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BR85T1 - Perché abbiamo così tanti problemi?
Primo Discorso pubblico
Brockwood Park, UK
24 agosto 1985



1:16 Mi dispiace che il tempo sia così brutto! Che cosa vi aspettate da chi vi parla? Dovremmo, se non vi dispiace, consultarci considerare, soppesare le cose insieme osservare quello che sta succedendo nel mondo, pensare insieme sentendoci profondamente coinvolti in quello di cui stiamo parlando insieme. Non sono solo io a parlare anche voi state parlando e imparando come chi vi parla. Stiamo quindi riflettendo, deliberando insieme. Per eleggere un papa ci sono voluti tre giorni. Prima ne hanno discusso, soppesando, considerando le cose ecc e dopo tre giorni hanno scelto un uomo che viene chiamato Sua Santità, il padre. Noi staremo quasi dieci giorni insieme.
3:40 Deliberare implica non solo considerare, soppesare, pensarci insieme ma anche approfondire i problemi, lentamente, con attenzione conoscendo i propri pregiudizi, le proprie stravaganze riguardo il cibo l'abbigliamento ecc., non vi limitate ad ascoltare chi vi parla ma ascoltate anche le vostre reazioni e i vostri pregiudizi le determinazioni, i voti e tutte le altre sciocchezze se volete perdonarmi. Quindi, insieme, con serietà, non in modo separato, divisivo non che voi andate da una parte e chi vi parla dall'altra ma insieme osserviamo quello che sta succedendo nel mondo. Non solo in questo paese particolare, ma in tutto il mondo: i politici, gli economisti, gli scienziati, i socialisti, i liberali i conservatori - me li stavo dimenticando - e tutto il resto. Questa non è una faccenda di un weekend ma una cosa molto seria non la serietà che si ha in chiesa, ma una serietà che continua non solo in questi giorni in cui siamo qui insieme ma anche dopo, quando ve ne sarete andati, quando ci saremo lasciati. E nel deliberare c'è anche una decisione, un vedere e agire.
6:44 Tutto questo è incluso in questa bella parola. Quindi insieme, con serietà, non solo intellettualmente non in modo romantico, sentimentale o fantasioso ma insieme guarderemo quello che sta succedendo a tutti noi.
7:20 Ci chiediamo perché voi e io siamo qui. Vi siete dati molto da fare, per preparare questo posto per portare i vostri bambini e i vostri cani - avete anche dei cani? Tutti i bambini, i ragazzi e le ragazze vi siete dati molto da fare per venire qui, avete affrontato delle spese le noie del viaggio, i trasporti e tutto il resto. Dobbiamo tenere in mente che stiamo riflettendo insieme non c'è alcun aiuto esterno. Si tratta di riflettere. Chi vi parla non sta cercando di aiutare o di impressionare, di convincere, di persuadere, di fare pressioni e cose simili. Questo lo lasciamo ai politici, ai giornali, alla televisione e alle chiese di tutto il mondo che siano i templi, le moschee o le chiese del mondo cristiano. Siamo insieme, senza alcuna pressione, senza alcun tentativo di persuasione da parte di chi vi parla, o da parte vostra senza un particolare punto di vista da sostenere. Siamo insieme, esaminando gli straordinari problemi che abbiamo di fronte e che sono pericolosi, e non si sa quello che succederà nel futuro, c'è un'immensa incertezza c'è il caos e il mondo sta diventando sempre più minaccioso se avete viaggiato, se avete letto, se avete incontrato qualche politico, qualche primo ministro e così via. Per prima cosa guarderemo il mondo, non il mio o il vostro mondo
10:30 il mondo che sta davanti a noi, le cose che stanno succedendo nel mondo scientifico, nel campo degli armamenti le lotte che sono in corso, i politici si aggrappano alle loro particolari ideologie, sempre in lotta fra loro. Conoscete tutto questo. E, se posso chiederlo, come affronteremo questi problemi? Non solo i nostri problemi particolari ma i problemi che ci sfidano che richiedono un'azione determinata, come li affronterete? Il mondo scientifico, quello biologico, quello economico il mondo delle ingiustizie sociali, dell'immoralità sociale? Conosciamo tutti queste cose, come le affronteremo? Come inglesi? Come francesi? Come indù? O come musulmani e così via? Se li affrontiamo con un particolare punto di vista, o secondo l'educazione ricevuta. o secondo il nostro condizionamento biologico, allora abbiamo un motivo conosciuto o sconosciuto e perciò il vostro approccio sarà limitato. E' ovvio - giusto? Se io, se chi vi parla parteggiasse per la sua India e tutta quella spazzatura allora guarderebbe tutto il mondo, con tutti i suoi complessi problemi, da un particolare punto di vista ristretto. E quindi il suo approccio sarebbe condizionato il suo approccio sarebbe parziale, egocentrico. Il suo sarebbe sempre un approccio molto meschino, molto limitato verso tutti questi problemi. E' chiaro.
13:33 Quindi ci chiediamo, insieme, come affronterete questi problemi? - non un problema particolare, che sia vostro di vostra moglie, di vostro marito, ma i problemi, un problema. Come affrontate un problema? Cioè, come affrontate una sfida? Qualcosa che dovete affrontare, a cui rispondere e agire.
14:29 Che cos'è un problema? Secondo il dizionario significa qualcosa che vi viene gettato addosso - giusto? Qualcosa che dovete affrontare e a cui rispondere. Non che il tempo, le circostanze, risponderanno pragmaticamente, casualmente o con un senso di compiacimento o secondo conclusioni ovvie. Come ci arriverete? Stiamo riflettendo insieme, non c'è chi parla seduto su un palco, cosa che comunque non gli piace affatto. Non si tratta assolutamente di una cosa personale. Egli ha un nome e tutto il resto. La personalità non c'entra affatto in questo potete spazzarla via completamente. In che modo affrontiamo un problema? Dobbiamo chiederci che cos'è un problema.
16:16 Perché avete così tanti problemi? Per tutta la vita, dall'inizio alla fine, dalla nascita alla morte siamo pieni di problemi, siamo logorati dai problemi preoccupazioni, ansie, incertezza continui conflitti, lotte, dolori, ansie e tutto il resto. Non dovremmo quindi, insieme, scoprire come affrontare i problemi? Questa è la prima domanda.
17:11 Sappiamo che ognuno di noi ha un problema di qualche genere salute, vecchiaia, o qualche malattia incurabile, terminale o qualche problema psichico, qualche fantasioso, illusorio stravagante problema che noi chiamiamo problema religioso! (risate) - e così via. Perciò, vi prego, cerchiamo di scoprire insieme perché dall'inizio della nostra esistenza dalla nascita alla morte, è un continuo risolvere problemi. Giusto? Possiamo parlarne insieme? Non che chi vi parla spiega e voi accettate o rifiutate, stiamo discutendo insieme, riflettendo insieme, soppesando insieme - insieme. Che cos'è un problema? Un problema è qualcosa che viene lanciato, è una sfida a cui dovete arrivare, applicare il vostro cervello, lavorarci non solo rispondervi nervosamente, tutto il cervello ne è coinvolto. Giusto?
19:16 Abbiamo problemi fin dall'infanzia, come imparare a leggere. Quando siamo lontani da casa sentiamo nostalgia e quando andiamo a scuola dobbiamo imparare a scrivere, a leggere tutti quei libri tremendi. E questo diventa un problema - giusto? - fin dall'infanzia quando andate a scuola, al liceo, all'università ecc. Se siete un operaio, anche quello diventa un problema. Tutta la vita è un problema. I nostri cervelli sono condizionati fin dall'infanzia a risolvere problemi - giusto? Siamo d'accordo? Siamo insieme su questo? Non che io spiego e voi accettate. Siamo insieme sulla stessa barca. Voi potreste remare più velocemente, potreste essere più forti più abili, altri possono essere deboli, ma siamo nella stessa barca. E' chiaro? Fin dall'infanzia i nostri cervelli sono condizionati ai problemi, viviamo con i problemi. Questo è molto chiaro - giusto? Problemi sessuali, di rapporti, di potere di immagine, di posizione, di autorità e dominio obbedire e disobbedire, sapete, tutto il movimento della vita. Possiamo ascoltare - o sentire - i nostri condizionamenti: siamo stati condizionati, allenati, educati a vivere con dei problemi? Risolvendo un problema ne create altri cosa che i politici sanno fare molto bene. E noi facciamo lo stesso. Allora, è possibile - stiamo riflettendo insieme per favore non limitatevi ad ascoltare chi vi parla è possibile essere prima liberi dai problemi - il cervello - e poi affrontare i problemi, capite? Sì, è possibile? Io non lo so e voi non lo sapete.
22:33 Perciò dobbiamo prima indagare. Nella vita ci sono tante cose molto, molto complicate. Tutta la personalità, tutta l'attività del cervello, le sensazioni i sentimenti, gli stimoli, gli attaccamenti, ne abbiamo tantissimi. E sembra che non ne risolviamo mai nessuno,. ci limitiamo ad avvizzire e poi morire. Perciò diventa molto importante, vero?, per voi, per tutti noi capire se il cervello, che è stato abituato a vivere come parte attiva dei problemi, se quel cervello può per favore pensiamoci sopra insieme, non solo io se questo cervello può non avere assolutamente nessun problema e perciò affrontare i problemi? Capite? E' solo il cervello libero che può capire e risolvere i problemi. Non un cervello che è stipato di problemi. Gli scienziati sono pieni di problemi. Sono prima esseri umani e poi scienziati. Gli esseri umani hanno problemi e gli scienziati con le loro teorie e tutto il resto, hanno i loro problemi - giusto? Si tratta di un movimento costante, di una catena continua di problemi. Giusto? Ora, come possiamo risolvere la cosa? Possiamo, insieme, risolvere questa faccenda che è molto seria, perché abbiamo di fronte un mondo molto, molto pericoloso. Stanno tutti giocando, i politici da una parte gli ideologi dall'altra, con il loro enorme senso di potere, entrambi stanno aspettando - giusto? Giusto? Si preparano armamenti, guerre. E noi siamo intrappolati in tutto questo. Giusto, signori?
25:47 C'è un'immensa povertà, anche in questo paese, o non lo sapete? Una povertà enorme, degrado, corruzione, e così via. Parleremo dopo degli dèi e di tutte le strutture religiose organizzate.. con i loro cerimoniali, gli abiti medievali, ecc.
26:25 Ci chiediamo se i nostri cervelli possono essere liberi di risolvere i problemi. Bien? Dovete rispondere voi, non restate lì impalati. Che cosa farete? Qualunque cosa facciate, diventerà un altro problema - vero? Farò questo, non farò quello, crederò in questo non crederò in quello, questo è vero, questo è falso, raggiungerò quello che voglio. Tutto questo crea altri problemi - giusto? Dobbiamo prima di tutto scoprire se il nostro cervello può essere libero dai problemi per poter comprendere e risolvere i problemi. Giusto? Non guardate me. Forse non ci si è mai pensato, non si è mai approfondita la questione. Si dirà "Ho bisogno di tempo per pensarci sopra". "Fatemi osservare, guardare bene, e poi deciderò" Se mettete di mezzo il tempo, cioè se dite "ci penserò valuterò i pro e i contro, dove i problemi sono necessari e dove non lo sono", e così via. Se mettete di mezzo il tempo - giusto? - che cosa succede? Rispondete. Che cosa succede se metto di mezzo il tempo nei problemi che vanno risolti immediatamente, all'istante? Se non è possibile risolverli all'istante si insinueranno altri problemi - giusto? Giusto? Allora, risolverete il problema istantaneamente? Risolvete la questione, la sfida, che il vostro cervello è stato allenato per così tanti anni a vivere e a muoversi in mezzo a problemi che il vostro cervello non è mai libero. Non è forse questo il primo problema? Abbiamo diverse faccende complicate da affrontare. Perché gli esseri umani sulla terra, che è straordinariamente bella perché noi, che viviamo da 2 milioni e mezzo di anni su questa terra, più o meno, psicologicamente, soggettivamente siamo cambiati pochissimo siamo ancora barbari nel vero senso della parola. Perché non ci siamo mossi da quel modello dopo milioni di anni? Questo è il problema. Perché il mondo è diviso in nazionalità, in religioni perché il mondo è sempre stato in lotta, gli uomini si uccidono a vicenda con tutte le cose terrificanti che le guerre hanno portato, dalla clava alla bomba atomica perché andiamo avanti ancora così? Perché eleggiamo questi politici? Perché abbiamo così paura del futuro? Abbiamo tanti, tanti, tanti problemi - vero? Perciò sembra molto importante capire, se permettete
32:00 che ciascuno di noi, parlando insieme valutando, riflettendo, si chieda: che cosa dobbiamo fare? Che cosa farete? Naturalmente se siete invischiati in diete, o yoga, o altre idee fantasiose immaginarie, stravaganti, allora siete perduti, è ovvio. Siete agganciati a qualcosa. Ma non risolverete mai nessun problema.
32:58 Che cosa possiamo fare insieme, sapendo che non c'è nessun aiuto esterno? - Giusto? Sapendo che potete partecipare a tutti i raduni del mondo seguire tutti i guru del mondo - chi vi parla non è un guru - o venire qui.. nessuno può aiutare, se non a livello fisico, altrimenti nessuno ci può aiutare vostro marito, vostra moglie, la vostra ragazza, i preti o gli scienziati del futuro - seguite? Siamo qui. Possiamo mettere completamente da parte l'idea di voler essere aiutati di volere che qualcuno ci spieghi, di seguire qualcuno, o di credere in qualcosa? Tutto questo diventa irrilevante quando avete a che fare con qualcosa di reale. Il reale è ciò che siamo: i tanti problemi, le lacrime, le risate i tormenti, le ansie, la gelosia, l'odio, le ferite psicologiche, le offese. Che cosa possiamo fare insieme, non separatamente? Giusto? Non possiamo vivere separatamente. Perfino i monaci, organizzati nelle loro abbazie nei monasteri del mondo occidentale, dipendono l'uno dall'altro. Nel mondo asiatico, specialmente in India il monaco se ne sta solo, vagando per tutta l'India. Ma anche lui ha i suoi problemi. Non so se avete mai seguito un gruppo di monaci. Una volta chi vi parla ha seguito un gruppo di monaci in India, sull'Himalaya cantavano, leggevano i loro libri, non guardavano mai la bellezza del torrente che scorreva, non ascoltavano mai la musica della corrente i fiori, il meraviglioso profilo dei monti innevati montagne alte 25.000 piedi, non guardavano mai tutta questa bellezza della terra. Erano preoccupati solo di se stessi e dei loro piccoli dèi! Quindi, vi prego, rispondete a questa domanda che vi riguarda: se il vostro cervello possa essere libero in modo che possiate comprendere, dissolvere i problemi. Se vediamo che non si può - cioè che è veramente condizionato come si può vedere, non è necessario che ci venga detto, che si legga qualcosa in un libro o che si venga convinti da qualcuno, ma se lo si vede direttamente per conto proprio che il nostro cervello è così condizionato - giusto? Possiamo farlo? Non... Signore, martedì ci sarà la sessione delle domande sì, martedì. Perché, se tutti fate delle domande adesso - le dispiace, signore?
38:13 Possiamo farlo? Possiamo parlarne insieme, ragionarci sopra insieme, rifletterci, considerare: è il nostro cervello che vive coi problemi? Ne siamo consapevoli? Non come un osservatore che guarda attraverso un microscopio in modo giusto o sbagliato, ma essere consapevoli che i nostri cervelli sono terribilmente condizionati a vivere con i problemi. Non è necessario ripeterlo ancora.
39:21 Supponiamo che io non ne sia consapevole, che non ci abbia mai pensato.. non avevo mai sentito una cosa simile prima d'ora, è possibile o non è possibile? Ma voi avete posto una domanda - giusto? E il mio cervello, essendo abbastanza attivo, non troppo ottuso non troppo fissato a qualcosa, il mio cervello comincia a chiedersi.. se il cervello possa osservare la propria attività - seguite? Capite quello che sto dicendo? Può il cervello essere consapevole dei propri limiti, dei propri condizionamenti? Così come vi osservate allo specchio mentre vi radete, o vi truccate scusate! - (risate) potete osservare il vostro cervello? Non come un osservatore che guarda qualcosa - giusto? Se osservate dall'esterno, anche quell'esterno è l'osservato - giusto? Non c'è differenza tra l'esterno e l'interno. Chiaro? Quando vi state radendo il mento non dite che state guardando la vostra faccia da fuori, siete là nello specchio. Potreste avere una barba difficile da radere, ma voi siete là la vostra immagine siete voi - giusto? Non dite: "Quello è diverso da me", siete quello che siete. Può il cervello diventare consapevole di sè stesso dei suoi pensieri, delle sue reazioni, del suo modo di vivere? Perché quello è il centro di tutte le nostre attività - giusto? Lo capiamo? E' il centro di tutte le nostre risposte nervose, di tutte le nostre reazioni di tutti i nostri condizionamenti, i nostri sentimenti i nostri piaceri, le pene, le paure, le ansie, la solitudine i tormenti, il bisogno d'amore e tutto il resto, sta tutto lì. Giusto? Quando non c'è comprensione di tutto questo, che cosa posso fare? Qualunque cosa faccia non avrà significato - giusto? Mi domando se afferrate tutto questo. Non importa.
42:51 Allora, siamo consapevoli dell'attività del cervello? Perché pensate la tal cosa, perché reagite in un certo modo, perché siete così stravaganti psicotici, perché vi aggrappate a qualcosa, perché c'è questa solitudine la sofferenza, il dolore, i fallimenti, le ansie, l'incertezza? Giusto? Stiamo riflettendo insieme, vi prego. Che cosa posso fare se non sono consapevole? So di non esserlo. Non sono consapevole di me stesso, e me stesso è il cervello, quella cosa che è sempre inquieta, quella cosa che vive sempre tra alti e bassi che sta sempre cercando il proprio interesse che sia in nome di Dio o in nome dell'amore in nome delle riforme sociali o che ricerchi potere, posizione c'è sempre lo sfondo di questo elemento. Siamo consapevoli di tutto questo? Se non lo sono, che cosa posso fare? Aiutatemi! Scusate - ho dimenticato quella parola! (ride) Non sto chiedendo il vostro aiuto, ne stiamo parlando.
45:12 Abbiamo cercato aiuto da tutti: dai libri, dai preti, dagli psicologi dai politici, dappertutto, abbiamo cercato aiuto dovunque. Quell'aiuto è stato inutile perché siamo quello che siamo adesso, possiamo essere cambiati un pochino qui e là, ma nei fatti siamo quello che siamo. Nonostante tutto l'aiuto, nonostante tutti i capi, i guru le antiche profezie, i libri antichi. Oh, per l'amor di Dio! - Vero? Potremmo perciò mettere completamente da parte l'idea di chiedere aiuto? Questo non significa che voi ed io non dovremmo essere qui. Quando vedete una cosa bella, la guardate siete deliziati nella gloria di qualcosa di bello, ma non dite mai "Bene, non tornerò mai più qui". Al contrario. Tornate a guardarla spesso. Non che possiate essere aiutati dal guardare i monti la loro bellezza, la semplicità di una visione straordinaria.
47:12 Se il mio cervello non è consapevole di sè, il che è un problema straordinario se siete consapevoli dei vostri pensieri. Cioè, il pensiero è consapevole del proprio pensare? Capite? Non è una cosa intellettuale. Capite la mia domanda? Me lo chiedo! Può il vostro pensiero essere consapevole di sè? Giusto? Se non lo è, allora che cosa farete o non farete per diventare completamente consci di ogni movimento del pensiero? Pregherete? Chiederete? Non potete fare niente di tutto questo. Allora, potete rimanere tranquilli e guardare? Per guardare intendiamo osservare senza il minimo movimento della parola l'immagine, il simbolo, che sono essenzialmente pensiero. Potete prima di tutto osservare? Osservare senza una sola attività del passato? Avanti signori, seguitemi. Potete osservare? Posso osservare il mio dolore, il dolore fisico? Capite la mia domanda? Potete osservare il vostro dolore fisico, esserne consapevoli? Senza correre dal medico senza prendere pillole, ma solo esserne consapevoli. Esserne psicologicamente consapevoli senza alcun movimento. Potete? E nello stesso modo osservare l'attività del cervello senza mucchi di parole, dinieghi o asserzioni, solo osservare. Avete mai osservato vostra moglie o vostro marito, la vostra ragazza osservati veramente, non con le immagini che avete costruito di lei o di lui, quelle immagini non sono osservazione sono solo proiezioni dell'attività che avete gradualmente costruito, diventano le immagini fra voi e lei o lui, e così via. Perciò non state veramente osservando.
51:11 Che relazione c'è - posso continuare? - fra osservazione e amore? L'amore è puramente piacere, desiderio, un pensiero costruito? Può esserci divisione nell'amore? Come dire: amo te e nessun altro? Oppure, io ti amo ma sono geloso di te - giusto? Si tratta di amore? Entreremo in tutto questo, ne parleremo. Ma adesso ci chiediamo se c'è percezione e se la percezione può avvenire solo quando non c'è motivo - giusto? Se ho un motivo in quella percezione, in quell'osservazione allora quel motivo controlla, dà forma alla percezione. C'è un'osservazione senza alcun motivo? Il motivo è generalmente un interesse personale profondamente nascosto.
53:18 E arriviamo ad un altro problema complicato o argomento o comunque lo vogliate chiamare fino a dove, fino a che punto può arrivare l'interesse personale? A che punto può essere abbandonato? Dove posso metterci fine? Capite? E' possibile vivere in questo mondo moderno senza alcun interesse personale in tutti i suoi aspetti? Capite? Quanto profondamente il cervello può essere libero assolutamente libero dall'interesse personale? O in rapporto a quali attività della vita, della vita quotidiana? O si può essere senza interesse personale solo in modo superficiale? Capite? Tutta la profondità e la futilità dell'interesse personale. Questo è un problema molto complesso. Ed è questo interesse personale che sta alla base di tutta la corruzione - giusto? Lo vedete? E' il principio di tutta la corruzione. E' il principio di tutti i processi divisivi, che sono corruzione. E' l'inizio, l'origine del conflitto - giusto? Allora, fino a che punto, fino a dove può finire il conflitto? Non facciamone un problema, altrimenti siamo di nuovo perduti. Può finire il conflitto fra gli esseri umani molto vicino o molto lontani che siano fra di loro possono mai finire il conflitto, il dolore, la lotta? Avanti signori, vi prego. Che cosa intendiamo per conflitto? Essenzialmente il conflitto è una distorsione. Il conflitto in ogni forma comporta un punto di vista distorto. Il conflitto è essenzialmente disordine. Giusto? Siamo insieme, riflettendo ponderando, considerando, in vista di agire? E' questo il significato della parola. Può finire il conflitto? Così il cervello è libero e può volare. Il cervello ha una capacità immensa, immensa. E noi la restringiamo, la rendiamo piccina con il nostro interesse personale e il conflitto. Può finire il conflitto?
58:15 Perché c'è questo elemento separativo in noi? Voi e io, noi e loro, noi siamo questo e voi siete quello, qual è l'origine di tutto questo? E' la caparbietà del desiderio? E' l'elemento oppositivo del pensiero? E' la contrapposizione dell'ideale e del fatto? Il "non dovrebbe essere" e "ciò che è" - capite? I conflitto comincia forse con il processo dualistico in tutti noi? Vi prego, stiamo camminando sullo stesso sentiero siamo insieme nella stessa barca. Siamo consapevoli di questo punto centrale, che in tutti noi lavora questa forza dualistica, il bene e il male - giusto? E' una questione importante. Il bene è in rapporto con il male? Chi vi parla sta mettendo molte uova nel paniere stamattina molte cose insieme, che fanno parte della nostra vita. Abbiamo solo quattro discorsi e due domande e risposte, dobbiamo stipare più che possiamo in questi discorsi (ride), in queste riflessioni. Siete consapevoli di questo fatto centrale? Siamo sempre così - la nostra moralità è tarata fra bene e male. Quindi dobbiamo chiederci se il bene è in rapporto al male. Il nobile è in relazione all'ignobile? E così via. Se qualcuno è codardo e vuole essere coraggioso si tratta di vero coraggio o di qualcosa che nasce dalla codardìa? Capite la mia domanda? Ci chiediamo, insieme: il male, che cos'è il male? E che cos'è il bene? Se il bene è in relazione al male allora non è bene - giusto? Abbiamo detto - siamo insieme fin qui? Se - non diciamo se, quando ciò che è bello è relativo a ciò che è brutto, la bellezza nasce dal brutto - giusto? Quindi non è bellezza. Non so se state seguendo. Se il bene nasce da ciò che non lo è si tratta di un bene parziale, non è completo, quindi non è bene. Quindi la moralità non è l'equilibrio fra questi due.
1:03:16 Giusto? Mi domando se lo vedete. Si può essere liberi da questa dualità, da questo processo dualistico? La questione del bene e del male in conflitto tra loro esiste da quaranta, cinquantamila anni e più. Ci sono dei disegni in antiche caverne in Francia e in altre parti del mondo, in cui il bene sta sempre lottando contro il male, e viceversa. Conoscete tutto questo. E il risultato di quella lotta, di quello sforzo viene considerato il massimo della moralità. Giusto? Il bene non può mai essere in relazione al male. L'amore non può essere in relazione all'odio, alla rabbia, alla gelosia. Se lo è, non si tratta di amore è parte del piacere, del desiderio e così via. Allora, possiamo vivere su questa terra,
1:05:01 alcuni di noi, per l'amor di Dio possono alcuni di noi, o tutti noi, vivere senza un solo conflitto? Non potete rispondere a questa domanda, ma lasciate che il seme della domanda lavori. Capite? Se il seme è vivo, non solo la sua teoria allora ha una tremenda vitalità, non si tratta di pensarci sopra non dite "Devo cercare di capire di che diavolo sta parlando". Ma il seme che il bene non ha nulla a che fare con il male se posso suggerirvelo, lasciate che il seme cresca. Avete piantato un seme nella terra, un seme di pesco o di una quercia o quello che sia, lo avete piantato. Non andate a tirarlo fuori ogni giorno per vedere se sta crescendo lo lasciate nella terra e anche la domanda, se ha vitalità energia, allora la domanda stessa incomincia a crescere, ad agire. Non dovete fare nulla, la cosa si muove da sè. Lo possiamo fare insieme? Voi aiutate a piantare un seme e io scavo la terra. E' un lavoro da fare insieme. Non che voi piantate il seme e io lo coltivo, lavoriamo insieme. Allora la domanda ha in sè un significato tremendo, non la risposta non il risultato, ma la domanda: è possibile vivere in questo mondo con tutte le complicazioni, senza l'ombra di un conflitto? Avete piantato il seme nel vostro cervello lasciatelo lì, vediamo che cosa succede. Stiamo chiedendo: avete piantato quel seme? Cioè, avete ascoltato la domanda? Non solo con le orecchie, ma il fatto reale in sè. Il fatto che siamo vissuti su questa terra per 2 o 3 milioni di anni o 45 mila anni, certamente non 4 mila anni come ai fondamentalisti piace pensare. Siamo vissuti su questa terra per tanto tempo. E viviamo ancora nel conflitto. E' una questione molto seria non c'è solo il brutale conflitto della guerra, ma il conflitto fra di noi. Devo capire che cosa vuole dire. Non vuole dire niente. Vuole dire che siamo insieme. E questo seme, del vivere senza alcun conflitto, è piantato profondamente nei profondi meandri del cervello dove c'è un terreno ricco, molto più ricco di quello della terra. Da lì può crescere la risposta, la decisione, la realizzazione. Penso che basti per stamattina, vero? Posso alzarmi?