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OJ72T2 - L’ordine ha le sue proprie leggi
Secondo discorso pubblico
Ojai, California, USA
9 Aprile 1972



1:52 Krishnamurti: Vogliamo continuare con quello di cui stavamo parlando ieri?
2:01 Stavamo dicendo che la semplice rivoluzione fisica ha ben poco significato, quello che ha significato, in profondità, è la rivoluzione psicologica: un cambiamento totale nelle proprie attitudini, valori e comportamento.
2:39 O cambiamo superficialmente, adattandoci ai bisogni superficiali, o andiamo molto più a fondo nell'intera struttura e natura della coscienza dove deve avvenire la rivoluzione.
3:09 Di questo stavamo parlando ieri, più o meno.
3:18 Penso che dovremmo approfondirlo questa mattina, tenendo presente, che la parola 'profondità' non ha misura.
3:31 E' veramente incommensurabile. E più ci si immerge, più profonda, più vasta, e più insondabile diventa.
3:46 Ma dobbiamo iniziare con ordine.
4:01 Ordine, mi pare, non è una direttiva mentale, o un conformismo disciplinato, o l'effetto di una continua battaglia dentro o fuori di noi.
4:30 L'ordine ha la sua propria legge.
4:39 E se siamo veramente seri - e bisognerebbe esserlo in un mondo folle, in questo mondo decrepito che ci sta crollando addosso, in un mondo che è diventato quasi demente - l'integrità mentale è essenziale, è ordine.
5:06 E questo ordine si crea in modo naturale, senza alcuno sforzo, se noi comprendiamo cos'è il disordine.
5:24 E come abbiamo detto ieri, siamo qui insieme a riflettere sulla questione.
5:37 Voi non state semplicemente ascoltando chi vi parla, accettando o rifiutando le sue parole, ma noi siamo insieme e facciamo un viaggio nell'indagine, indaghiamo l'intero processo del disordine.
6:08 Cioè, stiamo cercando di comunicarci l'un l'altro che cos'è il disordine, cercando di comprendere, insieme, che cosa provoca disordine nella vita.
6:23 E nella comprensione di questo, naturalmente, ci sarà ordine.
6:30 L'ordine quindi non è un progetto, un disegno che forza la mente a conformarsi, ma piuttosto la comprensione di cosa sono la natura e la struttura del disordine.
6:55 Va bene?
7:02 E' una bella mattina, non e vero?
7:13 Le nostre vite, la vita che conduciamo ogni giorno, - non quella ideologica, non la vita come vorremmo che fosse, ma la vita di 'ciò che è', effettivamente, ogni giorno - la vita di ogni giorno che conduciamo è una vita disordinata una vita contraddittoria, autoreferenziale, con moltissimi valori: immaginari, artificiosi, memorizzati.
8:06 Vi prego, come abbiamo detto ieri, se posso ripeterlo di nuovo, vi suggerirei di usare le parole di chi vi parla per osservare voi stessi, per guardare la vostra vita quotidiana veramente così com'è - non in modo teorico, astratto, ma realmente come si presenta nella propria vita.
8:45 Se osservate e siete consapevoli veramente della vostra vita, vedete che c'è molto conflitto, lotta, contraddizione, confronto, competizione, sia psicologicamente che esternamente, e questi sono fattori che contribuiscono al disordine.
9:18 Cioè, gli esseri umani sono condizionati secondo la cultura in cui vivono, secondo il paese, l'ambiente, la situazione economica, eccetera.
9:39 Questo condizionamento può variare dalla Cina, all'India, all'Europa o all'America.
9:51 Noi viviamo in questo condizionamento, e nella vita c'è una continua lotta, un continuo adattamento a certi valori proiettati dalla società o da se stessi, oppure valori che abbiamo ereditato, e così via.
10:33 Il fattore del disordine è essenzialmente la contraddizione in se stessi: dire una cosa e farne un'altra, e pensare una cosa completamente diversa.
11:00 Questa contraddizione deve per forza creare disordine.
11:08 E' un fatto semplice, un fatto psicologico, come quando ci sono due nazioni con ideologie e idee religiose opposte, devono per forza essere in contraddizione fra loro e pronte alla guerra, come è accaduto per secoli.
11:33 Anche questo è un fatto.
11:41 O cambiamo superficialmente, mettendo un certo ordine esternamente, tramite la legislazione, le leggi, la politica, con qualche aggiustamento economico, e così via, oppure comprendiamo la natura del disordine che c'è in noi, e vediamo, come abbiamo spiegato ieri il significato di vedere.
12:20 In quella stessa percezione risiede l'ordinamento della nostra vita senza nessuno sforzo.
12:31 Penso che qui serva una piccola spiegazione.
12:38 Vedete, come dicevamo ieri, la percezione è della massima importanza.
12:47 O percepite attraverso un'immagine, e quindi non percepite affatto, o percepite direttamente.
12:56 La percezione diretta porta all'azione immediata perché la bontà non fiorisce nel campo del tempo.
13:11 Lo capite?
13:20 Ho appena detto che la bontà non fiorisce nel campo del tempo.
13:30 Il tempo non è soltanto rimandare, ma anche conformarsi a un'idea, a un'ideologia, a 'ciò che dovrebbe essere', l'idea graduale di migliorare - tutto questo è nel campo del tempo.
13:56 In quel campo c'è ulteriore conflitto, non c'è bontà.
14:04 E la bontà può fiorire soltanto nel campo in cui non esiste assolutamente tempo.
14:15 Stiamo comunicando fra di noi? Pubblico: Sì.
14:20 K: No. Veramente? Aspetti un momento, potrà fare domande alla fine del discorso.
14:33 Perché quando la casa è in fiamme, non c'è tempo per le chiacchiere. Non potete chiedervi se è stato quel tipo dalla barba lunga ad appiccare il fuoco, di che colore era, ecc.
14:48 Voi agite all'istante. Non mettete in mezzo il tempo. E la nostra casa è in fiamme. Potreste vivere in questa bella valle, o in un paese ricco, eppure la vostra casa brucia, e bisogna agire immediatamente.
15:19 E l'azione può avvenire soltanto quando si vede realmente la natura del disordine nella propria vita, che sta causando questo caos nel mondo.
15:37 Perché quello che siete si proietta nel mondo.
15:48 E vedere la verità di questo, vuol dire agire immediatamente, e l'immediatezza dell'azione è bontà.
16:03 Per favore, non siate d'accordo o in disaccordo.
16:10 Non cercate di ricordare questa frase sulla bontà, ma vedetene la verità, la sua realtà, la sua bellezza, non domani, ma mentre siete seduti qui ad ascoltare - se state davvero ascoltando - vedere realmente la propria vita in tale disordine, confusione, contraddizione, enorme sofferenza, dolore, non solo fisico, ma dolore psicologico e frustrazioni - tutta la nostra vita, quello che chiamiamo vivere.
17:13 Come abbiamo detto, o portiamo un ordine superficiale, e quindi adattandolo a certe ideologie, simboli, e così via, o si approfondisce l'intera struttura e natura della coscienza, di se stessi, così come si è.
17:44 Ed è questo che faremo questa mattina, almeno un po'. Questo non è una terapia di gruppo.
17:55 Non è un confessionale. Non è un processo analitico. Per me l'analisi è rimandare, non ha alcuna realtà.
18:11 Posso analizzare la mia vita per altri 30 anni, fino alla morte, e alla fine starò ancora analizzando.
18:21 L'analisi implica tempo. Analisi implica l'analista e l'analizzato, quindi c'è dvisione, e perciò conflitto.
18:37 Quindi noi non stiamo analizzando, né siamo un gruppo terapeutico, e non facciamo nemmeno propaganda.
18:53 La propaganda promuove sempre delle menzogne, giusto?
19:01 Voi accettate tutto questo, non è vero? Molto facilmente. Come mai? O non capite quello di cui stiamo parlando, oppure lo capite, e quindi è naturale.
19:20 Quello che faremo insieme in questa bella mattina, è osservarci chiaramente per quello che siamo usando le parole di chi vi parla come uno specchio.
19:43 O lo specchio distorce, oppure mostra esattamente 'ciò che è'.
19:55 C'è distorsione soltanto quando dite "Mi piace o non mi piace, questa è la mia opinione, il mio giudizio, questo è giusto e questo è sbagliato, questo dovrebbe o non dovrebbe essere".
20:09 Così avviene la distorsione.
20:17 Se appartenete a una data società, o a un dato gruppo, o siete condizionati dal cattolicesimo, dal protestantesimo, - sapete, tutte quelle divisioni delle varie sette religiose nel mondo - e così condizionati guardate lo specchio, allora state distorcendo il fatto di 'ciò che è'.
20:48 Mentre, se guardate senza opinioni, giudizi, valutazioni, consapevoli del vostro condizionamento, e osservate lasciando tutto da parte, allora non c'è distorsione, e voi e io osserviamo esattamente 'ciò che è'.
21:16 Sapete, per osservare ci vuole molta energia.
21:27 Se volete osservare quell'albero molto da vicino dovete essere attenti.
21:35 Dovete metterci la mente e il cuore per vedere la luce sulla foglia, la forma del tronco, tutti i movimenti dei rami, dovete dargli tutta la vostra attenzione.
21:53 Ma se lo guardate in modo vago, con il pensiero divagante, allora è uno spreco di energia, quel divagare, e così non avete sufficiente energia per osservare.
22:12 Va bene?
22:20 Come abbiamo detto, osserviamo quell'uccello ...
22:50 Osserviamo senza un'immagine o con un'immagine.
23:00 L'osservazione con un'immagine è uno spreco di energia, e c'è bisogno di energia per cambiare 'ciò che è'.
23:15 E noi indagheremo insieme 'ciò che è'.
23:26 Abbiamo diviso la coscienza fra il conscio e il nascosto: la mente conscia e quella inconscia, l'inconscio, e così via - le varie divisioni.
23:46 Siamo abituati alle attività coscienti della mente: quello che pensa, i vari compiti che deve svolgere, l'attività abituale, automatica, gli eventi quotidiani, le azioni che bisogna fare.
24:15 Poi c'è tutto il movimento nascosto, inconscio, gli strati più profondi della mente.
24:33 Ora, per apportare una rivoluzione radicale nell'intera coscienza, che è necessaria per produrre una civiltà completamente diversa in cui l'uomo possa vivere in pace con gli altri, senza conflitto, bisogna guardare l'intero contenuto.
25:04 O si produce un ordine superficiale a livello conscio, oppure, attraverso la pura osservazione, si porta ordine ...
25:28 ordine sia dentro la coscienza che fuori di essa.
25:36 E' troppo complicato? Bene? Posso continuare? Guardate, noi cerchiamo di mettere ordine nella coscienza.
25:55 Cioè cerchiamo di analizzare, di adattarci, di disciplinarci, cerchiamo di cambiare lo schema del nostro pensiero, della nostra esistenza, ecc - nella coscienza.
26:14 E la coscienza è il contenuto ... è il contenuto. La coscienza non può esistere senza il suo contenuto.
26:29 E noi cerchiamo di spostare i contenuti in luoghi diversi, sperando così di produrre ordine, mentre l'ordine esiste fuori della coscienza.
26:55 Capite la prima affermazione, la prima percezione: vedere che il contenuto è la coscienza.
27:08 Non si può avere coscienza senza tutto il suo contenuto: i vostri pensieri, le vostre idee, le speranze, le angosce, il senso di frustrazione - tutto questo è la vostra coscienza.
27:22 E voi cercate di portare ordine in questa coscienza.
27:29 Ma l'ordine non può esistere nella coscienza.
27:36 L'ordine può esistere soltanto fuori, a una diversa dimensione.
27:47 Ora, come è possibile raggiungere, o incontrare quella dimensione?
27:58 Giusto? State seguendo? Mi rendo conto, se sono in quello stato, mi rendo conto che la mia vita è conflitto, sia dentro che fuori di me.
28:18 Mi rendo conto che la mia coscienza, il 'me', è il suo contenuto - i mobili, gli attaccamenti, il senso di possesso, il desiderio di potere, di posizione, di prestigio, status, piacere, paura - tutto questo è la mia coscienza.
28:46 E io cerco di portare ordine in quella coscienza, ma vedo che non è possibile.
28:59 C'è ordine solo al di fuori della coscienza, e la mente deve cercare di scoprire cos'è quella dimensione diversa.
29:23 Prima di tutto, vedo che la mia vita è paura - un'immensa quantità di paura.
29:38 La mia vita è guidata dalla paura e dal piacere. Questi sono i due elementi centrali della vita, piacere e paura.
29:53 Sono le due facce della stessa moneta. Posso continuare? C'è molto altro di cui parlare, per questo voglio continure. Spero che riusciate a seguire. Se no, mi dispiace, non posso aiutarvi. La nostra vita è basata su questi due fattori, piacere e paura, e su quello che chiamiamo amore.
30:29 L'amore è piacere? L'amore è desiderio? O è qualcosa di completamente diverso? E poi devo scoprire anche cos'è la morte, perché fa parte della mia vita.
30:51 Perciò la nostra vita è piacere, paura, amore e morte.
31:11 E in tutto questo, la mente non solo cerca di portare ordine, ma vuole anche sicurezza - dentro questo campo.
31:26 Perché le cellule cerebrali possono funzionare bene totalmente, efficacemente, soltanto quando sono completamente sicure, possono esserlo in modo nevrotico o nella libertà.
31:54 Non so se abbiate mai notato che le persone nevrotiche si sentono sicure in un'idea, in un credo, in un concetto.
32:04 Per loro quello diventa la vera essenza della sicurezza.
32:13 Così, quando la mente cerca sicurezza in un'idea, è nevrotica.
32:27 Lo accettate? Lo vedete? Oppure trova sicurezza in un credo, in un dogma, un concetto.
32:42 Lì trova sicurezza, ma è una sicurezza nevrotica perché in sostanza divide le persone.
32:59 Vedendo tutto questo nella propria vita - il conflitto, l'infelicità, il dolore, la paura, l'ansia che si presenta quando si ha una fede ideologica in qualcosa, la disperazione, l'enorme senso di frustrazione - questo è la nostra vita.
33:40 E poi abbiamo paura della morte, della vecchiaia, della malattia, e della morte.
33:52 Questa è la nostra vita.
34:02 E avendo paura, crediamo in qualcosa.
34:09 Avendo paura, abbiamo fede in qualcosa.
34:16 Avendo paura della morte, abbiamo varie teorie, crediamo nella reincarnazione, nella resurrezione, lo sapete, molte forme di speranza.
34:31 Questa è la nostra vita quotidiana di disordine.
34:40 Come si può portare ordine in questo mondo disordinato, che sono io, che siete voi?
34:53 Come si può vivere una vita completamente ordinata, senza alcuna contraddizione?
35:06 Penso sia questo che molti di noi vogliono. Più siamo sensati, razionali, più vogliamo una vita razionale, sana, morale, giusta.
35:26 E non trovandola investiamo non soltanto il nostro denaro, ma anche le nostre speranze nelle chiese, nei miti, in varie dottrine, e in tutte quelle religioni esotiche importate: la coscienza di Krishna - va bene?
36:03 Varie forme di yoga, varie forme di meditazione.
36:17 Quando cose di questo genere vengono importate in questo paese, dovreste esportarle immediatamente perché non ne sapete nulla.
36:32 Siete un mucchio di creduloni. Tutto quello che volete sono esperienze che vi diano piacere.
36:45 Avete provato le droghe, e poi discutete della marijuana, o di qualcos'altro perché quello che vi interessa è ricavare piacere dalle esperienze, e questo porta ancora più disordine nella vostra vita.
37:14 Quindi, quello che faremo ora, è vedere se la mente umana - la vostra mente, la mente umana - possa cambiare radicalmente.
37:35 E allora direte: "Che importa se un individuo, un essere umano cambia?
37:45 Come può influenzare il mondo intero?" Sapete, se voi cambiaste, se cambiaste veramente non porreste mai questa domanda.
38:00 Solo chi non cambia, vuole trovare una scusa per non farlo, e dice: "Che differenza fa se io cambio?" Quello che stiamo cercando di fare qui stamattina, è comprendere e parlare o
38:24 capire il significato di un cambiamento totale.
38:32 Come abbiamo detto, l'ordine non esiste nel campo della coscienza.
38:42 Se lo vedete chiaramente da voi, allora chiederete: "Come può la mente, così disordinata, corrotta, meschina, trascurata, come può questa mente incontrare qualcosa di totalmente diverso, in una dimensione del tutto differente?"
39:12 E' chiara la domanda? Capite la mia domanda? Quando vi ponete questa domanda, cioè: viviamo in disordine, e vediamo che ogni forma di movimento di pensiero in quel campo porta disordine. Va bene?
39:54 Allora diciamo: "Come può la mente, che chiacchiera così tanto, che è così attiva, sempre a immaginare qualcosa, ricordare, escogitare, come può questa mente portare ordine?"
40:17 Avete capito bene la domanda?
40:29 Ora, per portare ordine, la mente deve essere completamente silenziosa.
40:46 E qui sta l'importanza della meditazione.
40:58 Sapete, questa parola è stata portata dall'India, e ci sono molte forme di meditazione in questo paese.
41:14 E noi le faremo tutte quante a pezzi, vedendo quello che contengono di falso.
41:28 Quando vedete ciò che è falso, ne vedete la verità, e perciò non lo toccate.
41:39 Perché l'idea è che la mente deve essere assolutamente quieta per portare ordine dentro di sé.
41:55 Perché per guardare quell'albero, se la mente chiacchiera, non potete guardarlo. Potete guardare completamente solo se la mente è quieta. E' semplice, no? Questo significa che dovete dargli completa attenzione.
42:18 Attenzione non è soltanto capire il significato del guardare, è comprendere, è intelligenza - tutto questo è implicito nell'essere completamente attenti - altrimenti non potete assolutamente vedere o sentire alcunché.
42:46 Sapete, quando vi piace la musica, la ascoltate, no?
42:55 La ascoltate con il cuore, con la mente, con il corpo, con gli occhi, con tutto quanto, altrimenti non siete musicisti, vi limitate a godervi il suono.
43:13 Potete osservare soltanto quando la mente è completamente ferma.
43:25 Potete vedere qualcuno solo quando la mente è quieta, quando non è piena di immagini, allora potete vedere un altro, ed essere totalmente in comunicazione con qualcuno.
43:47 Il silenzio è necessario per ascoltare.
43:57 Questo è l'elemento centrale dell'osservazione.
44:04 Per vedere chiaramente, la mente deve essere completamente tranquilla, e anche il corpo - l'intera struttura.
44:15 La vostra mente, le cellule del cervello e i nervi devono essere quieti, altrimenti non potete vedere chiaramente.
44:29 Questo è il fatto, che voi e io comprendiamo molto facilmente.
44:38 Poi sorge la domanda: "Come si fa a rendere la mente quieta?"
44:46 Capite? Questa è la domanda naturale, normale. Ed è una domanda sbagliata, in cui siete intrappolati.
44:59 Lo vedete da voi che quando ascoltate qualcosa, quando vedete una bella montagna, un albero, un uccello in volo, la vostra mente deve essere totalmente tranquilla.
45:15 Lo vedete, lo capite, lo fate. E allora vi dite: "Se potessi rendere la mia mente così quieta, tutto sarebbe semplice." E poi continuate: "Come si fa a tranquillizzarla?"
45:38 Quando fate questa domanda, ci sono tutti i guru, i maestri, gli studenti, i professionisti che dicono: "Ti insegno io come si fa." Giusto? State seguendo?
45:56 Quindi hanno un sistema.
46:03 Come ho detto, faremo tutto a pezzi per poter scoprire. Forse voi appartenete a questi, probabilmente, avete il vostro sistema di meditazione, un sistema per questo o quello.
46:18 E noi osserveremo tutto questo. Un sistema implica uno scopo, un fine, e anche un mezzo per arrivarci, non è vero?
46:34 Per favore ascoltate bene. C'è il metodo cristiano, il metodo indù, quello Zen, tutti i vari metodi, incluso il metodo trascendentale.
46:57 Il metodo è un mezzo per un fine - il fine che avete proiettato.
47:13 Proiettate un fine, chiamandolo illuminazione, dio, o quello che sia, lo avete proiettato voi, o il vostro guru, il vostro maestro, o il vostro prete, essi lo hanno proiettato per voi, e voi lo accettate.
47:31 E poi vi offrono il metodo per raggiungere quel fine.
47:38 Il fine è la vostra proiezione. E quando praticate quel metodo, che vi promette il raggiungimento di quel fine, è un processo di auto-ipnosi.
47:54 Avete capito? Conoscevo un uomo - che per venticinque anni aveva praticato la meditazione, e niente altro.
48:17 Aveva lasciato la sua famiglia vivendo nei boschi, conducendo una vita monastica, di meditazione.
48:27 Finché purtroppo qualcuno lo portò a uno di questi discorsi in cui chi vi parla trattava proprio della meditazione, fra le altre cose, e sottolineava che queste forme di meditazione con un sistema e un fine è auto-ipnosi.
48:52 L'uomo venne da me il giorno dopo e disse: "Lei ha perfettamente ragione. Ho praticato la meditazione per venticinque anni, e oggi mi rendo conto di aver sprecato la mia vita." Sapete, ci vuole una grande dose di percezione e vitalità, e di energia, per ammettere qualcosa che non è vero e che avete continuato a fare.
49:18 Poi c'è la meditazione trascendentale - mantra yoga.
49:28 La conoscete? Qualcuno di voi la pratica? O vi vergognate ad ammetterlo.
49:42 Come vi ho detto, dovreste esportare immediatamente tutte queste cose.
49:49 Sono uno spreco di energia, causano illusioni.
49:58 Sapete, l'idea del mantra yoga, ossia della meditazione transcendentale in questo paese, è che attraverso la ripetizione di certe parole, prima verbalmente, ad alta voce, poi in silenzio, quando raggiungete un certo punto, voi levitate - qualsiasi cosa significhi.
50:37 Potete ripetere qualsiasi parola, ma è più romantico se è una parola sanscrita.
50:49 Si tratta di una o più parole che il vostro maestro, il vostro guru vi dà in segreto.
50:58 Voi pagate per questo e pensate che raggiungerete il paradiso. Magari ci arrivate, ma è il paradiso inventato da voi.
51:13 Ora si sta aggiungendo un nuovo tipo di yoga, lo yoga della kundalini.
51:20 Ne avrete sentito parlare, certamente. Non toccate nessuna di queste cose, sono molto pericolose.
51:33 Cioè, se posso dirvelo, ma se vi piace illudervi, se vi piace vivere in uno stato di auto-ipnosi nel nome di dio, dell'illuminazione o della verità, fate pure.
51:54 Ci sono varie forme di discipline, di pratiche, che vi promettono quello che volete, cioè illuminazione, felicità, verità, e così via.
52:11 Cioè, volete continuamente esperienze più grandi, perché siete annoiati della vostra vita quotidiana.
52:26 Ma vedete che soltanto una mente silenziosa può osservare.
52:36 Solo una mente silenziosa può portare un ordine completo.
52:45 Quando vedete da voi la verità che nessun sistema - non importa chi lo dice - che qualsiasi movimento del pensiero deve per forza portare divisione, e quindi conflitto, quando vedete la verità di tutto questo, la vostra mente diventa quieta.
53:23 Vedere la verità di tutto questo significa avere una mente quieta. Lo capite?
53:35 Vedete, la nostra difficoltà è che pur sapendo di vivere una vita disordinata, siamo incapaci di portarvi ordine perché vogliamo ordine secondo i nostri piani, vogliamo ordine secondo la nostra immaginazione, secondo il nostro piacere e convenienza, e in questo campo non c'è affatto ordine.
54:21 Se lo vedete! E per vederlo ci vuole una mente quieta. Capite?
54:34 Poi c'è un'altra cosa, cioé: cos'è la realtà?
54:58 C'è qualcosa che non sia costruito dalla mente, dal pensiero, dall'immaginazione?
55:09 C'è qualcosa di non misurabile, che l'uomo ricerca da migliaia e migliaia di anni?
55:20 Avete capito la mia domanda? L'uomo si è sempre chiesto, fin dall'inizio dei tempi, sapendo che la sua vita deve finire, sapendo di essere sempre in conflitto con se stesso e con il mondo, e sapendo di non poter portare ordine in questo, si è chiesto se esista qualcosa al di là di tutto questo.
56:00 E proprio chiedendoselo, cerca di fuggire dalla propria vita. Capite? Noi non stiamo fuggendo, vediamo che l'ordine è necessario, questo deve essere chiaro.
56:15 Allora potete porre domande - dopo aver stabilito, gettato le fondamenta del comportamento, della correttezza, dell'ordine - poi ci si può domandare se esista qualcosa al di là.
56:31 Mi state seguendo? Riesco ad essere chiaro?
56:40 Ora, come si farà a scoprirlo?
56:48 Voi potete credere in qualcosa, potete credere che ci sia qualcosa al di là del tempo e del pensiero.
56:57 Una credenza non è una cosa reale. No si tratta di credere che il sole splenda - splende! E' soltanto quando non sapete, quando non capite, quando non è nella vostra mente, allora credete, avete fede in qualcosa.
57:23 Allora, per scoprirlo, la mente deve essere totalmente libera dal credo, non è così?
57:41 Un credo implica paura. C'è il vostro credo e quello degli altri. I credi dividono le persone. Perciò la mente deve essere libera, libera dalla paura che ha creato tutti i nostri condizionamenti, sia quelli fisici che quelli psicologici.
58:17 Allora, può la mente essere libera dalla paura? La paura esiste soltanto nel movimento del pensiero.
58:33 E rendendocene conto ci chiediamo se il pensiero possa essere quieto. Un pensiero che funzioni in modo logico, sano, efficiente in una direzione, e che sia completamente quieto in un'altra direzione.
58:57 Perché il pensiero crea la paura. Cioè, in questo momento siete vivi, e c'è la morte.
59:08 La morte in un momento futuro, forse domani o lontano.
59:15 Il pensiero dice: "Ho paura di quello stato che non conosco, e quindi sono spaventato." La paura, come il piacere, sono prodotti del pensiero.
59:31 Se vedete la verità di questo, non intellettualmente, verbalmente, allora la paura finisce.
59:45 Quindi, la libertà è assolutamente necessaria per scoprire se c'è qualcosa al di là di tutta questa confusione, disordine, bruttezza, bellezza, di tutto quello che chiamiamo vivere, in cui cerchiamo di portare ordine, in cui tutte le persone serie portano ordine, e si comportano in modo corretto.
1:00:18 Ci deve essere libertà. Libertà non significa fare quello che vi piace. Libertà ha responsabilità.
1:00:37 Libertà implica ordine. E in questa libertà, di cui la mente ha bisogno, quella stessa libertà porta la sua disciplina.
1:00:55 Cioè, la parola 'disciplina' significa imparare, non conformarsi, non reprimere, ma imparare.
1:01:11 Imparare 'ciò che é', non 'ciò che dovrebbe essere'.
1:01:21 Libertà dalla paura, libertà da qualsiasi forma di credo.
1:01:31 E ci deve essere libertà di non appartenere a un gruppo,
1:01:40 Capite? Libertà dal seguire qualcuno, dall'accettare un maestro, un guru.
1:01:59 Libertà di non seguire nessuno, quindi, libertà dall'autorità.
1:02:08 Capite? L'autorità della legge è una cosa, e l'autorità psicologica e l'accettazione dell'autorità, psicologicamente, è un'altra.
1:02:28 Stiamo parlando dell'autorità psicologica. Poiché avete paura, seguite qualcuno. Volete l'illuminazione, che è una vostra proiezione, e perciò seguite un guru, o qualsiasi cosa sia.
1:02:49 Ci deve essere libertà dall'autorità, dalla paura, dal credo, il che significa che siete completamente soli - non isolati.
1:03:11 Perché quando siete soli, siete direttamente in relazione con qualcun altro.
1:03:21 Come un bel fiore, è solo.
1:03:28 Ci possono essere altri fiori simili ad esso, ma è così bello, è solo. Ciò che è bello è sempre solo.
1:03:42 Soltanto una mente così può incontrare l'incommensurabile, che non ha nome, che non può essere espresso in parole.
1:04:00 Perché ciò che viene descritto ... La descrizione non è la cosa descritta. La parola non è la cosa. Solo la mente che comprende l'intero fenomeno della vita, e che è in grado di comprendere se stessa, solo una tale mente, completamente libera e quieta, ferma, può imbattersi in questa cosa straordinaria che l'uomo ricerca da millenni.
1:04:51 Avete domande? Sì?
1:04:56 D: Se io fossi libero dalla paura e la mia mente fosse quieta, andrei forse alla ricerca di qualcosa?
1:05:04 K: Se la mia mente fosse libera dalla paura e completamente quieta, andrei alla ricerca di qualcosa?
1:05:21 Se la mia mente fosse quieta, libera dalla paura, andrei alla ricerca di qualcosa?
1:05:31 Vede, lei ha posto una domanda che non è affatto una domanda. Non intendo essere scortese con lei. Quando lei dice: "Se fossi in uno stato libero dalla paura, andrei alla ricerca di qualcosa?
1:05:52 Ma lei non è in uno stato libero dalla paura, è una supposizione. Non ha nessuna realtà, giusto?
1:06:02 Come se dicessi: "Se fossi la regina d'Inghilterra farei così", ma io non sono la regina d'Inghilterra.
1:06:14 Quindi lei pone una domanda impossibile dicendo: "Se fossi questo, che cosa dovrei fare?" Sia innanzitutto libero dalla paura e poi saprà se c'è qualcosa da cercare o no, allora non c'è qualcosa come cercare.
1:06:33 Sa che cosa significa la parola 'cercare'?
1:06:40 Cercare, scoprire.
1:06:49 Questo è il significato della parola 'cercare'. Ora lei sta cercando. Che cosa cerca? E come farà a sapere che quello che trova è il reale?
1:07:07 Come farà a sapere che quello che trova è falso?
1:07:14 Per scoprire ciò che è vero nella sua ricerca bisogna che lo riconosca, non è così?
1:07:22 Giusto? State seguendo? Nella mia ricerca devo riconoscere 'questa è la verità' o 'questo è falso'.
1:07:31 Riconoscere implica qualcosa che ho già conosciuto.
1:07:40 Perciò quando uso la parola 'cercare', sto solo cercando quello che già conosco.
1:07:49 Seguite? Quindi, non cercate, ma state con 'ciò che è'.
1:08:01 Capite? Guardate: c'è la paura - di quello che sappiamo tutti - paura della morte, della vecchiaia, paura che si ripeta un dolore passato, paura dell'opinione pubblica, paura di essere dominati, paura di non essere amati.
1:08:25 Paura - la conosciamo tutti. Paura della solitudine. Questo è un fatto. Ora, che succede quando c'è paura? Volete superarla, volete conquistarla, volete reprimerla, sfuggirla.
1:08:48 Quando volete sfuggirla o reprimerla, quando cercate di dominarla, attraverso il coraggio e tutto il resto, state sprecando energia perché il fatto è la paura, e quello è 'ciò che è'.
1:09:04 Ora, se non fuggite ma vedete davvero la paura, allora, che accade?
1:09:13 State seguendo? Guardate, c'è la paura. Io non fuggo in nessun modo dal fatto che c'è paura, o invidia.
1:09:32 Ora, come riconosco che è paura? Come fate a sapere che è paura? Perché ho avuto reazioni simili in passato. Altrimenti non potrei riconoscerla come paura, no? State seguendo? O dopo un'ora siete un po' stanchi?
1:09:59 Quindi, quando dico che si tratta di paura, è già avvenuta, è già accaduta prima.
1:10:10 E quando dico che ho paura, sto solo rinforzando quello che è accaduto in passato.
1:10:17 State seguendo? Posso osservare la cosa che chiamo paura non verbalmente?
1:10:37 Avete delle paure, no? Non ne avete? Ne avete, è ovvio, altrimenti non sareste seduti qui.
1:10:49 Potete osservare quella paura senza sfuggirla?
1:10:56 Guardarla soltanto. Senza analizzarla, che è un altro modo di fuggire. Senza chiedere che cosa ha causato la paura, che è un altro spreco di energia, ma guardarla senza alcuna forma di fuga.
1:11:21 Questo significa che avete energia per osservare, non è vero? Perché voi non state fuggendo, non sprecate energia fuggendo. Giusto?
1:11:32 E così c'è la paura. Come la osservate? Verbalmente? Cioè, la parola crea la paura?
1:11:46 Capite quello che dico?
1:11:53 La parola 'paura' ha creato la paura, o questa esiste senza la parola?
1:12:02 La parola è il ricordo della paura che avete provato in passato. Avanti signori, svelti, cercate di capire!
1:12:16 Aspettate un momento, guardate. Ho paura per varie ragioni - ho paura della morte.
1:12:28 Non la sfuggo, non fuggo dicendo che devo vincerla, che devo superarla, che devo fare questo o quello.
1:12:42 Così non fuggo, affronto il fatto per quello che è.
1:12:49 Ora, il fatto è il risultato di una parola, che è il ricordo di una paura precedente?
1:13:01 O questa paura è qualcosa di totalmente nuovo, e quindi non-verbale?
1:13:10 Capite? Come la guardate? La guardo attraverso la parola, o senza la parola?
1:13:24 Se la osservo senza la parola, è paura?
1:13:35 Cioè, ora ho tutta l'energia per guardare.
1:13:42 E quando osservo con tutta l'energia, non c'è paura. Fatelo signori, e vedrete.
1:13:54 Prendiamo l'invidia, che conosciamo tutti.
1:14:01 L'invidia è paragone, misura. Vi prego ascoltate. Invidia: "Tu sei così gentile, bello. Sei intelligente e io sono insignificante, stupido. Tu sei migliore di me. Tu hai successo e io sono un disastro. Tu sei questo e quello - comparazione, misura. Questa è invidia. Ora, posso vivere senza invidia, cioè senza misurare né paragonarmi con qualcun altro?
1:14:41 L'altro potrebbe essere un eroe, un dio, un santo, il direttore generale, o chiunque esso sia.
1:14:51 Posso guardare, posso vivere senza alcuna forma di misura?
1:14:58 Scoprire, vedere persone invidiose, e rendersi conto di essere invidiosi.
1:15:09 Allora si comincia a razionalizzare, "Se non sono invidioso in questo mondo, verrò distrutto", che è uno spreco di energia, perché mi trovo di fronte al fatto di essere invidioso.
1:15:27 Tutta la struttura sociale, religiosa, si basa sull'invidia.
1:15:36 E attraverso l'invidia cerco di scoprire l'incommensurabile. Capite quanto siamo stupidi? Allora, posso vivere senza misurare? Non razionalizzo, perché quando lo faccio posso trovare scuse per essere invidioso.
1:16:04 Posso osservare il sentimento che chiamo invidia senza la parola che evoca o rinforza quel sentimento?
1:16:21 Cioè, la parola è il ricordo.
1:16:28 La parola è il simbolo del passato.
1:16:40 E quando guardo l'invidia la guardo con gli occhi del passato.
1:16:52 Posso guardarla in modo nuovo? Posso guardarla in modo nuovo solo quando non ci sono fughe, non ci sono scuse, ma la guardo con tutta la mia energia.
1:17:10 Allora vedrete che la cosa che chiamo invidia ... - non esiste.
1:17:20 Avete capito? Capito non verbalmente, ma effettivamente.
1:17:31 Sì?
1:17:32 D: Quindi prima dobbiamo guardare le immagini che si frappongono fra noi e la paura. Giusto? Dobbiamo guardare le immagini che intervengono fra noi e la cosa che osserviamo, che è la paura. E quando comprendiamo che le immagini impediscono di guardare la paura, la mente diventa quieta e osserva la paura.
1:17:56 K: La questione è che per guardare qualcosa: l'albero, voi, qualcun altro, non ci devono essere immagini. Giusto?
1:18:22 Come si forma l'immagine? E si può impedire che le immagini si formino? Capite?
1:18:35 Scusate.
1:18:47 Come si è formata l'immagine? Qual è il meccanismo che forma un'immagine?
1:19:01 Avete notato che quando ascoltate qualcuno - vostra moglie o il marito, il vostro amico - completamente, non ve ne fate un'immagine?
1:19:24 Quando prestate completa attenzione ...
1:19:33 Scusate.
1:19:35 D: Krishnamurti, lei ha inghiottito della saliva, che è finita nei polmoni, e deve espellerla -

K: Lo sto facendo, lo sto facendo.
1:19:56 Ci domandiamo: "Come si forma un'immagine, e perché si forma?
1:20:04 Qual è il meccanismo che crea l'immagine?
1:20:11 Avete notato che quando non prestate attenzione, si formano le immagini?
1:20:26 Se vivo con un amico per un certo numero di anni, mi sono fatto un'immagine di lui: i suoi insulti, il suo modo di dominare, la sua irritabilità, le sue belle frasi, le sue prese in giro, eccetera.
1:20:57 Mi sono formato un'immagine di lui. Mi sono formato quell'immagine per proteggermi da lui.
1:21:08 La mia relazione con lui passa per quell'immagine, e lui ha un'immagine di me.
1:21:24 Lui ha un'immagine di me, e io di lui. Così la nostra relazione è fra queste due immagini.
1:21:39 E io ho creato questa immagine per proteggermi.
1:21:48 Giusto? Non è forse un fatto che avete un'immagine di vostro marito, del vostro amico, di vostra moglie, del vicino di casa, o di dio, per non essere feriti, per sopravvivere, per vivere una vita senza conflitti? Seguite?
1:22:08 Voi vi isolate attraverso la vostra immagine.
1:22:15 Sapete perché le avete costruite. Ora, è possibile smettere di formare immagini? Il meccanismo che crea le immagini, può quel meccanismo finire? Ve lo dimostrerò. Vi prego, fatelo mentre ne stiamo parlando, ne vale la pena, non portatevelo a casa per buttarlo via dopo.
1:22:45 Abbiamo capito perché il meccanismo funziona. Creare immagini diventa importante, - sia esternamente sia dentro di noi, tanto a livello conscio quanto a livello inconscio - c'è il desiderio di proteggersi, di non essere feriti, perché siamo stati feriti nella vita, fin dall'infanzia lo siamo stati.
1:23:16 Non sapete cosa significa essere feriti?
1:23:23 E non volete più che qualcuno vi ferisca, così vi proteggete, resistete.
1:23:34 L'immagine è la resistenza. Ora, com'è che avviene? Quel meccanismo può finire?
1:23:50 Può fermarsi soltanto quando prestate completa attenzione a quello che viene detto, nel momento in cui viene detto.
1:24:03 Avete capito, signori? Voi mi insultate, mi date dello stupido, del somaro, o quello che volete, o dite che sono un grande, meraviglioso, questo o quello.
1:24:22 Quando mi date dello stupido, io presto attenzione, - completa attenzione.
1:24:33 Senza reagire, senza restituire l'offesa, ma essere totalmente consapevole di come ci hanno definito.
1:24:48 In questo stato di attenzione, non si formano immagini.
1:24:57 Solo quando siamo disattenti si crea l'immagine.
1:25:04 Avete capito? Signori, fatelo, e allora vedrete che non sarete mai feriti.
1:25:17 Solo quando avete un'immagine di voi stessi come di qualcuno, questo o quello, allora venite feriti.
1:25:27 Sapete, la parola 'innocenza' significa non ferire o essere feriti.
1:25:37 Viene dalla parola latina 'nocere', che significa non ferire e non essere feriti.
1:25:51 Si viene feriti quanto si resiste, quando si ha un'immagine di se stessi.
1:26:03 E l'immagine si crea per proteggersi contro le ferite, contro le offese, contro qualsiasi forma di intrusione.
1:26:22 Quando lo vedete, fate attenzione a quello che viene detto - totale attenzione, con la mente, il cuore, il cervello, con tutto.
1:26:39 In quello stato di attenzione non ci sono ferite, e quindi non ci sono immagini.
1:26:48 Una tale vita è veramente una vita di bellezza, di grande gioia.
1:27:00 D: Che cosa intende per non giustificare, condannare o identificare?
1:27:06 K: Che cosa intende per giustificare, condannare o giudicare?
1:27:28 Quando si è gelosi - sapete che cosa vuol dire, non è vero?
1:27:35 O è qualcosa di nuovo? Lo sapete tutti, non è vero? Quando si è gelosi, ci si giustifica, non è così? "E' giusto essere gelosi, lei o lui mi appartiene, è mio." Giustificate quella gelosia dicendo che lei o lui non avrebbe dovuto fare questo o quello. Siete invidiosi di quella persona e lo razionalizzate, lo spiegate, e così rinforzate la vostra gelosia.
1:28:25 Vi piace la gelosia, la giustificate.
1:28:32 La raccomandate e dite che fa parte dell'amore, non è vero?
1:28:42 Parte dell'amore, essere gelosi! Carino, vero?!
1:28:58 Questo intendiamo per vivere una vita disordinata, quando giustificate l'ingiustificabile, quando tollerate ciò che non può essere tollerato.
1:29:21 Come possono l'amore e la gelosia coesistere?
1:29:29 Ma questo è il nostro modo di vivere, quello che abbiamo accettato, e lo giustifichiamo.
1:29:42 Questo significa. Può bastare? Sono le 12,30.
1:29:53 Basta. Va bene. SUBTITLE TEXT COPYRIGHT 1972 KRISHNAMURTI FOUNDATION TRUST