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OJ72T1 - Che cosa potrà riunire l’umanità?
Primo discorso pubblico
Ojai, California, USA
8 Aprile 1972



1:55 Krishnamurti: Non so se avete notato che in una piccola città come questa, città o villaggio - non so come la chiamate - ci sono così tante piccole chiese, molti miti, molte diverse concezioni religiose di fantasia, formule, che dividono le persone.
2:28 Ed è lo stesso in tutto il mondo. In qualunque piccolo paese, o cittadina o città in Europa, è la stessa cosa.
2:43 La cristianità, divisa in se stessa, religioni esotiche, vari miti che esistono da molti secoli, e che ora stanno morendo, e nuovi miti vengono creati.
3:06 Se andate in India, o in Asia, è uguale: sono tutti frammentati, divisi, ciascuno alla ricerca di una fantasia, di qualche mito, di un concetto religioso, di una fede o di un dogma, secondo il proprio temperamento, le proprie nevrosi, o le proprie credenze fantastiche e speranzose.
3:51 Considerando tutto questo, in modo saggio, attento, se lo si guarda, ci si chiede che cosa potrà unire l'umanità.
4:11 Non la fede, ovviamente. Non una particolare formula, naturalmente sulla quale si può litigare, divergere, discutere dialetticamente o accettare qualche leader, qualche guru, qualche novità esotica, mitologica.
4:51 E si può vedere che il mondo - cioè, gli esseri umani - sono divisi secondo la religione, la nazionalità, la politica, l'economia, in tutti i modi possibili, ciascuno contro qualcun altro.
5:20 Ci sono molte rivolte: neri contro bianchi, viola contro blu, e così via.
5:30 E ci chiediamo, di fronte a questo fenomeno straordinario che sta accadendo nel mondo, ci chiediamo che cosa potrà unire gli uomini, che cosa porterà la giusta relazione fra gli esseri umani così che possiamo vivere tutti in pace.
6:02 Perché è la nostra terra, non la terra cristiana, o quella dei petrolieri, o degli uomini d'affari, o la terra dei cattolici, o dei protestanti, o dio sa cos'altro.
6:26 E quando vediamo tutto questo: capelli lunghi, capelli corti, gli hippie e non-hippie, gli uomini d'affari, gli artisti, i preti, i vari gruppi di meditazione, ciascuno sostiene la propria forma di meditazione o dice che la sua fede o dogma lo guiderà a una data esperienza e realizzazione e così via ...
7:21 Di fronte a tutto questo ogni uomo serio - e con questo intendo un uomo completamente impegnato a risolvere il problema che divide gli esseri umani, sperando di unire le persone, senza appartenere ad alcun gruppo particolare, impegnato in qualche azione particolare - per un uomo serio, qual è la risposta?
8:04 Come sapete, se posso ricordarvelo, questo non è un passatempo.
8:14 Questa mattina, seduti qui insieme, non ci stiamo intrattenendo a vicenda, non ci stiamo divertendo o stimolando intellettualmente.
8:36 Spero siamo persone serie preoccupate di un mondo devastante, degli orrori che accadono nel mondo: l'inquinamento, la sovrappopolazione, l'espansione economica che distruggerà il mondo.
9:06 E se siete davvero seri - e spero ardentemente che lo siate - che non siate qui per divertimento, ma che vogliate scoprire qual è la giusta azione, che cosa fare come esseri umani che vivono in questo orribile mondo, in questo mondo pieno di dolore, distruzione, violenza, allora forse, voi e io possiamo fare un viaggio in questo complesso, enorme problema dell'esistenza umana e della relazione con gli altri.
10:09 Ora, quando guardate tutto questo, non da un particolare punto di vista, come americano, o cattolico, o protestante, come socialista, o mondano, o appartenente a qualche gruppo particolare, come essere umano, interessato, senza cercare di risolvere il problema secondo un concetto, una formula, ma osservandolo, si può vedere che il pensiero è responsabile di questo.
10:57 Il pensiero, che ha fatto cose straordinarie in questo mondo - in campo tecnologico, scientifico, economico - il pensiero ha prodotto risultati straordinari, ha costruito il ponte meraviglioso su un grande fiume, è andato sulla luna.
11:34 Ma il pensiero ha fatto anche cose terribili, tutti gli strumenti distruttivi della guerra, le divisioni fra le persone.
11:56 Quindi, da un lato vediamo che il pensiero, tutto il meccanismo del pensare, ha prodotto un mondo tecnologico straordinario, tante comodità, la cosiddetta civilizzazione, ma ha anche prodotto risultati terribili, la divisione fra le persone, in campo nazionale, economico, religioso, e così via.
12:46 Il pensiero è responsabile della divisione dell'uomo.
12:59 E molti dicono che bisogna uccidere il pensiero.
13:11 Molti dicono: "Agisci spontaneamente, senza pensiero".
13:25 Molti dicono: "Dato che il pensiero è sempre condizionato, cerchiamo di condizionarlo meglio" come i comunisti, come i moderni psicologi, e altri.
13:52 Cioè, il pensiero nella sua azione è responsabile del comportamento, sia esso violento o piacevole, bello o brutto.
14:20 Il pensiero è responsabile del comportamento umano.
14:31 E ci sono molte persone che sostengono, che asseriscono, che bisogna controllare, modellare la mente umana secondo il loro condizionamento particolare - i comunisti, Mao, e così via - sperando di poter creare una giusta azione di cooperazione così che le cose orribili che facciamo gli uni agli altri possano finire.
15:23 Spero stiamo tutti seguendo queste cose. Come dicevo, stiamo facendo un viaggio insieme.
15:40 E condividiamo insieme quello che vediamo in questo viaggio.
15:50 Per poter condividere, dobbiamo essere tutti intensamente consapevoli, non solo di quello che avviene nel mondo esterno, ma anche di quello che avviene dentro di noi.
16:15 Condividere implica che ci incontriamo nello stesso momento, allo stesso livello, con la stessa intensità, altrimenti non c'è condivisione.
16:37 Non è che dobbiamo essere d'accordo o in disaccordo.
16:44 Non stiamo neppure accettando qualche formula, questa o quell'opinione.
16:52 Stiamo esaminando, investigando insieme esplorando i fenomeni esteriori e il processo interiore della nostra esistenza - sono entrambi importanti.
17:25 Questo movimento interiore ed esteriore è ciò che esamineremo insieme, che condivideremo insieme, e vedremo, se possibile, durante questi due discorsi - cosa di cui dubito parecchio, ma non importa - se possiamo comprendere, e quindi risolvere, questa divisione che esiste fra gli esseri umani, che è la vera causa di tutto il conflitto, sia esterno che interno.
18:06 Interiormente siamo frammentati, a pezzi. E anche esternamente. Esplorando ed esaminando quello che accade, dobbiamo, mi sembra, non soltanto essere consapevoli, ma anche essere capaci di vedere chiaramente.
18:43 Quindi dobbiamo comprendere insieme, che cosa intendiamo per osservare, vedere il mondo esterno, con tutti gli orrori, con tutte le cose belle, le guerre, l'inquinamento - esternamente.
19:06 E internamente, il conflitto, la lotta, la costante battaglia - vederli chiaramente.
19:23 Che cosa significa vedere chiaramente, osservare?
19:36 Penso sia molto importante comprendere cosa significa osservare.
19:49 Noi osserviamo attraverso le immagini che abbiamo costruito, ereditate o personali, secondo il nostro particolare temperamento, le nostre idiosincrasie eccetera.
20:16 Cioè, quando guardate un albero - e ce ne sono di bellissimi qui - quando guardate quegli alberi, li guardate attraverso l'immagine che ne avete.
20:35 Provateci per favore, guardateli. Vedrete che quello che osservate, osservate l'albero attraverso la conoscenza botanica che avete acquisito,
20:51 guardate l'albero nominandolo, dicendo che vi piace o non vi piace, quindi lo guardate attraverso un'immagine, non state osservando l'albero direttamente.
21:20 Osservare una cosa esterna come un albero, una montagna o un uccello, o il volo di un'aquila, è abbastanza facile.
21:34 Ma osservare, vedere che cosa accade internamente, diventa molto più difficile.
21:47 Per favore, fatelo mentre ne parliamo, non limitatevi ad ascoltare delle parole o delle idee, per poi andarvene.
22:02 Ma se sperimentate davvero quello che viene detto ora, allora vedrete come, quando vi guardate così come siete, non avete soltanto le immagini che vi hanno trasmesso attraverso la tradizione, attraverso il passato, ma vi guardate anche attraverso varie immagini che avete creato di voi stessi.
22:40 Perciò non osservate mai veramente 'ciò che è'.
22:47 Osservate sempre con gli occhi di 'ciò che dovrebbe essere' o attraverso una formula, attraverso un credo, un'ideologia, o varie forme di condizionamento.
23:10 Quindi diventa molto difficile osservarsi veramente - osservare davvero 'ciò che è'.
23:33 E, siccome indagheremo insieme questo fenomeno della divisione e del conflitto umano, diventa importantissimo se siete veramente seri, scoprire per conto vostro l'atto dell'osservazione.
24:02 Perché, se osservate nel solito modo tradizionale, con le vostre risposte condizionate, come cattolici, protestanti, o dio sa che altro - con tutte le infinite divisioni create da ciascuno di noi - allora non state affatto vedendo, vedete l'immagine che volete vedere attraverso l'immagine che avete creato.
24:40 E una mente così, che cerca di osservare è incapace di portare una rivoluzione radicale in se stessa.
25:00 Perché una rivoluzione psicologica radicale è necessaria, molto più importante di una rivoluzione materiale, economica o sociale.
25:23 Una rivoluzione psicologica - una totale trasformazione della mente e del cuore - è necessaria perché quella è la causa radicale di ogni fenomeno di cambiamento esteriore.
25:48 Se non c'è un profondo, radicale cambiamento in se stessi, quello che si fa esternamente sarà condizionato dallo stato interiore.
26:07 Se dentro di voi siete confusi, morti, condizionati, meschini, dei piccoli esseri umani grossolani, qualsiasi cosa facciate all'esterno produrrà una società grossolana, una società corrotta.
26:26 E noi diamo moltissima importanza ai cambiamenti esterni li vogliamo.
26:38 Ci deve essere un cambiamento totale esternamente, socialmente, questo è ovvio: la fine delle guerre, la fine della povertà, la divisione degli esseri umani in nazionalità, in governi sovrani, e così via.
27:13 Esternamente ci deve essere un profondo, radicale cambiamento.
27:23 Perché, come dicono anche gli scienziati, se andremo avanti come ora, con l'espansione economica, l'inquinamento della terra, dei mari e dell'aria, la sovrappopolazione, e così via, in una settantina d'anni distruggeremo la terra e noi stessi.
28:00 Quindi bisogna che ci sia, se siete veramente seri e ci avete riflettuto molto a fondo, per cercare di risolvere questo problema, non secondo Lenin, Trotsky, Stalin o Mao, o secondo qualche psicologo, ma se come esseri umani approfondite questo problema per scoprire come risolverlo, allora vedrete che ci deve essere in ciascun essere umano una rivoluzione psicologica radicale.
28:45 I due movimenti, interno ed esterno, devono andare insieme.
28:52 E quello interiore è molto più importante di quello esterno. Credo sia piuttosto chiaro. Per portare questa profonda rivoluzione interiore, fino in fondo alla coscienza, bisogna avere occhi per guardare - per guardare chiaramente se stessi.
29:39 E non potete assolutamente guardare se lo fate attraverso gli occhi di qualche psicologo o di qualche formula, se siete comunisti, socialisti - e tutto il resto - non potete affatto guardare.
30:05 Ripeto, è piuttosto chiaro e semplice. Solo la persona che non è impegnata è libera di guardare, non è trattenuta da particolari opinioni e conoscenze, o da esperienze particolari.
30:30 Solo una persona così può osservare davvero 'ciò che è'.
30:38 E quando osservate, il pensiero diventa il fattore centrale.
30:55 Il pensiero, che è la risposta di conoscenza, esperienza, memoria, quel pensiero, scientificamente e così via, ha creato un mondo straordinario, e ha creato anche i vari dèi, salvatori e miti.
31:39 Voi siete cristiani perché siete stati condizionati così, questo è il risultato del pensiero condizionato in una data cultura, secondo certi dogmi religiosi, credi, rituali, come in India, in Asia, fanno esattamente la stessa cosa.
32:10 Solo che lì si chiamano induismo, buddismo o islam e qui si chiama cristianesimo.
32:19 Ma è lo stesso fenomeno che divide le persone.
32:30 E dove c'è divisione, non soltanto esternamente ma anche interiormente, ci deve essere conflitto.
32:39 Vero? E' chiaro? Possiamo continuare insieme da qui? Perché, sapete, in una bella valle come questa - una delle più belle valli del mondo - vivere qui, vedere questa bellezza, e pensare che verrà distrutta dagli esseri umani perché vogliono espandersi, vogliono più denaro, più piacere, più di tutto.
33:41 E la terra viene distrutta dalla nostra stupidità, dalla nostra avidità, dal nostro desiderio di maggior piacere.
34:02 Se il pensiero non viene compreso in modo chiaro, provocherà il nostro disastro.
34:18 Quindi, vediamo cosa è il pensiero, e quanto è importante.
34:28 Forse non si può nemmeno vivere senza pensare. Non si può funzionare normalmente, facilmente, senza pensiero.
34:48 Per tornare a casa, per prendere l'autobus, il treno, l'aereo, bisogna avere la capacità di pensare.
34:57 Perciò ad un certo livello la conoscenza diventa importantissima, ma quella stessa conoscenza può essere usata per creare divisione fra le persone.
35:21 Il pensiero funziona in modo naturale, efficiente, completo, quando il 'me', che è un'altra funzione del pensiero, interviene nella conoscenza pratica.
35:55 Sto parlando greco per voi? Stiamo procedendo insieme? Sentite, abbiamo bisogno della conoscenza del mondo, dei mari, dell'aria, quella scientifica ecc. - ci serve.
36:19 Ma il pensiero ha creato anche l'idea del 'me', il 'me' che è diverso da te.
36:38 Il pensiero ha diviso il mondo in 'tu' e 'io', 'noi' e 'loro'.
36:51 E quando l'io agisce, funziona, nel campo della conoscenza, allora crea danno. Giusto?
37:09 Cioè, come può la mente funzionare in modo efficace e vero nel campo della conoscenza e mantenere il 'me', l'ego, la persona, l'individuo, quella piccola entità che combina tutto il caos nel mondo, a tenere quell'entità completamente fuori azione nel campo della conoscenza?
37:52 Avete capito di cosa sto parlando? Sono stato chiaro? Alla fine del discorso spero che avrete domande da porre, quindi vado avanti.
38:09 Non so se avete mai notato quanto siamo egoisti, quanto egocentriche sono le nostre attività.
38:34 E a meno di un radicale cambiamento in queste attività, non è possibile creare un nuovo mondo.
38:48 Quindi gli ideologi dicono: poiché non è possibile cambiare il 'me', facciamo in modo che il pensiero, che crea il 'me', si identifichi con qualcosa di più grande, cioè con dio, o con lo stato, con la nazionalità, con una particolare ideologia, così che il 'me' non interferisca con l'azione.
39:32 Così l'ideologia è diventata importantissima per impedire al 'me' di agire.
39:47 Avete capito? Il 'me' che crea danno nel mondo, che ricerca continuamente il piacere, il 'me' che ha paura, che si sente colpevole, frustrato, ansioso ...
40:12 E nessuna religione, nessuna società, ha risolto questo problema.
40:22 Hanno trasportato il 'me' in paradiso, seduto accanto a dio, salvato, e così via, ma il 'me' continua ancora.
40:36 Quindi non lo hanno risolto, le religioni, la cultura, o altre azioni sociali.
40:49 Stanno cercando di risolvere con il comunismo. Dicono che lo stato è importante, non voi. "Servite lo stato, servite il popolo." E se non lo fate, vi mandano in Siberia, in qualche manicomio o venite liquidati.
41:15 Quando la pressione della minaccia è rimossa, il 'me' torna di nuovo in azione.
41:29 Quando vedete tutto questo, e lo vedete chiaramente, non con occhi offuscati, non sperando di risolverlo, perché se non riuscite a risolverlo cadete nella disperazione, nella depressione.
41:50 Ma quando lo vedete veramente così com'è - e spero lo stiamo facendo ora - allora scopriremo, ci chiederemo come possa il pensiero funzionare più efficacemente, obiettivamente, continuamente senza il 'me'.
42:31 Questo 'me' può essere totalmente risolto?
42:40 Può il 'me' - l'ego, la persona, l'individuo che vuole esprimersi e quindi insoddisfatto, misero, infelice, egocentrico - può quel 'me' arrivare alla fine?
43:06 Sapendo che gli esseri umani, per secoli, hanno provato in vari modi a risolvere questa faccenda adorando dio, identificandosi con particolari ideologie, a lasciare da parte il 'me' attraverso la famiglia, la comunità, la comune, lo stato - abbiamo provato di tutto.
43:43 A reprimerlo, a controllarlo, a disciplinarlo e a distruggerlo.
43:51 Abbiamo provato in tutti i modi e non siamo stati capaci di farlo.
44:01 In questo paese il 'me' è diventato importantissimo.
44:11 Perché, se avete notato, in questa società ricca, ciascuno ricerca un piacere sempre maggiore, sempre di più, che è il perseguimento del 'me'.
44:29 E quando quel piacere è ostacolato, c'è violenza, rabbia, frustrazione.
44:38 E questo senso di ricerca del piacere si va espandendo in tutto il mondo.
44:46 Come stavamo dicendo, gli esseri umani hanno provato di tutto per dissolvere questo 'me' ma non ci sono riusciti.
44:59 Forse c'è un altro modo per arrivarci. E noi indagheremo un approccio diverso a questo problema.
45:12 Capite? Cioè, dove c'è conflitto c'è divisione - dentro e fuori di noi.
45:29 Dove c'è armonia non c'è conflitto.
45:38 Che cosa provoca divisione sia internamente che fuori?
45:49 Perché, se questa divisione può essere risolta, il conflitto finisce, sicuramente.
45:57 Divisione come contraddizione, auto-contraddizione, la divisione che paragona, confrontando se stessi con altri, e in quel paragonarsi c'è conflitto.
46:17 State seguendo? Dove c'è misurazione, che è confronto fra me e un altro, c'è divisione.
46:27 E dove c'è divisione c'è conflitto.
46:35 Cioé, quando mi paragono a te, che sei più intelligente, più brillante o altro, in me c'è divisione, e questa divisione diventa aggressiva, mi fa sentire inferiore, mi arrabbio, divento competitivo per essere come te; così questa divisione interiore porta conflitto.
47:14 Lo vedete? O lo vedete solo come descrizione verbale?
47:30 Capite la mia domanda? Sono stato chiaro? Lo vedete davvero per conto vostro senza l'immagine verbale che chi vi parla ha creato per voi, e voi lo vedete tramite questa immagine, o lo vedete direttamente, non verbalmente?
48:00 Se lo vedete direttamente, non verbalmente, allora la vostra azione è immediata.
48:20 Guardate, se vedete un pericolo, agite immediatamente, non è vero?
48:31 Se vedete un serpente a sonagli, c'è azione. Questa azione deriva dal condizionamento che tutti i serpenti a sonagli sono velenosi, sono pericolosi.
48:46 Perciò la vostra risposta condizionata è di agire istantaneamente, giusto?
49:00 La vostra reazione condizionata è che l'ego, il 'me', deve avere successo, deve agire, deve dividere.
49:11 Questa è la vostra risposta condizionata. Il 'me' è molto importante per voi, tutta la vostra cultura si basa su questo.
49:27 Così voi non vedete il pericolo del vostro condizionamento.
49:37 Vedete il pericolo di un serpente per via del condizionamento, perché migliaia di generazioni hanno detto di stare attenti ai serpenti che sono pericolosi. E migliaia di generazioni hanno detto che il 'me' è molto importante.
50:10 Ma voi non vedete il pericolo di questo condizionamento dell'importanza del me. Avete capito?
50:24 Da una parte, il condizionamento vi avverte contro il pericolo, e un altro condizionamento dice di continuare benché sia pericoloso.
50:42 E' chiaro e semplice? Lo vedete? O lo vedete soltanto come una teoria intellettuale, come un'idea da accettare? O traducete quello che vedete secondo la vostra fantasia, concordando o dissentendo? O lo vedete veramente, come un tremendo pericolo?
51:22 Se lo vedete come un pericolo, la vita diventa molto semplice.
51:33 Perché tutto il nostro condizionamento si basa su questo, che la mente deve essere condizionata per poter funzionare bene nel comportamento umano.
52:07 E per generazioni la mente è stata condizionata a questa idea che il 'me' è importantissimo.
52:25 Ed essendo la mente condizionata così, non vede quanto sia pericoloso.
52:34 Avete capito?
52:42 Perché, come abbiamo detto, dove c'è divisione ci deve essere conflitto.
52:53 Potreste tollerare questo conflitto, potreste dire che è nella natura umana essere in conflitto. E dal conflitto, dalla tensione, si produrranno diverse forme di letteratura. Attraverso questa tensione, questa contraddizione, quello che si produce viene chiamato creativo.
53:34 Ma lo è? O è il prodotto di una mente distruttiva?
53:52 Perciò diventa importantissimo scoprire da voi, se siete veramente seri, come osservate, se osservate il 'me' come dall'esterno, osservandolo come da un sé superiore - state seguendo? - e quindi accettando la divisione, oppure vedete l'intero fenomeno come un movimento totale, non verbalmente?
54:57 Quando lo vedete non verbalmente, non ideologicamente, allora siete in contatto diretto con ciò che è pericoloso, e quindi agite immediatamente, non in un momento futuro.
55:20 Questo è uno dei nostri condizionamenti: accettiamo un processo graduale dell'azione.
55:33 Cioè, diciamo a noi stessi che cambieremo dopo, gradualmente,
55:41 che è impossibile cambiare immediatamente. Le chiese, le religioni, gli psicologi, gli psicanalisti lo accettano: non potete cambiare istantaneamente, avete bisogno di tempo.
56:00 Avete bisogno di tempo per andare in paradiso, ma nel frattempo spargete i semi del male.
56:13 Lo accettate come parte della vostra cultura, che favorisce la pigrizia, la perdita di energia, e un agire distruttivo continuamente.
56:36 Perciò diventa importantissimo chiedere se sia possibile portare istantaneamente un cambiamento in voi stessi, psicologicamente.
56:53 E come vedete, si può fare immediatamente: quando vedete il pericolo, il pericolo della divisione fra uomo e uomo, creata dal pensiero, che è il 'me'.
57:16 Allora ci chiediamo: "E' possibile vivere in questo mondo senza il 'me'?"
57:24 Capite la mia domanda?
57:31 Il 'me' ambizioso, competitivo, il 'me' che insegue costantemente il piacere, attraverso il potere, lo status, il denaro, il sesso.
57:53 Non stiamo dicendo che non dovete cercare il piacere.
58:00 Ma osservare il fenomeno del piacere, che cosa implica.
58:11 Sapete, c'è una grande differenza fra piacere, godimento e gioia.
58:27 Quando vedete una cosa bella, c'è godimento completo di quella bellezza.
58:37 Quando vedete i monti nella luce della sera, c'è grande delizia, c'è grande, pieno godimento della bellezza della luce su quella collina.
58:51 Ma quando quel godimento viene inseguito dal pensiero, volendo ripeterlo anche domani, allora diventa piacere - come fate con il sesso.
59:20 E il piacere non ha nulla a che fare con la gioia, che avviene naturalmente, inaspettata, pienamente.
59:36 Ma quando avviene e se ne va, il pensiero la raccoglie e dice: "Devo inseguirla, devo avere la gioia" e così diventa piacere.
59:54 Quando lo vedete chiaramente, senza scelta, perché la scelta esiste solo quando c'è confusione, quando vedete chiaramente che la bellezza di questa valle deve essere mantenuta intatta, non c'è scelta.
1:00:23 E voi fate di tutto per tenerla tale, eleggendo la persona giusta, e così via.
1:00:32 Soltanto quando siete confusi, non chiari, dovete scegliere, e da quella scelta create conflitto.
1:00:49 Quindi è importantissimo vedere chiaramente, senza alcuna distorsione. E c'è distorsione quando c'è il 'me' che divide. Bene.
1:01:08 Vorreste fare domande?
1:01:15 Pubblico: Io ho una domanda.
1:01:17 K: Un momento, signore. Prenda fiato. Sapete, porre domande non solo a chi vi parla, ma porre domande a voi stessi, e fare la giusta domanda ...
1:01:50 Fare la giusta domanda ... Se ponete la giusta domanda, avete la giusta risposta. Se ponete la domanda sbagliata, naturalmente non c'è risposta.
1:02:07 Quindi è molto importante fare la domanda giusta, e scoprire perché la formulate, perché proprio nel porre la domanda giusta c'è la giusta risposta.
1:02:25 E a chi ponete la domanda?
1:02:32 Ponete la domanda a chi vi parla per avere la risposta, o lo fate per poter indagare insieme?
1:02:48 Se fate la domanda per indagare insieme, noi condividiamo la domanda.
1:02:56 Cioè, una domanda condivisa significa che è intensa, che è un problema.
1:03:09 Condividere implica, come abbiamo detto, che dovete essere allo stesso livello, nello stesso momento, con la stessa intensità, altrimenti la domanda non ha significato.
1:03:20 Non potete condividerla. Ma questo non vi impedisca di porre domande, vi prego!
1:03:30 Ma dovete scoprire da voi, perché fate la domanda, se sia superficiale, casuale, o una domanda vera che richiede un'azione dal cuore e dalla mente.
1:03:49 Va bene, avanti.
1:03:51 Q: Volevo chiedere, mentre sono qui ad ascoltarla parlare, ho la sensazione che quello che lei vuole che comprendiamo sia un desiderio che noi comprendiamo ... (inudibile) e mi viene in mente che lei vuole in effetti che comprendiamo quello che lei dice.
1:04:10 Continuare a ... (inudibile)

K: Un momento, le campane disturbano.
1:04:47 Q: Mi sente ora?
1:04:51 K: Può ascoltare quelle campane senza parole?
1:04:59 Ascoltare soltanto il suono, non se sia una chiesa cattolica o protestante, o altro, ma soltanto ascoltare la bellezza del suono.
1:06:21 Va bene.
1:06:23 Q: Temo di aver dimenticato la domanda.
1:06:35 K: Avete mai ... Alcuni di voi probabilmente praticano quella che viene chiamata meditazione trascendentale, non è vero? Qualcuno di voi?
1:06:52 Cioè, attraverso la ripetizione di un mantra, che è suono, si vola via verso qualcosa.
1:07:11 Non entreremo nella questione della meditazione, forse lo faremo domattina.
1:07:25 Il suono ha una straordinaria importanza.
1:07:32 Dopo tutto, la musica è suono.
1:07:39 Ascoltare qualcosa molto chiaramente, senza alcuna interpretazione, senza alcuna distorsione, è una cosa meravigliosa.
1:07:55 Sentire qualcuno parlare e ascoltarlo senza alcuna interpretazione, allora siete in relazione diretta con chi parla.
1:08:14 Forse qualcuno di voi questa mattina ha ascoltato senza interpretare, senza paragonare, senza dire che si sta contraddicendo, ma ascoltare veramente, senza alcuna immagine fra voi e chi vi parla.
1:08:40 Allora vedrete che se ascoltate attentamente, allora state ascoltando, e l'atto di ascoltare assolve tutti i problemi.
1:08:58 Ora, qual era la domanda? Sì?
1:09:05 Q: Non ho posto la mia domanda.
1:09:06 K: Pensavo l'avesse dimenticata.
1:09:08 Q: No, era solo ... Non l'ho dimenticata. Volevo chiederle, mentre siedo qui oggi, ascontandola, mi sembra che lei voglia che noi comprendiamo quello che lei dice, lei vuole che noi comprendiamo quello che lei tenta di comunicare.
1:09:29 C'è qualcosa in lei, e in me, forse, che vuole che questo messaggio passi.
1:09:38 Lei ha una motivazione, un'ispirazione, lei ha un impulso dentro di sé che l'ha fatta venire qui oggi, che la induce a sedersi qui e a parlare con noi, che la spinge a voler comunicare con noi.
1:09:50 Dove si trova riguardo a quel 'me'?
1:09:57 K: Lei è venuto qui oggi, dice il signore, con un motivo.
1:10:04 Lei vuole che noi comprendiamo qualcosa di quello che dice, e questo diventa un motivo.
1:10:14 Lei è enfatico in quello che vuole dire. Qual è la relazione fra quel motivo e il 'me' e il 'me' in me? Va bene.
1:10:31 Innanzitutto, che cosa intendiamo per comunicazione?
1:10:40 La parola 'comunicare' significa condividere, pensare insieme, creare insieme, essere allo stesso livello nello stesso momento, con la stessa intensità, altrimenti non potete capire quello che viene detto.
1:11:10 Questo significa la parola 'comunicazione'. Se cercate in un dizionario lo trovate. Ora, la domanda è, 'Qual è la relazione, o la comunicazione fra il motivo che l'ha portata qui questa mattina e il 'me' che bisogna avere per venire qui?'
1:11:45 E' questa la domanda signore?
1:11:46 Q: Sì, esatto.
1:11:52 K: Ora, perché sono venuto qui stamattina?
1:11:59 Qual è il motivo? Innanzitutto, c'è un motivo?
1:12:08 Motivo, la parola 'motivo' signifìca muovere. Che cosa mi ha fatto muovere per venire qui?
1:12:24 Se fossi venuto qui, se chi vi parla fosse venuto qui stamattina per sentirsi esaltato, per ricevere una certa energia dal parlare con voi, cioè per sfruttarvi a suo favore, state seguendo? - questo diventerebbe un motivo.
1:12:59 Cioè, rivolgendosi a voi chi vi parla ricava soddisfazione, questo è un motivo.
1:13:10 Ma se chi vi parla non ha desideri né intenzioni di ricevere forza, eccitazione o energia parlando, allora non c'è nessun motivo in questo, non è vero?
1:13:28 State seguendo? Non sono venuto qui per sfruttarvi. Chi vi parla non è qui per provare qualche emozione parlando con la gente, questo sarebbe sfruttamento.
1:13:50 Giusto? Non è per questo che chi vi parla è qui.
1:14:00 Allora, perché è venuto? E chi pone questa domanda? Lei, seduto lì, dice: "Perché lei è venuto qui? Che ragione c'è di tutto questo disturbo per parlare con noi?
1:14:23 Qual è la ragione?" Fareste questa domanda se vedeste un bel fiore?
1:14:36 Gli chiedereste: "Perché esisti? Qual è il motivo? Perché sei così bello? Che buon profumo hai!" Gli fareste queste domande? No, vero? Lo guardereste soltanto, dicendo che è bellissimo. Allora, ciò che guardate è la vostra stessa bellezza.
1:15:11 Tutto qui. Avete capito la risposta?
1:15:15 Q: Sì.
1:15:19 Q: Signore, vorrebbe condividere con noi quello che prova quando osserva un albero?
1:15:28 K: Vorrebbe condividere con noi i suoi sentimenti quando osserva un albero, quando osserva la montagna, quando osserva il movimento di un uccello o la luce sull'acqua, o un bel viso che sorride?
1:15:52 Quali sono i suoi sentimenti? Li condivida con noi, chiede quel signore.
1:16:04 Veramente non lo so, ma ci proverò.
1:16:15 Innanzitutto, quando osservate un albero, non vi identificate con l'albero.
1:16:31 Identificarsi con qualcosa è un altro fenomeno di separazione.
1:16:39 Giusto? Mi identifico con te perché sono separato da te.
1:16:50 Mi identifico con dio o con un'idea, o con qualche bellezza perché io non sono bello, e allora mi identifico con quello.
1:17:02 Ora, quando guardo un albero, quando chi vi parla guarda un albero, non c'è identificazione con l'albero, non diventa l'albero, grazie a dio.
1:17:13 Giusto? Sarebbe assurdo se diventasse l'albero. No?
1:17:22 Quindi non c'è identificazione. Perciò, quando osservate non-verbalmente, che cosa accade?
1:17:34 'non-verbalmente' cioè senza un'immagine. Giusto? Vado ad approfondire bene, lo vedrete da voi, fra poco.
1:17:49 Che cosa avviene fra l'osservatore e l'osservato?
1:17:58 Se l'osservatore è carico di immagini, allora la cosa osservata non ha relazione con l'osservatore, giusto?
1:18:12 Sta diventando complicato.
1:18:20 Se c'è un osservatore come il pensatore, allora c'è divisione fra l'osservatore e l'osservato.
1:18:30 E' chiaro, no? Va bene? Potete osservare l'albero senza l'osservatore?
1:18:43 L'osservatore è l'immagine, la conoscenza, l'affermazione verbale, "Questa è una quercia."
1:18:54 Cioè, potete osservare un albero senza alcuna immagine?
1:19:02 Allora che cosa accade?
1:19:11 C'è una percezione dell'albero che non avete mai visto prima.
1:19:20 C'è una comunicazione, una condivisione con l'albero, la bellezza dell'albero, la sua forma, le foglie, la luce del sole su una certa foglia, vedete la sua totalità, senza divisioni, che è una sensazione completamente diversa dal prendere una droga che distrugge la separazione fra voi e l'albero.
1:19:48 Ma non ne parleremo ora. Ora, andiamo un po' più avanti. Quando osservate il vostro amico, vostra moglie o vostro marito, o il vostro ragazzo o ragazza, come li osservate?
1:20:05 Non li osservate con un'immagine? L'immagine che avete costruito di lei o di lui? Non è così?
1:20:22 Ovviamente. Allora che cosa accade?
1:20:29 C'è divisione fra voi e la persona che state osservando.
1:20:37 Quindi non vedete mai la persona veramente, la vedete solamente attraverso l'immagine che avete di quella persona.
1:20:48 Non avete notato questo fenomeno fra marito e moglie, fra persone che si conoscono da tempo?
1:20:59 Voi guardate quella persona attraverso l'immagine che avete costruito nel corso di venti, o cinque, o perfino di un giorno.
1:21:10 Così non siete mai in comunicazione con quella persona.
1:21:20 Potete essere in relazione o in comunicazione con qualcuno solo quando non ci sono immagini.
1:21:32 Sapete, è un compito piuttosto arduo, specialmente quando vivete con qualcuno giorno dopo giorno, non creare immagini di quella persona.
1:21:48 Quando dite: "Conosco quella persona", volete dire che la conoscete, o che l'avete conosciuta, dieci giorni, o dieci anni fa.
1:22:03 Voi non la conoscete per come è adesso. Quindi, dove c'è un'immagine, ci deve essere divisione.
1:22:16 E dove c'è un'immagine, non ci può essere alcuna comunicazione fra voi e un altro.
1:22:25 Ed è per questo che le nostre relazioni sono così corrotte.
1:22:32 Per questo siamo eternamente in lite.
1:22:41 Ecco perché, se avete un'immagine della realtà, della verità, di dio, dell'incommensurabile, allora c'è divisione fra voi e quello.
1:23:01 Sì?
1:23:02 Q: Krishnamurti,

K: Aspetti un attimo.
1:23:06 Q: Vorrei sapere perché lei evita l'uso della forma 'Io' riferendosi a se stesso. Quando la osservo sono un po' perplesso. Per esempio quando lei dice 'Io' dopo si corregge -

K: Non importa, non è importante.
1:23:20 Q: Lei si corregge e dice 'Chi vi parla'.
1:23:22 K: Non è importante, assolutamente. Sì?
1:23:28 Q: Krishnamurti, Non ho avuto scelta nel nascere.
1:23:35 (non si sente) Non ho scelta nel morire.
1:23:43 Non ho creato l'esistenza. Non ho scelta ... (inudibile) Perchè i problemi del mondo sono miei problemi?
1:23:56 K: Non ho avuto scelta riguardo alla nascita, non ho scelta riguardo il morire, non ho scelta in tutti i problemi che esistono.
1:24:09 Perché devo farmi carico di questi problemi? Va bene, è questa la domanda, giusto?
1:24:19 Q: Non completamente. Io non sono insensibile a quello che avviene nel mondo, ma il mondo non è una mia creazione.
1:24:32 K: Il mondo non è una mia creazione, e io non sono insensibile al mondo.
1:24:38 Q: (inudibile)

K: Qual è la domanda?
1:24:51 Q: Perché esistere?
1:24:59 K: Perché mai devo esistere? Il fatto è che lei esiste. E' molto più importante comprendere la sua esistenza che il perché esiste.
1:25:16 Io esisto, lei esiste, il mondo esiste.
1:25:24 Il mondo è me, io sono il mondo. Se per una volta lo capiste, non verbalmente, ma se davvero lo sentite, lo sapete, lo comprendete, che voi siete il mondo, perché voi avete creato il mondo con la vostra avidità, la vostra ambizione, la vostra competizione, la vostra invidia, con la vostra violenza, il vostro desiderio di successo - voi avete fatto questo mondo.
1:26:00 Voi, i vostri genitori, i vostri nonni, la cultura - voi avete fatto questo mondo.
1:26:09 E se dite: "Io non ne sono responsabile, lo è mia nonna" non ha senso.
1:26:18 Noi ne siamo responsabili, ed essendone responsabili dobbiamo risolverlo, dobbiamo fare qualcosa, non limitarci a dire che noi siamo il mondo e rimanere lì seduti.
1:26:34 Quindi, vedere cosa è il mondo, è vedere noi stessi.
1:26:43 E comprendendo noi stessi, risolveremo non solo i problemi degli esseri umani ma del mondo.
1:26:54 Q: (inudibile)

K: Capisco.
1:27:10 Voglio ascoltarla, ed è per questo che sono venuto qui stamattina ma la mia mente non riesce ad ascoltare a lungo, comincia a divagare.
1:27:22 Che cosa devo fare? E' così? Non faccia niente. No, per favore ascolti. Se la sua mente divaga, la lasci divagare, significa che lei non è interessato ad ascoltare.
1:27:44 Ma se lei dice: "Io voglio ascoltare ma la mente divaga" allora crea conflitto. Capisce? La lasci fare. Guardi un albero. Quando lei guarda un albero, lo guardi.
1:28:03 Lo guardi con tutto il suo essere. E lei non ce la fa ... a guardare l'albero con tutto se stesso per mezz'ora, così la sua mente se ne va, pensa a ... non so - al tennis.
1:28:20 E allora ci pensi! Non dica: "Non devo pensare, devo ascoltare." Quando vuole ascoltare, ascolti più a lungo che può, completamente, pienamente.
1:28:40 E quando il pensiero corre a qualcos'altro, guardi anche quello, così che non vi sia alcun conflitto.
1:28:52 Soltanto una mente completamente senza conflitto è una mente creativa. Basta così.