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SA77T7 - Un movimento senza tempo
Settimo discorso pubblico
Saanen, Svizzera
24 luglio 1977



0:21 Krishnamurti: E' una bellissima mattina. Non so perché siate seduti in questa tenda caldissima.
0:41 Ci sono diverse cose di cui dovremmo parlare insieme, anche se abbiamo già parlato di molte cose, di molti problemi umani, e dell'andare oltre questi problemi ed essere liberi. Ma questa mattina mi piacerebbe, se possibile, affrontare dei problemi piuttosto complessi, argomenti complessi, e penso che dovremmo parlarne insieme. Forse alcuni di voi sono qui per la prima volta, perciò, se posso farvi notare, questa non è una conferenza dove voi ascoltate concordando o dissentendo, o facendovi addormentare dalle parole, per quanto eloquenti possano essere. Ma noi stiamo viaggiando insieme, è un viaggio molto serio, e se non partecipate a questo viaggio, se non condividete e non camminate seriamente in questo viaggio, quello che diciamo avrà pochissima importanza e ben poco effetto - non che vogliamo produrre un effetto.
2:37 Abbiamo parlato dell'autorità, abbiamo parlato della paura, del piacere, dell'amore e del dolore, e della profonda questione della morte. Durante questi incontri abbiamo anche detto, e credo che questo sia l'ultimo discorso, abbiamo detto che l'uomo ha sviluppato nei secoli, moltissime abilità, capacità che gli danno una certa importanza, prestigio e denaro. Ma senza chiarezza, che deriva dalla compassione, questa capacità diventa soltanto un fattore distruttivo nella vita. Ne abbiamo parlato a lungo.
3:43 Ora, se permettete, parleremo insieme della questione della decisione, se sia veramente necessario decidere, e di quale sia il ruolo della volontà, e parleremo anche della questione del tempo e dello spazio. E forse, se avremo tempo, entreremo anche nella questione della meditazione. Esamineremo insieme il meccanismo che induce a decidere, l'azione che nasce dalla volontà, e qual è la natura e la struttura del tempo, e l'importanza dello spazio. E da lì passeremo, se riusciamo, nella questione di cosa è la meditazione.
5:15 La meditazione non è separata da tutto ciò di cui abbiamo parlato. Non è in fondo al pacchetto. Abbiamo parlato dell'autorità, fa parte della meditazione, della natura della paura, e se l'uomo possa mai esserne libero, sia esteriormente che dentro di sé e della struttura e ricerca del piacere - tutto questo fa parte della meditazione. Abbiamo parlato anche della natura dell'amore. Per indagare insieme ci vuole una certa qualità di mente, meditativa, che non è saltare a conclusioni, che non è affermare o rifiutare, ma indagare, indagare senza pregiudizi, senza conclusioni, senza alcun fine. Dopo tutto, un ottimo scienziato fa così, non lo scienziato che lavora per i governi, ma quello che vuole veramente scoprire la verità, a qualsiasi livello. Abbiamo parlato anche della relazione, dell'importanza della relazione umana senza conflitti. Anche questo è il significato più profondo della meditazione.
7:00 Perciò, questa mattina vorrei, se possibile, parlare insieme, e intendiamo davvero parlare insieme, anche se chi vi parla è seduto su un palco e usa parole, noi stiamo facendo il viaggio insieme, camminando insieme, esplorando insieme. Perché noi abbiamo creato questo mondo mostruoso, il mondo che sta diventando folle, con la violenza, le divisioni, le guerre, il dolore e tutto il resto. E dal momento che abbiamo creato la società in cui viviamo, siamo responsabili di attuare una trasformazione in questa società immorale. Quindi, è nostra responsabilità come esseri umani, e ciascun essere umano rappresenta l'intera umanità, ne abbiamo già parlato. Perciò stiamo intraprendendo un viaggio di esplorazione, di indagine, insieme, del perché gli esseri umani decidono di fare questo e di non fare quello, di diventare questo o quello, di seguire qualcuno o di non seguirlo. Tutta la nostra vita è un processo di decisione. Ci domandiamo se siate consapevoli che la nostra vita è basata su varie forme di decisione. Ci dovremmo anche chiedere perché mai dobbiamo decidere. E' necessario? Sia materialmente, nel mondo della tecnologia, e anche psicologicamente, interiormente, qual è la necessità di qualsiasi forma di decisione, cosa molto importante, perché quando esaminiamo la questione della meditazione dobbiamo conoscere la natura della decisione, Perché la meditazione non è qualcosa che possiate decidere, non è una cosa stabilita da qualche guru, o da qualche persona nevrotica. Quindi è molto importante comprendere perché gli esseri umani in tutto il mondo, per millenni, abbiano sempre esercitato questa facoltà della decisione.
10:16 Di cosa è fatta la decisione, qual è la sua causa? Decidereste, Se foste veramente chiari? E' forse necessaria una decisione quando vedete qualcosa di molto pericoloso? C'è bisogno di decidere - cioè di agire in un certo modo, e non in un altro? La mente è capace di osservare la totalità del movimento del pensiero, la totalità, la completezza del pensiero, l'olistico, - il significato della parola olistico è come l'altro, intero. Intero significa, la radice di questa parola significa sano, sanità mentale. e santo. Vale a dire la totalità della vita, non una vita divisa in compartimenti.
11:52 Ci chiediamo: quando c'è una decisione c'è sempre resistenza. Quando si decide di fare qualcosa c'è sempre l'incertezza che si tratti della cosa giusta da fare. C'è sempre ansia di dover prendere una decisione che sia ragionevole, chiara, che abbia profondo significato. Perciò ci domandiamo se ci sia un modo di vivere nella vita quotidiana in cui non ci sia alcuna decisione. E' come un enorme fiume, un volume d'acqua molto profondo, che si muove, quando trova un ostacolo ci gira attorno, ma si muove continuamente. E' solo quando non c'è un movimento totale di questa natura, un movimento olistico, che interviene la decisione. Vi prego, vedetelo da voi. Stiamo facendo il viaggio insieme. Non è che io parlo e voi concordate o dissentite, stiamo pensandoci insieme in profondità. Perciò, per favore, siate seri!
13:49 Nel nostro esaminare cercheremo di scoprire se sia possibile vivere una vita in cui ci sia un movimento olistico, un movimento che sia intero, non frammentato. E quando c'è un movimento di tale natura non c'è necessità di alcuna decisione. Questo implica l'azione della volontà. Che cos'è la volontà? Perché dipendiamo così tanto dalla volontà? Voglio fare questo, e non voglio fare quello. Questo è buono, quello no, farò così, la capacità di usare la volontà. Pensiamo che la volontà faccia parte della libertà, libero arbitrio, ecc. Noi metteremo in dubbio tutto questo, insieme. Perché qui mettiamo in dubbio tutto, abbiamo messo in dubbio tutti i comportamenti religiosi, abbiamo messo in dubbio l'autorità, ci siamo chiesti se gli esseri umani possano essere completamente liberi dalla paura. Ci siamo anche chiesti cosa sia l'amore, ecc. Perché quando si accetta, si obbedisce e si segue qualcuno, si finisce nell'incertezza. Ma se iniziate con l'incertezza, cioè se mettete in questione, se dubitate, allora finite con la certezza. Ma purtroppo noi iniziamo nell'altro modo.
16:31 Ci stiamo chiedendo quale sia la natura della volontà, e perché gli esseri umani dipendano da questa capacità, e diano tanta importanza a chi ha una forte volontà. Così ci stiamo domandando insieme: qual è la natura e la struttura della volontà? La volontà è desiderio, amplificato, rinforzato dal costante esercizio del desiderio. La volontà è l'essenza del desiderio. E dove c'è desiderio ci deve essere illusione. Ne abbiamo parlato l'altro giorno. E così ci chiediamo se la volontà in azione non solo porti all'illusione ma anche a ogni forma di resistenza e quindi all'esclusione, all'isolamento. Ed è possibile vivere una vita quotidiana senza alcun tipo di volontà?
18:29 Siamo educati fin dall'infanzia a esercitare la volontà. Da bambini bisogna concentrarsi, si deve ubbidire, devi fare questo, non puoi fare quello. Tutto il nostro modo di vivere si basa su quello. La volontà implica la scelta. Stiamo ragionando insieme attentamente, in modo logico, sano, approfondendo la questione - non stiamo affermando nulla. Siamo persone ragionevoli, spero, persone serie, quindi siamo in grado di esaminare senza alcun pregiudizio, senza conclusioni e credi. Stiamo dicendo che dove c'è volontà c'è scelta, e la scelta si ha quando non c'è chiarezza, sia obbiettivamente sia interiormente. Quando non c'è chiarezza si comincia a scegliere, scelgo di fare qualcosa, esercito la volontà, che è l'essenza del desiderio. Abbiamo parlato anche del desiderio. Abbiamo detto che il desiderio è il movimento di vedere, percezione, contatto, sensazione. E il pensiero trasforma quella sensazione in desiderio, e nell'immagine che accompagna il desiderio. Non ne parleremo ora, non abbiamo abbastanza tempo. Abbiamo spiegato abbastanza la natura e la struttura del desiderio. Stiamo mettendo in dubbio la necessità della scelta, e del conseguente uso della volontà, la volontà è l'essenza del desiderio. Spero stiate seguendo. Quando c'è chiarezza, vedere le cose esattamente come sono, non in modo romantico, emotivo, con pregiudizio, come si vorrebbe che fossero, ma vedere le cose assolutamente come sono, nel quotidiano, produce una straordinaria qualità di chiarezza. E dove c'è chiarezza non c'è bisogno della volontà o della scelta. Lo vedete? Vedetene la bellezza. Così è possibile vivere ogni giorno senza alcun tipo di volontà, scelta e resistenza. Se c'è qualcosa che fa da impedimento, gli girate attorno, vi muovete - come fa l'acqua. Quindi, - è molto interessante, lo sto giusto scoprendo ora - c'è un movimento simile a quello dell'acqua. Un fiume si ripulisce con il suo movimento, ma se è troppo inquinato non può mai purificarsi. Ed è quello che accade a noi. La società, l'educazione, l'autorità - esclusa l'autorità del chirurgo, del medico, ecc. di cui abbiamo già discusso in modo chiaro - il fiume viene continuamente inquinato, la nostra vita, che è davvero un fiume meraviglioso se non c'è inquinamento. Una delle maggiori cause di questo inquinamento è la mancanza di chiarezza. Quando manca la chiarezza c'è la scelta, la volontà e l'azione, limitate a un campo molto ristretto. Se lo vedete, non in modo teorico, intellettuale, o soltanto a parole, ma se avete davvero un insight nella natura di questa attività della volontà, allora l'insight stesso ripulisce l'inquinamento che chiamiamo volontà.
24:41 Abbiamo anche detto che quando c'è chiarezza, a questa si deve accompagnare la compassione. Potete essere molto chiari intellettualmente, molte persone intellettuali sono chiarissime, ma la loro chiarezza è limitata perché non c'è la compassione. Abbiamo parlato della natura della compassione. Abbiamo detto che la compassione c'è con la comprensione del piacere - vi prego seguite. La compassione è come un fiore che nasce, non potete essere compassionevoli, non potete coltivare la compassione, non potete coltivare l'amore. Ma quando comprendete la natura e la struttura del piacere, che sia piacere sessuale, o quello della posizione, dello stato sociale, ecc. il piacere, la ricerca del piacere. La ricerca del piacere è il movimento del pensiero nel tempo. Senza comprendere il piacere, l'amore diventa una cosa da poco. Abbiamo parlato anche della sofferenza, varie forme di sofferenza - ne abbiamo parlato l'altro giorno - da quella sofferenza, con la comprensione di cosa è l'amore, nasce la compassione. La compassione non è mia o vostra. Da quella compassione nasce l'intelligenza.
26:57 L'intelligenza non può operare quando c'è l'attività della volontà. Mi chiedo se lo vedete. Volontà è desiderio. Desiderio non è compassione. Ne abbiamo parlato a fondo l'altro giorno. Ci stiamo chiedendo, facendo il viaggio insieme, esplorando insieme, se sia possibile vivere una vita in cui l'azione della volontà non esista affatto, che significa sforzo, lo sforzo continuo conseguente all'azione della volontà. Avere un insight in questo significa esserne completamente liberi. Abbiamo detto che per avere un insight la mente dev'essere vuota, vuota di conclusioni, di pregiudizi, di esperienze, di speranze, vuota per avere un insight da cui nasce l'intelligenza. Ne abbiamo parlato l'altro giorno. Avere un insight nell'intera natura e struttura della volontà e della decisione, da cui deriva questo enorme problema. Perciò c'è una fine dello sforzo, della fatica, e di tutte le forme di resistenza, delle fughe e delle nevrosi, quando comprendete la natura e la struttura della volontà che nasce dalla scelta e dallo sforzo.
28:58 Da qui possiamo passare alla questione del tempo. Dobbiamo parlarne perché è necessario capire l'intero movimento della meditazione. Questa parola è stata rovinata, inquinata da tutti i sistemi, dalle varie affermazioni dei guru, che hanno recentemente invaso l'Europa con la parola meditazione. Dobbiamo comprendere, insieme, la natura del tempo. Perché per noi il tempo è molto importante, sia quello cronologico sia quello psicologico. Stiamo parlando del movimento psicologico del tempo, non di quello dell'orologio. Il tempo dell'orologio è assolutamente necessario, altrimenti voi e io non saremmo qui alle 10,30, o se volete prendere un autobus, ecc. il tempo cronologico è necessario. Ma noi indagheremo insieme, e intendo insieme, cos'è il tempo psicologico dal quale dipendiamo così tanto.
31:22 Certamente, il tempo è movimento. E' molto semplice. Da qui a là, sia cronologicamente, sia psicologicamente. Una distanza da colmare, una distanza fra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. La distanza: per raggiungere un obbiettivo, uno scopo, ci vuole tempo. Per imparare una lingua ci vuole tempo. Forse abbiamo spostato questa necessità di tempo per imparare qualcosa, anche nel campo della psiche. Abbiamo bisogno di tempo per imparare una tecnica, per guidare, per imparare una lingua, per capire e lavorare nel campo dell'elettronica, ecc. ci vuole moltissimo tempo per pilotare un aereo. E la stessa attitudine è stata portata nel campo psicologico: abbiamo bisogno di tempo per essere perfetti, abbiamo bisogno di tempo per superare qualcosa, tempo per essere liberi dalla nostra ansia, per essere liberi dal nostro dolore, per essere liberi dalle nostre paure, ecc. Guardate che cosa abbiamo fatto. Dove è necessario il tempo, cioè nel campo della tecnologia, quel bisogno è stato introdotto nel mondo psicologico, e noi lo abbiamo accettato, perché le nazioni spazzino via i nazionalismi, ci vuole tempo, per diventare fraterni abbiamo bisogno di tempo, ecc. Ora noi stiamo mettendolo in dubbio, insieme. Stiamo mettendo in dubbio che vi sia veramente un tempo psicologico. Perché il tempo psicologico implica speranza, il mondo è folle, speriamo che in futuro ci sia un mondo sano. Così ci stiamo chiedendo insieme se esista un'azione che non sia assolutamente coinvolta nel tempo. Ci stiamo incontrando? L'azione indotta da una causa, da un motivo, ha bisogno di tempo. L'azione che ha uno schema di memoria, per mettere in atto quello schema ha bisogno di tempo Se avete un ideale, per quanto nobile, per quanto bello, romantico, ecc. per quanto assurdo, perfino, ci vuole tempo per arrivare a quello stato ideale. E arrivare a quello, distrugge il presente. Non importa quello che vi succede, quello che conta è il futuro. Ipotizzando un meraviglioso futuro, sacrificate voi stessi. Quel futuro è stabilito dagli ideologi, da Marx, Engels, ecc. da tutti i maestri religiosi, ovunque nel mondo.
36:31 Noi stiamo mettendo in dubbio tutto questo, se vi sia veramente un qualsiasi tempo psicologico, perciò - vi prego rifletteteci bene - niente speranza. Dante, nel suo Inferno, dice: 'Lasciate ogni speranza voi che entrate'. Noi lo stiamo mettendo in dubbio. E' una cosa molto seria. Per favore, non traete ancora alcuna conclusione: 'Se non ho speranza che cosa farò?' La speranza è così importante perché vi dà soddisfazione energia, stimolo, per raggiungere qualcosa.
37:32 Ma quando guardate da vicino, non in modo sentimentale, ma logico, esiste davvero il tempo psicologico? Il tempo psicologico esiste soltanto quando vi allontanate da ciò che è. Capite? C'è tempo psicologico quando vediamo che siamo violenti, e cominciamo a pensare a come esserne liberi, questo allontanarsi da ciò che è, è tempo. Ma dopo aver indagato, se si è completamente consapevoli di ciò che è, allora non c'è alcun tempo. Mi domando se lo capite. Lo vedete?
38:51 La maggior parte di noi è violenta. Violenza non è soltanto colpire fisicamente qualcuno, rabbia, gelosia, accettazione dell'autorità, conformismo, imitazione, accettare gli ordini di altri, tutte queste sono forme di violenza. Gli esseri umani sono violenti. Questo è un fatto, violenza. La parola stessa la condanna. Non so se lo vedete. L'uso stesso della parola violenza, usandola condannate già la violenza. Vedete la complessità della cosa. Quindi, essendo violenti senza essere capaci, per negligenza, o per pigrizia, ce ne allontaniamo e inventiamo la nonviolenza ideologica. Questo è tempo: il movimento da ciò che è a ciò che dovrebbe essere. Quel tempo finisce completamente quando c'è soltanto ciò che è, cioè non identificazione verbale con ciò che è. Lo sto giusto scoprendo ora.
40:44 C'è rabbia, che è una forma di violenza, o odio, gelosia. Le parole rabbia, gelosia, odio, si condannano da sé. Quando siamo arrabbiati, e lo verbalizziamo, quel definire una reazione la rinforza. Mi domando se lo vedete. Sì? Io sono arrabbiato. Quando dico: sono arrabbiato, significa che riconosco dal passato la rabbia del momento, e uso la parola rabbia che fa parte del passato, e identifico il presente con quella parola. Così la parola diventa straordinariamente importante. Ma se non uso quella parola e c'è soltanto il fatto, la reazione, allora quel sentimento non viene rinforzato.
42:12 Dove sono?
42:16 Stiamo dicendo che è possibile vivere psicologicamente senza domani. Io ti amo, voglio vederti domani. E' il ricordo di quell'affetto, o quello che sia, nella memoria e proiettato nel domani. Vedetene l'importanza. C'è un'attività assolutamente senza tempo. L'amore non è tempo. L'amore non è un ricordo. Se lo è, non è amore, ovviamente. Ti amo perché mi hai dato sesso, o cibo, o perché mi hai lusingato, io ho bisogno di compagnia, sono solo perciò ho bisogno di te, tutto questo non è amore certamente. Quando siete gelosi, quando c'è ansia o odio, quello non è amore. Allora che cos'è l'amore? L'amore ovviamente è uno stato mentale in cui non c'è verbalizzazione, non c'è ricordo, ma un fatto immediato.
44:00 Allora è possibile, attraverso un attento esame, un'osservazione, che è totalmente diversa dall'analisi, - ne abbiamo già parlato - non c'è tempo ora. Mammamia, c'è così tanto di cui parlare! C'è un modo di vivere nel quotidiano dove il tempo come movimento da questo a quello, non c'è più. Sapete cosa significa, cosa accade quando lo fate? Voi avete una vitalità straordinaria, uno straordinario senso di chiarezza. Allora avete a che fare soltanto con i fatti, non con delle idee. Ma dato che molti di noi sono prigionieri delle idee e noi lo abbiamo accettato come modo di vivere, è molto difficile liberarsene. Ma quando si ha un insight, allora la cosa è finita.
45:09 Poi c'è la questione dello spazio. Penso, se posso farvelo notare, sia molto importante capirlo. Quando parliamo di spazio, noi lo concepiamo, o lo vediamo da un oggetto. Ma guardare, osservare lo spazio, o esserne coscienti senza l'oggetto, e quindi senza il soggetto. Lo capite? Vi prego guardatelo, esaminiamolo lentamente. Perché le nostre menti sono così ingombre, di conoscenza, preoccupazioni, problemi, denaro, posizione, prestigio, sono stracariche, non c'è più spazio - vero? - e senza spazio non c'è ordine. Ci chiediamo: cos'è lo spazio? Guardate: noi siamo seduti qui e vediamo lo spazio del tendone. Da un centro, osservare, oppure osservare senza il centro. Cioè, osservare senza il centro implica non verbalizzare. Questo diventa troppo difficile per voi. Posso continuare? Siete sicuri?
47:46 Lo spazio implica che non ci sono direzioni. Quando guardo questa valle dall'alto, se c'è una direzione, cioè se voglio vedere dove vivo, perdo la vastità dello spazio. Vedetene la logica. Quindi, dove c'è una direzione non c'è spazio. Quando c'è uno scopo, un fine, qualcosa da raggiungere, non c'è spazio. Guardatelo, non siate d'accordo, vedetelo da voi. Se ho uno scopo nella vita, per il quale vivo, mi concentro, dov'è lo spazio? Ho pochissimo spazio. Mentre, se non ci sono direzioni, c'è uno spazio immenso. Guardatelo, rifletteteci, lo vedrete.
49:05 Quindi, dove c'è un oggetto, un centro, e guardiamo da quel centro, lo spazio è molto limitato. Dove non c'è alcun centro, nessun oggetto, nessuna struttura dell'io costruita dal pensiero, c'è un grande spazio. E senza spazio, come abbiamo detto, non c'è ordine, non c'è chiarezza, non c'è compassione. Perché le nostre vite sono molto limitate, ristrette, e per rompere quella ristrettezza facciamo ogni genere di cose.
50:09 Dove c'è resistenza non c'è spazio. Dove c'è un centro da cui si agisce, non c'è spazio. Dove c'è una direzione, un motivo, un fine, non c'è spazio. Ma lo spazio è necessario. Lo spazio è necessario perché - la parola 'perché' implica causa, togliamola. E' necessario avere spazio. Quando c'è spazio potete osservare molto chiaramente. In una giornata serena, dalla cima di un monte si può vedere tutto, la bellezza dell'intera valle, le montagne, la chiarezza. Ma le nostre menti sono pesantemente condizionate, pesantemente ingombre, non c'è più spazio. Ora, bisogna avere un insight in questa questione. Vedere quanto sia importante avere spazio.
51:42 Da qui possiamo passare alla questione della meditazione. Ma senza comprendere tutto questo, cioè, la libertà da ogni autorità, libertà da ogni autorità psicologica, essere completamente liberi psicologicamente da qualsiasi imposizione altrui. Non c'è alcun guru, alcun maestro e pertanto voi dovete essere completamente e veramente una luce per voi stessi. Abbiamo detto che ogni essere umano rappresenta tutta l'umanità. Perciò, quando è luce per se stesso egli illumina il mondo, illumina il resto dell'umanità.
53:00 Abbiamo detto che non c'è possibilità di meditazione, con la sua profondità, la sua bellezza, la sua grandezza, in presenza di qualsiasi forma di paura, ovviamente. La paura distorce, offusca la mente. E abbiamo anche detto che se non comprendiamo la natura e la struttura del piacere, trasformiamo la meditazione in un'azione piacevole, e ricerchiamo quel piacere attraverso varie pratiche, come lo Zen, i vari sistemi e metodi, ecc. Perché è ancora la ricerca del piacere, da ottenere alla fine. Abbiamo detto che la ricerca del piacere è il movimento del pensiero. Il pensiero è memoria, conservata nel cervello come conoscenza ed esperienza. E la risposta della memoria è pensiero. Il pensiero è tempo, non solo il tempo cronologico ma l'intera natura del tempo psicologico.
54:28 Quindi, ci dev'essere compassione, chiarezza, abilità. Dopo di che possiamo esaminare la questione della meditazione, sapendo o vivendo dove non c'è sforzo, dove non c'è azione di volontà, dove c'è un enorme spazio. Quindi, cos'è la meditazione? Fin dall'inizio di questi discorsi abbiamo detto che tutto questo fa parte della meditazione. Se non state viaggiando insieme, profondamente, non potete entrare in queste cose a fondo, ne potete parlare superficialmente, ma non potete veramente comprendere o vivere la grandezza della meditazione. Ciò non significa che voi 'dovete' meditare. L'idea di decidere di meditare è una cosa assurda. Mediterò, dedicherò venti minuti la mattina, venti minuti il pomeriggio, venti minuti la sera, quella è una siesta. Sono cose assurde, sciocchezze.
56:12 Bisogna comprendere la natura di tutto questo, e in quella comprensione c'è grande bellezza, non soltanto l'osservazione della bellezza delle montagne, delle colline, dei fiumi e della natura, ma anche la bellezza di una persona, uomo o donna che sia, la bellezza. La bellezza esiste soltanto quando non c'è l'io. Non la bellezza di un quadro dipinto dal più famoso pittore, da Michelangelo, ecc. Potete osservarlo, andate al museo e lo ammirate, vedete le linee, i colori, le forme, tutto l'insieme, ecc, Ma quando non c'è io c'è bellezza e non c'è bisogno di andare in qualche museo. Questo fa parte della meditazione, vedere il grande splendore della bellezza.
57:43 Allora, cos'è la meditazione? Abbiamo toccato soltanto le onde: autorità, paura, le onde della superficie di un ocenao. Se siete arrivati fin qui, ora entreremo nella profondità dell'oceano. Abbiamo toccato soltanto la superficialità di tutto questo. Naturalmente lo dovete comprendere, esserne liberi, dovete sapere come immergervi profondamente. - non che dobbiate immergervi, accade.
58:27 Prima di tutto, c'è una differenza fra concentrazione,
58:40 consapevolezza senza scelta
58:42 e attenzione. Siete stanchi? Temo che non ci saranno altri discorsi quindi vi prego prestate attenzione. Mercoledì ci sarà una discussione, cinque dialoghi fra di noi. Ma se siete stanchi, non importa, non ascoltate. Non sforzatevi di ascoltare, perché sarebbe uno spreco. Ci sono tre cose che dobbiamo comprendere: concentrazione, consapevolezza senza scelta e attenzione. La concentrazione implica resistenza, concentrazione su qualcosa di particolare, sulla pagina che state leggendo, su una frase che cercate di capire, concentrarsi, mettere tutta l'energia in una direzione specifica. Questa è la prima cosa. Non c'è bisogno che mi dilunghi, no? In quella concentrazione c'è resistenza e quindi c'è sforzo e divisione. Io voglio concentrarmi e il pensiero vaga su qualcos'altro. Io lo riprendo. E c'è scontro. Se vi piace qualcosa vi ci concentrate molto facilmente. Tutto questo è implicito nella parola concentrazione, puntare la mente su un oggetto particolare, su un dipinto, su un'azione particolare. Questa è una cosa. Consapevolezza senza scelta implica essere consci sia oggettivamente, all'esterno, sia interiormente, senza alcuna scelta. Essere semplicemente consapevoli dei colori, della tenda, degli alberi, delle montagne, della natura, esserne solo consapevoli. Senza scegliere, senza dire questo mi piace, quello no, voglio questo, non voglio quello. Osservare senza l'osservatore. L'osservatore è il passato, che è condizionato, e quindi osserva sempre da un punto di vista condizionato, per cui c'è sempre gradimento e antipatia, la mia razza e la tua, il mio dio e il tuo, ecc. Stiamo dicendo che essere consapevoli implica osservare l'intero ambiente intorno a noi, le montagne, gli alberi, i brutti muri, le città, esserne consapevoli, guardarli. E in quell'osservazione non c'è alcuna decisione, volontà, scelta. Lo capite? E attenzione, concentrazione, consapevolezza senza scelta e attenzione. Nell'attenzione non c'è alcun centro. Siete completamente attenti. Ora, se posso chiedervi, siete attenti a quello che viene detto? Se siete completamente attenti non c'è un 'voi' che sta attento, no? Se state ascoltando completamente con il cuore, con il vostro sangue, con tutto, non c'è un io che sta attento. Non c'è un io che limita quell'attenzione. Allora l'attenzione è illimitata. E quindi l'attenzione ha... completo spazio. In quel caso l'attenzione non è orientata. Mentre la concentrazione lo è, e quindi limita lo spazio.
1:03:28 Dobbiamo andare nel profondo e vedere se l'avete. Dopo aver compreso tutte le onde sulla superficie, la paura, l'autorità, sono tutte questioni meschine, paragonate a quello che andremo ad esaminare. Perciò la mente, dal momento che l'insight implica vuoto, bisogna svuotare l'intera coscienza dal suo contenuto, svuotarla, non attraverso un atto di volontà, cioè non tramite il desiderio, non tramite la scelta, ma vedere la natura della coscienza, della vostra coscienza, non la mia, la vostra coscienza, con il suo contenuto: paura, ansia, il mio paese, il tuo paese, Devo essere buono - tutto il suo contenuto - dolore, brama, solitudine, il dolore di quella solitudine, la separazione, il conflitto, tutto questo è il contenuto della vostra coscienza. Il contenuto costituisce la coscienza, senza il contenuto non c'è alcuna coscienza, capite? Ora stiamo dicendo, quando avete un insight in tutto questo, naturalmente avviene lo svuotamento del contenuto. E allora la coscienza è totalmente differente, di una dimensione completamente diversa.
1:05:25 Allora la meditazione, dato che c'è spazio, dato che c'è vuoto, c'è totale silenzio, non un silenzio indotto, non un silenzio praticato, che sono tutti movimenti del pensiero e quindi assolutamente inutili, ma quando avete passato tutto questo, ed è un grande piacere attraversare tutto questo, è come giocare una straordinaria partita, allora in quel totale silenzio c'è un movimento che è senza tempo, che non è misurato dal pensiero perché il pensiero non vi ha alcun posto. E perciò c'è qualcosa di totalmente sacro, senza tempo. Posso andare?