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LS84S1 - Può il pensiero essere creativo?
Primo seminario con scienziati
Los Alamos - USA
20 marzo 1984



0:47 M.R. Raju: è un privilegio per me introdurre il nostro oratore oggi, ma Mr. Krishnamurti non ha bisogno di alcuna introduzione. Egli è un maestro riconosciuto in tutto il mondo. Ha tenuto discorsi in tutto il mondo per quasi sessant'anni. I trenta e più libri che ha pubblicato sono sempre attuali, mantengono la loro freschezza. Il Dr. Oppenheimer era un filosofo e scienziato e uno studioso di Sanscrito. è un'occasione davvero felice, nel giorno dell'inizio ufficiale della primavera avere Mr. Krishnamurti come nostro oratore. Per conto del Laboratorio, voglio esprimergli il nostro apprezzamento per aver accettato il nostro invito nonostante la sua fitta agenda. Senza togliere altro tempo prezioso all'oratore, invito Mr. Krishnamurti a dare la sua presentazione, e il titolo della presentazione è la Creatività nella Scienza. Molte grazie per la vostra attenzione. Posso chiederle di presentare il discorso?
2:29 Krishnamurti: Se posso, questa non è una lezione. E' una conversazione tra voi e l'oratore. Il soggetto, credo, è la Creatività nella Scienza. Per scienza generalmente intendiamo conoscenza, accumulata attraverso due o trecento anni, aggiungendo sempre più conoscenza. Che relazione ha la creatività con la conoscenza? Questo è l'argomento di cui mi è stato chiesto di parlare.
3:24 Che cos'è la conoscenza? E' acquisita in migliaia di anni attraverso l'esperienza, stipata nel cervello sotto forma di conoscenza e memoria, e da quella memoria, sorge il pensiero. La conoscenza è sempre limitata, che sia ora o nel futuro. e quindi il pensiero è sempre limitato, e dove c'è limitazione c'è conflitto. E quindi, che ruolo ha la creatività in rapporto con la scienza? C'è davvero una relazione? Vi prego, stiamo pensando insieme, stiamo mettendo in dubbio quella che è l'origine, e il processo accumulativo della conoscenza. Scienza significa conoscenza, dal latino, e così via. Può la creatività, nel suo senso più profondo, nella sua profonda attività, che posto hanno la creatività o la creazione in relazione con la conoscenza? Abbiamo dato una tremenda importanza alla conoscenza. Dai tempi antichi, dalla Cina, dall'India, prima che avvenisse la civilizzazione cristiana erano tremendamente rispettosi, adoravano la conoscenza. La conoscenza, come abbiamo detto prima, è sempre limitata perché si basa sull'esperienza e così la memoria, il pensiero, sono limitati. Il pensiero ha creato le cose più straordinarie nel mondo, tutti i grandi monumenti dai tempi antichi, la grande arte, immensa tecnologia nei tempi odierni, e la creazione di una bomba atomica, e così via. Il pensiero ha portato uno stato straordinario nel mondo. Il pensiero ha creato Dio, ha costruito immense cattedrali in Europa, tutte le cose che riempiono i musei, la poesia, le statue, e tutte le cose meravigliose che il pensiero ha fatto. Poiché il pensiero è il risultato della conoscenza, la conoscenza è scienza, espressa tramite la tecnologia o altro. Il pensiero ha creato anche le guerre, e ci troviamo di fronte a un'altra guerra, forse. Gli esseri umani per gli ultimi cinquemila anni o più si sono uccisi l'un l'altro nel nome di Dio, nel nome della pace, nel nome del loro specifico paese tribale. L'uomo ha distrutto altri esseri umani, ora, nella civiltà odierna qui dove ci siamo riuniti, dove si producono queste cose enormemente distruttive, quello è il risultato della scienza, che è conoscenza.
9:21 Quindi, quale posto hanno la conoscenza, la scienza, con la creazione? La creazione è stata uno dei più complessi problemi. Varie religioni dicono che questa è la radice della creazione, Dio, e così via. Ogni nazione tribale, che si chiama nazionalismo, ha la sua particolare espressione, ha le sue divinità tribali. E la scienza, che ha prodotto cose straordinarie e meravigliose nel mondo, la comunicazione, i computer, la medicina, la chirurgia, tutto questo è stato il risultato del pensiero, andare sulla luna, e così via. Può quindi il pensiero essere creativo, nel suo senso più profondo? Che cos'è la creazione? La creazione deve sempre essere espressa, manifestata? Quello che viene manifestato deve essere limitato. Siamo il risultato di incredibili anni, o secoli di sforzo, conflitto, difficoltà, dolore, angoscia, siamo il risultato di tutto questo. I nostri cervelli hanno infinite capacità, ma sono stati condizionati non solo a livello religioso ma anche a livello di nazione. Voi siete tutti americani, cinesi, russi, e così via. Abbiamo diviso il mondo con la geografia, con la religione, con la cultura, e abbiamo anche diviso gli esseri umani, i caucasici, i neri e i marroni, come noi. E così il pensiero ha portato un enorme conflitto tra esseri umani, questo è un fatto, non solo tra individui, ma anche nella collettività. Abbiamo anche sofferto per le guerre, le pestilenze, ogni forma di malattie. E la scienza è stata in grado di aiutare o di curare alcune di queste cose. Ma la scienza ha anche prodotto i più distruttivi strumenti di guerra. Prima, uccidevi un uomo, magari in guerra assieme due o trecento persone o più, ora puoi distruggere l'intero pianeta. Ancora una volta in base a ideali, ideologie, la glorificazione tribale, che è nazionalismo. Considerando tutto questo, che cosa siamo, dopo 45.000 anni come Homo Sapiens, che cosa siamo, che cosa siamo diventati? E in questa confusione, poiché la maggior parte degli esseri umani sono terribilmente confusi, anche se potrebbero non ammetterlo, sono incerti, non cercano soltanto sicurezza fisica, ma vogliono anche una sicurezza psicologica interiore nelle loro relazioni, riguardo al futuro, e così via. Prendendo tutto questo in considerazione, i nostri cervelli sono specializzati, condizionati dalla conoscenza, e così le nostre attività sono condizionate, limitate. Ovunque vi sia limitazione ci dev'essere conflitto. Quando dividete il mondo in americani, asiatici, europei, gli ebrei, gli arabi, ci dev'essere conflitto, non solo guerre ma conflitto tra individui, tra uomo e donna. Considerando tutto questo, che posto ha la creazione?
16:15 La conoscenza non può mai essere creativa. Metteremo in discussione tutto questo. La conoscenza può portare ad un mondo fisico migliore, esternamente, e quando diamo questa straordinaria importanza alla conoscenza, che è l'intelletto, l'intelletto è vitale per noi, è importante, essenziale, ma l'intelletto è anche limitato. Non guardiamo mai alla vita in senso olistico, come un tutt'uno, non come scienziato, medico, psichiatra e così via. Siamo esseri umani innanzitutto. E, come esseri umani che cosa siamo, che cosa siamo diventati? Dopo millenni e millenni, siamo civilizzati? So che siete tutti parte di una società benestante, possedete tante macchine, una nazione meravigliosa, belle strade e così via, ma noi, come esseri umani, che cosa siamo? Gli esseri umani sono capaci di creare? Non solo come scienziati ma anche nella vita di tutti i giorni. Perché alla fine, che cosa è importante? Abbiamo dimenticato, o non abbiamo mai avuto l'arte di vivere, non come scienziati, ma come esseri umani. Siamo perennemente in conflitto, e come possono il conflitto, le difficoltà della vita, il dolore, l'ansia, l'incertezza, può un tale cervello essere creativo, o forse la creazione è qualcosa di totalmente differente?
19:34 Come abbiamo detto, stiamo pensando insieme, se è possibile. Non che chi parla pensa e ve lo spiega, possiamo noi, insieme, come esseri umani pensare a queste questioni, ora? Cioè, dimenticare le nostre professioni, la nostra vocazione all'imitazione, e come esseri umani, possiamo essere creativi? Innanzitutto, se capiamo il significato di questo, allora possiamo passare alla scienza, alla religione e così via. Possiamo, come esseri umani, guardare al mondo per quello che ne abbiamo fatto? Mi chiedo se ci rendiamo conto se siamo davvero degli individui. Perché la nostra coscienza, che è costituita dalle nostre reazioni, fisiche, reazioni biologiche, i nostri credi, la nostra fede, tutti i pregiudizi che abbiamo, il moltiplicarsi delle opinioni, le paure, l'insicurezza, il dolore, il piacere, e tutta la sofferenza che gli esseri umani hanno creato per migliaia di anni. Tutto questo è la nostra coscienza. La nostra coscienza è quello che siamo. E in questa confusione, in questa contraddizione, può esserci creazione? Condividiamo la coscienza con l'umanità intera perché voi soffrite, provate piacere, credi, conclusioni, opinioni, e tutti i dogmi religiosi e le fedi, che sono condivise da tutti gli esseri umani su questa terra. Quindi ci domandiamo se psicologicamente siamo individui. Tu puoi essere diverso, puoi essere alto, o basso ma come esseri umani con la nostra coscienza, siamo diversi dal resto dell'umanità? Non abbiamo mai messo in discussione tutto questo. Trottiamo tutti i giorni delle nostre vite accettando, imitando, conformandoci. Quando ci ribelliamo, ci ribelliamo esternamente. Ci sono state rivoluzioni, quella russa, quella francese, ci sono state migliaia di rivoluzioni. Ma internamente, rimaniamo più o meno come siamo stati per migliaia di anni. Quindi considerando tutto questo, non intellettualmente ma nel suo insieme, siamo creativi? O la creazione è qualcosa di totalmente diverso. Potete inventare un nuovo metodo, scoprire, esplorare, rompere l'atomo e via dicendo. E' tutta attività del pensiero, che è astuto, capace, ingannevole, crea illusioni, e venera quelle illusioni. Dopotutto, tutte le religioni si basano su questo. Il pensiero ha creato Dio. Chi parla non è ateo, ma il pensiero ha creato guerre, assassinato nel nome di Dio milioni di persone, e il pensiero ha creato tutte le cose nelle cattedrali, nelle chiese, nei templi, nelle moschee.
26:19 Quindi, può il pensiero essere creativo? Come abbiamo detto, il pensiero è limitato perché è basato sulla conoscenza, e la conoscenza è il risultato di vasta esperienza. Qundi ci stiamo ponendo una domanda davvero fondamentale: se il pensiero possa mai essere creativo. Può inventare, può produrre nuove armi di guerra, la chirurgia, la medicina, e così via. E nel nostro relazionarci l'un l'altro, uomo, donna, che ruolo ha il pensiero in questo? Il pensiero è amore? Lo so che diciamo di no, ma se guardiamo a noi stessi e alle nostre relazioni reciproche, marito e moglie, ragazzo e ragazza e così via, la nostra relazione si basa sull'immagine, che tu hai costruito di lei, e che lei ha costruito di lui. Quella relazione si basa sul pensiero.
28:31 Quindi il pensiero è stato straordinariamente capace di alcune cose, e il pensiero ha anche portato alla distruzione dell'uomo, di esseri umani come noi, dividendoli per ideologia, l'ideologia russa, quella democratica, e così via. Quindi vi prego, il pensiero non può mai essere creativo perché quello che può manifestare deve essere limitato. E dove c'è limitazione ci deve essere conflitto, tra uomo e donna, tra ideologie, tra l'arabo e l'ebreo, tra l'americano ed il russo, questa divisione, geografica, tra nazioni, tra religioni. E il conflitto non potrà mai, sotto alcuna circostanza, portare alla creatività della creazione. Quindi, se il pensiero non è la base della creazione, allora che cos'è la creazione, quando avviene? Infornare il pane è una creazione di un certo tipo, avere figli, è creazione e via dicendo. Sicuramente, la creazione può avvenire solamente quando il pensiero è silente. Potreste essere completamente in disaccordo su questo. Spero lo siate. Sono sicuro che lo siete. Perché per noi il pensiero è straordinariamente importante, il che significa l'intelletto, che è solo parte dell'essere umano.
31:46 Quindi, chi parla dice la creatività non può mai avere luogo dove c'è l'attività del pensiero. Allora sorge la domanda: può il pensiero essere quieto può il pensiero essere messo da parte per un po'? Quindi chi è che aiuta il pensiero a essere messo da parte? è ancora il pensiero. Non so se state seguendo tutto questo. è un processo veramente complicato. Hanno provato ogni metodo per acquietare il pensiero, droghe, tranquillanti, e hanno anche provato ogni forma di meditazione, la meditazione Zen, quella tibetana, quella indù, quella buddista, e tutti i guru più recenti, con le loro assurdità, hanno provato di tutto per acquietare il pensiero. Perché il pensiero ha il suo posto. Ma psicologicamente, internamente, ci può essere un certo silenzio, una certa calma? L'amore è quel silenzio, è quella qualità di grande forza, calma energia.
34:28 Quindi, ci stiamo chiedendo: l'amore è l'unico elemento creativo? Non il sesso. Lo so che abbiamo ridotto l'amore al piacere. E dobbiamo chiederci: che cos'è l'amore? Se voi comprendeste, percepiste, che il pensiero non può mai, sotto alcuna circostanza, essere creativo, perché il pensiero è limitato, di questo non c'è alcun dubbio. Se ne vediamo la verità, allora possiamo iniziare a chiederci: c'è un altro strumento, un altro modo di guardare alla vita? Allora inizieremo a chiederci, che cos'è l'amore? Che cos'è la compassione? che cos'è l'intelligenza? L'intelligenza è parte di quel pensiero, l'intelligenza ha creato Los Alamos. E qual è la natura dell'amore? è desiderio? è piacere? è creare immagini, immagini riguardo a tua moglie, a tuo marito? è l'immagine delle ideologie? Per trovarlo, per scoprirlo, per arrivare a quella straordinaria cosa chiamata amore dobbiamo avere una comprensione molto chiara della nostra vita di tutti i giorni. E questo significa che psicologicamente, internamente, non abbiamo libertà. Parliamo di libertà, specialmente in questo paese dove avete esperti che vi dicono cosa fare, specialisti. Dovreste esserne a conoscenza: come crescere un bambino, come fare sesso, come rendervi belli, che tipo di esercizi fare, e così avete specialisti nella religione, nella scienza, e così via. E la chiamate libertà. Poiché il nostro tempo è molto limitato non possiamo approfondire ulteriormente la domanda: che cos'è la libertà. Senza libertà non c'è amore. Ma noi non siamo liberi. Siamo ansiosi, siamo spaventati dalla morte, spaventati dal futuro, viviamo sotto il peso della paura da migliaia di anni. Parliamo prima della paura psicologica, e dopo parleremo di quella fisica.
40:35 Quindi, può questo cervello che è così condizionato, come un computer, può questo cervello amare? La creatività, nella scienza, nella biologia e così via, in cui c'è una grande attività del pensiero con la sua peculiare intelligenza, può quel pensiero creare, essere creativo? Se no, allora come avviene la creazione? Questa domanda è stata posta, persone religiose, teologi, si sono fatti questa domanda. Se andate in India, loro inventano la loro teoria riguardo alla creazione, e così fanno i cristiani, i musulmani, tutti dicono 'Dio', o qualche ragione biologica.
42:26 Quindi stiamo dicendo che la creazione è possibile solo dove c'è amore. E quindi, che cos'è l'amore? Amore non è desiderio, amore non è piacere. Amore non è intrattenimento religioso. Per capire la complessità del desiderio, la complessità del dolore, e l'enormità di quella cosa che chiamiamo morte, tutto questo è parte della nostra vita, del nostro vivere quotidiano. E quindi, vi è libertà? Abbiamo amore? Se ci fosse amore, mai uccideremmo un altro essere umano, mai! E ora tutto il mondo si sta armando. Ogni nazione vuole i più recenti strumenti di distruzione. L'America li sta fornendo, Inghilterra, Russia, Germania, e ogni paese sta producendo i suoi strumenti mortali, e in mezzo a questo caos, vogliamo avere lo spirito della creazione, la creatività. Da una parte si producono i più distruttivi strumenti di guerra, dall'altra si parla di amore, pace, e così via. Viviamo in uno stato di contraddizione, e dove c'è contraddizione ci deve essere conflitto e quindi non ci potrà mai essere creazione, o creatività. E' solo quando il cervello è quieto, non una calma controllata, ma quando il cervello è assolutamente silente, benché il pensiero abbia il proprio ritmo. L'uomo se lo è domandato dai tempi antichi. Può il cervello essere completamente immobile per un po'? Nessun eterno chiacchierio, nessuna esplorazione, nessuna indagine, nessuna ricerca, ma calma, immobilità.
46:32 E per capire questa immobilità, dobbiamo capire che cos'è la meditazione, e così via. La meditazione non è la meditazione cosciente, perché questo è quello che vi è stato insegnato, meditazione intenzionale e cosciente, seduti a gambe incrociate o sdraiati o ripetendo certe frasi, e così via. Tutto questo è un intenzionale, e conscio sforzo di meditare, che è parte del desiderio. E chi parla sostiene che tale meditazione è un'assurdità. E' come desiderare una bella casa, un bel vestito, e il vostro desiderio di avere una mente in pace, è la stessa cosa. La meditazione conscia distrugge, impedisce l'altra forma di meditazione. Non abbiamo tempo per parlare di questo perché questo richiede una percezione straordinaria, senza la parola, senza l'immagine.
48:24 Quindi, la scienza è il movimento del sapere, accumulare, di più e sempre di più. Questo 'di più' è la misura, e il pensiero non può essere misurato perché è un processo materiale. E la conoscenza ha la sua visione, la sua limitata creazione, e quindi porta conflitto. Ma noi parliamo di una percezione olistica, nella quale l'ego, l'io, la personalità non hanno alcun posto. Solo a questo punto c'è quella cosa chiamata creatività.
49:40 Bene, signori.
49:49 MR: C'è tempo per qualche domanda, per una quindicina di minuti. C'è qualcuno che vorrebbe esplorare di più l'argomento ponendo una domanda specifica?
50:02 Domanda: Mr. Krishnamurti, sembra che una categoria che non ha troppo approfondito sia la categoria della volontà.
50:15 K: Mi dispiace signore, non riesco a sentirla.
50:32 D: Stavo commentando che una categoria nella quale sembra che lei non sia andato troppo in dettaglio è la categoria della volontà, in opposizione al pensiero. Non potrebbe essere che il problema, la sua origine, il problema alla radice, l'origine del conflitto, sia un utilizzo sbagliato della volontà piuttosto che un pensiero sbagliato?
50:57 K: Si, signore. Avete capito la domanda? Che cos'è la volontà? Non è forse l'essenza del desiderio? E questo signore chiede, la volontà ed il pensiero vanno insieme, o sono separate?
51:36 D: Vorrei fare una distinzione tra la volontà, la capacità di fare scelte, e il pensiero. Direi che non sono la stessa cosa, c'è una distinzione fra di loro. E il problema è nella volontà piuttosto che nel pensiero. I pensieri, in buona parte, fluiscono dalla volontà.
51:57 K: Esatto, è quello che sto dicendo, la stessa cosa. Il desiderio, stiamo dicendo, è volontà.
52:09 D: Direi che la volontà è qualcosa di più fondamentale del semplice desiderio. E' alla base della nostra personalità, di chi noi siamo, questa capacità di fare scelte, di scegliere. Ho un altro problema che mi preoccupa veramente ed è che ci potrebbe essere di più che soltanto il pensiero e l'esperienza dell'uomo. Ci potrebbe essere un aspetto più grande nella realtà. E ci potrebbero essere altre volontà in gioco, oltre a quelle umane. E ci potrebbe essere un fattore che potremmo chiamare male sovrannaturale all'opera nel mondo. E ci potrebbe essere un conflitto più grande di quello a cui molti possano aver mai pensato, possano aver mai considerato.
53:11 K: Quindi, qual è la domanda?
53:15 D: OK, sto dicendo che nonostante tutti i tentativi che facciamo per acquietare i nostri pensieri...
53:25 K: Non può acquietare il pensiero. L'ho accuratamente spiegato, non abbiamo tempo. Signore, qual è la domanda?
53:35 D: OK, come essere umano come posso proteggermi dal male soprannaturale? Come posso proteggere me stesso dall'autorità di Satana in questo mondo?
53:50 K: Male soprannaturale, e la protezione da esso. Qual è la relazione del bene con il male? Noi siamo buoni? Cosa significa bontà? E cosa intendiamo per male? Il male è in relazione con la bontà? L'amore è in relazione con l'odio? Se è in relazione, allora non è amore. Se il bene è in relazione con il male, allora non è bene. Siamo controllati o plasmati da un grande male esterno? So che questa è una vecchia teoria: c'è qualcosa al di là di noi che non abbiamo creato noi, che ci controlla, che plasma le nostre vite e così via.
55:28 D: Mi lasci porre un'altra domanda.
55:31 Pubblico: No.
55:35 D: OK, la farò molto breve. OK, grazie.
55:44 K: Mi dispiace, signore. Divertiamoci un po', d'accordo?
56:00 D: Ho avuto problemi a capire cosa intende per creatività. Potrebbe approfondirlo un po'?
56:11 K: Io non intendo niente per creatività, mi è stato chiesto. A chi lo chiediamo? Lo sta chiedendo all'oratore, sta mettendo in dubbio quello che ha detto, o lo sta chiedendo a se stesso? Cioè, insieme stiamo mettendo in discussione l'intero problema dell'esistenza, con la sua creazione, con la sua distruzione, con il suo piacere, etc., stiamo mettendo in discussione la vita nella sua interezza. E cerchiamo di trovare una risposta fuori dalla domanda. Ma la risposta si trova nella domanda, non lontano da essa. Questo dipende da come osservate la domanda. Se vogliamo una soluzione alla domanda, come la maggior parte di noi vuole, abbiamo dei problemi, e cerchiamo soluzioni per i problemi. Il nostro cervello è addestrato a risolvere problemi dall'infanzia. Quando un bambino va a scuola ha dei problemi di matematica, problemi riguardo a come leggere e scrivere. Quindi il nostro cervello dall'infanzia è stato condizionato alla soluzione di problemi, e quindi non capiamo mai il problema in se stesso, vogliano una soluzione.
58:45 Quindi, cos'è un problema? Il signore dice il problema è la volontà, e il pensiero. Chi risponderà a questa domanda? O che cos'è la creatività. Potete leggere libri su libri, ascoltare professori, specialisti, ma qualcuno ha mai davvero, profondamente, internamente, afferrato la verità di qualcosa? Che cos'è la verità, che cos'è la realtà? La tigre è una realtà, il pensiero non l'ha creata, grazie a Dio. Il pensiero non ha creato la natura. La realtà è quello che siamo, quello che abbiamo fatto di noi stessi. E noi siamo apparentemente incapaci di affrontare quello che siamo, e di trasformare, portare una mutazione in quello che siamo, realmente, non verbalmente, non in modo teorico. E quindi scoprire da soli che cos'è la creazione, che cos'è la creatività, che cos'è l'amore, che cos'è l'essenza della compassione che è intelligenza. Scoprirlo da soli, non egoisticamente, perché noi siamo il resto dell'umanità. è una cosa meravigliosa, scoprirlo. Che siamo il resto dell'umanità, psicologicamente, interiormente, anche se al di fuori, esteriormente possiamo essere differenti. Quindi quando capiamo questa cosa da soli, non come qualcosa che ci è stato detto, da professori, psicologi, e così via, così da avere una percezione chiara della vita, e dell'arte del vivere, e non chiederemo a nessuno di dirci cosa fare.
1:02:30 D: Dice che noi siamo il resto dell'umanità. Io sono diverso da lei, e voglio dirle che sono felice di non essere lei. E voglio dirle che c'è una differenza fra ogni persona ed il resto dell'umanità, che siamo tutti individui. Lei continua ad implicare che dovremmo essere individui, ma poi dice che siamo il resto dell'umanità. Non lo siamo, io non sono lei, e sono felice di questo.
1:03:04 MR: Per favore, questo è un argomento molto serio. Non c'è spazio per applaudire o ridere, vi prego.
1:03:11 K: Posso rispondere a questa domanda? Il signore ha detto: "Sono felice di non essere lei", che lui è diverso da chiunque altro. E' così? Dobbiamo indagare, non dire "Sì, io sono diverso da te." Non soffrite? Non avete conflitti? Non avete problemi? Non litigate tra di voi? Avete delle credenze, non è vero? Conclusioni, paure? Andate in India, in Egitto, o in qualunque altra parte del mondo, loro hanno la stessa cosa, psicologicamente, internamente. Soffrono.
1:04:18 D: Io non soffro quando lei soffre. Io non muoio quando lei muore. Io non sento quello che lei sente.
1:04:31 K: Io non muoio quando tu muori. Io non sento quello che tu senti. Ma andate un po' al di là di questo, approfondite. Quando muoio, che cos'è la morte? Voi rispondete: la morte, morire, biologicamente, fisicamente, si muore. L'uomo su questa terra, gli uomini sono morti a milioni. E quando voi morite e io muoio, che cosa significa? Chi muore? Il nome, la persona, le sue qualità, l'immagine che ha costruito di se stesso? Che cosa muore? Vi prego, dobbiamo approfondire, non semplicemente dire, "Io sono diverso da te" e fermarsi lì. Certo, siamo diversi. Biologicamente siamo diversi. Tu sei alto, io basso, o io sono nero, o tu sei blu. Certo che c'è una differenza. Tu sei una donna, io un uomo. Ma internamente, approfonditelo. Che cosa siamo, di cosa siamo così orgogliosi? Siamo una serie di ricordi, non è vero? Ricordi di cose passate. Un insieme di ricordi. E per scoprire se c'è qualcosa di sacro, una verità reale oltre tutte queste parole, impressioni e reazioni, ci deve essere la qualità dell'indagine senza pregiudizio, senza conclusioni. Bisogna approfondire questi argomenti con molta cautela, non in un dialogo, non potete capire tutto questo, richiede una grande ricerca da parte di tutti noi non affermazioni, "Io credo, e questo è sufficiente per me." Dobbiamo chiederci la vera natura del credere, la natura delle conclusioni, delle nostre ideologie.
1:08:23 D: Può dare degli esempi concreti di creatività dal suo punto di vista? Qualche esempio concreto di che cosa sia la creatività dal suo punto di vista, magari, qualche esempio?
1:08:35 K: Non ho ben capito.
1:08:37 D: Io per esempio, direi che Einstein era creativo in un certo senso. Potrebbe dare alcuni esempi dal suo punto di vista.
1:08:46 K: Io non ho alcun punto di vista. non avrei un punto di vista, davvero. Non è una risposta arguta. Perché io non sono Indiano, io non credo a tutta quella roba - non credo - rifiuto tutto questo. E non è che io sia vanitoso e superstizioso, e tutta quella storia, ma dico, guardate che cosa è successo agli esseri umani. E ognuno ha un punto di vista, e rimane attaccato al suo punto di vista. E quindi c'è una perpetua divisione, conflitto. E in quel conflitto la creazione non può esistere. .
1:09:55 D: Ha indicato che quando diventiamo molto calmi il cervello ha il suo ritmo. Potrebbe parlare di questo?
1:10:17 K: Siete mai stati, se posso rispettosamente chiedere, siete mai stati calmi? Letteralmente davvero calmi, sia fisicamente sia internamente. Il cervello deve essere assolutamente calmo, lo avete mai provato? Il signore chiede... - Vero? Ha chiesto qualcosa, giusto?
1:11:11 D: Vorrei capire con più chiarezza il riferimento che ha fatto al ritmo che il cervello mostra.
1:11:22 K: Il cervello è un muscolo. Un muscolo straordinario, con immensa capacità, infinite capacità. Potete vedere che cosa noi esseri umani abbiamo prodotto. Ma quando il cervello è quieto nel senso psicologico, interiormente, il che implica un'assenza di misura, non approfondirò questa cosa. Non avere alcuna misura, che significa che il cervello non confronta, e quindi non esiste un 'di più'. Posso mettere la domanda in modo differente? O piuttosto dichiarare qualcosa. L'ora, il presente, l'ora, contiene il passato e il futuro. Il futuro è il presente. Il futuro è quello che siamo. è così ovvio. Io sono avido di potere, di una posizione. Aggressività. Io sono quello, ora. E il futuro, che è domani, oppure un migliaio di domani, è quello che sono ora. Se non c'è nessun cambiamento radicale nell'ora, il futuro è ciò che sono. Quindi, la morte, non parlerò di questo, è troppo complicato.
1:13:48 D: Lei oggi ha detto molte cose vere come la limitazione del pensiero umano e l'importanza dell'amore. Ma sono un po' deluso dal fatto che non ci abbia detto la vera risposta a queste cose.
1:14:04 K: Oh, si, ho risposto.
1:14:06 D: La risposta ci è stata data dal Dio infinito che è l'unico creatore. Egli ha mandato Gesù Cristo su questa terra che ci ha mostrato che cosa è l'amore morendo sulla croce per noi. E lui è amore, e lui è la personificazione dell'amore, e senza conoscere lui non si può conoscere l'amore.
1:14:32 K: Signore, non voglio sapere cosa sia Dio. Non lo voglio sapere. Cosa intendete per 'conoscere'? Conoscere implica ricordo. Questa mattina ci siamo incontrati, avete visto l'oratore, la sua faccia, voi lo ricordate. Potreste non ricordarlo. E il ricordo è l'immagine che avete costruito riguardo la persona. Ma la persona, la cosa, possono essere totalmente diversi dall'immagine che avete costruito di lui. E' così ovvio. E abbiamo costruito questa straordinaria cosa chiamata Dio, ogni civiltà, quelle passate, quelle presenti e quelle future, hanno delle loro idee riguardo a cosa sia Dio. Credo che in India ci siano 330.000 divinità, e nel mondo cristiano c'è un solo Dio. Là potete giocare con 3.000 dèi, scegliere quello che vi piace e divertirvi. Vi prego, sono serio. Sembra piuttosto stupido ma è un fatto. E quando non c'è paura internamente, della morte, dell'insicurezza, nessuna paura psicologica, e quindi biologica, allora c'è libertà. capite? E in questa libertà non c'è... è libertà, che è l'essenza dell'energia, e quell'energia potrebbe essere chiamata con vari nomi, non ha importanza.
1:16:58 D: Lui dice, "Siate calmi e sappiate che io sono Dio" e Gesù Cristo disse: "Se vi attenete ai miei comandamenti, conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi."
1:17:09 K: Non credo di aver capito la sua domanda.
1:17:11 D: La domanda è: come si può avere la libertà senza conoscere Gesù Cristo? Senza avere una personale conoscenza di Gesù Cristo.
1:17:24 K: Non capisco la sua domanda.
1:17:33 D: Gesù Cristo disse, "Io sono la via, la verità e la vita." Egli è l'unica via, l'unica verità e l'unica vita. E senza di lui non c'è nessuna verità e nessuna vita, e questa è l'unica via.
1:17:49 K: Signore, mi perdoni, duemila anni fa questo fu dichiarato, secondo la Bibbia, da discepoli che scrissero la cosa sessanta o più anni dopo. Questa affermazione esisteva molto prima, ogni profeta, ogni guru dai tempi più antichi ha detto questo. Ma, cosa ha a che fare questo con la nostra vita di tutti i giorni? Tutte le dichiarazioni di tutti i libri religiosi, c'è un problema molto complesso in questo. Quelli che vivono sui libri, qui avete la Bibbia e il mondo islamico ha il Corano, e il mondo indiano e quello cinese, ci sono migliaia di libri, ma mezza dozzina di libri può bastare. Chi si affida a un libro diventa terribilmente dogmatico. Se avete osservato attentamente hanno chiamato le persone 'eretici', e le hanno bruciate, nel passato. E coloro che dipendono da Marx, Lenin, potete vedere che cosa sta succedendo li. E se avete molti libri, tutti definiti religiosi, loro non sono così dogmatici, determinati. In India, per esempio, potete essere una brava persona senza credere in Dio, senza fare alcun rituale, e tutti i rituali diventano comunque una forma di intrattenimento, religiosi o altro.
1:20:36 Se uno è dogmatico, assertivo, conferma le proprie conclusioni, che è quello che sta creando così tanti problemi, orrori nel mondo. I russi non mollerano mai la presa riguardo al loro credo, alla loro ideologia, e coloro che sono cristiani e i cosiddetti democratici, non cederanno di un centimetro, e quindi c'è una guerra. Perciò, vi prego, non stiamo dichiarando niente, stiamo solo osservando, e muovendoci, non siamo statici. Quindi dobbiamo avere vitalità ed energia straordinarie. E noi sprechiamo la nostra energia in tutte le assurdità. è abbastanza, signore?
1:21:51 MR: Grazie. C'è un'altra domanda da questo signore.
1:21:57 D: Mentre ascoltavo, pensavo che i nostri pensieri e la nostra conoscenza possano portarci al centro del problema, portarci alla base del problema, e quello che volevo chiedere era se lei considera creatività quando siamo alla base del problema, capaci di separarci da tutta la nostra conoscenza e da tutto il nostro passato che ci ha portato a quel problema, per poi allontanarci da esso?
1:22:27 K: Esatto, non possiamo mettere da parte tutta la nostra conoscenza. Non potete, dovete sapere come andare da qui a casa vostra. Dovete avere la conoscenza per scrivere una lettera. Dovete avere la conoscenza per parlare inglese o francese, o italiano, o russo. La conoscenza è necessaria. Altrimenti non saremmo seduti qui.
1:22:56 D: In altre parole non riconosceremmo il problema se non avessimo la conoscenza.
1:23:03 K: La conoscenza è necessaria ad un certo livello, e io sto mettendo in dubbio profondamente se la conoscenza, la conoscenza psicologica, sia davvero necessaria. La conoscenza psicologica, capite che cosa implica? Il sé è l'essenza della conoscenza, che è accumulata attraverso varie esperienze, incidenti e così via. Tutto quello è conoscenza, conoscenza psicologica, e quindi non è necessaria. Possiamo esistere solo in uno stato di libertà dove la conoscenza è relegata al suo giusto posto. Psicologicamente, nessuna registrazione delle reazioni. Supponiamo che mi insultiate, perché dovrei registrarlo, perché il cervello dovrebbe registrare quell'insulto? Oppure, se mi lusingate, perchè dovrei registrarlo? Registrare crea il sé, il me, e quindi c'è una divisione, e così via.
1:24:43 D: Quindi la mia domanda è: è creativo fare un passo avanti, diverso da quello che si è fatto in precedenza.
1:24:52 K: Come? Non capisco.
1:24:54 D: E' creatività riconoscere un problema, avere tutta questa conoscenza che ci ha portato dove siamo, essere capaci di fare un passo diverso. Non essere legati da quello che si sa, ma essere capaci di allontanarsene?
1:25:10 K: Sì. Quello che è, è tutto questo.
1:25:19 D: Esatto, siamo il messaggio registrato.
1:25:21 K: Ci può essere libertà da tutto questo? E li c'è la vera creatività, questo è quello che ha detto.
1:25:27 D: Grazie.
1:25:29 K: Può bastare signore?
1:25:35 D: Beh, mi piacerebbe che avessimo molto più tempo.
1:25:39 MR: Molte grazie signore.