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NY71T4 - Può la mente diventare tranquilla?
Quarto discorso pubblico
New York USA
25 aprile 1971



0:31 Krishnamurti: Abbiamo detto che avremmo parlato insieme di un problema molto complicato, cioè, se esista un'esperienza religiosa, e quali sono le implicazioni della meditazione. Se si osserva, in tutto il mondo, sembra che l'uomo abbia sempre cercato qualcosa al di là della propria morte, dei propri problemi, qualcosa di duraturo, vero ed eterno. Lo ha chiamato Dio, gli ha dato tanti nomi, e la maggior parte di noi crede in qualcosa di questo tipo senza mai farne davvero esperienza.
2:29 Diverse religioni in tutto il mondo hanno promesso che se credete in certe forme di rituali, dogmi, salvatori, se conducete un certo stile di vita, potreste imbattervi in questa cosa strana chiamata con qualsiasi nome vi piaccia chiamarla. E coloro che l'hanno sperimentata direttamente, lo hanno fatto secondo i loro condizionamenti, le loro credenze, secondo l'influenza del loro ambiente, della loro cultura. Se siete nati in India avete varie forme di credo, di dèi e tutto il resto. Se siete nati in Occidente, di nuovo sarete condizionati dalla propaganda di duemila anni, e si è catturati in una serie di credenze, dogmi e rituali.
4:23 E a quanto pare la religione ha perso il suo significato, perché ci sono state guerre religiose, la religione non risponde a tutti i nostri problemi, le religioni hanno separato gli uomini, in cattolici, protestanti, induisti, buddisti e così via, ha realizzato qualche tipo di influenza civilizzatrice, ma non ha cambiato l'uomo alla radice. Quando si comincia a indagare se esista una cosa come un'esperienza religiosa, e cosa sia questa esperienza, e perché la si chiami religiosa, se si indaga questo, ovviamente si deve avere innanzitutto una grande onestà. Non essere onesto verso un principio o un credo o verso qualsiasi forma di impegno, ma vedere le cose esattamente per come sono, senza alcuna distorsione, non solo fuori ma anche dentro, senza mai ingannarsi. Perché è piuttosto facile ingannarsi se si desidera qualche tipo di esperienza, chiamatela religiosa o altro, fare un viaggio e così via, allora siete destinati ad essere catturati in qualche tipo di illusione, o a fare un'esperienza in linea con i vostri condizionamenti.
7:13 Per scoprire da soli, se possibile, cosa è l'esperienza religiosa, c'è bisogno di un grande senso di umiltà e onestà, il che significa non bramare mai un'esperienza, non chiedere mai per se stessi una realtà o un'esperienza o un risultato. Quindi bisogna guardare molto da vicino ai propri desideri, attaccamenti, paure, e comprenderli interamente, se possibile, in modo che la mente non sia in alcun modo distorta, in modo che non vi sia alcuna illusione, alcun inganno. E ci si deve anche chiedere, cosa significa fare un'esperienza.
9:13 Non so se abbiate mai indagato questa questione. La maggior parte di noi è stanca, annoiata con le solite esperienze di ogni giorno. Siamo stanchi di tutto e più si è sofisticati, intellettuali, più si vuole vivere solo nel presente, qualsiasi cosa questo significhi, e si inventa una filosofia del presente. Ma bisogna scoprire cosa significa fare un'esperienza, la parola stessa significa 'attraversare', finire, andare fino in fondo e finirla. Ma sfortunatamente. per la maggior parte di noi, ogni esperienza lascia una traccia, una memoria, piacevole o spiacevole, e vogliamo conservare solo quelle piacevoli. Quando chiediamo un qualsiasi tipo di esperienza spirituale, religiosa o trascendentale, cerchiamo di scoprire, prima di tutto, se tale esperienza esista, e anche che cosa significhi. Se fate l'esperienza di qualcosa e non potete riconoscerla allora quell'esperienza cessa di esistere. Uno dei significati essenziali dell'esperienza è il riconoscimento, e quando c'è riconoscimento è già stato conosciuto, è già stato vissuto, altrimenti non potete riconoscerlo.
12:20 Quando parlano di esperienza religiosa, di esperienza spirituale, o quella parola così abusata, 'esperienza trascendentale' dovete averla già conosciuta per poter riconoscere che state vivendo qualcosa fuori dall'esperienza ordinaria, è talmente logico e vero, che la mente deve essere capace di riconoscere, e riconoscere implica qualcosa che avete già conosciuto, e quindi non è nuovo. Quando volete più esperienza nel campo religioso, forse la volete perché non avete risolto i vostri problemi, le vostre ansie quotidiane, la disperazione, le paure, i dolori, e quindi volete qualcosa di più. In questa esigenza del 'di più', sta l'inganno. Penso, di nuovo, che sia abbastanza logico e vero. Non che la logica sia sempre vera ma quando si usa la logica, la ragione, in modo sano, lucido, si conoscono i limiti della ragione. La richiesta di esperienze più vaste, profonde, più fondamentali, porta soltanto a un'ulteriore estensione di questo passato, del conosciuto. Penso che sia chiaro e spero che stiamo comunicando, condividendo fra di noi.
14:58 Inoltre, in questa indagine religiosa, si cerca, si cerca per scoprire cosa è la verità, se c'è una realtà, se esiste una cosa come uno stato della mente al di là del tempo. Cercare implica colui che cerca, non è vero? E cosa cerca? E come saprà che ciò che ha trovato nella sua ricerca è vero? Di nuovo, se trova ciò che è vero, perlomeno ciò che crede sia vero, questo dipende dal suo condizionamento, dal suo passato, dalla sua conoscenza, dalle sue esperienze passate, e cercare diventa quindi solo un'altra proiezione del proprio passato, delle speranze, delle paure e dei desideri.
16:50 Quindi una mente che indaga, non che cerca, una mente che indaga senza desiderare l'esperienza deve essere completamente libera da queste due cose, cioè la richiesta di esperienza e la ricerca della verità. Se ne può vedere la ragione, perché quando cercate, andate da vari maestri, vari libri, aderite a vari culti, seguite vari guru, maestri, ecc., come guardare le vetrine. Questa ricerca non ha alcun significato.
18:04 Quando state indagando in questa questione: cos'è una mente religiosa, e qual è la qualità della mente che non sta più sperimentando niente, e se la mente può essere libera dalla richiesta di esperienza e cessare completamente tutte le ricerche ma investigare senza alcun motivo, senza alcun obiettivo, il fatto del tempo e se esista uno stato senza tempo. Indagare questo, significa non avere credenze di alcun tipo, non essere legati ad alcuna religione, ad alcuna organizzazione cosiddetta spirituale, non seguire alcun guru. quindi nessun tipo di autorità, inclusa quella di chi vi parla, soprattutto. Perché siete molto facili da influenzare, terribilmente creduloni, anche se potete essere sofisticati, sapere molte cose, ma siete sempre avidi, sempre desiderosi, e quindi creduloni.
20:44 Una mente che indaga la questione di cosa sia la religione, deve essere completamente libera da qualsiasi forma di credo, da qualsiasi forma di paura, perché la paura, come abbiamo spiegato l'altro giorno, è un fattore che distorce, che porta violenza, aggressività. Quindi una mente che indaga la qualità di uno stato religioso, del movimento, deve essere libera da tutto questo, il che richiede una grande onestà e un grande senso di umiltà.
21:48 Per la maggior parte di noi, la vanità è uno degli impedimenti maggiori, perché pensiamo di sapere, perché abbiamo letto tanto, ci siamo impegnati, abbiamo praticato qualche sistema, seguito qualche guru che spaccia la sua filosofia. E pensiamo di sapere, almeno un po', e questo è l'inizio della vanità. Quando indagate una questione così straordinaria deve esserci la libertà di non saperne davvero niente. Voi in realtà non sapete, non è così? Non sapete cos'è la verità, cos'è Dio, se esiste qualcosa del genere, o cosa sia una vera mente religiosa. Avete letto al riguardo, le persone ne hanno parlato per millenni, costruito monasteri, ma in realtà vivono della conoscenza di altri, dell'esperienza, della propaganda. Di sicuro bisogna mettere tutto questo da parte completamente, per scoprire, non è vero? Quindi questa indagine è una questione molto molto seria. Se volete giocare con tutto questo c'è ogni tipo di intrattenimento, quello cosiddetto spirituale, quello religioso, ma non hanno alcun valore per una mente seria.
24:35 Per indagare cosa è una mente religiosa, come abbiamo detto ieri, è necessario non solo essere liberi dai propri condizionamenti, essere liberi dal cristianesimo, dal buddismo, dall'induismo, con tutta la propaganda di cinquemila o duemila anni, in modo che la mente sia veramente libera di osservare. È molto difficile perché abbiamo paura di essere soli, di restare soli, perché vogliamo la sicurezza sia fuori che dentro, quindi dipendiamo dalle persone, che sia il prete, il nuovo leader, o il guru che dice di sapere, o dice: "L'ho vissuto quindi lo so". Si deve quindi rimanere completamente soli, non isolati, c'è una grande differenza tra l'isolamento e l'essere completamente soli, integri. L'isolamento è uno stato della mente in cui la relazione cessa, quando davvero nella vostra vita e attività quotidiana avete costruito un muro intorno a voi, consciamente o inconsciamente, per non essere feriti. Questo isolamento ovviamente impedisce qualsiasi tipo di relazione, di cui abbiamo un po' parlato ieri sera. La solitudine implica una mente che non dipende da un altro psicologicamente, che non è attaccata a nessuno, il che non significa che non ci sia amore. L'amore non è attaccamento. La solitudine implica una mente che sia veramente, profondamente senza alcun senso di paura, e quindi senza conflitto.
28:04 Poi possiamo procedere, se arrivate fin lì, per scoprire cosa significa 'disciplina'. Per la maggior parte di noi, la disciplina è una forma di addestramento, una ripetizione, per superare un ostacolo, resistere o reprimere, controllare, dare forma, uniformarsi, tutto questo è implicito nella parola 'disciplina'. Ma il significato originario di questa parola è 'imparare', una mente che vuole imparare, non conformarsi. Una mente che vuole imparare deve essere curiosa, deve avere un grande interesse. Una mente che sa già non ha la possibilità di imparare. Se volete imparare una lingua, vi ci avvicinate senza conoscerla e quindi la vostra mente impara. Quando imparate il significato di questa parola 'disciplina', non addestramento, non ripetizione, non meccanico, non il conformismo, reprimere, controllare, ecc., lo imparate, quindi, proprio in quell'imparare c'è ordine. Ci stiamo seguendo su questo? Posso continuare? Se non comunichiamo, mi dispiace. C'è molto di cui parlare, perciò devo andare avanti. Quindi, il significato della parola 'disciplina' è imparare, imparare perché si controlla, perché si reprime, perché c'è paura, perché ci si adatta, si paragona, e quindi c'è conflitto. In questo apprendere c'è ordine, proprio questo imparare porta ordine, non l'ordine stabilito da un disegno, da uno schema, ma nell'indagine stessa della confusione, del disordine, c'è ordine. La maggior parte di noi è confusa per decine di motivi, dei quali per il momento non è necessario parlare. Imparare sulla confusione, sulla vita disordinata che si conduce, non cercare di portare ordine nella confusione o nel disordine, ma imparare sul disordine, imparare sulla confusione. Allora, mentre imparate, l'ordine si realizza. Bene?
33:03 L'ordine è una cosa viva, non un ordine meccanico, e l'ordine è sicuramente virtù. La mente disordinata non è virtuosa. Una mente che è confusa, che si conforma, che imita, non è ordinata, è in conflitto. E una mente in conflitto è disordinata e quindi non ha virtù, solo la mente che impara, che impara sul disordine, sul conformismo, e così via. Da questa indagine, dall'imparare, viene l'ordine, e quindi l'ordine è virtù. Non la morale della società, la morale sociale, come vedete, è completamente immorale. Può essere rispettabile, e ciò che è rispettabile generalmente è disordinato. Vi prego, osservatelo in voi stessi, vedete come, nella vostra vita, siete così disordinati, così confusi, meccanici. In questo stato si cerca di trovare una morale, un modo di vivere che sia ordinato, sano, ecc. Come può una mente confusa, che si conforma, che imita, avere alcun tipo di ordine, alcun tipo di virtù? Ma l'ordine è necessario, perché solo dall'ordine può scaturire un'azione completa. Posso continuare? Non lo chiederò più, vado avanti. L'azione è vita, ma la nostra azione porta disordine. C'è un'azione politica, religiosa, relativa agli affari, alla famiglia, azioni frammentate. Naturalmente questa azione è contraddittoria, siete uomini d'affari e a casa siete degli esseri umani gentili, o almeno fingete di esserlo. C'è contraddizione e quindi disordine. Una mente che è in disordine non può comprendere cosa sia la virtù. E oggigiorno, dal momento che c'è permissività di ogni genere, la virtù e l'ordine vengono rifiutati. Una mente religiosa deve avere questo ordine, non secondo uno schema o un disegno stabilito da voi o da un altro, ma questo ordine, questo senso di rettitudine morale, arriva solo quando si comprende il disordine, la confusione, il caos in cui si vive.
38:30 Ora, tutto ciò serve a posare le fondamenta per la meditazione. Se non gettate le fondamenta, allora la meditazione diventa una via di fuga, e potete giocare con questo tipo di meditazione all'infinito. È quello che fa la maggior parte della gente, conduce una vita ordinaria, confusa, disordinata, e in qualche modo trova un angolo per giungere a una mente calma. E ci sono tante persone che vi daranno una mente calma, qualsiasi cosa questo significhi.
39:44 Quindi, per una mente seria, e questa è una cosa molto seria, non è un gioco, si deve avere questa libertà da tutte le credenze, da tutti gli impegni perché siete impegnati nella vita intera, non in un unico segmento. Per la maggior parte siamo interessati alla rivoluzione, fisica o politica, a questo o quello, o all'attività religiosa, a qualche tipo di vita religiosa, monastica e via dicendo, tutti questi sono impegni frammentari. Noi stiamo parlando di libertà in modo che possiate impegnarvi, con il vostro intero essere, tutta la vostra energia, vitalità e passione alla vita intera, non a una parte di essa. Allora possiamo procedere a scoprire cosa significa meditare.
41:33 Non so se abbiate mai indagato tutto questo. Probabilmente alcuni di voi ci hanno giocato, provato a controllare i vostri pensieri, seguito vari sistemi, ma questa non è affatto meditazione. Ci si deve sbarazzare dei vari sistemi che ci sono stati offerti, lo Zen, il trascendentale, le cose che sono state portate dall'India o dall'Asia, in cui sono coinvolte tante persone. Bisogna indagare la questione dei sistemi, dei metodi. Spero lo facciate anche voi, che condividiamo insieme questo problema.
42:54 Quando avete un sistema da seguire, cosa accade alla mente? Cosa implica un sistema, un metodo? Un guru, - non so perché chiamino se stessi guru - non trovo parole adatte per rifiutare l'intero mondo dei guru, della loro autorità, perché credono di sapere. E un uomo che dice di sapere, non sa. Un di uomo che dice di avere avuto esperienza della verità, diffidate completamente. Queste sono le persone che offrono sistemi. Il sistema implica pratica, seguire, ripetizione, negare ciò che realmente è, e quindi aumenta il vostro conflitto. Il sistema promette il nirvana o l'illuminazione. Pensate un po'! Promettere l'illuminazione a qualcuno. E quindi voi avete il guru che dice di sapere di più e un altro guru che dice di sapere ancora di più. E i discepoli litigano tra di loro, dicono: "Il mio guru è meglio del tuo". Allora vedete che i sistemi rendono la mente meccanica, non vi danno libertà. Possono promettervi libertà alla fine, ma la libertà è all'inizio, non alla fine. Se non avete libertà all'inizio, di indagare la verità di qualsiasi sistema, allora siete destinati a finire in qualche sistema, e quindi con una mente incapace di sottigliezza, prontezza, sensibilità. Ci si può sbarazzare completamente di tutti i sistemi cosicché la vostra mente indaghi davvero, impari davvero, non secondo qualche sistema, qualche filosofia, qualche guru, ma libera di indagare, di vedere cosa accade davvero. La mente, che è il risultato di migliaia di anni di pensiero, questa mente, questo pensiero vaga. Volete focalizzare la vostra mente, il vostro pensiero, su una frase particolare, un simbolo, un'idea, e così via, e il vostro pensiero divaga, e dite che lo dovete controllare. Così siete di nuovo in lotta, volete concentrare la vostra mente su qualcosa e pensate alle azioni che intraprenderete. Quindi c'è conflitto.
47:46 Ciò che conta non è controllare il pensiero, ma comprenderlo, comprenderne quindi l'origine, l'inizio del pensiero, che è in voi stessi. Cioè, il cervello immagazzina memoria, potete osservarlo in voi stessi, non c'è bisogno di leggere tutti i libri sull'argomento, il vostro cervello immagazzina memoria. Se non lo avesse fatto, non sareste in grado di pensare. Questa memoria è il risultato dell'esperienza, della conoscenza, che sia vostra, della comunità, o della famiglia, della razza, e così via. E da questo magazzino della memoria sorge il pensiero. Il pensiero non è mai libero, è sempre vecchio. Non esiste una cosa come la libertà di pensiero. Il pensiero in sé non può mai essere libero, può esprimere o parlare di libertà, ma è in sé il risultato dei ricordi del passato. delle esperienze, della conoscenza, e quindi è vecchio. Vero? Non dovrei chiederlo. Bisogna avere questa conoscenza, altrimenti non potreste funzionare, non potreste fare niente, non si potrebbe comunicare, andare a casa e così via, la conoscenza è necessaria essenziale.
50:32 Nella meditazione si deve scoprire se c'è una fine alla conoscenza e una libertà dal conosciuto. Perché se la meditazione è la continuazione della conoscenza, cioè la continuazione di tutto ciò che l'uomo ha accumulato, allora non c'è libertà, giusto? C'è libertà solo quando c'è una comprensione della funzione della conoscenza e la libertà dal conosciuto.
51:56 Stiamo indagando nel campo della conoscenza, dove ha la sua funzione e dove diventa un impedimento a un'indagine ulteriore. Se le cellule cerebrali continuano ad operare, e possono farlo solo nel campo della conoscenza, perché questa è l'unica cosa che i neuroni possono fare, conoscono l'esperienza, nel campo del tempo che è il passato. Scoprire se c'è un campo che non sia già stato contaminato dal conosciuto. Questa è meditazione. Ci stiamo incontrando? Vedete il mio punto?
53:25 Se medito e continuo con ciò che ho già imparato, con ciò che so già, allora vivo nel passato, vivo nel campo del mio condizionamento, nel campo di ciò che già conosco. In questo non c'è libertà. Posso decorare la prigione in cui vivo, posso fare qualsiasi cosa in quella prigione, ma rimane sempre una limitazione, una barriera. La mente deve scoprire se le cellule cerebrali, che si sono sviluppate nei millenni di conoscenza, possano essere calme, completamente quiete, e rispondere a un campo, una dimensione sconosciuta. Il che significa, può la mente restare completamente ferma?
55:03 Questo è il problema di tutte le persone religiose nei secoli, perché comprendono che si deve avere una mente molto tranquilla, perché solo allora si può vedere. Se chiacchierate, se la vostra mente è in continuo movimento, se corre da tutte le parti, ovviamente non può guardare, non può ascoltare completamente, è semplice. Per ascoltare, osservare completamente, la mente deve essere del tutto calma. Quindi dicono di controllare. Controllare, trattenere, addestrare, rinchiudere in una prigione, perché non hanno trovato un modo di realizzare una mente che sia totalmente, assolutamente, calma. Dicono di controllare, di non cedere ad alcun desiderio, di non guardare una donna, non guardare un uomo... (giusto!) le meravigliose colline, gli alberi e la bellezza della Terra, perché se lo fate, potrebbe ricordarvi la donna o l'uomo. Quindi controllate, trattenetevi e concentratevi. Quando fate tutto questo, quando vi concentrate, non guardate alla meraviglia della Terra, del cielo, delle nuvole, siete in conflitto, e quindi ancora più controllo, più repressione. É andata avanti così per un millennio, per migliaia di anni, perché tutti si rendono conto che bisogna avere una mente calma. Ora, come diventa calma la mente? Senza sforzo, senza controllo, senza venire addestrata, senza seguire, modellarsi, senza darle un limite, come si può rendere la mente, no, non 'come', perché nel momento in cui si chiede 'come', si introduce un sistema, quindi non c'è un come,
58:45 può la mente diventare calma? Non so cosa farete al riguardo, quando vedete il problema, quando vedete la necessità, la verità di avere una mente calma, delicata, sottile, assolutamente quieta. Come lo farete, come accadrà? Perché solo una mente così è una mente religiosa. Solo una mente simile vede l'intera vita come un'unità, come un movimento unitario, non frammentato. Quindi una mente così, quando agisce, lo fa in modo completo, non frammentario, perché agisce dalla quiete totale.
1:00:20 Come può accadere? Questo è il problema della meditazione. Avete gettato le basi di una vita di completa relazione, di cui abbiamo parlato ieri, una vita ordinata e quindi virtuosa, una vita interiore straordinariamente semplice e quindi completamente austera. Non l'austerità del prete che è rigida, brutale, ma l'austerità della profonda semplicità, che implica una mente non in conflitto. Quando avete gettato queste basi, con facilità, senza sforzo, perché quando introducete lo sforzo c'è conflitto, perché ne vedete la verità, e quindi è la percezione di ciò che è che realizza un cambiamento radicale.
1:01:52 Allora percepite, la mente vede chiaramente solo quando è calma, che significa che le cellule cerebrali, che contengono la memoria di secoli, devono essere tranquille e rispondere solo quando è necessario, altrimenti no. Devono rispondere solo quando è davvero richiesto, altrimenti rimanere completamente quiete.
1:02:37 Questo è il problema. Solo una mente tranquilla, completamente ferma, comprende. In questa mente ferma c'è un movimento che è completamente diverso, di una dimensione differente, di una qualità diversa. Questo non può essere mai espresso a parole perché è indescrivibile. Ma si può descrivere fino a questo punto, fino al punto in cui si gettano le basi e si vede la necessità, la verità e la bellezza di una mente ferma.
1:03:36 Per la maggior parte di noi, la bellezza è in qualcosa, nell'edificio, nella nuvola, nella forma di un albero, in un bel viso. Ma la bellezza è davvero là fuori, o è una qualità della mente che non ha attività egocentrica? Perché, come la gioia, la bellezza è essenziale nella meditazione, la comprensione della bellezza. La bellezza è davvero l'abbandono completo dell'io. Gli occhi che hanno abbandonato l'io possono vedere l'albero e la sua bellezza, e l'incanto di una nuvola. Cioè, quando non c'è l'io come centro. Succede a ciascuno di noi, no? Quando vediamo una bella montagna, quando la vedete all'improvviso, eccola! Tutto viene messo da parte eccetto la maestosità di quella collina. Quella collina, quella montagna, quell'albero, vi assorbono completamente.
1:05:55 É come un bambino con un giocattolo, il giocattolo assorbe il bambino. Quando il giocattolo è rotto il bambino torna a ciò che stava facendo, alle sue marachelle, al suo pianto, ecc. Lo stesso vale per noi, quando vediamo la montagna o un albero solitario sulla cima di una collina, vi assorbe. Vogliamo essere assorti da qualcosa, da un'idea, da un'attività, da un impegno, da una credenza, o assorti da un altro, proprio come il bambino con il giocattolo.
1:07:14 La bellezza, che significa sensibilità, il corpo sensibile, che implica una dieta corretta, un stile di vita corretto, non ne parlerò ora, non c'è tempo. Quando avete tutto questo e se siete arrivati a questo punto, e spero che lo farete o che lo stiate facendo ora, allora la mente inevitabilmente, naturalmente e inconsciamente diventa calma. Non potete renderla calma, perché voi siete colui che combina i guai, siete voi ad essere disturbati, ansiosi, confusi, come potete calmare la mente? Ma quando capite cosa è la tranquillità, quando capite cosa è la confusione, cosa è il dolore, se il dolore possa mai finire, quando capite il piacere, allora da questo deriva una mente straordinariamente tranquilla, non dovete cercarla. Dovete cominciare dall'inizio e il primo passo è l'ultimo, e questa è meditazione.
1:09:26 Volete fare qualche domanda? Sì?
1:09:45 P: Quando fa l'analogia con la montagna, le colline, il cielo meraviglioso, è sbagliato per queste persone, non è l'analogia giusta per loro. L'analogia giusta è lo sporco.
1:09:59 K: Giusto, prendiamo l'analogia delle strade sporche di New York, l'analogia dello sporco, lo squallore, la povertà, i ghetti, la guerra, che noi abbiamo fatto, a cui ognuno di noi ha contribuito, siamo tutti responsabili, ognuno di noi, della guerra in Vietnam, di quella in Medio Oriente, in Pakistan, ognuno di noi è responsabile. Voi non vi sentite così perché avete separato voi stessi, vi siete isolati, e non avendo alcuna relazione con l'altro diventate corrotti e quindi permettete che la corruzione si diffonda nel mondo. Per questo la corruzione, l'inquinamento, la guerra, l'odio, non possono essere fermati da un sistema, politico, religioso o da alcuna organizzazione. Voi dovete cambiare. Non lo vedete? Dovete smettere completamente di essere ciò che siete. Non con la volontà. La meditazione è lo svuotamento della mente dalla volontà, allora avviene un'azione completamente diversa. Sì?
1:12:19 P: Se si può avere il privilegio di diventare consapevoli, completamente consapevoli, direi, come possiamo aiutare coloro che sono condizionati, che hanno un profondo risentimento, a diventare recettivi e consapevoli.
1:12:38 K: Se si ha il privilegio di essere completamente consapevoli, come si può aiutare un altro a liberarsi e così via. Perché, se posso chiederlo, usa la parola 'privilegio'? Cosa c'è di sacro o privilegiato nell'essere consapevoli? Essere consapevoli è una cosa naturale, no? Se siete consapevoli del vostro condizionamento, del tumulto, lo sporco, lo squallore, la guerra, l'odio, sapete cosa accade nel mondo, le lacrime, il dolore di quelle povere persone uccise, i bambini, le madri, e così via. Se siete consapevoli di tutto questo stabilirete una relazione con l'altro così completa, in modo che quando siete totalmente connessi ad un altro siete in relazione con ogni altro essere umano nel mondo. Lo capite? Se sono legato a mia moglie, a mio marito, a qualcuno in modo completo, totale, non a un'idea o a un'immagine, completamente, allora sono connesso con ogni essere umano nel mondo, allora farò in modo di non ferire nessuno. Si feriscono da soli. Allora posso andare, predicare, parlarne, non con il desiderio di aiutare l'altro, è la cosa più terribile dire, di voler aiutare un altro. Chi siete voi per aiutare un altro? Incluso chi vi parla.
1:15:03 La bellezza dell'albero o il fiore non vogliono aiutarvi, sono lì, sta a voi guardare allo squallore o alla bellezza. Se siete incapaci di guardarlo allora scoprite perché lo siete, perché siete diventati così indifferenti, insensibili, così superficiali e vuoti. Se lo scoprite allora siete in uno stato in cui scorrono le acque della vita, non dovete fare niente.
1:16:11 P: Qual è la relazione tra vedere le cose esattamente come sono e la coscienza?
1:16:17 K: Che relazione c'è tra vedere le cose per come sono e la coscienza. La coscienza è il suo contenuto. Il contenuto della coscienza è la coscienza. Bisogna spiegare tutto? Si tratta di una cosa semplice. Il contenuto della vostra coscienza è la vostra avidità, invidia, ambizione, paragone, lotta, dolore, sofferenza, la coscienza è tutto questo, Perché il contenuto fa la coscienza. Se rimuovete il contenuto, c'è una coscienza per come la conoscete? Certo che no, conoscete la coscienza solo per il suo contenuto. E il suo contenuto è ciò che accade nel mondo, del quale siete parte. Ora, svuotare tutto questo non è avere questo tipo di coscienza ma una dimensione del tutto differente. Non potete fare speculazioni su questa dimensione, lasciatele agli scienziati, ai filosofi. Ciò che possiamo fare è scoprire se è possibile liberare la mente dai condizionamenti diventando consapevoli, completamente attenti.
1:18:33 P: Non so cosa siano l'amore, la verità o Dio, ma quando lei dice che l'amore è Dio, invece che l'amore è amore. Può spiegare perché dice che l'amore è Dio?
1:18:43 K: Non ho detto che l'amore è Dio.
1:18:45 P: Nel suo libro, ne ho letto uno.
1:18:47 K: Oh, mi dispiace, non legga libri. Questa parola è stata usata così tanto, caricata della disperazione e delle speranze dell'uomo. Voi avete il vostro dio, i comunisti i loro dèi appesantiti. Scoprite, se posso suggerirlo, cosa è l'amore. Potete scoprire cos'è l'amore soltanto sapendo cosa non è. Non a livello intellettuale, ma davvero nella vita, mettendo da parte ciò che non lo è: gelosia, ambizione, avidità, tutte le divisioni che ci sono nella vita, io e tu, noi e loro, bianco e nero. Non lo farete, purtroppo, non lo farete perché c'è bisogno di energia. E l'energia arriva solo quando osservate davvero ciò che è, senza fuggire. Quando vedete davvero ciò che è, nell'osservarlo avete l'energia di andare oltre. Non potete trascenderlo se cercate di scappare da esso, se cercate di tradurlo, di superarlo, semplicemente osservate ciò che è, allora avrete un'abbondanza di energia, allora potete scoprire cosa è l'amore. L'amore non è piacere. Scoprire davvero, da soli, scoprire interiormente che l'amore non è piacere. Sapete cosa significa? Significa che non c'è paura, non c'è attaccamento, nessuna dipendenza, ma una relazione in cui non c'è divisione.
1:22:05 P: Vorrei, se posso, parlare del ruolo dell'artista nella società. Ha una funzione che trascende la sua propria funzione?
1:22:33 K: Il ruolo dell'artista nella società. Chi è un artista? Chi dipinge un quadro? Chi scrive una poesia? Chi vuole esprimere sé stesso attraverso la pittura o scrivendo un libro, un'opera? Perché dividiamo l'artista dal resto di noi, l'intellettuale dal resto di noi? Perché questa divisione? Perché abbiamo messo l'intellettuale a un certo livello, l'artista forse a un livello più alto, e lo scienziato a un livello ancora più alto. Allora diciamo: "Qual è il loro ruolo nella società?" La domanda non è qual è il loro ruolo ma qual è il vostro ruolo nella società, perché voi avete creato questo terribile disordine. Qual è il vostro ruolo? Scopritelo. Scoprite perché vivete in questo mondo di squallore, odio e miseria. Evidentemente non vi tocca.
1:24:33 Avete ascoltato questi quattro discorsi, condiviso alcune cose, capito molte cose, speriamo. Allora diventate un centro di relazione corretta e quindi è vostra responsabilità cambiare questa società terribile, corrotta, distruttiva.
1:25:09 È ora di fermarci? Che ore sono? Le sette e un quarto.
1:25:25 Altre domande?
1:25:28 P: Potrebbe parlare del tempo psicologico?
1:25:35 K: Lo farò. Ho capito... É l'ultima domanda, penso, perché devo fermarmi. Quel signore chiede cosa è il tempo, se possiamo parlarne. Il tempo è la vecchiaia, la sofferenza, il tempo non dà retta. Cosa è il tempo? C'è il tempo cronologico dell'orologio. Deve esistere, altrimenti non potreste prendere l'autobus, cucinare e tutto il resto, il tempo. Ma c'è un altro tipo di tempo che abbiamo accettato. Diciamo: "Domani sarò, domani cambierò, domani diventerò". Psicologicamente abbiamo inventato il tempo, non è così? Sapete, domani. C'è un domani, dal punto di vista psicologico? Se ce la poniamo seriamente, questa è una domanda terribile, perché noi vogliamo un domani, vi vedrò domani, avrò il piacere di incontrarvi domani, lo capirò domani, la mia vita domani sarà diversa, domani raggiungerò l'illuminazione. Quindi il domani diventa la cosa più importante della nostra vita. Avete fatto sesso ieri, tutti i piaceri, tutti i tormenti, qualsiasi cosa abbiate in quel disordine, e lo volete domani, perché volete che lo stesso piacere si ripeta domani.
1:28:19 Ponete la domanda a voi stessi e trovate la verità, che è, c'è davvero un domani? A parte il pensiero che proietta un domani. Il domani è l'invenzione del pensiero come tempo. Se non c'è un domani psicologicamente, cosa accade alla vita, all'oggi? Cosa accade oggi, se non c'è un domani, psicologicamente? Allora c'è una rivoluzione enorme, non è vero? Allora la vostra intera azione subisce un cambiamento radicale, non è così? Allora siete completamente interi ora. Non proiettate dal passato, attraverso il presente. il futuro. Questo significa vivere, morendo ogni giorno. Fatelo e scoprirete cosa significa vivere in modo così completo oggi. Non è forse l'amore questo? Non dite: "Amerò domani" vero? O amate o non amate. L'amore non ha tempo, solo la sofferenza ha il tempo. La sofferenza è il pensiero come piacere. Scoprite da soli cosa è il tempo, e scoprite se non c'è un domani. Allora c'è una vita che è eterna, perché l'eternità non ha tempo.