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OJ84Q1 - Primo incontro domande e risposte
Ojai, California, USA
22 maggio 1984



0:50 Sono arrivate un mucchio di domande. E ne abbiamo scelte alcune. Esamineremo le domande, non le risposte. E' un dialogo... voi fate una domanda... e chi vi parla risponde. Poi voi reagite alla domanda. Voi fate una domanda, chi vi parla risponde alla domanda... e poi voi reagite alla risposta di chi vi parla... e andiamo avanti così... finché rimane solo la domanda e non le persone. Avete capito? Probabilmente non avete mai approfondito la questione del dialogo. Penso che sia importante capirlo... perché siamo insieme... nell'indagare queste domande. Nel processo di indagine... voi fate una domanda... chi vi parla risponde a quella domanda... e voi reagite alla risposta... e io replico... e continuiamo così - finché rimane solo la domanda. Capite? Così facendo la domanda ha una tremenda vitalità... non è sfumata da nessun pregiudizio personale. Avete capito? E' questo che faremo, lo vedremo da noi.
3:15 Mi domando perché facciamo domande... e da chi ci aspettiamo una risposta. E' buona cosa porsi domande... più se ne fanno, più si indaga, meglio è. Ma poi ci aspettiamo che qualcuno risponda. La domanda è un vero problema. Un problema, il significato della parola... è qualcosa che ci viene lanciato contro. Il significato etimologico della parola "problema" è... qualcosa che vi viene scagliato contro, è una sfida. E noi ci aspettiamo che altri risolvano i nostri problemi... religiosi, economici, sociali... tutti i tipi di problemi che hanno gli esseri umani. E perciò diventa una cosa unilaterale. Voi fate la domanda e chi vi parla risponde, se è così stupido. Ma se insieme indaghiamo la domanda... il significato della domanda... e non ci spostiamo dal significato della domanda... allora la risposta si trova nella domanda. Giusto? Lo capite?
5:04 Molti di noi fanno delle domande... e poi aspettano che qualcuno risponda. Perciò siamo interessati alla risposta... e non alla domanda in sè. Mentre la cosa importante è nella domanda, non nella risposta. Lo scoprirete tra poco. C'è una domanda posta a chi vi parla... poi egli risponde alla domanda... poi voi raccogliete quella risposta... e rispondete alla risposta, e continuiamo così... fino a che rimane solo la domanda... e nient'altro. E quando la domanda diventa straordinariamente importante... ha una sua vitalità, e la sua propria risposta. Lo vedremo fra un minuto.
6:14 1 DOMANDA: Posso capire che tutti abbiamo una coscienza simile... ma mi sembra un bel salto dire... che tutti condividono la stessa coscienza. Potremmo camminare insieme lentamente fra questi due punti?
6:35 Questa è una delle domande. Qual è il significato di questa domanda? La domanda dice: capisco che tutti... abbiamo una coscienza simile. Che cosa intendiamo per "capire"? Non sto facendo lo spiritoso, o il pedante... ma vorrei sapere che cosa intendete per "capire". Capisco che la bomba nucleare può uccidere... dieci milioni di persone in un colpo. Lo capisco. Ho visto l'esperimento, non i 10 milioni di morti... ma ho visto la nube a forma di fungo e tutto il resto. La comprensione è puramente intellettuale, verbale... oppure ha un tremendo significato, una profondità... e non è una comprensione puramente verbale. Giusto? Io ho posto questa domanda. E voi rispondete: "No... quando uso la parola "capire"... non intendo con la logica... o solo verbalmente, ma capisco, il significato... che cosa significa che le persone hanno una coscienza simile. Giusto?
8:27 "Ma mi pare che sia un bel salto dire... che tutte le persone condividono la stessa coscienza. Potremmo camminare insieme lentamente fra questi due punti? Che cosa intendiamo per coscienza? E voi mi rispondete... ma c'è troppa gente qui, perciò risponderò io per voi. Per coscienza intendiamo essere coscienti delle cose... consci degli alberi intorno, delle persone... nei loro diversi abiti, capigliature, ecc. Ne sono consapevole. E' tutto a posto, sta bene, è tranquilla. Starà tranquilla? Che cosa intendiamo per essere consci? Essere consapevoli. Nella consapevolezza vediamo quello che accade intorno... vedendo semplicemente le cose per come sono... e in quella consapevolezza... c'è una certa scelta... mi piace, non mi piace. Mi piacciono le querce, non mi piacciono le palme... o vorrei qualcosa di diverso. Perciò, in questa consapevolezza c'è un senso di scelta. Ora, c'è una consapevolezza... che fa parte della coscienza... in cui non ci sia affatto scelta? Chi vi parla pone la domanda... e rappresentando voi... risponde alla domanda, cioè... nella nostra consapevolezza c'è sempre scelta: mi piace, non mi piace, vorrei che fosse diverso, ecc. Così, dove c'è scelta... c'è conflitto. Giusto? Lo vediamo? Dove c'è una scelta fra questo e quello... questa divisione genera conflitto. Ora, c'è una consapevolezza senza scelta? Capite la mia domanda? E dato che voi non potete rispondere, faccio io la vostra parte... sembra molto difficile essere consapevoli senza scelta. E la replica è: perchè? Perché è così difficile? E' la parola "difficile" a impedirlo, ponendo una barriera? La parola "difficile". Capite? Quando uso la parola "impossibile"... "difficile", "sono un fallimento"... queste parole agiscono da barriera. Quindi, se usate la parola "difficile" state già rendendolo difficile.
12:52 Allora, è possibile essere consapevoli, consci... senza alcuna scelta, semplicemente osservare? Giusto? La risposta è: "Ci proverò". E chi vi parla replica: "Non si tratta di provare". Quando ci provate state facendo uno sforzo. E quando fate uno sforzo non comprendete niente. Mentre, se non fate sforzi... ma vedete semplicemente, percepite la realtà Va bene? E voi potreste rispondere: scusi, non capisco. E io: approfondiamolo meglio.
13:51 Mi sto divertendo! Non avevo ancora letto queste domande. Mi piace leggerle mentre ne parliamo.
14:09 "Ma è un bel salto dire... che tutti condividono la stessa coscienza". E' così, o no? Che tutti al mondo... condividono la stessa coscienza, è così? E voi dite, no, non è la stessa... ciascuno di noi è diverso... ciascuno di noi ha le proprie peculiarità... le proprie idiosincrasie... il proprio ambiente particolare... è stato allevato nella religione... o senza religione... è stato educato in modi diversi... perciò non si può dire che abbiamo la stessa coscienza. E chi vi parla risponde: non è così... guardiamo meglio, non facciamo affermazioni. Capite? Non prendiamo posizioni, altrimenti diventa una lotta. Ma se siete flessibili, disposti a muovervi, a indagare... allora siamo insieme.
15:44 E così io dico: esaminiamo la cosa... molto da vicino, senza pregiudizi... senza prendere posizioni, senza credi... perché altrimenti non si può discutere, esplorare. Perciò esaminiano la cosa. E voi dite; che cosa vuol dire esaminare, esplorare? Chi esplora? La vostra stessa attenzione, non uso la parola "interesse". E ora dobbiamo vedere la questione dell'interesse e dell'attenzione. Spero che ci siate anche voi in questo gioco.
16:41 Molti educatori si preoccupano dell'interesse... di risvegliare l'interesse del bambino, dello studente... per la matematica... oppure per la storia. L'insegnante si preoccupa... di risvegliare l'interesse nello studente. Giusto? Non è forse un fatto? Io voglio suonare il violino. "Non suonare il violino, non ne vale la pena... perché non ci puoi guadagnare da vivere... scegli qualcos'altro". E così via. Ora, dove c'è l'interesse c'è sempre... un processo contraddittorio dentro di noi. Chiaro? Oh, no. Va bene, lo spiego ancora.
17:39 A me interessa scalare le montagne. E il mio insegnante mi dice che dovrei interessarmi... a qualcosa di molto più serio. C'è immediatamente una contraddizione. A me interessa scalare le montagne... e l'insegnante mi dice che dovrei essere... interessato a quello che dice lui. Perciò in me avviene già una contraddizione... volendo fare una certa cosa... vengo forzato a fare qualcos'altro. Giusto? Perciò non usate affatto la parola "interesse". Che parola dovremmo usare? - mi chiedete. Scoprite qual è la natura dell'attenzione - dico io. Giusto? Siete tutti un po' perplessi? Qual è la natura dell'attenzione? Allo studente interessa molto guardare qualcosa da vicino. E io voglio che si interessi della storia, ma lui guarda... la rana, la lucertola o l'uccello là fuori dalla finestra. Lui sta molto più attento a quelli... che alle mie domande di storia. E io dovrei incoraggiarlo, aiutarlo a guardare ancora più attentamente. Capite? Molto più attentamente... così che metta tutta la sua attenzione in quel guardare. E quando lo fa, posso fare in modo e insistere... che presti attenzione a tutto quanto, con calma. Impara a prestare attenzione, non l'interesse. Avete afferrato?
19:52 Ora, esaminiamo, esploriamo... il fatto che tutti condividiamo la stessa coscienza. Dovunque viviamo... in oriente, in medio oriente, o qui... gli esseri umani vivono tempi terribili. Grande povertà... in Africa e India, e in certe parti dell'Asia. C'è una grande sofferenza. Le persone sono ansiose dappertutto nel mondo. Le persone hanno paura dovunque nel mondo. E tutti vogliono la sicurezza... sia fisica che psicologica. Giusto? Questo è un fatto. Il fatto è una cosa comune a tutti noi. Giusto? Voi soffrite... gli indiani in India soffrono... i russi soffrono. Gli esseri umani, guardando tutti... gli abitanti del mondo... attraversano questo straordinario fenomeno. Giusto? Tutti gli esseri umani hanno le loro idiosincrasie... il loro modo di fare le cose... le loro peculiari abitudini, le loro paure... i loro dèi, le loro fedi... questo è un fattore comune in tutto il mondo. E' così. Giusto? Chi vi parla dice che è così. E voi dite di no, che non è così. Io sono diverso dal mio vicino. Chi vi parla allora chiede: davvero? Potete avere una macchina più grande... un giardino più vasto, ben tenuto... e lo curate... potreste avere una casa più grande o più piccola... Giusto? Ma le differenze superficiali... sia biologiche che fisiche... sono naturali, sono lì, sono un fatto: voi siete alti... un altro è basso... uno è molto intelligente... un altro no, e così via. Ma bisogna andare al di là di questo o al di sotto... cioè nel mondo psicologico. Nel mondo psicologico... condividiamo tutti lo stesso dolore... il dolore è comune a tutti noi. Voi potreste avere piacere a modo vostro, ma è ancora piacere. E' ancora paura. Voi potreste aver paura del buio... e un altro può aver paura di una cosa diversa. Ma la paura è comune a tutti noi. Giusto?
23:43 Perciò, noi condividiamo la stessa coscienza. E voi dite: sembra molto logico, ma è vero? E' un fatto oppure ne sta facendo un fatto... perché vuole creare... un'esistenza non-individuale, che è irreale? E io vi dico, ascoltate bene che cosa vi dico: siete veramente degli individui? Effettivamente, lo siete? Voi avete un diverso colore di pelle, siete cresciuti diversamente... voi siete cattolici, io sono protestante... voi siete buddisti, io sono indù, e così via. Esteriormente siamo diversi, è ovvio. Questo è un fatto. Ma interiormente, siete diversi? Vi prego. Voi dite: sì, sono molto diverso. Che cosa vi fa dire di essere diversi? E' perché pensate di essere diversi? Oppure è un fatto che voi siete diversi. Capite? Pensarlo è una cosa, e il fatto un'altra. Pensare a un fatto è una cosa completamente diversa dal fatto. Il fatto è: siete veramente diversi? Non che pensate di essere diversi. Psicologicamente, interiormente. Facciamo imbrogli, diciamo bugie, vogliamo successo, denaro. Questo è comune a tutti gli esseri umani. Giusto? Perciò noi diciamo che non c'è una coscienza individuale... non è la vostra coscienza. E voi dite: io non ci credo. E' una sua invenzione. E io: guardate, quando vi definite un individuo... qual è il significato della parola "individuo", il significato? La radice della parola significa indivisibile. Giusto? Voi siete indivisibili o frammentati? Capite? Se siete frammentati, come infatti siete, non siete individui. Non usate quella parola. Voi siete esseri umani frammentati... come tutti gli altri esseri umani. Individuo significa unico. E voi non lo siete. Noi vorremmo essere unici, pensiamo di esserlo... perché siamo intelligenti, siamo così... sapete, è una forma di vanità.
27:51 Perciò, quando voi lo esaminate molto da vicino, senza pregiudizi... senza alcun senso egotistico... scoprite di essere umanità. Non è che condividiamo la stessa coscienza, noi siamo umanità. Mi domando se lo capite. Quando sentite questa affermazione... o la accettate come un'idea... oppure ne fate un'astrazione... e dite: sì è un bell'ideale. Giusto? E così evitate il fatto... quando dal fatto vi costruite un ideale. Giusto? Perciò, per favore, guardate il fatto... che tutti gli esseri umani al mondo vivono... tutti i generi di problemi, miserie, infelicità... e quando sono intelligenti e vogliono fare soldi... ne combinano di tutti i colori, conoscete queste cose. E tutti noi facciamo le stesse cose in modi diversi... ma il motivo, la spinta, è la stessa. E voi replicate: sì riesco a seguire tutto con la logica... ma non riesco a sentire... la profondità della sua affermazione che noi siamo umanità... non ne ho la sensazione. E chi vi parla dice: perché, perché non sentiamo... questo senso tremendo di interezza nell'umanità? Capite? Non che condividiamo la terra... la terra è nostra madre... da cui tutti siamo nati, ecc. ecc. Lo so che questa è l'ultima moda... un'altra mania in questo paese. Ve ne rendete conto, ci si muove da una moda all'altra... l'ultima schema in cui cadere.
30:41 Se si potesse guardare il fatto... senza farsene un'idea... o un'astrazione come ideale... ma rimanere con il fatto... che noi siamo realmente l'intera umanità... psicologicamente... se rimanete con il fatto quel sentimento... vi dà un senso di tremenda energia... e non c'è nessuna separazione in questo.
31:25 Passiamo alla prossima domanda.
31:34 2a DOMANDA: Ha designato un insegnante speciale, ... qualcuno che porti avanti... i suoi insegnamenti quando lei se ne sarà andato? Qualcuno reclama questa posizione.
31:48 Ha designato un insegnante speciale o qualcuno... che porti avanti i suoi insegnamenti quando lei se ne sarà andato? Dove?! Qualcuno reclama questa posizione.
32:13 Mi domando perché qualcuno reclami questa posizione. Lo so che questo avviene. Conosco persone che stanno facendo stupidaggini simili... ma che cosa reclamano? Perché vogliono seguire qualcuno, andare dietro a qualcuno? Supponiamo - no, non supponiamo - K morirà. Chi vi parla morirà. Questo è certo, come succederà a tutti. Questo è un fatto assoluto, irrevocabile... che vi piaccia o no. Purtroppo o per fortuna, egli ha detto molte cose... ha scritto libri, diventando piuttosto... se posso usare la parola - "notorio"... famoso, non come criminale... ma una specie di fenomeno, di maestro religioso, un altro fenomeno... o una specie di eccezione biologica. E per queste ragioni, si è diffusa una certa reputazione nel mondo... che è una cosa orribile... la reputazione non ha senso... e qualcuno vuole, sente, o pensa di essere... la persona che porterà avanti il lavoro di K. Perché? Probabilmente è una cosa molto proficua... sia finanziariamente... che per radunare un mucchio di gente sciocca. E' così che succede nel mondo. Nella chiesa c'è una successione apostolica... che viene tramandata. Lo stesso avviene in India, in un modo diverso.
34:50 A tutti noi piace l'autorità. Tutti vogliamo seguire qualcuno che dice di sapere. E tutti quanti siamo talmente creduloni! Non diciamo mai: guarda, voglio semplicemente vivere... voglio scoprire quello che dice, quello che sono... non quello che rappresento, il simbolo e tutto il resto. Quello che sono. E allora cominciate a dubitare, a chiedervi che cosa siete. E presto scoprite che non c'è un granché.
35:42 Quindi, K sta dicendo... che non ha designato nessuno... nessun insegnante, nè altri a rappresentarlo... dopo che se ne sarà andato - in Inghilterra... dove andrà la prossima settimana. E' tutto abbastanza stupido, vero?
36:27 3a DOMANDA: Che cosa intende per osservare il pensiero... fino alla sua radice? Io guardo i miei pensieri... ma ciascuno porta ad un altro in una catena infinita. Qual è il fattore che può mettervi fine? Che cosa può effettivamente portare un cambiamento?
36:54 Che cosa intende per osservare il pensiero fino alla radice? Guardo i miei pensieri ma ciascuno... porta ad un altro in una catena infinita. Qual è il fattore che può mettervi fine? Che cosa può effettivamente portare un cambiamento?
37:21 Risponderemo alla domanda. Senza fare botta e risposta. Una domanda è:... può il pensiero essere consapevole di se stesso? State pensando... a quello che farete quando sarete a casa. Pensate a quello che farete quando tornate. E volete scoprire... qual è la qualità di quel pensiero... e se quel pensiero può essere consapevole di sè. Capite la mia domanda? Sto pensando al pranzo. Ora, il pensiero può essere conscio di pensare al pranzo? Oppure c'è un osservatore che dice: sto pensando al mio pranzo? Capite? Giusto? L'osservatore è diverso dall'osservato? Capite? E' diverso? O sono entrambi pensiero? Non è così? L'osservatore è pensiero... e quello che osserva come pensiero è ancora pensiero. Quindi l'osservatore è pensiero. L'osservatore è tutta la memoria accumulata nel passato. Giusto? E poi l'osservatore dice: voglio guardare il mio pensiero. Voglio guardare quello che penso. Voglio scoprire la radice del mio pensiero. Giusto? L'osservatore dice così. Ma anche l'osservatore è pensiero. Ci sono due pensieri, uno che guarda l'altro. Il fattore comune fra i due è pensiero. Giusto?
40:20 E qual è la radice del pensiero? Questa è la domanda. Qual è la sua radice? Qual è la radice di tutto il nostro pensare... perché tutti pensiamo. Il più grande studioso, il grande scienziato... come la persona più ignorante, più primitiva, tutti pensano. Qual è la radice del pensiero? E' possibile trovare la radice del pensiero? ed è anche possibile non pensare affatto? Parleremo di tutto questo.
41:38 Se vi chiedessi che cos'è il pensiero, che cosa rispondereste? Probabilmente direste che non ci avete mai pensato... che non avete mai considerato la questione. E io vi chiedo, perché no? perché tutta la vita è basata sul pensiero... gli affari, tutto quello che fate è basato sul pensiero. Come mai non vi interessa scoprire cos'è pensare? Cosa c'è che non va in voi? Voi esplorate moltissime cose... andate negli abissi dei mari, nell'aria.. fate ogni genere di cose, esplorate di tutto... ma non avete mai dedicato... la vostra energia, il vostro impulso... per scoprire che cos'è il pensiero. Voi dite: mi dispiace, ma io non l'ho mai fatto. E allora noi diciamo: guardate... attentamente, osservate prima che cos'è il pensiero... che cosa fa... che cos'ha fatto nel mondo tecnologico... e anche che cosa sta facendo psicologicamente... che cosa fa nella relazione con gli altri. L'intero movimento, nel mondo tecnologico... e quello che accade psicologicamente, interiormente... e quello che accade nelle vostre relazioni attraverso il pensiero. Questo movimento del pensiero, dall'estremo del mondo tecnologico... a quello personale psicologico, nelle relazioni... fra questo mondo psicologico e la persona vicina. E' lo stesso movimento, è pensiero.
44:12 Ora, che cosa fa nella relazione fra voi e l'altro? Giusto? Che cosa fa? E voi dite che non lo sapete perché non ci avete mai pensato. E anche se ci pensassi non saprei come fare. E lasciate le cose così, sperando che arrivi qualcuno... a spiegarvi tutta la faccenda. Il che significa che voi... scusatemi se ve lo dico... che non siete realmente interessati. Se vi interessa ci lavorate sopra. Se volete guadagnarvi da vivere... lavorate tantissimo. Ma qui dite: scusate, ma io ci sono abituato, i miei genitori... e le vecchie generazioni sono state abituate a pensare... e non si sono mai posti questo problema. E allora ignorate tutto e tirate avanti.
45:24 Mentre, se cominciate ad applicarvi, a guardare, a percepire... se vi impegnate per scoprire... dovete scoprire... e allora vi dite... "Come mai posso rispondere velocemente a certe domande... all'istante... mentre per altre mi ci vuole tempo?" Giusto? Rispondere subito... o metterci del tempo... per dire alla fine che non lo so, non so. Giusto? Questa è lo stato del nostro pensiero... c'è una risposta istantanea, o ci vuole del tempo... per rispondere a una domanda... ci pensate, guardate, osservate, chiedete... leggete e finalmente rispondete. Oppure dite: veramente non lo so. Questi sono gli stati possibili. Ora, quando rispondete velocemente... è perché ci siete abituati, è qualcosa di usuale. Conoscete la strada di casa, oppure sapete come... accendere la stufa, lavare i piatti ecc. Ma se qualcuno vi chiede qualcosa di più complesso, vi ci vuole tempo. E se vi chiedono... se c'è l'eternità, voi rispondete: non lo so. Quando dite, non lo so... o aspettate che qualcuno ve lo dica... o non accettate nulla da nessuno... ma dite, non lo so. Giusto?
47:40 Cerchiamo di esaminare qual è la radice del pensiero. Per favore, dovete lavorarci... altrimenti non è divertente... stare solo ad ascoltare, dire di sì e andarsene. Ma applicarsi, scoprire, approfondire... allora diventa straordinariamente interessante. Il pensiero è certamente memoria... o piuttosto la risposta della memoria. Giusto? Se non ci fosse memoria, non potreste pensare. Questo è ovvio. Se siete in uno stato di amnesia non potete pensare. Che cos'è la memoria? Vi prego, voi state lavorando, non solo ascoltando... ci state lavorando per scoprire. Che cos'è la memoria? Mentre state guidando... se guardate da un'altra parte... avete un incidente - non voi, spero, io. Io ho un incidente. Quell'incidente causa dolore e tutto il resto. Così quell'incidente viene registrato nel cervello... come ricordo dell'incidente. Giusto? Quell'incidente ha procurato una certa conoscenza. Giusto? L'incidente è stato un'esperienza. Giusto? Quindi, quell'incidente è un'esperienza... che ha aggiunto della conoscenza... e quella conoscenza è immagazzinata nel cervello come memoria. Giusto? E la risposta a questa memoria è pensiero. Giusto? E' molto semplice. Giusto? Perciò la mia esperienza è limitata... la mia conoscenza è limitata... la mia memoria è limitata, perciò il mio pensiero è limitato. Giusto? Questi sono fatti. Quindi qualsiasi cosa faccia, il pensiero è limitato. Qualsiasi cosa faccia, pur immaginando... che c'è l'eternità, è limitato... può inventare che ci sia Dio... quel Dio sarà sempre limitato. Posso dargli vari attributi, dire che è onnipotente che ha tutti i poteri, tutta la compassione, ma è ancora limitato perché è il pensiero che lo ha messo lì. Giusto?
51:26 Perciò il pensiero è limitato. Giusto? Vediamo questo fatto? Non la mia spiegazione del fatto... ma il fatto che il pensiero è sempre limitato... perché è basato sulla conoscenza. La conoscenza si può espandere... sempre di più, di più e ancora di più. Quando c'è un di più, c'è ancora di più. Capite? Il di più è misura. Giusto? Quindi il "di più" è misura... e quella misura è limitata. Quando dico di essere migliore, è limitato. Giusto?
52:33 Perciò il pensiero è limitato. E ogni nostra azione basata sul pensiero deve essere limitata. Chiaro? E' un fatto. Ora, che cosa fa la limitazione? Quando penso a me stesso, cosa molto limitata... passo tutto il giorno a pensare a me stesso... quella limitazione crea... problemi a qualcuno altro... a mia moglie, a mio marito, ai miei bambini... perché penso a me stesso, il che è molto limitato. Qualsiasi azione limitata deve portare conflitto. Giusto? Il mio paese, piccolo... il paese potrebbe essere enorme... migliaia di miglia quadrate... ma il mio concetto di paese è molto piccolo. Posso immaginare che sia vasto... ma è ancora l'immaginazione che dice... che è grande, che è meraviglioso - è ancora limitato. Così quella limitatezza crea conflitto con un'altra... con la limitatezza britannica... o - qual è il vostro comune nemico ora? E va avanti così.
54:17 Vediamo il fatto che la limitatezza... deve creare divisione e quindi conflitto? E noi abbiamo accettato il conflitto come inevitabile... come parte della nostra esistenza. Non ci siamo mai chiesti... se sia possibile vivere senza conflitto. Ed è possibile solo se comprendete... l'intero significato del pensiero. Bisogna scoprire che posto ha il pensiero... e dove non ne ha affatto. Capite? Il pensiero ha un suo posto... quando dovete tornare a casa, guidare... scrivere una lettera, fare affari, usare il computer... e tutto il resto, il pensiero è necessario. Ma nel mondo psicologico, è davvero necessario? cioè nella mia relazione con qualcuno? Pensateci, signori, lavorateci. Nella vostra relazione con qualcuno, intima o no... il pensiero ha un posto... sapendo che il pensiero è limitato, che divide, che porta conflitto? Se lo vedete come una realtà... non solo come una teoria, un concetto... allora la stessa percezione, il vederlo... rende la relazione qualcosa di completamente diverso. Giusto?
56:22 E allora ci chiediamo molto di più... forse questo non è il momento: l'amore è un attributo del pensiero? Qual è la relazione dell'amore con il pensiero? Hanno qualche relazione o non ne hanno affatto? Lo approfondiremo quando parleremo di tutto questo.
57:01 Ma la domanda è: cos'è la radice del pensiero... e il pensiero potrà mai portare un cambiamento? Vi prego capitelo, questa è la domanda. Qual è il fattore che pone fine a questo... alla continuità, la catena di continuità... e che cosa effettivamente porta il cambiamento? Può il pensiero portare cambiamento? Capite? Ciò che è limitato pensa di poter cambiare. E perciò quando cerca di cambiare è ancora limitato. Mi domando se lo vedete. Non è un'astuta, logica conclusione, ma una realtà. Ci deve essere cambiamento nel comportamento umano... nello sforzo umano, nell'esistenza umana. Questo è ovvio. Ma quando il pensiero cerca di organizzare il cambiamento... quello è ancora limitato, perciò non è affatto cambiamento. Quando il pensiero vuole creare un'organizzazione... un mondo nuovo, un nuovo schema... è sempre creato dal pensiero. Perciò quell'organizzazione, quella fondazione, o istituzione... è una cosa limitata, e creerà conflitto. Giusto?
59:07 E allora che cosa può portare un cambiamento? State seguendo? Almeno un po'. Ovviamente il pensiero non può farlo. Può organizzare dei cambiamenti. L'organizzazione è creata dal pensiero. Può pianificare un cambiamento ma il progetto è limitato. Perciò ci si rende conto, si vede il fatto, la verità... che il pensiero non può assolutamente portare un cambiamento... perché il pensiero in sè è limitato... e perciò qualsiasi cosa faccia è limitata. Giusto? E allora che cosa porterà un cambiamento?
1:00:16 La questione vi viene posta molto chiaramente. Verbalmente, la descrizione è precisa... non è esagerata... e spetta a voi rispondere alla domanda... se il pensiero non può assolutamente portare cambiamento, mutazione... totale rivoluzione psicologica... allora che cosa lo farà? Il pensiero dice: "Dio lo farà, io lo pregherò". E' così che succede. "Pregherò". Anche la preghiera è inventata dal pensiero e quindi molto limitata. Se si vede il fatto, la verità... che il pensiero è assolutamente limitato... allora che cosa avviene nel cervello? Rispondete, esaminate. Quando ci si rende conto realmente del fatto... ed è un fatto enorme... vedere il fatto è una rivoluzione tremenda. Quando vedete il fatto è già avvenuta una rivoluzione. Noi diciamo che il pensiero può fare di tutto... ed è vero, è andato sulla luna e ci ha messo una stupida bandiera. Può fare di tutto ma è sempre limitato. Se vedete questo fatto rivoluzionario... c'è già una mutazione delle cellule stesse del cervello. Mi domando se lo capite.
1:02:49 Ho camminato verso nord per tutta la vita... sempre verso nord - supponiamo. E voi venite a dirmi che quella strada non porta da nessuna parte... e di provare ad andare a est o ovest o sud. E io dico, sì, andrò a sud. Il movimento che prima era verso nord... cambia improvvisamente verso sud. Avviene una mutazione... un cambiamento. D'abitudine siete sempre andati a nord, un giorno dopo l'altro... perciò il cervello è condizionato così. Arrivate voi e mi dite che non c'è nulla laggiù, me lo spiegate... in modo logico, sano, e io dico, giustissimo, andrò a sud. Il movimento allontanandosi dal nord ha provocato... una mutazione nelle cellule stesse del cervello. Giusto? Non accettatelo, pensateci, lo vedrete da voi. La realizzazione di una verità... lo stesso rendersi conto produce un cambiamento radicale. Non direte: "Mediterò per cambiare... farò uno sforzo per cambiare".
1:04:30 4a DOMANDA: Vorrebbe spiegare che cosa intende quando dice... che se si percepisce la verità e non si agisce... questa agisce da veleno.
1:04:46 Avete bisogno di una spiegazione per questo? Va bene. Ho ascoltato la verità che il pensiero è limitato. Ed è la verità, non è un'invenzione... non è un'idea esotica... una cosa concepita da qualche idiota, è un fatto. E io ascolto il fatto, ne ascolto la verità. E vado avanti con la mia solita vita. Che cosa avviene? Mi sono reso conto di una cosa vera... e agisco in senso opposto. Che cosa accade? Il conflitto cresce sempre di più. E' molto meglio non ascoltare la verità... così poterte tirare avanti nel vostro vecchio modo. Ma quando ascoltate qualcosa... di straordinariamente bello... e quella bellezza non è una semplice descrizione... ma la realtà di quella bellezza... quando fate qualcosa di brutto... e continuate a ripeterlo, è ovviamente un veleno. Non influisce solo fisicamente, interiormente... ma ha un grande effetto sul cervello... che ha sentito qualcosa di vero e fa il contrario. Perciò è molto meglio non ascoltare... se volete continuare alla vostra vecchia maniera.
1:07:16 C'è una bella storiella di due ladri. Continuano a rubare... e il loro padre continua a pregare Dio... perchè faccia qualcosa per loro - capite... anche i ladri hanno un Dio, non solo i ricchi. Un giorno tornano dopo aver fatto un furto... si avviano verso casa. In una piazza... c'è un uomo che sta tenendo un sermone e dice: "Non dovete mai rubare... non dovete mai ferire nessuno, siate gentili". Uno dei due fratelli si tappa le orecchie, non vuole sentire... ma l'altro ascolta. E ne rimane tormentato per tutta la vita.
1:08:39 Penso che questo sia un fatto, davvero un grande fatto... di cui non sembriamo renderci conto... che quando vedete qualcosa di enormemente bello... siete abbastanza sensibili da vederne la bellezza... e fate qualcosa di brutto... continuerà a torturarvi, se siete sensibili. Ecco perché la verità è una cosa tanto pericolosa.
1:09:36 5a DOMANDA: Perché osservare il silenzio... e così importante per chi cerca la verità?
1:09:44 Perché osservare il silenzio è così importante per chi cerca la verità?
1:09:50 Chi l'ha detto? Chi ha detto che l'osservanza del silenzio... è necessaria per percepire la verità? L'ha detto chi vi parla? O qualcun altro? Oppure avete cercato la verità... e avete scoperto che il silenzio è necessario? La verità può essere cercata? Capite la mia domanda? Si può scovare la verità? Se cercate la verità avete già stabilito che cos'è. Giusto? Vi state già muovendo in quella direzione. Il che significherebbe che la verità è una cosa fissa... e voi, nella vostra ricerca della verità la trovate... perché è una cosa preconcetta... e voi la inseguite.
1:11:14 Ora, perché pensate che il silenzio sia necessario? Io non lo so. Qualcuno dice così. Io non voglio ascoltare un altro, per quanto famoso... e con un'alta reputazione e tutte quelle sciocchezze. Voglio scoprirlo. Una mente che chiacchiera sempre, può mai ascoltare qualcosa? Voi state chiacchierando, parlando con il vostro amico e qualcuno... viene da voi per dirvi qualcosa. Voi non ascoltate, perché state chiacchierando. Una mente chiacchierona può ascoltare? Ovviamente no. Per ascoltare dovete prestare attenzione. Giusto? E' naturale. Prestare attenzione... è molto difficile perché non stiamo mai completamente attenti... ma solo parzialmente, ascoltiamo parzialmente... parliamo parzialmente, facciamo tutto parzialmente. Non andiamo mai fino alla fine per scoprire qualcosa. Non so dove sia la fine ma andrò avanti... finché scopro qualcosa. Perciò, può una mente ciarliera, sempre occupata... dal mattino alla sera, e anche la notte... potrà mai essere quieta? Non per trovare la verità, buon Dio! E' una domanda normale. Per favore rispondete da voi... può un cervello che è sempre occupato... dagli affari, dal sesso, dal piacere, dalla paura... dalla solitudine, sapete, occupato con una cosa o l'altra... con i capelli, con l'aspetto, l'apparenza. Sapete, tutte queste cose - è occupato... con Dio, con Gesù... i salvatori, la meditazione... pensate un po': essere occupati con la meditazione!
1:14:17 La domanda naturale è: è possibile fermare... questa terribile perenne, continua occupazione? Dovrebbe fermarsi naturalmente... quando state attenti a qualcosa. Se siete attenti a quello che sto dicendo ora, attenti... cioè se state ascoltando, non siete occupati, state ascoltando. Ma mentre ascoltate dite: no non sono d'accordo... o, penso che abbia ragione, credo che dovrebbe dirlo diversamente... io lo capisco in un altro modo... come mai lo capisco così, ecc. Ma se ascoltate veramente... siete attenti, e l'attenzione è silenzio. Giusto? Mi chiedo perché fate tutto così complicato. La vita è complessa, tremendamente... come un computer... è una cosa terribilmente complessa. Ma per capirla bisogna avere una mente semplice. Avere una mente semplice e chiara, sgombra... allora l'attenzione diventa straordinariamente semplice.
1:16:08 Basta così per oggi. Sta bene? E' finito.