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SA79T1 - C’è un modo di risolvere la crisi nel mondo?
Primo discorso pubblico
Saanen, Svizzera
8 luglio 1979



0:32 K:Non mi aspettavo così tanta gente. Mi domando di che cosa parleremo!
1:25 Mi sembra che con i nostri problemi egocentrici e i problemi che esistono al di là delle nostre crisi personali, i disturbi e le infelicità il mondo intorno è più o meno nel caos, in grande confusione. Penso che tutti lo possano ammettere senza grossi problemi senza bisogno di pensarci troppo sopra. E sembra che nessuno veda una soluzione né politicamente, né tramite la religione e neppure economicamente. Anche questo è un fatto ovvio. E nessuno si chiede se c'è una via d'uscita da tutto questo dalla trappola in cui gli esseri umani sono rimasti imprigionati per millenni se c'è una via d'uscita da questo caos da questa confusione, tumulto, terrore. Non trovando una risposta, molti tornano alle vecchie tradizioni unendosi a vecchie religioni, o formando una piccola comunità sperando così di risolvere i loro problemi particolari. E io vorrei suggerire che c'è una via d'uscita da tutto questo dalla nostra attuale continua infelicità, dal conflitto, dalla lotta dalle varie forme di terrore e dalla minaccia di guerre, sia vicine che lontane. Bisogna investigare tutto questo per scoprire se c'è una soluzione, una via d'uscita senza repressione, senza fughe, senza illusioni di alcun genere. E se avrete la pazienza, l'energia e la seria responsabilità che questo comporta, noi potremo pensare insieme. Spero che siate preparati a pensare insieme.
5:13 Ci sono due diversi modi di pensare: il primo è pensare a qualcosa a un problema, a una questione personale, o al mondo e così via. Cioè, pensare a qualcosa. Ma c'è un altro modo di pensare, cioè che non riguardi qualcosa? Vi prego, ne parlerò ampiamente e a fondo, se potrò.
6:05 Stiamo dicendo che le nostre menti sono abituate a pensare a qualcosa a un problema derivante dai nostri desideri personali dal nostro bisogno di appagamento, dal dolore, dall'ansia e così via. Siamo abituati così, a "pensare a qualcosa". Ma noi ci riferiamo al pensare, non a qualcosa, ma al pensare in sè. Se questo è chiaro non ci riferiamo al pensare a qualcosa di cui parleremo più avanti, ma al pensare insieme. Vi prego di vedere la differenza: il pensare insieme non significa essere d'accordo o meno, accettare o rifiutare, difendersi o attaccare ma scoprire insieme se è possibile, pensando insieme agire insieme, non riguardo a qualcosa - vi prego fate lavorare la vostra mente su questo - non riguardo a qualcosa, che più o meno sappiamo fare. Possiamo essere d'accordo di agire in un certo modo possiamo unire le nostre menti per indagare un certo problema ma non parleremo di questo per il momento. Quello che intendiamo è pensare insieme senza alcuna barriera senza inibizioni, senza alcun pregiudizio mettendo da parte le vostre esperienze personali, il vostro bisogno personale di successo. Questo significa che voi e chi vi parla, insieme, siamo liberi di pensare. E' abbastanza chiaro?
9:24 Vi prego, qui c'è bisogno di una grande capacità di indagine perché siamo condizionati a pensare insieme su certe idee su certe conclusioni filosofiche, storiche e così via. E allora ci sono quelli che sono d'accordo e quelli che non lo sono. Si formano due campi l'uno contro l'altro, che è quello che sta succedendo nel mondo. I totalitari, i cosiddetti democratici, i capitalisti i marxisti ecc., che approvano o disapprovano, si scontrano e si difendono. Noi ci stiamo chiedendo se possiamo pensare insieme liberamente lasciando da parte le esperienze, le conclusioni, i desideri i pregiudizi e così via, metterli da parte in modo da poter pensare insieme. Lo farete? Voi e chi vi parla metteremo da parte i credi le opinioni, i giudizi e le valutazioni le speranze ecc., così da poter pensare insieme, non a qualcosa, ma pensare. Lo faremo? Questo significa essere liberi dai nostri problemi personali, dai nostri impulsi, dalle nostre esigenze di appagamento e così via, essere liberi di indagare insieme non su qualcosa, ma avere la capacità, lo spirito di indagare. E' abbastanza chiaro? Questo richiede non solo che ascoltiate ciò che viene detto ma che ascoltiate con la qualità di una mente che pensa non a qualcosa, ma che ascolta con tutta la qualità del pensare, e questo richiede una certa consapevolezza e attenzione. Giusto?
13:58 Quando c'è attenzione, non c'è un centro da cui siete attenti. Mi chiedo se lo state facendo mentre ne stiamo parlando. Cioè, quando siete attenti non c'è divisione, allora in quell'attenzione il pensiero non è il vostro pensiero o il mio, è "pensare". Possiamo procedere in questa direzione? Stiamo seguendo?
15:08 Quando prestate attenzione, che significa applicare tutta la vostra mente il vostro cuore, i vostri nervi, essere completamente attenti vi sembra che ci sia un centro da cui siete attenti? In quell'attenzione non c'è il vostro pensare e quello di chi vi parla c'è solo una qualità di totale attenzione. Giusto? Non siate così perplessi (risate), è piuttosto semplice.
16:21 Vedete, il nostro pensare, il pensare comune di ogni giorno riguarda sempre un certo argomento una certa azione, un certo problema - è un pensare a qualcosa. Giusto? Giusto? E' un pensare che deriva da un'esperienza da un ricordo, dalla conoscenza perciò si tratta della vostra esperienza contro quella di qualcun altro. Perciò c'è sempre divisione. Giusto? Per favore, seguite. Voi avete la vostra opinione e un altro ha la propria e le due opinioni dividono, non possono mai incontrarsi. Se voi credete in qualcosa e l'altro crede fortemente in qualcos'altro, si crea una grossa frattura. Siamo abituati a questo modo di pensare. Giusto? Ora stiamo dicendo che questo modo di pensare non può mai essere "insieme" perché è sempre in opposizione, si difende oppure accetta. Mentre noi stiamo dicendo qualcosa di completamente diverso. Pensare insieme implica che voi e l'altro avete lasciato andare tutti i vostri pregiudizi e cose simili e pensate insieme - perché in quel pensare non c'è il vostro pensare separato dal mio, è un pensare insieme. Giusto? L'avete capito?
19:03 No, vi prego, è una cosa molto seria perché se lo accettate come un concetto intellettuale tutto si riduce al vostro concetto e al suo. Se accettate semplicemente la spiegazione verbale e ne traete una conclusione secondo la vostra esperienza, conoscenza pregiudizi e l'altro fa lo stesso, non si è insieme. State seguendo tutto questo? E' importante che siamo insieme nel nostro pensare, in modo che non ci siano barriere fra il vostro pensare, il mio o il loro. Possiamo farlo insieme? Da qui possiamo andare avanti perché allora la vostra mente ha una qualità completamente diversa. E' completamente obiettiva, senza nulla di personale. I problemi personali di cui siamo carichi non potranno mai essere risolti a meno che non ci sia una diversa qualità di pensare o una diversa qualità di percezione, una diversa qualità di insight nel problema. Giusto? Mi chiedo se state seguendo. Quindi la nostra domanda è: è possibile che due persone
21:42 un gruppo di persone, si assumano questa responsabilità? Mettendo da parte le vostre ansie, l'attaccamento e così via incontrando l'altro così che non ci sia mai divisione un'opinione contro l'altra, conoscenza contro altra conoscenza, un'esperienza che ne contraddice un'altra - state seguendo? Così che le nostre menti siano insieme. Gli stati totalitari vogliono questo. Sono l'autorità e stabiliscono quello che la gente dovrebbe pensare, come dovrebbe agire ecc. E' quello che sta succedendo. Se non siete d'accordo vi uccidono o vi mandano in campo di concentramento o in esilio. Noi non stiamo affatto dicendo questo. Al contrario. Due menti intelligenti, preoccupate del mondo, si impegnano a scoprire.. se c'è una via uscita da tutto questo, dalla trappola dal terribile disordine che l'uomo ha creato per sè e per gli altri. Possiamo farlo insieme? Hai capito? Capite la domanda adesso? Insieme - le nostre menti sono uguali, quindi chi vi parla non vi sta dicendo quello che dovete fare e voi obbedite oppure fate finta di niente o accettate, le nostre menti sono, insieme, libere di risolvere i nostri problemi. Giusto? Possiamo farlo? Lascerete perdere la vostra meditazione Zen, il vostro guru particolare? Lasciate andare il vostro credo, la vostra esperienza a cui siete aggrappati, i vostri interessi personali e i vostri problemi, lasciarteli andare e incontriamoci insieme.
25:19 Vedete che cosa succede se potete farlo? Allora possiamo indagare insieme ogni problema molto semplicemente, in modo chiaro e diretto e agire. Questa è chiarezza. Osservare, vedere senza alcuna distorsione, ascoltare completamente senza trasformare quello che ascoltate in un'astrazione, in un'idea. Perciò c'è solo ascolto, c'è solo il vedere... ..non che voi ed io vediamo in modo diverso, c'è solo il vedere insieme. Giusto?
26:44 Vedete, ci siamo immediatamente allontanati dalla nostra piccola sfera.. dal nostro cortile, dai nostri innumerevoli problemi personali. Lo avete fatto? Vi prego, è una cosa seria se vogliamo parlare insieme, questo è molto importante. Oppure vi portate appresso tutti i problemi, le ansie, i pesi e i dolori, cercando di ascoltare quello che qualcuno sta dicendo? Se lo fate allora state cercando di adattarvi al modello stabilito da un altro è ovvio, e quindi c'è sempre divisione. Giusto?
28:08 Stiamo chiedendo qualcosa di molto serio, e dato che vi siete presi il disturbo di venire qui, sostenendo delle spese, mettendoci energia benzina e tutto il resto, stiamo pensando insieme? Non voi pensate e io penso, pensare insieme. E allora possiamo parlare della questione del tempo pensando insieme, non si tratta del vostro tempo o del mio. E' molto importante perché pensando insieme andremo a scoprire se psicologicamente esiste veramente un domani perché questa potrebbe essere un'illusione o una realtà: che esista.. il domani, psicologicamente - domani significa molti, molti domani. Potrebbe essere un'illusione e allora la mettiamo da parte e affrontiamo la questione: se psicologicamente ci sia un progressivo movimento evolutivo, che è tempo. Mi domando se riuscite a seguire.
30:35 Siete abituati al mio linguaggio e perciò potete mettervi a dormire? Potreste dire: "Oh sì, sono tutte cose che ho già sentito". Se pensate così allora non state scoprendo per conto vostro non state pensando insieme. Avete già smesso di pensare insieme e dite: "Questo l'ho già sentito". Stiamo andando molto molto a fondo nella questione, perciò è la prima volta che l'ascoltate. Chi vi parla ha parlato in questa tenda per 19 anni l'anno prossimo saranno 20. E probabilmente voi direte "Oh, signore, è di nuovo qui, la solita routine!". Non si tratta di routine. Siamo liberi di ascoltare, di osservare e proprio l'osservazione e l'ascolto rivelano la verità, non l'idea sulla verità. Quindi stiamo ponendo una domanda molto seria perché tutto il nostro condizionamento tutta la nostra istruzione, sia religiosa che personale e mondana ci inducono a dedicare del tempo per raggiungere qualcosa. Ci vuole tempo per imparare una lingua, per imparare a guidare il tempo è necessario per diventare esperti di tecnologia. Per diventare un buon falegname ci vuole tempo. Ma noi stiamo chiedendo qualcosa di completamente diverso. Là il tempo è necessario. Ma psicologicamente, vi prego ricordatevi che stiamo pensando insieme non c'entra la vostra opinione sulla necessità o meno del tempo. Stiamo indagando insieme e voi siete liberi di guardare, di dubitare, di domandare. Non potete indagare, farvi delle domande, essere scettici se dite "Io mi attengo alla mia conoscenza e penso che il tempo sia necessario" e così via - in questo modo non ci incontriamo. Stiamo pensando insieme all'intera questione dell'evoluzione psicologica. Perché attraverso i millenni l'uomo si è abituato è stato condizionato a pensare che evolverà. "Oggi sono così" "Datemi tempo per cambiare". "Sono invidioso, ho paura, sento il peso di un'enorme sofferenza devo avere tempo per superare tutto questo". Siamo abituati a pensare così. Ma chi vi parla chiede se esista veramente un'evoluzione psicologica o se si tratti dell'invenzione del pensiero che dice "Non posso cambiare oggi, datemi tempo per l'amor di Dio, lo farò domani" E' l'eterno divenire. "Diventerò un dirigente di successo un ingegnere di alto livello, o un ottimo falegname". Tutto questo richiede una preparazione e vi serve del tempo. Ma noi stiamo chiedendo: "C'è davvero un'evoluzione psicologica, un 'me' che diventa qualcosa?" Capite? Stiamo pensando insieme non se psicologicamente il tempo esista o no. Stiamo pensando insieme, perciò non c'è opposizione. Giusto?
36:35 Allora, prendiamo in esame tutto il condizionamento del divenire... insieme - capite? Senza trarre alcuna conclusione. Oppure, se avete delle conclusioni, lasciatele perdere e andate alla scoperta. Vedete qual è il problema? Se il condizionamento implica il tempo allora siete presi nell'intero movimento del divenire. Cioè, sono arrabbiato, col tempo la rabbia si dissolverà. E' questo il nostro condizionamento, la nostra abitudine. Se rimanete attaccati all'abitudine non possiamo pensare insieme. Perciò è importante scoprire se siete attaccati a qualcosa cercando allo stesso tempo di pensare insieme. Giusto? Se sono attaccato al mio credo, alla mia esperienza secondo quel credo.. e voi fate lo stesso, non potremo mai pensare insieme, non potremo mai cooperare, non ci saranno azioni che non dividano. Seguite? Allora, siamo preparati a indagare insieme? Indagare implica guardare osservare, pensare in modo razionale, sano, con pazienza e in profondità. Siamo liberi di indagare la questione del me? dell'attività egocentrica, del movimento continuo, sia che dormiate o che siate svegli che stiate camminando, sognando, parlando, c'è questa continua attività centrale del 'me'. Questa attività ha un domani? ha una fine progressiva? Oppure continua e si raffina nel tempo? Tutto questo richiede un domani.
39:51 Ma psicologicamente c'è un domani? Vi prego, si tratta di una domanda molto seria. Chi vi parla ha fatto questa domanda a qualcuno tempo fa e quella persona ha risposto: "Oh Dio, ma domani devo incontrare mio marito". Capite? Oh andiamo, non c'è niente di difficile, non siate così perplessi! Tutta la sua speranza, il suo piacere - seguite? Tutti i ricordi di suo marito e se non c'è domani, che cos'è mio marito? (risate) Giusto? Vi prego, siamo insieme. Siamo liberi di indagare insieme la questione. Chi vi parla non vi sta imponendo nulla. Ma è molto importante scoprire se c'è un domani. Se non c'è domani, che cosa succede? Sappiamo quello che succede basandoci su molti domani: il rimandare, la pigrizia, l'indolenza, cercare di raggiungere qualcosa per gradi l'illuminazione - capite? Il Nirvana e cose simili. Progredire attraverso molte vite - seguite? Mi domando se state seguendo, se capite la serietà di questa indagine. Se psicologicamente non c'è domani che cosa succede alla qualità della vostra mente? La mente che sta pensando insieme, qual è la qualità della mente la mente, non la vostra mente, o la mia, ma la mente che ha visto tutto il movimento progressivo del 'me' che diviene che ha visto che cosa è implicato in questo sè che vuole raggiungere qualcosa, divenire e che cosa è implicato quando psicologicamente non c'è domani, non c'è futuro. Capite?
44:00 Psicologicamente, allora, c'è una tremenda rivoluzione. Giusto? Sta succedendo questo in voi? E' questo che conta, non le parole non quello che afferma chi vi parla, ma quello che sta realmente accadendo ora, è una realtà che, indagando insieme, la mente ha scoperto la verità che psicologicamente non c'è domani? Allora che cosa accade alla qualità della nostra mente? Capite quello che sto dicendo?
45:04 Tutte le religioni, quella cristiana, quella cattolica tutte quante, hanno detto che il domani è importante. Nel mondo cristiano il domani è compreso in una sola vita. Avete una sola vita, quando morite è finita. Mentre il mondo asiatico sostiene che ci sono tante vite. Probabilmente voi non credete o non accettate nessuna delle due, non so. Ma quando cominciate a indagare l'intero movimento psicologico del 'me', di un 'X' che diviene - seguite? - che cosa è implicato? Voi soffrite e gradualmente soffrirete di meno fino a quando sarete finalmente liberi, in questa vita o in altre successive. I cristiani accettano questa vita, una vita mentre gli asiatici accettano che vi siano molte, molte vite - seguite? Psicologicamente c'è una vita per gli uni e molte vite per gli altri. E insieme, voi ed io, abbiamo guardato la questione senza alcun pregiudizio, senza alcuna conclusione, stiamo osservando il fatto di come la gente sia imbrigliata in queste cose.
47:00 E ci chiediamo: se psicologicamente non c'è domani, che cosa succede alla vostra mente alla vostra azione, al vostro comportamento e alla vostra responsabilità? Capite la mia domanda? Avete capito la mia domanda? - la domanda. Qual è la vostra condotta se non c'è domani? La condotta implica responsabilità nell'azione riguardo agli altri. Capite, signori? Allora, qual è la vostra relazione verso gli altri? Vi prego, stiamo indagando insieme non guardate me dicendo "Per favore ce lo dica lei". Perché non ci siamo voi ed io in questo pensare in questa osservazione, in questa qualità di ascolto. Qual è la vostra relazione con qualcuno quando psicologicamente non c'è domani? Forse vi disperate, perché questo è uno shock per voi, capite? Vi disperate o lasciate perdere e dite "Non lo so" e ignorate la cosa. Ma se siete impegnati in questo pensare insieme e indagate nella faccenda del progredire e del finire oggi psicologicamente allora che cosa succede effettivamente? Effettivamente nel senso di ciò che accade ora nella vostra relazione con qualcun altro? Per relazione non si intende solo contatto fisico, il sesso e tutto il resto ma anche la relazione psicologica come dipendenza, attaccamento conforto, solitudine e tutto il resto, che cosa accade? Me lo sapreste dire? O è una cosa completamente nuova per voi? State ascoltando per la prima volta e perciò non c'è una risposta immediata. Giusto? E perché no? State seguendo? Me lo domando.
51:51 Se non c'è futuro nessun futuro, il futuro a cui siete abituati, che conosciamo molto bene l'immagine, il piacere, il desiderio di successo spirituale e mondano, il prete che vuole diventare vescovo il vescovo che vuole diventare cardinale, il cardinale che aspira a diventare papa tutto quel racket, anche nel resto del mondo, allora, se guardate, questo implica un conflitto costante, una continua battaglia uno spietato senso del me che aggressivamente spinge, spinge, spinge. E in quel comportamento aggressivo c'è sicurezza o almeno la speranza di avere sicurezza. E anche nelle relazioni cerchiamo la sicurezza in qualcun altro, con tutte le sue implicazioni: ansia, gelosia, dispiacere, lacrime - lo sappiamo molto bene. Ma se non c'è un domani per progredire che cos'è la relazione con qualcun altro, intima o meno che sia? Avanti signori, scopritelo.
54:34 Vedete, se avete capito la qualità del pensare insieme pensare insieme, non a qualcosa, ma pensare insieme, voi ed io allora, dove porta questo pensare insieme nella mia relazione con qualcuno? State seguendo? L'altro non sa nulla di tutto questo, supponiamo. L'altro prova attaccamento e tutto il resto, qual è la vostra relazione con l'altro se c'è questa qualità di pensare che è un pensare assolutamente insieme, che non è divisivo? Volete che ve lo dica io?
55:55 Q:No signore.

K:Bene, signore. Lei ha detto di no, quindi siamo insieme.
56:10 Q:Non proprio, signore.

K:(Ride) Vedete, questa è la nostra difficoltà. Voi volete pensare insieme a me e io non riesco ad abbandonare la mia ambizione, la mia vanità, i miei pregiudizi. Non li posso abbandonare, lei dice: "Pensiamo insieme in modo da avere questa qualità, questo spirito di effettiva cooperazione nel pensare". Ma io non posso, perché sono attaccato al mio pensiero ai miei ricordi, alla mia esperienza, alla conoscenza che ho accumulato. Quindi sono io che creo la divisione, non lei. Capisce? Lo capisce? Lo sta facendo? Perché se lei sta pensando con quello spirito, allora se non c'è domani, che cosa c'è? Lei non afferra il punto, andiamo signore!
57:43 Questo è esattamente ciò accade (ride) tra voi e chi vi parla. Chi vi parla dice: "Io non ho problemi personali", e questo è un fatto. "Non ho un credo", ed è un fatto. "Non ho esperienze". Ne ho vissute molte ma non me le porto dietro, sono andate. Non sono trincerato in particolari opinioni, pregiudizi, valutazioni. Giusto? Questo è un fatto. Sarei un ipocrita se dicessi qualcos'altro. Perciò dico: pensiamo insieme e vediamo la bellezza di pensare insieme. E voi dite... "Come posso abbandonare la mia conoscenza, la mia esperienza, non posso, le amo" "Questa è la mia vita". Così voi create una divisione nel mondo con l'essere tedeschi, nazionalisti, seguite? Sia nel mondo esterno che interiormente. E dove c'è divisione ci deve essere conflitto, è una legge: il cattolico, il protestante, il comunista, il totalitario. Allora chi vi parla dice: "Ti prego, amico mio, pensiamo insieme". Capite, signori, che cosa è successo? Quando pensiamo insieme avete perso tutta la vostra personalità. Ah, voi non lo vedete! Seguite? Non siete più Mr. Smith e Mr. K. Oh, andiamo signori! Che ora è?
1:00:41 E' questo lo scopo di questi discorsi e dialoghi che noi insieme dissolviamo tutti i nostri problemi, perché il problema personale è più grande dei problemi del mondo - la politica l'energia, la divisione dei vari paesi, quelli sono niente in confronto a questo. Perché una volta che avete risolto questo, siete i maestri del mondo. Capite? I maestri. Ora non perdetevi in qualche... (risate)
1:01:48 Penso che basti per stamattina, no?
1:01:53 Basta? Bene.