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SA77T1 - Che cosa stiamo cercando?
Primo discorso pubblico
Saanen, Svizzera
10 luglio 1977



0:23 Krishnamurti: Dal momento che ci saranno diversi discorsi e discussioni, penso sia bene iniziare - se possibile - dicendo che dovremmo riflettere insieme, pensare insieme. Il che non significa che voi dobbiate accettare o rifiutare, o avere una mente simile, ma piuttosto che si parli in maniera riflessiva dei vari problemi, delle tante questioni e dei problemi della vita. E, ragionandoci insieme, e scambiandoci i nostri ragionamenti, scopriremo, cammin facendo, che la ragione non può risolvere alcun problema - cosa del tutto ovvia, sia politicamente, sia economicamente che socialmente. La ragione non ha risolto i nostri problemi umani, e nemmeno la logica, ma noi cercheremo di scoprire insieme, riflettendo insieme, e comunicando fra di noi, che esiste un approccio completamente diverso a tutti questi problemi della nostra vita. E lo scopriremo insieme. Bisogna essere molto chiari su questo fin dall'inizio. Io non sono il vostro guru. Spero che sia chiaro fin dall'inizio, voi non siete miei seguaci, perché coloro che seguono qualcuno distruggono la verità Non stiamo facendo proselitismo o cercando di convincervi di alcunché. Cercheremo di ragionare insieme, di pensare insieme, di indagare ed esplorare insieme, e perciò non c'è alcuna autorità, non c'è nessun leader spirituale. Ma, insieme, riflettendo insieme con molta attenzione, esplorando, indagando insieme, incontreremo qualcosa al di là della ragione, perché la ragione, come abbiamo detto, non ha risolto nessuno dei nostri problemi politici, economici, sociali. La ragione non ha risolto nemmeno i problemi esistenti fra due persone. Diventa sempre più ovvio, in un mondo che sta andando a pezzi, che è diventato alquanto folle, disordinato, un posto pericoloso in cui vivere. Perciò la ragione, benché fino a un certo punto dobbiamo ragionare insieme, in modo logico, sano, olistico, poi, forse, saremo in grado di scoprire da noi uno stato diverso della mente, una qualità diversa della mente, che non sia legata da alcun dogma, da alcun credo, da alcuna esperienza, e quindi una mente che sia libera di osservare e che attraverso l'osservazione e la percezione veda ciò che è, e di conseguenza ci sia energia per trasformare 'ciò che è'.
5:18 Perciò, fin dall'inizio, vi prego, lavoriamo insieme. Voi non state ascoltando me. State ascoltando chi vi parla come se ascoltaste voi stessi. Perciò, per ragionare insieme, non bisogna partire da alcuna conclusione, da nessun credo o dogma, che condizionano la mente impedendoci di ragionare insieme. Io non sono indù, e nemmeno cristiano o buddista, nessuna di queste cose. Chi vi parla non parte da alcuna conclusione, da nessun credo, da nessuna esperienza, e quindi da una mente libera di osservare, di imparare, di muoversi, di agire. E io penso che una mente così sia compassionevole, perché la compassione non ha alcuna causa, non è un risultato Vi prego di comprenderlo, è molto importante, perché ne parleremo molto a fondo: la compassione avviene quando la mente è libera. La compassione non ha causa e perciò non ha effetto. Ma quando c'è quella compassione avviene una rivoluzione psicologica fondamentale. E' di questo che parleremo, dall'inizio alla fine.
7:37 Inizieremo chiedendoci: che cosa stiamo cercando? Cos'è che ciascuno di noi vuole? E' una domanda importante, non ignoratela come fosse facile rispondere, non è così. Cos'è che vogliamo? Comodità materiali? La sicurezza fisica? Oppure, nel profondo, c'è il bisogno, il desiderio di essere completamente sicuri in tutto quello che facciamo, in tutte le nostre relazioni, di essere stabili, certi, sicuri, permanenti; è questo che cerchiamo? Ci aggrappiamo a un'esperienza e questa ci dà un certo senso di stabilità, un senso di identificazione che ci dà un sentimento di permanenza, di benessere. In questo c'è sicurezza. C'è sicurezza in un credo. L'identificazione con un certo dogma, con una conclusione, una nazione o un'idea, ci dà sicurezza. E' questo il motivo per cui ci sono così tanti guru nel mondo che offrono sicurezza: 'Seguitemi, e saprete come agire, come essere sicuri.' E' questo che cercate? Vi prego, rifletteteci sopra, scopritelo.
10:14 Quando siamo avanti con l'età, troviamo sicurezza o felicità nel ricordo di cose del passato, nelle esperienze che abbiamo vissuto, nell'amore che abbiamo ricevuto, e vi ci aggrappiamo. Il passato diventa molto importante. E se siamo giovani, flessibili e spensierati, ci sentiamo soddisfatti per il momento, senza pensare al futuro o al passato. E gradualmente la giovinezza scivola nella vecchiaia, e comincia il problema: il desiderio di essere sicuri, l'ansia dell'incertezza, non riuscire a dipendere da qualcosa o da qualcuno, e tuttavia sentire il bisogno, il desiderio profondo di sicurezza, di avere qualcosa a cui aggrapparsi. Non è così? Se siete davvero profondamente onesti dovete per forza giungere a questa percezione.
12:04 Permettetemi di ricordare ancora a tutti voi che questo non è un intrattenimento. Non è qualcosa a cui partecipate una domenica mattina per ascoltare qualcuno che viene dall'oriente e dire: 'O signore, ma di cosa sta parlando? E' un mistico, è questo o quest'altro?'. e tutto quel blah blah. E voglio ricordarvi molto chiaramente che questo è un incontro serio. Almeno, per me le cose di cui parliamo sono molto, molto serie. Ci abbiamo lavorato per più di cinquant'anni e sarebbe un peccato se voi non foste responsabili verso voi stessi e verso il mondo, e vi limitaste a sentirvi soddisfatti superficialmente, vivendo per l'oggi senza preoccuparvi del domani. Allora, questo non è un intrattenimento, non è qualcosa di ideologico che possiate accettare o negare, ma, insieme ma, insieme nello stesso processo di pensare si diventa seri, nel processo stesso dell'osservazione, del ragionare, pensando in modo logico, obiettivo, inevitabilmente voi diventate molto, molto seri. Ed è questo lo scopo - se posso usare questa parola - di questi incontri. Non si tratta di cambiare delle idee con delle altre, o di rifiutare un guru per accettarne un altro, o di cercare di trovare una nuova esperienza ed essere delusi se non si trova quell'esperienza. Noi siamo qui insieme, seriamente per parlare dei problemi del nostro vivere quotidiano, con tutta l'infelicità, la confusione, l'incertezza. Perciò vi prego, siate responsabili, non siate superficiali.
15:26 Ci stiamo chiedendo che cosa cercano gli esseri umani, voi, come essere umani, che siete l'insieme di tutta l'umanità - capite? - voi siete la sommatoria di tutta l'umanità, che viviate in India, Russia, Cina, America o qui. Voi rappresentate ogni essere umano, e quando ve ne rendete conto diventa una cosa tremendamente importante e responsabile. Ma la maggior parte di noi non vuole riconoscerlo perché non vogliamo essere responsabili. Perciò, se posso dire ancora che noi siamo insieme, come esseri umani, cercando di scoprire nel profondo che cosa stiamo cercando, cos'è che volete!? Capite la mia domanda? Il mondo intorno a noi è molto incerto, diventa sempre più folle, pericoloso, violento. Sapete che cosa accade: ci sono persone che vengono uccise, così, per divertimento. Lo avrete letto anche voi, sapete tutto. La politica non ha risolto i nostri problemi, Non ha messo fine alla violenza umana, e nemmeno le religioni lo hanno fatto. Al contrario, le religioni sono state responsabili del massacro di milioni di persone. Non c'è bisogno che parli della storia dell'umanità, la conoscete molto bene, se ne avete letto.
17:53 Quindi, come possiamo osservare, il pensiero, la ragione, la logica, benché necessari, non hanno risolto i nostri problemi umani. E se non l'hanno fatto, allora, qual è la soluzione a tutto questo? Ponendosi questa domanda - qual è la soluzione a tutto questo - si arriva per forza a dire: Io, come essere umano, riconoscendo davvero che sono il mondo, cos'è che voglio sostanzialmente? Perché io rappresento il mondo. Ogni essere umano è responsabile, ogni essere umano è l'umanità intera. In India pensano come voi, preoccupati, tristi, infelici, addolorati, c'è povertà, degrado, ovunque nel mondo, lo stesso fenomeno. Perciò voi siete come ogni altro essere umano, che vi piaccia o no. Avendo scoperto cos'è che volete, possiamo procedere,
19:18 E' forse che desiderate, in maniera essenziale, profonda, irrevocabile, che siete interessati a scoprire se volete la sicurezza, un senso di identificazione con qualcosa, con un'idea, una persona, un gruppo, una conclusione che vi dia enorme soddisfazione, per poter dire: 'Ce l'ho fatta, sono arrivato, ora so' ? Capite la mia domanda? Perciò inizieremo a scoprire lentamente, con attenzione, se desiderate soddisfazione nella sicurezza, sicurezza in una persona, in un'esperienza, in una conclusione, o in una idealizzazione romantica come Dio, poi dobbiamo esaminare in modo logico, lucidamente, se esista una cosa come la sicurezza. Posso continuare?
21:01 Noi vogliamo la sicurezza. Ogni bambino, ogni ragazzo ha bisogno di sicurezza. E siccome i genitori e la società non danno loro sicurezza, e neppure l'educazione lo fa, essi diventano violenti - come accade nel mondo, come la gioventù si va distruggendo. Lo vedete. Quindi, devono avere sicurezza, sia fisica sia psicologica. Capite? State seguendo o sto parlando a un muro?
22:00 Siamo alla ricerca della sicurezza psicologica, cosa che può distruggere la sicurezza fisica, e se cercate la sicurezza fisica poi quella psicologica diventa inutile. Perciò dobbiamo capire che cosa stiamo cercando.
22:32 Mi fermo perché... posso continuare a parlare, ma ci devono essere delle pause così che voi e io possiamo comunicare l'un l'altro, verbalmente e non verbalmente. Perché se pensiamo insieme sulla stessa linea, la comunicazione diventa straordinariamente facile, ci comprendiamo immediatamente. Ma potremmo non voler esaminare da vicino la nostra struttura psicologica perché abbiamo paura, non sappiamo dove potrebbe portarci. Potrebbe distruggere tutto quello che riteniamo necessità essenziali per l'essere umano. Così ci limitiamo a esaminare le cose superficialmente, approvando o disapprovando e ce ne andiamo. Ed è questo che chi vi parla sta cercando di evitare. Bisogna esaminare molto da vicino, con esitazione, sapendo che ragione, logica, pensiero non hanno risolto i nostri problemi, eppure bisogna usare il pensiero, cosa che esamineremo trattando tutta la faccenda.
24:09 Perciò, fin dall'inizio ci chiediamo: che cosa cerca l'essere umano, voi? Non cercate forse la sicurezza? Sia fisica sia psicologica? Dovete avere cibo, dei vestiti e un riparo, altrimenti non potreste funzionare. Sia che viviate in una comunità, o in una società caotica, dovete avere una certa sicurezza, che vi dia un senso di benessere da cui poter iniziare a pensare, osservare ed esaminare queste cose. Ed esigiamo anche, probabilmente ancora di più, la sicurezza psicologica. Si può non avere sicurezza fisica ma quella psicologica diventa enormemente importante, non è vero? Non avete notato in voi la forte brama di sicurezza nelle nostre relazioni, nelle nostre azioni, nel nostro atteggiamento verso la vita, nella nostra esperienza, nel come ci aggrappiamo alle nostre esperienze, perché ci danno un grande senso di sicurezza.
25:54 Perciò dobbiamo esaminare da vicino se esista veramente la sicurezza psicologica. Se non c'è sicurezza psicologica un essere umano impazzisce. Diventerà del tutto nevrotico perché non ha sicurezza psicologicamente. Perciò diventa nevrotico, e probabilmente la maggioranza degli esseri umani sono nevrotici. Perciò dobbiamo capire per conto nostro se vogliamo la sicurezza psicologica. E che cosa intendete con la parola sicurezza? Quando diciamo: 'Mi sento sicuro con mia moglie, la mia ragazza, con le mie idee e conclusioni'... Come comunista, come cattolico, protestante o indù, sono sicuri nei loro credo. Non hanno paura, perché vi si aggrappano. E quando cominciate a indagare, a fare domande, a ragionare con loro, a un certo punto smettono, non vogliono esaminare oltre, perché è troppo pericoloso. Si sentono minacciati. Se avete provato a parlare con qualche comunista, o cattolico, sapete che arrivano a un certo punto e si rifiutano di continuare. Probabilmente voi state facendo la stessa cosa e allora la comunicazione cessa. Capite? E per quanto riguarda ciò a cui la mente si aggrappa, che si tratti di una persona, di un oggetto o di un'idea, o di una conclusione, o di qualcosa di cui avete fatto esperienza, hanno forse qualche significato hanno davvero qualche profondo significato? Vi spiego che cosa intendo dire.
29:33 Se mi aggrappo a qualche mia esperienza, e questa mi dà grande soddisfazione, e io mi ci aggrappo, qual è allora la mia relazione con un altro? Lui è legato alla sua esperienza, al suo credo o alla sua idea, e perciò c'è divisione, naturalmente, è ovvio - seguite? E allora la comunicazione cessa completamente. State facendo così? Vi state bloccando perché avete paura di esaminare ciò a cui siete attaccati, a cui vi aggrappate? E perciò il pensiero, la logica, la ragione, non riusciranno a farcela. Capite il mio punto? Posso continuare?
31:06 Se sono profondamente convinto del mio buddismo, o del mio zen, o di certe forme di meditazione, se sono convinto e mi ci aggrappo, e voi pensate a qualcosa di completamente diverso, dove sta la comunicazione fra noi due? E' questo che avviene nel mondo: se siete un comunista, un comunista europeo, un capitalista o un cattolico - divisione, divisione, divisione. Perché ciascuno rimane attaccato al suo specifico dogma , al suo particolare condizionamento. State facendo così? Scusate se insisto. Se state facendo così, potreste ragionare, pensare logicamente fino a un certo punto, e pertanto non potete passare a una dimensione completamente diversa.
32:25 Perciò ci chiediamo, sapendo che tutti gli esseri umani - praticamente l'umanità intera - è ancorata, attaccata a qualche specifica idea, a qualche forma di pensiero che ha creato un credo, a qualche forma di esperienza che è una reazione a ciò che è, e vi si aggrappa. Generalmente, in tutto il mondo, è questo il fenomeno. Se siete profondamente convinti del comunismo, o piuttosto del marxismo e leninismo, allora siete bloccati in una routine. Non vorrete investigare null'altro, e così via. Ma questo può dare sicurezza? Per favore, seguite: il pensiero, che ha creato tutti questi credi, dogmi, esperienze, divisioni, può il pensiero dare sicurezza? Capite la mia domanda? Perché voi funzionate con il pensiero, tutte le vostre attività si basano sul pensiero, orizzontale o verticale: se aspirate a qualcosa di alto, è sempre un movimento del pensiero, verticalmente. Oppure se siete semplicemente soddisfatti di attuare una rivoluzione sociale, è sempre il movimento orizzontale del pensiero. Quindi, il pensiero, fondamentalmente, praticamente, può dare sicurezza psicologica? Avete afferrato il mio punto? Posso andare dal mio guru - non ho alcun guru, grazie a Dio - ma potrei andare da un guru: l'atto stesso di andare da un guru è basato sul pensiero, nella speranza che egli mi dia qualche tipo di sicurezza in questo mondo incerto, egli mi guiderà a qualche genere di felicità, a qualche tipo di illuminazione; è tutto movimento del pensiero. E io domando: il pensiero dà forse sicurezza psicologicamente? E tuttavia il pensiero ha il suo posto. Ma quando il pensiero presume di poter creare una sicurezza psicologica allora sta vivendo in un'illusione. Se credete in Gesù e tutto il resto, è il movimento del pensiero, non è vero? Il pensiero può creare ogni sorta di illusione romantica. Quando la mente ricerca psicologicamente nel dogma di una chiesa o di una non-chiesa, è la struttura del pensiero. E il pensiero fondamentalmente è - cosa? - è il movimento del passato attraverso il presente, modificato. Vi prego pensateci, lo vedrete. Il pensiero è la risposta della memoria. La memoria è il risultato dell'esperienza, immagazzinata come conoscenza, che è tutto il passato. No? Qualcuno mi contraddica, per amor del cielo!
38:13 Quindi, il pensiero, che è la risposta di memoria, conoscenza, esperienza, immagazzinate nel cervello come conoscenza e memoria, quella risposta viene sempre dal passato. C'è sicurezza nel passato? Usate la ragione, la logica, tutta la vostra energia per scoprirlo. C'è sicurezza nel passato? Che è tradizione, che può essere di un giorno, o vecchia di diecimila anni, ma è sempre tradizione, che è il passato. Qualsiasi attività del pensiero, che è l'essenza del passato, può forse dare sicurezzza? Avete afferrato il punto? Bene? Rifletteteci, scopritelo. Le nostre religioni si basano sul passato, le religioni organizzate, i loro rituali, i dogmi, e tutto quel circo che ci sta intorno, tutte cose senza senso, sono praticamente tradizione, che è il passato. E il pensiero ricerca - guardate cosa succede - cerca la sicurezza in cose che esso stesso ha creato! Mi domando se lo vedete.
40:36 Attraverso il pensiero l'umanità ha creato l'idea di Dio. Non intendo discutere se esista o non esista Dio, ne parleremo più avanti. Il pensiero vuole la sicurezza definitiva e ha creato una cosa chiamata Dio. E l'umanità si aggrappa a quell'idea. L'altro giorno Chi vi parla ha cercato di ottenere un passaporto per un certo paese, un permesso da un certo paese, e una delle domande era: 'Lei crede in Dio?' E' una cosa rispettabile, sicura, e allora appartieni a quella banda. Il pensiero lo ha creato e poi, in ciò che ha creato ricerca la sicurezza. Seguite bene la sequenza: ricerca la sicurezza in ciò che ha creato, e quella sicurezza è nel passato. Perché il pensiero è il passato, benché possa proiettarsi nel futuro dicendo che c'è il futuro di Dio, e io raggiungerò la divinità, ma quel movimento lo ha creato il pensiero, e il pensiero è l'essenza del passato. Perciò state cercando sicurezza nel passato, in cose che avete creato voi! E allora ci chiediamo: esiste sicurezza nel passato? Seguite? Rifletteteci passo per passo, e lo scoprirete da voi. C'è sicurezza nel passato? Oppure, riconoscendo che non c'è sicurezza nel passato il pensiero proietta un'idea, uno stato ideale o una mente ideale e trova sicurezza in quello, nel futuro. E' ancora il movimento del passato.
43:26 Esiste veramente sicurezza nel movimento del pensiero? L'ho spiegato. Avete capito? Finora abbiamo ragionato insieme, vero? E ci chiediamo: c'è sicurezza nelle cose stesse che teniamo insieme come care, sante, ecc. che sono movimenti del pensiero, che è l'essenza del passato, c'è totale sicurezza nel pensiero? E se non c'è, allora? Capite la mia domanda? Supponiamo che per tutta la vita un essere umano dipenda dal pensiero e da tutto ciò che il pensiero ha costruito considerandolo santo, non santo, morale, immorale, ecc., tutte cose a cui si attiene come fossero essenziali. Poi arriva qualcuno a dire che è tutto il movimento del passato, dopo averci ragionato insieme in modo logico, ecc. Ed lui dice: 'Perché no, cosa c'è di male nell'aggrapparsi al passato, perché il pensiero è il passato, lo riconosco, e io mi ci aggrappo, che c'è di sbagliato?' Cioè, ho avuto un'esperienza nella mia relazione con voi, come essere umano con un altro essere umano, ho vissuto un'esperienza con voi e mi ci attacco, e questo è ricordo, è il passato. E allora che cosa accade alla nostra relazione? Io vivo nel passato, ma ovviamente una relazione è soltanto nel presente. No? Se io vivo nel passato, e voi lo stesso, allora dov'è la nostra relazione?
46:06 Alcune persone riflessive se ne rendono conto, ci hanno pensato, e il loro problema è: se il pensiero e tutte le cose, nobili o ignobili, le chiese, i templi, le moschee, ecc. qualsiasi cosa creata dal pensiero è il risultato del passato, e quando la mente umana vive nel passato e vi si aggrappa, allora è incapace di vivere, o di percepire il vero. Lo ammettete? Quindi, se non c'è sicurezza nel pensiero - e ci dev'essere sicurezza, altrimenti siamo perduti - se non c'è sicurezza nel pensiero, che succede? State considerando il problema in modo intenso, vitale, urgente, ora? O ci state semplicemente pensando? Ci stiamo incontrando da qualche parte?
47:36 Se sono seduto su questo palco è soltanto per praticità in modo che possiamo vederci. Ma il fatto di sedere sul palco non dà alcuna autorità. Perciò non guardate me per una risposta. Risponderò molto più avanti, ma noi dobbiamo trattare l'intero fenomeno del pensare attivamente insieme.
48:07 Perché dite che nel pensiero non c'è sicurezza? Se lo dite. Capite la mia domanda? Nel nostro dialogo siamo arrivati a un certo punto, per dialogo intendiamo una conversazione fra due persone. Nel nostro dialogo siamo arrivati a un certo punto, cioè: noi riconosciamo, vediamo o pensiamo di capire che il pensiero, con tutte le cose che ha creato, le cose tecnologiche più straordinarie - i missili, avete sentito dei missili? - e di quello che hanno fatto i russi, e così via, le cose più tecnologiche, le cose più straordinarie. Tecnologicamente, gli uomini stanno distruggendo la terra, inquinando i laghi, i fiumi, è questo che sta succedendo. E il pensiero ha anche creato la cosiddetta struttura religiosa, i papi, gli antipapi, ecc. E noi diciamo che lo vediamo, riconosciamo logicamente che in questo non c'è sicurezza perché quando lo si mette in dubbio c'è paura, quindi non c'è sicurezza. Quando chiediamo: 'Lo vedete?', che cosa intendiamo con la parola 'vedere'? Capite? Si tratta di una comprensione logica, una comprensione verbale, una comprensione lineare, o di una comprensione talmente profonda capace di infrangere, senza il vostro sforzo, quella comprensione infrange tutto il movimento del pensiero. Capite di cosa sto parlando? Mi sono spiegato, o devo ripeterlo?
51:00 Io ascolto con molta attenzione quello che voi dite. Finora, in modo ragionevole, senza troppi dettagli, voi ne avete parlato. Io vi ho ascoltato dire che il pensiero è il passato, è l'essenza del passato, e che il pensiero ha creato tutto questo mondo, sia quello tecnologico, sia il cosiddetto mondo religioso, il mondo morale, e tutto il resto, e in questo noi cerchiamo di trovare la sicurezza psicologica. Quella sicurezza è il prodotto del pensiero. E voi chiedete: in quella struttura, o nel processo del pensiero, nel suo movimento, c'è sicurezza? Voi potreste dire di sì. O potreste dire che non c'è. Se dite che c'è, allora è ovvio che non state pensando in modo logico fino alla fine. Perché le persone si allontanano da una forma di condizionamento: - cattolico, protestante, comunista, leninista, e vanno verso un altro condizionamento, che è la stessa cosa. Come un cattolico che diventa buddista o indù, cercando di diventare qualcos'altro, il che è assurdo, e rimangono nei loro campi isolati. E perciò non c'è comunicazione fra i due. E quando non c'è comunicazione c'è divisione, e quando c'è divisione ci deve essere conflitto, è inevitabile. E se dite che così è la vita, che il conflitto è necessario, e la violenza pure, la brutalità, le guerre, gli orrori, la tortura, sono necessari, allora per voi va bene così. Se dite di sì, allora questo è il risultato finale. Ma se dite che il pensiero non è la risposta, allora che cosa intendete dicendo: 'Capisco, il pensiero non risolve questo problema.' Quando dite che il pensiero è l'essenza del passato e perciò qualsiasi cosa faccia è sempre nel passato, qualsiasi cosa faccia, e perciò in questo non c'è sicurezza. Ne abbiamo parlato. E quando dite che capite quello che dico, che cosa intendete con la parola 'capire'? E' questo che chiedo. Che cosa intendete dicendo che capite? Intendete che capite le parole inglesi? Perché voi e io parliamo la stessa lingua. Se parlo francese e voi mi capite, significa che capite le parole, il loro significato, la spiegazione della parola, e perciò capite a un livello molto superficiale. Giusto? O quando dite che capite, significa che vedete davvero, osservate la verità di cos'è il pensiero. Sentite davvero, lo provate, osservate nel vostro sangue, che il pensiero, qualsiasi cosa crei, non ha alcuna sicurezza. Allora voi e chi vi parla possiamo comunicare. Ma se dite di voler rimanere in superficie, rimarremo in superficie ma non c'è alcuna comprensione. Capite il mio punto? Riesco ad essere chiaro?
55:39 Quando dico che vi amo, voi capite profondamente se vi amo davvero, no? C'è una reazione emotiva immediata. E con un problema complesso come il pensiero, quando dite che avete capito, c'è la stessa... risposta totale alla questione? Quando qualcuno vi dice che vi ama, si aprono i cieli sopra di voi. E allo stesso modo stiamo chiedendo, quando dite: 'Capisco quello che lei dice', c'è la stessa esplosione di energia, di totale energia? Oppure dite: 'Me lo spieghi ancora, mi lasci pensare di più, mi dia qualche giorno, lasci che l'ascolti la prossima settimana, un altro anno, e poi inizierò a capire'. Siete a questo punto? Se è così, allora non capirete mai, perché state rimandando la sfida diretta. Come se la vostra casa fosse in fiamme e voi ve ne andaste via - la vostra casa è bruciata. Mi domando se lo vedete.
57:39 Perciò, non potete che rispondere immediatamente. Quando dico che vi amo, voi rispondete istantaneamente, non è vero? Cioè, se dite, mi piace il tuo amore, voi rispondete subito. Allo stesso modo, quando vedete che il pensiero non dà affatto sicurezza, qualunque cosa crei: l'oggetto, la persona, l'idea, qualunque cosa sia, non dà nessuna sicurezza, quando lo vedete completamente, che cosa accade?
58:50 Se vedo, se osservo, se ci rifletto in modo logico, e comprendo profondamente, nel mio sangue, non solo intellettualmente, ma totalmente, che tutti i nazionalismi sono un pericolo - il che non significa che accetto il comunismo, o Brezhnev - è un pericolo perché divide le persone. Lo vedo completamente con tutto il mio sangue e il mio essere, allora non c'è alcun problema, lo lascio cadere. Ma se cerco sicurezza nella mia nazionalità e mi ci aggrappo, per quanto logicamente me ne facciate notare l'irrazionalità, io continuerò a tenermela. Allora, abbiamo a che fare con persone irrazionali, persone nevrotiche, o con gente ragionevole, piuttosto sensata? Voi dovete essere abbastanza sensati - abbastanza - dato che siete qui. Non dico che siate completamente sensati, forse lo sarete alla fine degli incontri.
1:00:33 Pubblico: E' una speranza.
1:00:35 K: Una speranza.
1:00:48 Quando diciamo di capire, può essere verbale, o reale, ne vedete la verità e perciò ne siete liberi. Perciò, vederne la verità è l'essenza dell'intelligenza. L'intelligenza non è la ragione, la logica, o una brillante spiegazione dialettica, quella non è intelligenza. Quelle sono mere esposizioni del pensiero in forme diverse. E il pensiero non è mai intelligente. Se lo fosse, il nostro mondo sarebbe diverso. La percezione della verità è intelligenza. E in quell'intelligenza c'è completa sicurezza. perché quell'intelligenza non è vostra o mia, non è condizionata. Abbiamo finito con tutto questo perché abbiamo detto che il pensiero, con il suo movimento, crea condizioni. Quando comprendete quel movimento quella comprensione è intelligenza. E in quell'intelligenza c'è sicurezza, e da lì c'è azione. Voi siete così? Avete quell'intelligenza? Non dico 'avete' - c'è quell'intelligenza? Nasce dentro di voi come un bambino? Se no, a che serve che siate seduti lì ad ascoltare questo povero uomo?
1:03:28 Perciò parleremo della questione in molti modi, in campi diversi, come la paura, il piacere, il dolore, la morte, la meditazione, ecc. ma l'essenza è che il pensiero è il movimento del passato, e quindi del tempo, e perciò è misurabile. E il misurabile non può mai incontrare l'incommensurabile. che è la verità. E questo può accadere soltanto quando la vostra mente vede davvero la verità che in tutto ciò che il pensiero ha creato non c'è sicurezza e che l'osservazione stessa di questo fatto è intelligenza. E quando c'è questa intelligenza è tutto finito. Allora siete fuori da questo mondo, benché ci viviate, cercando di fare qualcosa, siete completamente estranei. E la nostra domanda durante i prossimi sei discorsi e incontri è: è possibile in questo dialogo fra voi e chi vi parla risvegliare questa enorme intelligenza? E' questa la funzione di chi parla: risvegliare questa intelligenza. E se non lo volete, non sedetevi lì! Bisogna volerlo come volete il cibo, come volete il sesso, è una cosa straordinaria. Nello stesso modo dovete scoprire con tutta l'energia, con tutto il vostro essere se c'è questa intelligenza in ciascuno di noi.