Krishnamurti Subtitles home


OJ84T3 - L’attenzione è come un fuoco
Terzo discorso pubblico
Ojai, California, USA
26 maggio 1984



1:01 Quanta gente, vero?! Suppongo che siamo tutti molto interessati... a quello di cui parliamo... ed è per questo che siete qui. Come abbiamo ripetuto tante volte, questo non è un intrattenimento... intellettuale... non si tratta di giri di parole o insinuazioni... nè di romantiche teorie e speculazioni... nè di sciocchi sentimentalismi. Abbiamo a che fare con i fatti. Come abbiamo detto, i fatti sono ciò che è successo... e che succede ora - quelli sono fatti. Quello che succederà domani non è un fatto... e nemmeno mille domani. Noi trattiamo solo con i fatti. E se possiamo capire quei fatti in profondità... non da qualche punto di vista particolare... o con particolari pregiudizi o direzioni... allora forse possiamo esaminare i fatti da vicino... attentamente... non solo superficialmente... ma profondamente, a fondo.
3:10 Come abbiamo detto durante questi discorsi... stiamo facendo un viaggio insieme, voi e chi vi parla... un lungo e grande viaggio... non nel futuro, ma nel presente. Il presente, come abbiamo detto, contiene tutto il tempo. Il presente non è solo il passato... tutti i ricordi, gli avvenimenti... conservati nel cervello, registrati... ma quel passato è anche ora. E' piuttosto ovvio. E il futuro è ciò che è ora. Il futuro sarà esattamente... - forse leggermente modificato - quello che c'è nel presente, ora. Perciò quello che siamo adesso... lo saremo domani, e mille domani. E se non c'è una fondamentale, radicale rivoluzione psicologica... non evoluzione... una rivoluzione... una mutazione, un cambiamento profondo fondamentale... domani saremo esattamente quello che siamo ora. Quindi tutto il tempo, il passato, il presente e il futuro... è contenuto nell'ora. Questa non è una teoria, non è un concetto... speculativo filosofico, ma una realtà. Se guardiamo bene dentro di noi... quello che succede... quello che accade ora è quello che ci siamo caricati... per migliaia e migliaia di anni... psicologicamente, e anche biologicamente. E tutto quel carico di passato... con tutti i ricordi, le esperienze, la conoscenza... è ora, è quello che siamo ora. E domani saremo quello che siamo ora. Così, questo momento contiene tutto il tempo.
6:50 E in relazione a questo, che cos'è l'azione? E' un fatto che tutto il tempo... è nell'ora, nel presente... che cos'è quindi l'azione? Capite? Possiamo parlarne un po'? Vi prego, noi stiamo investigando insieme... chi vi parla non vi sta istruendo o informando. Siamo insieme, voi e chi vi parla stiamo investigando... esplorando, esaminando, non analizzando. C'è una differenza fra analisi e percezione. Analisi implica un analizzatore... colui che analizza è il passato... che esamina il presente, ciò che accade ora. Ciò che accade ora... o ciò che accade psicologicamente... è ciò che l'osservatore è stato, o è. Siamo insieme fin qui? L'osservatore, colui che analizza... è il risultato di moltissime... informazioni accumulate, conoscenza, avvenimenti, esperienze... così l'analizzatore esamina ciò che accade ora... o quello che è accaduto. Giusto? Perciò l'analizzatore è l'analizzato, che è il presente. Sto parlando a me stesso... o siamo abbastanza insieme su questo?
9:33 Penso che questa sia una questione molto importante da capire... perché quando dividiamo l'analizzatore... come qualcosa di separato dall'analizzato... allora in quel processo di divisione... c'è contraddizione, c'è conflitto... o c'è soppressione... o l'esame di qualcosa di esterno. Ma l'analizzatore è l'analizzato. Quando si è violenti, quando c'è violenza... e voi analizzate la violenza... è piuttosto facile analizzare la violenza... dai nostri lontani cugini, dai primati... fino ad oggi... abbiamo ereditato tutta la violenza... di migliaia di anni di continua violenza, e così via. Possiamo esaminare e analizzare la violenza con facilità. La violenza è differente dall'esaminatore, dall'analista? Non è anche l'analizzatore parte della violenza? Giusto?
11:14 L'analizzatore è l'analizzato... non è qualcosa di separato dall'analizzatore... perciò non c'è nessuna divisione... fra l'analisi e l'analizzatore, sono tutt'uno. E quando lo capite... vedete che il conflitto esiste solo quando c'è divisione... divisione fra la vostra ambizione e quella di un altro... divisione fra voi e vostra moglie, vostro marito... il vostro vicino e così via, divisione prodotta... dalle nazionalità, dalle religioni, ecc. non solo psicologicamente, ma anche linguisticamente, ecc. Perciò l'analizzatore è l'analizzato, e abbiamo detto... che non stiamo analizzando... noi stiamo percependo direttamente. Se questo è abbastanza chiaro, possiamo proseguire? Vorrei che potessimo parlarne insieme semplicemente... non con voi seduti lì e io su questo palco... ma come due amici che guardano l'intero problema dell'esistenza... amichevolmente, con un senso di affetto e cura... guardando tutti questi tormenti dell'uomo, i tormenti di ciascuno... sarebbe molto semplice farlo, avere un buon dialogo. Ma quando ci sono così tante persone... non è possibile, purtroppo. Ma voi, come una sola persona, e chi vi parla... possiamo pensare insieme... non secondo una linea particolare... o un particolare punto di vista... senza imporre la propria opinione, che diventa ostinazione... ma piuttosto come due amici... che si conoscono da un certo tempo... e non capiscono solo il significato verbale, ma vanno oltre le parole. Se possiamo farlo insieme... la percezione diventa molto facile - percepire. Non che io percepisco e poi vi induco... a percepire in un certo modo, ma percepire. In quella percezione... voi e chi vi parla si scompare... perché stiamo solo percependo... ma quando c'è un motivo per la percezione, un orientamento... un senso di bigottismo, di ostinazione... allora la percezione viene distorta... perciò voi percepite in modo diverso da un altro. Spero che sia chiaro.
15:36 Ci stiamo domandando, quando tutto il tempo... è nel presente, ora, e questo è un fatto... non un'astrazione o un'ideologia... o qualche ideale, ma è un fatto... e quando c'è quel fatto che cos'è l'azione? Capite? E' una cosa importante da capire. E parleremo insieme non solo di questo... ma anche di tutto il problema del divenire... psicologicamente. E qual è l'azione in relazione al divenire? E se avremo tempo parleremo insieme anche della sofferenza... e forse della morte, che pure fa parte della nostra vita... la morte non è un incidente morboso... ma un problema straordinariamente importante nella vita.
17:14 Quindi parleremo insieme... dell'azione, l'azione quotidiana... e alla questione del divenire. Nel divenire, tutti vogliamo essere sicuri. La sicurezza è del tutto essenziale per tutti noi. Il cervello non può funzionare pienamente... con tutta la sua capacità, energia e grinta... se il cervello non è completamente sicuro. Giusto? No? Se si è confusi, incerti... con mille problemi... come può il cervello sentirsi sicuro? Se avete tante illusioni, come capita a molti... il cervello diventa un po' scosso, incerto, confuso. Quindi per funzionare con efficienza... non solo in campo tecnologico... ma ancora più seriamente in quello psicologico... il cervello ha bisogno di una straordinaria stabilità... il cervello ha bisogno di essere assolutamente chiaro... fermo, categorico. Parleremo di tutto questo, se avete pazienza. Potrebbe non interessarvi... perché a voi interessano tante altre cose... navigare, guidare, leggere libri... ma prestare attenzione... è una cosa completamente diversa dall'interesse.
19:51 Molti di noi, forse quasi tutti noi... tentano di diventare qualcosa psicologicamente. Esteriormente, esternamente... si capisce... che uno studente diventi ingegnere. Diventa un ingegnere, si guadagna da vivere... e diventa sempre più esperto in ingegneria. E psicologicamente applichiamo lo stesso concetto... cioè, ora sono questo... ma diventerò quello. Sì? Ne parliamo insieme, giusto? Non siate d'accordo con chi vi parla: chiedete, dubitate... non seguite nessuno... psicologicamente... naturalmente se siete malati dovete seguire le indicazioni del medico. Ma psicologicamente, interiormente... obbedire a qualunque autorità... di esperti, di professionisti... distrugge l'integrità... della propria percezione. Psicologicamente cerchiamo tutti di diventare qualcosa. Giusto? Questo è un fatto ovvio. Se siamo avidi, o violenti... e cerchiamo di non esserlo, quello è divenire. Ci sono molte guerre... e attraverso le Nazioni Unite e organizzazioni simili... cerchiamo di unificare il mondo... per diventare qualcosa in futuro. Non parlerò della natura contraddittoria... delle nazioni che cercano di diventare unite, è impossibile... ma questa è l'attività politica... di quelli che si preoccupano... delle loro ambizioni, della perpetuazione di certi sistemi. Ma è evidente che... c'è sempre il tentativo... da parte di ciascuno di noi... di cambiare da questo a quello. "Quello" è futuro, è nel tempo, lontano o vicino... ma è sempre un movimento di divenire... guadagnare, perdere, ottenere premi o punizioni. Tutto il processo del divenire... sempre con l'intenzione... con la motivazione per il meglio, il di più... di guadagnare, e la paura di perdere. Questo è chiaro.
23:53 Ora, vedete il fatto che... divenire qualcosa coinvolge il tempo? Giusto? Adesso sono così, ma datemi un anno di tempo... o due giorni - e sarò diverso. Cioè, viene coinvolto il tempo... ma il tempo è ora, Capite? Il futuro è ora. E' complicato?

Q:Sì.
24:38 K:Sì? Mi fa piacere! Allora procediamo più lentamente. Come dicevamo, signore, noi siamo il passato. Giusto? Tutti i nostri ricordi registrati nel cervello... tutto quello che abbiamo fatto... non solo 50 anni fa, ma ieri... perciò il passato è ora. Giusto? E quello che è ora... se non c'è un cambiamento radicale... sarà anche domani, che è tempo. Perciò il futuro è nell'ora. Giusto? E allora dov'è il divenire? State seguendo? Vi prego, questo è molto affascinante... molto serio. Noi siamo abituati all'idea dell'evoluzione. L'uomo ha raggiunto un certo stadio... dopo 40, 50 o un milione di anni... il nostro cervello si è evoluto dai primati... a quello che siamo ora, la cosiddetta gente civile... cosa di cui dubito, ma non importa. Ci è voluto tantissimo tempo. Il tempo di quarantamila anni è ora... perché è quello che siete ora. E il futuro è quello che siete ora... forse leggermente modificati... ma anche il futuro è nell'ora. Perciò, a meno che non vi sia un cambiamento radicale ora... in futuro sarete quello che siete stati. E' piuttosto semplice. Non c'è nulla da fare, è chiaro. Se non è chiaro, pensateci, se ne avete il tempo e la voglia... e così via, altrimenti lasciate perdere. Probabilmente farete così, perché è più facile e comodo. Ma se vi interessa... se volete davvero scoprire da voi... un radicale profondo cambiamento psicologico... quel cambiamento non può avere tempo. Deve accadere ora. Chiaro?
28:17 Se avete mal di denti, non dite... "Aspetterò la settimana prossima, fa parte dell'evoluzione"... e così via, ma agite istantaneamente. Perciò, se ci rendiamo conto del pericolo... di lasciare che il tempo interferisca con l'azione... allora quell'azione genera... ogni tipo di complicazioni, è ovvio. Perciò la questione è... che il cervello, per funzionare in modo efficiente... chiaro, senza nessuna confusione... deve capire che cos'è la sicurezza... che cos'è la stabilità... un senso di fermezza... così che non sia annacquato e intermittente... come lo sono molti cervelli. Giusto? Perciò dobbiamo esaminare se esista davvero qualche sicurezza... psicologicamente. Naturalmente dobbiamo avere sicurezza fisica... che sta diventando sempre più difficile per ragioni economiche... che dipendono dal fatto che ogni paese pensa... prima alla propria economia... come fanno tutti: "Prima ci sono io". La situazione economica del mondo è molto grave... se ne parla ogni giorno... in televisione, se ci avete fatto caso... o sui giornali... e stanno cercando di risolvere questi problemi... ma non ci sono riusciti finora, e non ce la faranno mai... perché ciascun gruppo, ogni comunità... ogni nazione pensa... di essere separata dal resto del mondo. Perciò la situazione economica... diventa molto limitata, meschina, inconcludente. E' una cosa che preoccupa tutti nel mondo... tutti quanti al mondo... desiderano essere sicuri... fisicamente, economicamente... e questo non è possibile quando ci sono guerre... e minacce di guerre... quando ci sono divisioni, religiose... nazionali, differenze ideologiche... le dissertazioni dialettiche della storia... sfociate nelle conclusioni... di Marx, Engel, Lenin, Stalin da una parte... e quelle dei democratici dall'altra, ecc. Lo so che queste cose vi annoiano... ma, a meno che non cambiamo radicalmente questo schema limitato... avremo sempre più guerre... problemi economici, tutto diventa sempre più pericoloso. Dipende da voi. Tutto questo può finire solo quando abbandonate i vostri... condizionamenti come americani, russi, indiani... francesi, inglesi, ecc. così da essere un'unica umanità... perché la nostra coscienza è il resto dell'umanità. Ne ho già parlato, non voglio parlarne adesso.
33:11 Il cervello può essere stabile... avere completa sicurezza solo... quando comprendiamo tutto il processo del divenire. Divenire implica dualità... e dove c'è dualità... ci deve essere conflitto... tra arabi ed ebrei, musulmani e indù... cattolici e protestanti... il pertetuo stato di conflitto in cui vivono gli esseri umani. Perciò, dove c'è divenire... c'è dualità e quindi conflitto. E il cervello non può vivere sempre in conflitto... perché altrimenti diventa nevrotico, psicotico... e insegue ogni genere di illusione... da cui deriva la proliferazione di psicologi, psicoterapeuti... e psichiatri, lo sapete, stanno aumentano in tutto il mondo. Scusate, ci sono degli psicologi qui!
34:45 Così bisogna vedere il fatto, non l'idea del fatto... capite la differenza? Vediamo il fatto e e ne facciamo un'astrazione... cioè un'idea del fatto... poi perseguiamo l'idea, e non il fatto. Giusto? Siamo insieme fin qui? Dobbiamo essere molto chiari, abbiamo a che fare con i fatti... non con l'idea, il simbolo del fatto... o la parola del fatto. Quando vedete il fatto... che il tempo non è la soluzione... e che non produce un cambiamento radicale... allora siete bloccati al fatto. Giusto? Voi siete con il fatto. Il fatto non è diverso da voi, voi siete il fatto. Voi siete il fatto che siete violenti... brutali, sconsiderati, ansiosi... e tutto il resto... tutto il contenuto della coscienza... che è sempre in subbuglio, in conflitto... come la coscienza di ogni essere umano nel mondo. Quindi, in sostanza, siamo tutti umanità... ciascuno di noi è tutta l'umanità. E se voi cambiate, non domani... non c'è tempo... il tempo è il nemico del cambiamento... vorrei che ve ne rendeste conto. Per favore considerate la cosa seriamente, se siete davvero seri. E allora che cos'è l'azione? Se c'è soltanto il tempo contenuto nell'ora... allora qual è l'azione nell'ora? Capite la mia domanda? Siete un po' perplessi?

Q: Sì.
37:36 K:Bene! Allora possiamo esplorare di più... Che cos'è l'azione? Azione quotidiana: andare in ufficio. andare in fabbrica... parlare con vostra moglie o vostro marito... brontolare, camminare, saltare... Rincorrere idee, o guru, che è la stessa cosa. Voi agite. La vita è azione... una relazione è azione. Allora, che cos'è l'azione? La nostra azione si basa su premio e punizione... per dirla in parole molto semplici. Giusto? Mi piace la vita se posso ottenerne qualcosa. E sarò punito se non agisco rettamente... perciò cerco di agire correttamente. Quindi la nostra azione si basa su premi e punizioni... si basa su concetti futuristici, su un ideale... e l'azione si conforma a quell'ideale... si adatta a quell'ideale, creando conflitto. Tutte le nostre azioni hanno un motivo... una direzione, generalmente egoistica... egocentrica, preoccupata di sè... basata su premio o punizione... un premio nel futuro... se faccio questo otterrò quello. Giusto? E se non faccio una certa cosa potrei rimetterci... e quindi c'è la paura della perdita. Così la nostra azione è sempre motivata da guadagno e ricompensa... punizione e paura. Giusto? Il premio è sempre nel futuro. Anche la punizione potrebbe avvenire nel futuro. Quindi non c'è mai azione in sè. Capite? Azione in se stessa. Come un bravo falegname che costruisce... un bel mobile, per l'amore di farlo... non per la ricompensa, la punizione, il guadagno.
40:47 Perciò, l'azione in relazione al tempo genera conflitto. Giusto? E' chiaro? Esiste un'azione in se stessa? L'amore è l'azione in sè? Non l'amore dove c'è gelosia, odio, divertimento... eccitazione, sesso, piacere... l'amore non è certo quello. Vedete, quando c'è amore c'è azione senza conflitto. E l'amore non è schiavo del tempo. Così. Se potete comprenderlo, spiegare e afferrarne la verità... allora il cervello diventa straordinariamente vitale, forte... non confuso in nessuna maniera... perché allora vivete completamente... la paura del futuro e del passato svanisce.
42:30 Dovremmo anche parlare insieme... della questione della sofferenza... che fa parte della nostra vita. Non c'è un solo essere umano nel mondo... nemmeno uno... che viva in un monastero... o che sia un monaco sull'Himalaya... l'uomo della strada, e voi... tutti gli esseri umani sulla terra soffrono. E facciamo soffrire gli altri. Questo è il nostro ciclo. E c'è tutta la sofferenza provocata dalle guerre. Ci sono state guerre per sei, sette o dieci mila anni. E in questo lungo periodo di tempo, di uccisioni... nel nome di Dio, della pace, della sopraffazione... e del profitto, ecc. l'uomo ha causato a se stesso e agli altri... grande dolore, fiumi di lacrime. Non esiste essere umano che non abbia pianto... che non abbia versato lacrime... e vissuto il dolore della perdita. Milioni di persone menomate, perché siamo talmente condizionati... a fissarci... sul nostro punto di vista... alla nostra particolare religione... alla nostra particolare ideologia... io ci credo e mi ci aggrappo. E voi credete il contrario... e quindi sono disposto ad uccidervi. E' così che succede. L'ideologia russa, quella democratica... e sono disposti a uccidersi a vicenda... a farsi esplodere in pezzi. E questo va avanti... da migliaia e migliaia di anni... per proteggere il mio paese, il mio Dio, il mio... oh, non qui, non c'è nessun re qui! E' una cosa molto seria, signori, potete anche riderci... ma se vostra moglie, marito, figlio, venissero uccisi dalla guerra... allora sapreste che cosa significa. Sappiamo tutti che cosa significa, ma andiamo avanti... con lo stesso vecchio schema.
46:06 Perciò, c'è il dolore del genere umano... il dolore dell'umanità. E c'è anche quello che consideriamo il dolore personale... mio figlio è morto... mia moglie mi ha lasciato... c'è il dolore... di vedere qualcuno soffrire... il dolore per quelli che non sanno nè leggere nè scrivere... per quelli che sono terribilmente poveri. E' tutto dolore... non c'è solo il dolore dell'umanità... ma anche il dolore di ciascuno di noi. E ciascuno pensa che sia il proprio dolore. Ma il dolore è dolore... non è vostro o mio, è dolore. Per comprenderlo ci vuole... la libertà di osservare, di percepire... ma siamo diventati così individualisti... così limitati, così piccini... che riduciamo tutto al nostro piccolo cortile. Il dolore è il dolore di tutta l'umanità... non è vostro o mio.
48:10 E noi ci chiediamo se quel dolore possa mai finire. Oppure è destino degli esseri umani... di uccidere la natura, gli animali... di uccidersi a vicenda? Uccidersi non solo verbalmente... o con un gesto... uccidere milioni di persone con una bomba... distruggere milioni e milioni di persone. Tutto questo è dolore. Poi c'è il dolore della malattia... il dolore di non avere nulla, di perdere... comprende tutto, non solo il dolore per la morte di mio figlio. Può mai finire questo dolore? Il dolore non è una cosa sentimentale... non è qualcosa di romantico... è una cosa tremenda. E' qualcosa che riguarda direttamente... ogni essere umano... la solitudine della sofferenza... il suo dolore... l'ansia, e così via. Può finire tutto questo? Probabilmente non ci siamo mai posti questa domanda... non l'abbiamo mai affrontata... vogliamo tutti evitarla... prendendo droghe per non soffrire... ubriacarci... scappare... perché non abbiamo mai realmente affrontanto il problema... la sua gravità... cioè non abbiamo mai dato completa attenzione al dolore. Senza velarlo con le parole, con qualche speranza speculativa... e così via... ma vivendoci davvero insieme... senza diventare morbosi. Cioè dare tutta la propria attenzione al dolore.
51:24 L'attenzione è come un fuoco... quando c'è attenzione... quello che chiamiamo dolore, solitudine... sofferenza, ansia, le lacrime... quando c'è completa attenzione, tutto questo se ne va, scompare. L'attenzione è una fiamma.
51:52 La radice della parola dolore è anche passione. La fine del dolore è passione, non lussuria. E noi non abbiamo mai passione... vogliamo il piacere. La passione è una cosa straordinariamente diversa. Dove c'è la fine del dolore c'è passione... non la vostra passione o la mia, è passione. E questo fa parte dell'amore. Dove c'è amore c'è compassione. E dove c'è la straordinaria passione della compassione... c'è intelligenza... e quell'intelligenza agisce... quell'intelligenza non è vostra o mia o di X, Y, Z.
53:21 E se avremo tempo...
53:31 dovremo parlare insieme... di un problema molto serio, che è la morte. In una mattina così bella... sembra assurdo parlare della morte. Mi domando se possiamo parlare prima della bellezza. Che cos'è la bellezza? Il mio amico dice: "A me non interessa... la bellezza non ha molta importanza". Dove c'è amore c'è bellezza... libertà, bontà... è uno dei problemi dell'umanità... libertà, giustizia, bontà. Dove c'è amore, fate quello che volete, sarà la cosa giusta. Parleremo domani della bellezza, è troppo complesso. Dobbiamo parlare insieme... dell'enorme problema della morte. E' assolutamente certo, irrevocabile... che tutti moriremo un giorno, è un fatto. Non abbiamo mai affrontato la questione... perché la maggior parte della gente ne ha paura... che cos'è la morte... che cos'è morire? E perché abbiamo fatto della morte... una cosa lontano dalla vita, dal vivere? Capite la mia domanda? Adesso siamo vivi... e la morte potrebbe arrivare a novant'anni... o cento o molto più in là - lo spero per voi. Quindi c'è un lungo vasto intervallo fra ora e... capite quello che sto dicendo?... tra ora e il futuro. Sapendo che l'ora contiene il futuro... quindi la morte è l'ora. Mi domando se lo capite. Penso proprio di no.
57:02 Parliamone con calma. Ho appena visto qualcosa che non avevo mai visto prima. Perché abbiamo paura della morte? Abbiamo paura di vivere, è ovvio. Ciò che chiamiamo vivere è uno spaventoso fermento... di conflitti, lotte, dolore... ansia, ristrettezze economiche... continui dissidi con gli altri... continui contrasti di opinioni... questo continuo alzarsi la mattina, prepararsi... e correre in ufficio... o in laboratorio o in fabbrica. Mi chiedo se vi rendete conto... di come viviamo i nostri giorni, i nostri anni. Potete chiamarla una vita allegra; se avete successo... se avete un sacco di soldi, e un bel po' di divertimento... allora dite di aver avuto una buona vita... come fanno molti... che hanno denaro, potere, posizione, e tutto quello che vogliono. Ma questi sono molto, molto pochi nel mondo, per fortuna. Ma la maggior parte, tutti quanti... corrono in chiesa la domenica... solo per farsi vedere, in modo che Dio veda che ci sono. E vanno in ufficio... dall'età di vent'anni fino alla morte... lavorano, lavorano, lavorano... le responsabilità, i doveri... il dolore, la paura, l'ansia, la solitudine... Mi domando se siete consapevoli di tutto questo. Potreste essere un attore di successo, con un mucchio di soldi... ma c'è sempre anche la fine di tutto, la morte.
59:58 Perciò quello che chiamiamo vivere... è una vita piena di dolore, confusione, ansia. Giusto? Questo è ciò che chiamiamo vivere... e noi vi ci aggrappiamo perché è tutto quello che conosciamo. Ma noi vogliamo scappare da questo... e così abbiamo l'enorme industria del divertimento... sport, intrattenimento, calcio... sapete, l'industria dell'intrattenimento. E c'è anche l'intrattenimento religioso. Non dite che non lo è... che questo è più santo... si tratta sempre di intrattenimento. Vi dà una sensazione. Vi prego, non pensate che voglia essere blasfemo... stiamo soltanto guardando i fatti.
1:01:23 Perciò, dal momento della nascita fino alla morte... ci sono problemi su problemi, e la soluzione dei problemi... ma la soluzione del problema... vi porta altri dieci problemi diversi. Quando un cervello è stato allenato... dall'infanzia a risolvere problemi... di matematica, di geografia... problemi tecnologici, di ingegneria... i nostri cervelli sono condizionati... dall'infanzia a risolvere problemi... non a comprendere i problemi, a vedere che cosa sono... che cos'è un problema, ma la sua soluzione. E nella risoluzione del problema, ci si organizza in modo diverso. Giusto? Un'organizzazione dopo l'altra. Questa è la nostra vita - politica, economica, sociale... e non siamo mai liberi un momento. Specialmente in questo paese... dove si parla continuamente di libertà... libertà di scegliere... libertà di andare da un posto all'altro... di cambiare lavoro... di cambiare mogli. E pensiamo che scegliere significhi libertà. Ma non lo è, giusto? La scelta esiste solo quando il cervello è incerto. Quando è chiaro non c'è affatto scelta. E così, questa grande profonda confusione... incertezza, solitudine, disperazione, depressione... sapete, tutto il ciclo del nostro vivere.
1:04:02 E quando viene la morte veniamo soffiati via, non c'è altro. E allore inventiamo la reincarnazione. Voi credete nella reincarnazione? Allora vivete rettamente! Vivete rettamente ora, perché se non lo fate... nella prossima vita sarete esattamente quello che siete ora. Naturalmente, perché nel tempo, che si tratti di mille anni o ora... non c'è azione giusta... che può avvenire solo dove c'è questa qualità... questo profumo, questa cosa straordinaria chiamata amore. Se non c'è, nella prossima vita sarete esattamente la stessa cosa... come siete adesso, leggermente modificati... forse avrete una casa più grande... che è tutto quello che volete: una macchina più grande... più piacere, ma è sempre la stessa cosa che continua.
1:05:23 Allora, che cos'è la morte? Abbiamo capito che cos'è la vita, almeno, quello che consideriamo vita... una tremenda schiavitù di tempo. E che cos'è la morte? C'è la morte dell'organismo... noi invecchiamo ogni giorno... dal momento della nascita... diventiamo sempre più vecchi e moriamo. E non ci siamo mai chiesti... che cos'è la morte, che cosa significa... mentre si è vivi - non quando arriviamo alla fine. Mentre viviamo non ci chiediamo mai che cosa vuol dire... qual è il significato, la profondità della morte. Non ci siamo mai chiesti che cosa sia la profondità della vita, vivere. Vivere, deve avere un significato grandioso... ma noi l'abbiamo ridotto a una faccenda così piccina. Non ce lo siamo mai chiesto... e di certo non ci siamo mai chiesti che cos'è la morte. E come due amici cerchiamo di guardarlo... senza paura... perché altrimenti non lo capiremo mai.
1:07:27 Abbiamo approfondito la questione della paura la settimana scorsa... e della fine della paura... la paura deve finire per poter comprendere... la natura, la qualità e la profondità della morte. Come abbiamo detto, biologicamente, organicamente... noi maltrattiamo l'organismo giorno dopo giorno... Viviamo in modo sbagliato, con tutti i tormenti, le miserie... la confusione, il piacere, il dolore... c'è un tremendo spreco di energia... e tutto questo va a finire, fa parte della morte. E poi, che cosa muore... a parte l'esistenza fisica, biologica... che cosa muore? Che cos'è il "me"... cioè l'io, l'ego, l'individuo, la persona... il sè - atteniamoci a un solo termine... che cos'è il sè, il me... che morirà? Giusto? E' di questo che abbiamo paura, non della morte. Il "me" che è stato accumulato... in questa vita come memoria, conoscenza,... esperienza, il "me"... il mio egoismo, la mia avidità, la mia ambizione... tutte le registrazioni, i ricordi... immagazzinati nel cervello, il "me"... e noi abbiamo paura del fatto che il me debba finire. Perciò dobbiamo esaminare da vicino che cos'è il me. Chi siete voi, a parte il vostro nome e il vostro conto in banca... dove vivete e cose del genere... a parte il me fisico, il corpo fisico... potete essere alti o bassi - a parte tutto questo, che cosa siete? Ci avete mai pensato? Affrontiamolo adesso, non abbiate paura.
1:10:35 Che cosa siete? Non siete forse tutte le memorie accumulate... ricordi piacevoli, il dolore... cinquant'anni, o trenta, o dieci giorni di ricordi... non siete tutto questo? Ricordi del vostro piacere... la pena e l'ansia del vostro desiderio... la solitudine... la depressione... le lotte, non siete tutto questo? E' tutto memoria. Giusto? Guardatelo come è ora, non dite... "Non c'è qualcosa di superiore oltre la memoria?" Conosco quel gioco! Potete inventare qualcosa di superiore... che c'è un'anima... che gli indù chiamano atman, ecc. una coscienza superiore, qualcosa di divino... qualcosa di molto, molto chiaro. Sono tutte teorie, assurdità... la realtà è quello che voi siete... questo grande insieme di umanità... di memorie di esseri umani. Se siete un grande tecnico... per costruire la bomba atomica... la bomba ai neutroni... dovete accumulare una grande quantità di conoscenza... e se viene la morte voi le dite: "Aspetta un momento, lasciami finire". E' tutto un processo di raccogliere... distribuire, raccogliere. Giusto? Voi siete quello. Questo è un fatto. Ma a noi non piace guardare il fatto. A noi piace dire: "No, io sono qualcosa di pù". Questo "qualcosa in più" è il desiderio, è il pensiero che dice... "Questo è troppo poco, certamente io sono qualcosa... di molto più importante di questo". Perciò anche questo è un'invenzione del pensiero. Perciò voi siete un fascio di ricordi messi insieme dal pensiero. Guardatelo! E la morte arriva e dice: "Amico mio, questa è la fine." E voi: "Aspetta per favore, lasciami vivere ancora un po'."
1:14:03 Perciò, per favore seguite da vicino e lo vedrete da voi. Il tempo è ora. Contiene tutto il tempo, il passato, il futuro, è ora. Allora, la morte è ora. Questo significa, se sono attaccato a mia moglie... a qualunque cosa, ai miei mobili... Giusto? Non siete attaccati a qualcosa? E la morte arriva e dice: "Questa è la fine di tutto." Falcia tutto. Quindi, potete essere liberi dall'attaccamento? E perciò voi vivete... vivete e morite allo stesso tempo. Lo capite? Oh, no! Fatelo signori, e allora vedrete che cosa straordinaria è. Se siete attaccati ai vostri ricordi, alle vostre esperienze... ai vostri fallimenti, alle vostre ambizioni... tutto questo giungerà a una fine. Allora, potete vivere... con la morte, che è morire alla vostra ambizione ora? E vivere senza ambizione significa una tremenda energia... senza fare altri danni.
1:15:52 Quindi, la morte e la vita sono sempre insieme. E quando questo accade, in realtà, non in teoria... non con l'immaginazione non con il desiderio... ma quando lo fate veramente... nei riguardi dei vostri attaccamenti. Lo so che è una cosa difficile se il marito dice alla moglie... "Cara, non sono più attaccato a te." Potrebbe avere un mucchio di guai. E qui si crea un altro problema, un problema tremendo. Voi potreste essere libero dall'attaccamento e lei no... oppure potrebbe esserlo lei e voi no. E allora qual è la relazione? La relazione è una pura accumulazione di ricordi... come piaceri e dolori? La relazione è quindi soltanto una sensazione? L'immagine l'uno dell'altro, è relazione? E così, quando ci sono... queste immagini separate... c'è conflitto, dolore, ansia. Perciò, quando c'è dolore, ansia, paura, l'amore non c'è.
1:18:00 Morte e vita camminano sempre insieme. E allora c'è quel senso di libertà assoluta... dai miei piccoli travagli. E' necessario... capire ciò che è senza tempo... e se esista una cosa come l'eternità. Ne parleremo un'altra volta... ma bisogna vedere tutto questo come un movimento di vita... morire e vivere. E in quel sentire, voi non uccidereste mai nessuno... non ferireste mai deliberatamente qualcuno. Va bene, signori, è finito.