più avvicinarsi per i prossimi 25.000 anni?
1:30:35 Q:I pacifisti e le persone che hanno questa compassione sembrano essere le prime vittime ad essere eliminate.
1:30:44 K:Non ne sono sicuro. Chi vi parla è stato minacciato molte volte.
1:30:55 Q:Ma lei non vive in America Centrale.
1:31:00 K:No. Ci sono stato molti anni fa. Ma non vivo lì, nè in Honduras, Nicaragua o San Salvador. Non posso fare nulla laggiù. Ma posso fare qualcosa qui. Signori, voi state... Ho detto che la compassione implica grande intelligenza. La compassione non può esistere se vi identificate con un gruppo con un particolare culto o organizzazione religiosa se andate in India a fare qualche genere di lavoro sociale facendo parte di qualche chiesa. Quella non è compassione. E' pietà, solidarietà. E' questo che sta succedendo, signori.
1:32:17 Perciò scopriamo prima di tutto se possiamo essere compassionevoli. E per arrivarci bisogna essere molto attenti a tutte le fragilità umane, a tutti i limiti umani che sono i nostri stessi limiti perchè voi non siete separati dal resto dell'umanità. Se per una volta ne vedete la verità allora tutto il vostro atteggiamento verso la vita e l'azione e il lavoro, cambia completamente. Ancora una domanda. E' l'una passata.
1:33:18 Lei tratta le cattedrali costruite dall'uomo come un risultato del pensiero e perciò senza alcun valore da capire. Ma per me sembrano ispirate da un'energia universale che unisce i due fattori più importanti della vita umana: materia e spirito. Questa unità è il nucleo e il movimento dell'umanità non c'è valore spirituale in queste opere ispirate dell'uomo? Che cosa rispondete a questa domanda?
1:34:05 Le cattedrali, secondo chi ha fatto la domanda, sono state costruite attraverso grandi ispirazioni ed energia. Da queste ispirazioni, l'uomo ha creato queste cose. I due fattori basilari della vita umana: materia e spirito. Questa unità è il nucleo e il movimento dell'umanità. Non c'è valore spirituale in queste opere ispirate dell'uomo? Signori, che cos'è la materia? E che cos'è la..."non materia"? Scusate! Che cos'è materia e che cos'è spirito? Non voglio entrarci... E' una questione molto complessa. Potremo discuterne nei prossimi discorsi di sabato e domenica. Materia e spirito. Che cos'è lo spirito? Lo Spirito Santo? Quello dei cristiani? Quando parlate dello spirito, che cosa intendete con quella parola? Lo spirito dell'uomo. Lo spirito dell'uomo ha ucciso, giusto? - migliaia di persone. Lo spirito dell'uomo ha creato disordine nel mondo. Perciò, bisogna usare queste parole con attenzione. Che cosa intendete con tutto questo? Le opere ispirate dell'uomo, fin dai tempi antichi dei babilonesi i sumeri, gli antichi egizi, ecc. Hanno creato templi meravigliosi. Sono stati ispirati da un concetto. Potreste non essere d'accordo con me, ma per favore seguite. Da un concetto, dall'immaginazione, da una speranza da un certo desiderio per il "sommo". Giusto? Cioè, da certe ispirazioni gli uomini hanno creato queste cose. Quella chiesa, quella chiesa normanna, bella, silenziosa e le grandi cattedrali del mondo. Quelle musulmane, le moschee islamiche... Santa Sophia a Costantinopoli. Cose meravigliose! E gli antichi templi dell'India. Ora, chi ha fatto la domanda chiede: non hanno nessun valore spirituale? Valore spirituale nei lavori ispirati dell'uomo. Che cosa ne dite? Quando dipendete da qualcosa fuori di voi che si tratti della più grande opera di architettura della moschea o del tempio più grandioso, tutte cose che sono state ispirate. Dicono così. Supponiamo che siano state ispirate. Io le guardo per esserne ispirato. Giusto? Leggo una meravigliosa poesia di Keats, una del primo Keats sono veramente delle poesie straordinarie, bellissime, e io ne vengo ispirato. Perciò, dipendo da qualcosa per esserne ispirato, giusto? E io attribuisco un valore spirituale a quell'ispirazione, giusto? Da un lato e' cosi'. Poi, prendo delle droghe, mettiamo che qualcuno si droghi... - non io, non l'ho mai toccata, quella roba bestiale - supponiamo che qualcuno prenda delle droghe ricavandone effetti straordinari, giusto? E voi le chiamate tremende ispirazioni, avete raggiunto il "sommo". Perciò dipendete dalle droghe, giusto? Andate a messa la domenica o tutti i giorni e la ripetizione, la bellezza i colori, i canti, l'incenso, tutte queste cose vi ispirano. Ma quando ve ne andate, siete quello che siete. Giusto? Potreste essere cambiati leggermente, ma fondamentalmente siete quello che siete. E dipendete da qualcosa fuori di voi. Che si tratti di una poesia di Keats o di Shakespeare oppure di qualche ispirata opera costruita dall'uomo, non da un solo uomo, tanta gente anonima ha costruito le cattedrali, i templi, le moschee. Quando guardate fuori per essere ispirati o quando cercate ispirazione, allora siete davvero perduti. Sembra che non ci rendiamo conto, se posso farvelo notare molto seriamente, che dipendere da altri, per quanto spirituali per quanto ispirati siano, è un'altra forma di droga. Può sembrare una cosa dura da dire, ma gli esseri umani sono stati ispirati dalle guerre, giusto? - da grandi religioni - e perciò, a loro volta, hanno ucciso molta gente. Giusto? Pensate a quello che hanno fatto i cristiani.
1:42:39 Q:E' solo il nostro condizionamento?
1:42:44 K:Sì, signora, l'ho ripetuto per tutta la vita. E poi dipendiamo da altri per decondizionare il cervello che è così pesantemente condizionato, programmato. E chi vi parla dice: per favore quardatelo, guardate che cosa fa la dipendenza sia che io dipenda da mia moglie o dal prete, da un libro o dalla chiesa, qualsiasi cosa. Divento uno schiavo, sconsiderato, romantico, emotivo. E se volete vivere in quel modo ne avete pienamente il diritto. E' un modo che porta a infinita distruzione guardate che cosa sta succedendo nel mondo - l'ideologia russa contro altre ideologie di altra gente. Queste ideologie fanno parte di noi. Se vogliamo tenerci quelle ideologie, quelle conclusioni quelle ispirazioni, quelle attività di massa, ecc., teniamocele! Ma se volete rompere tutto il condizionamento, dovete cominciare da voi stessi. E nessuno al mondo vi aiuterà. Potete ascoltare chi vi parla, leggere i suoi libri, e via dicendo ma il fatto è che dovete essere luce a voi stessi. Non potete dipendere dalla luce di altri. Se dipendete dalla luce di altri, quella luce non e' giusta, non illumina. State seguendo le vostre illusioni. Abbiamo parlato per quasi due ore! Posso alzarmi ora?