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RV84DS2 - Il cervello registra continuamente
Secondo incontro con studenti
Rishi Valley, India
18 dicembre 1984



0:24 K: Di che cosa vogliamo parlare? Di che cosa vi piacerebbe parlare?

S: Della morte.
0:41 K: Volete parlare della morte?! Non siete un po' troppo giovani per parlare della morte?
0:56 S: Continuiamo con quello di cui stavamo parlando la volta scorsa.
1:02 K: Di che cosa stavamo parlando l'ultima volta?

S: Di pregiudizio e insicurezza.

K: Oh, sì.
1:18 Avete tanti pregiudizi? Ne avete, vero? Tantissimi. Sono divertenti? Vi piacciono? Sapete che cosa fa il pregiudizio? Supponiamo che io abbia un pregiudizio contro su chi vi piacerebbe che avessi dei pregiudizi, contro chi? Mi suggerite qualcuno? Supponiamo che io abbia dei pregiudizi contro Rajesh - eccolo là, ho colto il suo sguardo! Sapete che cosa succede se ho dei pregiudizi contro di lui? Non potrò capirlo, non è così? I miei pregiudizio mi impediscono di comprendere Rajesh.
2:35 S: I pregiudizi su di lui?
2:39 K: Tu, vieni qui. Vieni!
2:51 S: I pregiudizi su di lui?

K: Contro di lui. Se lui mi piace avrò dei pregiudizi favorevoli se non mi piace avrò dei pregiudizi contro di lui. Giusto? Ora, che succede se ho dei pregiudizi?
3:12 S: Lei non lo comprende.

K: Io non lo comprendo, non capisco chiaramente quello che dice. Non voglio comprenderlo. Perciò è come un vetro scuro - capisci? Se ho dei vetri scuri alla finestra, non posso vedere bene il sole, no?
3:36 S: No.

K: Ecco, i pregiudizi agiscono così. Ho dei pregiudizi contro di lui e questi diventano un blocco. Giusto? Così io non lo capisco. Ora, lascerai cadere i tuoi pregiudizi se io lascio i miei? Pensaci bene. Tutti quanti voi lascerete cadere i vostri pregiudizi e cercherete di capire qualcuno? Se avete dei pregiudizi in mio favore, non mi capirete. Giusto? E se ne avete contro di me, non mi capirete lo stesso. Giusto? Allora, lascerete cadere i vostri pregiudizi? Lo farete?
4:31 S: Quando entrambi abbiamo dei pregiudizi l'uno contro l'altro allora come facciamo a sapere che cosa (inudibile)
4:37 K: Per prima cosa, non abbiate pregiudizi, e vedete che cosa succede. Giusto? Imparerete? O siete troppo giovani?
4:54 S: Ma è difficile lasciar cadere le opinioni che abbiamo già.
5:01 K: Tu puoi lasciarle cadere, no?
5:05 S: Come?
5:12 K: Avete delle opinioni contro di me, o a mio favore? Ne avete?
5:21 S: Se ci aspettiamo qualcosa da lei, abbiamo un'opinione di lei?
5:26 K: No, no. Se tu ti spetti che io ti dia dei bei voti perché mi piaci, allora quello è un pregiudizio.
5:37 S: Supponiamo che io mi aspetti che lei non faccia una lezione noiosa. Questo è un pregiudizio?
5:46 K: Non ho capito l'ultima parola. Piano.
5:49 S: Supponiamo che mi aspetti che la sua lezione non sia noiosa. Ho un'ora di lezione con lei, diciamo. E non voglio che sia noiosa.
6:01 K: Non vuoi che sia noiosa - e allora?
6:06 S: Allora, è un pregiudizio se mi aspetto che non sia noiosa?
6:11 K: Quello non è pregiudizio, ragazzo mio.
6:14 S: Come quando si giudica in anticipo.

K: Giudicare in anticipo non è pregiudizio No, è quasi un pregiudizio. Se ti giudico in anticipo non posso vederti direttamente, no?
6:30 S: Signore, non è un pregiudizio se mi aspetto che la lezione sia interessante?
6:37 K: Vieni qui - per punizione!
6:48 S: Non è un pregiudizio se mi aspetto che la lezione sia interessante e poi non lo è?
6:54 K: Ti ho già visto qui l'altro giorno, vero?
6:57 S: Sì.

K: Sì, bene.
7:01 Che cosa stavi dicendo?

S: Non è un pregiudizio se mi aspetto che la lezione sia interessante e poi la trovo noiosa?
7:09 K: Questo non è un pregiudizio. Voglio insegnarti qualcosa sui fiori. Guarda tutti quei fiori. Meravigliosi, vero? Io voglio parlartene e tu potresti trovarlo noioso. Questo non è un pregiudizio.
7:24 S: Ma io anticipo un giudizio sulla lezione.
7:26 K: No, io ti dico: guarda quei fiori, come sono belli, e il prato verde, la siepe, te li voglio mostrare.
7:39 S: Ma io non mi aspetto niente da loro.
7:42 K: Io ti sto dicendo di guardare e tu non lo fai. Questo non è pregiudizio. Io ti chiedo: guarda tutti quei fiori il verde, le diverse tonalità di verde, e i fiori gialli. E poi ti dico: guarda tutte le persone intorno a te ..tutti questi ragazzi e ragazze, guardali bene. Tutti quanti: quei ragazzi seduti laggiù, che non parleranno e tutte le persone sedute qui, guardali tutti. E' un pregiudizio questo? O non li vuoi guardare e perciò trovi che sia una noia terribile.
8:24 S: No, io non so niente, perciò
8:26 K: Guardali semplicemente. Tu non sai niente di quei fiori, no?

S: No.
8:33 K: Ne vedi la bellezza. Vedi la bellezza di tutto questo?
8:41 Il verde, la varietà dei fiori, i colori. Il colore significa qualcosa per te?
8:51 S: Sì, è bello sugli alberi e sui fiori.
8:55 K: No, ho detto il colore non parlo del fiore che è bellissimo, solo del colore. Ora, chi porta il colore più brillante qui? Quella ragazza con la maglia rossa. Il colore significa qualcosa per te?
9:16 S: Può significare tante cose.
9:19 K: No, ti sto chiedendo una cosa sola, ragazza mia. Lo sto chiedendo a voi, signori, laggiù tutti quei colori nella valle e la roccia su quella collina non so come chiamate quella collina laggiù, e quella roccia che la mattina presto viene illuminata dal sole, non significa nulla per voi? Quando guardate tutta questa bellezza intorno a voi, significa qualcosa? Vi piace questa valle straordinaria?

S: (inudibile)

K: Vieni qui, c'è tanto posto! Siedi qui, vieni cara, non essere timida, lì. Così va bene.
10:40 S: Ogni mattina quando lo vediamo ci sentiamo felici perché abbiamo visto qualcosa di bello. Allora significa davvero qualcosa per noi, il cuore ne gioisce.
10:49 K: Ma ti ci abitui?

S: Sì, ci si abitua a vederlo.
10:54 K: Perché ti ci abitui?

S: Perché lo vediamo tutti i giorni.
10:59 K: Lo so.
11:00 Ascolta bene: se tu ti abitui a me e io a te, che cosa succede? Io non ascolto quello che dici e tu non ascolti quello che dico io.
11:13 Non è così?

S: Questo non lo capisco. Si può sempre ascoltare qualcuno. Posso stare con una persona tutti i giorni ma pur conoscendola, non significa che conosco quella persona.
11:24 K: Naturalmente. Non ti abituare a nulla. Così ti mantieni viva. Se guardi quei fiori - guardali voltati e guardali, guardali bene. Guarda Kabir, seduto là e Mrs. Jayakar e Radhikaji, là, sullo sfondo. Non è bello? E tu ti ci abitui?

S: Sì.
12:02 K: Sì, perché?

S: Perché lo vedo tutti i giorni.
12:07 K: No, la bellezza non è vedere qualcosa tutti i giorni
12:11 qualcosa che più tardi nella giornata sarà completamente diverso, non è così?
12:18 S: Sì.
12:19 K: A metà pomeriggio sarà molto più luminoso e verso sera avrà dei colori completamente diversi, no? Puoi abituarti a questo? Non puoi, vero? Perciò non ti abituare a niente: non abituarti a tuo padre, a tua madre o ai tuoi insegnanti.
12:47 S: Ma a scuola c'è una routine allora ci facciamo l'abitudine, che cosa c'è
12:52 di diverso nella routine di ogni giorno?

K: Allora la tua mente diventa una routine la tua mente gira e rigira come un grammofono.
13:00 S: Questo non significa che io penso sempre allo stesso modo ogni giorno ma c'è una routine, le cose che facciamo ogni giorno, ci alziamo alle 5:30 facciamo colazione, poi ci sono le lezioni, questa è una routine.
13:12 K: No, aspetta un attimo. Aspetta un attimo. Perché la chiami routine?
13:16 S: Perché è quello che avviene ogni giorno.
13:18 K: Ascolta quello che dico, non rispondere così in fretta. Perché la chiami routine?

S: Perché lo facciamo tutti i giorni.
13:31 K: Voi fate qualcosa tutti i giorni e la chiamate routine
13:36 o siete consapevoli di quello che fate tutti i giorni? Sapete quello che fate? Vi alzate alle 5,30 del mattino vi lavate e tutto il resto, siete consapevoli di farlo? Fate attenzione a quello che fate? O lo fate distrattamente e tirate avanti?
14:01 S: Sì, io lo faccio distrattamente.
14:04 S: Non sempre.

K: Vi sto chiedendo, lo fate ogni giorno in modo conscio, consapevole, sapete quello che state facendo, quando vi lavate i denti sapete che vi state pulendo i denti? State bene attenti a quello che fate?

S: Io no.
14:21 K: No, perché?
14:23 Se stai attenta, non diventa mai routine. Capisci quello che dico? Sei ancora qui? Bene! Osservi attentamente tutto quello che fai ogni giorno? Perché? Se osservi tutto quello che fai ogni giorno, ti dà molto di più sei consapevole, allora osservi tutto. Guarda tutti quei tamarindi, con i loro frutti e quella roccia lassù. E' una cosa straordinaria da guardare.

S: E' vero.
15:14 K: Lo farai?

S: Io lo faccio.
15:18 K: Ogni giorno, ogni minuto, non solo un giorno per caso.
15:23 Osserva sempre, osserva le persone, quello che dicono come si vestono, tutte quelle rocce e gli alberi. Osservando impari molto di più. Lo farai? Se mi dici che lo farai se lo prometti, devi mantenere la promessa. Altrimenti non promettere. Va bene? Non promettere se non puoi farlo. Lo prometti? Attento!

S: No.
16:07 K: Appunto! Perciò, quando non osservi attentamente tutto quello che fai quello che dici, come ti vesti come ti lavi i denti e così via la tua mente diventa routine, diventa meccanica. Capisci? Se la tua mente è attenta allora tutto quello che fai diventa molto più divertente.
16:47 S: Non è qualcosa di meccanico anche se lo osservi?
16:55 K: No, dipende da come osservi. Nulla diventa meccanico se sai come osservare.
17:05 S: Come si fa ad osservare?

K: Adesso te lo dico. Ma tu lo farai?

S: Ci proverò
17:16 K: Non provarci, fallo!

S: E' facile a dirsi.
17:21 K: Lo so che è facile. Volete tutti le cose comode, facili. Vi dirò come guardare - non "come", ma che cosa significa osservare. Vi dirò che cosa significa osservare. Seguirete con attenzione?
17:50 S: Signore, ma poi osservare non diventerà una routine?
17:58 K: Naturalmente no. Ma non ti ho detto che cosa significa osservare. Poi la potrai chiamare routine o no. Va bene? Imparerete da quello che dico? Imparare, scoprire - lo farete? Io ti ho detto: guarda quei fiori vedi la loro bellezza, il colore, gioisci, divertiti. Non sciuparli. Sai? Ti dico una cosa. Gli scienziati, i biologi hanno scoperto che gli alberi comunicano tra di loro. Se un albero si ammala - capisci? - dice agli altri: state attenti, guardatevi da me. Capisci? Sono molto più intelligenti degli esseri umani, in un certo senso perché quando siete ammalati non dite agli altri di stare lontani!
19:19 S: Certo che lo facciamo.

K: Lo fate?
19:23 S: Se uno ha la congiuntivite

K: Aspetta un attimo. Adesso ti spiego come si osserva, lo imparerai?
19:37 S: Sì, signore.

K: Sì? Bene. Prima tu guardi con gli occhi, no? - guarda. Guarda quei mandorli, quei tamarindi, guardali, guardali. Li vedi?

S: Sì.
20:00 K: Ora, aspetta, guarda. Vedi quelle rocce là dietro?

S: Sì signore.
20:08 K: Come le guardi?
20:11 Stai pensando mentre le guardi?
20:15 S: No.
20:17 K: Hai imparato qualcosa, non è vero? Che mentre osservi non pensi.
20:26 S: Giusto.

K: Giusto? Perciò, osservi soltanto con gli occhi? Oppure osservi completamente? Non solo con gli occhi, ma hai il senso del colore dello spessore degli alberi, delle ombre, anche quelle lievi, le vedi? Vedi quelle libellule che volano?

S: Sì.
20:57 K: Perciò, quando osservi vedi tutto quanto. Giusto? D'accordo? Quando guardi molto attentamente, così come ti sto dicendo osserva me, o qualcun altro molto attentamente, che cosa succede? C'è un tuo amico qui, vero?

S: Sì.
21:26 K: Osservalo.

S: Sì.
21:31 K: Chi è il tuo amico, quel ragazzo?

S: Sì.
21:35 K: Bene. Lo immaginavo
21:38 avevo capito che è tuo amico, perché eravate seduti vicini e sorridevate insieme. Ora, guardalo, o guarda qualcun altro. Guardali bene, il loro modo di stare seduti, il loro aspetto.
21:55 S: Non posso guardarli, si mettono a ridere.
22:00 K: Stanno sorridendo? Allora guardali sorridere. Perciò, quando guardi molto attentamente cominci a vedere cose che non avevi mai visto prima. Giusto? Osservando bene, hai visto tutte quelle libellule, hai visto quelle ombre là in fondo, c'è un uomo in bicicletta, lo vedi?
22:33 S: Sì, signore.
22:34 K: Così, quando osservi cominci a imparare molto di più. Ora, il passo successivo è che non solo guardi con gli occhi ma ascolti anche tutti i rumori che ci sono. Ascolta bene. Qualcuno tossisce, altri si muovono, non stanno mai fermi. Giusto? Guarda e ascolta. Bene? Così osservi, ascolti e impari.
23:23 S: Si impara mentre si guarda e si ascolta?
23:26 K: Non ho finito, ragazzo. Scopri che cos'è imparare. Ora ascolta bene, ascolta bene. Quando osservi e ascolti stai imparando, non solo memorizzando stai imparando a vedere tutto ciò che accade intorno a te. Giusto? Lo stai facendo? Chi c'è? Vedi, tu impari dai libri, no? impari la matematica?
24:13 S: Sì, signore.

K: Quali altre materie hai?
24:16 S: Abbiamo storia, biologia, chimica, geografia.
24:24 K: Così tanto, di già! Inglese, matematica, geografia, storia, chimica.
24:32 S: Biologia.

K: Biologia.
24:36 S: Fisica.

K: Devi essere un grand'uomo!
24:42 Sto scherzando, va bene?

S: Sì, signore.
24:49 K: Quando impari che cosa accade? Tu hai un libro, il tuo insegnante ti fa notare qualcosa, ti informa. E tu memorizzi, non è così?

S: Sì.
25:02 K: Memorizzi, cioè che cosa fai? Registri, come un disco sul grammofono. Giusto? Capisci quello che sto dicendo?

S: Sì signore.
25:15 K: Voi avete un grammofono a scuola, vero?
25:19 S: Sì.
25:20 K: Mettete su un disco e quello ripete, ripete, ripete. Giusto?

S: Giusto.
25:27 K: Tu fai così?

S: Mentre studio, sì.
25:32 K: Tu memorizzi, non stai imparando. Memorizzi. Giusto? Perché quando finisce la scuola alla fine del trimestre, devi fare degli esami. E devi rispondere velocemente, perciò memorizzi. Ora, memorizzare è come un disco sul grammofono che ripete, ripete, ripete.
25:57 Giusto?

S: Sì.

K: E' imparare quello?

S: Voglio dire, all'inizio si memorizza poi si impara.
26:09 K: No. All'inizio. Poi ripeti.
26:14 S: Sì, dopo non è imparare.
26:17 K: Finalmente.
26:18 Avete afferrato? L'avete imparato? Vedete qualcosa? Cioè, diciamo che non conosco - quale lingua? il tedesco. Non conosco il tedesco, parlo italiano, francese, un po' l'inglese un po' il francese e un po' l'italiano. Se voglio imparare il tedesco devo studiarlo, no? Devo imparare le parole come si pronunciano, il loro significato i verbi irregolari ecc. ecc., studio tutto, memorizzo. Giusto? Il mio cervello registra tutto - le parole in tedesco la sintassi, i verbi irregolari, memorizza, cioè registra. Il cervello registra e dopo quattro mesi tre mesi, o quello che sia, comincio a parlare tedesco. Giusto? Quando tu registri così, continuamente è come un grammofono che registra.
27:41 S: Quindi è solo memorizzare, non è imparare.
27:44 K: Proprio così, è quello che sto dicendo. Memorizzare non è imparare.
27:50 S: Allora, osservando si impara.

K: Aspetta, prima vedilo. Prima vedi che memorizzare non è imparare.
27:58 S: Finché finisci

K: Aspetta! Sei troppo veloce. Ma vedi questo fatto, che memorizzare non è imparare? Memorizzare è ripetere, perché devi superare un esame perché devi trovare un lavoro. Giusto? Imparare non è memorizzare. E allora, che cos'è imparare?
28:34 S: Significa che ogni volta che si osserva si impara qualcosa?
28:43 K: Esattamente. Giusto! Hai detto una cosa vera. Ogni volta che osservi impari, perché le cose cambiano. Capisci? Se osservi quegli alberi la mattina presto hanno una luce tutta diversa, no? Più tardi nella giornata hanno un'altra luce, c'è un diverso movimento, ombre e colori sono diversi, tu impari.
29:16 S: Ogni volta che

K: Vieni qui!
29:27 Fra poco avrò tutta la classe intorno. Falle un po' di spazio.
29:40 S: Signore, quando vediamo le persone quando le vediamo tutti i giorni
29:44 K: Non abituarti a vedere le persone tutti i giorni. Osservale.
29:48 S: Ma non sempre c'è qualcosa di nuovo in loro.
29:51 K: Come lo sai?

S: Io penso di no. Sono sempre le stesse

K: Lo sai che le cellule del corpo cambiano e così pure le persone? Io non sono come mi hai visto ieri, posso essere diverso posso essere cambiato, potrei aver fatto di tutto. Io sono un essere vivente, sono solo le cose morte che non cambiano.
30:19 S: E se le osserviamo allora lo possiamo scoprire?
30:23 K: Esattamente. Se le osservi impari, perché come guardi quegli alberi per prima cosa al mattino, vedi che sono diversi. Giusto? Il colore è diverso, è diverso il movimento, è diversa la profondità della luce. Giusto? Sono diverse le ombre. E così è per l'essere umano.
30:44 S: Signore, io vedo il cambiamento negli alberi
30:47 ma non so perché non lo vedo nelle persone.

K: Perché sei pigra perché non vuoi guardare con attenzione le persone. Giusto?

S: Sì.
31:01 K: Allora: osservare, ascoltare, e quindi imparare, non memorizzare. E' chiaro?

S: Sì.
31:17 K: Ma fallo! Ora, in India specialmente ci sono tantissime teorie, su Dio sul paradiso, ce ne sono tantissime ma non hanno nulla a che fare con la vita quotidiana. Giusto? La vita quotidiana conta molto di più dei vostri dèi e delle teorie. Giusto? Perciò, osservate la vostra vita. Quando promettete qualcosa, mantenetela sempre. Perciò non promettete senza rendervi conto che dovete mantenere la parola.
31:59 S: Allora osservo quello che dico, osservo quello che faccio. Come quando osservo un albero di tamarindo devo rendermi conto dentro di me che sto anche osservando.
32:11 K: Sì, tu osservi te stessa. Osservo quegli alberi e osservo anche me stesso. Osservo quello che dico se dico la verità o se sto mentendo, vedo le mie irritazioni la rabbia, la gelosia, la paura; sono consapevole di tutto questo. Capisci? Così come sono consapevole di quei fiori, lo sono anche di me stesso. Giusto? E' molto più divertente osservarsi, perché si cambia continuamente si è diversi. Una mattina sei depresso la mattina dopo sei contento e la terza mattina sei irritato. Giusto? Farai tutto questo o dici solo sì, sì, e continuerai come prima?
33:05 S: Io mi sono osservata.
33:07 K: Lo farai?

S: Sì.
33:11 K: Promesso?

S: Sì, lo farò.
33:15 S: No. Io ci proverò.
33:17 K: Lo prometti? Attenta!
33:20 S: Io penso che lo farò, signore.

K: Non dire "penso che lo farò". Prometti di farlo tutti i giorni? Questo significa che lo devi mantenere. Non promettere adesso.
33:33 S: Cercherò di farlo.

K: Non, "cercherò" O lo fai o non lo fai.
33:39 S: Ma io voglio farlo.

K: E allora fallo!
33:44 Vedi, ascolta, se lo fai, diventi straordinariamente viva il tuo cervello diventa straordinario, sensibilissimo. Giusto?

S: Sì, signore.
34:05 K: Voi non siete sensibili. Siete molto giovani, non siete sensibili.
34:10 S: Talvolta, quando penso a qualcosa non mi rendo conto che sto pensando sono tutta presa da quel pensare. Mentre altre volte, quando guardo un albero so che lo sto guardando. Sono consapevole di guardare un albero mentre lo sto guardando. Mentre a volte penso e non me ne rendo conto.
34:30 In quel momento non mi sto osservando.

K: Aspetta, aspetta. Renditi conto che stai pensando. Osserva il tuo pensiero. Perché pensi, che cosa ti fa pensare in un certo modo osservalo, osserva tutto quello che fai.
34:48 S: Ma certe volte sono talmente presa da quel pensare!
34:53 K: Ascolta bene. Adesso ascolta. Noi ci stiamo parlando, vero? Perciò stiamo anche pensando. Giusto? Possiamo pensare in silenzio e poi esprimerci in parole. Giusto? E' questo che stiamo facendo ora. Tu pensi e lo metti in parole. Vuoi dirmi qualcosa perciò sono molto attento per trasmetterti quello che voglio dirti.
35:25 S: Signore, ma certe volte non è che pensi e poi lo metti in parole le parole vengono.

K: Sì. Come mai?
35:34 S: Ma non diventa ancora una cosa meccanica?
35:38 K: E' proprio quello che ti sto dicendo: non diventare meccanica. Non diventare meccanica. Tu porti gli occhiali, giusto? Prova a vedere se puoi fare a meno degli occhiali.
35:56 S: Non posso.

K: Non dire che non puoi.
35:59 S: Senza occhiali non vedo niente.
36:03 K: Provaci, ragazza mia! Io ho 90 anni e non porto gli occhiali. Sai perché?
36:15 S: Perché lei può farne a meno.
36:20 K: Siete strambi!
36:23 S: Ma lei sa che non può farne a meno, ci ha già provato.
36:29 S: Sì, è per questo che porto gli occhiali.
36:31 K: Cerca di scoprire se puoi vedere bene senza occhiali. Se non ce la fai prova a fare gli esercizi per gli occhi.
36:44 S: Li sto già facendo.

K: Quello potrebbe migliorare la vista. Ma se continui a dire: "Devo portare gli occhiali, devo portarli".
36:51 N:No, non faccio così.
36:53 K: Ma è quello che fai, quando dici: "Non posso vedere senza occhiali".
36:57 S: Lo dico perché è un fatto
36:59 ma faccio degli esercizi per vedere senza occhiali.

K: Perciò togliti gli occhiali e fai uno sforzo.
37:06 S: Una domanda signore: lei ci ha detto di cominciare a imparare e smettere di memorizzare.
37:14 K: Memorizzare, come ti ho spiegato ragazzo - ascolta bene - memorizzare diventa meccanico. Giusto?

S: Sì signore.
37:28 K: Il cervello, che sta nel cranio, sta sempre registrando.
37:36 S: Sì.
37:37 K: Dico che quello è giallo, quello è verde. Giusto? Quelli sono pantaloni. Sta registrando. Giusto?

S: Sì.
37:46 K: Quel registrare diventa meccanico.

S: Sì.
37:50 K: Ed essendo una cosa meccanica, tutta la tua vita diventa meccanica.
37:55 S: Ma non è forse un fatto che
37:57 K: Aspetta, cara, non ho ancora finito con lui.
38:02 Mi salti addosso prima che abbia finito. Giusto? Farai dopo la tua domanda. Ricordatela. Capisci? Se registro continuamente - verde, bianco, viola, giallo, lui è mio amico, lui non lo è - è come un grammofono.
38:28 S: Sì.

K: Giusto? Perciò, memorizzare non è imparare. Imparare è sempre qualcosa di nuovo.

S: Come quando si studia qualcosa.
38:46 K: Lo devi imparare. Lo devi studiare.
38:49 S: Allora dobbiamo memorizzare.

K: Aspetta, aspetta!
38:52 Io sono il tuo insegnante. E voglio insegnarti la storia. Giusto?

S: Sì.
39:01 K: Voglio insegnarti la storia. Devi conoscere tutti i re e tutta quella robaccia.
39:09 Giusto?

S: Sì.

K: E' tutta robaccia. Dovete sapere chi era il re dell'India nel XV secolo, e così via. Giusto?
39:22 S: Perché la chiama robaccia?

K: Sono sciocchezze. Alla fine non hanno nessun effetto sulla tua vita, no?

S: Ma se si vuole diventare qualcosa o fare un corso.
39:35 K: Esatto, tu memorizzi per poter diventare professore.
39:42 S: Sì, signore.

K: Sì, signore.
39:44 Memorizzi per poter fare più soldi.
39:47 S: Per fare che?

K: Soldi, un impiego migliore.
39:50 S: Non necessariamente, signore.

K: Ah, sì. Se non hai una buona memoria non avrai un buon lavoro. Hai mai osservato i falegnami? Quelli che costruiscono dei bei mobili? Io sì. Devono conoscere le qualità del legno. Giusto? Le diverse venature del legno, gli strumenti da usare e così via. Stanno molto attenti e così memorizzano prima diventano apprendisti di un altro falegname imparano, memorizzano, e poi diventano dei bravi falegnami. Giusto? Adesso voglio insegnarti la storia - ascolta con calma, va bene? Vuoi ascoltare, o sei da qualche altra parte?
40:48 S: Sto ascoltando, sì

K: Bene. Voglio insegnarti la storia. Storia, la storia. Giusto? E' la storia di tutti i re e regine del passato, delle guerre, ecc.

S: Esatto.
41:12 K: E storia significa anche la tua storia.
41:17 S: Sì.
41:19 K: La storia di quello che accade nel mondo, e anche la tua storia. Tu sei una storia molto più interessante di quella di tutti quei re.
41:33 S: Sono d'accordo.

K: D'accordo? Bene. Perciò io parlerò non solo della storia che è scritta sui libri ma vi parlerò anche della vostra storia.
41:51 S: Ma non è quello che facciamo in classe.
41:54 K: Lo so che non lo fanno. Ho detto che se fossi il vostro insegnante io lo farei.
42:00 Capite?

S: Sì.

K: Unirei le due cose - quello che c'è nei libri e voi.
42:07 S: E' molto difficile che lei possa essere un insegnante.
42:13 K: Che cosa? Piano, piano!
42:15 S: Signore, lei non potrebbe mai essere un insegnante.
42:19 K: Perché no?

S: Non di una materia come questa.
42:22 K: Ah, ho detto che io unirei le due cose. Unirei la storia del libro - giusto? con la storia di noi stessi. La nostra storia è la storia di tutta l'umanità.
42:41 Giusto?
42:42 S: Perciò la storia di tutta l'umanità è la nostra storia.

K: Che sei tu.
42:48 S: Perciò studiando l'intera umanità studiamo noi stessi.
42:51 K: Proprio così.

S: Quindi noi stiamo studiando l'intera umanità.
42:56 K: Non stai ascoltando quello che dico, ragazzo. Sto dicendoti che se io fossi un insegnante di storia la parola storia deriva dal latino - significa racconto, storia. In italiano si chiama proprio "storia", viene dal latino. Ora, di che cosa vi parlerò? - chi era il vostro re nel XV secolo?
43:30 S: Ci sono stati così tanti re.

K: Tantissimi, hai ragione. Ditemene uno. Avanti!
43:39 S: Babu.

K: Barbiere?
43:45 S: No, B-a-b-u.

K: Pensavo avesse detto barbiere! Lo so, sto scherzando! Perciò io vi insegnerei che Babu era il padre di Humula, giusto? E che il figlio di Humula era Agba - giusto? Vi parlerei di tutto questo. E vi direi che anche voi siete storia, siete una grande storia, molto più grande di Agba.
44:31 Giusto?

S: Sì.

K: Perciò vi parlerei di voi stessi. Vi chiederei: che cosa siete voi? Dentro di voi avete un libro che parla di voi. Imparate a leggere quel libro, capisci?
44:51 S: Sì.
44:53 K: Sei sicuro di capire quello che sto dicendo? Non dire, "sì signore". Sto dicendo che c'è il libro su Agba - sono stati scritti molti volumi su Agba. E c'è un libro anche dentro di te, quello che tu sei.
45:17 S: Quindi, lei ha detto che
45:19 K: Stai ascoltando quello che dico?
45:21 S: Sì.

K: Dentro di voi c'è un libro che dovete imparare a leggere. Ma voi trascurate di leggere quel libro. Perciò farò in modo che voi impariate a leggere quel libro non solo il libro di Agba, ma il libro che parla di voi. Perciò lo approfondirò. Io vi insegnerei in questo modo. E' un modo meraviglioso di imparare: non solo quello che succede.. nel mondo fuori di voi, ma lo straordinario libro che avete dentro di voi il libro che è l'intera umanità - non solo la storia indiana.
46:24 S: Allora perché non succede così?
46:26 K: Perché i vostri insegnanti non lo fanno.
46:29 S: Lei è il Presidente della Fondazione, perché non fa qualcosa?
46:36 K: Io sono il Presidente della Fondazione
46:39 dice - perché non faccio qualcosa al riguardo?
46:43 Hai perfettamente ragione. Ma loro non ascoltano. Aspetta, non ascoltano.
46:51 S: Loro sono come noi.

K: Proprio così.
47:02 S: Forse loro

K: Ascolta bene. Gli insegnanti sono come voi, sono solo più cresciuti. Giusto? Non intendo parlar male di loro. Capite? Io sono molto educato e rispetto le persone, non le insulto. Loro sono come voi, perciò imparate gli uni dagli altri. Capite? Io adesso sto imparando da te, perché dici delle cose che non intendi dire. Capisci?

S: Sì.
47:48 K: Perché tu dici di sì, sì signore, ma non è affatto quello che intendi.
47:53 S: Sì, invece.

K: Questo significa che lo vivi.
47:58 S: Dicendo di sì volevo dire che lo capisco.
48:01 K: Prima capiscilo, ma vivilo. Giusto?

S: Allora io non ho quel tipo di
48:08 K: Ascolta ragazzo, non dire niente se non lo vivi nella tua vita. Se non lo vivi, diventi un ipocrita. Giusto? Dire una cosa e farne un'altra è ipocrisia. Giusto?
48:25 S: Io non sto dicendo niente
48:28 dico che capisco quello che lei dice.

K: Ti ho detto, cerca di capire quello che dico ti ho detto di non dire nulla che non intendi veramente. Se intendi una cosa, dilla, se è giusta, sii onesto. Se menti dì: "Ho mentito, signore". Questa è onestà. Giusto? Se sei arrabbiato, dì: "Sì, sono arrabbiato", non fingere. Gli adulti lo fanno. E' quella l'unica differenza.

S: Siamo tutti diversi. No? Nessuno può essere uguale.
49:17 K: Sì.
49:19 S: Cioè, io dico onestamente a tutti che sono arrabbiato
49:22 ma non tutti sono in grado di dire che sono arrabbiati.
49:25 K: Come?
49:27 S: Supponiamo che io litighi con qualcuno
49:30 K: Perché litighi con qualcuno?
49:33 S: Perché lui

K: Ehi! Perché litighi con qualcuno?
49:38 S: Perché non siamo d'accordo su qualcosa.
49:41 K: Perché non siete d'accordo? Impara, non dire: non sono d'accordo e litigo - impara. Se litighi adesso litigherai anche quando sarai grande, e diventa violenza. Sai che la violenza dilaga in tutto il mondo, lo sai vero? La gente si ammazza, ci sono guerre, terroristi, lo sai. Capisci? Le persone si ammazzano, c'è una tremenda violenza nel mondo. Perciò non essere violento, non ti arrabbiare. Quando ti arrabbi dì: "Sono arrabbiato, scusatemi", non litigare.

S: Se non lotti, qualcun altro potrebbe approfittarsene e colpirti.
50:48 K: Magari no!
50:52 Se non mi arrabbio con l'uomo
50:55 che vuole arrabbiarsi, potrebbe calmarsi.
50:59 S: Potrebbe.

K: Potrebbe, ho detto potrebbe.
51:02 S: Ma, allora

K: Aspetta, aspetta.
51:06 S: Ma supponiamo che l'altra persona voglia picchiarmi proprio perché io non mi arrabbio con lei?
51:13 K: Se io non reagisco, capisci? Tu sei arrabbiata con me - giusto? Supponiamo che tu sia arrabbiata con me, io non reagisco non mi arrabbio, non rispondo ai tuoi colpi: vedi che cosa succede.
51:29 S: Talvolta questo potrebbe esasperare l'altra persona.
51:32 K: Non "talvolta". Vedi che cosa succede se tu ti arrabbi con me e io non mi arrabbio di rimando con te, qualcosa accade tra noi. Giusto? Se mi dai dello stupido io non reagisco ridandoti della stupida, non reagisco, sto calmo. Questo mio rimanere calmo ha un effetto su di te non sempre, perché le persone non sono abbastanza gentili. Allora tu impari. Mio Dio! Volevo parlare di qualcosa di completamente diverso.
52:21 S: Signore, io non capisco dove ci porti tutto questo.
52:27 K: Tu non capisci - lei ha fatto una domanda. Lei dice: non capisco dove ci stia portando. Io non vi sto portando da nessuna parte.
52:40 S: Di che cosa stiamo parlando?
52:43 K: Quello che sto dicendo è: impara a osservare che è una delle cose più difficili da fare. Impara ad ascoltare, e impara a scoprire il modo di vivere non solo ripetere, ripetere. Giusto? E' questo che sto dicendo stamattina: non diventate meccanici.
53:16 S: Signore, ha detto che voleva parlare di qualcos'altro. Perché non comincia? Perché non comincia a parlare di quello?
53:27 K: Perché prima volevo capire che cosa volevate voi. Giusto? Volevo capire - è più gentile, no? - volevo cercare di capire di che cosa volevate parlare voi.
53:45 S: E noi vogliamo sapere di che cosa voleva parlare lei.
53:48 K: Benissimo. Adesso ve ne posso parlare.
53:51 Giusto?

S: Sì.

K: Prima l'ho chiesto a voi. Giusto? Prima servo il tè a voi, non a me.

S: Sì.
54:01 K: E allo stesso modo chiedo prima a voi di che cosa volete parlare e voi saltate su a dire un mucchio di cose. Dopo che avete finito se c'è tempo, parlerò di quello che volevo dire io.
54:14 S: Di che cosa ci voleva parlare?
54:19 K: Quello di cui volevo parlare stamattina, se ricordo bene, era: siete sensibili?

S: A che cosa?
54:30 K: Sensibili. Vedete, la vostra risposta immediata è "A che cosa?" Non stiamo dicendo "a che cosa". Ma, dentro di voi siete sensibili? Sapete che cosa significa essere sensibili?
54:49 S: Sentire.

K: Sentire.
54:51 S: Essere svegli.

K: Essere svegli.
54:53 S: Capire.
54:56 K: Sei sensibile a quei fiori, non è vero? Sei sensibile alle persone?
55:04 S: Alle persone?
55:07 K: Attorno a noi ci sono ragazzi, ragazze e adulti, sei sensibile tanto da notare come stanno, il loro aspetto, quello che fanno, sei sensibile?
55:18 S: Solo verso le persone che ho quasi sempre intorno.
55:22 K: Sì. E forse nemmeno quello.
55:24 S: Non sempre.

K: No. Allora, sei sensibile? Tu dici di esserlo occasionalmente. Questo non basta. E' come avere una patata andata a male. Volevo parlarvi della sensibilità. Poi volevo parlarvi di qual è la vostra relazione, capite la parola qual è la vostra relazione con ciò che accade nel mondo? Capite che cosa vi sto chiedendo? La vostra relazione. Voi siete in relazione con vostro padre e vostra madre. Giusto? Siete in qualche modo in relazione con il resto del mondo con ciò che accade nel mondo?
56:12 S: Sì.

K: Aspetta, aspetta, ascoltami. 2500 persone sono state uccise a Bhopal, e centinaia di migliaia sono rimaste ferite, che cosa sentite di fronte a questo?
56:30 S: Mi sento triste.

K: Ti senti triste, e poi?
56:34 S: Sento che c'è una grande indifferenza dappertutto. Come se si trattasse solo di una piccola perdita - pura indifferenza.
56:42 K: Allora, voi - ascoltate bene la mia domanda: siete sensibili alla sofferenza degli altri?
56:50 S: No.
56:52 K: Aspetta, ti ho fatto una domanda. Sei sensibile alla sofferenza degli altri?
57:00 S: Signore, spesso sono io che faccio soffrire gli altri.

K: Sei molto sveglio, ragazzo mio.
57:10 Io ti faccio una domanda e tu chiedi qualcos'altro. Ti sto chiedendo - dato che sono sveglio quanto te - ti chiedo: sei sensibile alla sofferenza degli altri, degli estranei?
57:28 S: Meno di tanti altri.

K: Non lo sei. Tutto qui. Non lo sei. Perché? Sai, l'altro ieri, stavo camminando là fuori c'erano due ragazze con abiti blu a strisce bianche, delle studentesse. Devono camminare per sei miglia all'andata e sei miglia al ritorno, dodici miglia al giorno. Sei sensibile a come si sentono a dover camminare tutto il giorno?
58:07 S: No, perché la cosa non mi riguarda. Non riguarda la mia vita.

K: Appunto. Perciò non sei sensibile agli altri.

S: Solo verso di me.
58:17 K: Sei egoista.

S: Signore, spesso siamo sensibili. Sentiamo dispiacere per qualcuno, come quelli che sono morti a Bhopal.
58:28 K: Ti ho detto, guarda, non fare il furbo con me sei a conoscenza di quei ragazzi e ragazze che devono camminare per dodici miglia al giorno che non hanno abbastanza cibo, che soffrono, che cosa senti per tutto questo? Non te ne importa niente?

S: Sì che mi importa.
58:52 K: E allora che cosa fai?

S: Che cosa posso fare?
58:59 K: Tu non puoi fare molto, ma puoi dire a Mrs. Thomas e a Mrs. Radhikaji:
59:07 "Dobbiamo trovare il modo di aiutarli bisogna trovare un bus per loro, che li porti avanti e indietro". Ci lavori, fai qualcosa, non dici solo sì. Giusto? Giusto? Lo farai?

S: Signore
59:29 K: Aspetta un attimo, ti sto chiedendo: Andrai da Mrs. Thomas e da Radhikaji a dire: "Vi prego, signore, dobbiamo fare qualcosa al riguardo". Lo farai? Ehi, lo farai? O non te ne importa?

S: A me importa, signore.
59:59 K: E allora vai da loro, come ci andrò io. Voglio che ci sia un bus per quei ragazzini. Andrei a prenderli e li porterei a scuola o vorrei una scuola qui per tutti loro, là - e non solo là! Mi do da fare, ne parlo mi farò sentire se non lo fanno.
1:00:35 S: Lei può farlo, signore.

K: Fallo tu, aiutami a farlo, vuoi?

S: Se lei me lo dice, lo farò.
1:00:43 K: Non sarò io a dirtelo, tu vai e lo fai. Sta qui la tua indipendenza. Allora, voglio parlarvi della sensibilità voglio parlarvi della vostra relazione con il mondo. Voi state crescendo, lascerete questo bel posto Rishi Valley e andrete all'università vi sposerete, avrete dei figli un lavoro, con tutte le liti, i tormenti e tutto il resto, questo sarà la vostra vita; qual è la vostra relazione con il resto del mondo con la violenza, con i politici, con la tremenda corruzione di questo paese? Giusto?

S: Diventeremo egoisti se avremo tutti questi
1:01:41 K: Tu non diventare egoista, tu ti preoccupi.
1:01:45 Sei preoccupata di questa tremenda corruzione.

S: Che cosa possiamo fare noi?
1:01:54 K: Non siate corrotti.

S: Sì, ma come
1:01:58 K: Aspetta, non hai ascoltato, sei troppo veloce.
1:02:02 Non essere corrotta combatti, prendi posizione se pensi che una cosa sia sbagliata.
1:02:09 S: E se qualcuno non è d'accordo devo litigare con lui?
1:02:13 K: Dico di lottare nel senso di non diventare corrotti.
1:02:18 S: Io non divento corrotto ma
1:02:22 K: Non importa, lascia stare gli altri, non essere corrotto tu.
1:02:27 S: Lo farò.
1:02:30 K: Quando crescerai, adesso puoi dire: sì io non sarò corrotto, ma quando sarai grande
1:02:35 ed entrerai nel mondo degli affari!?

S: Non serve a niente se solo una persona non è corrotta.
1:02:44 K: Comincia innanzitutto da te.
1:02:46 S: OK, quindi tu non sei corrotto - sto solo facendo un esempio cerchi lavoro, vai a un colloquio dove il direttore ti intervista e ti chiede apertamente una bustarella
1:02:58 altrimenti non avrai quel lavoro.

K: E tu non avere il lavoro! Perché non prendi posizione per qualcosa?
1:03:11 S: Senza un lavoro non posso vivere.

K: E allora non vivere!
1:03:18 S: E allora qual è lo scopo di venire al mondo?
1:03:22 K: Scoprilo. Vedete, siete tutti così deboli, vi arrendete. Supponiamo che tu dica: no, spiacente, io non sarò corrotto; raccogli altre persone intorno a te e lavori per questo.
1:03:40 S: Signore, ma se intorno a me ci sono solo cinque persone
1:03:44 K: Può già bastare. Incomincia.
1:03:46 S: Supponiamo che ci sia una persona non corrotta ma insensibile e che intorno a lei tutti siano insensibili come faranno a sapere quello che sta cercando di fare?
1:03:59 K: Glielo dirò. Lo sto facendo. Ascoltami. Io vado in giro per il mondo a dire che le religioni, così come sono, sono spazzatura. Giusto? Alla gente non piace, ma non mi importa. Se mi dicono che non posso entrare nel loro paese, non importa. Posso sempre tornare a Rishi Valley - se me lo permettono. A me non importa. Ma a voi importa, avete tutti così paura.
1:04:37 S: Signore, ma noi non possiamo fare altro, se cerchiamo un lavoro e non lo troviamo, non possiamo fare nient'altro.
1:04:43 K: Se non trovi un lavoro
1:04:46 S: Tu non vuoi essere corrotto e non vuoi sottostare al ricatto ma non avrai il lavoro, allora che cosa puoi fare dopo?
1:04:56 K: Fai il giardiniere. Che cosa c'è di male nel fare il giardiniere, che cosa c'è di male a essere poveri? Istruito e povero - che c'è di male?
1:05:07 S: Come faccio a vivere?
1:05:25 S: A che cosa serve l'istruzione?

K: A che cosa serve l'istruzione? Probabilmente a un bel niente.
1:05:34 S: Una persona colta non può fare il giardiniere.
1:05:44 K: Allora fai qualcosa da persona colta. Voi, gente, non - siete tutti così non voglio usare certe parole - siete tutti così mediocri. E' questo che voglio contestare.

S: Che cosa vuol dire?
1:06:02 K: Mediocre significa - nella lingua inglese mediocre significa salire fino a metà collina, senza mai raggiungere la cima. Lo capisci? Non diventare mediocre.
1:06:22 S: Noi attribuiamo alla gente delle posizioni, come un giardiniere noi diciamo che è diverso da noi, nessuno di noi vuole diventare giardiniere perché sarebbe una cosa
1:06:38 K: A me non importa di fare il giardiniere, non m'importa di cosa pensa la gente che io sia un ministro o altro, non m'importa. Faccio quello che ritengo giusto.
1:06:52 S: Allora, se tutti facciamo quello che riteniamo giusto
1:06:55 K: No, è molto difficile scoprire che cosa è giusto non quello che ritieni giusto - ma quello che è giusto. E' molto difficile. Giusto? Penso che questo sia giusto - ma può essere sbagliato.
1:07:14 S: Tutti quanti intorno ci dicono: "Devi fare questo perché è giusto".
1:07:20 K: Si tratta solo di tradizione, quella è l'autorità. Io voglio scoprire che cosa è giusto - voi no? Come lo scoprirete?

S: Non sarebbe un'opinione? Potrebbe essere giusto per uno e sbagliato per un altro.
1:07:33 K: Te l'ho detto, ragazzo mio, tu non hai ascoltato, non hai ascoltato. Ognuno pensa di avere ragione a suo modo. Giusto? Tu pensi che un cosa sia giusta, un altro pensa che sia giusta o sbagliata ma io voglio scoprire che cosa è giusto - ascolta bene in ogni circostanza, sotto qualsiasi pressione nonostante quello che dicono - voglio scoprire che cos'è giusto. Voi no? Ed è difficile scoprire che cos'è giusto. Per scoprire che cos'è giusto non potete avere opinioni giudizi, convinzioni. Esatto? Allora, tu percepisci che cos'è giusto quando c'è libertà
1:08:34 S: Solo quando hai completa libertà.
1:08:39 K: Completa libertà, proprio così. Quando hai completa libertà allora vedi che cos'è giusto.
1:08:45 S: Signore, ma come si ottiene la libertà?
1:08:49 K: Come si ottiene la libertà? Non puoi ottenere la libertà. La libertà esiste, viene, se non sei attaccato se non hai interesse personale - capisci? Se non sei egoista.

S: Allora sei libero.
1:09:05 K: Allora c'è libertà, allora quello che vedi è giusto.
1:09:12 S: Ma io non posso vivere da solo nel mondo.
1:09:15 K: A me non importa di vivere da solo nel mondo.
1:09:18 S: No.

K: A te importa, ti fa paura.
1:09:21 S: Come si fa a liberarsi dall'egoismo?
1:09:23 K: Come fai a liberarti dall'egoismo? Posso dirti un modo molto semplice? Non essere egoista!

S: Però non è lo stesso.
1:09:33 K: Ascolta, ragazza mia. Non essere egoista. Tu sai che cos'è l'egoismo. Non esserlo. Non dire "mi libererò dall'egoismo" - non essere egoista! Perciò, impara che cosa significa essere egoista, osserva.
1:09:50 S: Tutto riconduce all'osservazione.

K: Sì, sì. Osservare. Osservando si impara tantissimo. Io ho imparato moltissimo guardandoti camminare per strada come cammini, come parli, quello che dici, se dici esattamente ciò che pensi o se cerchi di barare - mi segui? - di barare. Imparo, osservo. Questa è una delle cose. Prima volevo scoprire se siete sensibili; poi qual è la vostra relazione con il mondo; poi volevo chiedervi: siete diversi dal mondo? Il mondo è violento, voi siete violenti? Il mondo è corrotto, voi siete corrotti? Il mondo è violento, voi siete violenti? Giusto? Il mondo dice: "Io sono inglese sono francese, sono indiano, russo, musulmano". Giusto? Perciò c'è conflitto tra loro. Allora io non sarò nessuno di loro.
1:11:15 S: Signore, il mondo dice anche: "Io sono Chi, io sono Gotham".
1:11:25 K: Certamente tu sei Gotham, hai un nome diverso, questo è naturale. Ma non essere nazionalista.
1:11:32 S: Non è la stessa cosa quando dico che ho un certo nome e quando dico che questo è il mio paese, non è la stessa cosa?
1:11:41 K: Infatti. Questo è egoistico. Ti identifichi con qualcosa di più grande ma l'egoismo rimane. Aspetta un momento, manca un quarto, quasi. Giusto, abbiamo parlato per un'ora e un quarto. Stanno diventando tutti irrequieti, perciò fermiamoci. Volete rimanere seduti quieti per 5 minuti, assolutamente calmi? Non muovetevi, prendete una posizione comoda, state seduti tranquilli veramente quieti, non tossite, chiudete gli occhi e guardate quello che pensate. Va bene, signori. Grazie per avermi ascoltato. Va bene?
1:13:43 Grazie, grazie.
1:13:46 Tu sei Gotham, vero? Tu come ti chiami?

S: Ajip.