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SA84T3 - Il pensiero e il processo divisivo
Terzo discorso pubblico
Saanen, Svizzera
12 luglio 1984



0:19 Grazie al cielo, fa un po' più fresco!
0:41 Possiamo continuare con quello di cui stavamo parlando l'altro ieri? Stavamo parlando delle libertà e... non ricordo! Stavamo parlando di libertà, energia e tempo, credo.
1:43 Questa mattina dovremmo considerare insieme qual è la capacità del cervello. Il cervello che sta dentro il cranio. E quel cervello è protetto molto bene, con vari strati di ossa, aria, altre ossa e poi acqua, quindi è protetto molto bene. Chi vi parla non è uno specialista del cervello - grazie a dio! Ma ha osservato per conto suo come funziona il cervello. Il cervello ha una straordinaria capacità, come dimostra lo straordinario sviluppo del mondo tecnologico. Stanno facendo cose incredibili in campo tecnologico, i computer, e tutte le cose tecnologiche incredibili, eccezionali che stanno accadendo nel mondo. E interiormente, non mi riferisco alle vene, alle ossa le arterie, il fegato, il cuore e tutto il resto, interiormente, psicologicamente, siamo molto, molto limitati. Questo è un fatto. E dopo quarantacinquemila anni o più, siamo ancora piuttosto primitivi, psicologicamente, internamente. E il nostro cervello, che ha capacità incredibili, psicologicamente è molto limitato, e di conseguenza usiamo male il mondo tecnologico e tutte le invenzioni degli esseri umani per fare danni immensi e anche grandi cose buone, ma psicologicamente abbiamo trascurato la capacità del cervello interiormente. Perché? Vi prego, come abbiamo detto, e lo ripetiamo di nuovo, noi stiamo osservando insieme, vedendo obiettivamente, non con pregiudizi e opinioni soggettive, aggrappandoci a certi dogmi, credi e conclusioni, ma osserviamo insieme molto da vicino perché il mondo psicologico, che è l'intero campo del pensiero, delle emozioni, sensazioni, paure, piaceri, gioie, e dell'incalcolabile sofferenza che l'uomo ha vissuto, perché interiormente siamo così limitati, preoccupati di noi stessi, dei nostri avanzamenti, del nostro cosiddetto progresso, delle nostre ambizioni, ecc. riusciamo a vedere insieme i limiti di questo?
6:37 Sto ponendo una domanda, approfondiamola insieme. L'area psicologica, la psiche, è nel campo del pensiero e di tutte le proiezioni che il pensiero propone, immagini, immaginazione, simboli, mitologia, e le varie ferite che l'essere umano ha ricevuto dall'infanzia, paure che l'uomo ha sopportato per quarantacinquemila anni. E i piaceri nelle relazioni, sia sessuali sia di altro genere, e anche il dolore delle relazioni. E anche - non solo la sofferenza personale, ma la sofferenza dell'umanità. L'uomo ha anche pensato, o voluto, desiderato, sperato che ci fosse qualcosa di più della semplice espressione fisica, qualcosa di più grande, qualcosa di santo, di sacro. L'uomo ha cercato tutte queste cose fin dall'inizio dei tempi. E ci stiamo ancora sforzando, stiamo ancora cercando un modo per sfuggire, o per comprendere, o per risolvere la gabbia, la prigione in cui il cervello è intrappolato psicologicamente. Ci stiamo capendo? Perché non siamo stati attenti a questo? Perché non abbiamo infranto i limiti trovando la straordinaria capacità all'interno del cervello? Perché? Forse perché abbiamo sempre cercato la sicurezza? Sia fuori che dentro di noi, perché la sicurezza è necessaria, altrimenti il cervello non può funzionare al suo massimo - va bene?
10:00 Così, fisicamente, esternamente abbiamo trovato qualche tipo di sicurezza - sicurezza nella famiglia, nella comunità, sicurezza in una comunità più grande e nella nazionalità - c'è stata sicurezza fisica, psicologica, l'abbiamo cercata, è un fatto ovvio perché se non avessimo fatto colazione, se non avessimo cibo e indumenti, non potremmo pensare in modo chiaro, agire impersonalmente. Perciò, la sicurezza fisica è necessaria e questo è stato negato dalle nazionalità, dal nazionalismo, perché questo produce una delle cause della guerra - francesi, russi, inglesi, svizzeri, se mi permettete, Belgio, America, India, e tutta quella roba. E' davvero una forma di tribalismo, che ben conosciamo tutti. E psicologicamente, interiormente, abbiamo cercato sicurezza nella relazione - giusto? Vi prego, stiamo pensando insieme. Non state solo ascoltando chi vi parla limitandovi ad accettare o a rifiutare alcune idee, ma osservando attentamente il funzionamento del cervello, il pensiero complesso, osservando l'intero processo del vivere, sia esternamente sia interiormente.
12:19 Abbiamo cercato la sicurezza interiormente. Abbiamo creato... il pensiero ha creato dio - siete scioccati da questo? Il pensiero l'ha creato. Il pensiero ha costruito i vari rituali, i dogmi, i credi, le fedi, i riti, questo è il fattore comune a tutte le religioni. E il pensiero, non trovando la sicurezza psicologica, ha proiettato il concetto di dio, fin dai tempi antichi, da Giove, a Zeus e gli asiatici hanno le loro peculiari antiche divinità. Ma esiste davvero una tale sicurezza psicologica? Capite la mia domanda? Si tende a seguire qualcuno, specialmente nel cosiddetto - non mi piace la parola 'spirituale' . si cerca la sicurezza nel cosiddetto mondo spirituale seguendo un guru, seguendo vari concetti tradizionali, cattolici, protestanti, indù, buddisti, musulmani, e anche i guru, sicurezza nella conoscenza - giusto? Sicurezza nell'abilità, nelle varie forme di attività, consolanti, disturbanti, distruttive, cercando di trovare la sicurezza attraverso tutti questi mezzi. E il cervello ha bisogno di una sicurezza straordinaria - giusto? Altrimenti non può funzionare chiaramente.
14:56 Perciò ci chiediamo se ci sia, a parte la sicurezza fisica, che piano piano viene negata e distrutta, se ci sia davvero la sicurezza psicologica. Giusto? Vi prego, indaghiamo molto attentamente perché la maggior parte di noi vuole stabilità nelle relazioni, vuole una certa sicurezza, un senso di sentirsi 'a casa', non la casa fisica, ma sentirsi 'a casa' interiormente, con qualcuno - uomo, donna, o con qualche simbolo, qualche concetto. Oppure nella fede, come fanno i cristiani. Dio sa perché, che cosa significhi, ma loro trovano sicurezza nella fede. E nel mondo asiatico, specialmente in India, il dubbio è stato uno dei maggiori fondamenti della loro religione. Dicono che bisogna dubitare della più alta autorità, bisogna dubitare. Quindi, in quel dubitare, domandare, provare, ci chiediamo, se lo abbiamo fatto molto a fondo, c'è veramente la sicurezza? Capite la mia domanda? Dobbiamo avere la sicurezza fisica - questo è chiaro... ma viene distrutta dal nazionalismo, attraverso la guerra, la divisione. C'è quella cosa particolare che si chiama Nazioni Unite. E' una contraddizione in termini, le nazioni non possono essere unite, sono sempre separative, divisive - giusto? Non possono mai essere unite e quindi sono sempre in guerra, con sempre più armamenti, e così via, Non devo parlare di queste cose. Le conosciamo tutti. E nessuno sembra dire: 'Smettiamola'. Le religioni incoraggiano la divisione: cattolici, potestanti, indù, buddisti, sono tutte assurdità, per me. E questa divisione, il processo divisivo che avviene nel mondo crea grande conflitto. E siamo divisivi anche interiormente. Come esseri umani siamo in frantumi - giusto? Frammentati, mai integri, olistici. E se iniziamo a indagare più a fondo, esiste veramente una sicurezza? Cerchiamo di trovare sicurezza nella relazione - consideriamo la parola 'relazione'.
19:11 Cos'è la relazione? Essere in relazione, essere in contatto con, avere una comunicazione così completa con qualcuno che non si crei alcun processo divisivo, capite? Cos'è questa relazione che crea, come si può vedere fra quasi tutti nel mondo, un conflitto continuo. Avrei ragione a dirlo alle persone sposate e alle non sposate? Mi fa piacere che siamo tutti d'accordo su questo, almeno.
20:25 E perché c'è questa divisione? Il cervello cerca la sicurezza e tuttavia quello stesso cervello crea la divisione - seguite? E' il pensiero? E' il pensiero che crea la divisione nella relazione? Giusto?
21:00 Poi dobbiamo indagare a fondo cosa è il pensiero. Alcuni di voi possono aver sentito chi vi parla spiegare il movimento del pensiero, la sua origine, ma dovrebbero gentilmente lasciare da parte ciò hanno sentito forse migliaia di volte prima e cominciare da capo... Qual è l'origine del pensiero? Il pensiero ha creato il più fantastico mondo tecnologico - giusto? Le cose incredibili che il pensiero ha fatto nel mondo della medicina, la chirurgia, l'omeopatia - va bene? ha prodotto strumenti di guerra, il computer, ecc. Dei computer parleremo più avanti. E' molto divertente!
22:19 Il pensiero ha creato anche una divisione fra te e me, fra mia moglie e me - seguite? - tutto questo processo di divisione continua per tutta la vita. E' il pensiero la causa? Vi prego pensateci bene. Cerchiamo di capire. Se il pensiero è la causa di questo processo divisivo allora dobbiamo porci una domanda ancora più seria: può il pensiero funzionare completamente in un campo, nel mondo fisico, nel mondo quotidiano, ma finire completamente nel mondo psicologico? Avete capito? Capite cosa sto dicendo? Lo scopriremo. Procediamo con calma.
23:32 Il pensiero funziona quando imparo una lingua, quando imparo varie abilità, quando imparo a sciare - giusto? - quando si costruisce una nave - lì il pensiero è molto attivo. Ed è molto attivo anche psicologicamente - vero? E noi ci chiediamo: il pensiero - ascoltate vi prego, fate attenzione, se volete, se non siete troppo stanchi - è il pensiero l'origine di questo processo divisivo? Il dio cristiano, quello indù, quello musulmano e cosi via. Dio deve essere unico - giusto? - per essere davvero dio. Ma il pensiero ha diviso quel poveraccio!
24:54 Allora, indaghiamo bene: che cos'è il pensiero? Perché il pensiero gioca una parte così straordinaria nella nostra vita? E cos'è pensare? Che è lo stesso del pensiero. Cos'è pensare? Se non ci fosse memoria non saremmo in grado di pensare. Chiaro? Ci sarebbe uno stato di amnesia. Quindi, se la memoria è necessaria per il pensiero... (rumore di aereo) E' un piccolo paese! Il pensiero è la risposta della memoria e la memoria è il prodotto della conoscenza accumulata - giusto? La conoscenza è raccolta attraverso l'esperienza - giusto? Quella conoscenza nel mondo scientifico è raccolta un po' alla volta o per salti - giusto? Costantemente accumulata. Quella conoscenza è basata sull'esperienza. E l'esperienza - per favore pensiamoci bene insieme - l'esperienza è limitata? Va bene? Potrà mai esserci esperienza completa? Che cosa significa la parola 'esperienza'? Sto solo pensando ad alta voce. Esperienza: se state guidando una macchina, se state guidando e c'è un incidente, quella è un'esperienza. Da quell'esperienza imparate, avete imparato ad essere più attenti, ad osservare di più la strada, 300 metri avanti a voi, ecc. Ora ci domandiamo: l'esperienza è limitata? E chi è colui che fa l'esperienza? Va bene? O signore! (rumore di aereo).
29:45 E' molto importante farsi questa domanda. Tutti vogliamo fare esperienza, da giovani, esperienze sessuali, avanzando con l'età, esperienze religiose, e infine l'esperienza dell'illuminaione, o comunque vogliate chiamarla. Ora, chi è colui che fa l'esperienza? Capite la domanda? Uno lavora, pratica, certe forme di cosiddetta meditazione, che non sono meditazione ma ne parleremo dopo, la pratica, giorno dopo giorno, giorno dopo giorno. E in quel processo sperimenta certi stati immaginari, qualche illusione. C'è uno sperimentatore che fa l'esperienza. Ora, chi è lo sperimentatore? Lo sperimentatore è diverso dall'esperienza che avrà? Capite la mia domanda? La tengo per me... se voglio sperimentare dio o uno stato di santità, vi prego, non lo sto sminuendo, non voglio essere cinico, quel dio, quell'illuminazione, quel concetto di illuminazione, è proiettato dal pensiero - giusto? E io voglio sperimentare uno stato proposto dal pensiero. Vedete che cosa accade? Proietto qualcosa e poi ne faccio esperienza. Giusto? E chiaro? Cioè, proietto qualche divinità immaginaria e poi lavoro, pratico per raggiungerla o per sperimentare quello stato di divinità inventato dal pensiero. Perciò devo essere molto chiaro, chi è lo sperimentatore? Va bene? Di sicuro lo sperimentatore è tutta la memoria accumulata - giusto? La conoscenza accumulata, e quando sperimenta qualcosa la deve riconoscere oppure non è esperienza. Se la riconosce, la conosce già - lo capite? Perciò questa esperienza diventa molto, molto limitata - vero? Nel mondo scientifico la conoscenza si aggiunge poco a poco, giusto? Negli ultimi cento anni ha fatto dei salti. Ma è sempre limitata. Quindi non ci può mai essere un'esperienza completa perché l'esperienza è sempre limitata. E' chiaro? Capite? Non la spiegazione verbale, ma il fatto, la sua verità. Cioè, chi fa l'esperienza è il passato, quando lo sperimentatore fa un'esperienza di qualsiasi genere deve riconoscerla come qualcosa che sta sperimentando, che significa che conosce già qualcosa che è successo prima, giusto? Quindi l'esperienza è sempre limitata, che sia esperienza di dio, o di qualche divinità cristiana, simbolo o persona, o una divinità del mondo asiatico. Qualsiasi tipo di esperienza, scientifica, psicologica, deve sempre essere limitata. E' chiaro. Perciò la conoscenza è sempre limitata, sia oggi sia in futuro, va bene? Se lo osservate, è talmente chiaro. Quindi il pensiero e la memoria sono limitati. Ed essendo limitato il pensiero deve essere divisivo. Qualsiasi cosa limitata deve essere divisiva - giusto?
35:47 Se penso a me, al mio progresso, alla mia ambizione, al mio successo, a quanto sono meraviglioso, o quanto sono stupido, eccetera, pensare a me stesso è una faccenda piccolissima. Ma questa piccola cosa si può espandere, ma dire: 'Penso all'universale', è ancora limitato - giusto? Perciò il pensiero, qualsiasi cosa faccia in ogni campo, nel mondo tecnologico o in quello psicologico, deve essere limtata, perciò la sua azione sarà sempre limitata - giusto? Diventa piuttosto...
36:41 Dunque, qual è la relazione del pensiero con il tempo? Giusto? Vi state ponendo questa domanda? Io me la pongo. Abbiamo detto che il tempo è il passato, il futuro e il presente contenuti nell'ora. Va bene? E' chiaro?, Il pensiero e il tempo sono il passato, ricordi, conoscenza, esperienze passate immagazzinate nel cervello come memoria, e il futuro è proiettato da quella memoria e quel futuro è ora - giusto? E' chiaro? No, temo di no.
37:48 Noi siamo il risultato del passato. Giusto? E' ovvio. Sia biologicamente, attraverso un lungo periodo di evoluzione, sia psicologicamente - con tutti i ricordi che abbiamo accumulato. Giusto? Il passato sono le memorie - giusto?. E il futuro è proiettato dalla memoria passata. Perciò il futuro è già il passato perché fa parte del passato. Il futuro fa parte del passato. Va bene? Chiaro? No?
38:52 Ascoltate signori, diciamolo più semplicemente. Io sono tutti i miei ricordi, giusto? Sono tutte le mie memorie, io sono memoria. Anche se dico che sono dio, che c'è qualcosa dentro, è ancora memoria. Perciò tutto il mio essere è memoria. So che lo rifiuterete, o non sarete d'accordo, ma vedete il fatto: se non avete memoria, voi non siete. Giusto? Dunque siete un fascio di memorie. E quelle memorie proiettano il futuro. 'Devo essere', 'Non devo essere', 'Non devo essere violento'. E' un movimento del passato verso il futuro. Ma quel futuro è il presente. Non posso continuare così - giusto?
40:20 Perciò il presente, l'ora, contiene tutto il tempo. Ora, qual è la relazione del pensiero con il tempo? Capite? E' necessario usare il cervello, non addormentarsi mentre qualcuno vi dice tutto. Stiamo entrambi agendo, esercitando la capacità del nostro cervello. E ci stiamo ponendo una domanda, abbiamo spiegato molto bene cos'è il tempo; l'intero movimento del tempo è nell'ora. E abbiamo anche spiegato la natura del pensiero. Qual è la relazione fra pensiero e tempo? Non sono forse la stessa cosa? Dunque il pensiero è tempo. cioè, mi serve tempo per la conoscenza, l'esperienza. Perciò il tempo e il pensiero sono insieme, non sono movimenti separati - giusto? Lo vedete come un fatto? Non come un'idea spiegata da qualcuno. Lo vedete come un fatto? senza farne un'astrazione - dal fatto in un'idea da inseguire. Avete capito? Stiamo mettendo troppe cose in un discorso? Tanto peggio. Perché è importante capirlo. Il pensiero è separato dal pensiero? Oppure il pensiero è tempo? Certo che lo è. Allora vedete cosa accade. Se il pensiero è tempo, e il pensiero è ora, se il pensiero è tempo e abbiamo detto che lo è - giusto? - allora cos'è la relazione? Capite? Cos'è la nostra relazione con l'altro? Mettiamola diversamente. Noi viviamo, la vita è relazione. Senza relazione non c'è vita. Relazione con la terra, con l'acqua, con tutto, con la natura, con tutte le cose della terra, siamo in relazione con tutto. E siamo ancora più in relazione intimamente con una donna o un uomo. E in quella relazione c'è conflitto - giusto? L'uomo insegue le sue ambizioni, le sue soddisfazioni, sessuali o altro, e lo stesso vale per la donna - vero? Forse si incontrano sessualmente ma sono sempre separati. Che cosa ha creato questa separazione? Abbiamo detto che è il pensiero - giusto? E' chiaro. Per favore, seguite bene, abbiamo detto che il pensiero è tempo e questa divisione fra uomo e donna, ecc. è creata dal pensiero, non dall'amore.
45:52 E allore bisogna considerare questa questione - c'è così tanto! - entrare nella questione. Cos'è l'amore? L'amore è tempo? Pensateci. Scopritelo, signori... l'amore è tempo?
46:17 L'amore è pensiero? Quando dite a qualcuno: 'Ti amo', e spero lo intendiate davvero, quell'amore è l'espressione, il prodotto della vostra soddisfazione, di tipo sessuale o altro? - giusto? Allora, perché c'è questa divisione? Non entrerò nella questione dell'amore - se volete, ne parlerò ora. Mio dio, sono già le undici e venti. Va bene, signore, parliamone. L'amore è pensiero, il movimento del pensiero? Capite? Che significa: l'amore è il prodotto del tempo? Vi prego, guardatelo attentamente dentro di voi. L'amore è piacere? Il piacere è diventato enormemente importante nella vita tutta l'industria dei divertimenti, gli sport, gli intrattenimenti religiosi - giusto? Le chiese, sapete, ci andate per essere intrattenuti, per avere nuove sensazioni. Quindi, l'amore è pensiero, tempo, piacere, e desiderio? L'amore ha un posto - no, il pensiero ha un posto nell'amore? Avanti. Se il pensiero ha un posto nell'amore, allora quell'amore è limitato. E ciò che è limitato deve creare conflitto - giusto? Questo è logico, razionale.
49:06 Allora, è possibile avere quel profumo, quella cosa straordinaria chiamata amore, che è una grande fiamma nella nostra vita, senza tutta questa fatica, senza tutta questa divisione? Capite? Questo significa che bisogna comprendere profondamente, o percepire all'istante la natura del pensiero, del tempo, del piacere e del desiderio. Giusto? Sono tutti interconnessi, non sono cose separate. Pensiero, tempo, piacere, desiderio, sono tutt'uno, sono interrelati - giusto?
50:22 Quindi, per catturare quel profumo in modo che pervada tutta la nostra vita, senza divisioni, bisogna comprendere il desiderio. Va bene? Per moltissimi di noi il desiderio è enormemente importante. Il desiderio di dio, desiderio di una nuova casa, desiderio di qualcuno con cui andare d'accordo, desiderio di più salute, desiderio di più pace - sapete, desiderio, che arde in tutti noi, ostinatamente. Il desiderio è molto evidente nelle nostre vite. Come il pensiero. E molti religiosi hanno detto di sopprimere il desiderio. Quando entrate in un monastero - siete mai stati in un monastero? Io ci sono stato, non importa. Nei monasteri, e nei monaci che vagano per la terra senza alcuna organizzazione, c'è il desiderio. Ed essendo il desiderio una cosa pericolosa, essi dicono: 'Non guardate le donne, dedicatevi solo a dio o ai vostri impegni. L'uomo ha sempre cercato di sopprimere, controllare, forgiare il desiderio. Giusto? Da giovani si desiderano piccole sciocchezze, poi, crescendo si desiderano posizione, potere, denaro, status. E andando avanti con gli anni si desidera un po' di pace, poi si desidera l'immortalità, se c'è una cosa del genere, poi si desidera sfuggire la paura, l'oscurità della morte. Dall'inizio alla fine della vita si è torturati dal desiderio, con i suoi piaceri - giusto? E come abbiamo detto, l'amore è desiderio? L'amore è piacere? Il piacere si trova nella soddisfazione del desiderio. Desidero una macchina. Quando ce l'ho sono felice, soddisfatto. Ma non del tutto, perché voglio una macchina più grossa. E così via. Nel suo appagamento il desiderio dà soddisfazione, quella soddisfazione, quella gratificazione, dà un grande senso di piacere - giusto? E facciamo tutto il possibile per esprimere pienamente i nostri desideri, che chiamiamo libertà, oppure andiamo all'altro estremo, sopprimendo il desiderio. Questo è stato il movimento costante dell'uomo. Sia nel cosiddetto mondo spirituale sia nel mondo esterno. L'espansione e la contrazione del desiderio. E ora stiamo cercando di scoprire qual è l'origine, il principio del desiderio. Non stiamo dicendo che dobbiamo sopprimerlo o soddisfarlo. Stiamo cercando - no, non cercando, stiamo osservando l'intero movimento del desiderio dall'inizio alla fine - giusto? Cos'è il desiderio? (rumore di treno)
56:31 Sento il treno che passa e voglio ascoltare quello che dite. Desidero che il treno passi in fretta, senza tutto quel fracasso - giusto? Cioè, sentire quel rumore, la sensazione del rumore, e da quella sensazione il desiderio dice: 'Vorrei che quel treno non passasse così spesso'. Eccolo! (rumore di treno) Sentire è una sensazione, piacevole o spiacevole. Se è piacevole, voglio tenermela, se è spiacevole, voglio allontanarla. Ma è sempre sensazione. Giusto? E la sensazione è necessaria, altrimenti sono morto, sordomuto. Quindi, c'è la sensazione, poi c'è il pensiero che dice: 'Vorrei che il treno non passasse così spesso' - capite? La sensazione è normale, sana, naturale. Poi il pensiero crea l'immagine e dice: 'Vorrei non fosse successo' o vuole che succeda. Dunque, quando il pensiero modella o controlla o dà intenzione alla sensazione, in quel momento nasce il desiderio. E' chiaro? Siamo stati chiari su questa questione? Cioè, signori, se siete un uomo e vedete una donna, lo sapete bene, o se vedete qualcuno che ha potere, posizione, status, lo vedete. E c'è la sensazione, vedere è una sensazione. Poi il pensiero interviene e dice: 'Vorrei avere quel potere, quella posizione' - giusto? Quando il pensiero, attraverso l'immagine, dà forma alla sensazione, in quel momento nasce il desiderio, chiaro?
59:51 Ora, la sensazione, come abbiamo detto, è normale, sana, naturale, se non si è paralizzati, sordi, stupidi, senza reazioni. Quello è normale. Poi il pensiero interviene all'istante, dà una forma alla sensazione, in quel momento, il desiderio. Ora, per favore guardate - possono la sensazione e il pensiero, può il pensiero rallentare e non catturare la sensazione? Capite la mia domanda? Capite? No. Dio! Chi vi parla sta lavorando, e voi no.
1:00:59 Signori, io vado in un museo, cosa che ho fatto raramente perché il museo dei boschi è molto più bello, le montagne, di qualsiasi museo al mondo. Andate in un museo e vedete un quadro, un meraviglioso dipinto, ne vedete la bellezza, e il pensiero dice: 'Perbacco, vorrei averlo io. Mi piacerebbe averlo nella mia stanza dove c'è un po' di spazio. Lo appenderei lì e lo guarderei ogni giorno'. Il vedere quel quadro è normale ma quando interviene il pensiero nasce il desiderio di possederlo. Possono la sensazione e il pensiero rimanere separati per un po'? Capite la mia domanda? Qui ci vuole moltissima prontezza - va bene? Tenerli separati. La prontezza ha la sua grande disciplina Non la disciplina del conformismo, dell'obbedienza, del seguire, praticare, ma vedere che la sensazione è necessaria, è normale, e che il desiderio è il movimento del pensiero. Tenerli separati. Se lo fate, vedrete quanto è veloce il pensiero. Nel momento in cui vedete c'è il pensiero. Perciò, bisogna essere molto attenti così da tenere pensiero e sensazione separati, allora non c'è né soppressione né soddisfazione, c'è soltanto attenzione. E quell'attenzione, quella prontezza, con la sua intensità, è la sua stessa disciplina. Capite? La parola disciplina deriva dalla parola 'discepolo'. Il discepolo è colui che impara. Impara, non ciò che dice il maestro, ma impara. Mi chiedo se lo capite.
1:04:00 Parliamo dell'imparare - volete parlate di tutto questo? Io lo faccio, poi dipende da voi. Imparare è una facoltà straordinaria. Non solo l'accumulazione di conoscenza - capite? Andate a scuola, al liceo, all'università oppure in fabbrica, dove accumulate conoscenza. Accumulate conoscenza anche su di voi. Quando dite: 'Io sono memoria' significa che lo avete iparato e lo ripetete. Giusto? Ma imparare è qualcosa di completamente diverso. Non c'è mai un momento in cui siete fermi, vi muovete continuamente. Questo rende il cervello estremamente attivo. La conoscenza può essere la cosa più distruttiva nella relazione. Lo capite? Perché dove c'è conoscenza - 'Conosco mia moglie' - che cosa terribile da dire! Quando lo dite, significa che siete arrivati a una conclusione, avete costruito un'immagine di lei, e lei naturalmente ha costruito un'immagine di voi. Quando dite 'Conosco mia moglie', quella conoscenza diventa fattore di divisione fra voi e vostra moglie. Questo evoca una domanda fondamentale.
1:06:26 Il cervello ha la funzione di registrare tutto - giusto? Registrare. Voi siete seduti lì, che vi parla è seduto qui sopra, soltanto per praticità, non per autorità. Il palco non gli dà alcuna autorità. Voglio raccontarvi un episodio divertente. Eravamo in India, a Bombay: alcuni discepoli di un guru vennero a trovarci e dissero: 'Lei deve incontrarlo, è un uomo straordinario, è un realizzato. Vuole che lei vada da lui, vogliamo che lei ci vada'. 'Mi dispiace - dissi - non vado a rincorrere guru'. Fui molto educato. Dopo tre o quattro giorni convinsero il guru a venire da me. Così ci trovammo seduti su un materassino di 5 centimetri, non cinquanta, e perfino meno, quando entrò mi alzai naturalmente, e gli offrii il materassino. Egli si sedette a gambe incrociate e divenne l'autorità per via di quella piccola altezza! Capite? Questa è la vita.
1:08:18 Come stavamo dicendo, la conoscenza nella relazione è davvero l'elemento più pericoloso che distrugge la relazione. Voi vi fate un'immagine di lei e lei di voi. E quando voi avete quell'immagine e lei la sua, lei conosce - 'conosco mio marito' e anche voi ripetete 'conosco mia moglie'. Perciò, è possibile - vi prego seguite . è possibile vivere senza creare una sola immagine nella relazione? Per scoprire se sia possibile o no, bisogna indagare molto più a fondo nell'intero processo del registrare. Capite? Il cervello registra. In questo momento, se state ascoltando, il cervello registra ciò che si dice. E nella relazione il processo di registrazione continua. Lei un giorno mi dice che sono stupido. Va bene? E quello viene registrato. Ha lasciato un'impronta che mi fa male. Oppure dice: 'Sei stato fantastico, vecchio mio!' - sapete. 'Caro sei stato meraviglioso con me ieri'. E anche questo è registrato. Giusto? Dunque il cervello registra sia esternamente sia interiormente. La domanda allora è: è possibile registrare alcune cose fisicamente - capite? ma non registrare nulla psicologicamente? Cioè, quando la moglie dice che siete un uomo orribile, non registrarlo. O quando dice che ieri siete stati meravigliosi, o che le avete dato molto piacere, non registrarlo. Seguite? Così il cervello registra quando è necessario, fisicamente, nella vita quotidiana, ma non registra interiormente, psicologicamente. Sì, signori! Quella registrazione è conoscenza. La registrazione è l'immagine che separa te da me, loro da noi, lei e io, io e lui. Capite? Ora, può quella registrazione non avvenire mai nella relazione?
1:12:06 Signori, è ora di smettere. Ma a che serve ascoltare tutto questo? Che cosa imparate? Ascoltate, ve ne andate e ripetete il vecchio schema? Allora a che serve ascoltare? O ascoltate con intensità, con passione per scoprire, per vivere una vita diversa. Potete avere fatto cose sbagliate in passato, potete aver ferito qualcuno, e ne avete rimorso, senso di colpa ecc. - è finito, non viveteci insieme. Perciò scoprite con passione, sapete, come volete il denaro, il sesso, come sentite la fame, siete estremamente attivi, per scoprire da voi se questo registrare possa finire, così che non vi sia conflitto fra te e me, fra voi e vostra moglie. E' la registrazione che divide. La registrazione è il me, il sé: E la meditazione è la fine di quella registrazione, la fine totale. Non è sedersi a gambe incrociate, a occhi chiusi, e fare qualche trucco. Tutte quelle sciocchezze. Questo richiede enorme energia, passione, che portano la loro straordinaria disciplina, che significa imparare.
1:14:56 Sono le dodici meno un quarto. Posso smettere, prego.