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SD70T3 - Per comprendere la meditazione ci vuole ordine
Terzo discorso pubblico
Università Statale di San Diego, California, USA
7 aprile 1970



0:20 Questa sera, se possibile, vorrei, parlare delle implicazioni della meditazione... e di che cosa è necessario per una mente che sia capace di vera meditazione - qual è il primo passo, per così dire.
1:08 Innanzitutto, penso sia necessario capire il significato della parola "libertà". Per la maggior parte di noi, libertà implica libertà di esprimerci, o di fare quello che vogliamo nella società; o libertà di pensare quello che ci va; o libertà da qualche abitudine fastidiosa... o da particolari idiosincrasie e così via. Per capire che cos'è la libertà - credo sia assolutamente necessario che una mente sia capace senza alcuna distorsione, di essere in grado meditare.
2:50 La maggior parte di noi esige la libertà politicamente o in campo religioso... o di poter pensare come vuole, e di poter avere libertà di scelta. La libertà politica va bene, bisogna che ci sia, ma la maggior parte di noi non si chiede mai se sia veramente possibile essere liberi interiormente. La nostra mente è schiava delle sue proiezioni, delle sue stesse esigenze, dei suoi desideri e aspirazioni. La mente è schiava delle sue voglie, dei suoi appetiti. E a quanto pare non ci chiediamo mai se sia del tutto possibile essere liberi interiormente. Ma vogliamo sempre la libertà esteriormente - di andare contro la società, contro una particolare struttura sociale. E questa rivolta contro la società, che avviene in tutto il mondo, è una forma di violenza che dimostra... che ci si concentra sui cambiamenti esteriori senza un cambiamento interiore. Così la violenza gioca un ruolo importantissimo nella nostra vita.
5:31 Non ci chiediamo mai se la mente possa essere completamente libera dalla violenza. L'abbiamo accettata come parte della vita, come abbiamo accettato la guerra come un modo di vivere. E abbiamo le nostre guerre preferite - a voi potrebbe non piacere una certa guerra, ma un'altra non vi dispiace. Ci saranno sempre guerre - ce ne sono state per 5000 anni, perché l'uomo ha accettato la violenza come modo di vivere. E non ci chiediamo mai se la mente possa essere veramente, profondamente priva di violenza. La società permissiva in cui viviamo, e la cultura che gradualmente ne deriva... di fare o di scegliere quello che ci pare e piace, è ancora un'indicazione di violenza. Dove c'è scelta non c'è libertà. Scelta implica confusione, non chiarezza. Quando vedete qualcosa molto chiaramente non c'è scelta, c'è solo azione. Solo una mente confusa deve scegliere. La scelta è indicazione di mancanza di libertà... perciò nella scelta c'è resistenza, conflitto.
8:09 Perciò la nostra vita, così com'è ora, è basata sulla violenza. La nostra vita è condizionata dal verbo "essere". Vi prego, è importante capire, come la nostra vita sia guidata e condizionata dal verbo "essere": siamo stati, siamo, saremo. L'idea è quella di arrivare, di avere successo, di ottenere, diventare, ottenere pian piano la pace, liberarsi gradualmente di quello che ci ostacola. Il verbo "essere" è il condizionamento della mente nel tempo. Giusto? Per favore seguite.
9:47 Perché l'illuminazione non è affatto questione di tempo. Comprendere non è questione di sensibilizzazione graduale; o si comprende immediatamente o niente del tutto. Finché la mente è condizionata da quel verbo, come la maggior parte delle menti, tutta la nostra struttura morale è basata su quello. Sarò buono, raggiungerò per gradi un certo stato della mente, ecc. Quindi, bisogna stare attenti a questa pericolosa parola. E scoprire se la mente può essere libera dalla parola, perché la parola non è mai la cosa. la descrizione non è mai la cosa descritta. Eppure ci sentiamo soddisfatti della descrizione, della spiegazione.
11:42 Perciò, come dicevo, approfondiremo la questione... non solo di che cos'è la meditazione - e penso che questa sia una nuova parola che avete imparato in questo paese, portata dall'oriente, senza conoscerne il significato completo. Ma prima di parlare di questo, che è... qualcosa di molto complesso e importante, la meditazione è la più bella cosa nella vita, se sapete che cos'è. Ma prima di poter meditare bisogna comprendere che cos'è vivere e che cosa sono l'amore e la morte. Se non lo comprendete, la vostra meditazione è solo una fuga, una forma di autoipnosi. Giusto?
12:59 Dovete gettare le fondamenta, non gradualmente. Ci deve essere ordine... prima che la mente possa comprendere pienamente il significato di che cosa sia la meditazione, ci deve essere ordine completo. Cioè la fine di tutti i conflitti, di tutti i disturbi, di tutto il disordine dentro di sè, altrimenti sedervi in un angolo per conto vostro... per dieci minuti al giorno e pensare... di meditare o di raggiungere l'illuminazione, è un'assurdità, se non vi dispiace che ve lo dica.
14:07 Perciò bisogna capire che cosa è vivere. E lo si può capire solo osservando ciò che realmente è, non in opposizione a un concetto, a una formula, a un'ideologia, ma effettivamente ciò che è. Quindi bisogna essere liberi di osservare davvero che cos'è la nostra vita, non quello che dovrebbe essere. Se pensate in termini di ciò che dovrebbe essere, allora state evitando ciò che la vita è realmente.
15:16 Che cos'è questa vita che viviamo, questa vita, la vera vita quotidiana è disordine, non è così? C'è conflitto, c'è una potente ambizione, una lotta dentro di noi, desideri e voglie opposti, contraddittori, frustrazioni continue. E le frustrazioni ci sono perché non abbiamo mai compreso che cosa sia la realizzazione, e se esista una cosa come la realizzazione. Che cosa c'è da realizzare? Le proprie piccole ambizioni personali, i propri appetiti, le invidie, l'ambizione di essere qualcuno? E qual è il centro che vuole tutto questo? Non è forse proprio quel centro la causa del disordine? E senza portare ordine nella vita, un ordine completo, matematico, la vita ha ben poco significato - andare in ufficio tutti i giorni per 60 anni, o per 40 anni, vivere in questa continua lotta fra "ciò che è" e "ciò che dovrebbe essere", tra ambizioni frustrate... e una semplice, chiara, bella vita; le immagini costruite di se stessi e degli altri, l'attività egocentrica che continua sempre, che isola tutti quanti, e che perciò divide.
18:22 Questa è la nostra vita, una vita di conflitto, una vita che non ha nessun significato così com'è, una vita che è un campo di battaglia, non solo dentro di voi ma anche nelle vostre relazioni, una vita di divisione, di contraddi- zione, di routine, monotonia. E se guardate a fondo, è una vita... di terribile solitudine, una vita senza bellezza. Questa è la nostra vita, e non stiamo esagerando, se vi osservate bene, senza pregiudizi, senza preconcetti, quando guardate ogni essere umano, in tutto il mondo, il santo, il prete, lo specialista, l'uomo in carriera, il laico, sono tutti presi in queste cose.
20:01 E noi vogliamo fuggire da questo. E si cerca di fuggire attraverso il nazionalismo, con le fedi, i dogmi, con innumerevoli forme di svago, incluse le forme di svago religioso. Questa è la nostra vita, paragonandoci con qualcosa che dovrebbe essere, paragonandoci con il più grande, il più nobile, con il più intelligente, il più spirituale e così via. E perciò ci sono conflitto e paura. Questa è la nostra vita, una battaglia per la sicurezza... e proprio nella ricerca della sicurezza, sia psicologica che fisica, creiamo distruzione. Questi sono fatti ovvi. E noi vogliamo fuggire da tutto questo,
21:40 perché l'umanità ha vissuto così per migliaia e migliaia di anni, con dolore, confusione, grande infelicità e pericolo. Senza cambiare tutto questo completamente, radicalmente, la sola rivoluzione esteriore, cambiare un certo sistema con un altro, non risolve questa dolorosa angoscia. C'è solo una rivoluzione, la rivoluzione interiore.
22:56 Perciò, sputare sulla società, biasimandola per le vostre condizioni, significa biasimare qualcosa creato da voi - è la vostra società, l'avete costruita voi, con la vostra avidità, invidia, ambizione, competizione, paragone, con l'odio e la violenza. Questa è la nostra vita, una vita completamente malata.
23:51 Ora la domanda è: come può essere cambiata questa vita? Non gradualmente, ma immediatamente. Altrimenti spargete il seme della violenza, benché vogliate la pace, state di fatto spargendo i semi dell'inimicizia. della miseria.
24:33 Vedendo tutto questo, non verbalmente, non come una spiegazione, non come un'idea, ma vedendolo come effettivamente è, sentendolo, come sentite la fame, in modo da esserne in stretta relazione. E non potete essere profondamente splendidamente in relazione con questo vivere con ciò che chiamiamo vita, finché c'è qualche forma di fuga da essa, qualche forma di distorsione.
25:46 Quindi, consapevolezza senza scelta, essere consapevoli di tutto questo fenomeno dell'esistenza, non di quella di qualcun altro, non esserne consapevoli secondo qualcun altro, qualche filosofo, guru o psicologo, ma esserne consapevoli realmente, perché lo vedete voi stessi. Se siamo completamente consapevoli, e bisogna esserlo, perché non è possibile vivere come viviamo - intendiamo interiormente, psicologicamente, una vita così lacerata. Se vogliamo l'ordine, e ordine è virtù, l'ordine richiede disciplina, cioè imparare, non conformarsi, non imitare, ma imparare. Imparare che cos'è il disordine, che è la nostra vita, osservarlo, imparare, e in quell'osservazione avviene una straordinaria disciplina, non imposta da nessuno, perché l'osservazione stessa ha la propria disciplina. Nell'atto stesso di osservare state imparando, perciò l'imparare è la disciplina. Vi prego vedetelo perché ci siamo imposti tante di quelle discipline - quella degli affari, quella religiosa, la disciplina familiare - certamente quella militare è la forma più assurda di disciplina.
28:57 Ma ne abbiamo moltissime - il devi e non devi, conformandosi continuamente, imitando, reprimendo e poi, essendo repressi, cercare l'appagamento - e tutto questo è disordine. Perciò, per comprendere l'ordine per imparare che cos'è, non che cosa dovrebbe essere l'ordine, ma per imparare che cos'è, bisogna imparare che cos'è il disordine. Giusto? Stiamo seguendo insieme... o vi state lentamente ipnotizzando con le parole? Se è così, tanto peggio, dipende da voi.
30:10 Dicevamo che bisogna imparare che cos'è il disordine, che è la nostra vita, la nostra mente, il nostro cuore il nocciolo stesso del nostro essere è disordine, perché se dite che c'è un'anima, o come dicono gli indù l'Atman e così via, sono solo teorie. La filosofia non ha nulla a che fare col vivere, e noi stiamo cercando di capire che cos'è la vita, vediamo che nella vita c'è un tremendo disordine, una battaglia, infelicità, confusione, angoscia, colpa, paura.
31:08 Perciò bisogna osservare senza scelta, questo disordine che siete voi, che sono io - osservarlo, e non quello che volete che sia, perché create conflitto fra "ciò che è" e "ciò che dovrebbe essere". E dove c'è conflitto c'è disordine. Vi prego di capirlo molto semplicemente - una volta compreso, troverete... che osservando il disordine in se stessi, senza nessuna distorsione, senza voler portare ordine dal disordine, cercando di imporre sul disordine quello che pensate sia ordine, ma osservarlo senza alcuna scelta, senza distorsioni. Da quell'osservazione deriva un ordine supremo, il bene più alto.
32:28 E in questo c'è una rivoluzione totale. E da quel cambiamento radicale interiore, deriva l'ordine esteriore, e non viceversa. Noi vogliamo prima l'ordine esterno ma non è mai stato possibile - tutte le rivoluzioni, inclusa quella comunista, hanno detto: "Dimentica l'ordine interiore, cerchiamo di avere l'ordine dello Stato". E voi sapete che cosa accade, ogni rivoluzione ha fatto così, cercando di portare l'ordine esterno senza fare attenzione all'ordine psicologico, all'ordine supremo dentro di sè. Ordine significa non soltanto virtù, ma anche amore.
33:44 E che cos'è l'amore? Mi chiedo se vi siete mai posti questa domanda, che cos'è l'amore - vero? Che cos'è l'amore, come lo scoprirete? Scoprirete che cos'è solo attraverso ciò che non è, attraverso la negazione si trova il positivo. Ma se perseguite il positivo, allora si tratta di una proiezione della mente. Quando negate tutte le proiezioni della mente, negare nel senso di metterle da parte, negarle, allora scoprite che cos'è.
35:02 E' questo che faremo, scoprire che cosa non è, per scoprire che cos'è. Possiamo continuare? Bene. Dicevamo, che cos'è l'amore - sapete, questa è una delle cose più importanti nella vita. Quando c'è amore, potete fare quello che volete, allora non c'è conflitto, non c'è nessun male, c'è grande beatitudine, ma immaginare che cosa sia la beatitudine e perseguirla, non è amore. Perciò dobbiamo vedere che cosa non è, per incontrare che cos'è. Non si tratta di ricercare l'amore, o di coltivarlo - come potete coltivare l'amore? Tutto quello che si coltiva è il prodotto della mente, il prodotto del pensiero; è come una mente che persegue l'umiltà, dicendo: conosco la vanità e devo coltivare l'umiltà. Ma quando una mente piena di orgoglio e vanità, coltiva l'umiltà, è ancora vanità. Come quei santi che fingono di essere umili, perché hanno coltivato l'umiltà. Perciò quello che faremo è di scoprire cosa non è,
37:29 non tramite me, non tramite chi vi parla, assolutamente, ma ascoltando voi stessi per scoprire cosa non è e se non lo è, spazzarlo via all'istante. Se non lo spazzate via, se non scompare, allora siete presi nel tempo, siete schiavi della parola e del verbo "essere". E quindi non c'è amore.
38:14 Perciò prima ci chiediamo che cosa non è. Ovviamente non è gelosia, non è invidia, e il vostro amore è limitato prigioniero della gelosia, dell'invidia. Vero? E quando lo vedete, che quello che chiamate amore è impigliato nella brutalità della gelosia, vedetelo, osservatelo, e in quell'osservazione la gelosia se ne va, e non sarete mai più gelosi, nè invidiosi.
39:29 Vi prego, fatelo mentre ne parliamo. L'invidia c'è solo quando si fanno paragoni. E l'amore è forse paragone? Perciò, mettete da parte tutti i paragoni, cioè tutte le invidie. Poi, l'amore è piacere? Questo diventa un po' più difficile. Per la maggior parte di noi, l'amore è piacere - che si tratti di amore sessuale, o l'amore di Dio o amore per - Dio sa che altro. E' basato sul piacere. L'amore per la rispettabilità è la vera essenza della mente borghese. Quindi, l'amore è piacere?
41:07 Osservatelo, per favore. Ieri sera stavamo parlando di che cos'è l'amore - il prodotto del pensiero, ieri avete provato diversi tipi di piacere, e ci pensate sopra, ci costruite sopra immagini su immagini e questo vi stimola e vi dà piacere, sessuale o di altro tipo, e questo lo chiamate amore. Ed è amore? Perché nel piacere c'è frustrazione, c'è dolore, c'è angoscia, c'è dipendenza. Non dipendete psicologicamente da qualcuno? E quando lo fate, quando dipendete da vostra moglie o marito - o quello che sia, e dite "Io ti amo", è amore? In quella dipendenza non c'è paura?
42:30 Voi siete il prodotto del vostro condizionamento, siete il prodotto della vostra società, siete il prodotto della propaganda, religiosa o altro - per 2000 anni; o 10.000 o 5.000 anni in India vi è stato detto in che cosa credere, che cosa pensare. E voi ripetete quello che altri hanno detto. Tutta la vostra educazione è così, la ripetizione di quello che avete imparato dai libri. E voi siete quello, siete condizionati, non siete liberi, felici, vitali, esseri umani appassionati. Siete esseri umani timorosi e perciò di seconda mano. siete pieni dell'autorità di altri; o della vostra piccola autorità personale, della vostra conoscenza - sapete qualcosa su una materia e diventate un'autorità.
43:50 Perciò non siete liberi. E intellettualmente - guardate - siete liberi? Senza ripetere quello che altri hanno detto, senza ripetere quello che avete imparato all'università o studiato sui libri. E che cosa avete sperimentato? Pensateci, vedrete che cosa avete sperimentato. Avete sperimentato qualcosa che riconoscerete sempre, altrimenti non è un'esperienza. Quindi la vostra esperienza è sempre vecchia, come è sempre vecchio il pensiero - non è mai nuovo, perché è la risposta della memoria.
44:57 Perciò - perdonate se ve lo ripeto - voi siete esseri umani di seconda mano, intellettualmente, emotivamente. Andate da qualche parte a imparare come essere sensibili. Buona idea, vero? Farsi insegnare da un altro come pensare.
45:32 Perciò, moralmente, intellettualmente, nel profondo, non siete liberi, e quindi siete liberi solo nella vostra espressione sessuale. Ed è per questo che è diventata così straordinariamente importante. Lì sieti completi, liberi, benché anche lì ci siano dei problemi, atteggiamenti e azioni nevrotici. Perciò il sesso diventa importante quando tutto il resto non lo è, quando la vita, nella sua totalità, non solo il sesso, la vita include il vivere, la vita include ciò che è amore, ciò che è la morte, tutto il movimento del vivere, quando questo non ha significato, allora un frammento chiamato sesso, diventa straordinariamente importante e vitale. Quando non siete appassionati della libertà, interiormente, allora vi appassionate con lussuria al sesso, tutto qui. E lo associate all'amore, al piacere. E vi associate la tenerezza, la gentilezza, potete essere sessualmente molto teneri, gentili, pieni di riguardo, ma esteriormente siete distruttivi, uccidete quello che vi sta intorno - mangiate animali, andate a caccia. Così, il vostro amore è basato sul piacere e quindi si tratta di amore? Di sicuro l'amore non è nulla di tutto questo; compassione significa passione per tutti, non per il vostro piccolo particolare desiderio.
48:39 Perciò, quando capite che cos'è il disordine osservando molto da vicino, da quello nasce l'ordine. E l'ordine ha la propria disciplina cioè la propria virtù, quindi quell'ordine è suprema bontà e perciò amore, che non ha nulla a che vedere con il piacere, perché il piacere contiene il dolore. L'amore è godimento, l'amore è gioia, non quella cosa striminzita che l'uomo ne ha fatto. E per scoprire che cos'è l'amore, dovete anche comprendere che cos'è la morte. Giusto? Volete davvero capire che cos'è la morte? Sì? Ne dubito moltissimo, perché avete tutti molta paura della morte. non è così?
50:22 Oppure credete in un'altra vita, e così non avete paura. Avete razionalizzato la vostra vita, sapendo che arriverà a una fine, questa misera, povera piccola vita che si vive, e ne avete paura, perciò dite... "Cerchiamo di razionalizzarla, pensiamoci, chiariamo". - sapete, cose del genere. Oppure credete in un'altra vita. Tutta l'Asia crede in un'altra vita, milioni di persone credono nella reincarnazione. Ma non si chiedono mai che cos'è che si reincarna. Credono che ci sia un'entità permanente che si reincarna, ecc. Non ne parliamo adesso. Se credete nella reincarnazione, allora quello che conta è come vivete adesso, giusto? Perché ne risponderete nella prossima vita. Di come vivete, di quello che fate, che pensate, della vostra moralità. Perciò, anche se credete nella reincarnazione, quello che conta è come vivete ora. Quindi dovete affrontare la morte, senza posporla fino alla vecchiaia, o per qualche incidente, o malattia, ecc. - dovete incontrarla, dovete comprenderla, senza averne paura.
52:41 Diciamo che dobbiamo comprendere la vita ed evitare la morte. Ma se vedete la vita nella sua totalità in cui c'è questo vivere e questa cosa straordinaria chiamata amore, e morte, come un'unità totale, non come tre cose separate, allora che cos'è la morte? L'organismo, per usura, malattia e tutto il resto, giunge alla fine - e finisce più in fretta quando c'è conflitto. Tutti i vostri fallimenti sentimentali e tutto il resto, sono causati... da un modo di vivere troppo emotivo, contraddittorio. L'organismo finisce. O dite che è la sua fine, finito; oppure, cosa che non diciamo, che finisce tutta la struttura e la natura del "me", il "me" che si è diviso in noi e loro, noi e quelli, noi e voi, quel "me" è il centro del conflitto.
54:30 Ora, quel "me" può morire ? Non alla fine, ma ogni giorno, e allora saprete che cos'è la morte, così che la mente è sempre domani sarà fresca perché siete morti al passato. State seguendo tutto questo? No signori, fatelo, non seguitelo. Morite ai vostri piaceri, morite ai vostri mobili - è questo che siete, i vostri mobili: che si tratti di una sedia o dei mobili che avete accumulato nella vostra mente, e che chiamate conoscenza. Dovete morire ogni giorno a tutto quello che avete accumulato. Ed è quello che vi succederà, comunque. Questo significa, svuotare la mente da tutto il conosciuto, così la mente diventa sommamente innocente. Solo una mente simile ha quella straordinaria qualità religiosa di purezza che può incontrare ciò che viene chiamato illuminazione.