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SA77T3 - Qual è la relazione fra chiarezza e compassione?
Terzo discorso pubblico
Saanen, Svizzera
14 lugio 1977



0:19 Krishnamurti: Potremmo continuare con ciò di cui stavamo parlando l'altro ieri? Stavamo parlando dell'autorità. e dei pericoli di una prospettiva autoritaria sulla vita, che non solo corrompe la percezione, la chiarezza, ma produce anche paura. Ne abbiamo parlato piuttosto a fondo, e dove c'è autorità psicologica, il risveglio dell'intelligenza non è possibile. Ne abbiamo parlato molto chiaramente.
1:18 Questa mattina vorrei dire qualcosa che richiede uguale attenzione, che tutti noi dobbiamo pensare insieme, chi vi parla non è il solo responsabile di ciò che dice ma anche quelli di voi che sono disposti ad ascoltare seriamente, hanno la responsabilità di condividere, di partecipare nel pensare insieme a quello di cui parleremo questa mattina. Abbiamo parlato della sicurezza: sicurezza nelle cose del pensiero, nelle cose che il pensiero ha creato, la sicurezza nell'autorità, e vorrei parlare anche della questione della ricerca di salvezza, conforto, sicurezza nell'abilità, l'abilità nell'azione. Per favore ascoltate bene, perché questo implica molte cose.
2:50 Quando si è abili nell'agire, si ha un senso di benessere, di sicurezza. La capacità dovuta alla conoscenza, deve per forza diventare meccanica. Spero stiamo condividendolo insieme. L'abilità in azione è quello che l'uomo ha cercato perché gli dà una certa posizione nella società, un certo prestigio e potere, il potere di andare sulla luna, di vivere nel profondo del mare e così via - abilità, l'abilità che deriva da conoscenza tecnologica accumulata. E se si vive in quell'ambito continuamente, come si fa nella società moderna, con tutte le esigenze economiche, quella conoscenza diventa non solo cumulativa - se ne aggiunge sempre di più - ma inevitabilmente diventa un processo meccanico ripetitivo che gradualmente aumenta la propria stimolazione, la propria attività, la sua stessa arroganza e il potere. In quel potere si cerca la sicurezza, si ha sicurezza. Non so, questo dev'essere ovvio per tutti. E il mondo di oggi esige sempre maggiore capacità, che siate ingegneri, esperti tecnologi, o scienziati, psicoterapisti, ecc. ecc. ecc. Ma c'è un grande pericolo nella ricerca di questa abilità assoluta. L'abilità deriva dalla conoscenza accumulata, ma in quella abilità non c'è chiarezza.
5:44 Ascoltate, vi prego, voglio indagare qualcosa di completamente nuovo stamattina. E spero che voi abbiate la gentilezza e la serietà di ascoltare, senza concordare o discordare, ma pensandoci insieme, pensando insieme in modo logico, sano, razionale e con un certo senso di umiltà.
6:18 Quando l'abilità diventa troppo importante nella vita, perché è il mezzo per guadagnarsi da vivere, e quando si è educati per questo specifico scopo - le università, i licei, le scuole sono orientate a questo scopo - quelle capacità inevitabilmente producono un certo senso di potere, di arroganza, e di presunzione. Qual è il rapporto fra abilità e chiarezza? E qual è il rapporto fra chiarezza e compassione? Questi sono tre argomenti di cui parleremo.
7:22 Come abbiamo già detto molto spesso: l'arte di ascoltare, l'arte di osservare, l'arte di imparare. L'arte dell'ascolto significa ascoltare in modo che naturalmente tutto sia messo al giusto posto. Il significato della parola 'arte' significa proprio questo: mettere le cose al posto che loro compete. E l'arte di vedere è osservare senza distorsioni, ovviamente. In presenza di qualsiasi distorsione non c'è osservazione. Se confondiamo un uccello per un serpente, vuol dire che non vediamo chiaramente. Allo stesso modo, per vedere chiaramente, per avere grande chiarezza di percezione, non ci deve essere alcuna distorsione, distorsione causata da qualsiasi motivazione, scopo o direzione. Possiamo continuare? Ci stiamo incontrando? Stiamo pensando insieme? L'arte di imparare non è soltanto acquisizione di conoscenza, che è necessaria, necessaria per funzionare in modo corretto, ma c'è anche un imparare senza accumulare. Questo è un po' più difficile. Ci sono due tipi di apprendimento: acquisire e raccogliere attraverso l'esperienza, i libri, l'educazione una grande quantità di conoscenza, e quella conoscenza è usata con abilità, questa è una forma di apprendimento. Poi c'è l'altra forma, che è non accumulare mai, - vi prego ascoltate - che significa non registrare mai nulla se non ciò che è assolutamente necessario. Ci stiamo incontrando? Cioè, quando imparate qualsiasi forma di conoscenza, il cervello registra, accumula conoscenza, la immagazzina e agisce da quella scorta di conoscenza, più o meno abilmente. Ma c'è un'altra forma di imparare che è diventare talmente consapevoli da registrare soltanto ciò che è assolutamente necessario, e nient'altro. Lo capite? Così la mente non è continuamente ingombra di conoscenza, di movimento. Mi domando se lo vedete, Ne parleremo.
11:14 Così ci sono queste tre cose essenziali nel risveglio dell'intelligenza: l'arte di ascoltare - di comunicare non solo verbalmente, ma anche senza parole esattamente quello che intendete dire, e voi ascoltate senza distorsioni - questa è l'arte dell'imparare L'arte di vedere è osservare chiaramente senza direzioni, senza motivo, senza alcuna forma di desiderio, ma semplicemente osservare. Poi c'è l'arte di imparare, accumulando conoscenza, che significa registrare tutto ciò che è necessario per agire in modo abile, e non registrare alcuna risposta psicologica, nessuna reazione psicologica, così che il cervello si impegni dove è necessario usare capacità e conoscenza e sia libero di non registrare. Mi chiedo se lo capite. E' molto difficile essere completamente consapevoli così da registrare soltanto ciò che è necessario e non registrare nulla che non lo sia. Qualcuno vi offende, qualcuno vi lusinga, qualcuno vi dice questo o quello, ma non c'è registrazione. Questo dà un'enorme chiarezza non soltanto riguardo all'abilità, che è il prodotto della conoscenza - perché mi sento così... - è molto eccitante, voi non sapete che cosa significhi. Ci stavo pensando ieri, volevo già parlarne l'altro ieri ma poi mi è sfuggito. Registrare e non registrare, così che non vi sia la formazione psicologica del 'me', la struttura del sé. La struttura del sé nasce soltanto quando c'è registrazione di ciò che non serve. Cioè: dare importanza al proprio nome, alla forma, alla propria esperienza, alle proprie opinioni e conclusioni, tutto questo significa radunare l'energia del sé, che distorce sempre.
15:16 Possiamo continuare? Io posso continuare, ma voi dovete stare con me. Stiamo facendo un viaggio insieme, io non sto camminando davanti o dietro di voi. Ci stiamo muovendo insieme.
15:42 Dove c'è l'arte di imparare, cioè di mettere ogni cosa al suo giusto posto. Quindi ascoltare senza alcuna conclusione, senza alcuna opinione, che sono tutti fattori fuorvianti. E in quell'ascolto si scopre il falso e il vero, senza alcuno sforzo, perché quando c'è vera attenzione nell'ascolto, quella stessa attenzione esclude tutto ciò che non è assolutamente fattuale. E nell'arte del vedere, quando si osserva con le proprie conclusioni, opinioni, dogmi, credi, non è possibile vedere chiaramente, è ovvio. L'arte di imparare: imparare ad accumulare conoscenza per agire abilmente nella vita, ma qualsiasi altra forma di registrazione distorce, dà importanza all'abilità e quindi diventa meccanica. Spero lo comprendiate. Lo vedete?
17:26 Quindi, l'arte di ascoltare, l'arte di vedere, di imparare, danno una chiarezza straordinaria, e quindi quella chiarezza può comunicare verbalmente. L'abilità nell'azione, se non c'è chiarezza, alimenta l'importanza di sé, che può riguardare l'identificazione con un gruppo, con se stessi o con una nazione. Quell'importanza di sé nega la chiarezza, naturalmente. Quindi: abilità, chiarezza e compassione. Non può esserci chiarezza senza compassione. E poiché non abbiamo la compassione, l'abilità diventa più importante. Posso fermarmi un attimo?
18:54 E' molto importante capirlo perché quando ascoltate queste cose in modo serio, con attenzione condividendo il nostro pensare, in modo logico, ecc. quando avete questa compassione, chiarezza e abilità, allora diventate il maestro, perché voi possedete l'insegnamento, non il mio - l'insegnamento. Quindi diventa straordinariamente importante per una persona che ascolta. Questa chiarezza viene negata quando c'è una qualsiasi forma di paura, e per la maggior parte le persone hanno molta paura, il che nega la compassione. Paura... oh dio, è necessario che ne parliamo? Vari generi di paura - paura di invecchiare, paura di perdere il marito, o la moglie, la ragazza, il ragazzo, e così via, paura di non avere successo - varie forme di paura. Spero siate consapevoli delle vostre paure. Potreste non rendervene conto, seduti qui in questo momento, ma se siete seri non c'è bisogno di invitare la paura, è lì. Così potete guardare la paura ora. Non dite: 'Non ho paura in questo momento e non posso ricordare le mie paure', sarebbe assurdo perché voi siete un essere umano vivo ora e in quello stato, le vostre paure, benché latenti, sono sempre lì, consciamente o inconsciamente.
21:53 Qualsiasi forma di paura, sia fisica sia psicologica, distorce la chiarezza. e perciò una persona che abbia qualsiasi paura non ha compassione. Della questione della compassione parleremo più avanti, ma ricapitoliamo.
22:25 Come dicevo, l'arte di guardare, l'arte di osservare con chiarezza, è possibile soltanto quando non volete liberarvi della paura, perché altrimenti diventa un fattore deformante, o non siete consci delle paure, che è pure un fattore deformante. Perciò bisogna essere consapevoli della paura, delle molte paure che hanno una radice comune. Siete d'accordo? Oh, avanti! E' come un albero: un albero ha molti rami e moltissime foglie. E anche la paura ha molti rami, molte foglie, molte espressioni di paura, che generano i loro fiori e i loro frutti, che sono azione. Perciò bisogna arrivare alla radice stessa della paura, non considerare le varie forme della paura, ma la radice della paura. E' chiaro?
24:02 Guardate, si può avere paura del buio, di perdere la moglie, o il marito, si può avere paura di non avere denaro, paura di qualche dolore provato in passato e che non si vuole più avere, si può avere paura di dozzine di cose. Analizzandole si possono vedere una per una, sprecando un mucchio di tempo, non è vero? Mentre sarebbe molto più semplice e più diretto andare alla radice della paura. Non credo che molti comprendano o siano consci della natura della paura, di quello che fa agli esseri umani. Perché quando c'è paura si agisce in maniera nevrotica. La paura di essere soli, come per la maggior parte di voi, e perciò cercate compagnia, per fuggire dalla solitudine. Allora la compagnia diventa importantissima, e se non la trovate nasce la paura. Oppure, sentendovi soli costruite un muro intorno a voi, cercate di resistere, di scappare, e da quella voglia di fuggire, resistere, reprimere, si agisce in maniera nevrotica.
26:16 Perciò è molto importante comprendere la natura e la struttura della paura, perché questa non darà chiarezza. E se non c'è chiarezza, non c'è il risveglio dell'intelligenza, che è il nostro significato: ci siamo radunati insieme qui per vedere se sia possibile risvegliare quell'intelligenza che non è né vostra né mia, è intelligenza. E quell'intelligenza possiede la sua azione, che non è meccanica, e quindi senza causa. Mi chiedo se lo capite. Qualcuno, sì? Perciò è molto importante capire, ed essere totalmente liberi, completamente, dalla paura. E' questo che siamo pronti a fare? E' questo che stiamo pensando insieme? Vediamo l'importanza e l'urgenza di essere completamente pronti, sia consciamente che inconsciamente, a spazzare via la paura. Avere a che fare con le paure consce è relativamente semplice. Ma è molto più difficile essere liberi dalle paure che non conosciamo, le paure nascoste. Lo capite? Posso continuare? Come esaminerete le paure profonde? E' possibile esaminarle? Gli psicologi dicono che è possibile tramite l'analisi, attraverso i sogni, attraverso un'attenta terapia psicanalitica. Cioè, bisogna considerare la questione dell'analisi così che la mente sia libera dal processo analitico, perché l'analisi non chiarisce la mente. Non c'è chiarezza nell'analisi perché più si analizza più si trova. E perciò potrebbe volerci tutta la vita e alla fine non avete nulla.
29:28 Allora rifletteremo insieme per trovare la verità, non la vostra o la mia, ma la verità sull'analisi. Possiamo procedere insieme? Prima di tutto, nell'analisi ci sono l'osservatore e l'osservato, l'analista e l'analizzato. cioè, l'analista dice: analizzerò le mie reazioni, i miei sogni, i miei desideri e le mie paure, ma chi analizza è diverso dalla paura? E' diverso dalla cosa che andrà ad analizzare? Bisogna essere molto chiari su questo. Ci chiediamo: chi analizza è diverso dalla cosa analizzata? Se dite che sono diversi, come molti fanno, allora siete presi in un conflitto senza fine. Cioè, l'analista, essendo diverso, può esaminare le sue risposte di gelosia, rabbia, violenza, e in quell'esame, in quell'analisi, l'esaminatore pensa di essere separato e questa separazione inevitabilmente divide e ci deve essere per forza conflitto. Dove c'è divisione ci dev'essere conflitto: divisione fra due nazioni, ecc. divisione fra uomo e donna - non che la donna sia uguale all'uomo, biologicamente non lo sono, è ovvio - ma le idee, le risposte accumulate di ciascuno, le immagini che hanno l'uno dell'altra, dividono, e perciò c'è conflitto in tutte le relazioni. Va bene? Possiamo continuare?
32:21 Quando c'è analisi e l'analista è diverso, ci dev'essere per forza conflitto. E noi purtroppo siamo educati ad avere conflitti, è un modo di vivere. Se non abbiamo conflitti ci chiediamo che cosa non vada in noi. Avere conflitto è l'essenza della nevrosi, come violenza. Nell'analisi è necessario il tempo. Potrebbe richiedere giorni, mesi, anni, se ne avete l'energia, la capacità, il denaro, potete analizzarvi all'infinito. Diventa alquanto divertente. Andate da qualcuno gli dite tutto dei vostri problemi, pagate 50 dollari, o quello che sia. E' un tale spreco di tempo. Quindi, nell'analisi è coinvolto il tempo. C'è il rinvio - giusto? - della soluzione immediata del problema. L'analisi implica conflitto, analisi implica tempo, analisi implica non finire alcun problema. Perciò, quando vedete che è un fatto, quando ne vedete la verità, il fatto, smettete di analizzare. Allora che cosa farete? Se siete stati educati, come la maggior parte, ad analizzare, - è necessario analizzare in campo tecnologico, della medicina, ecc. - ma psicologicamente l'analisi non solo alimenta tempo e divisione, ma deve anche essere completa, no? Altrimenti, l'incompletezza dell'analisi viene portata avanti da ieri, e con quell'analisi incompleta esaminate un fatto nuovo, e così c'è sempre una colorazione del passato sul presente. Se lo vedete chiaramente, - e spero lo facciate, io sto rendendolo il più chiaro possibile, si potrebbe parlarne all'infinito ma non c'è tempo - allora che cosa farete se non analizzate? Se vedete che l'analisi è un falso processo, nonostante i grandi nomi, i filosofi, ecc., se voi stessi vedete davvero la verità che l'analisi non porta da nessuna parte, allora cosa farete?
36:00 Prendiamo la paura. Molti di noi sono abituati ad analizzare la paura, la causa e l'effetto, Che cosa ci fa paura? Ne cerchiamo la causa. Questo è un processo di analisi. Ci potrebbero essere centinaia di cause, oppure una soltanto. La causa e il suo effetto, l'effetto diventa la causa della prossima reazione. C'è la causa, l'effetto, e l'effetto diventa la causa. Quando cercate una causa siete imbrigliati in questa catena. State seguendo? E perciò non c'è liberazione da questa catena, che fa parte dell'analisi. State seguendo? E' chiaro?
37:21 Allora ci chiediamo: se non c'è analisi che cosa accade alla mia paura? Che cosa accade alla nostra paura? Ci possono essere dozzine di paure ma la radice della paura ci interessa la radice, non i rami. Se potete estirpare la radice è finita, l'albero muore. Qual è la radice della paura? E' possibile scoprirlo attraverso l'analisi? Ovviamente no. Ho spiegato le ragioni, la logica dell'impossibilità di vedere la radice della paura se si è imbrigliati nell'analisi. Allora, qual è la radice della paura? E' il tempo? Il tempo cronologico, quello dell'orologio, ventiquattro ore, tramonto, alba, questa è una forma di tempo. Poi c'è l'altro, cioè il tempo psicologico. State seguendo? Cioè il domani: psicologicamente, risolverò i miei problemi, dopodomani. Allora, la paura è il prodotto del tempo? Abbiamo avuto un dolore, ieri, o la settimana scorsa, e quel dolore è registrato nel cervello, cosa del tutto inutile, ma essendo registrato c'è la paura che quel dolore si ripeta la settimana prossima. Quando non c'è registrazione di quel dolore allora non c'è paura, che è tempo. Ci stiamo incontrando da qualche parte? Riesco a spiegarlo chiaramente?
40:10 C'è paura quando c'è misurazione. Quando ci misuriamo nei confronti di qualcuno, c'è paura. Non sono intelligente quanto te, mi piacerebbe esserlo, e ho paura di non esserlo. Tutto questo è un movimento del tempo, no? Che significa misura, paragone. Quindi misura, tempo, paragone, imitazione, generano paura. Seguite? Tutto questo, cioè tempo, misura, confronto, è il movimento del pensiero. Perciò il pensiero è la vera radice della paura. Vi prego, vedetene la logica, la ragionevolezza. Non è semplicemente un'affermazione buttata lì. Stiamo pensando insieme, esaminando insieme, facendo un viaggio insieme per scoprire. E vediamo che l'analisi non è la soluzione, trovare la causa non è la soluzione, e il tempo non è la soluzione - il tempo è misura, paragone, il tempo è il movimento del pensiero. Allora il problema non è come essere liberi dalla paura, o come sopprimerla, ma comprendere tutto il movimento del pensiero. Vedete come ci siamo allontanati dal bisogno di liberarsi della paura. Ci stiamo addentrando in qualcosa di molto più grande, di molto più completo. Se c'è comprensione dell'intero movimento del pensiero deve essere olistico, completo. La paura sorge soltanto quando c'è l'io, che è qualcosa di piccolo, e non il tutto. Mi domando se lo capite.
43:24 Allora, l'arte di imparare, l'arte di vedere, l'arte di ascoltare. In quell'arte non c'è movimento di pensiero Sto soltanto ascoltandovi, perché dovrei interferire con il mio pensiero? Sto guardando, osservando, in quell'osservazione non c'è movimento di pensiero. Osservo semplicemente. Osservo le montagne, gli alberi, i fiumi, le persone, senza alcuna proiezione del mio background, ecc. che è il movimento del pensiero. Il pensiero è necessario per accumulare conoscenza per funzionare abilmente, altrimenti il pensiero non ha nessun posto. Questo produce enorme chiarezza, non è vero? Spero che abbiate la chiarezza. L'avete? Chiarezza significa che non c'è un centro dal quale funzionate. Un centro costruito dal pensiero, come io, mio, loro e noi. Dove c'è un centro ci dev'essere una circonferenza, e dove c'è una circonferenza c'è resistenza, c'è divisione, e questa è una delle cause, la causa fondamentale della paura, 'causa', fra virgolette.
45:36 Quando consideriamo la paura stiamo considerando tutto il movimento del pensiero, che genera paura. La chiarezza è possibile soltanto quando il pensiero è completamente in sospensione. Ossia, quando il pensiero ha il suo giusto posto, che è di agire nel campo della conoscenza senza entrare in nessun altro ambito. Capite? In questo modo si eliminano totalmente tutte le opinioni, i giudizi, le valutazioni. C'è soltanto ascolto, osservazione e apprendimento. Senza questa chiarezza, l'abilità diventa la cosa più distruttiva nella vita, che è ciò che accade nel mondo. Potete andare sulla luna e metterci la bandiera del vostro paese, che non è chiarezza. Potete ammazzarvi l'un l'altro nelle guerre, grazie allo straordinario sviluppo della tecnologia, che è il movimento del pensiero. Potete dividervi in razze, comunità, ecc. che sono tutte divisioni create dal pensiero.
47:38 Perciò il pensiero è frammentario. Mi chiedo se lo capite. Qualsiasi cosa il pensiero faccia, deve essere frammentato. Lo vediamo? Mi chiedo se lo vedete. Il pensiero è un frammento, il pensiero è limitato, il pensiero è condizionato, il pensiero è ristretto, perché il pensiero è basato sull'esperienza sulla conoscenza, che è il passato, che è legata al tempo. Ciò che è legato al tempo è necessariamente limitato, quindi il pensiero è un frammento, Giusto? E quindi il pensiero non può mai comprendere l'intero. Il pensiero non può mai comprendere l'incommensurabile, il senza tempo. Il senza tempo, l'incommensurabile, si possono immaginare, il pensiero può immaginare ogni genere di struttura futura, ma è sempre limitato. Per cui Dio, costruito dal pensiero, è un Dio limitato. Giusto? Eh? No, temo che chi crede in Dio non lo capirà, perché il vostro Dio è il prodotto del vostro pensiero, delle vostre paure, del vostro desiderio di sicurezza. E potreste dire: 'Dio non ha forse creato tutta la natura?' Parlatene con gli scienziati e ve lo diranno, i biologi, i fisici teorici, e così via. Perciò il pensiero - vi prego vedete questa verità e la chiarezza arriverà come il sole fra le nubi - che il pensiero è la parola, e la parola non è mai la cosa, la parola è la descrizione della cosa, ma la cosa non è la descrizione. La paura allora diventa completamente inutile, non ha significato. Allora dovete scoprire se il pensiero possa mai rimanere nel suo campo, senza uscire da quel campo. Cioè, se possa registrare, perché quella è la funzione del cervello, registrare così che possa essere sicuro, possa essere salvo. E' sicuro nel campo della conoscenza perché quella è la funzione del cervello, accumulare conoscenza così da essere sicuro in quel campo, perché non si può vivere senza sicurezza, bisogna avere cibo, vestiti e un tetto, non i pochi, ma tutti. Ed è possibile soltanto quando il pensiero funziona in quel campo e non registra in nessun'altra direzione; allora non ci sono nazionalità, non c'è nessun tu e io. Non c'è divisione. Quando non c'è registrazione la mente è libera di guardare, la mente è libera di osservare. E quando c'è quella chiarezza, l'abilità non diventa mai meccanica. Capite? Perché funziona sempre da quella chiarezza. Qualsiasi sia l'abilità, funziona, agisce da quella chiarezza che nasce dalla compassione.
53:34 Bisogna indagare a fondo cos'è la compassione. Possiamo parlarne ora? Abbiamo parlato per bene della chiarezza e dell'abilità, e del pericolo dell'abilità senza chiarezza. L'abilità in quel caso diventa un mezzo di esaltazione di sé, esaltazione di una nazione, di un gruppo, tutto il suo processo. Perciò stiamo dicendo che ci sono tre cose che bisogna capire molto bene, capire non in senso intellettuale, non verbalmente, ma vederne effettivamente la qualità. Queste tre cose sono compassione, chiarezza e abilità. Quando c'è compassione non c'è divisione fra chiarezza e abilità. E' un unico movimento. Poiché siamo imbrigliati nell'abilità non vediamo il movimento totale. Allora, qual è la natura e la struttura della compassione? Per comprenderlo bisogna considerare la questione del piacere, dell'amore, della sofferenza e della morte. Non potete semplicemente dire che avete compassione. La mente che dice di essere compassionevole, non lo è. Capite? Me lo chiedo. Quando la mente dice di essere intelligente, non lo è più, perché è conscia di se stessa. Quando è conscia di se stessa, non c'è intelligenza.
56:33 E allora bisogna chiedersi qual è la profondità, il significato e la bellezza della compassione, e per farlo dobbiamo indagare, non solo la paura, come abbiamo fatto, ma anche il piacere. L'amore è piacere? L'amore è desiderio? L'amore per qualcuno è ricordo? L'amore per qualcuno è un'immagine? C'è tutto questo quando riflettiamo insieme sulla questione della compassione. E possiamo farlo soltanto quando siamo insieme, non che chi vi parla entra nella questione e voi ascoltate, quando ci riflettiamo insieme, perché un essere umano non è solo, è l'essenza di tutti gli essere umani. E questo è un fatto, è una realtà. Non è una mia invenzione, non è un volermi identificare con il tutto. Il fatto assoluto è che voi, come essere umano, che vive da millenni e millernni, rappresentate l'umanità intera, l'umanità che ha sofferto, agonizzato, versato lacrime, che ha ucciso ed è stata uccisa, gelosa, arrabbiata, ansiosa, alla ricerca del piacere, prigioniera della paura. Voi siete tutto questo. Perciò voi siete l'umanità intera. E quando c'è una rivoluzione totale in questa coscienza, questa rivoluzione influenza la coscienza dell'umanità. E' un fatto. Ed è per questo che è così urgente e importante che ciascuno di noi ascolti - e voi siete abbastanza buoni da ascoltare, abbastanza seri per fare il viaggio insieme. Quando la coscienza cambia fondamentalmente il suo contenuto, voi influenzate l'umanità intera.
59:29 Quando ci incontreremo la prossima volta, domenica, esamineremo la questione della compassione. Bene.