SA84T5 - Perché viviamo con tanti problemi irrisolti?
Quinto discorso pubblico
Saanen, Svizzera
17 luglio 1984
0:24 | Possiamo continuare da dove eravamo rimasti domenica? |
0:38 | Stavamo parlando di diverse questioni e problemi della vita, come la paura, la relazione e i conflitti che abbiamo nella nostra vita quotidiana. Come mai, ci chiediamo, abbiamo sempre dei problemi? Problemi di relazioni, problemi economici, sociali, individuali? Sembra che viviamo con moltissimi problemi e non riusciamo mai a risolverli. Risolvendone uno pare che ne creiamo molti altri. Fino a quando moriamo, viviamo con molti problemi, molte crisi irrisolte, eccetera. Se siamo davvero consapevoli, preoccupati veramente per la nostra vita quotidiana, possiamo domandarci perché abbiamo questi problemi? Perché viviamo con così tante questioni, così tante pretese, così tanti problemi irrisolti per tutta la nostra vita? E' che i nostri cervelli sono condizionati ai problemi? Fin dall'infanzia, a scuola, al liceo, all'università, se si attraversa quel percorso, ogni livello di educazione ha condizionato il cervello ai problemi: problemi di matematica, di abilità, problemi legati alle varie discipline. E' forse che i nostri cervelli sono condizionati fin dall'inizio della nostra vita? Abbiamo dei problemi, e il cervello è stato condizionato a risolverli - giusto? Quindi, il nostro cervello è condizionato ai problemi - giusto? Ne stiamo parlando insieme, chi vi parla non vi sta istruendo. Non vi sta informando, questa non è una conferenza piuttosto, stiamo intraprendendo un viaggio insieme, facciamo un viaggio, non soltanto come abbiamo fatto nel mondo esterno, ma anche profondamente in noi, psicologicamente. E per fare questo viaggio dobbiamo procedere insieme. Perciò anche voi fate questo viaggio, non soltanto chi vi parla. Dunque, siamo insieme in queste domande. Chi vi parla non è un'autorità siamo piuttosto come due amici che parlano fra di loro dei moltissimi problemi della vita. E questo è ciò che stiamo facendo insieme. |
7:04 | Ci domandiamo perché non abbiamo mai risolto alcuno dei nostri problemi. E' perché il nostro stesso cervello è condizionato a risolvere problemi e pertanto il cervello stesso non è libero da problemi? Soltanto un cervello libero può risolvere i problemi. Ma se il cervello stesso è condizionato e quindi è diventato esso stesso un problema, qualsiasi problema sorga non sarà mai in grado di risolverlo. |
8:09 | E noi ci chiediamo: perché? Perché il cervello - oppure, se non vi piace la parola 'cervello', perché la nostra coscienza, di cui parleremo fra poco, perché la nostra coscienza è così aggrovigliata, con tanti problemi, e quando la nostra coscienza, che è ciò che siamo noi, è un'entità tanto complessa, in quella complessità non può risolvere nulla. Giusto? E' un fatto semplice. E noi ci chiediamo: può questa coscienza, può mai questa psiche essere libera? Perché la vita ha molti problemi. La vita presenta costantemente dei problemi e se il cervello, la coscienza, la nostra natura, non sono liberi, allora non saremo mai capaci di risolvere alcun problema. Chiaro? Ci stiamo ascoltando a vicenda? Se posso chiedervi, da amico, ascoltate mai completamente, interamente, mentre siete seduti lì, o camminate insieme in un bosco, ascoltate mai interamente, o solo parzialmente? Se ascoltiamo parzialmente, in modo distratto, allora non date tutta l'attenzione all'ascolto. Ascoltate mai completamente vostra moglie o vostro marito? Oppure sapete già quello che lei dirà, o che lui dirà? Perché avete vissuto con lei, o con lui, e siete abituati alla sua voce, al suo modo di parlare, alle sue risposte ripetitive, e quindi quasi sapete già cosa dirà prima che parli. Siamo così? Ascolterete chi vi parla? Non come se lo aveste già ascoltato prima, ma lo ascoltate per la prima volta - ci avete mai provato? Ascoltare un uccello che canta nella notte, o di prima mattina? Avete mai ascoltato il sussurro delle foglie? Avete ascoltato o guardato le nuvole fluttuare nel cielo blu? |
12:54 | Ascoltare è un'arte. E' una grande arte. Quando ascoltate attentamente, pienamente, non ci sono barriere perché date tutta la vostra attenzione a quello che state ascoltando. Solo quando c'è disattenzione, quando c'è solo un ascolto parziale, allora la comunicazione fra voi e l'altro cessa. |
13:47 | Possiamo imparare insieme l'arte di ascoltare? L'arte di ascoltare. L'arte di sentire non solo con l'udito ma ascoltare anche con l'orecchio interiore. Ascoltare non solo voi stessi, le vostre reazioni, le vostre risposte, ma ascoltare anche quello che dice qualcuno, così che le vostre reazioni e ciò che ascoltate coincidano, non c'è divisione. E' una grande arte da imparare. Quando ascoltate musica classica, Beethoven, Mozart, o Bach, ecc. quando ascoltate completamente, senza ricordare quello che avete ascoltato prima, senza ripensare ai piaceri romantici che avete provato quando ascoltavate, ma ascoltate veramente ora. Questa, come abbiamo detto, è un'arte, come lo è il vedere; vedere le nubi, il treno che passa, la bellezza di una grande nube. Quando c'è la percezione totale della bellezza non c'è intervento del sé, il sé, la coscienza, con tutti i suoi problemi. Dove c'è l'arte di ascoltare e l'arte di vedere, questa bellezza, o il rumore del treno che sferraglia, ascoltare così completamente, che non c'è alcun sé. State semplicemente ascoltando, guardando. Non è qualcosa di romantico, ma se lo fate veramente, vedrete quanto è semplice. |
17:09 | Ci stiamo domandando - ascoltate quel suono! Il rombo dell'aereo. Quando ascoltate veramente voi non ci siete, no? |
17:52 | Torniamo indietro. Dobbiamo indagare... Quando ascoltate quell'aereo completamente non c'è resistenza a quel rumore: quando c'è resistenza o un processo di difesa, allora viene in essere il sé - giusto? |
19:23 | Stavamo parlando di problemi chiedendoci se il cervello possa essere libero da problemi così che possa risolvere i problemi. Per comprenderlo dobbiamo esaminare la questione della coscienza. Coscienza, potrebbe non piacervi la parola 'coscienza'. Alcuni psicologi hanno obiezioni su questa parola. Se avete obiezioni su questa parola, ci sono diverse reazioni, biologiche, emotive, reazioni intellettuali. Queste reazioni si registrano nel cervello, sono registrate nel cervello, e perciò le reazioni biologiche, che sono fisiche, emotive, intellettuali, tutte queste reazioni sono contenute nel cervello, registrate nel cervello. Se avete un dolore, è registrato. Le registrazioni, le memorie, fanno parte della coscienza. E quella coscienza è il vostro credo, le vostre reazioni, la fede, le paure, le ansie, i sospetti, le depressioni, la solitudine, il dolore, il piacere, la sofferenza, e tutti i concetti immaginari e romantici di dio, dell'universo, tutto questo è ciò che siete. Giusto? Tutto questo è la vostra coscienza. Così la nostra coscienza è sempre in conflitto con le proprie reazioni. Vero? State seguendo? E' ovvio. C'è bisogno che ne parli? |
22:48 | Un desiderio opposto ad altri desideri. Un'opinione contro un'altra, una conclusione che poi cambia in un'altra. Abbandonare un credo per prenderne un altro. Giusto? Un piacere seguito dalla noia per quel piacere, e l'esigenza di un altro piacere. Così il nostro cervello è sempre in tumulto - giusto? E' un fatto. Nessuno può negarlo. Così la nostra coscienza, ciò che siamo, ciascuno di noi, è l'intero contenuto della nostra coscienza. Giusto? Quello che avete imparato, che si tratti di abilità, quello che abbiamo accumulato scientificamente, accumulato come conoscenza, come esperienza, tutto questo siete voi. La vostra anima, se credete nell'anima, oppure se sie asiatici, credete in qualcos'altro, e così via - giusto? Siamo chiari su questo? |
24:51 | Cos'è questa coscienza così specializzata come vostra - giusto? Capite la mia domanda? Voi dite: 'E' la mia coscienza, non la tua. Io soffro e la sofferenza sono io, è la mia. E' il mio piacere, il mio dogma, e quel dogma può essere condiviso da milioni, o migliaia, ma è ancora mio'. Giusto? Ora metteremo in dubbio se sia davvero vostro. Siamo educati, in campo fisico, sociale, religioso, a pensare che siamo totalmente separati dagli altri. Vero? Tu sei un uomo, lei è una donna, il bambino e il vecchio, 'con un piede nella fossa', c'è questa differenza. Ma nella coscienza, siamo diversi? Capite la mia domanda? Vi prego, esaminatelo. Non limitatevi ad ascoltare. Io pongo la domanda e voi aspettate una risposta ma stiamo condividendo questa domanda. Finora abbiamo accettato che la nostra coscienza, la nostra intelligenza, i nostri sentimenti, i concetti, sono tutti miei, sono me. Chi vi parla e voi, stiamo mettendolo in dubbio. Cioè, indaghiamo con scetticismo, col dubbio, |
27:52 | Quando viaggiate per il mondo, in varie parti di piccoli borghi, grandi paesi, le grandi città del mondo, dove vedete che tutti gli esseri umani soffrono, tutti ridono, tutti versano lacrime, come voi, hanno tutti dei problemi, hanno i loro sentimenti, come voi. Possono anche non essere sofisticati, non istruiti, non conoscere il mondo, ma tutti hanno paura, ansia, depressione, un senso di profonda solitudine, di dolore, e sperano che ci sia qualcosa oltre tutta questa infelicità, e hanno i loro déi, come voi avete i vostri. |
29:34 | Perciò questa coscienza - vi prego non accettate quello che dice chi vi parla, mettete in questione, dubitate, ma muovetevi - quindi questa coscienza che pensiamo sia nostra, è condivisa da tutti gli esseri umani - giusto? Condivisa da tutti sulla terra. Perciò questa coscienza è comune a tutti noi. La sequenza di ciò, che la nostra coscienza, i sentimenti, le reazioni, per quanto sottili, o grossolani, grezzi, sono condivisi da ogni essere umano su questa terra Perciò non è la mia coscienza, non è la vostra coscienza - giusto? Questo non lo accetterete. Dunque, noi non siamo individui. Lo accettate? Lo vedete? Vedetelo con la logica prima. La logica è necessaria. La ragione è necessaria. Logica, passo dopo passo, indagare ragionevolmente passo dopo passo, come abbiamo fatto. E quando ve ne rendete conto, del fatto, non come supposizione o ideale romantico, ma vedete il fatto che condividiamo tutto, che siamo sullo stesso terreno. Abbiamo tutti lo stesso movimento di dolore, di sofferenza, piacere, depressione, ansia. Quando ne vedete la verità, e ne sentite la realtà, allora siete tutti umanità. Voi siete umanità, non siete separati anche se dite: 'Sono svizzero, ho ricevuto una particolare educazione'. Naturalmente avete un'educazione particolare, siete circondati da queste meravigliose montagne, agiati, ben nutriti, educati - fra vrigolette - forse un ragazzo che vive in un piccolo paese lontano, in un paese straniero, non riceve nessuna educazione, si limita a vivere, a lottare, con un solo pasto al giorno, ma anche lui pensa come voi, pensa. Pensare è comune a tutti noi. L'espressione di quel pensiero può essere diversa. Se siete un poeta, potete scrivere una poesia. Se siete un pittore, potete fare questo o quello. Ma pensare è comune a tutti noi. |
34:22 | Se vedete questa verità, la profondità, il senso, la sottigliezza di questo,, allora vi rendete conto che siete umanità e perciò avete una enorme responsabilità, non potreste uccidere nessuno perché uccidereste voi stessi. |
35:07 | Quindi, comprendere questa coscienza, che, come abbiamo detto, è l'insieme delle memorie passate, le esperienze con le loro conoscenze immagazzinate nel cervello come memoria, questa memoria, non la sua espressione, ma la memoria è comune. Voi ricordate la via di casa, e lo stesso vale per l'uomo di quel piccolo villaggio lontanissimo, che ricorda il sentiero per la sua casetta. |
36:04 | Perciò ci domandiamo: finché questa coscienza, che è immagazzinata nel cervello come reazioni, ecc., finché il cervello è in uno stato di tumulto, pieno di problemi, non può mai risolvere alcun problema. Solo un cervello libero, non ostacolato, non limitato, soltanto un tale cervello può risolvere problemi. Dunque ci chiedimo se quel cervello, quella coscienza, con tutto il suo contenuto, il contenuto forma la coscienza. Se non ci fosse contenuto, la coscienza non sarebbe come la conosciamo. Chiaro? Sto mettendo troppe cose in questo discorso? Se così fosse, scusatemi, le cose stanno così. Perché, se abbiamo tempo, parleremo del dolore, della passione, che è diversa dalla lussuria, e di cosa è la sofferenza. Inoltre, se abbiamo tempo stamattina, dobbiamo indagare l'immensa questione della morte. Perché ci rimane soltanto un ultimo discorso, giovedì prossimo. |
38:26 | Ci stiamo chiedendo se questa coscienza, con il suo contenuto, possa mai essere libera, non la coscienza, ma il cervello che la contiene. Va bene? Questo cervello, che trattiene tutte le memorie, il passato, il presente e il futuro, che contiene, può quel cervello, quella coscienza essere meticolosamente svuotata? Capite la mia domanda? Vi prego, chiedetevelo. Quel treno non aveva mai fischiato prima, probabilmente vuole incoraggiarci! E quando ci poniamo questa domanda: se il contenuto del cervello, non la conoscenza e le abilità della vita quotidiana ma tutte memorie psicologiche, le registrazioni, può essere completamento libero? Questa è davvero una domanda seria, perché abbiamo vissuto con questa coscienza per quaranta o cinquantamila anni. E abbiamo inventato ogni genere di dèi, tutti i tipi di salvatori, tutti i tipi di libri religiosi, dagli antichi egizi fino ai giorni nostri. Perciò dobbiamo considerare non solo se sia possibile per il cervello mantenere la conoscenza dove è necessaria e non dove non serve, cioè nel campo psicologico, lo stato della psiche che ricorda, che contiene tutto il passato e il presente - giusto? |
42:13 | Per esaminarlo, dobbiamo anche considerare il tempo, il tempo di quarantacinquemila anni fino a oggi, quell'enorme durata di tempo. Durante quel lungo periodo di tempo ci sono stati molti dèi, molte scritture, molte espressioni di crudeltà, guerre, disperazioni, lacrime, risate, ansie, insicurezza. E questo è ciò che siamo. Cioè, il passato è contenuto nel presente. Questo è chiaro. Il passato è nel presente. E il futuro è nel presente. Perché abbiamo avuto quarantacinquemila anni, ne avremo altri quarantacinquemila, a meno che non cambiamo fondamentalmente ora - giusto? E' logico. |
44:12 | Quindi, è possibile per questa coscienza cessare completamente, con i suoi problemi, disordini, e tutto il resto? Altrimenti, se non cessa tutto questo, domani, o mille domani, sarete esattamente, modificati, ciò che siete ora. Chiaro? Va bene? Quella è la morte. Ne parleremo più a fondo. |
45:14 | Ora dovremmo parlare di cos'è l'amore, cos'è la compassione, e cos'è la sofferenza con il suo dolore. L'umanità, fin dall'inizio dei tempi, ha versato lacrime. Gli esseri umani si sono uccisi a vicenda, forse pochi alla volta, con frecce e bastoni, o con la spada migliaia, milioni di persone hanno sofferto e pianto, hanno perso i loro figli, mariti, i loro amori e tutto il resto. L'uomo è stato così fin dall'inizio e dopo quaranta, cinquantamila anni, stiamo ancora andando avanti allo stesso modo, solo che ora abbiamo dei mezzi fantastici che possono distruggere milioni di persone in un colpo. Abbiamo fatto progressi immensi - vero? E questo è chiamato progresso. Così, durante questi quaranta- cinquantamila anni gli esseri umani hanno pianto, hanno sofferto, hanno perso i loro figli, mariti, mogli, hanno distrutto intere città costruendone di nuove negli stessi luoghi, ecc. L'umanità, gli esseri umani, hanno sofferto immensamente e stiamo ancora soffrendo moltissimo. Non si tratta di romanticismo, non si tratta di emotività, questo è un fatto. E non stiamo affatto smettendo, stiamo continuando lo stesso percorso, lo stesso movimento. E si continua a piangere. E così l'umanità ha sofferto moltissimo, come soffriamo ora. Non c'è un solo essere umano su questa terra che non abbia sofferto, sia fisicamente, biologicamente, o emotivamente o intellettualmente. Sembra che ci vogliano bene, vero? |
49:50 | E non ci siamo mai chiesti, non abbiamo mai indagato se ci sia una fine al dolore. E invece di porci questa domanda, abbiamo detto che qualcun altro soffrirà per noi, come fanno i cristiani, mentre gli asiatici, inclusi per primi gli indiani, dicono che fa parte del Karma - conoscete la parola in sanscrito la parola karma la sua radice significa 'agire' Quello che avete seminato raccogliete, in questa vita o nella prossima. Questa è la loro idea. Quello che avete seminato, quello che siete ora, sarete nella prossima vita, forse leggermente modificato. Così ci siamo consolati... Abbiamo cercato consolazione in teorie, speculazioni, fede, nella prossima vita e così via, ma non abbiamo mai affrontato la cosa, non ci siamo mai rimasti insieme. Non diciamo mai: 'Io soffro, voglio vivere con questa cosa e scoprire perché soffro' senza scappare, senza fuggire, senza cercare alcuna forma di consolazione. Questo significa che la sofferenza è come un gioiello, un grande gioiello. Sapete, se tenete in mano in prezioso gioiello, lo guardate, lo ammirate, ne vedete la bellezza, la sua fattura, di platino, oro, argento, la sua delicatezza, raffinatezza, bellezza, lo tenete e lo ammirate, non volete certo allontanarvene. Allo stesso modo, se potessimo sostenere questa cosa, il dolore. Senza morbosità, e senza cercare di sfuggirlo, soltanto sostenerlo e osservarlo, ma non come un osservatore che lo guarda. Alcuni hanno fa un amico aveva un bellissimo gioiello. era uno dei gioielli più belli e lui mi disse di tenerlo per un minuto. Io lo tenni fra le mani e lo guardai. Era davvero una cosa straordinaria. era molto antico, prezioso, di grande valore. Era qualcosa di esterno da voi. Quel gioiello non fa parte di voi, è lì, come quell'orologio, come il microfono, la videocamera. Ma il dolore siete voi, non siete separati dal dolore. Giusto? Voi siete il dolore. Ma noi diciamo: 'Come faccio ad esserne libero?' Nel momento in cui dite: 'Come faccio ad esserne libero?' vi separate dal fatto che voi siete il dolore. Lo capite? |
55:11 | Quando siete arrabbiati, o avidi, voi siete avidità, no? Non siete separati dall'avidità, siete l'avidità. Ma dire: 'Devo liberarmi dall'avidità'. O: 'Devo tenere l'avidità'. o altro... ecc. Capite? Nel momento in cui vi separate da voi, dal sentimento, dal dolore, dall'ansia, quella separazione causa conflitto. Va bene? Perciò il dolore siete voi, la vostra autocommiserazione, il vostro senso di perdita, di solitudine, di fallimento, il vostro senso di rimorso, rimpianto, colpa e tutto il resto. Il grande senso di perdina di qualcuno che avete 'amato' Quando separiamo quel dolore da noi, pensando di essere diversi dal dolore, vogliamo sfuggirlo, cercare conforto, ma quando siamo quello, perché lo siamo, allora lo sosteniamo, senza allontanarcene, lo sosteniamo senza interferenza di alcun pensiero. Lo osservate soltanto. E allora vedrete, se gli date tutta la vostra attenzione, che il dolore finisce e non ritorna più. |
57:39 | Con la fine del dolore c'è passione, energia, un'energia incalcolabile, che è passione. La lussuria è una cosa passeggera, da ripetere. Ma la passione non può mai essere ripetuta, c'è, perché c'è la fine del dolore. E la maggior parte di noi non ha questa passione perché moltissimi sono presi dal piacere. |
58:34 | Quindi, con la fine del dolore c'è l'amore. Se soffrite, non solo fisicamente ma ancor più interiormente, come potete amare qualcuno? Potrete provare pietà, simpatia, potrete essere gentili, generosi, ma quello non è amore, anche se l'amore include tutto questo. Perché abbiamo detto che dobbiamo esaminare la questione di cos'è l'amore. |
59:31 | Non è soltanto la fine del dolore ma anche la fine della gelosia, la fine dell'ambizione - ascoltate, vi prego ascoltate - la fine dell'ambizione. Come potete amare qualcuno o avere amore nel cuore, se siete diventati ambiziosi, se ambite al successo alla soddisfazione, in senso fisico o psicologico? Quando ambite a diventare illuminato - che stupidaggine! Quando meditate, come fanno alcuni di voi - e i molti che parlano di meditazione, sono ambiziosi, perché vogliono arrivare da qualche parte. Perciò quelle persone non hanno affatto amore perché pensano ancora al loro tornaconto. |
1:00:53 | Perciò, è possibile avere questo profumo straordinario dove non c'è gelosia, nessun paragone, nessuno stato di antagonismo eccetera? Dove c'è amore, quell'amore, c'è compassione. Cioè, può esserci compassione solo quanto c'è libertà dal dolore. Potete forse essere compassionevoli quando appartenete a un paese, a una religione, a un gruppo o a una setta, quando siete un leader o un guru? Capite? Quando c'è quella compassione c'è intelligenza. |
1:02:13 | Dovremmo considerare la questione dell'intelligenza. Intelligenza è diversa da interesse. L'intelligenza è completamente diversa dall'attività del pensiero che è diventato molto astuto. Si può essere straordinariamente abili nel manipolare le persone e chiamarlo amore - giusto? Capite? Avete mai pensato a cos'è l'intelligenza? Avete bisogno parecchia intelligenza per assemblare un motore - vero? Ci vuole moltissima intelligenza coinvolgendo forse trecentomila persone per andare sulla luna. Ci vuole una incredibile intelligenza per creare bombe ai neutroni, per costruire un sottomarino, un aereo, ma quell'intelligenza è limitata. Giusto? Può essere meccanica, cioè nata dalla memoria, dalla conoscenza e dall'esperienza e il pensiero ha la sua attività che chiama intelligenza - d'accordo? Ma quell'intelligenza è limitata perché il pensiero è limitato. Abbiamo già parlato della del pensiero. Cioè: il pensiero si basa sulla memoria, la memoria è l'accumulazione di conoscenza e la conoscenza è il prodotto dell'esperienza. E noi abbiamo avuto migliaia e migliaia, forse milioni di esperienze, come essere umani, ma ce ne sono sempre di più da fare. Ogni esperienza immagazzinata diventa conoscenza e quindi quella conoscenza è limitata. E' chiaro. E quella conoscenza limitata è conservata nel cervello come memoria e la risposta della memoria è pensiero. Quindi il pensiero è sempre limitato. Potete immaginare uno stato illimitato, ma è ancora limitato. Potete immaginare dio onnipotente, misericordioso, questo o quello, ma è sempre limitato. Quindi l'intelligenza è qualcosa di totalmente diverso. Si manifesta dove c'e amore e compassione. Quell'intelligenza è razionale, sana, non limitata. Ed è possibile per noi esseri umani, che viviamo su questa terra, impegnati nei nostri faticosi, noiosi o affascinanti lavori, essere compassionevoli, avere quello straordinario profumo dell'amore? Dove c'è quello, c'è intelligenza suprema. |
1:07:21 | E' ora di smettere. Parleremo della questione della morte, dell'immenso significato della morte, della forza della morte, che è forte come l'amore. E dovremo parlare anche, giovedì mattina, dopodomani mattina, di cos'è la religione, e cos'è la meditazione. Chi vi parla mette morte, religione e meditazione alla fine dei discorsi, perché nei cinque discorsi, incluso questo, abbiamo posato le fondamenta. E senza queste fondamenta ben posate, costruite saldamente, che significa senza paura, senza illusioni, essere in relazione con qualcuno senza conflitto, la fine del dolore, che sono le fondamenta, solo così possiamo entrare nella questione di cos'è meditazione, non come meditare ma la realtà della meditazione, la realtà della vita religiosa, e il grande significato della morte. |
1:10:07 | Posso alzarmi? |