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BR84T1 - The cause of conflict in relationship



2:01 Krishnamurti: Oh Signore, quanta gente!
2:24 Ci saranno quattro discorsi e due incontri di domande e risposte in questi dieci giorni. Vorrei ricordarvi, se posso, che questo non è un intrattenimento. Non è qualcosa che seguite per un giorno, o un'ora ascoltando qualche discorso, o delle domande, si tratta piuttosto di una questione molto seria. E se siete venuti qui per curiosità o perché avete visto qualcosa in TV e volete ascoltare questo tizio, questo non è sufficiente. Questo è un raduno di persone serie, almeno si spera. E non stiamo cercando assolutamente di convincervi di nulla. di nessuna nuova teoria, nessuna conclusione, nuovi concetti o ideali. Per chi vi parla tutte queste cose sono davvero un abominio, non hanno significato nella vita quotidiana. Non è qualcosa di popolare. La popolarità è l'ultima cosa desiderata. Quello che conta, ci sembra, è che prendiamo in considerazione, insieme, oggettivamente e soggettivamente, tutti i problemi, tutti i conflitti, le lotte, i dolori, la sofferenza, la paura e così via, durante questi discorsi e domande risposte, Vi prego, tenete presente, se posso ricordarvelo, e continueremo a ricordarvelo, che chi vi parla non ha autorità come persona. Questo non è un culto della personalità, o qualcosa su cui essere d'accordo o in disaccordo. Perché dobbiamo far lavorare i cervelli, con ragione, logica, razionalità. Senza dire: "Lei mi piace, quindi sono d'accordo con lei", o: "Lei è una strana persona, quindi non sono d'accordo con lei", ma piuttosto che rifletteremo insieme. Non essere d'accordo o in disaccorso, ma osservare insieme l'intero fenomeno dell'esistenza, la nostra vita quotidiana, il nostro modo di vivere, i nostri pensieri, le emozioni, le reazioni.
7:09 Indagando in profondità l'intero processo del vivere, cosa succede fuori nel mondo, oggettivamente, e cosa accade dentro, soggettivamente. Questo è a livello psicologico, o se non vi piace la parola "soggettivo" o stato mentale, nella pelle, non parlo delle ossa, del sangue dei nervi, e così via, ma di tutto ciò che è inesplorato, da ognuno di noi, sebbene gli specialisti lo abbiano esplorato superficialmente. Ma insieme, e chi vi parla intende insieme, non che egli parli e metta insieme certe idee, ma piuttosto che insieme osserviamo questi eventi straordinari delle nostre vite: i conflitti, i tanti, tanti problemi umani, i problemi di relazione, perché gli esseri umani si feriscono, psicologicamente feriti. Ma parleremo anche insieme di tutta la questione della paura: se sia mai possibile essere liberi dalla paura, innanzitutto, non esternamente, oggettivamente, ma soggettivamente, internamente, essere completamente liberi dalla paura. Rifletteremo insieme della questione del piacere che gli esseri umani in modi diversi inseguono. Inoltre, dell'enorme fardello del dolore, non solo del singolo, ma dell'umanità.
9:50 E parleremo insieme della questione della religione. Non di quella organizzata, non quella in cui credete o meno, ma la questione di cosa sia la religione, cosa sia quello stato mentale che è libero e capace di percepire ciò che è sacro, vero. E discuteremo insieme anche della morte, che è il destino di ogni essere umano nel mondo. Una cosa di cui si ha certezza assoluta. Parleremo insieme anche della meditazione, e così via.
10:46 Siamo preoccupati con tutti gli aspetti della nostra vita, non solo di uno. Neppure con un modo particolare ma l'intera nostra esistenza su questa terra. Parleremo insieme anche di cosa sia la bellezza. Se non vi è bellezza, non vi è verità. Non solo la bellezza esteriore, dell'ambiente. ma anche del senso di ciò che è davvero bello. Perciò stiamo per, insieme, senza alcun tipo di persuasione o istigazione, o ricompensa o punizione, pensare insieme, osservare insieme, fare un lungo viaggio dentro noi stessi, un lungo viaggio oggettivmente nel mondo e anche soggettivamente, interiormente. E per farlo in maniera attenta, precisa minuziosa, ci deve essere la qualità del dubbio, dello scetticismo, dell'interrogazione, non accettare mai nulla, né la propria esperienza, o quella di un altro o nessun concetto filosofico, teoretico o ideologico. Se siamo preparati per questo, ognuno di noi, allora vediamo da noi quanto importante è, quanto serio è, non è una cosa per cui venire il fine settimana, e credo sia un weekend lungo questo, ma piuttosto qualcosa a cui dare le nostre energie, e avremo un po' di svago, almeno una o due ore questa mattina. E parleremo di questi problemi insieme.
14:00 Che significa: si devono mettere da parte per ora, se volete, o completamente, i propri pregiudizi, i propri preconcetti, le proprie opinioni più o meno ostinate, perché distorgono, ostacolano, bloccano, quando avrà luogo la corretta percezione. Possiamo intraprendere insieme questo viaggio? Senza uno sforzo tremendo, ma piuttosto esitando, tentando, non seguendo nessuno. Non c'è nessun guru, nessuna di quelle assurdità. Nelle cosiddette questioni soggettive, piscologiche, non c'è autorità, nemmeno l'autorità della propria esperienza, l'autorità del proprio sapere - e tutto il sapere è limitato. Affronteremo insieme tutto questo. Oppure obbedire a qualche concetto. Tutto ciò impedisce, ovviamente, una percezione chiara. È possibile tutto questo? Essere liberi dalle proprie conclusioni, i concetti, le immagini, che ognuno ha costruito come guida, o alcuni ideali proiettati dal pensiero in opposizione o in connivenza con il presente, cosicché il cervello diventi libero, attivo, così possiamo osservare, pensare e iniziare questa esplorazione nel mondo, sia fuori che dentro di noi.
17:20 Questi discorsi, e domande e risposte, riguardano questo. In questo campo non c'è autorità. Ognuno di noi è responsabile per le proprie azioni, pensieri, per il modo in cui vive così via. E se vogliamo incolpare gli altri per l'ambiente, o la società, la società è quello che ne abbiamo fatto. La struttura sociale è ciò che gli esseri umani hanno prodotto nei secoli. Per mezzo della loro ambizione, della loro competizione, aggressività, paura, piacere e così via. Dunque la società nella quale viviamo, che è corrotta, che si prepara alla guerra è la conseguenza, il risultato del nostro modo di vivere, del modo di pensare e sentire, e così via.
19:12 Considerando tutto questo, stiamo sprecando le nostra vita? Lo spreco è il conflitto. Il conflitto nel quale viviamo, di continuo dal momento in cui nasciamo, sino alla nostra morte. Questo è un fatto. Gli esseri umani non sono mai stati capaci di risolvere il loro problema. Che è una faccenda molto complessa, se gli esseri umani in tutto il mondo, inclusi tutti noi qui, possano mai essere liberi da ogni tipo di conflitto. O è naturale per gli esseri umani, sia storicamente che attualmente, che dobbiamo vivere non solo internamente in conflitto, ma anche esternamente, attraverso guerre perpetue, uccidendosi a vicenda. Forse in passato si uccidevano cinque o sei mila persone, oggi si posso gasare un milione di esseri umani con una bomba. E questo è chiamato progresso. Ogni nazione nel mondo sta raggruppando armi, che come voi sapete, sono fornite da questo paese -80% delle quali va all'estero, di armi, come l'America, la Russia, la Germania e così via.
21:38 Abbiamo accettato tutto ciò come un modo di vivere naturale: conflitto, carneficina, mutilandoci a vicenda, terrorismo, e tutto ciò che sta accadendo nel mondo. E a quanto pare, non sembra che ce ne importi. Diciamo che tutto è in lotta, la natura. C'è scontro nella natura, conflitto, uccisione, - la tigre, il cervo, e così via. Perciò è naturale per gli esseri umani uccidersi a vicenda, anche se la loro religione, la loro cosiddetta religione, il loro credo dice di vivere in pace, di amarsi l'un l'altro, che è stato detto migliaia e migliaia di anni prima, non solo dal cristianesimo. La cristianità ha ucciso probabilmente più persone di qualsiasi altro sistema religioso.
23:07 Abbiamo accettato il conflitto come naturale, inevitabile. Il conflitto gli uni con gli altri - uomo, donna. E ci si chiede, lungo questi 50,000 anni di evoluzione, siamo giunti all'apice dei cosiddetti esseri umani evoluti, è naturale questo, è inevitabile che noi dobbiamo vivere nel conflitto - giusto?
24:08 Possiamo affrontare questo insieme? E vedere se possiamo davvero capirlo, nel profondo, non verbalmente, non intellettualmente, ma vedere il fatto, il fatto che siamo in conflitto. E se sia possibile porvi fine? Cos'è il conflitto? Sono gli ideali che favoriscono il conflitto? Sono tutte le forme del futuro e del presente, ad essere responsabili per il nostro conflitto? Il futuro non lo si conosce e il presente è il passato. Il passato è in conflitto con il presente e con il futuro. Spero che stiate seguendo tutto ciò. È conflitto la dualità del piacere e del disprezzo, del buono e del cattivo, cosa dovrebbe essere e cos'è? Il conflitto nasce da questi fattori? E' un fatto scontato, se si è del tutto consapevoli e seri che si vive in conflitto. Dall'infanzia, i brevi o lunghi anni dell'esistenza di ognuno, il conflitto sembra essere uno dei fattori principali della vita. A meno che non si scopra da soli la causa del conflitto, limitandosi all'espressione esterna del conflitto, avrà davvero poco significato. Qual è la causa del conflitto? Quando vi è una causa con il suo effetto, quando essa è compresa profondamente, non solo verbalmente, teoreticamente o intellettualmente, bensì come un fatto della propria vita, compreso profondamente, allora la causa cessa. E quindi anche il conflitto cessa.
27:55 Perciò siamo qui insieme a cercare quale sia la causa del conflitto. La causa, la sua origine. E se ovviamente, ammettete che il conflitto è inevitabile, naturale, in quanto gli esseri umani nell'ultimo millennio hanno vissuto in conflitto, perché non dovremmo anche noi? Questo tipo di argomentazione è piuttosto, se posso dirlo, stupida, inetta. Ma se la si affronta, si esamina, si percepisce, si ha un'intuizione della causa del conflitto, ecco che forse questo cesserà. Scoprire la causa, non è un processo di analisi. L'analisi implica, chi analizza e chi è analizzato. Giusto? Chi dice: "Devo trovare la causa di questo conflitto" e inizia a investigare come se fosse qualcosa di esterno da sé, e analizza quello. Non è forse chi analizza anche l'analizzato? Vi prego soffermatevi un po' su questo, se volete.
29:54 Ci chiediamo: non è l'analizzante - o posta diversamente - è l'analizzante diverso da ciò che analizza? Chi è l'analizzante? A parte gli psicologi, psichiatri professionisti, ciò che stiamo facendo ora, è comprendere la causalità del conflitto. È il conflitto, la sua causa, ciò che va analizzato? Se analizzate la causa, chi è dunque l'analizzante? Giusto? E' diverso da ciò che sta analizzando? Comprendete la mia domanda? Sto parlando da solo? Siete davvero interessati?
31:24 R: Si.
31:25 K: No vi prego. non incoraggiate chi parla. Non vale la pena. Siete davvero interessati?
31:34 R: Si.
31:35 K: No, vi prego questo è molto serio, comprendete? Non è solo per un'ora. E' la vostra vita. Il vostro modo di vivere, l'intera questione dell'amore, tenerezza, cura, affetto, tutto questo è coinvolto. Non è solo essere d'accordo con chi vi parla, che diventerebbe piuttosto assurdo. Se siete davvero, profondamente interessati, in quello che è la ricerca per ognuno, non tramite chi vi parla, ma per voi stessi, di trovare la causa del conflitto. Quando si scopre la causa, il suo effetto scompare in quanto tutto - qualsiasi causa può essere cambiata. Se si ha un mal di denti o un mal di testa, c'è una causa. E quando si trova la causa, la malattia scompare. Analogamente, se possiamo trovare la causa, o le cause del perché viviamo in un conflitto perpetuo, immergendoci profondamente in questo, non si tratta di un processo di analisi in quanto l'analisi implica una divisione tra chi analizza e chi è analizzato. Quindi in quel processo di analisi c'è ancora conflitto. Spero che comprendiate tutto ciò. Se possiamo osservare il fatto, o arrivare al fatto della causa, il che richiede attenzione, cura, profonda urgenza di scoprire, passione per uscire dal conflitto - ciò richiede energia. E l'analisi è un processo che spreca energia.
34:14 Dunque è possibile osservare chiaramente, percepire, avere un'intuizione rispetto alla causalità del conflitto? Se possiamo trovare la causa, questa cosa sparirà del tutto, l'effetto che è il conflitto.
34:40 Stiamo provando - chiedendo, non provando - ci stiamo chiedendo: è il pensiero la causa? Il pensiero stesso. Chi vi parla sta mostrando queste cose, non siate d'accordo o in disaccordo, stiamo esaminando É questo senso di dualità che abbiamo, la causa di questa divisione fra ciò che sono e ciò che dovrei essere? Ciò "che dovrei essere" è una proiezione del pensiero. È così, se non ci piace come viviamo, o è doloroso, allora proiettiamo un concetto di un modo migliore di vivere, un ideale, e ci conformiamo a quell'ideale, e quindi vi è conflitto. Tra la realtà e l'ideale. È questa la causa - una delle cause del conflitto? Che significa non affrontare mai ciò che è. Giusto? Allontanandosi sempre, scappando, dall'osservare veramente la realtà, la pochezza della nostra vita, le idiosincrasie e così via.
36:43 Osservare senza pregiudizio, opinione, senza lo sfondo della propria cultura, condizionamento. È possibile? Oppure è dato solo a pochi, all'elite, e dunque non è una cosa dalla quale ci possiamo liberare? Capite tutte queste domande?
37:29 Una delle cause del conflitto è il tempo? Che è il futuro, il presente, il passato. Capite? Tutto a posto? Stiamo andando insieme almeno un po'? Questo è, il passato, tutta la nostra esperienza, conoscenza, tradizione, tutte le cose che abbiamo imparato, che è il nostro sapere, tutta la nostra formazione che è il passato, la tradizione, che sta agendo ora, che è il presente, e il futuro sarà ciò che siamo ora. Giusto? Il domani è ciò che sono oggi, leggermente diverso, forse, nei contorni, nei fronzoli, ma domani sarà ciò che sono ora. Questo è ovvio, a meno di un cambiamento radicale, allora il domani sarà completamente diverso. Questo è, tutto il tempo è contenuto nel presente. Il passato, il presente, il futuro. Tutto ciò è adesso - giusto? Dunque il futuro è adesso. Il domani è adesso. Il pensiero è uno dei fattori del conflitto? Giusto? Stiamo esaminando, lo stiamo approfondendo, non stiamo pronunciando una frase dogmatica. Ci stiamo domandando se il pensiero, l'intero processo del pensare, sia una delle cause alla base del conflitto, che in ultima analisi, è anche guerra. Giusto? Per cui si deve indagare, come abbiamo fatto, su cosa sia il tempo. Il tempo è il passato, il presente e il futuro. È una continua serie di movimenti associati. Sicché il tempo è il passato, il presente e il futuro. E quel tempo è contenuto nell'adesso. É quello uno dei fattori del conflitto: il tempo?
41:22 Ci stiamo chiedendo anche: il pensiero, l'intero processo del pensare, sia oggettivamente che soggettivamente, pensare, è anche quella una delle cause principali del conflitto? E per affrontare questo bisogna chiedersi: cos'è il pensiero? Passiamo i nostri giorni, notti, anni pensando. Tutte le nostre azioni sono basate sul pensiero. Nella relazione con l'altro il pensare gioca un ruolo incredibile. Pensare è parte del riconoscimento, della conoscenza. Il pensiero ha fatto oggettivamente cose straordinarie, dall'ultima bomba, la bomba atomica, fino alla struttura di ceramica più complicata, le grandi navi da battaglia, i sottomarini, i computers. Inoltre il pensiero ha dato all'umanità medicine, la chirurgia e così via.
43:14 Quindi bisogna indagare su cosa sia il pensiero? Quando la domanda è posta, cosa sia il pensiero, state pensando, o ascoltando la domanda, cosa sia il pensiero, e osservare il pensiero? Avete capito? No, non siate d'accordo, questo è... Qualcuno vi sta chiedendo: cos'è il pensiero? Voi subito trovate cosa sia, ci lavorate, o analizzate, ricercate, o ascoltate la domanda - capite? Ascoltare, significa che ci debba essere una qualità di silenzio, mentre state ascoltanto - giusto?
44:41 Ci stiamo chiedendo: cos'è il pensiero? Forse non ve lo siete mai chiesti o forse gli esperti non hanno scritto a riguardo. Forse siete abituati a ciò che vi è stato detto dagli esperti cosa sia il pensiero e voi lo ripetete. Ma non è questo - questo impedisce l'indagine rispetto a ciò che è il pensiero, state semplicemente ripetendo ciò che il pensiero non è. Dunque cos'è il pensiero? Qual è l'origine del pensiero? Il pensiero che ha messo l'uomo sulla Luna, il pensiero che ha diviso il mondo in nazionalità, il pensiero che ha fatto le guerre, il pensiero fra voi e vostra moglie, e marito, ragazza, ragazzo, e così via, cos'è quest'incredibile energia di pensiero? Non è forse il pensare un processo di memoria? Giusto? Un processo di memoria. La memoria è immagazzinata nel cervello, la memoria viene insieme al sapere, il sapere è basato sull'esperienza - giusto? Tutto il sapere scientifico è basato sull'esperimento, teorie, ipotesi, conoscenza. Aggiungendo sempre di più. In ogni campo, che sia in campo matematico, biologico, aerodinamico e così via, in ogni campo il sapere è basato sull'esperienza. Dove c'è conoscenza accumulata nel tempo, l'esperienza viene limitata, quindi la conoscenza è limitata - giusto? sia ora che nel futuro. Perché la conoscenza è sempre limitata. E quindi la memoria è limitata, e di conseguenza il pensiero è limitato. Ogni cosa che è limitata crea conflitto - giusto? Se si pensa a se stessi da mattina a sera, e la maggior parte delle persone lo fa, le loro preoccupazioni, problemi, ciò che piace, ciò che non piace, sono eternamente preoccupati con loro stessi, questo è un modo molto molto limitato di vivere, per cui ciò che è limitato porta inevitabilmente al conflitto. Quando la Gran Bretagna dice: "Siamo britannici", è molto limitato, di conseguenza sono perennemente in guerra, hanno perso imperi - sapete tutta la storia. La Francia è limitata, e così lo è ogni paese, cercando la sicurezza, creando confini di pensiero, cultura, linguaggio, di conseguenza è limitato. Quindi ogni forma di limitazione porta inevitabilmente al conflitto. E si trova sicurezza nei propri limiti - giusto? In quanto il cervello cerca di continuo una qualche forma di sicurezza, tanto la sicurezza illusoria che quella reale. E la maggior parte di noi vuole sicurezza, sotto forma d'illusione. Questi sono fatti. Il pensiero, essendo sempre limitato, può pensare in modo espansivo, può immaginare un orizzonte infinito, un universo infinito, ma in quanto pensa e immagina, di conseguenza è limitato.
50:31 Laddove vi è una limitazione ci deve essere una guerra, un conflitto perché quella limitazione divide, separa. Ci siamo sino a qui almeno un po'? Quando vedete questo, cesserete di essere britannici, cesserete di essere tedeschi, francesi, indiani, e tutte quelle assurdità? Perché così il vostro cervello è straordinariamente libero dalle limitazioni, e ha quindi un'energia incredibile. Le limitazioni sono uno spreco di vita. Lo capite? Quando pensiamo a noi stessi, ossia, come meditare, come diventare religiosi, come essere felici, come essere - sapete no? Come essere liberi dai problemi, tutto ciò è pensare a noi stessi. Quel modo di pensare è molto limitato, e quindi nella nostra relazione c'è sempre conflitto. Quindi il pensiero e il tempo, abbiamo detto, sono le cause principali del conflitto. Se si comprende questo profondamente, non verbalmente, non solo ripetendo ciò che qualcuno ha detto, bensì è la vostra percezione che sta vedendo la realtà di ciò, quella percezione libera il cervello dal conflitto.
52:58 Una domanda sorge da questo: è possibile nella relazione con l'altro - uomo, donna, ragazzo, ragazza e tutto il resto - possiamo vivere in una relazione dove non vi sia l'ombra di un conflitto? Siete stanchi? Possiamo continuare?
53:42 Per capire questo, dobbiamo esaminare quali siano le nostre relazioni, realmente, non come pensiamo dovrebbe essere. Il fatto reale della nostra relazione con l'altro, che sia un uomo o donna, uomo e uomo, e così via, qual è la nostra relazione? Non possiamo esistere da soli. Si può andare in un monastero, oppure andare in un paese asiatico, inclusa l'India, e sparire nelle montagne in cerca di qualche verità, o di qualche guru, tutta quella roba - senza senso. Non si può vivere sulla Terra senza relazione. La relazione è la cosa più importante nella vita. E in quella relazione c'è conflitto, con o senza matrimonio, divorzio o non divorzio, l'intera faccenda. In quella relazione, cosa sta realmente accadendo? Al di là del bisogno sessuale di ciascuno, stiamo usandoci, sfruttandoci, cercando di esaudire i nostri desideri, i nostri bisogni reciprocamente? Che relazione ha questo conflitto con l'amore? Nella relazione. Possono coesistere insieme? Può la gelosia, l'antagonismo, ognuno ricercando il proprio modo, ognuno inseguendo le proprie ambizioni, necessità? E incontrarsi sessualmente e avere bambini, ma il conflitto continua. E nella relazione, ci può essere la fine di tutto questo?
57:02 Di nuovo, qual è la causa di questo conflitto nella relazione? È il desiderio? È l'ossessione di possedersi, di dipendere l'uno dall'altro - "Non posso vivere senza di lui o lei". Questa dipendenza implica possesso, possessività, e dove c'è possessività c'è debolezza - giusto?
57:53 Chi vi parla vi sta raccontando una fiaba? O sta descrivendo, dichiarando dei fatti? E quei fatti sono: non c'è amore. Possiamo parlare di amore - "Oh, come la amo" - conoscete molto bene tutta quella storia. In quello c'è dipendenza, attaccamento, paura, antagonismo, gradualmente anche gelosia - mi seguite? - tutto il meccanismo della relazione umana con tutta la sua agonia, paura, perdita, conquista, disperazione, depressione - conoscete tutto questo. Non è così? Come siete silenziosi quando si tratta dei fatti reali. E come può finire tutto questo affinché si possa avere una relazione vera gli uni con gli altri, tra uomo e donna. E conoscersi l'un l'altro? Vi prego, prendetelo in considerazione, guardatelo. Conosco mia moglie, che è cosa? Quando dite, "La conosco, è mia moglie", cosa significa? O è la mia ragazza, o qualsiasi cosa sia, in realtà. É tutto il piacere, il dolore, l'ansia, la gelosia, lo sforzo, con qualche sprazzo occasionale di tenerezza? Tutto ciò è parte dell'amore? L'attaccamento è amore? Signore, sto facendo queste domande, approfonditele, scopritele, signori. Si è attaccati alla propria moglie, un'attaccamento terribile. Cosa implica quell'attaccamento? Che non si può stare soli, quindi bisogna dipendere da qualcuno, che sia un marito uno psichiatra, o sapete, un guru, e tutto quel marciume là! Quando c'è attaccamento c'è paura della perdita. Quando c'è attaccamento c'è un senso di profonda possessività, che nutre la paura - sapete tutto questo.
1:01:50 Possiamo quindi guardare alla realtà della nostra relazione e scoprire da soli il posto che spetta al pensiero nella relazione. Come abbiamo detto, il pensiero è limitato, che è un fatto. E se nella relazione il pensiero gioca un ruolo prominente, dunque in quella relazione, quel ruolo è limitante, quindi la nostra relazione con l'altro è limitata, e questo inevitabilmente nutre il conflitto. C'è il conflitto fra arabi e israeliani in quanto ognuno è attaccato ai propri condizionamenti, che sono stati programmati, ogni essere umano è programmato, come un computer. So che sembra crudele ma è un fatto. Se vi viene detto sin da bambini, sei indiano, appartieni a un certo tipo, o una certa categoria, socialmente, religiosamente, e sei condizionato, e per il resto della vita si è indiani, inglesi, francesi, tedeschi, o qualsiasi altra cosa sia. Volete includere anche la Russia? Si. Quindi ecco.
1:04:00 La nostra relazione, che dovrebbe essere la cosa più straordinaria della vita, è una della cause dello spreco della nostra vita. Stiamo sprecando le nostre vite nella nostra relazione. E quando vedi la realtà di questo, gli dai attenzione, che è, comprendere molto profondamente la natura del tempo e del pensiero, che non ha niente a che vedere con l'amore. Il pensiero e il tempo sono un movimento nel cervello. E l'amore è fuori dal cervello. Vi prego, esaminatelo con attenzione perché quello che è dentro alla testa è molto importante: come funziona, quali sono i blocchi, perché è limitato, perché c'è questo costante senso di chiacchiericcio, pensiero dopo pensiero, una serie di associazioni, reazioni, risposte, l'intero deposito della memoria, e ovviamente la memoria non è amore. Perciò l'amore non è nel cervello, nella testa. E quando viviamo solamente nella testa tutto il tempo, tutti i giorni della nostra vita, pensando, pensando, pensando, problema dopo problema, che è vivere nella limitazione, questo inevitabilmente nutre il conflitto e la miseria.
1:06:57 Avete ascoltato tutto ciò, sempre che abbiate ascoltato del tutto, cosa facciamo riguardo a questo? Continuiamo con il vecchio modo? O vediamo la realtà della nostra vita, il nostro quotidiano, e vediamo le varie classificazioni, divisioni, limitazioni, e analizziamo, ricerchiamo giorno dopo giorno, non lasciamo che nessun pensiero sfugga senza essere compreso? Oppure siamo diventati così abituati a tutto, abituati alla religione, abituati al nostro modo di vivere, accettando tutto. Quello che vogliamo veramente è una vita semplice! Quello che vogliamo è la comodità, una certa sicurezza, sia esternamente che internamente, biologicamente e oggettivamente. Non ci chiediamo mai se ci sia sicurezza del tutto? C'è sicurezza fuori, in ogni nazione? Se, quando vi è sicurezza in una comunità; in uno stato cooperativo, o sotto una dittatura, totalitaria, o un tipo diverso di dittatori, c'è sicurezza quando c'è guerra? Ogni giorno stanno perpetrando guerre. C'è sicurezza fuori? Questa è la minaccia. E internamente, psicologicamente, c'è sicurezza, che è molto importante scoprire prima: se vi sia una profonda sicurezza interiore, incolumità, protezione, c'è? Cos'è la sicurezza? Esternamente, voi potete avere assicurazione, mutuo, sapete, tutto il resto, non andrò oltre in questa questione. Si deve avere sicurezza esteriore - una casa, un appartamento, tenda, in qualche modo un tetto sotto cui dormire e vivere, abiti e tutto il resto. Questo si deve avere. Ogni essere umano nel mondo, deve avere questo. E questo è stato negato attraverso le nazionalità, - capite? - attraverso la divisione, Gran Bretagna, Francia, India, Russia, America, etc. Quindi interiormente, c'è sicurezza? Si può inventare un'illusione - Dio, l'illusione assoluta. E ci si può aggrappare, rimanere attaccati, E storicamente abbiamo vissuto millenni dopo millenni in questa illusione? con i preti, i rituali, e tutta quella faccenda, il potere. Giusto? Il potere, la posizione, lo status - esternamente, questo è molto importante per le persone che vogliono il potere. E il potere è stranamente distruttivo, che sia potere politico, potere religioso, o il potere nei confronti della moglie o del marito, o il potere del guru - santo cielo , pensateci! Che è il prete e così via.
1:12:39 Dunque, dove c'è sicurezza per gli esseri umani? Per favore fatevi questa domanda. Dove avete, come esseri umani che vivete sulla terra, che è così meravigliosa che viene distrutta lentamente, dov'è la nostra sicurezza? Sicurezza significa qualcosa di permanente, qualcosa che non cambia, che non scompare, che è fermo, solido, immobile. C'è questa sicurezza? Perché il cervello ha bisogno di sicurezza, altrimenti non può funzionare ai massimi livelli. Ma ha trovato diverse forme di sicurezza: illusioni, ideologie, famiglie, nazioni, tribalismi, varie forme esterne di sicurezza, ma l'essere umano non ha mai trovato un senso interiore profondo, durevole, immutabile di sicurezza. E c'è questo tipo di sicurezza? Se c'è, si deve... se la si incontra, allora non c'è paura di alcun tipo. É eterna.
1:15:09 Quindi c'è tale sicurezza? Il pensiero non può fornire tale sicurezza perché il pensiero come abbiamo detto, è limitato. Qualsiasi cosa abbia inventato è ancora limitato. E abbiamo vissuto nel campo della limitazione del pensiero. E in quello non vi è possibilità alcuna di avere sicurezza, quindi il nostro cervello sta sempre cercando, domandando, interrogando, esigente, pauroso, incerto, depresso - state seguendo? - l'intero processo della nostra attività. E la sicurezza - c'è una cosa come la sicurezza. Ma questo richiede una grande ricerca. La sicurezza nella libertà. La libertà non è da qualcosa: libertà dalla paura, libertà dall'ansia e così via. Quelle sono solo parziali, limitate La libertà non è limitata. C'è una tale libertà? E chi sta chiedendo questa domanda? L'uomo in prigione si chiede: "C'è una tale libertà?" Egli può solo trovate tale libertà se lascia la prigione. Ma noi vogliamo vivere in prigione mentre chiediamo la libertà. Giusto? Questa è un'ovvietà. Amiamo la nostra prigione, o non ne siamo consci. E quando si è notata, la prigione, tutto ciò che si fa è cercare di accettare le parole - conoscete tutta la questione - ma non si rompe la prigione, non si distrugge la prigione. E dove c'è libertà c'è intelligenza. È quell'intelligenza di cui parleremo mentre andremo avanti. Quell'intelligenza di per sé è sicurezza assoluta, incrollabile. In quanto non dipende da nulla, né dall'ambiente, da una persona, o da qualsiasi tipo di ideologia.
1:18:50 Quindi, iniziamo questa mattina a discutere insieme dell'enorme problema di vivere, che sta diventando molto, molto, molto complesso. E in quanto complesso deve essere approcciato molto semplicemente. Non con una mente semplice ma con umiltà e semplicità. Non la semplicità dei vestiti e tutto quello, ma la semplicità di un cervello che inizia un viaggio e deve continuare fino a che non ne trova la fine.
1:19:50 Abbiamo parlato per un'ora e un quarto. Penso sia abbastanza per questa mattina. Incontriamoci domani mattina, se volete, e continueremo da dove abbiamo interrotto.