Krishnamurti Subtitles home


OJ77T5 - Amore e morte
Quinto discorso pubblico
Ojai USA
16 aprile 1977



0:29 Penso che domani ci sarà un altro discorso che concluderà questa prima parte.
0:43 Abbiamo parlato, insieme, durante questi quattro incontri di parecchi argomenti e, se posso brevemente ritornare su ciò che abbiamo detto, in modo che chi è venuto qui per la prima volta possa comprendere di cosa abbiamo parlato. Fin dall'inizio abbiamo detto che stiamo condividendo tutto questo insieme Questo è il significato della comunicazione, non soltanto verbale ma anche, attraverso le parole, comprendere il significato di ciò che viene detto. Abbiamo detto, che nel mondo gli esseri umani cercano continuamente la sicurezza, sia fisica sia psicologica. La sicurezza fisica è invece negata a tutti gli esseri umani quando la sicurezza psicologica, che in effetti non esiste, viene ricercata in varie forme di illusioni, come dogmi, credenze, regole religiose, e così via. Quindi, dove c'è divisione psicologica, ci deve per forza essere anche divisione fisica con tutti i suoi conflitti, le guerre e via dicendo.
2:50 Abbiamo parlato anche della sofferenza dell'uomo, la tragedia, la crudeltà dell'uomo verso i suoi simili. Dovunque si vada nel mondo - in India, in Europa in Russia o in questo paese - psicologicamente gli esseri umani sono più o meno uguali: tutti soffrono, sono ansiosi, insicuri, confusi sono tormentati, ambiziosi, sempre in lotta fra di loro. Quindi, fondamentalmente, tutti gli esseri umani, psicologicamente, sono uguali. Quindi a rigor di logica, con ragione, si può dire che il mondo è voi e voi siete il mondo. E penso sia molto importante comprenderlo perché ne parleremo, dopo un breve riassunto di ciò che abbiamo detto, parleremo, di nuovo, condividendo insieme, indagando insieme, viaggiando insieme, esplorando insieme, della questione dell'amore, e del suo rapporto con la sofferenza. E, se ci sarà tempo, tratteremo l'enorme questione di cos'è la morte.
4:48 Così, stiamo dicendo, abbiamo detto, the il mondo è voi e voi siete il mondo Si tratta di un fatto assoluto quando lo si vede bene a fondo. E la nostra coscienza, che è l'intero movimento del pensiero, che chiamiamo coscienza, e il suo contenuto - i contenuti sono desiderio di potere, posizione, sicurezza le ferite e le offese che abbiamo ricevuto dall'infanzia, e poi la questione della paura, del senso di colpa. L'altro giorno abbiamo parlato anche - l'ultima volta che ci siamo incontrati qui - abbiamo parlato della questione della ricerca del piacere. Abbiamo detto che la paura e il piacere sono due facce della stessa moneta. E, se non comprendiamo l'intera struttura e natura del piacere, che si basa sul desiderio, non potremo mai comprendere o vivere, una vita in cui vi sia amore. Questo, in breve, abbiamo detto in maniera più dettagliata l'ultima volta che ci siamo visti qui.
6:29 Quindi, ora entreremo insieme, se possibile, nella questione di cos'è l'amore. Capite? Perché parte della nostra coscienza, uno dei suoi frammenti, è la paura, e la ricerca del piacere. Quindi, l'amore è forse un frammento della nostra coscienza, in cui c'è paura e piacere, e la ricerca del piacere? Perciò ci chiediamo, e spero lo stiamo condividendo insieme, benché sia chi vi parla a porre la domanda, quando c'è paura, può esserci amore? quando c'è la mera ricerca del piacere, può esserci amore? L'amore è piacere e desiderio, o non ha nulla a che fare con la paura, il piacere e il desiderio? Stiamo riflettendo insieme, esplorando questo problema molto complesso. La nostra mente, e il cervello, se avete osservato per conto vostro - il cervello nel senso ... benché chi vi parla non sia un esperto o uno specialista della struttura del cervello, ecc., ma è possibile osservare, leggere tutta la storia dell'umanità in se stessi, se si ha la capacità, l'energia, la spinta, la passione per andare alla scoperta. Perché voi siete l'intera storia, la storia dell'umanità. Così, voi siete il mondo e il mondo è voi.
8:49 Il nostro cervello, attraverso la continua abitudine in cui ha trovato sicurezza, è diventato meccanico. Non so se lo abbiate mai osservato. E' meccanico nel senso di abitudinario, che segue certi schemi predefiniti, e ripete continuamente quegli schemi in diversi campi, ma si tratta sempre di schemi, e di routine della vita di tutti i giorni. Se osservate, il cervello è diventato meccanico - la sua ripetizione, il piacere, il peso della paura e di non essere in grado di risolverla. Così, gradualmente, il cervello, o una sua parte, è diventato meccanico, Meccanico, per come usiamo questa parola, nel senso di ripetitivo, sia fisicamente sia psicologicamente, ripetitivo, legato a certi modelli di credo, di dogma, di ideologie - l'ideologia americana, quella russa, l'ideologia indiana, e così via. Quando c'è un ricercare e una direzione, che diventano meccanici, la mente e il cervello si deteriorano. Vi prego di seguire, se volete, per cortesia.
10:59 Quando viviamo una vita ripetitiva, per quanto piacevole, per quanto desiderabile, complessa, e ripetitiva, con lo stesso credo dall'infanzia fino alla morte, con gli stessi rituali, in chiesa in un tempio o dovunque sia, i riti, la loro ripetizione continua. La ripetizione del piacere, sessuale o il piacere del successo, il piacere del possesso, il piacere dell'attaccamento tutto questo causa il deterioramento del cervello, perché è ripetitivo. Spero ci stiamo seguendo, su questa questione.
12:00 Quindi, finché c'è la ricerca del piacere, come processo ripetitivo, e il peso della paura, che l'uomo non ha risolto ma ha cercato di allontanare, di sfuggirla, di razionalizzarla, ma la paura permane, stiamo dicendo che il cervello o parte di esso, si deteriora. E mi sembra che questa sia una cosa molto importante da capire. Perché questo è un paese molto giovane, storicamente parlando. E si sta già deteriorando? Oppure sta nascendo una nuova vita, rigenerata, creativa - non in senso tecnologico o dell'inventiva, non perché si scrivono nuovi libri e nuove idee, ma una mente che non sia ... un cervello che sia incapace di un modo ripetitivo di vivere. Questa ricerca del piacere ripetitiva e continua causa il deterioramento del cervello. Se lo avete osservato, e spero che, parlandone insieme, stiate osservando la vostra mente.
13:55 Le parole usate da chi vi parla, ed egli stesso, vi prego, usate le parole e chi le dice come uno specchio in cui vedervi, davvero, effettivamente, non in teoria, non come un'idea, ma usatelo veramente come uno specchio in cui vedervi senza distorsione, e quando vedete senza distorsione, potete distruggere lo specchio. Seguite? Così lo specchio non diventa un'autorità. State seguendo? Quindi non stiamo esercitando alcuna autorità, perché nelle materie spirituali, nelle materie che andremo a trattare, qualsiasi tipo di autorità, qualsiasi tendenza a seguire, qualsiasi accettazione di una guida, distrugge la completa percezione, e, di conseguenza, la percezione di ciò che è vero. Quindi, deve essere ben chiaro che chi vi parla non è il vostro guru, in nessuna circostanza, I guru in questo paese stanno diventando una moda, per dirla in maniera gentile. In India ci sono migliaia di guru e stanno distruggendo quel paese, perché essi accettano i seguaci, assumono l'autorità come se sapessero tutto, ma sono soltanto tradizionali, seguono un certo schema, dei riti e tutto il resto. Quello che stiamo dicendo, è qualcosa di completamente diverso. Perciò, insieme, noi mettiamo in dubbio, esploriamo, investighiamo per scoprire da voi, non attraverso chi vi parla, per scoprire da voi, in modo che siate degli esseri umani liberi.
16:46 Quindi, ci stiamo chiedendo, cos'è l'amore? E' piacere? Piacere, nel senso di sessuale, della ripetizione dell'atto sessuale, che viene generalmente chiamato amore, L'amore per il vostro vicino, per la moglie o per il ragazzo, in cui c'è una grande dose di piacere, di senso di possesso, di conforto, tutto basato sul desiderio - ma e amore questo? Dove c'è attaccamento possessivo a qualcuno, ci deve essere gelosia, ci deve essere paura e antagonismo. Vero? E' un fatto ovvio. non stiamo dicendo nulla di straordinario o ideologico ma stiamo procedendo insieme di fatto in fatto, di realtà in realtà, di 'ciò che è' in 'ciò che è'.
18:16 E allora ci chiediamo: cos'è l'amore? Amate vostra moglie, la vostra ragazza o il vostro ragazzo - quando dico marito o moglie, vale per entrambi, quindi non ripeterò continuamente uomo e donna. E' amore quello? Effettivamente, non in teoria. In quell'amore c'è attaccamento? E l'attaccamento è amore? Qual è la base dell'attaccamento? Perché si è attaccati a qualcosa - a una proprietà, a un'idea, a un'ideologia, a una persona, a un simbolo, a un concetto che chiamate dio? Perché c'è attaccamento? Perché se non comprendiamo completamente il significato dell'attaccamento, non saremo mai capaci di scoprire la verità dell'amore. La base dell'attaccamento non è forse la paura di essere soli, la paura di essere isolati, la paura della solitudine, il vuoto, il senso di insufficienza in se stessi? Per favore, esaminate tutto quello che stiamo dicendo. Non accettate nulla di ciò che dice chi parla, ma osservatelo. Ma per vederlo, per osservarlo, dovete abbandonare i vostri pregiudizi personali, ciò in cui credete, le esperienze, quello che ne pensate, perché siete tutti qui, dopo tutto, vi siete presi la briga di venire qui, da dovunque veniate, per comprendere quello che dice chi vi parla. Ma se siete pieni di idee e conclusioni su quello che pensate sia l'amore, o cosa non sia, allora non c'è possibilità di comunicare fra di noi.
21:27 Quindi, siamo attaccati a persone o idee, a simboli o a concetti, perché pensiamo che in ciò vi sia sicurezza. C'è forse sicurezza in qualsiasi relazione? Capite la mia domanda? C'è sicurezza, che è effettivamente l'essenza dell'attaccamento, in vostra moglie o vostro marito? Se volete la sicurezza nella moglie o nel marito o nella ragazza, ecc. allora che cosa accade? Bisogna che vi appartenga, legalmente o non legalmente. E dove c'è possesso ci deve essere la paura di perdere, e quindi gelosia, odio, divorzio, e tutto il resto. Allora ci chiediamo: l'attaccamento è amore? Ci può essere amore quando c'è attaccamento? Con tutte le implicazioni della parola, in cui c'è paura, gelosia, colpa, irritazione, che porta odio, e così via. Quando usiamo la parola 'attaccamento' è implicito. Quindi, quando c'è attaccamento, ci può essere amore? Stiamo ponendo domande reali, non teoriche. Stiamo trattando la vita quotidiana, non una vita straordinaria, perché è possibile andare molto a fondo e molto lontano soltanto se cominciate da molto vicino, cioè da voi. Se non comprendete voi stessi, non potete andare molto lontano. E noi stiamo scavando in problemi che sono molto importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Perciò bisogna rifletterci in modo logico, razionale, sano e poi andare oltre, perché la logica non è amore, la ragione non è amore, e il desiderio di essere amati e di amare, non è amore.
24:54 Perciò, ci chiediamo: che cos'è l'amore? Stiamo dicendo che la negazione di ciò che non è amore, nella vita quotidiana, in ogni momento della vita, la negazione, scartare ciò che non è amore, poi, dalla negazione, deriva quella cosa positiva chiamata amore. Capite? Ci stiamo capendo? Non in teoria, non una comprensione verbale, ma davvero nella vita quotidiana. Altrimenti, se non sapete come amare, se non c'è amore, allora la nostra società, la sua struttura diventa immorale, come di fatto è, e se voi amate, i vostri figli saranno completamente diversi. Quindi, ci chiediamo, se siete genitori, voi amate i vostri figli, se ne avete? O siete soltanto attaccati a loro quando sono piccoli e poi li allontanate, lasciandoli alla loro vita, senza che abbiano contatto con voi come genitori? E dove non c'è amore, ci saranno guerre, i vostri figli verranno uccisi e mutilati, e anche i figli degli altri saranno uccisi e mutilati. Questo è ciò che avviene effettivamente nel mondo.
27:09 Allora, qual è la relazione dell'amore con la sofferenza? Capite la mia domanda? Perché parleremo della questione della sofferenza, che l'umanità, per secoli, si porta appresso come un'ombra. Non stiamo filosofeggiando. Filosofia significa amore per la verità, amore per la saggezza. Non quello che è diventato nel mondo moderno, un mucchio di teorie messe assieme, da scaltri filosofi che usano il cervello e il pensiero, pensando continuamente. Il pensiero è diventato importantissimo. E, come dicevamo l'altro giorno, il pensiero è un frammento, è molto limitato, e non può risolvere questo problema di cosa sia l'amore. Il pensiero non può creare, coltivare l'amore, perché è un frammento. Il pensiero è un movimento del tempo, da qui a là, sia fisicamente sia psicologicamente. La persona che dice: 'Io sono questo e devo diventare quello, psicologicamente', il pensiero ha creato lo spazio chiamato tempo, e la misura. Quindi, noi non stiamo facendo filosofia, nel senso moderno. Stiamo dicendo che abbiamo a che fare con fatti reali di vita quotidiana e se non possiamo comprenderli o cerchiamo di sfuggirli, questo porterà a una vita infelice, piena di conflitti.
29:56 Quindi ci chiediamo, qual è il rapporto dell'amore con la sofferenza? Che cos'è la sofferenza? Perché l'umanità per secoli ha sofferto? C'è sofferenza quando gli animali ... e la terra vengono distrutti. Quando la terra viene maltrattata c'è sofferenza. Quando uccidete gli animali guardandoli soffrire, c'è quel tipo di sofferenza. C'è sofferenza - se mai vi siete osservati - c'è sofferenza quando vedete qualcuno disonesto, qualcuno corrotto, che dice una cosa e ne fa un'altra quello è un altro tipo di sofferenza. C'è sofferenza quando muore qualcuno su cui contavate, qualcuno che pensavate di amare, e così via - c'è quel genere di sofferenza. Poi c'è la sofferenza del dolore fisico. C'è la sofferenza di non riuscire a diventare qualcosa, di non realizzarsi, come dite voi. E poi c'è la sofferenza dell'essere umano, quando dice: "Voglio arrivare al massimo della ricchezza, del potere, del denaro", e c'è quel tipo di sofferenza. E poi c'è anche una sofferenza, che non è autocommiserazione, una sofferenza dovuta alla percezione di come gli esseri umani potrebbero essere e non sono. State seguendo?
32:44 Quindi, c'è una grande sofferenza umana. Le guerre hanno causato sofferenze enormi all'umanità. Non so se abbiate visto in TV qualche tempo fa quei soldati tornare a casa mutilati. Una volta sono stato in un ospedale in cui c'erano persone ferite in guerra, in uno stato di spaventosa sofferenza. Questa è la nostra crudeltà verso l'uomo. Esiste questa grande sofferenza. Quando pensate di amare vostra moglie o vostro marito e lei o lui se ne va via da voi, c'è sofferenza. Quindi ... voi, come esseri umani, soffrite, e l'umanità soffre. Capite? E le madri, le sorelle, le moglie e tutti tutto quello che l'uomo ha fatto causa sofferenza. I progressi tecnologici hanno prodotto grandi benefici all'umanità ma anche grandi sofferenze. Lo avete notato? Quindi, che cos'è la sofferenza, perché l'uomo la sopporta, perché la tollerate? Capite la mia domanda? Perché permettete che accadano queste cose? Ossia, perché vivete in questo modo? Capite, signori?
35:27 Non bisogna diventare sentimentali, bisogna osservare queste cose, realmente, senza scappare, e soltanto allora saremo in grado di fare qualcosa al riguardo. Quando ne fate un'astrazione, cioè vi allontanate da 'ciò che è', che è un'astrazione - capite? Allontanarsi, fuggire, scappare da 'ciò che è', che è un movimento di astrazione. Allora l'astrazione diventa un'idea e voi vivete secondo quell'idea, ma non secondo i fatti. Vedete la differenza? E' questo che abbiamo fatto per tutta la vita, e ora stiamo dicendo di ascoltare senza fare astrazioni. Cioè, l'uomo soffre, non conosce l'enorme bellezza, la profondità e il significato dell'amore. E, se ne fate un'astrazione, cioè ne fate un'idea, una conclusione, allora non state affrontando i fatti. Perciò, insieme, stiamo esaminando senza costruire concetti, cosa molto facile perché pensiamo che un concetto, una conclusione, ci renda più capaci di affrontare 'ciò che è'. Mentre, se osservate 'ciò che è' senza l'idea, allora potete affrontarlo con tutta l'energia. State seguendo?
37:42 Allora, perché l'uomo, la donna - perfino le donne 'libere' - perché sopportano questa sofferenza? Perché venerare la sofferenza, come sembra facciano i cristiani? Perché l'uomo, voi... Comprendete il significato della sofferenza. Capite? Cos'è che soffre? Quando dite 'Io soffro. Soffro perché vedo maltrattare gli animali. Soffro perché il figlio del mio vicino è stato ucciso.' Seguite? Chi è - vi prego ascoltate, prestate un po' di attenzione a ciò che viene detto, perché nessuno vi dirà queste cose - quando dite 'Io soffro', chi è che soffre? Qual è il centro che dice 'Io soffro, di gelosia, di paura, di perdere'? Ora, cos'è quel centro - seguite? - userò la parola 'l'essenza' dell'uomo, voi, come essere umano che dice 'Io soffro e piango'? E' che - vi prego riflettete con me, benché io lo abbia scoperto, ma ora ci riflettiamo insieme - è che tutto il movimento del tempo - il tempo come passato, presente e futuro, sia in senso psicologico sia in senso cronologico - è il movimento del tempo? E' il movimento del pensiero come tempo che crea il centro? State seguendo? No, vi prego... Ci stiamo incontrando, o sta diventando troppo difficile?
41:09 Signori, quando dite 'Io soffro', cos'è questo 'Io'? Come è nato questo 'Io'? Essendo apparso, poi si dice 'Io soffro, sono in ansia, ho paura, sono geloso, sono solo'. 'Devo essere questo'. Questo 'Io' che non è mai statico, sempre in movimento - desidera questo e quello, e quindi io desidero - è un movimento costante. Questo movimento è tempo, no? Questo movimento è pensiero, no? Quindi signori, quando dite 'Io' c'è tutta una filosofia, un concetto nel mondo asiatico, che l' 'Io' sia qualcosa oltre il tempo. E c'è il concetto che vi sia un 'Io' superiore, sempre nel mondo asiatico. Nel mondo occidentale l' 'Io' non è mai stato esaminato a fondo. Voi gli avete attribuito delle qualità. Gli psicologi di Freud e di Jung e gli altri, ne hanno dato una descrizione, degli attributi - seguite? - ma non sono mai entrati nella questione di quale sia la natura e la struttura dell''Io' che dice 'Io soffro'. Capite il mio punto...? State seguendo? Alcuni di voi almeno?
43:42 Stiamo dicendo, è forse... questo 'Io', come potete osservare, un giorno vuole una cosa e qualche giorno dopo volete qualcos'altro. C'è sempre un costante movimento di desiderio. Vero? State seguendo? Un costante movimento di piacere, di quello che dovete essere, di quello che volete essere, ecc. ecc. Stiamo dicendo che questo movimento è tempo. Giusto? Questo movimento è la struttura e la natura del pensiero. Quel povero bambino sta piangendo. Quindi, quell'Io che dice di soffrire è costruito dal pensiero. E' ovvio. Il pensiero dice. 'Io sono K, sono John, sono questo, sono quello', e il pensiero si identifica con la struttura, con il nome e con la forma, che è l'Io, con tutto il contenuto della coscienza, che è l''Io' - paura, offese, solitudine, disperazione, ansia, senso di colpa, la ricerca del piacere, il senso di solitudine - tutto questo, che è il contenuto della vostra coscienza, che è l'essenza dell''Io'. Non è vero? State seguendo?
45:56 Perciò, quando dite 'Io soffro', che cos'è? E' l'immagine che il pensiero ha costruito di se stesso, cioè la forma, il nome ecc. è quello che soffre? State seguendo? Perché, vi prego, se così non fosse, lo approfondirò in decine di modi diversi,. Perché si può essere completamente liberi dal dolore, e quando il dolore finisce, non c'è soltanto saggezza, ma anche una enorme passione - non lussuria, passione che non ha nulla a che fare con il desiderio, con l'entusiasmo. Quindi, senza fuggire, quando dite 'Io soffro', quando piangete, quando perdete qualcuno che amate, che se n'è andato, senza fuggire, senza scappare via da questo senso di ansia, di solitudine, di disperazione, non fuggire, ma rimanendo lì, completamente. Capite? Perché il dolore è una sommatoria di energia. Seguite? No, per favore, non assentite - voi non ...
48:10 Sapete, qualsiasi sfida - qualsiasi sfida - più profonda e più grande è la sfida, più intensa è questa sfida, maggiore energia ci vuole per affrontarla. Il dolore è questa sfida. E' l'essenza di quella sfida alla quale dovete rispondere. Ma se voi rispondete fuggendo, cercando conforto, allora dissipate l'energia che vi serve per affrontare questa cosa. Capite? Perciò, quando non c'è via di scampo - e non c'è scampo, perché se fuggite, il dolore è sempre lì, come la vostra ombra, il vostro viso, è sempre con voi - e senza fuggire, rimanere con quello senza alcun movimento di pensiero. Capite? Lo state facendo? Stiamo parlandone insieme, stiamo guardandolo insieme. Quindi, fatelo ora, non domani. Fatelo ora, mentre ne stiamo parlando. Stiamo dicendo di non fuggire dalla sofferenza, qualunque essa sia. Naturalmente la sofferenza fisica va alleviata, avete bisogno di calmarla, ma noi stiamo parlando della sofferenza psicologica, del profondo dolore interiore dell'uomo. Se vi allontanate da quello, non lo risolvete, ma se rimanete lì, senza identificarvi con esso, perché voi siete quella sofferenza. Ma se dite, 'Devo identificarmi con questo, devo accettarlo, devo razionalizzarlo', vi allontanate dalla realtà della sofferenza. State seguendo? Per favore, signore, la prego. Quindi, senza fuggire, rimanete con quella sofferenza. Il che significa che tutta l'energia, tutta la vostra energia è presente per incontrare questa cosa straordinaria che sta succedendo, e da quello scaturisce la passione. La parole 'sofferenza' ha la sua radice in passione, secondo il dizionario, se volete vedere - non voglio parlarne ora.
51:38 Quindi, c'è una soluzione, c'è una fine del dolore, come c'è la fine della paura, completamente. Solo allora c'è una possibilità di amare, perché una persona che soffre non sa cosa sia l'amore. Ma noi pensiamo che potremo imparare qualcosa dalla sofferenza, che la sofferenza sia una lezione da imparare. Ma quando osservate la sofferenza in voi e non la sfuggite, rimanete con essa completamente, senza alcun movimento di pensiero, di sollievo, di conforto, ma semplicemente la reggete, allora vedrete che avviene una strana, trasformazione psicologica.
53:07 Quindi, l'amore è passione, che è compassione. E la compassione ha la propria intelligenza,. Mi chiedo quanto riusciate a capire tutto questo, Perché senza quella passione e compassione, con la sua intelligenza, agiamo in senso molto limitato. Tutto il nostro agire è limitato. Dove c'è compassione, l'azione è totale, completa, irrevocabile.
54:00 Che ora è? Le dodici? Sì, le dodici. In relazione a questo, volevo parlare anche della questione della morte. Abbiamo tempo? Pubblico: Sì.
54:28 K: No, signore, è un problema enorme, non ... Non sono sicuro che lo comprenderete. Non intendo una comprensione verbale - chiunque può comprendere verbalmente qualcosa - ma noi stiamo andando oltre usando le parole, scavando attraverso le parole nella profondità di qualcosa di veramente straordinario. Per questo mi chiedo se sarete capaci, se sarete in grado di mantenere - capite? - di mantenere questa energia per indagare questa enorme questione di cos'è la morte. Posso continuare?

P: Sì.
55:42 K: Va bene. Io sto lavorando ma voi no. Voi state ascoltando chi vi parla ma non state lavorando con lui. Se lo faceste, il vostro cervello sarebbe esausto. Ma chi vi parla non è esausto, può continuare, ma voi lo siete. Ne parlerò brevemente, e forse domani lo riprenderemo, e parleremo anche della questione di cos'è la meditazione. Perché tutte queste cose, come il potere, l'esigenza di potere, le ferite, la paura, il piacere, gli attaccamenti, l'amore, ecc. la morte e il dolore, fanno parte di tutto il processo della meditazione. Non potete assolutamente meditare se non avete gettato le fondamenta. Capite? Noi pensiamo che la meditazione sia una cosa diversa da questa orribile vita.
57:27 Sapete, la morte è qualcosa, non soltanto di misterioso, ma è anche un grande atto di purificazione. Capite? Capite la parole: ripulire. Uso la parola - mi spiace che voi non comprendiate le parole che uso. Spiegherò ogni parola man mano. Sapete, tutto quello che ha continuità si degenera. Mi chiedo se lo capite. Ciò che continua, che è ripetitivo, che rimane nello stesso movimento nello stesso schema. Lo schema può variare secondo i paesi, in relazione al clima, alle circostanze, ma è sempre lo stesso schema. Il movimento in qualsiasi schema comporta continuità. Giusto? Lo vedete? E la continuità fa parte del processo degenerativo dell'uomo. Mentre, quando c'è la fine della continuità, accade qualcosa di nuovo. Capite? E' semplice. Ne parleremo... C'è bisogno di parecchio tempo per approfondire la questione di cos'è la morte. O lo comprendete immediatamente, perché avete capito, avete vissuto e compreso l'intero movimento del pensiero, in quanto paura, odio, amore, seguite? - e potete quindi afferrare il significato, immediatamente, di cos'è la morte. Ma, dato che molti non fanno questo tipo di lavoro, bisogna che lavoriamo insieme per approfondire la questione. Tuttavia, io non sono il vostro guru, non siate dei seguaci, di nessuno!
1:00:43 Che cos'è la morte? Quando si pone questa domanda, il pensiero ha molte risposte. Non è vero? Il pensiero dice - non so se volete parlare delle povere spiegazioni del pensiero. Non avete notato, che quando si pone questa domanda, tutti hanno pronta una risposta, secondo il loro condizionamento, secondo il loro desiderio, in base alle loro speranze, bisogni o comodità - seguite? Si ha sempre una risposta. Quindi, senza avere una risposta, se potete, osservate... cerchiamo di scoprirlo, senza rispondere. Capite? La risposta sarà inevitabilmente intellettuale, verbale, costruita dal pensiero. Ma noi stiamo esaminando qualcosa di completamente ignoto, misterioso, la morte è una cosa straordinaria. Spero possiate farlo.
1:02:40 Stiamo chiedendoci che cos'è la morte. Ovviamente l'organismo muore - l'organismo. Vi prego di ascoltare con attenzione se volete approfondire veramente. Per favore, state attenti, anche se siete un po' stanchi dopo un'ora e cinque minuti, o dieci. Quando poniamo questa domanda, che cos'è la morte, ci rendiamo conto che l'organismo, il corpo, con il suo cervello, essendo stato maltrattato con varie forme di autogratificazioni, contraddizioni, sforzi, di continue lotte, si è logorato meccanicamente, è un meccanismo. E così il cervello muore. Il cervello è il residuo, il contenitore della memoria. Giusto? Memoria come esperienza, come conoscenza, da quella conoscenza ed esperienza contenute nelle cellule del cervello, come memoria, nasce il pensiero, e quando l'organismo arriva alla fine, anche il cervello finisce. Vero? State seguendo? Va bene? Così, il pensiero finisce, perché abbiamo detto che il pensiero è un processo materiale. Il pensiero non è nulla di eterico o spirituale, è un processo materiale basato sulla memoria. La memoria è contenuta nelle cellule del cervello, e la sua risposta è il pensiero. E quando l'organismo muore, il pensiero muore. Capite? Il pensiero ha creato tutta la struttura dell''io'. No? Mi chiedo se riuscite a capire tutto questo. L'io che vuole questo, che non vuole quello, l'io che ha paura, che è ansioso, infelice, desideroso, solo, timoroso, seguite? L'io. Quel movimento è creato dal pensiero, che è pure un movimento. Quel 'me', costruito dal pensiero, quando l'organismo muore, il pensiero, che è un processo materiale, finisce anch'esso. Aspettate. Approfonditelo lentamente.
1:06:29 E voi dite: 'E' tutto qui?' Capite? Seguite? Si è vissuto, lottato, acquisito conoscenza, sofferto, ecc. ecc. e voi dite: 'Va bene, ma finisce così? Che senso ha?' Seguite? Mi chiedo se... Qual è il valore di un essere umano che vive, lotta, sperimenta - valore nel senso di significato. Soltanto acquisire, vivere una orribile, stupida, miserevole vita, e poi finire? Capite? Così il pensiero dice: 'No, non è la fine.' 'Ci deve essere un altro mondo'. Ma quell'altro mondo è ancora il movimento del pensiero. State seguendo? Così, il pensiero inventa l'altro mondo. Un mondo in cui sarete felici, il mondo in cui tutti i vostri desideri saranno appagati, dove sarete stupendamente ricompensati, seduti vicino a Dio. Ma anche tutto questo è un movimento del pensiero. State seguendo? Vedete che cosa fa il pensiero. Vedete il pericolo del pensiero nel posto sbagliato. Il pensiero ha il suo giusto posto, che è di funzionare dove è assolutamente necessario: nella tecnologia, nel linguaggio - seguite? Eccetera. Ma quando il pensiero inventa dicendo 'che c'è', è sempre un movimento del pensiero.
1:08:59 Quindi ci chiediamo, quando il cervello arriva alla fine - il cervello finisce per malattia, per l'età, per un incidente, per un cattivo uso, il cattivo uso di vivere in un'illusione, in una fede - tutti i credo sono illusori, tutti gli ideali non sono basati su fatti. C'è soltanto il fatto, non gli ideali. Quindi, il cervello finisce insieme all'organismo, e quindi il pensiero finisce. Il pensiero si rende ben conto di questo, perché è piuttosto astuto. Perciò il pensiero dice: 'Non è la fine, deve esserci... devo continuare'. Così continua in un'idea, in un'illusione, in un paradiso. Oppure all'inferno, soffrendo in eterno, perché non avete obbedito alle leggi di qualche prete. Quindi ... Per favore, seguite.
1:10:25 Stiamo dicendo, è tutto qui il senso di vivere? Capite? Capite la mia domanda? Allevare dei figli, affrontare dolori, sacrifici, attraversare stati di infelicità, guerre, odiandosi l'un l'altro, o amandosi, e presto tutto finisce. E allora ci si chiede, qual è il senso della vita? Seguite? Ci si chiede continuamente - ripeto, per favore ascoltate - ci si chiede continuamente: che cosa accade dopo la morte? Ci stiamo ponendo una domanda diversa: che cosa c'è prima della morte? Non cosa c'è dopo la morte. Capite quello che sto dicendo? Cosa c'è prima della morte, cos'è la vostra vita? Giusto? Che cos'è la vostra vita? Andare a scuola, al liceo, all'università, trovare un impiego, vivere, uomo e donna vivono insieme, sesso, lui va in ufficio, e lei lavora per guadagnare più soldi, allevare figli, dolori, ansie, tutti che lottano. Seguite? Andare in ufficio per cinquant'anni che razza di vita vivete! Questa è la vostra vita, prima della morte. E voi volete sapere, pur vivendo una vita così triste, volete sapere cosa c'è dopo la morte. Guardate che cosa state facendo, signori. Mi viene da piangere per voi, ma non sta bene piangere per voi.
1:12:59 Allora, è tutto qui? Questo è un fatto evidente, no? Vero? State seguendo? Senza inventare un altro mondo, senza dire che c'è un'altra vita dopo la morte... - seguite? Il pensiero ha prodotto queste cose e sono stati scritti interi volumi in proposito, tutti basati sul pensiero. Giusto? Tutti a dire 'Io credo'. Quindi, se lasciate da parte tutto questo, letteralmente, se lo fate davvero, lasciare tutto, tutto quanto via, allora che cosa avete di fronte? Il fatto reale, Il fatto che voi, che siete formati dal pensiero, arrivate alla fine. Potete sopportarlo? Seguite cosa vi sto dicendo? Potete vedere questo fatto? Tutte le vostre ansie, le vostre brame, - quando morite il cervello, che contiene il pensiero, finisce. Ora, dato che è così, possiamo passare a qualcosa di completamente diverso.
1:15:11 Quindi ci chiediamo, quando tutto questo finisce, che cosa c'è? Capite? Capite la mia domanda? Me lo domando. Signori, in effetti, quando vivete come vivete ora, con vigore, con energia, con tutti i problemi della vita, come ora, potete vivere ora, incontrando la morte, ora? Capite la mia domanda? Capite la mia domanda? Vi prego, capite la mia domanda? Cioè: io vivo, vivo con il mio vigore, l'energia, le capacità, e c'è anche il dolore, e tutto il resto - vivo, e la morte significa la fine di questo vivere. Giusto? Ora, posso portare la fine nel mio vivere? Avete capito di cosa sto parlando? Cioè, vivere con la morte continuamente. Capite di cosa sto parlando? Cioè: io sono attaccato a te, finire quell'attaccamento. Che è la morte, no? Mi domando se lo capite. Sono avido, e quando muori, non puoi portarti quell'avidità con te. Quindi, metti fine all'avidità. Non fra una settimana o dieci giorni - finiscila, ora. Quindi, stai vivendo una vita piena di vigore, energia, capacità, osservazione, vedi la bellezza del mondo, la bellezza della terra, e anche la fine di tutto questo, all'istante, che è morire.
1:17:41 Quindi, vivere prima è vivere con la morte. Capite qualcosa? Avete afferrato qualcosa? Il che significa che vivete in un mondo senza tempo. Capite? Vivete una vita di costante... - tutto quello che avete acquisito, lo finite, così c'è sempre un enorme movimento, non un posto in cui stare fissi. Mi chiedo se lo capite. Potete farlo? Lo farete, o vi limiterete ad ascoltare dicendo che è un'altra idea, un altro concetto? Questo non è un concetto. Quando invitate la morte, che significa la fine di tutto quello che avete, morire a tutto questo, ogni giorno, ogni minuto, e allora troverete - non 'voi' - c'è non c'è alcun 'voi' che lo scopre, perché voi non ci siete. Poi c'è quello stato di una dimensione senza tempo in cui il movimento che conosciamo come tempo, non c'è. Mi chiedo se capite tutto questo.
1:19:54 Ora devo smettere. Che ora è? Dodici e trenta. Continueremo domani, perché questa è la profondità della meditazione. Capite? Questo significa lo svuotamento del contenuto della vostra coscienza, così non c'è nessun tempo. Il tempo finisce, che è la morte. Capite? Non fra dieci anni, o cinquanta, ma ora. Va bene.