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OJ77D4 - Intelletto e intelligenza
Quarto incontro pubblico
Ojai USA
14 aprile 1977



0:40 K: Di che cosa vogliamo parlare insieme, questa mattina?
0:43 Pubblico: E' possibile aprire la porta alla percezione e alla comprensione, o si apre da sé?
0:53 K: Si può aprire la porta alla percezione e alla comprensione, o si apre da sé?
1:08 P: Possiamo considerare se ci sia veramente qualcosa come un insegnante, o piuttosto, semplicemente, un ambiente in cui lo studente impara?
1:25 K: Esiste qualcosa come un insegnante per gli studenti o piuttosto sarà un ambiente ad aiutarli a imparare?
1:44 P: Martedì lei ha detto che di fronte al dolore, alla sofferenza, viene la passione. Vorrebbe parlare di questo, e della connessione, o della sua mancanza, ... mi sente?
2:00 K: Non bene.
2:02 P: Martedì lei ha detto che di fronte a dolore o alla sofferenza viene la passione. mi chiedevo se potesse parlare di questo e della connessione o mancanza di connessione di questa idea o fatto e della noia, della negatività, senso di colpa, disprezzo, ansia, biasimo e scarsa energia. E anche...
2:31 K: Signore, non metta tante domande in una, faccio fatica a...
2:35 P: Potrebbe anche parlare di come l'iperattività della mente, sia negativa che positiva, possa essere fermata? Sarebbe meglio iniziare l'autoindagine, prima mettendosi in questione o non importa?
3:02 P: Come mai si continua a scivolare nella disperazione?
3:08 K: La prima domanda chiedeva cos'è la passione, e se provenga da sofferenza e dolore. Il resto della domanda non sono riuscito a coglierlo. Quindi, se non le dispiace, una domanda basterà. L'altra domanda di quel signore è: perché ricadiamo così spesso nella disperazione?
3:48 P: Cos'è l'intelligenza? Che cosa risveglia l'intelligenza nell'educatore e nello studente, specialmente se l'intelligenza non è un risultato?
4:02 K: Che cos'è l'intelligenza, e se non è un risultato come può quell'intelligenza essere trasmessa o comunicata allo studente?
4:18 P: O perfino, come può risvegliarsi nell'educatore stesso?
4:22 K: O come può quell'intelligenza risvegliarsi nell'educatore stesso?
4:30 P: Si potrebbe approfondire la relazione fra desiderio e amore?
4:39 K: Qual è la differenza fra desiderio e amore?
4:45 P: La relazione.
4:48 P: Si potrebbe parlare della disciplina?
4:53 K: Disciplina. Potremmo parlare della disciplina?
5:01 P: La nostra relazione con la sofferenza degli altri, persone e animali, e ogni cosa vivente.
5:10 K: Sì, qual è la relazione fra la sofferenza degli esseri umani e gli animali e così via? Penso possa bastare, no?
5:32 Cos'è l'intelligenza, può essere risvegliata in noi aiutando così lo studente a comprenderla? L'intelligenza è qualcosa che richiede sforzo, o interviene in modo naturale? Questa è una delle domande. E cos'è la passione? Fiorisce dalla sofferenza e dal dolore? Perché si ricade così spesso nella disperazione? Qual è la relazione fra gli esseri umani che soffrono e gli animali, che sono torturati e soffrono? Ora, fra tutte queste domande, di quale volete che parliamo?
6:42 P: Passione.

P: E sofferenza.
6:49 P: Intelligenza.
6:55 K: Possiamo iniziare parlando, insieme, avendo un dialogo fra di noi, fra amici, su cos'è l'intelligenza e di come nasce, come si può coltivare, e se quell'intelligenza si possa risvegliare nello studente? Forse, se potessimo approfondire questa domanda, completamente, le altre domande potrebbero esservi incluse.
7:47 Cos'è l'intelletto? Cos'è intelletto? La capacità di ragionare, di percepire, di capire, di afferrare il significato di una parola o di un'affermazione. Questo di solito si intende per intelletto. La capacità del cervello di ragionare obiettivamente, lucidamente, se possibile, senza essere presi da opinioni e giudizi. Questo è il significato generale di intelletto. E qual è la funzione o la relazione dell'intelletto - che tutti quanti abbiamo, la capacità di ragionare, in modo più o meno sano, lucido o non lucido - qual è la relazione dell'intelletto con il pensiero? Vi dispiace se procedo così, passo per passo? Possiamo continuare in questo modo? Qual è la relazione della capacità di ragionare, - in modo sano o folle - la relazione con il pensiero? L'intelletto - con tutti i significati che gli abbiamo dato - è diverso dal pensiero? Capite? Non è forse il pensiero l'intero movimento di memoria, esperienza, conoscenza? Tutto quel movimento è pensiero. Può il pensiero... ragionare correttamente, razionalmente? E quindi, l'intelletto fa parte del pensiero? Ci stiamo incontrando?

P: Sì.
10:45 K: Sì? Possiamo continuare? Vi prego, è inutile che continui da solo, se non approfondiamo insieme, comprendendo di cosa stiamo parlando. Stiamo cercando di stabilire se vi sia qualche differenza fra pensiero e intelletto, e se l'intelletto sia il prodotto del pensiero, e se è il prodotto del pensiero, può il pensiero ragionare in modo corretto, lucido, sano? Questo dobbiamo stabilire innanzitutto, e da lì possiamo procedere per capire cos'è l'intelligenza.
11:39 Dato che il pensiero è condizionato e frammentario, dato che il pensiero è il movimento del tempo e il movimento della misura, può quel pensiero, che è il passato, che è il prodotto della risposta del passato, potrà mai, incontrando il movimento del presente, potrà mai essere razionale, sano, lucido? Mi domando se...? State seguendo, signori? Perché noi abbiamo dato enorme importanza al pensiero. Vero? Abbiamo dato straordinario valore a tutta la costruzione del pensiero, a tutto il suo movimento, che ha prodotto gli dèi, i rituali, i salvatori, ha costruito chiese, templi, moschee, tutto il movimento del pensiero è basato sulla conoscenza che è il passato. Vero? Possiamo procedere da qui? E' un dialogo, vi prego. Non stiamo affermando nulla. Siamo insieme, indagando, informandoci a vicenda, sulla natura del pensiero. Quindi, il pensiero... - come, signore?
13:51 P: Potrebbe descrivere meglio ciò che lei sta facendo, come pensiero?
13:59 K: Potrebbe descrivere quello che chi parla sta facendo come movimento di pensiero. Perbacco! Possiamo tornarci sopra più tardi? Non per evitare la domanda. Non sto eludendola con astuzia, le risponderò, ma prima bisogna capire questa cosa. Perché se io le dico come funziona chi vi parla, senza comprendere tutto questo, lei dirà: 'Ma di cosa sta parlando? Lei è matto'. Quindi, penso sia importante comprendere, prima che io possa rispondere a questa domanda, che cosa è pensare e che cosa sono le cose create dal pensiero, e se... essendo il pensiero molto limitato - anche gli scienziati cominciano ad accettarlo, il Dr. Bohm e altri mi hanno detto che perfino gli scienziati ammettono i grandi limiti del pensiero. Perciò, stiamo dicendo che il pensiero è un frammento. Va bene? Qualsiasi cosa crei o pensi, è sempre nel campo della frammentazione. Giusto? Quindi, il pensiero non può mai percepire il tutto, perché il pensiero è direzionale, il pensiero si muove con un motivo, Il pensiero funziona con i ricordi, e perciò sarà sempre, in ogni campo: tecnologico, scientifico, umano, religioso, o superstizioso, illusorio, è sempre frammentario. Lo vediamo questo fatto? Non che io ve lo indico e voi lo vedete, lo vedete come un fatto, per conto vostro?
17:00 P: Dove si pongono la sanità mentale e la follia in quello che sta dicendo?
17:18 P: Abbiamo detto che intelletto è ragione, logica, lucidità, qual è la relazione dell'intelletto con il pensiero? E poi diciamo che il pensiero è frammentazione e quel signore chiede dove sta la sanità mentale in questo quadro.
17:31 K: Non c'è. Si può ragionare, usando il pensiero come strumento di espressione, si può ragionare pensando di farlo in modo sano, ma se quell'intelletto è nevrotico, tutto quello che fa è sempre nevrotico. Quindi non può mai essere sano, giusto? Non so se siete d'accordo, se lo vedete. Salute mentale implica - torniamo indietro. La parola 'integro' implica salute, sanità mentale, e la percezione di ciò che è santo, sacro. Questa parola comprende tutto questo: salute, integrità e santità. H-O-L-Y (Santo) Quindi, può il pensiero percepire il tutto? Può l'intelletto percepire il tutto? Capite...? Essendo frammentario, non può mai percepire l'intero.
19:28 P: Vorrebbe dire che logica e ragione sono meccaniche?
19:32 K: Yep! Voglio dire, sì. Sto diventando americano! Avete capito che cosa ha chiesto: cioè, il pensiero è meccanico? Ora, come rispondereste voi a questa domanda? Io ho detto sì - o yeah! Ora, come rispondereste a questa domanda?
20:16 P: Quali sono le altre funzioni della mente a parte il pensiero o il pensare?
20:22 K: Innanzitutto, aspetti, signore. Come rispondereste a questa domanda: la mente, il cervello, il pensiero, sono meccanici?
20:33 P: Meccanico significa ripetizione.
20:35 K: Meccanico vuol dire: - ci sono diversi significati: ripetizione, ci dev'essere un motivo che lo fa continuare, un'energia che lo fa continuare. Quindi, l'intelletto, il pensiero, sono meccanici? Non so se lo abbiate notato voi stessi, che noi viviamo di abitudini, siamo creature abitudinarie - sessuali, nutrizionali, legate a un credo, a un'idea o a un'ideale, una conclusione - e vivere così, continuamente, è meccanico - ripetere, credere, presi nelle tradizioni, antiche o moderne. Quindi, l'intero processo dell'esistenza è meccanico, come di fatto è. Giusto, signori?
22:10 P: Penso sia ovvio che il pensiero sia meccanico, ma non sono sicuro che lo sia l'intelletto
22:20 K: Quel signore dice, se ho capito bene, si chiede se anche l'intelletto sia meccanico.
22:30 P: Il pensiero, nel passato, sarebbe meccanico perché si richiamano cose continuamente...
22:35 K: Non è forse frammentario anche l'intelletto?
22:40 P: Se è vera intelligenza, lo è?
22:42 K: Ci stiamo arrivando, con calma, ci arriviamo. Procediamo passo per passo, in modo che entrambi capiamo bene di cosa stiamo parlando.
22:55 P: Parlare di intelligenza come percezione, come razionalizzazione, senza usare il pensiero, non sono sicuro sia possibile.
23:11 K: Non ho capito.
23:13 P: Confonde l'intelligenza e l'intelletto, non vede una distinzione fra le due.
23:19 P: Cerco di distinguere fra...
23:21 K: Sta dicendo, se capisco bene, che l'intelletto è intelligenza.
23:29 P: Sto chiedendo, sì.

K: Sta chiedendo. Ho detto che il pensiero è frammentario. Giusto? L'intelletto deve essere frammentario. L'intelletto, che è ragione, comprensione, capacità di afferrare le cose, ma quell'intelletto non può percepire l'intero, perché è ancora frammentario, perché il pensiero è in funzione. Quando il pensiero lavora, attraverso l'intelletto o usando l'intelletto come mezzo per capire, essendo il pensiero frammentario, qualsiasi cosa faccia e produca usando l'intelletto, l'intelletto è sempre frammentario.
24:34 P: Che senso ha, quindi, parlare di ragione, o...
24:40 K: Ci sto arrivando, signore.
24:43 P: Qual è la differenza fra intelletto e pensiero?
24:51 K: Fra intelletto e pensiero. Che differenza c'è fra intelletto e pensiero? Io sto rispondendo a tutte le domande, - perché non rispondete voi?
25:06 P: L'intelletto è la risposta del pensiero, per quanto ne sappiamo.
25:14 K: La signora dice che l'intelletto è la risposta del pensiero.
25:23 P: Al servizio del pensiero.
25:29 K: Al servizio del pensiero. L'intelletto, dice la signora, è al servizio del pensiero.
25:40 P: Ma usa tutta la conoscenza che ha acquisito, e la razionalizzazione acquisita nel processo del vivere, per rispondere al pensiero, non è così?
25:57 K: Non si riesce a sentire. No, la prego, ... Se lo abbiamo capito, insieme, diventa molto semplice. Abbiamo detto che il pensiero è frammentario, in ogni circostanza, perché il pensiero è limitato, perché il pensiero, che è la risposta della memoria, è limitato. Si può acquisire enorme conoscenza su tutto, sul mondo, su tutto quello che esiste, e quello che si impara diventa conoscenza, ma quella conoscenza non è mai completa, mai totale. Quindi, la risposta da quella conoscenza è pensiero, e quel pensiero è limitato, frammentario. Questo è il primo principio. Se questo è chiaro, allora il pensiero funziona attraverso l'intelletto.
27:18 P: Attraverso l'intelletto?
27:20 P: Non capisco che cosa intenda per 'attraverso' l'intelletto.
27:23 K: Il pensiero fa parte dell'intelletto.
27:27 P: L'intelletto è la capacità strutturale di pensare.
27:30 K: Sì, signora, ho controllato su un eccellente dizionario, che dice che l'intelletto è la capacità di ragionare, la capacità di pensare chiaramente, di capire, di afferrare. Quindi, il pensiero è in funzione. Quando si ragiona, il pensiero è in funzione.
28:01 P: Quindi, invece di dire che l'intelletto è lo strumento del pensiero, si può dire che il pensiero è lo strumento dell'intelletto.
28:07 K: Il pensiero, vedete, non dovremmo separare le due cose. E' questo che sto cercando di dire.
28:16 P: Direbbe che l'intelletto è come uno schermo su cui il pensiero proietta dei dati, frammentari, e che lavorano insieme?
28:25 K: Usi il suo intelletto. Usi il suo intelletto, che fa parte della mente. Cioè, stiamo parlando in inglese. Lei e chi vi parla, comprendiamo l'inglese, quindi capire, la comprensione verbale, fa parte dell'intelletto, che è pensiero. Voi traducete quello che sentite in inglese e questo diventa comprensione verbale di ciò che viene detto. quindi, il pensiero è intelletto. Quindi, l'intelletto non può mai essere... o percepire l'intero. L'intelletto pensa di poterlo fare, il pensiero pensa di poter vedere il tutto. Un momento signora. Va bene? Ma, noi stiamo dicendo che il pensiero, essendo frammentario, non può mai vedere l'intero. Giusto, signori?
29:48 P: Per me non è così chiaro, signore.
29:52 K: Per lei non è così chiaro.
29:54 P: L'intelletto è qualcosa oltre la manipolazione di concetti, parole e immagini?
30:00 K: Esatto, signore, proprio così.

P: E' tutto lì?
30:04 K: E' tutto lì. Concetti, manipolazione di concetti, credenze, ideali, reazioni, immaginazione - queste sono le funzioni dell'intelletto.
30:21 P: E la logica?
30:26 K: La logica ne fa parte.

P: La logica è la manipolazione.
30:30 K: Naturalmente, la logica è la manipolazione del pensiero. Se questo è chiaro - non perché lo dico io, perché io non sono la vostra autorità, io non ho alcuna autorità.
30:51 P: Lei ha detto che il pensiero fa parte dell'intelletto, a un certo punto.
30:58 K: Sì signore, il pensiero fa parte dell'intelletto.
31:00 P: Ma poi ha detto che il pensiero è intelletto.
31:03 K: Sì, il pensiero è intelletto.
31:04 P: Se il pensiero è parte dell'intelletto, allora dovrebbe...
31:08 K: Va bene, rettifichiamo, ritiro la parola 'parte'. Dico che lo è - il pensiero è l'essenza dell'intelletto.
31:20 P: Non c'è differenza, sono la stessa cosa?
31:22 K: No. Lo osservi in se stesso. Io le dico: 'E' una bella giornata'. Lei ascolta le parole, le parole trasmettono una certa risposta nella sua memoria, che diventa un pensiero, e lei dice. 'Sì, è una bella giornata'. Cioè, il pensiero è in funzione, comunica, e così via. Quindi, il pensiero è il movimento dell'intelletto. Il pensiero che è limitato in ogni circostanza, che si tratti di tecnologia, o di aspirazioni, immaginare che ci sia dio o Gesù, questo, quello e quell'altro, è, sostanzialmente, limitato
32:18 P: E che dire della relazione fra pensiero e mente?
32:27 K: La mente, per me - posso sbagliare, la prego lo veda, ci rifletta - la mente è l'intelletto, il pensiero, il sentimento, le risposte nervose, le reazioni, tutta la struttura del pensiero umano, tutto il contenuto, che è la coscienza, è la mente, in cui la sofferenza, il dolore, l'ansia, la paura, la ricerca del piacere, la paura della morte - tutto quell'insieme è coscienza, che è la mente.
33:14 P: Qual è, quindi, la funzione della meditazione in relazione alla coscienza?
33:24 K: Ci arrivo... Meditazione, qual è la funzione della meditazione in relazione alla coscienza? Qual è la funzione della meditazione in relazione alla meditazione... alla coscienza, scusi.
33:55 P: Sembra un grande salto.
33:57 K: La meditazione è il processo di svuotare il contenuto della coscienza. Svuotare il contenuto della coscienza. Cioè, il contenuto costituisce la coscienza. Se c'è uno svuotamento, di tutto il contenuto, la coscienza, come la conosciamo, non esiste. E' una dimensione completamente diversa. Non ne parleremo ora, perché è una questione molto complessa, di cui parleremo, forse, sabato o domenica.
34:45 P: Il contenuto della coscienza non è forse pensiero?
34:49 K: Sì, il contenuto della coscienza sono tutte cose che il pensiero ci ha messo dentro. Vi prego, scusatemi, non ne parleremo perché è una cosa diversa... lo faremo in un'altra occasione.
35:07 P: La mente si ferma quando si rende conto...
35:11 K: Non ci siamo ancora arrivati, signore.
35:15 P: Si potrebbe dire così: se la coscienza è soltanto la manipolazione di concetti, immagini, simboli, ricordi, esperienze, riesce mai a vedere qualcosa per conto proprio?
35:26 K: No.

P: Ok.
35:32 K: Quindi, vediamo Cominciamo. Se tutti lo vedete come una realtà, non perché ve lo dico io, che il pensiero è fondamentalmente limitato e che qualsiasi cosa faccia nell'area della coscienza, è sempre limitato. Può immaginare che la coscienza sia ampia come il paradiso, ma è sempre il prodotto del pensiero. Può immaginare le cose più belle, ma è sempre il prodotto del pensiero. Può dire che c'è dio, ma rimane sempre il prodotto del pensiero. Può dire di tutto, - illusorio, fattuale, è sempre nel campo della coscienza. Giusto?
36:31 P: A che cosa è limitato il pensiero?
36:38 K: No, il pensiero è limitato in se stesso, non è limitato a qualcosa. Santo cielo! Signore, lei non ha visto la prima cosa, che il pensiero è la risposta della memoria, immagazzinata nel cervello come memoria, che è il risultato dell'esperienza e l'accumulazione di conoscenza, quindi è limitato. Oh dio! Fermiamoci qui. Andiamo avanti.
37:12 E allora, cos'è l'intelligenza? Capite? Se il pensiero è frammentario, e quindi anche l'intelletto lo è, l'intelligenza è parte di questa frammentazione? Se non lo è, allora la frammentazione non ha relazione con il tutto. Cioè, quando dico che sono indù, l'affermazione si basa sulla memoria, sul condizionamento, sulla superstizione, e così via. Quindi, finché c'è condizionamento, che è il prodotto del pensiero, qualsiasi cosa faccia è sempre limitata, frammentaria, illusoria. Quindi la domanda è: cos'è l'intelligenza, se tutto questo non lo è, cos'è l'intelligenza? Capite la mia domanda? Ci stiamo incontrando, da qualche parte?

P: Sì.
38:47 K: Non qui nell'Oak Grove, ma a un diverso livello?
38:50 P: Sì.
38:52 P: L'intelligenza sarebbe il riconoscimento dei limiti del pensiero?
39:01 K: Sì, signore, sì.
39:06 P: Ma questo è...

K: Lei non ha ascoltato... Siamo talmente occupati con le nostre conclusioni, vogliamo... Dice: non è l'intelligenza che si rende conto dei limiti del pensiero? E noi diciamo di sì. Quindi entriamo nella questione di cos'è l'intelligenza - a parte il significato del dizionario. Perché il dizionario dice che l'intelligenza è la capacità di leggere fra le righe. Capite? 'Leggere' - ma non ne parlerò adesso. Leggere fra le righe, che significa osservare ciò che avviene fra due spazi di pensiero. Lo sto traducendo, il dizionario non dice così. Viene dalla parola 'leggere' - leggere, in un senso diverso - leggere, leggere psicologicamente e leggere obiettivamente 'ciò che è', tutto questo è implicito nella parola intelligenza, secondo il dizionario. Noi non stiamo usando la parola 'intelligenza' in quel senso, perché tutto questo implica pensiero. Capite? Leggere attentamente fra le righe, vuol dire penetrare ciò che non è detto attraverso il pensiero, ciò che non è stampato sulla pagina. Dovete esercitare il pensiero a penetrare ciò che c'è fra le righe. Mi chiedo se...
41:11 Quindi stiamo chiedendo: cos'è l'intelligenza?
41:26 P: Potrebbe essere la completa integrazione di intelletto e peniero.
41:30 K: Lo scopra, ci rifletta, signore. Se il pensiero è limitato, qualsiasi cosa faccia crea condizionamento. Quando dico che devo essere fraterno, fa parte del condizionamento. Qualsiasi cosa faccia è limitato e quindi condizionato. Ora, l'intelligenza è il prodotto del pensiero?
42:08 P: No.
42:10 K: Il prodotto della ragione?
42:14 P: L'intelligenza è la cessazione del pensiero.
42:26 K: Questo è un fatto per lei, o soltanto un'idea? Vede, ecco perché non voglio... Se il pensiero non lo è, può creare intelligenza?
42:42 P: No.
42:44 K: O l'intelligenza è completamente indipendente dal pensiero? E se è completamente indipendente, può l'intelligenza usare il pensiero? Non viceversa.
43:07 K: Per favore, ascolti, mi scusi. Non voglio essere impaziente, ma per favore ascolti. Cioè, abbiamo detto che il pensiero è limitato, frammentario, è il movimento del tempo - della questione del tempo parleremo dopo - e se è così, allora ci chiediamo... il pensiero crea l'intelligenza? Se lo fa, quell'intelligenza è ancora frammentaria. Giusto? Quindi, non può essere intelligenza. Aspetti, aspetti. Allora, cos'è l'intelligenza? Se diciamo che il pensiero non può creare intelligenza, allora l'intelligenza è totalmente indipendente dal pensiero.
44:15 Quindi, ascoltando tutto questo, avete afferrato, o avete un insight in questi due fatti? Insight, ovvero, vedere la verità che il pensiero è limitato, e il pensiero non può, in nessuna circostanza, creare intelligenza, coltivarla, - in nessuna circostanza. Quindi, il pensiero non è collegato all'intelligenza. Intelligenza, abbiamo detto, è la capacità di vedere l'intero, il tutto del movimento del pensiero. La capacità di vederlo. La capacità di vedere che il pensiero è limitato. Avere un insight, quell'insight è intelligenza. Mi chiedo... Va bene? Ora, un momento, un momento. Quindi, l'intelligenza può analizzare. Il pensiero, essendo frammentario, qualsiasi cosa analizzi sarà ancora frammentaria. Mentre, l'intelligenza analizzerà sempre con lo sfondo del tutto. Mi chiedo se lo vedete. Va bene?
46:08 P: Cos'è il tutto?

K: Cos'è il tutto.
46:11 P: Esiste qualcosa di simile?
46:14 K: Che cosa glielo fa chiedere, signora, se posso chiederle, che cosa le fa porre questa domanda?
46:24 P: Come si può funzionare dallo sfondo del tutto? Come si può funzionare dallo sfondo di qualcosa?
46:33 K: Abbiamo detto che il pensiero è necessario in certi campi: nella tecnologia, nelle comunicazioni, nella comunicazione verbale, in cui la memoria deve funzionare - in campo tecnologico, verbale come andare in bicicletta, guidare, e così via, così via. Lì bisogna che la memoria funzioni, altrimenti non... Capite? Sarebbe da pazzi! Ora, stiamo dicendo che il pensiero stesso, che si basa sulla conoscenza, che è necessaria, quello stesso pensiero dice di capire l'intera struttura dell'uomo. Quindi, qualsiasi cosa esamini, indaghi, sarà frammentario. Va bene? Mi chiedo se lo vedete.
47:43 P: Non è che il meglio che possa fare è di arrivare a una formulazione o a una conclusione sull'intera struttura dell'uomo, o del tutto?
47:51 K: Ma non è il tutto.

P: Ma non è il tutto.
47:53 K: Quindi, la descrizione non è la cosa descritta, la parola non è la cosa. Giusto?
48:04 P: Il meglio che il pensiero possa fare...

K: E' tutto lì.
48:06 P: ...è la descrizione. Il pensiero può descrivere la montagna, ma la descrizione non è la cosa reale.
48:17 P: In altre parole...
48:19 K: Non 'in altre parole', veda semplicemente il fatto. Va bene? Possiamo continuare?

P: Sì.
48:32 K: Perbacco, ci vuole un mucchio di tempo, vero?
48:43 Allora, cos'è l'intelligenza? Intelligenza è la capacità di vedere che il pensiero è limitato. E come nasce questa capacità? Capite? Questa era la sua domanda. Può nascere soltanto quando il pensiero - un momento, ci sono! Può nascere soltanto con l'arte di mettere - quando si mette il pensiero al suo giusto posto. Avete afferrato qualcosa? Cioè: ho bisogno del pensiero per parlare, - non io, vedremo dopo la domanda del come - per comunicare con voi, verbalmente, devo usare il pensiero - giusto? - perché le parole sono immagazzinate nel cervello, e così via. Ma il pensiero pensa di poter percepire anche il tutto - pretende, immagina, concepisce - ma non è il tutto. Quindi, stiamo dicendo che la percezione del tutto è intelligenza. E come nasce quella percezione, che porta... che è intelligenza? Bene, è chiaro?

P: Sì.
50:39 P: Non sono d'accordo che si possa pensare a nostro modo al tutto.
50:49 P: Che si possa pensare a nostro modo al tutto.
50:53 K: L'ho detto, signore - non ho mai detto che si possa pensare a proprio modo al tutto. Al contrario, ho detto che il pensiero non porterà mai alla percezione del tutto. E' semplice.
51:06 P: Ma lei ha detto che l'intelligenza lo farà.
51:11 K: Ma non...
51:14 P: C'è un problema sulla definizione di intelligenza per questo signore - questo è il problema.
51:19 P: Quando il pensiero è in ordine, si ferma, e l'intelligenza può funzionare.
51:26 K: No, signora, andiamo piano. Accidenti, non riuscite nemmeno ad ascoltare. Vedo che il mondo è frammentato, vedo che è a pezzi, giusto? Il mondo intorno a me - io, tu, noi, loro, gli indù, i buddisti, i cristiani, - tutto frammentato, a pezzi. Tutto questo è opera del pensiero, ovviamente. Quando dico che sono un indù, è opera del pensiero. Così, quando il pensiero funziona, può soltanto causare frammentazione. Questo è un fatto assoluto - non continuerò a ripetere, ripetere. Il pensiero non può mai raggiungere l'intelligenza. E allora, come nasce questa intelligenza?
52:36 P: Riconoscere un pensiero come pensiero, e soltanto un frammento, è l'inizio dell'intelligenza.
52:45 K: Come?
52:50 P: Riconoscere il pensiero come pensiero e soltanto come un frammento, porta intelligenza.
52:57 K: L'ho detto, lo abbiamo appena detto. Il signore ha posto la domanda, e abbiamo risposto 'Yep!'.
53:12 Ora, andiamo avanti. Il pensiero non può portare ordine, in se stesso.
53:24 P: Ma pensa di poterlo fare.

K: Vedete la differenza. Il pensiero pensa di poter portare ordine, in se stesso, ma, essendo limitato, qualunque ordine porti, è limitato. Sto usando la logica - è semplice. Quindi, la capacità di mettere il pensiero al suo giusto posto, è intelligenza, Cioè, io ho bisogno di conoscenza, di esperienza che mi fornisce conoscenza, e quindi memoria e pensiero, questo è chiaro. Perciò, dare a questo il suo giusto posto è intelligenza. Quell'intelligenza nasce soltanto quando il pensiero si rende conto... che qualsiasi cosa faccia è limitato. Quando si rende conto dei suoi limiti.
54:33 P: Il pensiero si rende conto.
54:35 K: Il pensiero - oh sì, pensiero. Il pensiero può rendersi conto dei propri limiti - giusto?
54:43 Lei sta chiedendo.

P: Sì.
54:45 K: Che cosa ne dite? No, che cosa ne dice? Ci pensi.
54:51 P: E' ancora un pensiero. Se il pensiero si rende conto dei propri limiti, è sempre parte del pensiero.

K: Certamente.
55:00 P: Anche la sofferenza.
55:02 K: No, non tiriamo in ballo la sofferenza. Santo cielo!
55:08 Stiamo dicendo che il pensiero non può raggiungere o coltivare l'intelligenza, l'intelligenza nasce quando il pensiero vede, quando - devo fare attenzione qui.

P: Sì.
55:38 K: Posso passare ad altro per un momento, in relazione a ciò che sto dicendo? Osservare la montagna, come la osservate? Eccola, avvolta nella foschia. Guardatela, guardatela. Prima di tutto, guardatela. Come osservate la montagna, quella cosa chiamata 'montagna'? Come la guardate? A parte gli occhi, a parte la percezione visiva, i nervi, la retina, i nervi, ecc. che trasmettono al cervello la forma della montagna - come la guardate?
56:30 P: Guardiamo la montagna con l'immagine, che è la parola 'montagna',

K: Sì, la parola crea l'immagine, e l'immagine indica che è la montagna, giusto?
56:51 P: Non è vero.
56:52 K: Oh, signore! 'Non è vero', dice. Gli parli lei.

P: E' vero.
56:58 K: Avanti, gli parli. Non dica è vero o non è vero, parli con lui, amichevolmente.
57:05 P: Vediamo un'immagine e poi vediamo che è una montagna, ma se la vediamo senza alcuna parola, la vediamo semplicemente nel momento, come un pezzo di terra, non pensiamo nemmeno che sia un pezzo di terra, vediamo semplicemente una montagna. Non ci sono immagini dal passato. C'è solo il presente e... (inudibile)
57:25 P: Che cos'è?

P: Se chiede che cos'è, deve darle un nome, ma se la guarda soltanto senza chiedere cos'è, se la guarda soltanto, nel momento, non pensa a cosa sia, o cosa possa diventare, pensa soltanto a ciò che guarda, o non ci pensa nemmeno, la guarda semplicemente. Non c'è alcun pensiero...
57:56 P: Qual è la relazione fra dolore e intelligenza?
58:01 K: Signore, non siamo nemmeno arrivati a quello..
58:07 P: Se possiamo guardare la montagna senza l'immagine...
58:12 K: Il signore dice: si può guardare la montagna senza l'immagine.
58:16 P: Sì che si può.
58:17 K: Naturalmente, si può, osservare soltanto, senza l'immagine.
58:22 P: Ma la mia domanda è...
58:23 K: Signore, aspetti, questo è ciò che voi due avete deciso. Cosa vuol dire? Osservare senza la parola - giusto? Senza l'immagine che abbiamo concepito come montagna - giusto? - senza la risposta che la montagna risveglia in noi - soltanto osservare.
58:52 P: L'osservatore è la cosa osservata.

K: Soltanto osservare. In quell'osservazione, ci siete voi e la cosa che osservate, quindi c'è una distanza fra voi e la cosa che osservate. Giusto? E la distanza è tempo: per andare là, e così via. La distanza causa una divisione. Vero? Ora, potete guardare - vi prego, ascoltate - potete guardare il vostro ragazzo, o marito, o moglie, potete osservare senza il nome, senza il quadro, senza l'immagine, senza tutti i movimenti che ci sono stati fra voi e lei, o lei e voi, che sono divisione. Va bene? Andiamo, vi prego. Potete osservare senza la distanza?
1:00:16 P: Senza cosa?

K: Distanza, tempo, intervallo. Quello è facile, guardare la montagna, e dire 'Sì...' Ma potete guardare vostra moglie o ragazzo o quello che sia, senza la parola, senza l'immagine che è il risultato di tutti i vostri sforzi, dolori, insulti, fastidi, piaceri, le paure, il dominio, l'attaccamento - tutto questo porta una divisione. Non è vero? La divisione avviene quando c'è l'osservatore - va bene? - che è il passato. Quindi, potete osservare vostra moglie la vostra ragazza, senza tutto quello? Avanti, signori, guardatelo.
1:01:17 P: Se si fa così, non c'è alcuna osservazione.
1:01:26 K: Al contrario. Se si fa così, dice quel signore, non c'è osservazione. Tutto questo impedisce di osservare, il reale, Vero? Giusto? Guardatelo, signori. Non chiedete a me, vedetelo da voi, in voi. La mia ambizione di diventare il dirigente più importante negli affari, o quello che sia, mi divide da lei - giusto? - perché io mi preoccupo per me. E lei si preoccupa per sé - per le sue soddisfazioni, e bla bla bla. Quindi, esiste un'osservazione - prego ascoltate, perché sto per fare un collegamento con... C'è un'osservazione senza la parola, l'immagine, il quadro, ecc?
1:02:43 P: Sì, c'è.
1:02:45 K: Non dica sì o no, signore. Osservi, lo scopra. Che succede, quindi, se non c'è divisione fra voi e lei, che è la divisione del pensiero, ricordi, rimembranze, conclusioni, quando non c'è nulla di tutto questo fra voi, che cosa accade?
1:03:16 P: Pura identificazione.
1:03:19 K: Voi state osservando lei o lui per la prima volta. No? Quindi, allo stesso modo osservate il movimento del pensiero, siate consapevoli del movimento del pensiero, così questa consapevolezza mette il pensiero al suo giusto posto. Capite? E questa consapevolezza è senza scelta, perché se c'è scelta c'è immediatamente pensiero, e, penetrando più a fondo in questa consapevolezza, diventa attenzione. Giusto? Mi chiedo se stiate seguendo. Naturalmente no. Voi non... Allora, cosa significa attenzione? L'attenzione può esserci soltanto quando non c'è alcun centro come memoria, conclusioni, che sono tutti movimenti del pensiero. Quindi, attenzione implica che non vi sia alcun centro come 'io'. L'io è costruito dal pensiero. Perciò, quando non c'è alcun io, l'attenzione è intelligenza. Attaccatemi!
1:05:19 P: Signore...
1:05:22 K: No. Prima di tutto, avete capito ...? Vi prego, datemi... Devo porvi questa domanda, prima che mi attacchiate. Un momento, signore, un momento. Prima di saltarmi addosso, avete capite quello che ho detto? Siate chiari, altrimenti quello che dite non c'entra nulla con quello che sto dicendo, va bene? Ho detto - lo ripeterò chiaramente - ho detto di osservare vostra moglie o vostro marito. Quando osservate, l'osservatore è costituito dal passato. Il passato sono i vostri pensieri, i vostri ricordi, le vostre memorie su di lei, e così via. Ora, potete guardarla senza tutte quelle immagini, le idee e tutto il resto? E' possibile soltanto quando c'è grande consapevolezza del movimento del pensiero. Va bene? Potete osservare vostra moglie o chiunque sia, senza il movimento del pensiero? Il movimento del pensiero avviene soltanto quando c'è scelta. Dico: 'Sì, lei è stata buona con me', e mi attacco a quello, o a qualcos'altro ... ecc. Quindi, dove c'è scelta, non c'è consapevolezza perché è ancora il lavorìo del pensiero. Osservare senza l'osservatore, significa essere totalmente consci di lei, di me, di voi. Così che, in quella consapevolezza, quando non c'è scelta, c'è massima attenzione. L'attenzione può esserci soltanto quando non c'è movimento di pensiero, come 'io', con tutte le mie immagini e tutto quel che segue. E quella è intelligenza.
1:07:50 Ora, avete capito la mia affermazione? Potreste non essere d'accordo, e dire che sono tutte parole, quello che volete, ma prima cercate di capire quello che vi dico.
1:08:05 P: Come avviene la consapevolezza?

K: Vi dirò come, ve l'ho detto con chiarezza: guardate la montagna. Potete guardare la montagna senza l'immagine, senza la parola, senza il simbolo, senza tutte le reazioni che spuntano nel guardarla: bella, brutta, non mi piace, mi piace... - seguite? Quindi, potete osservarla, cosa piuttosto semplice, ma potete osservare vostra moglie, la vostra ragazza o il ragazzo senza l'immagine, il nome, tutti i piaceri accumulati e così via, così via, così via?
1:08:47 P: Possiamo farlo per un breve spazio.

K: Potete farlo per un breve spazio. Potete farlo temporaneamente, per un breve spazio, poi ritorna. Allora, che accade? Avanti, guardate bene. Lo guardi, signore, dentro di lei. Temporaneamente, si può avere questa consapevolezza, e poi l'altra cosa straripa di nuovo. E questa cosa temporanea diventa un ricordo, non è vero? L'ho avuta per un secondo. E quel ricordo fa sì che il pensiero ne voglia ancora, vuole ancora quel ricordo temporaneo, o quella rimembranza che è stata temporanea. Capite? Ve lo mostrerò.
1:09:52 Perché sto lavorando per voi?
1:09:59 P: Stiamo lavorando insieme.

K: Oh, voi non lo fate.
1:10:02 P: Signore, che qualità ci vuole per usare questa consapevolezza?
1:10:06 K: Glielo sto dicendo, signora, non si tratta di 'che qualità'. Può osservare la montagna senza la parola? Soltanto osservare. E' abbastanza facile, no? Può farlo. Se è interessata a scoprire cos'è l'osservazione, lo può fare. Ma ora applicatela a vostra moglie o vostro marito. Potete osservare lei, o lui, senza il nome, senza il ricordo - seguite? - Potete?
1:10:45 P: La comprensione fa parte dell'intelligenza o dell'intelletto?
1:10:51 K: Come?
1:10:57 P: La comprensione, è intelletto o intelligenza?
1:11:00 K: La comprensione può avvenire soltanto quando il pensiero non è in atto. Quando ascoltate in silenzio per la prima volta.
1:11:13 P: Se guardo la montagna...

K: Vedete ... Signore, ha sentito quello che ho detto poco fa? Se la mia mente chiacchiera mentre lei parla per dirmi qualcosa, non posso capirla - giusto? perché sto pensando a qualcos'altro. Ma se io smetto di pensare a qualcos'altro, e ascolto quello che lei dice, io la capisco.
1:11:52 P: Come facciamo a smettere di pensare, dicendo 'Posso smettere di pensare...'
1:11:57 K: No, l'ho detto molto chiaramente. dire 'Smetterò di pensare' - è tutto sbagliato. Ho detto, vi prego... voi non seguite passo per passo, ecco perché!
1:12:08 P: No, io vedo...

K: Ho detto, ascolti tranquillamente - perdonatemi se insisto su questo. Ho detto, prima guardate la montagna. Potete guardarla senza la parola? E forse alcuni di voi che hanno approfondito la questione dell'osservazione, del vedere, possono capirlo. E, poi ho detto: potete osservare il vostro amico, vostra moglie o vostro marito, il ragazzo o la ragazza, osservarli - ascoltate vi prego - osservare lei o lui è possibile soltanto quando i ricordi, le conclusioni, tutte le immagini che il pensiero ha costruito su di lei, sono in sospeso. Allora potete vederla come... così com'è. D'accordo? L'ho detto in modo chiaro e semplice. Questo può accadere soltanto quando siete consci del movimento del pensiero. E' tutto qui quello che ho detto - consapevoli. Va bene?
1:13:19 P: Sta dicendo che l'intelligenza agisce in me soltanto quando guardo la moglie di un altro?
1:13:26 K: Oh signore!! Ho detto vostra moglie, la vostra ragazza, non la moglie di un altro, o l'uomo di un'altra. E' veramente assurdo! O lei è serio, signore, oppure sta prendendo questo incontro come un picnic.
1:14:00 P: Sto cercando di...
1:14:01 K: Per favore, se vuole divertirsi io me ne vado, non mi interessa.
1:14:07 P: No, ci sono persone serie qui.
1:14:15 P: Le assicuro che ci sono alcune persone serie qui. Lei dice che osservando o essendo consci del movimento del pensiero, si può guardare e...
1:14:26 K: No, voi non... Signore, ascolti quello ho detto. Ho detto, se siete consci del movimento del pensiero... siate consci del movimento del pensiero, di come funziona, di come lavora. Seguite?
1:14:42 P: Non è fermare il pensiero, lei...
1:14:44 K: No, ho detto di osservarlo, che non significa fermarlo.
1:14:49 P: Penso che sia da chiarire perché quando si guarda la montagna...
1:14:52 K: Signore, la prego, ho detto, non avete nemmeno... Oh signore!
1:14:58 P: Capisco, ma quando si guarda la montagna e il pensiero dice che è una montagna...
1:15:03 K: Allora lei non sta guardando la montagna.
1:15:05 P: Posso dire che non devo pensare che è una montagna, e guardarla. Così facendo, si smette di guardare la montagna.
1:15:14 K: Signore, dimentichi la montagna, ora. Sono contento che non ci sia carbone o petrolio lassù. Lasciamola stare. Potete guardare vostra moglie, o la vostra ragazza, oppure voi stessi, che è molto meglio, - potete osservare voi stessi, quello che pensate, che provate, che volete, quali sono i vostri piaceri, il sesso, potete osservarvi senza precedenti conclusioni, senza dire 'questo è buono, questo è male, sono bello, sono brutto, non sono intelligente quanto te, questo e quello - semplicemente osservare, guardare voi stessi, come se vi osservaste in uno specchio. Perché lo specchio non distorce, a meno che lo specchio non sia deformato, lo specchio non distorce. Allo stesso modo, guardatevi. Potete farlo? Cioè, potete essere consapevoli del movimento dei vostri pensieri? Senza alcuna distorsione. Nel momento in cui c'è distorsione, il pensiero è in funzione.
1:16:45 Quindi, siamo partiti da qui - essere consapevoli. E, se siete consapevoli, e c'è una qualsiasi scelta, quella scelta deforma l'osservazione. Se dite che il vostro naso dovrebbe essere diritto, non state guardando lo specchio. Così, dove c'è scelta, la consapevolezza è un fattore che distorce. Quando non c'è scelta, ... nella consapevolezza siete consci del movimento del pensiero, del movimento, senza fermarlo. E quella consapevolezza dà al pensiero il posto che gli compete. Il posto giusto al pensiero. E quella consapevolezza, se approfondite, se andate più a fondo, è attenzione. In quell'attenzione non c'è alcun centro da cui siete attenti. Se c'è un centro è il movimento del pensiero. Potete vedere che se date - per favore, ascoltate - se date tutta la vostra attenzione a qualcosa, non c'è alcun centro. Va bene?
1:18:24 P: Che cosa concretizza quell'attenzione, quella suprema attenzione se non c'è un centro, perfino se non si è consapevoli?
1:18:35 K: No, signore, lei non ha seguito tutto il passaggio! Non ha seguito tutto il quadro, tutto quello di cui abbiamo parlato. Non c'è alcun incentivo, non c'è alcun motivo.
1:18:50 P: No, lo capisco. Sto solo chiedendo che cosa fa sì che avvenga. Sta dicendo che c'è un'attenzione suprema ora, nell'ora?
1:19:00 K: Signore, vorrebbe ascoltare un'affermazione senza farne un'idea? Senza distorcerla, senza farsene una conclusione? Io affermerò qualcosa. Dico che la fine del dolore è il principio dell'intelligenza. Lei l'ascolti, ascolti soltanto, senza trarre una conclusione, senza farne un'astrazione.
1:20:01 Così vediamo - che ora è?
1:20:04 P: Le dodici e venti.

K: Le dodici e venti - lasciate che...
1:20:09 P: Penso che lui volesse dire: cos'è che vede i commenti nella testa, senza commentarli? Vuole sapere il nome di quella cosa che osserva i commenti nella sua testa, senza commentare i commenti.
1:20:25 P: Cos'è che vede il pensiero e i limiti del pensiero? E' il pensiero stesso?
1:20:32 K: Se è parte del pensiero allora è ancora limitato. Non avete colto le radici della questione.
1:20:44 P: Signore? L'intervallo, lo spazio fra me e quello che osservo, cosa succede quando credo di percepirlo, o l'ho percepito come un fatto, e poi il mio pensiero prende ancora il sopravvento - a quel punto?
1:21:26 P: Penso di aver capito.

K: Prego ... l'ho sentito.
1:21:32 P: Credo che il pensiero sia stato silenzioso, completamente, e non lo è più - il pensiero è in funzione, questo è il mio blocco.
1:21:56 P: Perché il silenzio non continua, credo stia chiedendo. Vorrebbe che continuasse.
1:22:05 K: Sta chiedendo se l'intelligenza è continua? Vero? Un momento lei è intelligente e il resto del giorno non lo è. Quindi, chiede, può questa intelligenza essere mantenuta, durare alcuni giorni? E' questo che sta chiedendo? Quando ponete questa domanda, non è una domanda intelligente, perché introducete il pensiero che dice: 'Devo averla tutto il giorno'.

P: Sì.
1:23:01 K: Ah, voi non vedete la bellezza di tutto questo!
1:23:06 P: Che cosa significa che la consapevolezza penetra il pensiero?
1:23:16 K: No, non ho detto questo. Ho detto - prego ascoltate - devo smettere, perché non potete sopportarlo per un'ora e mezza, il vostro cervello non ce la farebbe. Ho detto, potete essere consci, come lo siete dell'albero, come siete consci del colore del vestito che indossate, della persona seduta accanto a voi, del cielo, degli alberi, potete essere consapevoli, guardare, il movimento del pensiero? E voi chiedete, 'Chi è che osserva?' Se il pensiero osserva se stesso, il movimento si ferma. Lo capite?

P: E' chiarissimo.
1:24:17 K: Se mi guardo quando sono arrabbiato, non lo sono più. Giusto? Se vedo me stesso felice, la felicità finisce. Perciò, potete essere consapevoli del movimento del pensiero? Questa consapevolezza non si identifica con il pensiero, guardatelo soltanto, signori, come guardare questo microfono - guardatelo! Ma se dite 'è un microfono', di questo colore, e dietro c'è quello che parla, io non sto guardando. Quindi, io dico, potete guardarvi come se guardaste uno specchio che non distorce? E, dicevo, quando c'è questa attenzione vigile, che è consapevolezza in cui non c'è scelta, diventa attenzione, in cui non c'è un centro da cui siete attenti. Quando c'è completa attenzione, con tutto il cuore, con la mente, con tutto quello che avete - siete attenti. Allora l'intelligenza comincia ad agire. Va bene.