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BR84T2 - Looking at fear, that extraordinary jewel



1:59 Krishnamurti: Possiamo continuare con ciò di cui stavamo parlando ieri mattina?
2:12 Penso sia importante ricordarvi, se posso, se si può, che questo non è intrattenimento, non è un fine settimana di svago in un posto carino. Mi spiace per il cattivo tempo, ma questo è! Siamo in Inghilterra! Non stiamo cercando di convincervi di nessuna ideologia, di nessun concetto, o di una serie di indagini programmate. Ma piuttosto stiamo tutti pensando insieme, se possiamo, rispetto ai nostri problemi, non solo umani, psicologici, psichici, ma anche dei problemi al di fuori di noi, fuori nel mondo che è così pieno di pericoli: terroristi, impegni ideologici, - i comunisti e i cosiddetti democratici, i totalitarismi e le dittature, e anche tutte le grandi invenzioni che avvengono nel mondo. Invenzioni terribili, non solo per distruggere l'uomo e distruggere la Terra, ma anche grandi invenzioni per distorcere il cervello degli esseri umani. Ci sono i computer, che sono una cosa molto importante: abbiamo parlato di questo con alcuni specialisti che li stanno costruendo e si occupano di computer - in America e così via, e qui. I computer probabilmente possono fare quasi tutto ciò che fa un essere umano: pensare più velocemente, calcolare più rapidamente - in un attimo. Contenere un milione di ricordi in un piccolo chip. E anche, che cosa accadrà al cervello umano quando il computer che può fare quasi tutto - il cervello umano avvizzirà? Vi prego di considerare tutti questi problemi. Riuscirà il cervello umano, il nostro cervello, che si è sforzato, ha lottato, aggressivo, competitivo, calcolatore, lavorando senza sosta per guadagnare denaro per raggiungere dei concetti ideologici e perseguirli. E il computer può fare tutto questo meglio di chiunque di noi. E allora cosa succede al cervello umano, che ora è occupato con se stesso, avvizzirà? O rimarrà invischiato nel vasto mondo dell'intrattenimento, nell'industria del divertimento, non solo il cinema, la televisione, tutti gli svaghi religiosi che si svolgono nel mondo nel nome di Dio, che è un'altra forma d'intrattenimento, che si faccia nei templi in India, o a Roma, o in qualche moschea, è sempre intrattenimento. O il cervello si occuperà di qualcosa di più vasto, grande e profondo. Cioè, guardarsi dentro, non in modo egoistico ed egocentrico, ma piuttosto rivolgendosi a qualcosa al di là di tutto quello che l'uomo ha accumulato per millenni su millenni. Trovare qualcosa di vasto, immenso, che non si può misurare a parole, con il pensiero e così via.
7:42 Quindi, non solo siamo di fronte a una crisi psicologica mondiale, una crisi nella nostra coscienza, ma vi è anche una crisi che sta accadendo nel mondo oggi. Ne stavamo parlando ieri mattina, e ne stiamo parlando insieme, stiamo parlando dei nostri problemi, non problemi matematici, o geografici, o altri tipi di problemi, ma dei problemi umani con tutte le nostre paure, ansie, dolori, sofferenza, depressioni, conflitti che perdurano da tempo. Stiamo parlando di queste cose perché è la nostra vita.
8:48 E ieri abbiamo anche detto che stiamo sprecando la nostra vita. Per sprecare intendiamo fare cose che stanno praticamente diventando senza significato a parte il guadagnarsi da vivere, e così via. E ieri stavamo anche parlando del tempo, del pensiero e della sicurezza. Il cervello può funzionare in maniera eccellente, alla sua più alta capacità ed energia solo quando è completamente sicuro, quando non vive o non si aggrappa ad alcune illusioni, alcuni concetti, credenze, fede, alcune idee fantastiche o agli ideali di Marx e Lenin e così via, o ai nostri ideali democratici tenendoli stretti. Stavamo parlando del tempo e quale sia la relazione del tempo con la sicurezza. Il tempo inteso come domani, migliaia di domani che si susseguono l'un l'altro. C'è sicurezza in quel domani? Ci stiamo capendo? Chi vi parla sta ponendo una domanda, se ci sia sicurezza nell'inseguire il domani, nell'inseguire il futuro, che è tempo. Giusto? Vi prego, stiamo discutendo insieme, non sto parlando con me stesso, e questo è importante da capire, se vogliamo entrare in noi stessi e capire interamente ciò che chiamiamo psiche, che è il nostro essere. E per comprenderlo profondamente si deve affrontare la questione della sicurezza. Cerchiamo sicurezza nella famiglia, nella comunità, in una comune, o in una setta particolare, che sia la setta del cattolicesimo o protestantesimo e così via. O l'induismo eccetera. C'è sicurezza nel tempo? Capite la mia domanda? C'è sicurezza nel futuro? E che cos'è il futuro? Il futuro è ciò che siamo ora, ciò che si è ora, con tutto il tumulto ansia, depressione, violenza, attività egocentrica, dolore, affetto, e la sofferenza della separazione, e la paura della morte, è ciò che è ora, ciò che siamo ora. Questa è la nostra psiche, questa è la nostra coscienza, il nostro essere. E questo, che è il risultato di vaste esperienze, conoscenza di ciò che abbiamo accumulato durante migliaia e migliaia di anni, questo è ciò che siamo ora. La tradizione, il nostro condizionamento, sia linguisticamente - che è un'altra faccenda - non affronteremo la questione se il cervello possa essere condizionato linguisticamente. Siete interessati a tutto questo? La domenica mattina? Questo non è un sermone. Se siete realmente interessati nella vostra vita, non in ciò che dice chi vi parla se si è interessati a comprendere questa enorme, complessa società nella quale viviamo, con tutta l'immoralità, con tutta la corruzione, e il grande dolore che ogni società porta a ogni essere umano, e quella società che abbiamo creato, quella società non è diversa da noi. L'abbiamo creata attraverso l'avidità, la nostra violenza, attraverso la nostra aggressività, attraverso la nostra competitività e così via. L'abbiamo fatta noi. E siamo intrappolati in ciò che abbiamo fatto. Quindi stiamo combattendo non solo la società esternamente, cercando di conformarci ad essa, ma anche rigettandola e ritirandoci da quella società, fa tutto parte di questa attività egocentrica proiettata da ogni essere umano nel mondo, sia che viva nel più piccolo borgo, villaggio o nelle più grandi città del mondo. Abbiamo fatto noi questo caos. E ci stiamo chiedendo, per quello che siamo ora: quale sarà il nostro futuro? E il futuro, che è domani, migliaia, milioni di domani, c'è sicurezza in questo? Lo speriamo, e in quella speranza cerchiamo di trovare qualche sicurezza. La speranza implica il futuro. Quindi come stavamo sottolineando ieri, dovremmo capirlo molto seriamente perché potrebbe provocare una rivoluzione psichica. Potremmo guardare il mondo e noi in maniera totalmente diversa se comprendiamo la natura del tempo. Il tempo non è solo coprire una distanza da un punto all'altro. Il tempo è necessario per imparare una lingua, imparare una competenza, costruire una casa, acquisire un'abilità, guidare la macchina e così via, il tempo è necessario. Ma il tempo è movimento del divenire? - capite? Siamo insieme rispetto a questo? O siete ipnotizzati? Vi prego, la persona non è affatto importante. Chi vi parla non è in alcun modo importante. Ma ciò che dice è importante. O ne vediamo la verità o la falsità, la logica, la razionalità, la ragione. Questo è ciò che conta, non il personale, il culto della personalità. Chi vi parla è semplicemente un telefono e chi vi parla è serio, non parla solo per parlare.
19:28 E quindi stiamo cercando di capire se vi sia sicurezza nel tempo. Cioè, noi siamo il passato, non vi è alcun dubbio. E quel passato opera, modificandosi, nel presente. Il presente, se non c'è un cambiamento fondamentale - non qualche graffio superficiale - ma un cambiamento fondamentale, il futuro è ciò che siamo ora. Quindi tutto il tempo, il passato, il presente, il futuro, è nell'adesso. Giusto? E se possiamo davvero coglierne il significato, iniziamo a vedere le implicazioni di cosa significa cambiare. Vorrei poter discutere di questo con qualcuno che stia seguendo intimamente, con attenzione, non solo ascoltando distrattamente, perché è davvero molto importante, perché questo cambierà davvero tutto il modo di guardare alla vita. Se accettate che non c'è domani, come guardate al mondo, come guardate a voi stessi, come considerate Dio? Come considerate il diventare qualcosa? Capite? Diventare qualcosa implica tempo. E se vedete che tutto il tempo è contenuto nell'ora - capite? - allora che cos'è il divenire? Esiste davvero un divenire psicologico? Mi chiedo se seguite tutto questo.
22:26 E quindi - se lo capite - cosa significa relazione? Essere in una relazione con qualcuno nella quale non c'è il tempo, nessun divenire - capite? - Stiamo seguendo almeno un po'? O volete vedere un video? Perché queste sono domande davvero importanti, domande fondamentali che ci si deve porre. Cos'è - cosa significa cambiare se non c'è domani, perché il domani è adesso. E se cambiamento implica gradualità, allora ammettete il tempo. E quel tempo, il futuro, è adesso. Quindi è possibile cambiare all'istante? Non lasciare affatto che il tempo interferisca. Può il cervello, che è stato abituato alla gradualità, diventare gradualmente buono, finire gradualmente la violenza, superare gradualmente la mia idiozia, eccetera? Il cervello è abituato a questo. Siamo educati così. Imparerete gradualmente a scrivere bene a scuola, imparare la matematica gradualmente, ci vogliono due anni, e ci vogliono diversi anni, per diventare un medico, ma abbiamo esteso quello stesso sentimento, quello stesso movimento all'intero mondo psicologico. Quindi diciamo: "Diventerò gradualmente qualcosa", gradualmente imparo a meditare - santo cielo - capite? Gradualmente imparo come vivere pacificamente. Tutto questo implica il nostro condizionamento al concetto del divenire. E se il tempo è - se tutto il tempo è nel presente che è un fatto, è una dichiarazione di un fatto, Quella dichiarazione potrebbe non essere vera, lo dovete scoprire da soli se una dichiarazione è un fatto oppure no, non essere semplicemente influenzati o forzati o incoraggiati da chi parla. Di conseguenza uno deve avere dubbi, domande, ci deve essere lo scetticismo di dire: "È vero?" Cosicché il vostro cervello sia attivo, e possiate vedere voi stessi le cose come sono.
26:41 Come stavamo dicendo, se tutto il tempo, passato, presente e futuro, è contenuto nell'adesso, qual è la relazione fra di noi? La relazione tra uomo e donna, che sono in conflitto, ciascuno volendosi soddisfare, ciascuno aiutando l'altro a sostenersi; se uno è debole, dipenderà da qualcuno forte, e così via. Questa è l'attuale relazione di conflitto E può quel conflitto cessare all'istante, non gradualmente? - capite la mia domanda? -
27:42 E quindi cos'è l'azione? L'azione è in accordo con una memoria, condizionata dal passato, o un'azione del domani. "Farò questo", "Cercherò di capire", "Cercherò di ascoltare cosa sta dicendo". Allora cos'è l'azione quando non c'è... - quando tutto il tempo è adesso? Comprendete la domanda? Me lo chiedo! Si è avidi, o si è violenti La violenza ha molti aspetti: conformità, imitazione, adattamento, adeguamento, gesti fisici, e azione fisica, odiare qualcuno e così via, lanciare una bomba. Quelle sono tutte basate su concetti, idee, memorie, ideali, e così via. Quindi se non c'è domani - mi capite? - cos'è dunque l'azione?
29:54 Va bene, signori, mettiamola così, forse ci arriviamo più facilmente. La maggior parte delle persone nel mondo crede in Dio - giusto? Non so perché ma è così! Nei testi antichi, nei testi molto antichi, non c'è affatto menzione di Dio. Dio è solo un'invenzione recente. E quel Dio, che noi veneriamo, che noi preghiamo, che ha costruito il mondo, creato il mondo, è l'essenza di tutto questo, e così via e così via. E tutti noi, la maggior parte delle persone nel mondo, cerca di raggiungere, o realizzare quel senso di sacralità. Ma se non c'è domani - capite cosa implica? - non c'è alcun senso di realizzazione, eccetto ottenere un lavoro, raggiungere un certo status, o avete lavorato sodo per accumulare molti soldi, o potere, per quello ci sono tanti domani, specialmente per i soldi e il potere. Mi chiedo se abbiate mai affrontato la questione del potere. Il potere nei confronti delle persone, il potere di pochi su molti, il potere di uno, che sia un guru, o un dittatore, o il potere di pochi che rappresentano un ideale, possedendo questo immenso potere di controllare, di modellare il cervello umano - i professori, gli scienziati, e ogni essere umano vuole il potere in una forma o nell'altra. L'uomo sulla donna, o la donna sull'uomo, potere sessuale, il potere del pensiero - capite? Il potere dell'uomo che dice, "Io so, e tu non sai. Ti dirò tutto al riguardo." Il potere della conoscenza.
33:03 Dunque il potere è male in ogni forma, che sia il potere del Papa, o dell'uomo sul suo servitore. E tutti noi vogliamo qualche tipo di potere. Non abbiamo mai assaporato l'essenza dell'umiltà, e dell'innocenza. La parola 'innocenza' significa non ferire l'altro, o essere feriti. Posso continuare? O volete vedere il video? State davvero ascoltando ciò che dice chi vi parla? Ascoltare, non solo con l'orecchio, ma ascoltare oltre la parola, cogliere il significato all'istante, non chiedere spiegazione dopo spiegazione, descrizione dopo descrizione. Ascoltiamo veramente? O stiamo sempre interpretando ciò che viene detto per seguire il nostro condizionamento, le nostre simpatie e antipatie, e così via? Se potessimo ascoltare molto seriamente questo fatto che tutto il tempo è ora, il passato, il presente e il futuro, allora questa verità diventerebbe straordinariamente vitale. È una cosa viva, non solo una serie di parole, concetti e credenze. Allora relazione, cambiamento e azione hanno un significato totalmente diverso.
35:36 Questa mattina dovremmo anche considerare la questione della paura. La paura del futuro - cosa potrebbe succedere, paura dell'insicurezza, paura della morte, paura di ciò che è successo nel passato. Ci sono così tante paure che gli esseri umani portano con sé. O una paura dominante. La maggior parte degli esseri umani ha paura, non solo paura fisica di essere feriti, feriti non solo fisicamente ma anche interiormente. Abbiamo paura di questo. Abbiamo paura dell'oppressione, di perdere il lavoro, paura della disoccupazione, in questo paese, ci sono persone tra i 18 e i 30 anni che non sanno cosa sia il lavoro. E quindi diventano turbolenti, sapete il resto della storia, ciò che sta accadendo in questo paese e in altre parti del mondo. Non parliamo di una particolare forma di paura, non la vostra particolare forma, o la mia. Potrei avere paura dell'opinione pubblica, non è così, ma supponiamo che lo sia - di cosa qualcuno potrebbe dire. E c'è la paura di non ottenere, di non raggiungere l'illuminazione - sapete, qualsiasi cosa significhi. Abbiamo paura di così tante cose. Siete d'accordo? Almeno lo vediamo? Come abbiamo detto, non parliamo di una particolare forma di paura, ma cos'è la paura? Comprendete la mia domanda? Si può avere paura del buio. O di cosa potrebbe dire nostra moglie, e così via. Quelle sono tutte espressioni, molteplici espressioni di un fatto centrale che è la paura - giusto? Quindi stiamo parlando del fatto centrale della paura, della radice della paura, non delle varie forme di paura. E qual è la radice di tutto ciò? La paura è uno dei fattori più importanti della nostra vita - non solo adesso ma nei millenni passati, secoli e secoli fa. I primitivi erano spaventati dai fulmini, perciò ne hanno fatto Dio. Capite? Tutto ciò che ci spaventa lo trasformiamo in Dio o in qualcosa da venerare o qualcosa da uccidere. Probabilmente è ciò che stiamo facendo adesso. Quindi siamo persone spaventate. Spaventate dalla sofferenza di ieri, che possa ripetersi ancora oggi o domani. La paura di perdere la vista, l'udito e alla fine di morire. E ci stiamo chiedendo: qual è a causa di tutta la paura? Qual è l'origine, l'inizio della paura? E può quella paura, prima psicologicamente, interiormente, non la paura di cose esterne, ma innanzitutto di quelle interne, nel cervello, in ogni parte nascosta del cervello, nei recessi del cervello, cos'è la paura? Perché non l'abbiamo risolta? Se non ci fosse affatto paura - per niente, interiormente, avremmo gli dèi? Si, signore, è la paura che crea dèi in tutto il mondo. Quindi è molto importante capire e scoprire da soli se sia possibile essere totalmente liberi dalla paura. Innanzitutto psicologicamente, interiormente, soggettivamente.
42:05 Se chiedete a chi vi parla: "Lo sta dicendo come un fatto, ne è libero, soggettivamente?" cosa accade se risponde di sì, e allora voi dove siete? Capite la mia domanda? Quindi non è importante chiedere a chi parla se sia libero o no, ma se si è liberi o no, e quanto sia importante, essenziale, essere liberi dalla paura.
42:56 Dunque cos'è la paura? Qual è l'origine, il principio, nel profondo? Non solo nei livelli profondi del cervello, le cosiddette paure inconsce. Chi vi parla non ama dividere la coscienza, in conscia e inconscia - è tutta coscienza. Potete giocare con queste parole ma la coscienza è intera, la potete dividere, per profitto, per divertimento, o per altre ragioni soggettive. Ma la coscienza è intera. È davvero indivisibile, ma ci piace dividerla, romperla.
44:01 Quindi affrontiamo la domanda: qual è la radice della paura? È il pensiero? Il pensiero inteso come memorie accumulate nate dalla conoscenza, dall'esperienza, e il pensiero nato dalla conoscenza, essendo questa limitata, lo è di conseguenza anche il pensiero. La paura, soggettivamente, interiormente, prima di tutto, quella paura è nata dal pensiero? Pensare al domani, pensare a ciò che può accadere. Nostra moglie potrebbe lasciarci. Pensare in termini non del reale presente, ma in termini del futuro, o del passato. È questa la causa della paura, - il pensiero? Se è la causa della paura, che è ciò che chi vi parla sostiene, e vi prego di non accettarlo, quindi cosa farete con il pensiero? Capite la domanda? Se ho paura di voi perché domani potreste non essere così numerosi, un pubblico più ridotto, se ho questa paura, voglio scoprirne la causa. E la causa è che voglio avere una platea più vasta per essere più... - sapete - Sono felice che lo capiate! E così via. E voglio scoprire il nocciolo, l'origine della paura, come nasce. Abbiamo detto l'altro giorno che non stiamo analizzando, stiamo guardando, siamo percettivi, il che richiede sensibilità, non una conclusione, senza dire 'devo liberarmene, devo fare qualcosa a riguardo, devo sfuggirla', ma guardarla. Guardare molto chiaramente, senza alcuna direzione, senza alcuna motivazione, vedere, scoprire da soli se il pensiero sia l'origine della paura. Quindi dico a me stesso: "Cosa dovrei fare con il pensiero, se è la causa della paura, come posso fermare il pensiero?" Capite? Ci siamo tutti sino a qui? Vi prego, forza! Quindi devo chiedere: chi è l'entità che ferma il pensiero? Giusto? State seguendo? Quell'entità è ancora pensiero che vuole liberarsi dalla paura. Giusto? Quindi un pensiero è in lotta con un altro pensiero - giusto? Lo vedo chiaramente? Che questa è una battaglia fra due pensieri. Il pensiero che dice 'devo essere libero dalla paura' e il pensiero che dice 'qual è l'origine del pensiero?' L'origine del pensiero, dice il pensiero, è il pensare stesso. E l'altro pensiero dice, 'come posso smettere di pensare?' Capite il problema? Quindi c'è conflitto. Ci siamo tutti? Quindi c'è conflitto. Poi immagino: 'come posso far cessare quel conflitto?' Quindi costruisco questa cosa - una cosa dopo l'altra, un'associazione dopo l'altra, e sono lontano dalla paura. Ho cercato di risolvere la paura e sono finito in una tale confusione, un tale conflitto, una tale infelicità, e la paura rimane ancora. Aspettate un attimo.
49:33 E chiedo - ci chiediamo: c'è un'altra causa della paura? Il tempo. Il tempo è un movimento, una serie di movimenti, e il tempo, che è domani - potrei perdere il lavoro, potrei diventare cieco, potrei - e tutto il resto - domani. Il tempo è quindi un fattore di paura - giusto? Dunque il tempo e il pensiero sono le radici della paura. Il tempo è pensiero. Quindi questa è l'origine della paura. Questo lo capisco, intellettualmente, verbalmente, è stato spiegato con molta cura. Tempo come domani, come passato, come presente, e domani è importantissimo per me. Un migliaio di domani, domani è importante perché voglio liberarmene gradualmente. Quindi vedo - si vede chiaramente che il tempo e il pensiero sono le radici della paura, il tempo, il pensiero è la radice della paura. Lo vedo come un'idea, lo vedo come un concetto, o lo vedo come un dato di fatto, non un'idea, su cui poi lavoro per renderla un fatto? Ci siamo tutti fin qui, almeno un po'?
51:57 Ciò che accade di solito è che sentiamo un'affermazione come 'tutto il tempo è adesso'. Non la capisco bene, ma me ne faccio un'idea, un concetto al riguardo, e poi cerco di seguire quel concetto. Quel concetto non è la realtà, quindi, di nuovo, entro nel campo del conflitto. Posso, possiamo ascoltare completamente questo fatto? Che il tempo e il pensiero sono l'origine della paura. Tempo-pensiero è la radice, l'inizio della paura. Solo percepirlo, senza chiedersi che cosa farci. Capite? Vogliamo - purtroppo, vogliamo ottenere questo, quindi facciamo uno sforzo. Ma se ascoltate tranquillamente, silenziosamente, non ipnotizzati, ma ascoltando tranquillamente, profondamente, allora vedete, che con la stessa percezione di quel silenzio e guardando, senza sforzo alcuno, la paura non ha assolutamente posto. Questa non è un'illusione romantica . Questo è un fatto. Se voi sostenete qualcosa senza movimento vedete la bellezza o la bruttezza di quel gioiello totalmente. Ma non guardiamo mai il gioiello. Diciamo, 'Che bello' e andiamo oltre. Ma quando teniamo fra le mani, il gioiello più straordinario del mondo, e lo guardiamo attentamente, nella sua straordinaria complessità, com'è delicato, sottile, potente, così grande. Si inizia a imparare che cosa sia. Imparare è diverso da memorizzare - giusto? Dio mio! Stiamo dicendo troppo in un solo discorso?
55:01 D: Sì.
55:03 K: Sì? Giusto. Avete ragione. Dire troppo in un discorso - non possiamo farci niente. Scusate!
55:17 Avete mai sostenuto la paura? Sostenerla. Senza allontanarsene. Non cercare di sopprimerla, sfuggirla, o trascenderla, o farci qualsiasi cosa, solo vedere la profondità della paura, le sue straordinarie sottigliezze. E potete essere consapevoli di questo solo se la guardate senza alcuna motivazione, senza cercare di fare nulla a riguardo, solo guardarla.
56:06 Si può fare lo stesso con il dolore - ovviamente non il dolore estremo. Quando guardate al dolore attentamente, senza cercare di correre subito dal dentista, quando lo guardate, state lì, non in maniera morbosa, ma vedendo tutto ciò che accade. Come reagite, e così via, così via. Se lo fate, il dolore diminuisce, naturalmente. Allo stesso modo, se tenete questo gioiello - la paura è un gioiello straordinario, un qualcosa di straordinario, che ha dominato gli esseri umani per oltre quarantamila anni. Se lo potete reggere e guardarlo, allora cominciate a vederne la fine. Non gradualmente, la fine totale, completamente. Che significa la paura è parte della nostra attività egocentrica, egoistica. La paura è quando l'ego, 'il me', è isolato, quando 'il me', il sé, questo movimento egocentrico perché è divisivo, perché è l'essenza stessa del conflitto e tutto il resto, questa è la radice della paura. Ma quando sentite questo, direte: "Come si può vivere nel mondo senza essere egocentrici?" Giusto? Questa è una domanda naturale, sana. Ma prima siate liberi e poi lo scoprirete, non il contrario. Capite ciò che sto dicendo? È come dire, "Cosa c'è dall'altra parte della montagna?" Bisogna scalare la montagna per scoprirlo. Ma la descrizione di ciò che c'è dall'altra parte della montagna è ancora una descrizione. Ma se voi salite sulla montagna, a quel punto lo scoprirete. Vedete, ciò che vogliamo sono garanzie. Se rinuncio a questo, mi assicuri l'altro? E non c'è garanzia. In realtà non c'è rinuncia. Giusto?
59:32 Ci stiamo chiedendo se il pensiero e il tempo o il pensiero-tempo sia la ragione della paura. E vediamo che lo è. E il cervello è stato condizionato, formato, plasmato, ha accettato la paura come stile di vita. E il cervello è riluttante a lasciar andare. Se ha vissuto per migliaia di anni nella dimensione della paura, si è abituato, tutte le cellule, sapete, tutto ciò che accade dentro, dice che è normale, che è parte della nostra vita. O si impara attraverso dei traumi tremendi, che è dannoso per il cervello, o vedete questo fatto all'istante. E quindi l'azione accade istantaneamente.
1:01:02 Stavamo parlando della sicurezza. Ovviamente, non c'è sicurezza nel futuro. Giusto? Mi chiedo se lo vedete. Il futuro è quando dite, "Sarò al sicuro dopodomani", o "C'è Dio, nel quale troverò sicurezza", o in qualche forma d'illusione. C'è sicurezza nel tempo? Per favore, approfonditelo. O c'è sicurezza, totale sicurezza, solo nel comprendere la verità che tutto il tempo è nell'ora. L'adesso è la sicurezza definitiva. Forza, signori! Capite? L'adesso è ciò che siete ora. Ciò che siete è la vostra coscienza. Giusto? La vostra coscienza è ciò che siete. La vostra coscienza - la coscienza contiene le vostre paure, le vostre aspirazioni, le vostre attese, desideri, adempimenti, le vostre depressioni, le vostre ansie, dolore, sofferenza - e tutto il resto, i vostri dèi - tutto ciò è la vostra coscienza. E in quella coscienza, è tutto movimento di tempo e pensiero - giusto? Mi chiedo se capite tutto questo. Voi siete la vostra coscienza, non è così? No? Certo. No? Quindi la vostra coscienza è la vostra fede, il vostro credo, nazionalità, le vostre paure, i vostri dèi, siete inglesi, francesi, tedeschi, indiani, sikh, - e tutte quelle divisioni nelle quali il pensiero ha diviso il mondo e gli esseri umani. Perciò tutta quella coscienza siete voi. Le attività egoistiche e il cercare di non essere egoista, e così via, così via. Tutta quella coscienza siete voi. E questa coscienza è la coscienza del resto dell'umanità, perché ogni essere umano nel mondo, tutti, dal più primitivo, dal più ignorante, sino al più sofisticato, colto, tutti vivono queste cose - fede, paura, aspirazioni, depressione, ansia, dolore, sofferenza - ogni essere umano nel mondo passa attraverso questo, che sia comunista, socialista, capitalista o democratico, o non appartenga a nessun gruppo. Giusto? Questa coscienza è condivisa da tutti gli esseri umani. Giusto? Temo che non lo accetterete. Giusto. Perché siete stati allenati, educati, religiosamente e in altri modi, che la coscienza è solo vostra e di nessun altro. E arriva qualcuno che dice: guardate attentamente; ciò che siete interiormente - i contorni esterni possono essere diversi, ma interiormente, la vostra coscienza è come quella dell'uomo di un villaggio lontano: primitiva, brutta, ignorante. È come voi, quasi simile a voi. E quindi non siete affatto individui. Lo so, è difficile accettare tutto questo. Voi siete il resto dell'umanità, siete umanità. E quando separate voi stessi, iniziano tutti i problemi. La separazione crea conflitto, paura, isolamento. E il vostro paradiso è pieno di spiriti isolati.
1:07:26 Perciò, è un fatto o no? O solo un concetto romantico? Che ogni essere umano soffre, fisicamente, o psicologicamente, interiormente. Ogni essere umano è ansioso rispetto a qualcosa. Ogni essere umano è spaventato. Vuole qualche conforto, speranza, Dio, una figura paterna, o una figura materna, quello che volete. Quindi la vostra coscienza è condivisa da tutti noi, da tutti quanti noi, da tutta l'umanità, di conseguenza voi siete l'umanità, non separati in quanto inglesi, francesi - per l'amor del cielo! Lo capite?
1:08:39 Allora iniziamo a comprendere la nostra immensa responsabilità. Si comincia a comprende la natura dell'amore. Benché possiate amare qualcuno, ma quell'amore non è limitato a uno perché voi siete l'intera umanità. Voi siete il mondo, e il mondo è voi.
1:09:28 Posso alzarmi, per favore?