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SA84T6 - Vivere con la morte e la vita insieme
Sesto discorso pubblico
Saanen, Svizzera
19 luglio 1984



0:23 Possiamo continuare con quello di cui stavamo parlando l'altro ieri? Questo è l'ultimo discorso.
0:44 Stavamo parlando dell'intero problema dell'esistenza, dei vari aspetti della nostra vita quotidiana. Abbiamo parlato della relazione, della paura, del piacere e dell'infinita sofferenza dell'uomo, e se vi sia qualche possibilità di essere totalmente liberi dalla paura. Ne abbiamo parlato approfonditamente. Abbiamo parlato anche della conoscenza, di quanto sia importante avere la conoscenza che raccogliamo con l'esperienza, immagazzinata come conoscenza e memoria nel cervello, da cui proviene il pensiero, che naturalmente è limitato. Abbiamo parlato di tutto questo durante i cinque discorsi. E siccome questo è l'ultimo discorso, dovremmo parlare insieme del perché il cervello è sempre occupato.
3:32 Ci stavamo chiedendo perché il nostro cervello, che si è evoluto per un lungo periodo di tempo, da quarantacinque a cinquantamila anni, durante tutto questo lungo periodo di tempo il cervello sembra sia stato occupato, mai tranquillo, con una lunga serie di occupazioni, associazioni, un pensiero porta a un altro pensiero, in una catena infinita. Lo abbiamo accettato come naturale, come parte della nostra vita quotidiana. Metteremo in dubbio insieme queste cose. Come abbiamo detto, speriamo che non vi dispiaccia di alcune ripetizioni, non stiamo facendo alcun tipo di propaganda, non diffondiamo alcun tipo di credo, fede o filosofia. Ma piuttosto, voi e chi vi parla, insieme, stiamo indagando la nostra vita di tutti i giorni. Temo dovremo aspettare un momento. Lasciamo che gli aerei si divertano!
6:28 Abbiamo parlato di moltissime cose. Siamo insieme e parleremo di problemi molto complessi questa mattina: perché gli esseri umani non sono stati capaci di vivere in pace con se stessi e in pace con il mondo. Perché la nostra vita quotidiana è così in confusione, conflitto e infelicità, e talvolta un po' di gioia, come mai, dopo migliaia di anni l'uomo non ha trovato la tranquillità, un senso di quiete, di pace? Tutto questo richiede una grande dose di intelligenza, per vivere in pace fra di noi e anche con noi stessi, con il vicino, o nelle nostre relazioni più intime. Non siamo stati capaci di capire perché non viviamo in pace. Ne abbiamo parlato, chiedendoci perché gli esseri umani sono sempre in conflitto, e se il conflitto possa finire, non solo esternamente: guerre, divisioni in nazionalità, divisioni di religione, divisioni, differenze linguistiche, differenze semantiche e le varie caratteristiche del cervello che divide tutto in categorie, ecc. E' possibile, vivendo in questo mondo moderno, con tutte le sue complessità, dovendo guadagnarsi da vivere dalle nove alle cinque, passando tutta la vita in un ufficio, in un laboratorio o in fabbrica, o ad arare i campi, e alla fine di tutto c'è la morte. Temo che dovremo aspettare. Uno finisce e l'altro comincia!
10:39 Indagheremo insieme tutto questo, come abbiamo fatto, spero, nei precedenti cinque incontri. Indagheremo insieme perché gli esseri umani, non solo non sono capaci di vivere in pace con se stessi e con il mondo, ma anche perché gli esseri umani sono feriti fin dall'infania, feriti psicologicamente. Questa domanda è molto importante perché questo condiziona tutta nostra vita dall'infanzia, alla scuola, al liceo, all'università, o a casa, con altri ragazzi e ragazze l'intero processo che il vivere genera, comporta varie forme di ferite psicologiche che provocano degli shock nel cervello, e così diventiamo nevrotici. Vedremo se sia possibile vivere senza una sola ferita. Quando siamo feriti non solo si enfatizza tutta l'attività egocentrica, ma si genera anche paura. Quando siamo feriti costruiamo un muro, una struttura, una barriera fra noi e gli altri. E così, piano piano ci ritiriamo, ci isoliamo, con tutti i nostri problemi di identificazione ecc. Ci chiediamo se siamo consapevoli delle nostre ferite. E se lo siamo, a quanto pare non le finiamo mai, non c'è un finire le ferite completamente. Cos'è che viene ferito? Vi prego, come abbiamo detto, stiamo indagando insieme questo problema. Insieme. Chi vi parla lo può sottolineare o verbalizzare o agire come uno specchio in cui vedere se stessi, perciò chi vi parla non è un guru, voi non siete i suoi seguaci. Non c'è alcun culto della personalità, che è una cosa orribile. Dunque, insieme, stiamo osservando la domanda. E' la vostra domanda Non è una domanda imposta da chi vi parla. Ogni essere umano viene ferito psicologicamente, offeso. E questa ferita rimane per tutta la vita. Non ne vediamo mai il pericolo, i risultati disastrosi. Perciò, è possibile finire tutte le ferite e non essere più feriti? Cos'è che viene ferito? Quando dite 'Io sono ferito' - cos'è quell'io? Cos'è quella qualità dell'entità che viene ferita? Va bene? Siamo insieme? Ci stiamo capendo?
16:03 Supponiamo che io sia ferito, perché lo sono? Qual è l'entità, la struttura, che viene ferita? Noi diciamo: 'Sono ferito'. Cos'è quell 'io'? Non sono forse i vari eventi, le esperienze, i ricordi, che hanno creato un'immagine di me stesso? Vi prego di osservare attentamente e non rifiutare quello che diciamo, benché dobbiamo dubitare, essere scettici, mettere in questione, non accettare nulla di ciò che dice chi vi parla, bisogna avere la qualità del dubbio. Perciò ci domandiamo: cosa è ferito? E' l'immagine che avete di voi stessi? Quell'immagine è stata creata da varie impressioni, pressioni, è come un computer programmato. E quell'immagine viene ferita - giusto? E allora diciamo che siamo feriti.
18:14 E' possibile - questa è la domanda - possiamo vivere una vita quotidiana, non una vita romantica, ideologica, sentimentale, ma effettivamente nella nostra vita di tutti i giorni vivere senza una sola immagine di noi stessi? E' soltanto quando c'è quell'immagine, quell'immagine, quella figura che è stata costruita dal pensiero, viene ferita. Quando qualcuno vi lusinga o vi insulta, vi elogia, ecc. perché il cervello lo registra? Capite la mia domanda? E' troppo difficile? No, no, è molto semplice. E' possibile non registrare? Psicologicamente, naturalmente dovete avere un processo di registrazione in funzione quando state guidando, o per tutte le azioni fisiche che facciamo, lì dovete avere una macchina che registra continuamente. Ma la psiche, l'intera natura del 'me', ha forse bisogno di registrare in quel mondo? Capite? Quindi, è possibile non registrare? Lo scopriremo, se siete interessati. E se non vi interessa, non importa. Perché non ci siamo mai chiesti se esista una possibilità di essere completamente liberi, non solo da un particolare aspetto della vita - dal dolore, dall'ansia, dalla solitudine, ecc. quella è solo una libertà superficiale, di andare dove vi pare, di scegliere il lavoro che volete ma essere interamente, totalmente liberi. Solo quando il cervello non registra, eccetto nel mondo fisico. Nel mondo psicologico, nel mondo 'dentro la pelle', non registrare; questo richiede enorme attenzione, consapevolezza, di cui parleremo fra poco.
22:10 E dovremmo parlare insieme di un problema molto complesso che l'umanità ha affrontato per migliaia di anni. Benché sia una bella mattinata, piena di luce e splendore, la bellezza delle colline e le scure ombre della valle, dovremmo parlare di questa questione, che non è morbosa, cioè della morte. Va bene? Fa parte della nostra vita, come l'ansia, la solitudine, la paura, e tutta la fatica, il tumulto e il conflitto della vita, anche la morte fa parte della nostra vita. Sia da giovanissimi, godendoci la vita, di mezza età o anziani, questo è un problema che ogni essere umano si trova davanti. Tutti moriremo, questo è certo, è una cosa assoluta. Indagheremo insieme la complessità di cosa significhi morire. Non vi dispiace parlare di questo? Va bene? Se non vi piace, ingoiate il rospo!
24:21 Perché gli esseri umani temono così tanto la morte? Perché gli esseri umani mettono la morte il più lontano possibile dalla vita? Perché la morte sembra essere una cosa così terribile? Sono stati scritti libri da medici e altri, su come morire felicemente. Ho visto il titolo di un libro, piuttosto famoso in America: 'Come morire con grazia', felici, rilassati.
25:48 Perciò parleremo insieme di questa questione. Avete mai indagato cosa significhi finire? Cosa vuol dire finire qualcosa? Finire, non una continuità, capite? Siamo abituati, siamo stati condizionati a una continuità - giusto? A continuare. Che cosa significa continuare? Una lunga durata di continua memoria - giusto? Continuo attaccamento a un posto, a una persona, a un'idea. Abbiamo mai sperimentato il finire completamente un ideale senza chiedere che cosa succederà se finisco? Capite? Avete capito? La faccenda del finire è molto importante da comprendere. Finire un'abitudine, sia le abitudini fisiche sia quelle psicologiche. Se le finite vi chiedete che altro c'è. Che significa che pensate ancora in termini di coninuità - vero? Se finisco la rabbia, o l'egoismo, che cosa c'è? Giusto? Il nostro cervello aspetta sempre qualcos'altro, se finisco. Bene? Perciò non finiamo mai completamente qualcosa. Capito? Possiamo continuare?
28:57 Così, se capiamo la natura del finire, e la brama, il desiderio, di continuare, quando c'è il desiderio di continuare, allora c'è la paura di finire - va bene? Se comprendiamo il finire e quindi la non continuità, allora non c'è paura. Lo capite? Stiamo pensando insieme? Pensando insieme veramente, non accettando quello che dice chi vi parla, che non è importante. Bisogna mettere le nostre menti, i nostri cervelli, insieme. Non il vostro cervello e il mio, ma la qualità del cervello che pensa, la qualità del cervello che dice, 'Devo indagare, devo scoprire'. La qualità del cervello che dubita, che domanda, allora siamo insieme. Allora i nostri cervelli si incontrano, e la comunicazione fra di noi diventa molto facile, semplice. Giusto? Lo state facendo? Metà e metà. E qui sta la nostra difficoltà. Alcune persone qui - non intendo mancare loro di rispetto - hanno ascoltato queste cose per anni, e sono probabilmente annoiati, sapendo che cosa verrà detto. Si sono abituati alle parole. Ma sono veramente... stiamo imparando insieme? Non memorizzando - vedete la differenza? Noi memorizziamo, siamo educati a memorizzare, così da usare abilmente la nostra conoscenza. Memorizziamo le lezioni - di francese, russo, delle lingue - memorizziamo avvenimenti storici, memorizziamo fatti scientifici - vero? Accumuliamo conoscenza per agire abilmente in ogni campo. Ma imparare è un movimento che è come un fiume che scorre, non è mai statico. La conoscenza è statica perché vi si aggiunge sempre di più. Imparare è come un grande fiume che ha un enorme volume dietro di sé, si muove repentinamente, rapido, niente lo ferma. Questo è l'azione dell'imparare. Allora, stiamo imparando insieme? Oppure il nostro cervello è stato programmato come un computer? E' interessante parlare dei computer. Vi dispiace?
33:42 Stanno facendo cose straordinarie nel mondo dei computers. Chi vi parla ne ha discusso con molti esperti, i più importanti. Quei computers possono fare quasi tutto quello che il pensiero umano ha fatto. Sono stati programmati dai più grandi matematici, biologi, scienziati, ingegneri, in qualsiasi materia e un professore al vertice della sua professione ha ideato un programma - giusto? Lo sapete. E anche il nostro cervello è stato programmato. Dopo duemila anni siete programmati a definirvi cristiani, a credere - giusto? Gli indù forse da tre o cinquemila anni, sono programmati a credere - conoscete tutto il processo. E anche il mondo islamico è programmato - capite? Il computer è stato programmato, si chiama intelligenza ultrameccanica. E può superare il pensiero umano, molto più rapido. In America hanno scoperto un chip che contiene un milione di memorie. E allora che cosa accadrà all'uomo, al vostro cervello? Capite la mia domanda? Se una cosa meccanica può superare l'uomo, eccetto in certi campi - non ne parliamo ora, potete studiarlo da voi - che cosa succederà all'uomo, a voi, ai vostri figli, ai vostri nipoti, che cosa gli succederà? Quando l'intelligenza meccanica può superare l'uomo, in un certo modo, può costruire macchine con i robot, questo comporterà una certa disoccupazione, ecc. ecc. Allora che cosa succederà al cervello umano che è stato attivo - capite? Attivo nel fare certe cose, falegnameria, matematica, assemblaggio macchinari, ecc. tutte cose che un computer e un robot possono fare - state seguendo? - che cosa accadrà ai nostri cervelli? Abbiamo posto questa domanda a esperti di computer, hanno risposto che non gli mporta, che non lo sanno. A loro non importa. A loro interessa inventare. Avere sempre di più. I computer fanno ogni genere di cose.
37:47 vi prego ascoltate, ascoltate davvero, non è uno scherzo, non stiamo giocando. C'è l'industria del divertimento, lo sport, ecc. ecc. inclusa la religione, fanno tutti parte dell'industria dell'intrattenimento - il cervello viene catturato in queste cose - se avete notato come l'intrattenimento aumenta sempre di più, i bambini vogliono il divertimento - il cervello ne sarà catturato, sempre alla ricerca di intrattenimenti, o si rivolgerà all'interno, senza egoismo, senza egocentrismo, che è una cosa molto meschina, ma andando molto più in profondità. Il cervello ha capacità straordinarie, come si vede nel mondo tecnologico, e lo stesso cervello può guardare e andare molto in profondità, e quella profondità è infinita. Dunque, siamo di fronte a questo.
39:38 Torniamo indietro. Che cos'è la morte? Come abbiamo detto, se comprendiamo a fondo il significato del finire e la natura della continuità che tutti noi vogliamo, perché pensiamo che nella continuità ci sia sicurezza, - non è vero? Giusto, signori? Identificandoci con un paese, avendo radici in un certo luogo, o attaccandoci a certi simboli, ideali, ecc. che sono delle serie di continuità. Speriamo di trovare sicurezza in questo, e ci aggrappiamo alla continuità. E quella stessa continuità produce grandi disastri perché causa le guerre, non è vero? Noi ci attacchiamo alla democrazia qualsiasi cosa significhi ma ci sono anche stati totalitari come la Russia che vogliono comandare e controllare gli essere umani - giusto? Le dittature e tutti gli orrori che ci sono. Allora, dov'è la sicurezza? Capite la domanda? Abbiamo cercato sicurezza nella famiglia, nella moglie, nel marito, nella comunità, ecc., nelle nazioni, ma non c'è sicurezza per l'uomo. La civiltà si fa sempre più complessa e ci sarà sempre meno sicurezza. La continuità ci dà la speranza che avremo sicurezza. Dove sta la sicurezza? Esiste davvero la sicurezza?
42:52 E quando cerchiamo la sicurerzza nella continuità, ci deve essere una vera paura della morte, che è la fine - giusto? Il mondo asiatico, specialmente l'India e poi tutta l'Asia, in campo psicologico e religioso hanno inventato la parola 'reincarnazione'. Cioè, una serie di continuità - vero? Morirò in questa vita, ma ci sarà la prossima. Una prossima vita e un'altra ancora - seguite? Finché gli esseri umani raggiungono il principio, lo stato più alto. E' un'idea molto confortante di continuità Giusto? Seguite? Ma non ci chiediamo mai cosa sia finire, finire veramente. E si ha paura anche di quello. Finire, per esempio, l'attaccamento psicologico, completamente. Perché siamo attaccati a moltissime cose - a persone, idee, conoscenza, concetti, a varie forme di idealismo, al denaro, al nostro sapere e ai ricordi, alla nostra esperienza. 'Oh, ho avuto un'esperienza spirituale meravigliosa' - e me la tengo stretta. Vero? Siamo attaccati a moltissime cose. E poi arriva la morte e dice: 'Amico mio, non puoi attaccarti a nulla' - giusto? Te ne dovrai andare lasciando tutto dietro di te - giusto? La tua famiglia, le tue idee, la tua conoscenza, tutte le tue vanità di conoscenza, posizione, potere, dovrai lasciare tutto. Questo è finire. E di questo abbiamo paura. Questo è ciò che chiamiamo morte. Quel terribile finire, senza sapere che cosa succederà dopo. Se sapeste che cosa succede dopo, continuereste - giusto? Il cervello è così astuto, così sottile che deve sapere prima di fare qualsiasi cosa. Deve sapere: 'Se finisco, che cosa ci sarà?' 'Non posso vivere nel vuoto.' 'Non posso vivere in uno stato di nulla.' Giusto?
47:52 Per questo è molto importante capire la natura della continuità e la qualità di finire totalmente senza il movimento di un futuro. Allora la morte dice: 'Non essere attaccato a nulla, psicologicamente, innanzitutto'. Poi capirai come non essere attaccato fisicamente. Se diceste a vostra moglie o a vostro marito: 'Caro, non sono più attaccato a te', probabilmente l'altro vi lancerebbe un mattone, o voi scappereste. Vedetelo, per favore, suona buffo, e lo è, perché siamo talmente attaccati, non lasciamo mai andare. Allora la domanda è: potete vivere liberamente, cioè senza attaccamento, e finire ogni giorno qualsiasi forma di sostegno, di afferrarsi a qualcosa? Cioè, potete vivere una vita giorno per giorno con la fine, che è la morte? Capite la mia domanda? Ci avete mai provato, per davvero, non in teoria? Che significa non avere radici da nessuna parte, non identificarsi con nulla - il vostro paese, la vostra famiglia - psicologicamente intendiamo, così che il cervello è costantemente vuoto, senza chiacchiere. Capite? Perché noi sprechiamo la nostra energia con tutti questi conflitti. Dove c'è paura, quello è il paradigma dello spreco. E' la sommatoria dello spreco. E noi abbiamo bisogno di energia, di una grande energia. Come avete moltissima energia quando volete guadagnare soldi. quando volete diventare famosi, quando sentite l'urgenza del desiderio sessuale, avete una enorme energia. Ma a quanto pare, dove serve grande energia in campo psicologico quell'energia viene sprecata da paura, conflitto, confusione, e tutto il resto, sapete.
51:41 Allora ci chiediamo: è possibile vivere una vita quotidiana, non qualche assurdità romantica, ideologica utopia, ma effettivamente nella nostra esistenza quotidiana, vivere con la morte e la vita insieme? Voi non ne vedete la bellezza. Non vedete la natura della sua straordinaria qualità. Ma se andate a fondo, incontrate questa profondità.
52:28 Ora dovremmo parlare insieme di cos'è la religione. Tutte le civiltà, la nascita di una nuova civiltà è stata il prodotto della religione. Non cosa hanno fatto i preti della religione, non le religioni organizzate con proprietà, con denaro, autorità, autorità gerarchica, con templi, moschee, chiese, - quello non è religione. Sono tutte formidabili attività del pensiero - giusto? Vi prego esaminatelo, non rifiutatelo. Tutti i rituali sono stati creati dal pensiero - non è vero? Tutti quei vestiti lussuosi, sono stati inventati dal pensiero. Tutte le cattedrali sono state costruite dal pensiero. I simboli, il peccato originale, il salvatore, sono stati creati da persone che li hanno pensati. Possono dire che sono delle rivelazioni dirette. Tutte le rivelazioni sono tradotte dal pensiero. Perciò le religioni, per come sono ora, sono attività rivolte in una direzione, con uno scopo. Non solo per aiutare l'uomo, non solo per controllare l'uomo, - inclusa la donna, ecc. - non solo per civilizzare l'uomo ma anche, nel tentativo di fare tutto questo, hanno creato anche le guerre - giusto? Guerre di religione di centinaia di anni, ecc. Tutte le religioni sono in guerra fra di loro. Non è vero? Non lo avete notato? Ma certamente! Siete tutte persone cosiddette civili, avete letto molto, sono tutte in guerra, tutto un gruppo del mondo occidentale crede in una cosa - dogmi, rituali - e tutta l'Asia con il suo buddismo e induismo, e poi il mondo islamico. Tutto questo non è religione, ovviamente. Perché è basato sul pensiero, il pensiero è memoria, e la memoria è conoscenza, la conoscenza è il prodotto dell'esperienza. e quindi il pensiero è sempre limitato, come la conoscenza sarà sempre limitata.
56:31 Allora, cos'è religione? C'è una qualità religiosa del cervello che non appartiene ad alcun guru, ad alcuna setta, ad alcuna religione riconosciuta, ortodossa, costituita, così che tutto questo sia messo completamente da parte? Il che significa che non c'è paura di scoprire, non c'è il senso di un passato che ci trattiene. Cos'è allora una mente, un cervello religioso? Capite? Qual è la qualità di un cervello che si è evoluto per millenni - vi prego ascoltate, se siete interessati, perché è la vostra vita - il cervello si è evoluto nel tempo, e in questo lungo tempo ci sono state molte religioni. E i sacerdoti sono sempre in cima perché un tempo i preti erano le sole persone capaci di leggere e scrivere, erano i consiglieri, erano i saggi, e gradualmente hanno assunto autorità - conoscete tutto quel gioco! E allora qual è il cervello che ha una qualità religiosa - definiremo fra poco la parola 'religione' - un cervello che abbia questa qualità? Lo scopriremo insieme.
59:17 La parola 'religione' etimologicamente non è definita. Lo diciamo perché abbiamo cercato in vari dizionari, l'origine della parola. Dicono che non ci sono conclusioni del significato etimologico di questa parola. Parlano di una forma di legame, legame al concetto del supremo, essere legati a quello. Ma sono dubbiosi. Quindi il significato etimologico, l'origine della parola, non è accertato, perciò possiamo giocare con questa parola. E noi scopriremo insieme cos'è religione. Perché abbiamo raggiunto un certo stadio di evoluzione: tecnologicamente siamo avanzati in modo straordinario, non ci sono limiti. E psicologicamente abbiamo appena graffiato la superifice. E se il cervello, che possiede una capacità infinita, se quel cervello viene impigliato in programmi - capite? come un computer riempito di programmi, come inglesi, indù, e tutte quelle assurde sciocchezze, allora non è possibile indagare la cosa più straordinaria della vita.
1:01:40 E qui entra la meditazione. Capite? Non 'come meditare'. La parola 'come' implica un sistema, una pratica: 'Ditemi cosa fare, lo praticherò tutti i giorni, seduto in una certa posizione, respirando in un certo modo - conoscete tutti i trucchi. Non lo sapete? Sono certo che alcuni di voi ci hanno giocato. Molti guru da quel povero paese chiamato India arrivano qui e vi parlano della meditazione, e voi bevete tutto, perché siete così creduloni, cioè non dubitate, non mettete in questione.
1:02:59 Noi cercheremo di scoprire insieme cos'è meditazione. Che è in relazione a cos'è religione e in relazione con la totalità dell'esistenza, la nostra esistenza quotidiana. Capite? L'esistenza quotidiana che è disordine, ecc. ecc. e morte, libertà, e il cervello che possiede capacità straordinarie, capacità infinite. Quando chiediamo cos'è meditazione, non intendiamo un sistema, un metodo, perché se praticate un sistema, un metodo, questo diventa meccanico, siete intrappolati in quel sistema, in quel metodo. Vedetene la logica. Per amor del cielo, vedetene la verità, così da non essere mai presi in un sistema. Perché il cervello esige non solo sicurezza - capite? - deve avere sicurezza, sia fisica sia psicologica, una sicurezza completa altrimenti non può funzionare in modo chiaro, oggettivo, appassionato - va bene? Allora, cos'è meditazione?
1:05:00 La parola 'meditazione' significa ponderare, riflettere. Questo è il significato del dizionario. E significa anche misurare, sia in sanscrito che etimologicamente, misurare. Giusto? Questo è il significato della parola. Il mondo tecnologico può esistere soltanto quando c'è misurazione - giusto? Centimetri, metri, pollici, piedi, ecc., misure. Se non è possibile misurare la tecnologia non può continuare. Questo è abbastanza chiaro. Noi misuriamo anche psicologicamente, interiormente - sono questo, sarò quello. Questo è misurare. Che significa anche confrontare ciò che è a ciò che dovrebbe essere. E' possibile vivere - vi prego riflettete su questo per scoprire - si può vivere senza misurare? Va bene? Ponetevi questa domanda, senza paragonarvi con nulla. Paragonare implica futuro, giusto? Abbiamo trattato la questione del tempo. Il tempo è il passato - lo ripeterò ancora. Tempo è il passato, e il passato è ora, voi lì. Tutto quello che siete ora è il passato. E il futuro è ciò che siete ora. Chiaro? Se siete gelosi oggi, lo sarete anche domani. Questo è un fatto. O mille domani. O molti anni. A meno che non cambiate ora, sarete gelosi domani - giusto? Il tempo è contenuto nell'ora - il passato, il futuro e il presente. E' veramente importante capire la profondità di questo, non soltanto le parole. Capire la natura del tempo. E misura significa tempo. Paragone significa tempo. Perciò se continuate a paragonarvi con qualcosa, state proiettando cosa dovrebbe essere - giusto? E ciò che dovrebbe essere è dal presente. Perciò il futuro è ora. Ne ho parlato abbastanza. Lo abbiamo approfondito molto bene in altri discorsi.
1:09:19 Dunque, quando il pensiero non paragona, non confronta affatto - ascoltate - quando non c'è confronto, è ciò che è ora - vero? Capite? C'è ciò che è ora. Rimanere con ciò che è ora senza un solo movimento in alcuna direzione - capite?
1:10:04 La meditazione è comprendere la profondità del tempo, e siccome abbiamo posato le fondamenta fin dall'inizio dei nostri discorsi, abbiamo a che fare con la vita quotidiana, dove ci deve essere un ordine totale. Non il disordine, ne abbiamo parlato l'altro ieri. Cioè, dovete portare ordine nella vostra casa, non soltanto in senso materiale, ma nella casa in cui vivete, dentro di voi, ordine completo, che significa senza paura. E' la paura che crea disordine, l'attaccamento crea disordine. Ho costruito qualcosa e ci sono attaccato. Ho inventato qualcosa, è roba mia. Il cervello, avendo stabilito l'ordine, un senso di libertà totale da attività egocentriche, è molto più difficile averlo, bisogna entrarci, come abbiamo fatto finora. I discorsi mirano a sottolineare la nostra attività egocentrica attività che è molto limitata e meschina.
1:12:01 Perciò la meditazione, quando c'è ordine, diventa straordinariamente quieta. Osservare, percepire qualcosa completamente, non è possibile quando c'è confusione. Perciò il cervello può percepire totalmente qualcosa quando è assolutamente quieto. Lo stiamo facendo? Il nostro cervello non è mai quieto, come abbiamo detto all'inizio, chiacchiera continuamente, è sempre occupato con qualcosa. E così il cervello diventa meccanico, limitato, crea attrito in se stesso, e così non c'è mai una qualità di assoluta tranquillità e silenzio. Quando guardate quelle montagne e quelle nubi, il cervello deve essere tranquillo per apprezzarne la bellezza, ma se state sempre chiacchiarando, parlando, parlando, parlando, senza mai guardare, allora non vedete pienamente la bellezza della montagna, o della nube illuminata dalla luce della sera. Perciò è logico e razionale dire che il cervello necessita di assoluta quiete.
1:14:24 Allora cos'è creazione e cos'è invenzione? Capite? La religione è questa creazione, non invenzione. Invenzione è il pensiero accumulato in cui c'è un vuoto e allora si scopre qualcosa di nuovo, ma è sempre nel campo del pensiero - vero? Non so se lo sapete, chi vi parla ha discusso di questo con scienziati e specialisti, ecc. Cos'è la creazione? Non soltanto la creazione di un bambino dalle cellule, e tutto il resto, ma molto di più oltre tutto questo. Cos'è la creazione? Non chi lo ha creato - capite? Se dite che è stato dio, allora è finita. Il vostro dio, il mio, il dio dei musulmani e quello degli indù, o il vostro dio particolare. Quello è un modo facile di spiegarlo e molti ne sono soddifatti. Ma se spazzate via tutto questo, allora cos'è la creazione? Nasce dalla conoscenza? Se nasce dalla conoscenza, non è creazione perché la conoscenza è limitata - giusto? Perché aggiungiamo sempre più cose alla conoscenza. Dove c'è di più, c'è limitazione. Giusto? Che significa misurazione - il di più, il meglio, sono misure. Dove c'è conoscenza c'è invenzione. La creazione non è in relazione alla conoscenza. Perciò, tutti i dipinti del mondo che pensiamo siano delle grandi creazioni sono attività del pensiero diretto in diverse direzioni - grandi artisti, grandi poesie, musica meravigliosa - sono tutte attività del pensiero, non c'è bisogno di parlare di questo.
1:17:34 Quindi creazione, quella è religione. Capite? Una mente, un cervello che ha conoscenza dove è necessaria, nel mondo fisico: per scrivere, parlare, guidare, ecc. ma la conoscenza non ha posto nel mondo psicologico, perché la conoscenza è limitata e quindi crea divisione, conflitto eccetera. Quando dite: 'Conosco mia moglie', l'avete già distrutta. Capite? Non siete scioccati da questo? Perché allora la vostra relazione con qualcuno è basata sulla conoscenza, che è pensiero, e il pensiero non è amore. Tutti i vostri desideri, gli appetiti, le sensazioni, sono pensiero e quindi non sono amore. Dove c'è amore c'è compassione. La compassione non può esistere quando non c'è libertà totale. Se sono attaccato alla mia cultura, alla mia tradizione, alla mia religione, come indù, e parlo di compassione, è puerile. Dove c'è compassione c'è intelligenza. E' così. Ed è intelligenza suprema, non è vostra o di chi vi parla, o di qualcun altro, è intelligenza. E in quell'intelligenza c'è assoluta sicurezza. E da nessun'altra parte. Perciò religione, meditazione, sono liberi dalla conoscenza, e di conseguenza il cervello religioso crea, è in uno stato di creazione. Capite? Almeno con la logica, intellettualmente, vedetelo. Se lo capite davvero, è qualcosa che rivoluzionerà completamente la vostra vita quotidiana. Saremo l'inizio di una nuova religione, che non ha nulla a che fare con quelle attuali. Questa è creazione. Scusate. Il discorso è finito. Posso alzarmi? Prego applaudite a voi stessi.