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SA77T5 - Esiste un'azione senza causa e motivo?
Quinto discorso pubblico
Saanen, Svizzera
19 luglio 1977



0:22 Krishnamurti: Ci stavamo chiedendo insieme se sia possibile risvegliare l'intelligenza. Questo è il nostro interesse principale. Chi è serio avrà seguito i quattro discorsi precedenti - o, piuttosto, ne abbiamo parlato insieme. Questa mattina, se possibile, vorrei esaminare qualcosa che penso sia ugualmente importante.
1:09 Questo risveglio di intelligenza implica avere un insight in tutti i nostri problemi: problemi psicologici, crisi, blocchi, e così via. La parola intelligenza, secondo un buon dizionario, significa leggere fra le righe, in parte. Inoltre, più profondamente, il significato di intelligenza è avere un profondo vero insight. Non una comprensione intellettuale, non risolvere il problema tramite il conflitto, ma, avendo un insight in un problema umano, l'insight stesso risveglia questa intelligenza. Oppure con questa intelligenza c'è l'insight, entrambi i casi. Avere un insight implica assenza di conflitto, perché quando vedete qualcosa molto chiaramente, la verità della questione, la cosa finisce, non ci lottate contro, non cercate di controllarla, non fate più tutti quegli sforzi calcolati e motivati. Da quell'insight, che è intelligenza, c'è azione. Non un'azione rimandata ma immediata. E' di questo che vorrei parlare con voi questa mattina, e poi passeremo ad altri problemi, se avremo tempo.
3:39 Fin dall'infanzia veniamo educati a esercitare il più possibile ogni forma di sforzo. Se vi osservate potete vedere quali tremendi sforzi facciamo per controllarci, per reprimere, per adattarci, per modificarci secondo certe conclusioni, per modellarci secondo certi schemi o secondo un obiettivo stabilito da noi o da altri, e così c'è questa continua lotta. Lo avrete notato anche voi. Si vive e si muore con tutto questo. Ci chiediamo se sia possibile vivere ogni giorno senza un solo conflitto. E siccome molti di noi sono attenti a tutti i problemi: politici, religiosi, economici, sociali, ideologici, e così via, quando siamo un po' consapevoli di tutto questo, ci deve essere insoddisfazione, e molti di noi sono insoddisfatti. Quando siete giovani questa insoddisfazione diventa come una fiamma, e voi avete la passione per fare qualcosa così vi unite a qualche partito politico, di estrema sinistra, il più rivoluzionario, qualche fanatismo estremo di Gesù, ecc. E così facendo, adottando certi atteggiamenti, certe ideologie, quella fiamma di scontento si affievolisce, perché poi vi sentite soddisfatti. Dite che è quello che volete fare, e ci mettete il cuore. E poi piano piano scoprite, se davvero siete consci di tutti i problemi coinvolti, che non dà soddisfazione, ma è troppo tardi, avete già dedicato metà della vostra vita a qualcosa che pensavate valesse la pena, ma quando in seguito capite che non è così, temo che quell'energia, quella capacità, quella spinta, si sia affievolita. Avrete notato che il nostro scontento, riguardo i politici, - perché siamo governati e da chi siamo governati, a quale scopo siamo governati, lo scontento che mette in dubbio le questioni religiose, i dogmi religiosi, l'ortodossia del prete, dei guru, lo scontento mette in questione, dubita d tutto. Poi vi piace qualcuno, o qualche idea, oppure la vostra ragazza vi dice che è la cosa giusta da fare, di seguirla. E siccome voi volete compiacerla, vi adattate a quello schema. Così, gradualmente, la fiamma dell'insoddisfazione si affievolisce. Dovete averlo notato in voi stessi, nei vostri figli, nei giovani, e nei vicini, questo è il modello che si segue continuamente, generazione dopo generazione.
8:10 Ne stiamo parlando insieme, non sto dettando una legge, stiamo indagando, esplorando qualcosa di veramente importante se ci riflettete veramente a fondo. Molti di noi, fortunatamente, se siete veramente vivi alle cose, sono insoddisfatti, e non bisogna permettere che questo scontento venga schiacciato, distrutto dal desiderio di essere soddisfatti, dal desiderio di adattarsi all'ambiente, all'ordine costituito, o a un nuovo ideale, a una nuova utopia. Ma fare in modo che questa fiamma continui a bruciare, non essere soddisfatti di nulla, allora le soddisfazioni superficiali non hanno alcun posto. La stessa insoddisfazione esige qualcosa di molto più grande degli ideali, dei guru, delle religioni, dell'ordine costituito, dell'ecologia, ecc. queste cose diventano totalmente superficiali. La fiamma stessa dello scontento, dato che non ha sbocco, dato che non ha nulla in cui possa trovare soddisfazione, questa fiamma diventa una grande passione. E quella passione è questa intelligenza. Sono stato chiaro? Non verbalmente, è chiaro per voi, che dovete essere insoddisfatti col marito, la moglie, la ragazza, o il ragazzo, con la società, con l'ambiente, con tutte le cose orribili che succedono nel nome dei politici, dei governi. Se non siete imbrigliati in qualcuno di questi, - superficiali, reazionari, essenzialmente reazionari, tutti quanti - allora quella fiamma straordinaria si intensifica. Quella intensità produce una qualità della mente che ha un profondo insight istantaneamente nelle cose, e da quello scaturisce l'azione.
12:02 Come molti di noi qui, e io spero che sia un fatto, che voi che siete qui siate insoddisfatti. Perché siete governati, da chi siete governati, a quale scopo siete governati? Questa è la domanda. Perché accettiamo modelli religiosi di qualsiasi tipo, che si tratti dei modelli degli antichi indù, della loro tradizione, la loro superstizione, della loro autorità, la venerazione della tradizione, o del buddismo zen, della meditazione zen, o della meditazione trascendentale, e così via? Non essere soddisfatti. Questo non vi rende nervosi, non comporta squilibrio. C'è squilibrio soltanto quando questa insoddisfazione viene tradotta, o presa in qualche trappola. Allora c'è distorsione, con ogni genere di lotta, interiormente.
13:35 Quindi, dal momento che siete qui, e ovviamente, se posso farlo notare, dovete essere insoddisfatti, anche di ciò che stiamo dicendo, va bene? Essere consapevoli di questa fiamma senza cadere in superficiali tentazioni ed esserne imbrigliati. Lo state facendo ora, mentre ne stiamo parlando insieme? O, se siete stati presi in varie trappole, potete metterle da parte, spazzarle via, distruggerle, fate quello che volete, ma avete questa straordinaria fiamma di insoddisfazione, ora? Non significa che andate a tirare bombe contro la gente, a distruggere, rivoluzione fisica, violenza, ma quando mettete da parte tutte le trappole che l'uomo ha creato intorno a voi, e voi avete creato per conto vostro, allora questa fiamma diventa una suprema intelligenza, e quell'intelligenza vi dà l'insight. E quando avete l'insight ne scaturisce un'azione immediata. State seguendo? Sono molto appassionato su questo, eh? Perché per me l'azione non è domani. Un'azione - è stato un grosso problema per moltissime persone, per profondi pensatori - azione senza causa, azione senza motivo, un'azione che non dipende da qualche ideologia, cioè, l'ideologia è nel futuro e c'è un continuo adattamento a quell'ideologia, e perciò c'è conflitto. E' sempre stata una delle esigenze delle persone serie scoprire se vi sia un'azione per sé stessa, ossia, senza causa e motivo. Non so se vi siate mai posti questa domanda, e spero lo stiate facendo ora. C'è un'azione - nella vita di tutti i giorni, in cui non vi sia alcun motivo, alcuna causa, e perciò vedete che cosa implica: nessun rimpianto, nessuna memoria dei rimpianti, e della sequenza che segue dai rimpianti, non dipende dal passato o dal futuro.
17:41 Allora ci chiediamo: c'è un'azione nella vita quotidiana, quella vita che sappiamo, che cosa significa, che cosa implica, nella quale l'azione è sempre libera? E una tale azione è possibile soltanto quando c'è un insight nato dall'intelligenza. Riesco ad essere chiaro? Verbalmente forse, ma scavate a fondo, abbiate un insight in questa cosa, in quello che dice chi vi parla.
18:40 Quindi, la nostra domanda è... La nostra domanda è: è possibile vivere una vita quotidiana senza alcun conflitto? Molti direbbero che bisogna avere conflitti, altrimenti non c'è crescita. Parte della vita è conflitto. L'albero nella foresta lotta, si sforza di raggiungere il sole. E' una forma di conflitto. Tutti gli animali creano conflitti, ma noi siamo esseri umani, che si suppone siano intelligenti, educati, si suppone abbiano sufficiente conoscenza storica, eppure siamo costantemente in conflitto. Ora, il nostro scontento dice: perché dovrei essere in conflitto? Lo state facendo ora?
20:27 Spero si stiano divertendo lassù.
20:42 Siamo educati al conflitto. Conflitto implica paragone, imitazione, conformismo, adattamento a un modello, una continuità modificata di ciò che è stato, attraverso il presente verso il futuro. Tutto questo è un processo di conflitto. Più profondo è il conflitto più si diventa nevrotici. E quindi non bisogna avere assolutamente conflitti. Qualcuno crede profondamente in qualcosa, credete profondamente in Dio e dite 'Sia fatta la sua volontà' e creiamo un mondo mostruoso. Che è 'la sua volontà'. Il conflitto implica, come ho detto, paragone. Vivere senza paragonare. Per favore, fatelo ora. Significa non avere ideali, non avere autorità di alcun modello, non conformarsi a un'idea particolare o a un'ideologia, e quindi essere liberi dalla prigione delle idee. Lo state facendo? Così che non vi sia paragone, imitazione, conformismo. E perciò siete bloccati in 'ciò che è', giusto? Ciò che è effettivamente. Perché il paragone c'è soltanto quando confrontate ciò che è con ciò che dovrebbe essere, o con ciò che potrebbe essere, o quando cercate di trasformare ciò che è in qualcosa che non è. Tutto questo implica conflitto.
23:45 Migliaia di persone vanno in India, dall'America o dall'Europa, per trovare l'illuminazione, per trovare il vero guru, perché capiscono che la loro religione, la loro prospettiva, è molto limitata, materialistica, e si suppone che l'India sia molto spirituale - ma non è così - e allora la gente ci va cercando di trovare qualcosa. E il guru, il modello, la tradizione, dicono di fare questo e quello, di conformarsi a qualcosa. E loro ci provano in ogni maniera, causando ancora più conflitto in se stessi. E' questo che accade in tutto il mondo. E allora ci chiediamo: è possibile vivere senza conflitto? E' possibile quando avete un insight in ciò che viene detto, scoprire veramente, nella vita quotidiana, vivere senza paragonare. Perciò si rimuove un peso enorme. Mi chiedo se lo capite. Se rimuovete il peso di confronto, imitazione, conformismo, adattamento e modifica, rimanete con ciò che è.
25:41 Il conflitto esiste solo quando cercate di fare qualcosa con ciò che è. Posso continuare? Quando cercate di trasformarlo, di modificarlo, di cambiarlo, di sopprimerlo, di scappare da ciò che è, allora nasce il conflitto. Ma se avete un insight in ciò che è, il conflitto cessa. Capite il mio punto? Lo state facendo? Dove non c'è paragone rimanete con ciò che è. Il conflitto nasce solo quando vi allontanate da ciò che è. E che cosa accade con ciò che è? Ve lo spiego.
26:52 Siamo avidi, invidiosi, o violenti. Il fatto è che siete violenti, avidi, invidiosi, questo è un fatto. Il non-fatto è la nonviolenza: non dovete essere avidi, dovete essere nobili, ecc. Quindi c'è un allontanamento da ciò che è e perciò c'è conflitto. Perciò, quando non vi allontanate da ciò che è, quando il pensiero non fugge via, c'è soltanto ciò che è. Siamo violenti, questo è un fatto. Non c'è alcuna via di scampo, non si può sopprimere la violenza, che è un'altra forma di violenza. Così rimanete con la violenza, o l'avidità, o l'invidia. Potete avere un insight nella violenza? Violenza implica conflitto, violenza implica fuggire da ciò che è, violenza implica avere un ideale di nonviolenza. Perciò, quando mettete da parte tutto questo, rimanete con ciò che è, e avete un insight in questo. Per favore seguite, metteteci il cuore! Questo può avvenire soltanto quando siete completamente liberi da ogni forma di desiderio di cambiare ciò che è. Lo capite? Siamo tutti insieme in questo o sto parlando da solo? Vi prego, la vita è molto breve. Bisogna trovare un modo di vivere che sia giusto, e la rettitudine c'è soltanto quando non c'è conflitto. Come si può avere un insight in ciò che è? Capite la mia domanda? Noi veniamo governati, perché siamo governati, che cos'è il governo? Tutto, e questo è ciò che è. Come si ha un insight in ciò che è? Prendiamo l'esempio della violenza - tutte le forme di governo sono violente, l'estrema destra e l'estrema sinistra e perfino il centro. C'è violenza, gli esseri umani sono violenti. Dicono faccia parte della loro natura, e che bisogna accettarlo. Se si è consapevoli, non si accetta nulla, si dubita. L'altro ieri abbiamo detto che c'è l'arte del dubbio. L'arte del dubbio consiste nel lasciare che il dubbio si esprima e imparare anche quando non farlo.
31:25 Quindi, come si fa ad avere un insight, nella violenza, senza analisi. Vedete il problema? Perché se analizzate, come abbiamo già detto, se fuggite, sono tutte forme dell'attività del pensiero che evita la soluzione di ciò che è. Come si fa ad avere un insight nella questione della violenza? Qual è lo stato della mente, qual è lo stato della vostra mente quando guardate ciò che è? Vi chiedo: qual è lo stato della vostra mente quando non scappate, quando non cercate di trasformare o deformare ciò che è? Qual è lo stato di quella mente che osserva? Posso dire qualcosa che potrebbe essere scioccante, ma vi prego, rifletteteci con me. Lo stato della mente che ha un insight, è completamente vuoto. Perché è libero da fughe, libero da rimozioni, analisi e così via. Così, quando tutti questi pesi sono eliminati, perché ne vedete l'assurdità, è come lasciar cadere un grosso carico, quindi c'è libertà. Libertà implica un vuoto per osservare. E quel vuoto vi dà un insight nella violenza, non delle varie forme di violenza, ma della natura della violenza, della sua struttura, e quindi c'è immediata azione riguardo la violenza, che significa che siete completamente liberi da tutta la violenza. Avete capito, per amor di dio!? Avete capito? La vostra mente, quando guardate a ciò che è: avidità, invidia, gelosia, o quello che sia, è vuota per osservare, così c'è istantaneamente insight e azione, e quindi libertà da ciò che è. Avete afferrato?
35:00 Non stiamo facendo giochi intellettuali, o giochi analitici. A noi interessa il risveglio dell'intelligenza. Come ho già detto, intelligenza significa, secondo il dizionario, leggere fra le righe. Vedete che cosa implica leggere fra le righe. Che dovete essere così svegli da non essere presi dalle parole, ma vedere chiaramente, vedere la chiarezza in cui non ci sono parole stampate. Avete capito? Me lo chiedo. Perché fra le righe non ci sono parole, c'è soltanto spazio vuoto, che è chiarezza. E se avete quella chiarezza, vi dà un insight di ciò che viene detto nella pagina. Insight implica osservare ciò che è con una mente completamente libera e quindi vuota per osservare ciò che è, e quindi avete un insight. Quando siete violenti e non fuggite dalla violenza, non la evitate, non cercate di trasformarla in un'assurda non-violenza allora siete liberi da tutto quel peso. Essendo liberi, la mente è vuota, quel vuoto vi dà l'insight. E quando avete un insight nella violenza non siete più violenti. Voi vedete senza sforzo, è lì che voglio arrivare. Siete tutti troppo vecchi per seguire?
37:34 Stiamo chiedendo se sia possibile vivere una vita quotidiana, in cui non vi sia ombra di conflitto. Sapete che cosa significa vivere una vita senza conflitto? Vedete per conto vostro che cosa significa. Perché il conflitto è il rafforzamento del sé, l'io, e quindi c'è separazione: io e tu, noi e loro. Quindi, è possibile vivere una vita senza conflitto, non perché lo dice chi vi parla, ma perché lo avete scoperto voi, è la verità, non mia o vostra.
38:39 Quindi, dall'insoddisfazione, non permettere che la fiamma si affievolisca in nessuna trappola, e comprendere la natura e la struttura dell'insight, il che può avvenire soltanto quando non siete presi in nessuna trappola.
39:12 Ora possiamo passare a qualcos'altro. E' chiaro? Posso passare ad altro? La prossima settimana discuteremo, dialogheremo su tutte queste questioni, sarà un dialogo, una conversazione fra due persone amiche. Spero che siate amici. Quindi avremo un dialogo. Se c'è qualcosa di non chiaro, discutiamone, parliamone.
40:01 L'altro argomento di cui vorrei parlare questa mattina è il dolore. Abbiamo parlato dell'autorità, abbiamo parlato insieme del desiderio di sicurezza, della natura e struttura dell'autorità, abbiamo parlato della paura, del piacere e dell'amore. E, se possibile, dovremmo parlare insieme anche dell'enorme problema della sofferenza. Spero non siate stanchi, va bene? Avremo un insight nella sofferenza.
41:11 Non c'è soltanto un particolare essere umano con la sua sofferenza, c'è la sofferenza del mondo. C'è la sofferenza causata dalla povertà, dall'ignoranza, c'è la sofferenza causata dalla morte, c'è la sofferenza derivante dalla pietà, c'è sofferenza nel vedere animali torturati, uccisi, mutilati, c'è sofferenza nelle guerre, migliaia di madri, sorelle e mogli, ragazze, piangono fiumi di lacrime perché abbiamo accettato le guerre. Non so perché le abbiamo accettate, ma è così. La guerra causa sofferenze immense. I totalitari, i dittatori autoritari, hanno causato immense sofferenze, Campi di concentramento, non c'è bisogno di esserci stati ma lo vedete, voi sapete che succede, e soffrite.
43:07 Quindi, ci sono molti tipi di sofferenza, non solo quella personale ma la sofferenza dell'intera umanità. Ne siete a conoscenza, no? E noi lo abbiamo accettato. Diciamo che l'amore fa parte della sofferenza. Quando si ama qualcuno si crea sofferenza. Quindi noi ci chiederemo insieme se sia possibile essere liberi da ogni sofferenza, e quando c'è libertà dalla sofferenza nella coscienza di ogni essere umano che sta ascoltando qui, allora quella libertà dalla sofferenza produce una trasformazione nella coscienza e quella coscienza, quel radicale cambiamento nella coscienza, ha effetto sull'intera sofferenza dell'umanità. Questo fa parte della compassione, senza dire: Io soffro, mio dio, perché soffro? Perché dovrei soffrire? Da quella sofferenza si agisce in modo nevrotico, cercando di sfuggire la sofferenza, attraverso qualche scappatoia religiosa, intellettuale, o qualche lavoro sociale, ecc. per fuggire dalla sofferenza. Allora ci chiediamo: è possibile per ogni essere umano essere libero da questo enorme carico di sofferenza? Quando c'è sofferenza non potete amare. Questa è una verità, una legge! Quando amate qualcuno e questi fa qualcosa che voi disapprovate completamente, voi soffrite, e questo dimostra che non amate. Non sto dettando una legge, ma vedetene la verità. Quanto posso soffrire quando mia moglie - se ho una moglie o una ragazza - mi lascia per andare con qualcun altro? E noi soffriamo per questo. Ci arrabbiamo, diventiamo gelosi, invidiosi, carichi di odio, e nello stesso tempo diciamo 'Amo mia moglie, o la mia ragazza.' Io dico che questo non è amore. E' possibile non soffrire e tuttavia avere un immenso amore, con la sua fioritura?
47:07 Cercheremo di scoprire che cos'è la sofferenza. C'è la sofferenza fisica. Il mal di testa, le operazioni, malformazioni fisiche, incidenti che comportano amputazioni, o qualche orribile deformità. C'è la sofferenza dei molti desideri non soddisfatti - spero stiate seguendo. C'è la sofferenza per la perdita di una persona che pensavate di amare. Dopo tutto, qual è la struttura, la natura e l'essenza della sofferenza? La sua essenza, non le sue varie forme. Qual è l'essenza della sofferenza? Me lo sto chiedendo per la prima volta. Lo scoprirò, cercheremo di scoprirlo insieme. Non è l'espressione totale in quel momento di un'esistenza completamente egocentrica? E' l'essenza del me, l'essenza dell'ego, la persona, l'esistenza limitata, ristretta, che resiste, che voi chiamate io, la forma, il nome, tutto questo. Quando c'è un incidente bisogna indagare e comprendere, e avere un insight, quell'incidente crea il risveglio del me, dell'essenza che io chiamo sofferenza, Cosa ne dite? Se non ci fosse l'io, soffrireste? Correreste in aiuto, fareste di tutto, ma non soffrireste.
50:57 La sofferenza, quindi, è l'espressione dell'io, che include autocommiserazione, solitudine, cercando di fuggire, di essere con l'altro che se n'è andato, tutto questo è implicito, è l'essenza del me, che è il passato. L'immagine del passato che è il me, la conoscenza, i ricordi del passato, che sono io. Quale relazione ha la sofferenza - l'essenza dell'io - con l'amore? Vi prego, pensateci, pensiamoci insieme. Ci chiediamo: c'è qualche relazione fra amore e sofferenza?
52:22 L'amore è costruito dal pensiero? Mentre il me è costruito dal pensiero. Oh, andiamo! Vedo qualcosa. State seguendo? L'amore è costruito dal pensiero? L'esperienza, i ricordi, le memorie, il dolore, la delizia, i piaceri, e il perseguimento del piacere, sessuale o altro, il piacere del possesso, di possedere qualcuno che ama essere posseduto, tutto questo è la struttura del pensiero, di cui abbiamo già parlato. E l'io, con il suo nome, la sua forma, l'essenza del me è la natura e la struttura costruite dal pensiero. Ovviamente. Quindi, qual è il rapporto fra amore e sofferenza? Se l'amore non è costruito dal pensiero - per favore rifletteteci, metteteci il vostro cuore! - se l'amore non è costruito dal pensiero allora la sofferenza non ha alcuna relazione con esso, per cui l'azione derivante dall'amore è diversa dall'azione derivante dalla sofferenza. Perché sono così appassionato su questa cosa? Perché voi non lo siete?
54:28 Avere un insight - vi prego, seguite - avere un insight nella sofferenza, cioè: che posto ha il pensiero in relazione all'amore, e in relazione con la sofferenza? Avere un insight a questo proposito, che significa che non scappate, non cercate conforto, timorosi di essere soli, isolati, e perciò la vostra mente è libera, e quello che è libero è vuoto. E se avete quel vuoto, che significa libertà, voi avete un insight nella sofferenza. E perciò la sofferenza in quanto 'io' sparisce. C'è azione immediata perché è così. E allora la vostra azione viene dall'amore, non dalla sofferenza.
55:51 E allora si scopre che l'azione dalla sofferenza è una continua azione del me modificato, e quindi c'è un conflitto continuo. Potete vedere la logica, la ragione di tutto questo. E' possibile amare senza ombra di sofferenza. E qual è l'azione della compassione? Capite? Se l'amore non è il risultato del pensiero, il pensiero, che è la risposta della memoria conservata nel cervello come conoscenza ed esperienza, quel pensiero non è amore, e la nostra azione è basata sul pensiero. 'Devo fare questo' 'Questa è la mia motivazione', si basa sul movimento e sulla modifica del pensiero. Quando il pensiero non è amore, allora qual è l'azione della compassione, dell'amore? Da questo possiamo chiederci qual è l'azione di un insight da cui avviene l'intelligenza? Stiamo dicendo che la compassione è intelligenza. Qual è l'azione dell'intelligenza che non è il prodotto del pensiero? qual è l'azione dell'intelligenza? Potete porvi una tale domanda? Se avete l'intelligenza, questa lavora, funziona, agisce. Ma dicendo 'qual è l'azione dell'intelligenza?' voi volete soddisfare il pensiero. Capite che cosa intendo? Quando dite 'qual è l'azione della compassione?' chi lo chiede? Non è forse il pensiero? Non è forse il me che dice: 'Se potessi avere questa compassione, agirei diversamente' ? Quindi, quando ponete questa domanda state ancora pensando in termini di pensiero. Ma se avete un insight riguardo al pensiero quest'ultimo ha il suo giusto posto e allora l'intelligenza agisce. Lo avete afferrato per questa mattina?
59:38 Può bastare per oggi? E' sufficiente per me, per chi vi parla. Quindi vedete, signori, che cosa implica tutto questo, quanto è importante che vi sia una radicale rivoluzione, una rivoluzione psicologica, perché nessun politico, nessun governo, nessun Lenin o Marx, nessuno risolverà i nostri problemi, - il problema umano da cui derivano tutti i tormenti, da un essere umano che funziona, vive, agisce in base al pensiero. E quando avete un insight nel pensiero allora avete anche un insight nella natura e nella bellezza dell'amore, e l'azione proviene da lì.
1:01:06 C'è una bella storia di un predicatore, un maestro. Qualcuno di voi l'avrà già sentita, se l'avete già sentita scusatemi se la ripeto. C'era un maestro con i suoi discepoli. Ogni mattina parlava ai discepoli, teneva un sermone. Una mattina sale sul podio, sul piedistallo, e mentre sta per iniziare un uccello si posa sul davanzale della finestra e inizia a cantare. Il predicatore smette di parlare e ascolta il canto dell'uccello, la bellezza di quel suono, il cielo blu, e la tranquillità di quella canzone. Poi l'uccello vola via. Il predicatore dice ai suoi discepoli: 'Questa mattina il sermone è finito.'