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BR83T2 - La mente umana può essere libera soltanto nella pace
Secondo discorso pubblico
Brockwood Park, Inghilterra
28 agosto 1983



1:15 K:Possiamo continuare da dove eravamo rimasti ieri? Stavamo parlando del conflitto, non solo dentro di noi ma nella società in cui viviamo - conflitto fra le nazioni fra gruppi, guru, ideologie l'ideologia comunista e la cosiddetta ideologia democratica. Sembra che attraverso i secoli l'uomo abbia vissuto in un continuo stato di conflitto e lotta, combattendo, uccidendo, distruggendo quello che ha creato per poi ricostruirlo di nuovo. E' questo il processo storico degli ultimi 5000, 6000 anni o più. Anche le religioni, eccetto forse il buddismo e l'induismo hanno creato delle guerre, hanno perseguitato gli eretici, li hanno bruciati, distrutti. E così l'uomo ha vissuto su questa terra senza mai pace. Vivere in pace sembra quasi impossibile vivere senza conflitto, senza aggressività non solo nelle relazioni personali ma anche con coloro con cui non siamo d'accordo... ..o non abbiamo lo stesso credo, gli stessi concetti, la stessa cultura. Ci sono continue lotte e conflitti senza fine. E ci chiediamo se sia possibile vivere completamente in pace in questo mondo. Perchè è solo nella pace che si può fiorire. E' solo nella pace che la mente umana, che il cervello umano può essere davvero libero. E come mai l'uomo, che ha imparato così tanto che ha acquisito una tale straordinaria conoscenza ed esperienza dando il meglio di sè, perchè non può vivere in pace?
5:02 Come abbiamo detto ieri, questo non è un discorso, o una conferenza su un certo argomento per venire informati o istruiti. Ma stiamo indagando insieme la questione. Non che chi vi parla indaga e voi ascoltate, ma insieme voi e chi vi parla indaghiamo, in modo sano, senza pregiudizi senza conclusioni, per scoprire perchè noi esseri umani non possiamo vivere su questa bella terra in pace e senza conflitti. E' qui che eravamo rimasti ieri.
6:18 Ci sono delle iniezioni chimiche che rendono pacifico l'uomo. E' quello che stanno facendo: negli stati totalitari li mandano in ospedale in ospedali psichiatrici dove vengono drogati e tenuti tranquilli. E anche le fedi ci hanno drogato tremendamente per essere pacifici. Tutti i cristiani credono in un salvatore. E questa fede ci ha in qualche modo domati.
7:10 Ci sono stati tentativi di tutti i tipi nel mondo per aiutare l'uomo a vivere in pace. E' stato detto: meditate, seguite, obbedite, conformatevi, non fate del male, amate il prossimo... - sono le istruzioni religiose di tutto il mondo. Eppure, nonostante tutto questo, o forse a causa di questo, l'uomo non ha vissuto in pace con se stesso e non ha creato una società pacifica. Perchè? Ce lo chiediamo e anche voi vi ponete la domanda, non solo io. Siamo diversi, ciascuno di noi, dal mondo di fuori?
8:38 Voi, in quanto inglesi, francesi, americani, russi o di qualsiasi altra nazionalità o gruppo di cui fate parte - o indiani - siamo il resto dell'umanità o individui separati, anime separate in lotta, ciascuno alla ricerca della propria realizzazione, della propria felicità della propria salvezza, identificandosi con qualcosa di nobile di illusorio, di immaginario, ecc.? Viviamo su questa terra nell'isolamento ciascuno isolato, separato dal resto dell'umanità? E questa separazione, questo cosiddetto "individualismo" potrebbe essere una delle cause per cui gli esseri umani non vivono in pace sia nelle loro relazioni che con il vicino che vive accanto a loro o a migliaia di chilometri.
10:26 Vi prego, voi e chi vi parla ci stiamo ponendo queste domande. Chi vi parla non sta facendo la domanda perchè voi rispondiate. E' una questione che tutti noi dobbiamo affrontare. O la affrontiamo con intelligenza, razionalmente, in modo sano oppure ci rifugiamo in qualche forma di pace illusoria.
11:01 La pace può esistere solo se abbiamo completa sicurezza sia esternamente che dentro di noi, psicologicamente e nell'ambiente. Tutti vogliamo la sicurezza, dal piu' grande scienziato al più povero analfabeta - tutti quanti vogliamo la sicurezza. Come ogni animale, ogni essere vivente ha bisogno di sicurezza. Ma sembra che noi non abbiamo sicurezza. L'abbiamo cercata nelle religioni, nei credi, nelle ideologie in qualche forma di autorità; abbiamo seguito tutto questo e tuttavia rimaniamo separati. Ci chiediamo: è forse questa una delle cause per cui gli esseri umani pensando di essere entità separate, isolate, ciascuno alla ricerca della propria forma di sicurezza, devono inevitabilmente entrare in conflitto con gli altri che pure stanno cercando la loro particolare forma di sicurezza?
12:58 Ci stiamo chiedendo: "Siamo separati dal resto dell'umanità?" Capite la mia domanda? Siete separati? Siete un individuo e come tale state cercando la vostra felicità, il vostro piacere, isolati nelle vostre illusioni nelle vostre speranze immaginarie? E' una domanda a cui bisogna rispondere molto attentamente, va approfondita da tutti noi. Perchè se la causa è questa, o si tratta di una causa razionale reale, vera, e allora dobbiamo affrontarla, oppure è tutta un'illusione. Siamo stati tutti allevati pensando di essere degli individui separati. Ma è un fatto? La nostra coscienza - che contiene i comportamenti, le reazioni i piaceri, le paure, le ansie, i dolori e tutte le esperienze la conoscenza, è questa la nostra coscienza, è quello che siete quello che ciascuno di noi è questa coscienza è diversa dal resto dell'umanità? Capite la mia domanda?
15:44 Quando viaggiate, o se osservate anche senza viaggiare, quando osservate il mondo, vedete che tutta l'umanità vive più o meno le stesse forme di sofferenza, ansia, insicurezza, credendo in qualche assurda illusione, piena di superstizioni, paure, e tutto il resto. Dovunque, ogni essere umano passa attraverso tutto questo. Giusto? Insicuri, incerti, timorosi, sempre in conflitto carichi di grande dolore - come quelli che vivono in questo paese. Giusto? E' un fatto. Quindi, la vostra coscienza è diversa da quella del resto dell'umanità?
17:15 Posso essere arabo, con le mie peculiari tradizioni e come essere umano, a parte l'etichetta di arabo vivo tutti i tormenti della vita, come voi: dolore, sofferenza, gelosia, odio. C'è una differenza, a parte l'etichetta, a parte la cultura, tra voi e me in quanto arabo? Vi prego, considerate tutto questo! Come abbiamo detto ieri, non stiamo cercando di convincervi di nulla non stiamo facendo propaganda nè opera di persuasione o stimolazione. Perchè se vi lasciate persuadere allora arriverà qualcun altro che vi convincera' in un altro modo. Se dipendete dalla propaganda è la stessa cosa, ci sarà un altro tipo di propaganda. Quindi bisogna essere chiari in se stessi su queste cose, assolutamente. E' la vostra psiche e la psiche è il contenuto della propria coscienza. E questa coscienza è condivisa da tutti gli esseri umani anche se esternamente potete avere una cultura diversa, un ambiente diverso, cibo, vestiti diversi, un maggior benessere ma essenzialmente, dentro di noi, nel profondo siamo il resto del mondo, e il mondo è noi. Giusto? Siate molto chiari su questo punto. Potrebbe non piacervi, perchè siamo stati educati fin dall'infanzia forse perfino prima dell'infanzia, fin dentro i geni, a pensare che siamo individui separati. E' proprio questo che mettiamo in dubbio, non solo soggettivamente ma oggettivamente.
20:52 Se esaminate senza alcun pregiudizio, senza alcuna tradizione se il vostro cervello è avido di scoprire se sia possibile vivere in questo mondo in completa libertà, in pace e quindi in ordine. Ci si deve porre questa domanda. Potete essere un grande scienziato, un grande pittore, un poeta meraviglioso, come Keats, ma scienziati, poeti, pittori hanno le loro sofferenze, dolori e ansie come tutti noi. E fintanto che pensiamo di essere separati, deve esistere il conflitto.. fra gli arabi e gli ebrei, come succede a Beirut tra i neri e i bianchi tra i musulmani e il resto del mondo. Perciò, vi prego, considerate la questione seriamente... - fate lavorare il cervello, non accettate.
22:51 E se questa sia una delle cause di guerra, una delle cause di conflitto tra gli esseri umani, questa errata credenza che ognuno sia completamente diverso, stiamo mettendo in dubbio proprio questo. E se non siamo diversi, allora siamo il resto dell'umanità. Voi siete il resto dell'umanità. Questo comporta una tremenda responsabilità che potrebbe non piacervi. A noi piace evitare le responsabilità.
23:50 Finchè siete violenti, aggressivi, contribuite al resto del mondo, all'aggressività del genere umano, alla violenza. Tutto questo è naturale. Quindi la questione è: se siete il resto dell'umanità siete l'umanità, non una parte dell'umanità, siete il mondo intero. Se lo sentite, se ne vedete la verità allora la prospettiva è completamente diversa. Avete completamente abolito tutte le divisioni. Giusto? Mi domando se ne vedete la verità. Non il sentimentalismo, non un romantico concetto utopistico, ma la realtà di questo, il fatto stesso.
25:33 Perciò esaminiamo la cosa molto più da vicino. Abbiamo detto che il conflitto esiste finchè c'è separazione: tra me e voi, noi e loro, il conflitto deve esistere nelle nostre relazioni tra uomo e donna, come tutti sappiamo. Giusto? Tra voi e vostra moglie, la moglie e il marito la famiglia contro la comunità la comunità contro una comunità più grande, e così via.
26:52 Perchè c'è conflitto nelle nostre relazioni? Vi prego rispondete a queste domande. Che siate sposati, con figli, o non sposati, in tutte le relazioni umane esiste il conflitto finchè il marito o la moglie o l'uomo persegue i propri obiettivi, le proprie ambizioni il proprio appagamento, sia sessualmente che nei riguardi del mondo. Giusto? Questo è un fatto, no? La moglie persegue le proprie forme di piacere e l'uomo fa lo stesso, quindi di fatto non si incontrano mai tranne, forse, a letto. Questo è un fatto.
28:31 Ora, è possibile essere liberi da questa separazione? Allora si può cominciare a indagare la natura di ciò che viene chiamato affetto la natura di che cos'è l'amore - - se siete interessati a tutto questo. Se vi annoiate, potete sempre alzarvi e andarvene. Ma se siete seri, come dobbiamo essere, considerando quel che è diventato il mondo: malato, disordinato, corrotto... - lo sa il cielo quante cose orribili stanno succedendo! Se siete davvero seri, guardando tutto questo bisogna per forza chiedersi: perchè, nelle relazioni intime, dove c'è un senso di affetto tolleranza, accettazione, c'è conflitto, divorzio, odio sapete, tutto quel fermento? E' possibile vivere con qualcuno completamente in pace? Voi siete tutti sposati, probabilmente, no? oppure avete una ragazza. Che cosa dite di tutto questo? E' la vostra vita, non la vita di chi vi parla. E' la vostra vita e dovete rispondere a queste domande davvero serie, senza evaderle.
31:16 Finchè siamo prigionieri di questa illusione di individualità, per quanto stretta... ..sia la nostra relazione con qualcuno, per quanto intima e personale sia l'amicizia - per fuggire dalla solitudine - bisogna rispondere a questa domanda. Perchè tutta la vita è relazione, con la natura, con l'universo e con il più piccolo fiore nel campo; ed è anche relazione con un altro essere umano. Non possiamo vivere senza relazioni. Perfino il monaco che ha preso i voti è in relazione. In queste relazioni il conflitto sembra pervadere tutto. Quindi bisogna cominciare da molto vicino per andare molto lontano. Dobbiamo cominciare da dove siamo, con la nostra famiglia, con noi stessi, se possiamo vivere senza conflitto e quindi in pace.
33:20 Da qui sorge la domanda: come osservate tutto questo? Come osservate - quando dico "voi" non intendo essere personale - come osservate questo conflitto - lo stato attuale del mondo la relazione che c'è tra di voi - come lo osservate? E' molto importante capire la natura e la struttura dell'osservatore. Giusto? Possiamo continuare su questo? Siamo insieme in tutto questo o sto parlando a me stesso? Mi piacerebbe proprio saperlo. Stiamo camminando sullo stesso sentiero, sulla stessa linea facciamo un viaggio insieme, oppure voi siete avanti, o io sono molto indietro? O stiamo camminando insieme, magari tenendoci per mano? Se stiamo camminando insieme, con lo stesso passo guardando il mondo insieme, guardando insieme le nostre relazioni come amici possiamo farci delle domande, mettere in dubbio quello che stiamo dicendo senza ferirci, perchè siamo amici. E da questa amicizia possiamo capire la profondità e la bellezza della relazione in cui non c'è conflitto.
35:49 Quindi la relazione è straordinariamente importante. E' la nostra vita. E finchè c'è conflitto, la relazione diventa molto distruttiva. Supponiamo che io sia sposato (non lo sono) supponiamo che mi renda conto di vivere con una donna ma che in realtà siamo esseri umani separati che seguono linee parallele ma che non si incontrano mai interiormente, psicologicamente. Ora, come osservo il fatto che noi due siamo separati ciascuno con le proprie ambizioni e avidità con le proprie particolari forme di irritazioni - sapete - come lo osservo? Perchè nella mia osservazione posso essere prevenuto, avere dei pregiudizi. Quindi per me è molto importante scoprire la natura dell'osservatore. Giusto? Se non sono chiaro su come osservare in che modo guardare, io posso distorcere tutto quanto. Quindi devo indagare la natura dell'osservatore. Giusto?
37:58 Un grande scienziato - tutti loro pensano di essere grandi - uno scienziato, a meno che non sia molto chiaro, soggettivamente e obiettivamente quando guarda nel microscopio se osserva senza alcun preconcetto, senza alcun pregiudizio il "sè" non entra nella sua osservazione, ..altrimenti la sua osservazione sarà distorta, non vera, non effettiva. Giusto? Allo stesso modo, dobbiamo essere molto chiari sulla natura dell'osservazione, chi è l'osservatore? Siamo insieme su questo? Chi è l'osservatore? Voi guardate quegli alberi, un campo con delle mucche o delle pecore, vedete l'orizzonte illuminato dal sole del mattino. Come osservate tutto questo? Se mai lo fate. Quando guardate un albero o una casa la vostra percezione è bloccata dalla parola che usate. Giusto? Capite? Io posso guardare un francese e dire: "Oh, è francese". Questo significa che tutti i miei pregiudizi, la mia conoscenza dei francesi si frappone fra me e l'osservazione di un uomo che si definisce francese. Giusto? Quindi, posso guardarlo senza tutti i pregiudizi e l'antagonismo? Potete?
40:48 Perciò, l'osservatore è il passato. Giusto? State seguendo? L'osservatore è pieno della sua conoscenza passata... - conoscenza assurda, sciocca, o reale che sia, quella conoscenza blocca la mia osservazione. Giusto? Stiamo seguendo?
41:21 Ora, per osservare la mia relazione con mia moglie o mio marito, devo osservare senza alcun episodio e conoscenza accumulati in precedenza. E' possibile? Capite la mia domanda? Altrimenti non vedo mai mia moglie per la prima volta. Capite? La sto sempre guardando con tutti i ricordi di migliaia di giorni. Ora, è un fatto, che io guardo qualcuno con la conoscenza passata? Una cosa viva non può mai essere osservata con una conoscenza limitata. E la conoscenza è sempre limitata. Capite? Una cosa viva deve essere osservata liberamente, senza tutta l'accumulazione, le esperienze, la conoscenza. Quindi, è possibile per me guardare mia moglie o mio marito la ragazza o quello che volete, senza i ricordi precedenti?
43:14 Avete mai provato? Avete mai provato a guardare un albero senza la parola "albero", a guardare un fiore senza l'etichetta, così da osservare davvero quello che è veramente, senza reazioni soggettive? State seguendo tutto questo? Si? Oppure è come greco per voi, o addirittura cinese?
44:08 Sapete, il nostro cervello è una rete di parole, di ricordi. Non è mai libero di guardare perchè è stato condizionato tramite l'identificazione. Per noi l'identità è molto importante. Io sono indù - qualunque cosa significhi questa sciocca parola mi rassicura, mi dà un senso di sicurezza. Sono le mie radici - come per voi essere inglesi o francesi, tedeschi, sapete, come per il resto del mondo. Possiamo guardare, osservare, senza alcuna identità? Capite? Lo state facendo ora? Oppure proverete a farlo quando andrete a casa? Se lo fate ora, mentre state ascoltando forse siete seduti accanto a vostra moglie o a vostro marito - se lo fate ora l'atto stesso di percezione distrugge quella divisione. Giusto? Se lo fate ora, il che significa che l'azione non è nel tempo. Seguite? Guardate signori, io ho ascoltato queste cose. Ho prestato attenzione a quello che ho sentito. Sono seduto accanto a mia moglie. Sono una persona seria e spero che lo sia anche lei. E vedo che non la guardo in modo libero, senza le vicende passate e tutto il resto. E per me è molto importante avere una relazione con lei - o con lui - in cui non ci sia conflitto perchè se potessi vivere così avrei pace nel cuore e nel cervello. Perciò nello stesso momento in cui ascolto, c'e' la vera percezione di essere in conflitto e che sto guardando lei o lui con tutti i ricordi accumulati, che comunque sono cose morte; e così la guardo.
48:01 Azione è il momento di percezione del fatto senza permettere che il tempo interferisca con l'azione. Capite? Sto trasmettendovi qualcosa? Per la maggior parte di noi, azione implica conflitto. Io devo fare qualcosa. Oggi non voglio andare in ufficio dalle nove alle cinque... - Dio sa perchè ci andate comunque. Vedete signori che cosa stiamo facendo, come stiamo sprecando una vita straordinaria, la vita che è immensa, straordinariamente bella, che ha una grande, indicibile profondità e noi viviamo le nostre vite dalle nove alle cinque. La nostra società lo richiede, i governi lo impongono e le nostre mogli lo vogliono, perchè stare a casa è piuttosto noioso. Tutta la struttura della società impone l'etica del lavoro e noi perdiamo la grandezza e la profondità della vita.
50:12 Allora, posso guardare lei o lui senza alcun ricordo passato? Lo farete ora? Guardate che cosa implica - fatelo e scoprirete come siamo tremendamente legati al passato. La nostra vita è il passato, cioè ricordi passati. Sembra che abbiano una grande presa sul nostro cervello. E diciamo "E' impossibile guardare senza la conoscenza di ieri". Quindi ci arrendiamo e continuiamo nel solito modo, litigando, brontolando, lottando, miseri e infelici - conoscete tutta la faccenda. Mentre, se si vedesse veramente il fatto che il conflitto deve esistere tra due esseri umani, e quindi con tutta l'umanità, finchè c'è questo concetto di "individuo", con i suoi particolari ricordi! Vederlo è agire, senza posporre l'azione. Quando rimandate l'azione, è coinvolto il tempo. Giusto? E nel frattempo succedono altre cose, sorgono altre complicazioni. Mi chiedo se state seguendo. Quindi azione è percezione e azione istantanea, così che il vostro cervello non viene stipato di problemi.
52:58 Non so se avete mai pensato alla questione dei problemi. Perchè mai gli esseri umani hanno dei problemi? La parola "problema" significa qualcosa che vi viene lanciato. E' questo il vero significato etimologico della parola, qualcosa che vi viene lanciato, cioè una sfida. I nostri cervelli, fin dall'infanzia, sono allenati a risolvere problemi. Giusto? Poveri bimbi, a due anni adesso gli insegnano a contare e devono imparare una lingua. Non so se avete seguito queste cose. Fin dall'infanzia: la scuola, il liceo, l'università, la famiglia tutto diventa un problema da risolvere. Quindi trattiamo la vita come un grande problema, perchè il nostro cervello è condizionato così. Non so se lo vedete. Non affrontiamo mai nulla con semplicità, felicemente, tutto diventa un terribile problema da risolvere. Perciò la relazione è diventata un problema. Capite, signori? Siamo insieme in tutto questo? Per l'amor del cielo, ditemi di sì! Quando cerchiamo di risolvere un problema... - dato che i nostri cervelli sono allenati così, a risolvere problemi - nella soluzione di quel problema troviamo altri problemi, proprio da quella stessa soluzione. Non so se lo avete mai notato. Politicamente succede proprio questo. Avete la guerra nelle Falklands dalla quale sorgono innumerevoli problemi.
55:38 Perciò, potete guardare la vita, non come un problema - anche se i problemi esistono - ma avere una mente che sia libera dai problemi? Capite la differenza? I problemi esistono. Ho mal di denti, devo andare dal dentista. Il problema delle tasse - seguite? I problemi esistono. Ma se il mio cervello è libero da problemi, allora posso affrontare quei problemi con facilità. Ma se il mio cervello è allenato, condizionato ad avere a che fare con problemi, io li aumento. Giusto? Mi chiedo se lo vedete.
56:38 C'è per esempio la questione di Dio. E' un problema, se Dio esista o no. La maggior parte dei cristiani crede che ci sia Dio. I buddisti non hanno l'idea di Dio. Nella loro filosofia religiosa Dio non esiste. Hanno fatto di Budda un Dio, ma questa è una faccenda diversa. Ora, questo è un problema. Voi credete, e supponiamo che io non creda. Siete disposti a vedere perchè Dio esiste? - se esiste. Perchè io non ho un alcun credo, nè in un senso nè nell'altro - supponiamo - in realtà io non ho alcun credo in proposito. Potete guardare la questione e scoprire perchè, nell'arco dei tempi, l'uomo ha inventato Dio - inventato, sto usando di proposito questa parola. Spero che non vi offendiate. L'uomo l'ha inventato perchè ha paura. Vuole qualcuno, un agente esterno che lo protegga che gli dia sicurezza, vuole sentire che qualcuno là fuori ha cura di lui. E' un concetto che dà grande conforto. Che sia un'illusione o una realtà non importa. Ma finchè avete questo tipo di credo, vi dà grande conforto. Ora, se credete fortemente in tutto questo ne dubitereste? lo mettereste in questione per scoprire? Oppure avete così paura che non ci pensate nemmeno? Capite? Allora, per scoprire se c'è qualcosa oltre la dimensione umana
59:29 bisogna essere liberi di indagare. Come abbiamo indagato la relazione, dobbiamo essere liberi di indagare, di osservare. E se l'osservatore, se chi indaga ha dei pregiudizi, se è profondamente convinto, anche se esteriormente sembra voler esaminare, la sua ricerca si svolgerà secondo le sue convinzioni. Così, può il cervello essere libero di guardare... - di guardare mia moglie, mio marito i governi, il mio guru, tutto il mondo intorno a me così attentamente, senza lo sfondo delle mie tradizioni, dei valori, dei giudizi? Allora il cervello è completamente attivo, non in frammenti. Capite?
1:00:58 Gli scienziati dicono, probabilmente sapete già queste cose... - in questo caso vi prego di scusarmi se lo ripeto - che solo una parte molto piccola del cervello è attiva nella maggioranza delle persone, e perciò questa visione della vita è frammentaria. Capite? Solo una parte del mio cervello sta attivamente condividendo o attivamente operando nel corso della mia vita, solo una parte. Quindi il cervello non funziona nella sua interezza. Giusto? Capite la questione? Se vi interessa, volete scoprire se il cervello può operare olisticamente, completamente, non solo in parte. Siete interessati a questo genere di cose? Perchè? Per curiosità, o solo per discuterne? Oppure siete seri e dite: "Voglio scoprire se il cervello, che ora è molto limitato... - perchè tutta la conoscenza è limitata. Giusto? Dovete essere proprio sicuri di questo - tutta la conoscenza, sia che si tratti di conoscenza del passato o del futuro, la conoscenza sarà sempre limitata. Nel mondo scientifico stanno facendo sempre più scoperte. Nessuno scienziato può mai dire "La mia conoscenza è completa". Giusto?
1:03:20 La conoscenza è sempre incompleta. Ed essendo la conoscenza incompleta, il pensiero è incompleto. Perchè il pensiero è nato dalla conoscenza come memoria e il pensiero è limitato. Giusto? Senza memoria non avete pensiero senza conoscenza non c'è esistenza come pensiero. E noi funzioniamo, ora, solo con il pensiero limitato. Giusto? Capite? Mi chiedo se state seguendo tutto questo.
1:04:14 Il mio pensiero e il tuo, il pensiero del grande scienziato o dell'individuo senza istruzione, il loro pensare è simile. Il pensare è simile. Possono esprimerlo in modo diverso ma quel pensiero è limitato. Giusto? Perciò, finchè il nostro pensare è la base della nostra azione la base della nostra vita, il cervello non può mai funzionare nella sua interezza. Giusto? Vedetelo con la logica, vi prego. Le nostre vite sono frammentarie: io sono un uomo d'affari, uno scienziato, un pittore - giusto? - e così via, così via. Siamo tutti definiti in categorie. Perciò la nostra vita è frammentaria, perchè il nostro pensiero è limitato e deve per forza essere frammentario. Lo accettereste? Non accettatelo, vedetene il fatto, d'accordo? Siete tutti così dubbiosi, vero? Perchè stiamo incidendo proprio alla radice della nostra vita, che è il pensare. Abbiamo costruito cattedrali meravigliose, grandi architetture grandi strumenti di guerra, i computer ecc., tutti i prodotti del pensiero. E tutto quello che c'è nelle cattedrali e nelle chiese parrocchiali è prodotto dal pensiero. Giusto? Nessuno lo può negare - tutti i paramenti, gli abiti indossati dai preti sono copiati in parte dagli egizi... - il pensiero ha prodotto tutto questo. E il pensiero ha inventato anche Dio. Ora, la questione è se bisogna eliminare completamente il pensiero.
1:07:38 E chi è l'entità che eliminerà tutto il pensiero? E' ancora il pensiero. Giusto? Mi domando se lo vedete. La vostra meditazione... - se qualcuno di voi indulge in questo genere di cose - è per eliminare il pensiero. Ma non esaminate mai chi è questo "eliminatore" che dice "Non devo pensare"? E' sempre il pensiero che dice: "Per Giove, se non penso potrei ottenere qualcosa". Tuttavia il pensiero è necessario, la conoscenza è necessaria, in certi campi altrimenti non potreste andare a casa o scrivere una lettera non potreste parlare inglese ecc. ecc.
1:08:41 Quindi il pensiero è stato lo strumento della nostra frammentazione. E bisogna osservarlo, senza chiedersi come sbarazzarsi del pensiero ma osservare il fatto che il pensiero è necessario in certi campi mentre può non essere affatto necessario in campo psicologico. Se nelle nostre relazioni reciproche il pensiero è lo strumento che è, allora il pensiero stesso è il fattore di divisione. Bisogna vederlo, non chiedersi che cosa fare. Vederne il pericolo, e allora vi allontanate dal pericolo. Come da un precipizio, da un animale pericoloso, voi scappate via. Allo stesso modo, il pensiero è pericoloso nel mondo psicologico. Mi domando se lo vedete. Il pensiero è necessario in certi campi. Perciò, se lo osservate molto attentamente, senza pregiudizi allora il pensiero comincia a renderi conto di qual è il suo posto. Scusate, ho parlato 10 minuti in più. Ci incontreremo sabato e domenica prossima per i discorsi poi martedì e giovedì, ci sono tantissime domande. Vedremo queste domande dopodomani mattina.