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NY71T3 - La relazione
Terzo discorso pubblico
New York USA
24 aprile 1971



0:33 Krishnamurti: Questa sera, se possibile, vorrei parlare di varie cose: della relazione, di cos'è l'amore, e dell'intera esistenza umana, in cui è coinvolta la nostra vita quotidiana, i problemi enormi che abbiamo, i conflitti, i piaceri e le paure, e della cosa più straordinaria che chiamiamo morte.
1:42 Come dicevamo l'altro giorno, penso che bisogna comprendere, non come una teoria, non come un concetto speculativo, come intrattenimento, ma piuttosto come un fatto reale, che noi siamo il mondo, e il mondo è noi. Noi siamo il mondo e il mondo è ognuno di noi. Sentirlo, dedicarsi a questo e a nient'altro, non solo promuove un sentimento di grande responsabilità ma anche un'azione che dev'essere non frammentaria, ma completa.
3:00 Penso che siamo inclini a dimenticare che la nostra società, la cultura in cui viviamo, in cui siamo cresciuti, che ci ha condizionato, è il risultato dell'attività umana, del conflitto, dell'infelicità, della sofferenza umana, e queste cose, la cultura, l'individuo e la comunità sono ognuno di noi, non ne siamo separati. Ora, per sentire questo, non come un'idea intellettuale o come un concetto, ma per sentire davvero la verità di ciò, si deve indagare la questione di cosa è la relazione, perché la nostra vita, la nostra esistenza, è basata sulla relazione. La vita è un movimento nella relazione. E se non comprendiamo cosa implica la relazione, non solo è inevitabile che ci isoliamo ma creiamo una società in cui gli esseri umani sono divisi, non solo dal punto di vista nazionale e religioso, ma anche in loro stessi, e quindi proiettano nel mondo esterno ciò che sono.
4:52 Non so se abbiamo indagato questo problema profondamente, per scoprire se si possa vivere con l'altro in totale armonia, in completo accordo, in modo che non ci siano barriere, nessuna divisione, un sentimento di totale unità. Perché la relazione significa essere in relazione. Non nell'azione, non in qualche progetto, non in un'ideologia o in un concetto, ma essere completamente uniti nel senso che la divisione, la frammentazione tra gli individui, tra due esseri umani, non esista affatto a nessun livello.
6:32 A meno che non si trovi questa relazione, mi sembra che quando cerchiamo di portare ordine nel mondo, dal punto di vista teorico o tecnologico, non solo non possiamo che creare profonde divisioni tra uomo e uomo ma siamo anche incapaci di evitare la corruzione. La corruzione inizia nella mancanza di relazione. Penso sia la radice della corruzione. La relazione, per come la conosciamo ora, è la continuazione della divisione tra gli individui. E questa parola 'individuo', la radice di questa parola, significa 'indivisibile', un essere umano non diviso, non frammentato in se stesso, è davvero un individuo. Ma per la maggior parte noi non siamo individui. Pensiamo di esserlo e quindi c'è opposizione dell'individuo contro la comunità. Ma quando si comprende il significato di questa parola non solo nel senso letterale ma anche nel senso profondo di individualità in cui non c'è alcuna frammentazione, cioè, perfetta armonia tra la mente, il cuore e l'organismo fisico. Solo allora esiste un'individualità.
9:11 La nostra attuale relazione reciproca, intima o superficiale, profonda o transitoria, se la esaminiamo da vicino, è frammentata. La moglie o il marito, il ragazzo o la ragazza, vivono nel loro guscio, con le loro ambizioni, gli obiettivi personali ed egoistici, invidiosi. Tutto questo contribuisce alla creazione di un'immagine in sé stessi, e la relazione con l'altro è attraverso questa immagine, quindi non c'è una relazione reale.
10:38 Non so se siamo consapevoli di avere queste immagini, se siamo davvero consapevoli della struttura e della natura di questa immagine che abbiamo costruito intorno e dentro di noi. E ciascuno lo fa continuamente. Come può esserci una relazione con l'altro motivazione personale, invidia, competizione, avidità e tutte le altre cose che sono sostenute ed esagerate nella società moderna. Come può esserci relazione con l'altro se ognuno di noi persegue i propri obiettivi personali, il proprio successo personale?
12:05 Non so se ne siamo davvero consapevoli. Siamo così condizionati che lo accettiamo come la norma, come il modello di vita, che ognuno debba perseguire le proprie strane idiosincrasie, le proprie tendenze, cercando, malgrado ciò, di stabilire una relazione con l'altro. Non è forse ciò che facciamo, se esaminiamo da vicino, non è ciò che facciamo, non è ciò che fate tutti? Potete essere sposati, andare in ufficio o in fabbrica, qualsiasi cosa facciate, è quello che perseguite tutto il giorno, e lei fa lo stesso in casa, con i suoi problemi, le sue vanità, è così. Dov'è la relazione tra questi due esseri umani? É a letto? Nel sesso? Non è questa relazione così superficiale, limitata, così circoscritta, da essere già in se stessa corruzione?
14:21 Probabilmente chiederete come si possa vivere senza andare in ufficio, senza perseguire le proprie ambizioni particolari, senza invidia, senza il desiderio di raggiungere qualcosa, se non si fanno tutte queste cose, cosa si deve fare? Penso che sia una domanda totalmente sbagliata, voi no? Perché a noi interessa realizzare un cambiamento radicale nell'intera struttura della mente. Perché la crisi non è nel mondo esterno ma nella coscienza stessa. Finché non comprendiamo questa crisi, non superficialmente, non seguendo qualche filosofo, qualche maestro, ma comprendendola davvero a fondo per conto nostro, guardandoci dentro, esaminandola, non saremo capaci di realizzare un cambiamento. E a noi interessa una rivoluzione psicologica. Questa rivoluzione può realizzarsi soltanto quando c'è il giusto tipo di relazione tra gli esseri umani.
16:23 Come può realizzarsi una tale relazione? Innanzitutto, il problema è chiaro, non è vero? Se sono sposato ho una responsabilità, figli, ecc. Vado in ufficio o in qualche altro lavoro e passo lì l'intera giornata. Vi prego, condividete questo problema con me, volete? È un problema vostro, non mio. È la vostra vita, non la mia. È il vostro dolore, i vostri problemi, la vostra ansia, il vostro senso di colpa, il grande peso del dolore, questa è la vostra vita, questa battaglia. Se vi limitate ad ascoltare una descrizione, allora scoprirete che state solamente nuotando in superficie e non risolvete alcun problema. Quindi, poiché è davvero un vostro problema, e chi vi parla si limita a descriverlo, sapendo che la descrizione non è la cosa descritta, e a condividere con voi questo problema. Cioè, come possono gli esseri umani, voi ed io, trovare in tutto questo tumulto, confusione, odio, guerra, distruzione, inquinamento, queste cose terribili che accadono nel mondo, come possiamo trovare la giusta relazione?
19:14 Per scoprirlo, penso si debba esaminare davvero ciò che accade, vedere ciò che realmente è, non ciò che ci piace pensare che dovrebbe essere, o cercare di cambiare la nostra relazione per un concetto di futuro, ma osservare davvero ciò che è ora. Nell'osservare ciò che è ora, il fatto, la verità, la sua realtà, allora c'è la possibilità di cambiarlo. Come abbiamo detto l'altro giorno, di nuovo, quando c'è una possibilità allora c'è grande energia. Ciò che disperde l'energia è l'idea che non sia possibile cambiare.
20:29 Dobbiamo quindi guardare alla nostra relazione per come è ora, reale, ogni giorno. E nell'osservare ciò che è potremo scoprire come realizzare un cambiamento in questa realtà. Stiamo descrivendo ciò che è realmente, cioè, ognuno vive nel proprio mondo, nel proprio mondo di ambizione, avidità, paura, desiderio di successo, ecc., sapete cosa accade. Ci incontriamo, marito e moglie, o ragazzo e ragazza, a letto. E questo è ciò che chiamiamo amore, vivere vite separate, isolate, costruire un muro di resistenza intorno a noi, l'attività egocentrica, ognuno alla ricerca di sicurezza psicologica, dipendendo l'uno dall'altro per il benessere, per il piacere, per la compagnia, perché siamo così profondamente soli, ognuno pretende di essere amato, apprezzato, cerca di dominare l'altro.
23:01 E vedendolo, il che è piuttosto evidente, potete vederlo da soli se vi osservate, c'è qualche tipo di relazione in tutto questo? Poiché non c'è relazione tra due esseri umani, anche se possono avere dei figli, una casa, ecc., non sono davvero in relazione. Se hanno un progetto comune, quel progetto li sostiene, li lega insieme, ma questa non è relazione.
24:02 Vedendo tutto questo, e vedendo che se non c'è relazione tra due esseri umani inizia la corruzione, non nella struttura esterna della società, l'inquinamento come fenomeno esterno, ma l'inquinamento, la corruzione, la distruzione iniziano quando gli esseri umani non hanno alcun tipo di relazione, come non l'avete voi. Potete tenervi per mano, baciarvi, dormire insieme, ma quando osservate molto da vicino, c'è davvero relazione? Che significa essere in relazione non dipendere reciprocamente, non scappare dalla propria solitudine attraverso l'altro, non cercare di trovare conforto, compagnia, attraverso l'altro. Quando cercate conforto, dipendenza attraverso l'altro, può esserci qualche tipo di relazione? O vi usate reciprocamente? Non si tratta di essere cinici, ma di osservare davvero ciò che è, e questo non è cinismo. Per scoprire cos'è la relazione, cosa significa essere davvero in relazione con un altro, si deve capire la questione della solitudine. Perché la maggior parte di noi è terribilmente sola. Andando avanti con gli anni, diventiamo sempre più soli, specialmente in questo Paese. Avete notato come sono le persone anziane? Avete notato i loro modi di fuggire, di divertirsi? Hanno lavorato tutta la vita e vogliono rifugiarsi in qualche tipo di divertimento.
27:17 Bisogna vedere e scoprire un modo di vivere in cui non ci usiamo a vicenda, dal punto di vista psicologico, emotivo, senza dipendere dall'altro, senza usarlo come via di fuga dalle proprie torture, dalla propria disperazione, dalla propria solitudine.
28:03 Capirlo, cioè, capire cosa significa essere soli. Siete mai stati soli? Sapete cosa significa? Che non avete relazione con l'altro, completamente isolati. Potete essere con la vostra famiglia, nella folla o in ufficio, dovunque siate, all'improvviso vi ritrovate con questa cosa, un senso di assoluta solitudine con la sua disperazione. Finché non lo risolvete del tutto, la vostra relazione diventa un mezzo di fuga e quindi porta alla corruzione, all'infelicità. Allora, come comprendiamo questa solitudine, questo completo senso di isolamento? Per comprenderlo si deve guardare alla propria vita. Ogni vostra azione non è forse un'attività egocentrica? A volte potete essere caritatevoli, talvolta generosi, fare qualcosa senza alcuna motivazione, quelle sono occasioni rare. Ma in realtà, la disperazione non può mai essere dissolta attraverso la fuga ma osservandola.
30:17 Torniamo quindi a questo punto, cioè a come osservare, come osservare noi stessi in modo che in questa osservazione non vi sia alcun conflitto. Perché il conflitto è corruzione, è uno spreco di energia, è la battaglia della nostra vita, dalla nascita alla morte. Ed è possibile vivere senza neppure un momento di conflitto? E per farlo, per scoprire da soli, si deve imparare come osservare, come osservare il proprio intero movimento. Lo abbiamo indagato l'altro giorno, c'è l'osservazione che diventa armoniosa, vera, quando non c'è l'osservatore, ma solo osservazione. Lo abbiamo indagato, quindi non lo farò di nuovo, sarebbe una perdita di tempo, perché ci sono tante cose di cui parlare.
31:51 Quando non c'è relazione può esserci amore? Ne parliamo. L'amore, per come lo conosciamo, è legato al sesso e al piacere, non è vero? No? Alcuni di voi dicono di no. Quando dite di no, allora dovete essere senza ambizioni, non deve esserci competizione, non deve esserci divisione fra 'te e me', 'noi e loro'. non deve esserci divisione di nazionalità, nelle credenze, la divisione creata dalle fedi, dalla conoscenza, solo allora potrete dire di amare. Per la maggioranza delle persone l'amore è legato al sesso e al piacere, e tutti i problemi che ne derivano, la gelosia, l'invidia, l'antagonismo, sapete cosa accade tra uomo e donna. Quando questa relazione non è vera, reale, profonda, completamente armoniosa, com'è possibile avere pace nel mondo? Come può esserci fine alla guerra?
34:27 La relazione è una delle cose più importanti, o, piuttosto, la cosa più importante nella vita. Questo significa comprendere cos'è l'amore. Di sicuro lo incontriamo, stranamente, senza cercarlo, quando scopriamo per conto nostro ciò che non è, ciò che l'amore non è, allora saprete cos'è l'amore, non in teoria, non intellettualmente o verbalmente, ma quando realizzate davvero cosa non è. Cioè, una mente competitiva, ambiziosa, una mente che si sforza, che paragona, imita, una mente così non può assolutamente amare.
35:52 Potete, vivendo in questo mondo, vivere completamente senza ambizioni, senza mai paragonarvi a qualcuno, perché quando paragonate c'è conflitto, invidia, ambizione, il desiderio di ottenere, di superare l'altro. Ascoltate bene queste cose, stiamo parlando della vostra vita.
36:42 Una mente e un cuore che ricordano le ferite, gli insulti, le cose che li hanno resi suscettibili, ottusi, una mente e un cuore così, possono sapere cos'è l'amore?
37:17 L'amore è piacere? Eppure questo è ciò che perseguiamo, in modo cosciente o inconscio. I nostri dèi sono il risultato dei nostri piaceri, delle nostre credenze, la nostra struttura sociale, la moralità della società, che è essenzialmente immorale, è il risultato della nostra ricerca del piacere. Quando dite di amare qualcuno, quello è amore? Che significa nessuna separazione, nessuna dominazione, nessuna attività egocentrica. Per scoprire cosa è, si deve negare tutto questo, negare nel senso di vederne la falsità. Quando vedete qualcosa di falso che avete accettato come vero, naturale, umano, quando lo vedete, non potete più tornare indietro. Quando vedete un serpente o un animale pericoloso, non ci giocate più, non vi avvicinate più. Allo stesso modo, quando vedete che l'amore non è nessuna di queste cose, lo vedete davvero, lo sentite, lo osservate, lo masticate, ci vivete insieme, vi ci dedicate completamente, allora sapete cos'è l'amore, allora sapete cos'è la compassione, che significa passione verso tutti. E noi non abbiamo passione, abbiamo lussuria, piacere.
40:07 La parola 'passione' viene dalla radice di 'dolore' Tutti abbiamo avuto dolori di qualche tipo, perdere qualcuno, la pena dell'autocommiserazione, il dolore dell'umanità, sia collettivo che personale, sappiamo cosa è la sofferenza, la morte di qualcuno che pensate di aver amato. Quando restiamo completamente con questo dolore, senza nessuna via di fuga, senza provare a razionalizzarlo, senza tentare di sfuggire in qualche modo, con le parole o con l'azione, quando rimaniamo totalmente con esso, completamente, senza alcun movimento del pensiero, allora scopriremo che da questo dolore scaturisce la passione. Allora questa passione ha la qualità dell'amore, perché l'amore non ha sofferenza.
42:03 Quando si comprende l'intera questione dell'esistenza, il conflitto, le battaglie, la vita che si conduce, così vuota, così senza senso, e gli intellettuali cercano di dare un senso alla vita, un significato. E anche noi vogliamo trovare un senso alla vita, perché la vita come è vissuta non ha senso, non è vero? La lotta costante, il lavoro infinito, l'infelicità, la sofferenza, il travaglio che si affronta nella vita, tutto questo non ha davvero senso, lo affrontiamo per abitudine. Per scoprire qual è il senso dell'esistenza, si deve anche comprendere il senso della morte, perché vivere e morire sono insieme, non sono due cose separate.
43:52 Perciò si deve indagare cosa significa morire, perché questo fa parte della nostra vita, non qualcosa nel lontano futuro da evitare, da affrontare solo quando si è gravemente malati, nella vecchiaia o in un incidente, o morendo su un campo di guerra. È parte delle nostra vita, della nostra vita quotidiana, così come è parte della nostra vita quotidiana vivere senza il minimo conflitto, è parte della nostra vita scoprire cosa significa amare. Anche questo è parte della nostra esistenza, tutto il campo della nostra esistenza non finirà semplicemente con la morte. Perciò bisogna comprenderlo.
45:33 Come si capisce cos'è la morte? Potete capirlo quando state morendo, all'ultimo momento, incoscienti? Probabilmente il modo in cui avete vissuto, le tensioni, le battaglie emotive, le ambizioni, gli impulsi, tutto questo all'ultimo momento rende incapaci di una percezione chiara. Poi c'è la vecchiaia e la paura della vecchiaia, il deterioramento della mente, e tutto il resto. Quindi, si deve comprendere la morte ora, non domani. Se osservate, il pensiero non vuole pensarci. Penserà a tutte le cose che farà domani, costruire ponti, come inventare cose nuove, servizi igienici migliori, e tutto il resto a cui il pensiero può pensare, ma non vuole pensare alla morte, perché non sa cosa significa. Il significato della morte, deve essere trovato attraverso il processo del pensiero? Stiamo condividendo insieme tutto questo? Vi prego di condividerlo. Quando lo condividiamo allora cominciamo a vederne la bellezza. Ma se sedete lì e lasciate che chi vi parla continui, limitandovi ad ascoltare le sue parole, allora non stiamo condividendo. Condividere implica una certa qualità di cura, attenzione, affetto, amore. La morte è un problema enorme. I giovani possono dire: perché preoccuparsene? Perché è parte della loro vita, è parte della loro vita comprendere il celibato, non solo chiedere: perché parla del celibato? É roba per vecchi bacucchi, per gli stupidi monaci. Anche questo è stato un problema per gli esseri umani, non inventato dai preti, o dai cattolici, è stato un problema per cinquemila anni, cosa significa essere celibe.
49:42 Anche questo è parte della vita, può la mente essere completamente casta? E non potendo scoprire come vivere una vita casta, si prendono voti di celibato e si affrontano le torture, le torture biologiche. Questo non è celibato. Il celibato è qualcosa di completamente diverso. È avere una mente libera da tutte le immagini, da tutta la conoscenza, che significa comprendere l'intero processo di piacere e paura, che abbiamo visto l'altro giorno.
50:51 Allo stesso modo, si deve capire questa cosa chiamata morte. Come procedete per capire qualcosa di cui siete terribilmente spaventati? La maggior parte di noi non ha forse paura della morte? O diciamo: "Grazie a Dio morirò, ne ho abbastanza di questa vita con tutta la sua sofferenza, la confusione, la superficialità, le dispute meschine, i massacri, la brutalità, la violenza, tutte le cose meccaniche in cui si è intrappolati, grazie a Dio tutto questo finirà". Questa non è una risposta. Oppure si razionalizza la morte e si crede in qualche incarnazione, come fa tutto il mondo asiatico, la reincarnazione. Indagare questo, scoprire cosa significa reincarnazione, cioè incarnarsi in una prossima vita, nascere in una prossima vita, voi, nascere in una nuova esistenza. Per scoprirlo, dovete scoprire cosa siete ora. Cosa siete ora, se credete nella reincarnazione, cosa siete ora? Un mucchio di parole, esperienze, conoscenza, condizionate da varie culture, tutte le identificazioni della vostra vita, i vostri mobili, la vostra casa, il vostro conto in banca, la vostra esperienza di piacere e dolore, questo è ciò che siete, non è vero? Il ricordo di cose, i fallimenti, le speranze, le disperazioni, ora siete tutto questo. E questo nascerà nella prossima vita. Bella idea, no?
53:51 Oppure pensate che ci sia un'anima permanente, un'entità permanente in voi. C'è qualcosa di permanente in voi? Nel momento in cui dite che c'è un'anima permanente, un'entità permanente, questa entità è il risultato del vostro pensiero, o della vostra speranza, perché c'è così tanta insicurezza, tutto è transitorio, in un flusso, in un movimento. Quando dite che c'è qualcosa di permanente, questa permanenza è il risultato del vostro pensiero. E il pensiero è del passato. Il pensiero non è mai libero, può inventarsi quello che vuole.
54:59 Quindi se credete nella rinascita futura, allora dovete sapere che il futuro è condizionato dal modo in cui vivete ora, da ciò che fate ora, da ciò che pensate, dai vostri atti, dalla vostra moralità. Ciò che siete ora, ciò che fate ora, conta moltissimo. Ma a quelle persone che credono in una nascita futura non importa niente cosa accade ora, è solo una questione di credo.
55:59 Come scoprite cosa significa la morte? Vivere con vitalità, con energia, in modo sano, non quando siete deliranti, disturbati o malati, non all'ultimo momento - ora. Come lo scoprite, sapendo che l'organismo si deteriora inevitabilmente? Come tutte le macchine, deve deteriorarsi, ma purtroppo usiamo la nostra macchina senza alcun rispetto, non è vero? Come scoprite cosa significa morire, sapendo che l'organismo fisico finisce? Ci avete mai pensato? Pensiero - non potete pensarci - avete mai provato a scoprire cosa significhi morire psicologicamente, interiormente? Non come trovare l'immortalità, perché l'eternità, ciò che è atemporale, è ora, non in qualche futuro lontano. Per indagare indagarlo si deve capire l'intero problema del tempo, non solo il tempo cronologico dell'orologio ma il tempo inventato dal pensiero come graduale processo di cambiamento.
58:31 Allora, come si trova questa cosa strana che tutti dovremo incontrare un giorno o l'altro, come si scopre? Si può morire psicologicamente oggi, morire a tutto quello che si conosce? Prendiamo, per esempio, morire ai vostri piaceri, ai vostri attaccamenti, alla vostra dipendenza, finirla senza discutere, senza razionalizzare, senza cercare di trovare modi e mezzi per evitarla. Avete capito la mia domanda? No? Sapete cosa significa morire, non fisicamente, ma psicologicamente, interiormente? Significa mettere fine a ciò che ha continuità. Lo capite? Finirla con la vostra ambizione, perché questo è ciò che accadrà quando morirete, no? Non potete portarvela dietro e sedervi accanto a Dio. Quando morite davvero, dovete finire moltissime cose, senza discussioni. Non potete dire alla morte: 'Aspetta un minuto, lasciami finire il mio lavoro, lasciami finire il mio libro, le cose che non ho fatto, lasciami curare le ferite che ho fatto agli altri', non avete tempo.
1:01:19 Per scoprire, per vivere una vita ora, oggi, in cui ci sia sempre una fine, una fine a tutto quello che avete iniziato, non in ufficio, ovviamente. Ma dentro, finirla con tutta la conoscenza che avete accumulato, ovvero le vostre esperienze, i vostri ricordi, le vostre ferite, il dolore, il modo di vivere comparativo, sempre paragonandoci a qualcun altro. Terminare tutto questo, ogni giorno, così che la vostra mente il giorno dopo sia fresca e giovane, una mente così non può mai essere ferita. Questa è innocenza.
1:02:42 Quindi si deve scoprire da soli cosa significa morire, e quindi nessuna paura, così che ogni giorno sia un giorno nuovo, e lo dico davvero. Si può farlo, in modo che la vostra mente e i vostri occhi vedano la vita come qualcosa di completamente nuovo. Questa è l'eternità, questa è la qualità di una mente che ha raggiunto uno stato senza tempo, perché sa cosa significa morire ogni giorno a tutto ciò che ha accumulato durante il giorno. Sicuramente, in questo c'è amore. L'amore è qualcosa di nuovo ogni giorno. Il piacere no, il piacere ha una continuità. L'amore è sempre nuovo e quindi ha la sua eternità.
1:04:24 Volete fare delle domande?
1:04:31 P: Mettiamo che attraverso un'auto osservazione completa e oggettiva scopro di essere avido, sensuale, egoista e tutto il resto, allora come posso sapere se questo modo di vivere è giusto o sbagliato, a meno che non abbia già qualche preconcetto di cosa è giusto? E se ho questi preconcetti, questi possono derivare dall'auto osservazione.
1:05:06 K: Giusto.
1:05:07 P: Trovo anche un'altra difficoltà, lei sembra credere nella condivisione, ma allo stesso tempo dice che due amanti o marito e moglie non dovrebbero basare il loro amore sul conforto reciproco. Non vedo niente di sbagliato nel darsi conforto a vicenda, che è condividere.
1:05:30 K: Giusto. Il signore dice che si deve avere un concetto di cosa è giusto, altrimenti perché si dovrebbe rinunciare a tutte queste ambizioni, avidità, invidia, ecc. Questo è parte della prima domanda. Deve avere un concetto di cosa è buono, una formula di cosa è buono. Può avere una formula o un concetto di ciò che è migliore, ma può avere un concetto di cosa è buono?
1:06:36 P: Sì, penso di sì.
1:06:39 K: Il signore pensa di sì. Può il pensiero produrre ciò che è buono?
1:06:51 P: No, intendevo il concetto del buono.
1:06:54 K: Sì, il concetto del bene è il prodotto del pensiero, altrimenti come può concepire cosa è buono?
1:07:06 P: Ma questo concetto non può derivare dalla nostra auto-osservazione.
1:07:10 K: É proprio quello che sto dicendo. Perché dovrebbe avere un concetto di cosa è buono?
1:07:17 P: Altrimenti come faccio a sapere se il mio modo di vivere è buono o cattivo?
1:07:22 K: Altrimenti come posso sapere se il mio modo di vivere è buono o cattivo? Ascoltate semplicemente la domanda. Se non ho alcun concetto di cosa è buono, come so cosa è buono o cattivo nella mia vita? Non sappiamo cos'è il conflitto? Devo avere un concetto di non-conflitto prima di capire il conflitto, prima di esserne consapevole? So cos'è il conflitto: la lotta, il dolore, conflitto. Non lo so anche senza conoscere uno stato privo di conflitto? Quando formulo cosa è buono, lo farò in base ai miei condizionamenti. In base al mio modo di pensare, di sentire, alle mie idiosincrasie particolari, ecc., ai condizionamenti culturali. E il bene deve essere proiettato dal pensiero, pensiero che mi dirà cosa è buono e cosa cattivo nella mia vita? O il bene non ha nulla a che vedere con il pensiero o con una formula? Dove fiorisce il bene, dove sboccia? Ditemelo. Nel concetto, in un'idea futura, in qualche ideale? Cioè, nel futuro. Un concetto significa un futuro, domani. Può essere molto lontano o molto vicino ma è sempre nel tempo. Quando avete un concetto proiettato dal pensiero, e il pensiero è la risposta della memoria, la risposta della conoscenza accumulata, che dipende dalla cultura in cui avete vissuto, trovate questa bontà nel futuro, creato dal pensiero, o la trovate quando iniziate a capire il conflitto, il dolore, la sofferenza?
1:10:52 Nel comprendere ciò che è, non paragonandolo con ciò che dovrebbe essere, ma davvero ciò che è, allora in questa comprensione fiorisce il bene. Sicuramente il bene non ha niente a che vedere con il pensiero, vero? L'amore ha forse qualcosa a che vedere con il pensiero? Potete coltivare l'amore dicendo: "il mio ideale di amore è questo", formularlo splendidamente e coltivarlo? Sapete cosa accade quando coltivate l'amore? Non amate. Pensate che avrete l'amore in un momento futuro, e nel frattempo siete violenti, ecc. Allora, la bontà è il prodotto del pensiero? L'amore è il prodotto dell'esperienza, della conoscenza? E la seconda domanda?
1:12:24 P: La seconda domanda era a proposito del condividere in relazione al conforto.
1:12:32 K: Condividere. Compagnia. Cosa condividete? Cosa stiamo condividendo ora? Abbiamo parlato della morte, dell'amore, della necessità di una rivoluzione totale, psicologicamente, di un cambiamento totale, non vivere nel vecchio schema delle formule, della lotta, del dolore, dell'imitazione, del conformismo, ecc., in cui l'uomo ha vissuto per millenni, e prodotto questo meraviglioso mondo disordinato. Abbiamo parlato della morte, come si condivide questa cosa? Condividerne la comprensione, non l'affermazione verbale, non la descrizione, non la spiegazione, che sono tutte verbali, ma condividere, cosa significa? Condividerne la comprensione, la verità. La verità che deriva dalla sua comprensione. Cosa significa 'comprensione'? Quando si comprende? Voi mi dite qualcosa di serio, di fondamentale, di rilevante, di importante, e io lo ascolto, lo ascolto in modo completo, perché per me è vitale. Per ascoltare in modo così assoluto la mia mente deve essere calma. Se chiacchiero, se guardo altrove, se paragono ciò che dite con ciò che so, la mia mente non è calma. Solo quando la mia mente è calma e ascolta in modo totale c'è comprensione, comprensione della verità della cosa. Questo è condividere, altrimenti non è possibile. Non possiamo condividere le parole, possiamo solo condividere la verità di qualcosa, quando entrambi la vediamo. E questa può essere vista solo quando la vostra mente è dedita completamente all'osservazione.
1:16:11 Condividere con un amico la bellezza di un tramonto, vedere le incantevoli colline, le ombre, la luce della luna, come condividete questo, dicendo di guardare le meravigliose colline? Potete dirlo, ma questo è condividere? Quando condividete davvero qualcosa? Cioè, per condividere qualcosa con un altro entrambi devono avere la stessa intensità nello stesso momento, allo stesso livello. Altrimenti non potete condividere, no? Dovete avere entrambi un interesse comune con la stessa intensità allo stesso livello, con la stessa passione, altrimenti come potete condividere qualcosa? Potete condividere un pezzo di pane, ve ne do metà, ma non stiamo parlando di questo.
1:17:44 Per vedere insieme, cioè condividere, dobbiamo vedere entrambi, non essere d'accordo o in disaccordo, ma vedere insieme ciò che realmente è, non interpretarlo sulla base dei miei stupidi condizionamenti o dei tuoi, ma vedere insieme ciò che è. Per vedere insieme bisogna essere liberi di osservare, di ascoltare. Questo significa, nessun pregiudizio, Devo smettere del tutto di essere un induista. Solo allora con questa qualità dell'amore c'è condivisione.
1:18:55 P: Come si può calmare la mente o liberarla dalle continue interruzioni del passato?
1:19:02 K: Avete capito la domanda quindi non la ripeterò. Non so se c'è tempo di trattare questo argomento. Non potete zittire la mente, punto. Quelli sono trucchetti. Potete prendere una pillola e calmare la mente. Non potete, assolutamente, rendere calma la mente, perché voi siete la mente. Vero? Non potete dire: 'Calmerò la mia mente'. Quindi si deve comprendere cosa è la meditazione, davvero, non ciò che altri dicono che sia, questo è stupido, bisogna scoprire se la mente possa mai essere calma, non come calmarla. Perciò si deve indagare la questione della conoscenza e se la mente, che include il cervello, se le cellule cerebrali, che sono cariche di tutte le memorie del passato, se queste cellule cerebrali possano essere totalmente calme, ed entrare in funzione quando è necessario e, quando non lo è, restare completamente calme. Forse possiamo parlarne domani quando discuteremo di cosa è la meditazione, va bene? Perché è un discorso lungo.
1:21:41 P: Signore, ho una domanda.
1:21:43 K: Mi scusi?
1:21:49 P: Signore, ho una domanda. Lei parlava del condividere l'esperienza. Io credo nella condivisione dell'esperienza sessuale. Vorrei sapere cosa pensa riguardo al vivere una vita da sposati in contrapposizione a una vita promiscua.
1:22:16 K: Non ho capito la sua domanda, signore. Mi scusi. Potrebbe parlare in modo più chiaro e breve?
1:22:28 P: Credo nella condivisione dell'esperienza sessuale. Come si condivide l'esperienza di un tramonto con qualcuno, si condivide anche l'esperienza sessuale con qualcuno. Vorrei sapere, lei crede nel condividere una vita da sposati?
1:22:59 K: Avete capito? Io no. Condividere il sesso? Ma lei condivide il sesso, no? Non capisco la domanda.
1:23:12 K: Cosa, signora?
1:23:14 P: Il celibato è un condizione necessaria all'amore?
1:23:18 K: Cosa signore?

P: Posso fare una domanda?
1:23:21 K: Può chiedere quello che vuole.
1:23:27 P: Posso fare una domanda signore?
1:23:37 K: Avanti, signore.
1:23:38 P: Perché esiste il tempo? È il ritmo dell'amore cosmico?
1:23:47 K: Oh no, signore, non posso risponderle, è meglio che lo chieda agli scienziati. No, mi ascolti soltanto, signore. Vi prego, se posso suggerirlo rispettosamente, non fate domande teoriche.
1:24:11 P: Signore, quando parla delle relazioni, parla sempre di un uomo e una donna, o una ragazza e un ragazzo. Le stesse cose che dice sulle relazioni si applicano anche alle relazioni tra uomini e tra donne?
1:24:25 K: L'omosessualità.
1:24:27 P: Se vuole definirle così, sì.
1:24:34 K: Quando parliamo di amore, se è tra uomini, tra donne o tra uomo e donna, non parliamo di un tipo particolare di relazione. Parliamo dell'intero movimento della relazione, non con uno o due, ma l'intero significato della relazione. Non sapete cosa significa essere in relazione con il mondo, quando sentite che siete il mondo? Non come un'idea, questo è spaventoso, ma sentire davvero che siete responsabili, che siete impegnati in questa responsabilità. Questo è l'unico impegno, non con le bombe, o in una certa attività ma sentire che siete il mondo e il mondo è voi. A meno che non cambiate completamente, radicalmente, che realizziate un mutamento totale in voi stessi, qualsiasi cosa facciate esternamente, non ci sarà pace per l'uomo. Se lo sentite nelle vostre vene, le vostre domande riguarderanno soltanto il presente e l'attuazione di un cambiamento nel presente, non qualche idiota ideale speculativo. Scusate.
1:26:28 P: L'ultima volta che eravamo qui, ci stava dicendo che se qualcuno ha un'esperienza dolorosa che non viene del tutto affrontata o che viene evitata, questa rimane nell'inconscio come frammento. Come possiamo liberarci da questi frammenti di esperienze dolorose e spaventose in modo che il passato non abbia presa su di noi?
1:26:46 K: Come ci si libera da questo condizionamento?
1:26:53 P: Sì, dalle esperienze dolorose.
1:26:56 K: Sì, questo è il condizionamento. È ora di fermarci?

P: No.
1:27:10 K: Come ci si libera da questo condizionamento? Bene, prendiamo questo. Come mi libero dal mio condizionamento, dalla cultura in cui sono nato, come induista, bramino, ecc., o come cattolico, protestante, battista o Dio sa cosa. Come mi libero da tutta questa propaganda? Prima di tutto, devo essere consapevole che sono condizionato. Non che qualcuno me lo dica. Capite la differenza? Se qualcuno mi dice che ho fame, è qualcosa completamente diverso dall'avere fame. Quindi, devo essere consapevole del mio condizionamento. cioè devo essere consapevole del mio condizionamento non solo superficialmente ma nei livelli più profondi. Cioè, devo essere completamente consapevole. Prima di tutto, essere così consapevole significa che non cerco di trascendere il condizionamento. Non cerco di liberarmene. Devo vederlo per quello che è davvero, non introdurre un altro elemento che è il voler essere libero, perché questo è una fuga dalla realtà. Mi seguite? Quindi, devo essere consapevole. Cosa significa? Completamente consapevole, non parzialmente, del mio condizionamento in quanto ebreo, induista, buddista, comunista e tutto il resto. Il che significa che la mia mente deve essere altamente sensibile, altrimenti non posso essere consapevole, posso essere sensibile? Questo significa che devo osservare molto da vicino tutto quanto intorno a me, il colore, la profondità, la qualità delle persone, le cose intorno a me. Devo anche essere consapevole senza alcuna scelta di ciò che realmente mi condiziona. Potete farlo? Non cercando di interpretarlo, di cambiarlo, di trascenderlo o di liberarmene, ma essendone solo completamente consapevole. Volete che lo affrontiamo?
1:30:58 K: Ne avete il tempo e l'energia?
1:31:00 P: Sì.
1:31:01 K: Non applaudite, va bene, andrò avanti. Quando osservate un albero, tra voi e l'albero ci sono tempo e spazio, non è vero? E c'è anche la conoscenza dell'albero, la conoscenza botanica dell'albero, la distanza tra voi e l'albero, che è tempo, e la separazione che viene attraverso la conoscenza dell'albero. Guardare l'albero senza conoscenza, senza la qualità del tempo. Il che non significa identificarsi con l'albero. Per farlo, cioè, per osservare un albero in modo così attento che i limiti del tempo non intervengano affatto. I limiti del tempo intervengono soltanto quando avete una conoscenza dell'albero. Lo vedete? Lo sto rendendo complicato?
1:32:39 P: No.
1:32:41 P: Sì.
1:32:52 K: Vediamolo più da vicino. Guardare vostra moglie, il vostro amico, ragazzo o ragazza, o tra uomo e uomo, o qualsiasi cosa sia, - vi prego, non perdete tempo a ridere, non serve - guardare senza l'immagine. L'immagine è il passato, vero? Il passato che è stato creato dal pensiero, come tormento, bullismo, dominazione, insulto, le immagini che ci creiamo dell'altro, il piacere e tutto il resto. Ora, guardare qualcuno senza l'immagine. È l'immagine che separa, giusto? É l'immagine che crea distanza, il tempo. L'immagine è la conoscenza che avete accumulato come passato. Ora, guardare senza questa immagine, guardare quell'albero, il fiore, la nuvola, la moglie, il marito, il ragazzo, e così via, il compagno, guardare senza l'immagine. Se potete farlo allora potete osservare completamente i vostri condizionamenti. Allora li guardate con una mente che non è macchiata dal passato, e quindi la mente stessa è libera dal condizionamento. Guardare me stesso, generalmente lo facciamo come un osservatore che guarda la cosa osservata, me stesso come la cosa osservata e l'osservatore che la guarda. L'osservatore è la conoscenza, è il passato, il tempo, le esperienze accumulate, Separa se stesso da ciò che osserva. Giusto? Ora, guardare senza l'osservatore. E voi lo fate. Lo fate quando siete completamente attenti. Sapete cosa significa essere attenti? Non andate a scuola per imparare ad essere attenti. Essere attenti qui significa ascoltare senza alcuna interpretazione, senza alcun giudizio, semplicemente ascoltare. Quando ascoltate così non ci sono limiti. Non ci siete voi che ascoltate, c'è solo uno stato di ascolto. Quando osservate il vostro condizionamento, il condizionamento esiste solo nell'osservatore, non nella cosa osservata. Vero? Quindi guardare senza l'osservatore, senza l'io, le sue paure, le sue ansie, ecc., allora vedrete, se guardate così, entrate in una dimensione completamente diversa.