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SA84T4 - Finire il disordine ora
Quarto discorso pubblico
Saanen, Svizzera
15 luglio 1984



0:22 Possiamo continuare da dove eravamo rimasti giovedì? Mi spiace ci siano tante persone in piedi - sembra non ci sia abbastanza posto. Dobbiamo ingrandire la tenda? Ma non possiamo farlo oggi, sarà per l'anno prossimo.
1:02 Stavamo parlando della libertà. Non ne parlerò ancora questa mattina perché ci rimangono soltato altri due discorsi, Dobbiamo parlare di diverse altre cose, come l'ordine, qual è la natura dell'ordine e del disordine e che cosa significa cambiare. E stamattina dovremmo anche considerare cos'è la paura, e se sia possibile per gli esseri umani che vivono su questa terra da più di cinquantacinquemila anni, perché gli esseri umani non sono mai stati liberi dalla paura. E dovremmo anche parlare insieme di tutta la questione della sofferenza del tormento del dolore, dell'ansia, della solitudine e di tutte le fatiche che gli esseri umani hanno ereditato. Nei prossimi due giorni dovremmo anche parlare di cos'è l'amore. Cos'è la compassione, e la natura dell'intelligenza. Dovremmo anche parlare insieme di cos'è la morte, cos'è la religione e della natura della meditazione. Abbiamo un mucchio di terreno da percorrere. Va bene?
3:22 Perciò stamattina cominceremo dalla domanda: qual è la natura dell'ordine? E, se posso ricordarvelo ancora, qui non stiamo facendo alcuna propaganda, non diffondiamo alcuna teoria, alcun concetto, nessuna nuova filosofia, nessun nuovo concetto di vita, o sostituto per tutto questo, come fede, ecc. Inoltre qui non c'è alcun culto della personalità. E, se posso ricordarvelo, il dubbio è necessario. Dubitare delle vostre stesse esperienze, dubitare, mettere in questione, il vostro stesso pensiero, le vostre opinioni, i giudizi, le valutazioni, se possiamo guardare il mondo e noi stessi in modo assolutamente impersonale, obbiettivo, così da vedere le cose per come sono, non come vorremmo che fossero. Chi vi parla non è un'autorità, perché discuteremo, parleremo insieme del problema dell'ordine e dell'autorità, o del disordine - vanno insieme. Qual è la natura dell'ordine? Noi viviamo in disordine, sia esternamente, con tutte le cose che accadono nel mondo, tutte le dimostrazioni per la pace e nello stesso tempo coltivare, preparare, inventare nuovi mezzi di distruzione dell'umanità. Ci sono divisioni politiche, religiose, divisioni economiche e così via. Esternamente, con queste divisioni, ci sono state migliaia di guerre, e le religioni hanno aumentato questa divisione. Internamente, psicologicamente, nell'area della psiche, siamo in conflitto. Dovremmo parlare insieme del perché, dopo migliaia di anni, perché accettiamo e viviamo in disordine.
7:22 E' una domanda importante da porsi, se si possa vivere in perfetto ordine. E per comprenderlo a fondo, non superficialmente, aggiustando le cose, riorganizzandole, ma molto più a fondo, perché? Qual è la causa del conflitto, della divisione, perché gli esseri umani, che si suppone siano evoluti per migliaia di anni, il cui cervello, che è nel cranio, perché in quello stesso centro c'è un tale disordine. Il disordine esiste dove c'è contraddizione. Giusto? Ne stiamo parlando insieme. Dove c'è divisione, dove c'è il processo di dualità, elementi opposti, desideri opposti, pensieri contraddittori. Questa divisione in cui viviamo, voi e io, noi e loro. Questa divisione e la causa basilare del disordine. Giusto? Lo vediamo? Non solo verbalmente o intellettualmente, ma vedere effettivamente in noi noi stessi le nostre ricerche opposte e contraddittorie. Dove c'è amore sembra esserci anche antagonismo, odio, gelosia. Mentre vogliamo vivere in pace in noi c'è anche il suo opposto, la violenza. L'uomo ha vissuto - gli esseri umani hanno vissuto su questa terra con una continua violenza. Come esseri umani siamo violenti, aggressivi. A quanto pare non abbiamo mai risolto il problema della violenza. e probabilmente non siamo nemmeno consapevoli di essere violenti. Se lo siamo, come molti di noi dovrebbero essere, allora inseguiamo una cosa che è l'opposto della violenza, chiamata nonviolenza - Questo è un fatto. Ma la violenza non ha opposti. E' violenza. Anche se il pensiero dice che dobbiamo perseguire la nonviolenza, vivere in pace. Così in noi c'è questo processo dualistico. D'accordo? Lo stiamo vedendo insieme? Sono violento - parleremo della natura dell violenza. E nel contempo ho un ideale e lo inseguo, cioè: non devo essere violento. Oppure razionalizzo la mia violenza, dicendo che è necessaria in un mondo com'è ora, in campo sociale, morale, religioso, ecc., dobbiamo essere violenti, dobbiamo essere aggressivi, dobbiamo essere ambiziosi, altrimenti saremo distrutti. questo è un aspetto della violenza. E allo stesso tempo diciamo, se siete appena consapevoli di ciò che accade, diciamo che allo stesso tempo, o poco più avanti, ci deve essere il conseguimento di ciò che è nonviolento. Perciò in noi c'è questo processo dualistico continuo giusto? Lo vediamo? Va bene? Sareste d'accordo? Non d'accordo, ma vedetene il fatto.
13:48 Mi fa piacere che ci siano dei bambini qui, è così piacevole vedere dei bambini, non è vero? E' bello vedere dei bambini. E purtroppo, con l'educazione, con la società corrotta vengono trascinati, caoticamente tramite la loro educazione, attraverso l'ambiente economico sociale, vengono distrutti. Probabilmente i genitori lo sanno. I genitori sono disperati nel vedere i loro bambini che erano cosìè dolci e gentili all'inizio della vita, diventare gradualmente violenti, adattandosi al gruppo, e tutta lo squallore della vita comincia. Questa è un'altra faccenda. Cioè: è possibile educare i bambini senza tutte le pressioni e le brutture della vita su di loro? La società è troppo forte, loro ne vengono risucchiati, perché pensiamo che la società sia qualcosa di diverso da noi. Capite? Quanto vedete tutto questo vi viene da piangere. La società è ciò che ne abbiamo fatto noi, ciascuno di noi, la società non è diversa da noi, perchè l'abbiamo creata noi. Non è che sia apparsa miracolosamente, o che qualcosa di strano l'abbia creata, ma questo non è un fatto. Il fatto è che ciascuno di noi, incerto, confuso, ciascuno di noi, alla ricerca della propria sicurezza, della propria soddisfazione, ambizione, della propria esigenza di gratificare piaceri, desideri, noi abbiamo creato questa società, ne siamo parte. Ma non sembriamo renderci conto che, a meno che ciascuno di noi cambi profondamente, radicalmente, - cosa di cui parleremo fra poco, la società continuerà così com'è, sanguinaria, divisa, guerrafondaia. Certamente avrete visto le immagini in televisione di tutte le cose terribili causate dalla guerra. Ma sembriamo piuttosto indifferenti a tutto questo, perché interiormente tiriamo avanti come siamo. confusi, contraddittori, frammentati, e così continuiamo a contribuire all'orrore delle cose che avvengono nel mondo.
18:43 Stavamo parlando dell'ordine. Abbiamo detto che la causa del disordine, che è un fatto, non l'ordine, quindi abbiamo a che fare con il fatto, il fatto è che ciascuno di noi vive nel disordine, qual è la causa di questo disordine? E' la divisione dentro di noi? La nostra contraddizione? Preoccupati di noi stessi, siamo così egocentrici? Il nostro egocentrismo crea sostanzialmente disordine. Quando ciascuno di noi pensa a se stesso da quell'attività egocentrica la vita diventa molto ristretta, piccola, e quello stato limitato del cervello causerà inevitalmente divisione. Giusto? Questa è la causa basilare del disordine.
20:46 L'altro giorno abbiamo parlato, della natura del tempo. Per favore non siate impazienti. Dobbiamo parlarne ancora. Abbiamo detto che il tempo è il passato, e anche il futuro, e il futuro è ora. Il futuro è ciò che siete ora. Giusto? Se sono violento ora, il futuro è domani o mille domani. E se non cambio radicalmente ora il futuro è ora - giusto? L'avete capito? Per favore non lasciatemi parlare da solo. Dobbiamo condividerlo insieme, non è la mia verità e la vostra, la verità non ha persona, non ha strade. E questo è un fatto, è la verità che tutto il tempo, passato, futuro e presente sono contenuti nell'ora. E' logico, razionale, è intellettualmente irrefutabile. Ma potrebbe non piacervi. E molti di noi vivono di 'mi piace e non mi piace'. non vogliamo affrontare qualcosa veramente, vorremmo farfugliare delle cose. Dato che siamo - spero siamo persone serie, almeno questa mattina, che è una tragedia, almeno per questa mattina guardiamo questa cosa insieme: che il tempo, il passato, il presente e il futuro, sono nell'ora.
23:55 Supponiamo di essere egocentrici, diventa molto, molto, molto limitato. Questo egocentrismo potrebbe identificarsi con qualcosa di più grande ma sarà ancora egocentrismo - giusto? Capite? Bene, signori, venite con me, volete? Siamo d'accordo su questo? Se mi identifico con il mio paese, con la mia nazione, religione, le mie superstizioni, ecc. quell'identificazione è la continuazione dell'egocentrismo - giusto? Ho usato solo delle parole diverse, ma sostanzialmente questa identificazione è egocentrismo. Bien? Siamo insieme su questo? Va bene? E' una strana faccenda, non è vero? Vi prego, chi vi parla non sta cercando di convincervi di nulla. Al contrario, dubitate, discutete, non accettate. Ma esaminate con un cervello critico, acuto. Cioè, noi viviamo in disordine. E' un fatto, non potete negarlo. Potete nasconderlo, potete sfuggirlo, ma noi esseri umani viviamo nel disordine odiando, amando, ansiosi, bramando la sicurezza, sapendo che c'è insicurezza perché viviamo costantemente con la minaccia della guerra, e anche con la minaccia della morte. Perciò viviamo in disordine, il tempo risolverà questo disordine? Capite? Siamo vissuti su questa terra, come dicono gli archeologi e i biologi, viviamo su questa terra da quarantcinquemila anni come esseri umani che camminano su due gambe, e durante questo lungo periodo di evoluzione ora siamo quello che siamo, in conflitto, in disordine. Il tempo non ha risolto quel problema - giusto? Questa lunga durata non ha risolto quel problema. Quindi possiamo aver frainteso il tempo. Cioè, speriamo che con altri quarantacinquemila anni, acquisendo grandi quantità di conoscenza, elevandoci con la conoscenza, ne usciremo presto senza conflitti, senza disordine- Giusto? Lo capite? Dunque possiamo avere frainteso il significato del tempo perché facciamo affidamento sul tempo. Sono stato così, sono questo, datemi tempo per cambiare. E abbiamo avuto quarantamila o cinquantamila anni di tempo ma siamo ancora molto primitivi. Quel modo di pensare al tempo può essere sbagliato - capite? Potrebbe esserci un modo nuovo di considerarlo, un nuovo approccio a tutto questo problema. Cioè, che il tempo non è una durata, un movimento da questo a quello - giusto? Ci vuole tempo per andare da qui a casa vostra, ecc. ma psicologicamente, interiormente, se non vi piace la psicologia, interiormente, se non vi piace, dentro la pelle, abbiamo accettato il tempo come una durata in cui alla fine emergeremo come esseri umani straordinariamente sani, razionali, in salute, senza conflitti. E il tempo non l'ha fatto. Avete avuto quarantamila anni e se ne volete altri quarantamila sarete esattamente gli stessi. Questo è logico.
30:35 Perciò consideriamo l'intero significato del tempo. Il tempo è il passato, tutto il contenuto della nostra coscienza e se non vi piace la parola 'coscienza', tutto il mondo delle reazioni, che è il passato. Il passato con tutte le sue memorie, ereditate, acquisite, razziali, ambientali che abbiamo raccolto per migliaia di anni. E quel tempo, quel passato, è ora. Voi siete il passato - giusto? D'accordo? Giusto? Voi siete il passato, siete tutte le memorie accumulato del passato, voi siete memoria. Quella memoria richiede tempo per accumulare. E il futuro, il domani, e migliaia di domani, è ciò che siete ora - chiaro? Ovviamente. Perciò il futuro è ora. Ed è possibile - vi prego capite questo - noi viviamo in conflitto, non permettiamo al tempo passato di interferire ma c'è questo nuovo sentire tutto il tempo ora. Capite di cosa sto parlando? Lo capite? Io vivo in disordine - supponiamo che viva in disordine, di cui sono diventato consapevole. Dico a me stesso che ci lavorerò gradualmente, ci penserò, ci rifletterò, il che significa tempo, che è domani - giusto? Ci lavorerò sopra, esplorerò, ne troverò la causa - giusto? Tutto questo richiede tempo - giusto? Vi prego, siate d'accordo almeno su questo, vedete il fatto. Vedo che è un modo sbagliato di considerare il tempo, perciò lo lascio completamente da parte . Significa che infrango - il fatto infrange il condizionamento del cervello, che ha accettato il vecchio modello del tempo. Lo vedete? lo capite?
34:22 Non posso continuare, se non lo capite, sono fatti vostri. Non posso continuare a ripeterlo, diventa inutile se voi non lo vedete dopo tante spiegazioni. Così, avendo scartato il vecchio modo di pensare in termini di tempo, ora guardo il tempo così com'è. Tutto il tempo è ora. O cambio completamente ora, che significa decondizionare il cervello, che è stato abituato al vecchio tempo, e io lo infrango perché vedo il fatto e la sua falsità. E in quella stessa percezione c'è un cambiamento radicale, cioè, in quella stessa percezione agisco istantaneamente. Lo capite? Agisco senza il tempo, cioè, il processo del pensiero non avviene. Avete capito? Oh signore!
35:49 Ora ne parleremo. E' una cosa molto affascinante, se ci pensate. Tempo - il pensiero è tempo - giusto? D'accordo? Vedete il fatto che il pensiero è tempo? Perché il pensiero è la risposta accumulata della memoria. La memoria è stata accumulata attraverso il tempo, quella memoria è il prodotto della conoscenza. Per accumulare conoscenza vi serve tempo - giusto? Avete bisogno di tempo per accumulare conoscenza. Lei non è attento, signore. Non voglio sprecare il suo tempo o il mio. Quindi per favore, presti attenzione, se vuole.
37:34 Abbiamo detto che il tempo è necessario per accumulare memoria. Il tempo è necessario per accumulare conoscenza e la conoscenza deriva dalle esperienze accumulate. Giusto? L'esperienza è limitata, quindi la conoscenza è limtata, e la memoria è limitata, quindi il pensiero è limitato. Ora, ho detto che il pensiero è tempo. E se noi usiamo il tempo, che è pensiero, per cambiare ciò che sono ora, sarà inutile - capite? Ma se io vedo - se c'è la percezione, non se vedo, se c'è la perceione del fatto che tutto il tempo è contenuto nell'ora, allora che succede? Capite questa affermazione? Sono violento, vivo in disordine e percepisco quel disordine. E vedo anche il fatto, la verità, che tutto il tempo è ora, dunque la mia percezione deve essere così acuta, così chiara, e quella chiarezza non è il prodotto del tempo. Perciò dobbiamo discutere cos'è la percezione. Cosa significa vedere chiaramente? Non soltanto noi stessi così come siamo, ma vedere anche ciò che accade nel mondo con chiarezza. Quello che accade nel mondo è questa estensione di divisione - nazioni, religioni, sette, guru, eccetera, tutte quelle cose, in campo politico, religioso, benché parlino di pace, unità, vogliono tutti che si stia con loro - capite? Non parlerò di questo.
40:35 Esternamente c'è questo immenso disordine, e l'espressione finale di questo disordine è la guerra, uccidersi a vicenda. E anche noi viviamo in disordine. Il disordine è creato attraverso il tempo, ci abbiamo vissuto insieme per secoli, ma il tempo, nel vecchio senso, non lo risolverà. Cos'è la percezione? Potete vedere qualcosa chiaramente se avete dei pregiudizi? Ovviamente no. Vero? Se siete personali - Sono ferito, per favore non ditemi nulla. Le mie opinioni sono così forti. Ho pensato a questo e ci rimango legato. Tutti questi fattori, che sono personali, non obbiettivi, non chiari, impediscono la percezione. Giusto? E' come mettersi degli occhiali colorati. Le vostre lenti prendono l'immagine e la stampano sulla pellicola, ma se la pellicola mantiene le immagini, non può più vedere - giusto? non può più prendere altre immagini. Lo avete capito? E' un fatto semplice. Quello che facciamo è di conservarle, e così non possiamo più vedere. Ma se le conservate, vedetelo e lasciate andare, finitela. Il che significa che dovete avere un cervello chiaro, forte, attivo, in modo da non avere pregiudizi personali, nessun attaccamento. Quando c'è una tale percezione, non è un fattore del tempo, e perciò, quando c'è disordine, lo percepite all'istante, la causa, e tutto il resto della divisione, e c'è immediatamente la sua fine, che non vuol dire che continua e salta fuori il giorno dopo. Quando vedete il pericolo di un serpente velenoso, non ci giocate. La cosa finisce. Ma noi non vediamo il pericolo perché siamo prevenuti, abbiamo una mente ristretta, o preoccupati di noi.
44:35 Perciò il disordine può finire non domani, adesso. Mentre siete seduti lì, osservate il vostro disordine, guardate se riuscite a vedere quel disordine, a percepirlo chiaramente, con tutte le ramificazioni di quel disordine. Quando lo percepite completamente c'è la sua fine. E quella percezione non è possibile se avete dei pregiudizi, se siete personali.
45:25 E dovremmo anche parlare insieme della paura. Sono certo che vi interesserà. Quello che abbiamo detto potreste considerarlo molto intellettuale. So che lo direte. Ma non è intellettuale, L'intelletto è necessario, come lo sono le emozioni, ma quando uno predomina sull'altro, allora è un problema.
46:12 Così, dovremmo parlare insieme della paura. Insieme - capite? Esplorare insieme qual è la causa, qual è la natura, se possa finire completamente. Oppure dobbiamo vivere nella paura per il resto dell'esistenza umana? Se siamo veramente consapevoli, consci, noi abbiamo moltissime paure. Paura del buio, paura di vivere, paura dell'opinione pubblica, di quello che potrebbe dire il mio vicino, paura di mia moglie o mio marito, della ragazza o dell'uomo, paura dell'insicurezza, quando c'è la sicurezza economica paura di perderla, paura - abbiamo moltissime paure. Perché non abbiamo risolto queste paure? Avete risolto il problema della guerra, delle continue guerre, e vi ingegnate a prepararvi per la guerra. Tutti i generali di entrambe le parti, o di mille parti, si preparano alla guerra: piani, sottomarini, aerei, e tutto il resto. Usano il cervello per produrre tutto questo. E come mai quello stesso cervello non si è applicato verso questo enorme senso di paura che l'uomo ha fin dall'inizio dei tempi? Perché? Cioè, perché voi e chi vi parla non siamo andati seriamente a fondo nella questione. come fate sul serio quando siete affamati, quando siete ambiziosi, quando volete più soldi, e vi date da fare. Perché non avete considerato la questione della paura? Gli psicologi, i terapeuti, ne hanno spiegato le cause, in maniere diverse. Se potessimo mettere da parte tutto quello che hanno detto, perché dopo tutto le cose che hanno detto potrebbero essere solo verbali. Potrebbero essere spaventati quanto voi - e probabilmente lo sono! Ne ho incontrati diversi, e so che sono spaventati quanto voi, a proposito di una cosa o l'altra. E perché non abbiamo risolto questa questione? E' possibile mettere fine alla paura? Esamineremo la questione. Dedicate non soltanto i sentimenti, le emozioni e il cervello per lavorare su questo, senza sfuggirlo, senza cercare di razionalizzarlo, ma vedere perché non siamo capaci, o ci permettiamo di diventare incapaci.
51:11 Cos'è la paura? Voi sapete quando c'è la paura, la sua natura, come pulsa, come il vostro organismo si contrae, come il cervello diventa confuso, quasi paralizzato. Non lo sapete? Sto descrivendo qualcosa di anormale? E' un fatto. Influenza il sonno, influenza la vostra vita quotidiana, posrta sospetto, ansia, depressione e voi vi aggrappate a qualcosa sperando che non cambi, e che non causi paura. O affrontiamo la radice della paura, o potiamo i rami della paura. Giusto? Giusto, signori? Quale volete fare? Potare i rami della paura - vi prego, lo stiamo domandando seriamente, non trascurate quello che dice chi vi parla. Volete avere a che fare con i rami della paura? Ci sono migliaia di paure. Come un bell'albero - un albero è una cosa bellissima, una delle cose più belle sulla terra, ha molti rami, molte foglie; come la paura, che è bruttissima, anch'essa ha molti rami, molte foglie, molte espressioni. Volete trattare con quelle? Con le espressioni, la superficie, esteriormente? O vogliamo entrare insieme nelle sue radici? Personalmente, chi vi parla non vuole potare i rami, che è talmente inutile. Allora cerchiamo di scoprire insieme qual è la causa della paura. Conosciamo tutte le espressioni della paura. Perciò, se possiamo trovarne la radice, la sua espressione può estinguersi. Dunque, qual è la causa della paura?
54:40 Se qualcuno vi chiedesse qual è la causa, rispondereste? La causa? Oppure vi aspettate che qualcuno spieghi la causa della paura? La spiegazione non è il fatto. Giusto? Potete dipingere un meraviglioso quadro della montagna, esporlo in tutti i musei del mondo, ma quel dipinto non è la montagna. La parola 'paura' non è paura - giusto? Ma la parola può evocare la paura. Perciò non ci interessa la descrizione, la parola, ma la profondità e la forza della paura. Stiamo cercando di comprendere insieme non è che io spiego e voi accettate, ma scopriamo insieme per conto nostro così che voi lo scoprite, e quindi è la vostra verità, non di qualcun altro. Non potete vivere con la verità di un altro, potete vivere soltanto con la verità. Perciò, qual è la sua causa? La sua causa è forse il pensiero? E' il tempo? E' il pensiero? Vediamo. Noi stiamo vivendo, ora. E il pensiero dice che potrei morire domani, o potrei perdere il lavoro, ho dei soldi in banca, ma la banca potrebbe fallire. Sto bene con mia moglie ma lei potrebbe andare con qualcun altro. Ho pubblicato un libro e spero abbia un grande successo, che significa paura. Voglio essere famoso, che è la cosa più puerile del mondo. Voglio essere famoso, e qualcuno lo è già molto più di me. C'è sempre questo pensare, pensare di poter perdere qualcosa, di guadagnare, di essere soli. Dunque, pensare è uno dei fattori della paura - giusto? Sto bene con i miei amici, con mia moglie e i miei figli, ma conosco anche, ho provato quel senso di disperata solitudine. Non lo conoscete? Un senso di profonda, spaventosa solitudine. E ho paura. Avete mai considerato cos'è la solitudine? Qual è la sua causa? Non conoscete, non avete questo sentimento di solitudine? Sto dicendo qualcosa di anormale? Eh? Dovete essere tutti dei santi. Signori, cos'è questa solitudine che causa attaccamento, che fa aggrappare a qualcosa per quanto illusorio, falso, insensato? Mi attacco a mia moglie. Mi attacco al mio club, al mio dio, al mio rituale, ai miei amici, perché se li lascio andare sono terribilmente solo. Avete mai approfondito la questione del perché gli esseri umani sono così spaventati dalla solitudine? Possono vivere in qualche gruppo, seguire qualche guru e tutte quelle assurdità, ma toglietegli tutte le loro decorazioni e sono quello che sono, soli. Perché? Che cos'è la solitudine? Non essere in relazione con nulla, con la natura, con qualcuno, con un amico, una donna o un uomo, con cui ho vissuto, tutto questo in qualche modo si è ritirato, e rimango terribilmente vuoto, solo - perché? Cos'è questo senso di enorme disperazione? Ve lo spiegherò ma la spiegazione non è il fatto. La parola non è la cosa. Se questo è chiaro, che la parola non è la cosa, che Mr. Smith non è Mr. Smith, la parola non è voi, quando dite mia moglie o mio marito capite? Sono contento che capiate almeno questo.
1:02:46 La spiegazione non è la realtà, la verità. Perciò guardatela, guardiamola senza la parola, senza la parola 'solitudine'. Potete farlo? Osservare quel sentimento senza usare la parola 'solitudine', o 'disperazione'. La solitudine c'è quando passiamo tutte le giornate nell'egocentrismo. La stessa attività dell'egocentrismo produce solitudine - giusto? Perché restringe tutta la mia, o la grande straordinaria esistenza della vita in un piccolo 'me'. E quando ci rendiamo conto che c'è quel sentimento 'Mio dio, quanto sono solo!'. Affrontare la solitudine, standoci completamente, senza allontanarsi, allora c'è un cambiamento radicale.
1:04:08 Dobbiamo tornare alla questione della paura. Abbiamo detto che il pensiero è una delle cause della paura, è ovvio. Penso alla morte perché sono un uomo vecchio, o giovane e vedo qualche funerale con tutti i fiori, i cavalli, le macchine. Che paese civile è questo, con tutto il rumore della morte. E vedo che il pensiero è una delle cause della morte, una delle cause della paura, vero? Lo vedete? E' un fatto ovvio, no? Va bene, signori? E anche il tempo è un fattore della paura, giusto? Ho paura di quello che potrebbe succedere. Ho paura di qualcosa che ho fatto e che altri possono usare per ricattarmi, seguite? Ho paura. Perciò, tempo e pensiero sono la radice della paura. Pensiero e tempo, non c'è divisione fra pensiero e tempo, il pensiero è tempo - va bene?
1:06:07 Ora il problema è - scusate, non userò la parola 'problema'. La questione è: il pensiero è necessario, il tempo è necessario - giusto? Per andare da qui a là il tempo è necessario. E il pensiero è necessario per guidare, per prendere l'autobus, il treno. Il pensiero è necessario, il tempo è necessario a quel livello. Giusto? Ora sto dicendo: dato che il pensiero e il tempo sono la radice della paura, pensiero e tempo sono necessari? Avete capito? Lì sono necessari. Ma psicologicamente tempo e pensiero sono necessari? Giusto? Lo sono? Finché pensate che tempo e pensiero siano necessari nel mondo psicologico, nel mondo del sé, nel mondo della psiche, nel mondo interiore, allora sarete sempre nella paura - giusto? Se lo percepite, se c'è la percezione che il pensiero è la radice della paura e del tempo, percezione, non accettazione, allora pensiero e tempo sono necessari a livello fisico, interiormente non è necessario, perciò lo osservate. Osservate, il cervello osserva attivamente se stesso ogni minuto, così che pensiero e tempo non entrino nel suo campo. E questo richiede - capite? questo richiede grande attenzione, consapevolezza, così che il cervello, che ha accumulato paura per secoli, o per un solo giorno, il cervello vede dove è necessario e dove non è necessario, osserva come un falco così che pensiero e tempo non entrino nel processo del vivere. Capite? Questa è vera disciplina, questo è imparare. Come abbiamo spiegato l'altro giorno, disciplina significa, la radice della parola è discepolo, discepolo è colui che impara, che impara continuamente, non dice mai 'Ho imparato' e basta. Il cervello si osserva continuamente, quindi è attivo, e non c'è tempo per muoversi o per cambiare. Avete capito qualcosa? Sono le dodici meno un quarto, dobbiamo fermarci.
1:10:18 Vedete, signori e signore, il nostro problema è che ascoltiamo un mucchio di cose, sappiamo molte cose, abbiamo cercato, interrogato, letto, abbiamo cercato il consiglio di altri, abbiamo vagato dappertutto per scoprire, per cercare di capire di che si tratta, ma non chiediamo mai di noi stessi, non ci interroghiamo mai su di noi seriamente, con domande profonde. Poniamo sempre domande superficiali. E così rendiamo molto superficiale la nostra vita. Ma se ponete domande che richiedono risposte da voi stessi, così da esercitare il vostro cervello, i vostri sentimenti, tutta la vostra attenzione viene data alla domanda, allora cominciate a scoprire per conto vostro senza che qualcuno ve lo dica, incluso chi vi parla. E così, quando c'è libertà dalla paura non volete dèi, non volete nulla da nessuno al mondo, allora siete veramente persone libere.
1:12:39 Posso alzarmi?