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SA79T5 - Il desiderio e il tempo sono responsabili della paura?
Quinto Discorso pubblico
Saanen, Svizzera
17 luglio 1979



1:02 K:Prima di continuare con quello di cui abbiamo parlato negli ultimi quattro discorsi mi sono chiesto, e anche voi dovreste esservi chiesti perchè noi, che siamo riuniti qui, dopo aver ascoltato per così tanti anni: perchè non cambiamo? Qual è la radice, la causa di questo? C'è una causa, o ce ne sono molte? Sappiamo che cos'è diventato il mondo esternamente, sempre più frammentato sempre più violento, malato, un gruppo contro l'altro dove non è possibile condividere tutte le energie del mondo fra tutti sapete quello che succede. E qual è la nostra relazione con queste cose, con il mondo e con noi stessi? Siamo separati da tutto questo? E se lo siamo, cosa di cui dubito, se lo siamo, siamo davvero così diversi dal mondo intorno a noi? C'è la competizione dei guru, la competizione delle religioni, tutte le idee contraddittorie, in conflitto e così via, che cosa faremo insieme per cambiare noi stessi? Lo sto chiedendo molto seriamente: perchè viviamo in questo modo con i nostri piccoli ideali, le vanità e tutte le stupidità che abbiamo accumulato, perchè andiamo avanti così?
4:08 E' perchè abbiamo paura di cambiare? E' perchè non abbiamo voglia o intenzione o urgenza di trovare un modo diverso di vivere? Per favore, fatevi queste domande! Io le sto ponendo per voi, non per me. Perchè? Qual è l'essenza di questo deterioramento della mente umana che porta questa disintegrazione? Capite? Perchè questa mente è diventata così ristretta chiusa, non comprende e non agisce dal tutto ma vive in un piccolo misero cortile? Qual è la radice di tutto questo? Avanti signori, pensateci, parliamone un po'.
5:54 L'altro giorno avete chiesto: "Come mai l'ho ascoltata per 52 o per 40 anni, e non sono affatto cambiato?" Ci sono stati piccoli cambiamenti, qualche modifica forse non sono più nazionalista, non appartengo più a nessun gruppo religioso organizzato, a nessuna setta o guru a tutto quel circo. Ma nel profondo si è rimasti più o meno gli stessi. Forse più raffinati, l'egocentrismo è un po' meno attivo meno aggressivo, più raffinato, più tollerante ha un po' più di considerazione, ma la radice rimane. Lo avete notato? Perchè? Stiamo parlando di sradicare quella radice non i rametti, non di una potatura superficiale. Stiamo parlando proprio della radice dell'egocentrismo attivo, conscio o inconscio.
8:05 E' forse perchè abbiamo bisogno di tempo? Vi prego approfonditelo. Tempo, cioè, datemi del tempo. L'uomo esiste da milioni e milioni di anni ma quella radice non è mai stata sradicata e messa da parte. Il tempo non ha risolto il problema. Giusto? Vi prego, riflettete su queste cose. L'evoluzione, che è il movimento del tempo, non ha risolto questo problema. Abbiamo dei servizi igienici migliori, mezzi di comunicazione migliori ecc., ma l'uomo l'essere umano è essenzialmente quello che era un milione di anni fa. E' una cosa tragica, se ce ne rendiamo conto. E se siete seri, non solo mentre siete qui in questa tenda ma seri nella vostra vita quotidiana, non vi chiedete mai se questa attività egocentrica con tutti i suoi problemi, possa mai finire? Se ve lo chiedete seriamente, e se comprendete che il tempo e il pensiero di cui abbiamo parlato l'altro giorno... - il tempo e il pensiero sono simili, hanno lo stesso movimento - e il pensiero e il tempo non hanno risolto questo problema. E questo è il solo strumento che abbiamo. Sembra che non ci rendiamo mai conto che quello strumento, che è il movimento del pensiero, è limitato e non può risolvere i problemi. Eppure andiamo avanti così. Rimaniamo attaccati al vecchio strumento. Giusto?
11:02 Il pensiero ha creato tutti questi problemi. Giusto? E' ovvio. Problemi di nazionalismo, i problemi creati dalla guerra, problemi di religione, tutto questo è il movimento del pensiero, che è limitato. Ed è proprio il pensiero che ha creato questo centro. Giusto? E' ovvio. Eppure sembra che non siamo in grado di trovare un nuovo strumento. Giusto? Non troviamo un nuovo strumento ma dato che non possiamo mollare quello vecchio continuiamo così e speriamo di trovare il nuovo. Seguite? Se volete trovare il nuovo, dovete lasciar andare qualcosa. Giusto? Se pensate che un certo sentiero porti in cima alla montagna ma vedete che non vi ci porta, voi indagate. Non rimanete fissi su quel sentiero. Allora ci chiediamo: come mai? Perchè gli esseri umani sono così incredibilmente stupidi? Hanno le guerre, hanno la frammentazione delle nazioni delle religioni, e tutto il resto, eppure vivono in questa miseria, infelici, litigiosi, in mezzo a lotte e conflitti - seguite?
13:17 Ora, che cosa indurrà un essere umano ad abbandonare il vecchio strumento per cercare il nuovo? Capite? Cercare il nuovo. E' perchè siamo pigri? E' perchè abbiamo paura? Diciamo: se lascio andare questo, tu mi garantisci l'altro? Capite? Questo significa che essendo vissuti con questo pensiero limitato, si pensa di aver trovato la sicurezza, e si ha paura di lasciarlo andare ma è solo quando si abbandona il vecchio che potete trovare il nuovo. Ovviamente.
14:34 Allora, ci chiediamo, è per paura? Potete vedere che i guru si moltiplicano in tutto il mondo e garantiscono la sicurezza "Fate così, seguite questa pratica e alla fine otterrete qualcosa". Cioè, un premio. La promessa di una ricompensa ha un certo fascino e c'è la speranza di trovare sicurezza. Ma se esaminate la cosa un po' più da vicino senza essere creduloni senza ingoiare tutto quello che vi dicono, allora capite molto chiaramente che quella ricompensa non è altro che una reazione alla punizione, capite? Perchè noi siamo stati educati all'idea della ricompensa e della punizione. Giusto? Questo è ovvio. E per sfuggire alla punizione, che significa dolore, sofferenza e così via noi cerchiamo una ricompensa sperando così di trovare qualche tipo di sicurezza, di pace, di felicità. Ma quando guardate bene, non la trovate. I guru e i preti possono promettervelo, ma si tratta solo di parole. Giusto? Allora, noi esseri umani, come indagheremo, insieme
17:00 se sia possibile sradicare completamente questo velenoso egoismo, questa egoncentrica attività? Giusto? Non so se vi siate mai nemmeno posti questa domanda. Quando vi ponete questa domanda avete già cominciato ad essere un po' più intelligenti. Naturalmente. Quindi, questa mattina, insieme, penseremo a questo problema - insieme. Penseremo insieme, non sarò io a dirvi qualcosa che voi accettate o rifiutate, ma insieme scopriremo se questo movimento dell'ego, del sè, possa mai finire. Giusto? Vi interessa? No, no, non dite che è ... non scuotete la testa. E' un problema molto serio. Mentre siete in questa tenda potreste essere stimolati da chi vi parla, ma spero di no. Ma potreste essere stimolati e perciò siete piuttosto eccitati e dite: "Sì, sono d'accordo con lei. Dobbiamo farlo" E quando lasciate la tenda vi dimenticate tutto e andate avanti nel solito vecchio modo. Quindi, insieme, mettendo da parte i vostri particolari pregiudizi i vostri guru, le vostre conclusioni indagheremo insieme la questione.
19:26 Per indagare dovete essere liberi. Giusto? E' ovvio, no? Dovete essere liberi di esaminare dovete essere liberi da quei blocchi che vi impediscono di esaminare. Gli impedimenti sono i vostri pregiudizi, la vostra esperienza, la vostra propria conoscenza o quella degli altri, tutto questo agisce da impedimento e quindi non potete certo avere la capacità di esaminare o di pensare insieme. Giusto? Almeno intellettualmente, vedetelo. Chi vi parla non ha questi problemi: non ha nessun pregiudizio, e nemmeno un credo. Finito. Solo così possiamo incontrarci, se anche voi siete nella stessa posizione.
20:50 E allora esaminiamo, pensiamoci, pensiamo insieme. Pensiamo insieme al perchè gli essere umani in tutto il mondo, sono rimasti egocentrici pur conoscendo tutti i problemi che questo comporta, sapendo tutta la confusione l'infelicità, il dolore che ne deriva, continuano ad andare avanti così. Giusto? Ora noi ci domandiamo: è a causa del desiderio? Sapete che cos'è il desiderio. Ci chiediamo: la radice di questa attività egocentrica è forse il desiderio? Che cos'è il desiderio? Noi tutti desideriamo tantissime cose: desiderio di illuminazione desiderio di felicità, di essere belli, desiderio di un mondo di pace, desiderio di avere successo evitando la frustrazione... ..capite? - il desiderio, dal quale tutti gli esseri umani sono guidati. Seguite? Ci chiediamo: è quella una delle cause della radice di questa esistenza centrata su sè stessi, con tutta la sua confusione e infelicità? Le religioni di tutto il mondo
23:21 hanno detto che bisogna reprimere il desiderio. Giusto? Dovete farvi monaci, al servizio di Dio e per raggiungere il Supremo non dovete avere desideri. Capite? Questo è stato continuamente ripetuto dalle cosiddette persone religiose nel mondo. E senza comprendere la struttura e la natura del desiderio hanno inventato l'ideale che, per servire il principio più alto, Brama in India, Dio o Cristo in questa parte del mondo, nel mondo cristiano o altre assurdità di varie sette religiose, bisogna reprimere, controllare, dominare il desiderio. Giusto?
24:53 Ora, insieme, indagheremo che cos'è il desiderio. Quando si prende in esame che cos'è il desiderio vi prego, ascoltate bene - quando esaminate o analizzate che cos'è il desiderio, voi usate il pensiero come strumento dell'analisi. Cioè, andate nel passato. State seguendo? E quindi state usando il vecchio strumento che è il pensiero limitato, e guardate nel passato passo per passo, che è l'intero processo psicanalitico. State seguendo? Ma per esaminare il desiderio dovete vederne l'attualità, non scappare via. Capite quello che sto dicendo? Vi prego, seguitemi un po'. Dovete essere molto chiari su questo punto. Il processo dell'esame introspettivo psicanalitico è guardare indietro sperando così di trovare la causa. Giusto? Per fare questo impiegate il pensiero. Giusto? E il pensiero è limitato, è il vecchio strumento e voi usate il vecchio strumento per trovare la radice del desiderio.
27:17 Ora, noi stiamo dicendo qualcosa di completamente diverso. Vi prego di fare attenzione a questo. Stiamo dicendo che l'analisi fatta per conto proprio o da un professionista, non porta da nessuna parte, a meno che non siate un po' nevrotici nel qual caso potrebbe essere di qualche aiuto. Forse siamo tutti un po' nevrotici! Noi stiamo dicendo: osservate la natura del desiderio. Non analizzate, osservate soltanto. Capite la differenza? E' chiaro? Ve lo spiegherò. Vedete, bisogna spiegarvi tutto, purtroppo! Non ci arrivate, non dite subito: "Sì, ho capito!" Tutto quello che sapete dire è: "Me lo spieghi, e io lo capirò. Mi spieghi l'intero movimento del desiderio, usando le parole le parole giuste, me lo descriva in modo preciso, e io lo capirò". Quello che otterrete sarà la chiarezza della spiegazione, la chiarezza delle parole... ..ma questo non vi dà l'osservazione totale del movimento del desiderio. Avete capito?
29:50 Quindi, potete smettere l'analisi e osservare solamente? Capite? L'avete afferrato? Ci stiamo incontrando? Si può descrivere la bellezza delle montagne, le nevi bianche, il cielo blu, la loro meravigliosa dignità e grandiosità, con le loro valli, i fiumi i torrenti, i fiori, e la maggior parte di noi si accontenta delle spiegazioni. Non diciamo: "Voglio andarci, forza, voglio scalare e andare alla scoperta".
30:53 Parleremo a fondo della questione del desiderio, non ci limiteremo a rintracciare il suo movimento a ritroso nella speranza di scoprire la natura del desiderio. Capite? Ma lo guarderemo insieme per bene. Che cos'è il desiderio? Guardatelo da voi. Lo stiamo facendo insieme. Che cos'è il desiderio? Desiderate un vestito che vedete in vetrina, e c'è una risposta. Vi piace il colore la forma, il modello, e il desiderio dice: "Andiamo a comprarlo". Che cosa è successo effettivamente in quel momento? Questa non è analisi, è osservare veramente la reazione alla vista di quel vestito in vetrina, e la risposta che ne segue. State seguendo? Sì? State veramente seguendo? Non vi addormentate, per favore! Vedete quel vestito, vi piace il colore vi piace il modello - che cosa è avvenuto in quel momento? Voi osservate, c'è la sensazione. Giusto? C'è il contatto, toccate il vestito, poi sorge il desiderio per via dell'immagine che il pensiero ha costruito di voi che indossate quel vestito. Giusto? Lo capite? Vista, sensazione, contatto e poi il pensiero immagina quel vestito su di voi, ed ecco il desiderio. Seguite? No, non seguite me, vedete il fatto. Io ho solo spiegato a parole, ma la vera risposta stiamo parlando della risposta reale; c'è la vista, il contatto la sensazione, il pensiero che immagina voi con indosso il vestito e il desiderio è nato. Capite? Avete afferrato? No, no, il vostro, non il mio.

Q:Io non lo capisco.
34:42 K:Ora, aspettate, seguite attentamente.
34:46 Nel momento in cui il pensiero crea l'immagine, da quell'immagine nasce il desiderio. Giusto? Lo capite? Per favore, capitelo. Oh, sono stanco! Sono stufo delle spiegazioni! Torniamo al vestito, o alla camicia. C'è la percezione, lo vedete in vetrina, c'è il vedere c'è la risposta ottica del vedere, e allora entrate, toccate la stoffa poi il pensiero dice: "Come sarebbe bello avere questo vestito!" E vi immaginate di indossarlo. Quello è il momento del desiderio. Giusto? Lo vedete veramente, non attraverso le mie spiegazioni? E' chiaro, che voi stessi osservate quello che sta accadendo?
36:29 Ora, la domanda è - vi prego rifletteteci bene: perchè il pensiero crea l'immagine di voi che indossate quella camicia, quel vestito, e la persegue? Guardatelo. Pensateci, rifletteteci. Fate funzionare il cervello. Vedete una camicia blu. La vedete, entrate e la toccate sentite la stoffa, poi interviene il pensiero che dice: "Che bella!". Ora, la questione è: può il pensiero astenersi dal creare l'immagine? Capite la mia domanda? Lo spiegherò, un momento, lo approfondirò.
37:46 Stiamo esaminando l'intero movimento del desiderio, perchè ci stiamo chiedendo: è forse il desiderio la vera radice di questa esistenza egotistica, centrata su sè stessi? Ci chiediamo: è il desiderio? E poi diciamo: che cos'è il desiderio? Chi vi parla è assolutamente contrario a reprimerlo, perchè questo non risolve il problema. Vi dice assolutamente di non fuggirlo rifugiandovi in un monastero prendendo voti o cose simili - che sarebbero solo una fuga. Quello che stiamo dicendo è: esaminatelo, guardatelo non in modo analitico ma mentre accade, osservate. L'osservazione ci mostra la risposta ottica al vestito o alla camicia blu c'è il contatto, si entra nel negozio, si tocca la stoffa quindi il pensiero crea l'immagine ed ecco il desiderio. E' solo quando il pensiero crea l'immagine che nasce il desiderio. Altrimenti non c'è. Ci siete, adesso, su questo punto? Giusto?
39:56 Quindi, il desiderio nasce e fiorisce nel momento in cui create l'immagine in cui il pensiero crea l'immagine. Avete avuto una bella esperienza, sessuale o di altro genere. Il pensiero ha creato un'immagine, un quadro, e voi la ricercate. L'una è una forma di piacere l'altra è il movimento di desideri contraddittori. Giusto? Desiderate quel vestito - oppure desiderate grandi successi e così via. Ora, potete osservate il fatto... ..che nel momento in cui il pensiero crea l'immagine nasce il desiderio? Ne siete consapevoli? Vedete veramente, mentre accade, come il pensiero attraverso la sua immaginazione, crea il desiderio di raggiungere quel fine? Giusto? Mentre siete seduti lì ora, state veramente osservando questo fatto da voi stessi? E' ovvio, è molto semplice. Giusto?
41:57 E allora nasce la domanda: può il pensiero non creare l'immagine? Questo è il punto. Capite? Sto rendendo le cose terribilmente difficili?
42:14 Q:Posso suggerire che il nuovo strumento è l'oggetto?
42:19 K:Un attimo, signore, mi lasci finire e poi potremo continuare. Posso finire? Posso finire quello che stavo dicendo? E poi lei potrà fare le sue domande, se ci sarà tempo avremo cinque dialoghi quando i discorsi saranno finiti. Allora potrete strapazzarmi! (risate) Quindi, abbiate pazienza fino a quel momento.
43:00 Siamo arrivati al punto in cui voi stessi osservate il prorompere del desiderio. Giusto? Percezione, visione, contatto, sensazione. Fino a quel punto non c'è desiderio. E' solo una reazione. Seguite? Ma nel momento in cui il pensiero crea l'immagine comincia tutto il ciclo. Lo vedete? Se lo vedete chiaramente, allora sorge la domanda: perchè il pensiero crea sempre l'immagine? Capite la mia domanda? Perchè? Vedete una camicia, rossa, blu, bianca, o quel che sia, e immediatamente vi piace o non vi piace, ovvero, il pensiero reagisce secondo precedenti esperienze di ciò che piace, e così via. Potete osservare la camicia blu o il vestito in vetrina, rendervi conto della natura del pensiero e vedere che nel momento in cui subentra il pensiero incomincia il problema? Non solo per la camicia o per il vestito blu, ma per il sesso per le vostre esperienze sessuali, l'immagine, la rappresentazione, il pensarci sopra. Oppure l'immagine che avete della vostra posizione sociale della vostra importanza, della vostra funzione. Seguite? E' questo il desiderio. Potete osservare senza che si accenda il desiderio? Capite la mia domanda? Pensateci, lo vedrete. Potete farlo. E' quello il nuovo strumento, osservare. Poi c'è il desiderio di sicurezza - seguite - è la stessa cosa
46:06 la sicurezza nei termini di una grande casa, o di una piccola casa, di un conto in banca che potrebbe essere necessario, e anche il desiderio della sicurezza in sè stessi l'immagine che avete di voi stessi e il successo di quell'immagine, tutto questo comporta molte forme di frustrazioni ma nonostante le frustrazioni, nonostante i conflitti e l'infelicità, il desiderio continua, perchè il pensiero crea sempre l'immagine quando è coinvolta la sensazione. Giusto? Mi domando se lo vedete!
47:10 Allora chiediamo, la domanda successiva... ..è: il desiderio è responsabile della paura? Abbiamo cercato la sicurezza attraverso il desiderio e la sua soddisfazione in Dio, psicologicamente - non voglio addentrarmi in questa roba bestiale - e inconsciamente, nel profondo, potete essere consapevoli che le cose in cui avete investito in cui il desiderio ha investito, non hanno assolutamente valore. E dato che non hanno valore, voi avete paura. Capite? State seguendo? Voglio ripetere che non stiamo analizzando la paura. Questo è un vecchio stupido gioco. Noi stiamo osservando il fatto vero della paura. E mentre sorge, la osserviamo e ci chiediamo: qual è la sua radice? Non in modo analitico, si tratta di scoprire la sua radice e proprio nell'osservazione voi ne scoprite la radice. Avete afferrato? State seguendo tutto questo? Sembrate piuttosto dubbiosi. Lo approfondirò.
49:23 L'uomo ha accettato di vivere con la paura, sia fuori che dentro di sè: paura della violenza, paura di essere feriti fisicamente, e così via. Psicologicamente c'è la paura di non essere adeguati a certi modelli la paura dell'opinione pubblica, la paura di non riuscire di non avere successo, e così via, psicologicamente. Ci chiediamo... - sul serio potete osservare il fatto senza che la mente analitica intervenga nel fatto e osservare l'intero movimento della paura nel momento in cui si presenta? Capite?
50:33 Siete stanchi? Ancora dieci minuti. Resistete! Perchè vedete, è possibile essere assolutamente liberi psicologicamente dalla paura, assolutamente! Non accettate le mie parole, perchè si tratta della vostra vita non della mia, è la vostra, dovete scoprirlo voi.
51:13 Quindi dovete chiedervi: che cos'è la paura? Ha le radici nel desiderio? Procedete lentamente, non dite di no. Indagate. Il desiderio è quello che abbiamo detto: il pensiero crea l'immagine e poi persegue quell'immagine, può venire appagato o può non esserlo. Seguite? Se viene appagato, non c'è paura anche se comunque possono esserci coinvolti altri problemi. Ma quando non c'è il successo c'è frustrazione e la paura di non riuscire ad ottenerlo. Capite? Mi riferisco alla complessa faccenda del'appagamento sessuale che sembra il mondo stia scoprendo solo adesso facendovi intorno un mucchio di rumore... - con la promisquità e tutto il resto. Stiamo chiedendo: la paura è il prodotto del desiderio? Desiderio è formare delle immagini e volere che si avverino. Giusto? La paura - vi prego seguite attentamente - fa parte del tempo? Capite? La paura è il movimento del tempo? Quindi, il desiderio e il tempo sono responsabili della paura? Capite? Oh, mio Dio! Lo spiegherò, lo spiegherò. Andiamo piano.
53:52 Il desiderio è il movimento del pensiero con la sua immaginazione. Cioè, il movimento del pensiero crea l'immagine e il movimento di quell'immagine, che è tempo - giusto?
54:18 No? Non parlo del tempo cronologico, ma di quello psicologico. E ci chiediamo: il tempo è responsabile anche della paura? Il tempo del desiderio - ah, lo vedo! Ci siete? Il tempo creato dal desiderio e il pensiero che ha creato il desiderio e anche il pensiero è tempo, quindi il pensiero e il desiderio sono responsabili della paura. Lo vedete? Ho paura di quello che potreste farmi. Ho paura che potreste ferirmi psicologicamente. Ho paura che quel cane mi morda. Ma nel momento in cui mi morde (ride), il tempo non c'è. Capite? Cioè: il cane potrebbe mordermi. Ho creato l'immagine, il pensiero ha creato l'immagine del cane che mi morde, che è tempo, nel futuro. State seguendo? Quindi il desiderio ha il suo futuro e il tempo è naturalmente il futuro il passato, il presente e il futuro.
56:13 Quindi la domanda è: può il pensiero rendersi conto.. .che è il proprio movimento a creare la paura? Capite? - il pensiero si rende conto della propria natura. E quando si rende conto della propria natura come il principio stesso della paura, che cosa succede? Allora c'è solo quello che sta realmente accadendo. Mi chiedo se lo vedete. Fatelo per favore, andiamo! Sarebbe molto utile se potessimo pensare insieme su questo. Allora lascereste la tenda avendo compreso il movimento della paura e la natura del desiderio, e anche la natura limitata del pensiero che crea il tempo, che è paura. Capite? Ve ne rendete conto? O avete semplicemente accettato le parole? Capite? Se vi rendete conto di questo, è tutto finito. Non ci sono nè guru, nè Dio, tutte quelle assurdità.
58:11 Q:Il mio pensiero non si ferma. Ho ascoltato...
58:17 K:No, no, non si tratta di fermare il pensiero. No, no, non dica che il pensiero - ne parleremo più avanti quando parleremo della meditazione, se vi interessa. Ma non è questo il punto. Sto dicendo: il pensiero si rende conto di quello che sta facendo? Che ha creato il desiderio e che l'appagamento di quel desiderio è tempo. In questo è coinvolta la paura. Il pensiero ha anche creato l'idea di quello che potrebbe succedere. Ho sofferto e spero di non dover più soffrire in futuro. Quindi il pensiero ha creato il futuro. Giusto? Il futuro è proprio la natura della paura. Mi domando se lo vedete!
59:31 Guardate signori: se io muoio all'istante, non c'è paura. Se ho un improvviso attacco di cuore - puff (risate) andato, non c'è paura. Ma se ho il cuore debole, penso che potrei morire, che è il futuro. Il futuro è il movimento della paura. Ci siete? Vedetene la verità, non la vostra conclusione, non limitatevi a dire "Sì, lo vedo" - vedetene la verità.
1:00:16 Allora è proprio quella verità che agisce. Voi non dovete fare nulla. Se ne vedete la verità e quella verità è un fatto allora il pensiero dice: "Va bene, ho finito". Il pensiero non può agire su un fatto. Può solo agire sui non-fatti. Allora, dopo aver ascoltato tutta questa verbosità (ride) avete realizzato la natura della paura? Vedetene la verità. Se ne vedete veramente la verità, la paura è finita. Non si tratta di controllare il pensiero. Voi siete il pensiero. Capite? Questo è uno dei principali condizionamenti, ritenere che voi siete diversi dal pensiero e perciò dite: "Devo controllare il pensiero".
1:01:53 Q:Se noi siamo diversi dal pensiero...
1:01:57 K:Ma quando vi rendete conto che il pensiero stesso è il "me" e che il pensiero ha creato il futuro, che è paura, e ne vedete la verità ma non intellettualmente, non potete vedere la verità intellettualmente. Intellettualmente potete seguire la chiarezza della spiegazione verbale, ma quella non è la verità. La verità è il fatto che il futuro l'intero movimento del futuro, dà vita alla paura.
1:02:45 Ora che avete ascoltato tutto questo, forse in modi diversi con diverse spiegazioni in altre occasioni, siete venuti ancora qui, e questa mattina avete ascoltato una spiegazione molto chiara, che non è un'analisi, siete liberi dalla paura? Questa è la prova. Se continuate ancora a dire "Ho paura di..." - sapete tutto quel genere di cose, allora voi non avete veramente ascoltato.
1:03:42 Possiamo continuare su questo giovedì, dopodomani mattina? Possiamo?