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SD70T4 - Che cos’è la meditazione?
Quarto discorso pubblico
Università Statale di San Diego, California, USA
9 aprile 1970



0:14 Questa sera parleremo insieme... di che cos'è la meditazione. Ma prima di parlarne, trattandosi di un problema molto complesso e intricato, credo che dovremmo essere molto chiari su quello che cerchiamo. Noi stiamo sempre cercando qualcosa, specialmente... coloro che hanno un orientamento religioso, e perfino gli scienziati, la ricerca è diventata importante - ricercare. Che cosa cerchiamo? Penso che debba essere molto chiaro... e compreso con certezza prima di parlare
1:39 di che cos'è la meditazione e perché mai si dovrebbe meditare. E qual è lo scopo della meditazione, dove ci porta? Prima di parlarne dobbiamo essere chiari su che cosa stiamo cercando, ciascuno di noi. E la parola cercare, ricercare, rincorrere, scovare, implica che noi già sappiamo più o meno quello che cerchiamo. Quando diciamo che stiamo cercando la verità e che cerchiamo Dio, se abbiamo una mentalità religiosa, o che cerchiamo una vita perfetta, ecc. nella nostra mente dobbiamo già avere un modello o un'immagine o un'idea di che cos'è. E per trovarlo dopo averlo cercato, dobbiamo già conoscerne i contorni, il colore, la sostanza.
3:27 Nella stessa parola ricerca è implicito che abbiamo perso qualcosa e che dobbiamo trovarlo. E che quando lo troveremo saremo in grado di riconoscerlo, il che significa che lo conosciamo già - e tutto quello che dobbiamo fare è di rincorrerlo, cercarlo. Quindi, la prima cosa di cui rendersi conto è di non cercare, perché quello che si cerca è predeterminato, è quello che si desidera; se siete infelici, soli, disperati, cercherete, sperando di trovare compagnia qualcosa che vi sostenga, e lo troverete, di sicuro.
4:45 Perciò, nella meditazione, qualsiasi forma di ricerca deve finire. Come dicevamo l'ultima volta che ci siamo visti qui, bisogna gettare le fondamenta, le fondamenta dell'ordine, che è rettitudine, che non è la rispettabilità. La moralità sociale non è affatto moralità, ma una moralità, un ordine, una virtù che derivano dalla comprensione del disordine, è una cosa molto diversa. Dicevamo che il disordine deve esistere finché c'è conflitto, sia esternamente che dentro di noi.
6:05 Portare ordine è comprendere il disordine. Quindi, l'ordine non è secondo un modello, o secondo qualche autorità, o secondo la nostra particolare esperienza. E questo ordine ovviamente deve avvenire senza sforzo, perché lo sforzo distorce.
6:52 Stiamo comunicando fra di noi? Perché stiamo parlando di qualcosa di molto, molto difficile come portare ordine senza controllo. E questo ordine può esistere solo quando comprendiamo il disordine, le sue origini, come nasce questo disordine, che è conflitto, che è dentro di noi, comprenderlo, non superarlo, non strozzarlo, non sopprimerlo, ma osservarlo. E osservarlo senza distorsioni, senza scelta, senza nessun impulso compulsivo, direttivo, è un compito molto arduo.
7:45 Quindi l'ordine, che è virtù, nasce senza alcuno sforzo... quando c'è la comprensione del disordine. Il controllo implica repressione o rifiuto, esclusione, e una divisione fra il controllore e la cosa da controllare, e quindi conflitto. Quindi, se si comprende tutta questa faccenda, il controllo e la scelta finiscono. Come abbiamo spiegato, il controllo implica divisione, fra colui che controlla e la cosa da controllare. E in questa divisione c'è conflitto, c'è distorsione. E quando lo capite veramente, che il controllore è il controllato, allora il conflitto e il controllo in qualsiasi forma, finiscono, ed è la fine della divisione... e quindi c'è comprensione, capacità di capire. Quando c'è comprensione di "ciò che è", non c'è bisogno di controllo. Quindi sono queste le due cose essenziali che vanno comprese completamente se vogliamo parlare di che cos'è la meditazione - l'ordine, con la comprensione di che cos'è il disordine, e il controllo, con tutte le sue implicazioni, della sua dualità, contraddittorio, ...contraddizione. E, come abbiamo spiegato l'altro giorno, l'osservatore è l'osservato, colui che è arrabbiato e cerca di liberarsi dalla rabbia, è rabbia egli stesso. E quando si divide dalla rabbia o dalla gelosia, dalla disperazione o dal desiderio di successo, ci deve essere contraddizione e quindi conflitto e quindi distorsione. Giusto?
10:56 Queste sono le basi. E senza queste non potete assolutamente sapere che cos'è la meditazione. Non fatevi prendere in giro da tutti i libri che si scrivono sulla meditazione, da tutti quelli che vi vengono a dire come meditare, o dai gruppi che si formano per meditare. Perché vedete, se non c'è virtù, cioè ordine, ci deve essere distorsione, la mente deve vivere in contraddizione, sforzo. E come fa una tale mente a sapere o ad essere consapevole di tutte le implicazioni di della meditazione?
11:56 E, come abbiamo detto, bisogna anche - non intellettualmente, ma con tutto il proprio essere incontrare quella strana cosa chiamata amore, e quindi non c'è nessuna paura. Senza amore - sapete che cosa intendiamo per amore - l'amore che non è toccato dal piacere, dal desiderio, dalla gelosia, l'amore che non conosce competizione, che non divide fra il mio amore e il tuo amore. Ci deve essere quello. Tutto questo è necessario perché allora la mente, incluso il cervello, le emozioni, sono in completa armonia, così deve essere, altrimenti la meditazione diventa autoipnosi. Giusto?
13:24 Sapete, signori - non vi addormentate su queste cose. Perché, come abbiamo detto, stiamo comunicando fra di noi, stiamo cioè condividendo insieme, stiamo viaggiando insieme, voi non rimanete indietro mentre un altro va avanti, o procediamo insieme o niente del tutto, il che significa che dovete aver lavorato questa settimana, molto duramente, per scoprire l'attività della vostra mente, come funziona, le vostre attività egocentriche, Il "me" e il "non me", dovete aver preso familiarità con voi stessi... e con tutti i trucchi che la mente gioca a se stessa, le illusioni e gli inganni, le immagini, l'immaginazione che avete; le idee romantiche, perché una mente capace di sentimentalismo è incapace di amare, perché il sentimento genera crudeltà, brutalità e violenza, non amore.
15:09 Quindi spero tanto per voi, non per me, per chi vi parla, che abbiate riconosciuto in voi, più o meno a fondo, tutto questo. Si tratta di una disciplina ardua, impegnativa, una tremenda disciplina interiore, che significa imparare, non da un altro, ma imparare osservando quello che avviene in voi. E questa osservazione non è possibile se c'è qualche forma di pregiudizio, di conclusione, una formula secondo cui guardare. Se osservate secondo il pensiero di qualche psicologo, non state affatto osservando voi stessi, ma state osservando quello che ha detto lo psicologo, e osservate attraverso quello. Perciò non c'è autoconoscenza.
16:39 Questo implica una consapevolezza. Sapete, ci sono molte scuole in Asia e credo che si stiano insinuando anche qui, dove vi insegnano ad essere consapevoli, o come essere attenti. Ora, la prima cosa, se posso farvi notare, non unitevi a nulla, non unitevi a nessun gruppo, a nessuna organizzazione - Spero che qui non ci sia nessun capo di qualche organizzazione (risate) o di qualche gruppo. Non fatelo, perché vi serve una mente che sia capace... di stare in piedi completamente da sola, senza il carico della propaganda di altri... o dell'esperienza altrui. L'illuminazione non arriva attraverso un leader, o un maestro, viene attraverso la comprensione di "ciò che è", di ciò che è in voi, senza fuggire da voi stessi. Quindi, se posso suggerire con tutto il rispetto, non unitevi a nulla, specialmente se di tipo religioso dove vi promettono il Nirvana o Dio per 5 dollari, o vi danno qualche talismano in forma di parole - ne parlerò tra poco; perché la mente deve capire veramente quello che avviene in campo psicologico, nel suo proprio campo, deve essere consapevole di quello che accade, consapevole senza distorsioni, senza scelta, nè risentimento, nè amarezza, senza spiegazioni o giustificazioni, solo osservare.
19:37 Ora, se questo viene fatto felicemente, con facilità e gioia, non in modo compulsivo ma tranquillamente, felicemente, senza sperare di raggiungere qualcosa, perché se avete delle speranze state fuggendo dalla disperazione, perciò bisogna comprendere la disperazione, non far ricorso alla speranza. La disperazione c'è solo quando non c'è la comprensione di "cio che è". Dalla disperazione deriva l'amarezza. Nella comprensione di "ciò che è" non ci sono nè disperazione nè speranza.
20:50 Tutto questo è chiedere troppo alla mente umana, non è vero? Se non chiedete l'impossibile ricadete nella trappola del possibile. Ed è una trappola molto facile, bisogna chiedere il massimo dalla mente, la mente deve chiederlo, e anche il cuore, deve volere il massimo, altrimenti scivolerà nel più facile, nel possibile, nel conveniente, nel più comodo.
21:56 Siamo ancora tutti insieme? Verbalmente forse lo siete, ma la parola non è la cosa. Abbiamo fatto una descrizione. La descrizione non è la cosa descritta. Perciò, se volete fare un viaggio con chi vi parla lo dovete fare davvero, non in teoria, non come un'idea, è qualcosa che voi stessi osservate davvero, non lo state sperimentando. C'è differenza fra osservazione, esplorazione ed esperienza. Devo entrare in tutto questo? Non so come facciate a sopportarlo. (risate) Perché, vedete, questa è la vita di chi vi parla - e quindi può continuare all'infinito, perché lì c'è una fonte perenne. Ma per voi che ascoltate, a meno che anche voi abbiate viaggiato profondamente in voi, avrà ben poco significato.
24:12 Perciò stiamo chiedendo, che cos'è la meditazione? E perché mai dovremmo meditare, perché fare tante storie intorno a questa parola? Probabilmente alcuni di voi o molti, è la prima volta che sentono questa parola. Oppure ne avete già un concetto oppure qualche monaco errante vi ha già detto arrivando dall'India, che dovreste meditare e vi ha dato una formula. E voi, purtroppo, per via della vostra avidità perché si tratta di avidità e nient'altro - lo seguite. Qui non vi stiamo offrendo nulla - vi prego di capirlo, perché qualsiasi formula, metodo, qualsiasi sistema, diventa presto ripetitivo e meccanico, non importa chi vi dà quella formula o quel sistema. Se lo praticate, diventate quello che il metodo offre, e quello che il metodo offre non è la verità, perchè la verità è una cosa viva, il metodo è meccanico. E se lo praticate, nella pratica, voi guardate voi stessi, c'è colui che pratica e la cosa da praticare, quindi c'è divisione, quindi conflitto, quindi distorsione e quindi disordine. E' chiaro? Perciò non accettate nessun sistema, da nessuno.
26:51 Sì signori, questo significa che dovete osservare senza nessun appoggio, senza incoraggiamento. L'osservazione è completamente diversa dall'esplorazione nella quale è coinvolta l'analisi. Giusto? Nell'analisi c'è sempre colui che analizza e la cosa da analizzare. Nell'esplorazione - ci deve essere un'entità che esplora, perciò l'esplorazione è differente dall'osservazione. L'osservazione è un continuo imparare, non un continuo accumulare. Spero che vediate la differenza. Imparare è diverso da imparare per accumulare per poi agire o pensare. Nell'esplorazione voi accumulate, quindi la mente acquisisce; e acquisendo continua ad aggiungere qualcosa.
28:43 Indagare potrebbe essere logico, deve essere logico, sano, razionale... ma l'osservazione è completamente diversa - osservare senza l'osservatore. Ne abbiamo già parlato non ne parlerò adesso, perché non abbiamo tempo. Poi c'è tutta la questione dell'esperienza. Mi domando perché vogliamo fare esperienze. Ci avete mai pensato? Facciamo continuamente migliaia di esperienze, delle quali abbiamo cognizione o siamo inconsapevoli. Le esperienze accadono. Ma noi ne vogliamo di più profonde, di più vaste - perché? Non volete tutti delle meravigliose esperienze? Mistiche, misteriose, profonde, trascendentali, pie, spirituali - è questo che volete, vero? Perché? Non è forse perché la nostra vita è così scadente, così infelice, limitata, meschina? No? Perciò volete scordarvene e trasferirvi in una dimensione completamente diversa. Come può una piccola mente, preoccupata, paurosa, indaffarata per i mobili, con la cucina, con le preoccupazioni, un problema dopo l'altro, come può una simile mente sperimentare qualcosa di diverso dalle sue proiezioni e attività?
31:08 Volere esperienze più grandi significa fuggire da "ciò che è". E solo attraverso "ciò che è", è la cosa più misteriosa nella vita. Nell'esperienza è coinvolto anche tutto il processo del riconoscere, altrimenti non sapreste di aver avuto un'esperienza, dovete riconoscerla come piacevole o trascendentale o nobile o bella, felice, questo o quello. Altrimenti non la riconoscereste come esperienza.
31:56 Perciò, quando la riconoscete significa che la conoscevate già. Quindi la vostra esperienza di solito, per lo più, viene dal passato, e quindi non c'è nulla di nuovo in essa. Quindi c'è una differenza fra osservazione, vedere, esplorare, in modo critico, razionale, sano, e questa smania di esperienze.
32:40 Ora, se questo è chiaro, non verbalmente o intellettualmente... ma chiaro nel senso che avete messo tutto questo da parte completamente, compresi i metodi, gli scopi, la ricerca. Sapete, tutto questo è straordinariamente sottile, richiede una grande attenzione interiore. Allora possiamo chiederci che cos'è la meditazione, che cos'è tutto questo rumore che si fa sulla meditazione? Sono stati scritti molti libri, ci sono dei grandi - non so se siano grandi - degli yogi che vengono a insegnare come meditare. Ora, la prima cosa è che voi non ne sapete nulla, non è così? In effetti, a meno che non ve ne parlino. Vero? Cerchiamo di essere un tantino onesti. Ma tutta l'Asia parla di meditazione, è una delle loro abitudini, e un'altra è di credere in Dio o qualcos'altro. Si siedono per dieci minuti al giorno in una stanza... e meditano, si concentrano, fissano la mente su un'immagine - un'immagine creata da loro... o data da qualcun altro per propaganda, un'immagine. E per dieci minuti cercano di controllare la loro mente e combattono con il controllo, perché la mente vuole esplodere e lottare, trattenere e mollare, sapete è questo il gioco che fanno di continuo. E la chiamano meditazione. Giusto?
35:11 Quindi, che cos'è la meditazione? Innanzitutto, la mente questa mente che chiacchiera, che proietta idee, con le sue contraddizioni, che vive in costante conflitto e confronto, questa mente deve essere molto quieta, non è così? Per poter osservare, la mente deve essere straordinariamente quieta. Se voglio ascoltare quello che mi dite, devo prestare attenzione a quello che dite, non posso chiacchierare, non posso pensare a qualcos'altro. Non devo paragonare quello che dite a quello che so già. Devo veramente ascoltarvi completamente. Cioè, la mente deve essere attenta, silenziosa, deve essere quieta, non è così? Perciò, bisogna vedere la necessità che per osservare chiaramente la mente deve essere quieta. Per vedere chiaramente, la mente deve essere quieta.
37:03 E dato che è imperativo vedere chiaramente tutta la struttura della violenza, e guardarla, la mente deve essere completamente ferma. Perciò avete una mente ferma. Non so se state seguendo. Non dovete coltivare una mente ferma. Giusto? Perché coltivare una mente ferma implica qualcuno che coltivi nel campo del tempo, quello che spera di raggiungere. Guardate tutto quello che abbiamo detto, vedetene la difficoltà. Perchè tutti quelli che cercano di insegnare la meditazione, dicono di controllare la mente, la vostra mente deve essere assolutamente quieta. E voi cercate di controllarla, e quindi c'è una continua battaglia e passate quarant'anni a controllarla, che è una cosa completamente assurda, perché qualsiasi scolaro può concentrarsi, controllarsi. Non stiamo affatto dicendo quello, al contrario, stiamo dicendo, che la mente che osserva - per favore ascoltate bene, la mente che osserva - non analizza, non cerca esperienze, osserva soltanto, deve essere libera da qualsiasi rumore. E perciò la mente diventa completamente quieta. Se voglio ascoltarvi, devo ascoltarvi, senza tradurre quello che dite... o interpretare a modo mio quello che dite, senza condannarvi o giudicarvi. Devo ascoltare.
39:34 Perciò l'atto stesso dell'ascolto è attenzione, il che significa che non va praticato affatto. Se lo praticate, siete già disattenti. State seguendo?
39:58 Perciò, quando siete attenti e la vostra mente vaga, indicando che è disattenta, lasciate che vaghi e sappiate che è disattenta, la consapevolezza di quella disattenzione è attenzione. Non lottate con la disattenzione, non dite "Devo essere attento" - è infantile. Sappiate di essere disattenti, siate consapevoli, senza scelta, di essere disattenti. E allora? (risate) Ma quando in quella disattenzione c'è azione, siate consapevoli di quell'azione.
40:54 Il silenzio della mente è bellezza di per sè. Ascoltare gli uccelli, la voce di un essere umano, del politico, del prete, tutto il rumore della propaganda che continua, ascoltare in completo silenzio. Così sentite molto di più, vedete molto di più.
41:36 Ora, quel silenzio non è possibile se anche il vostro corpo, l'organismo, non è completamente tranquillo. Capite? Il vostro corpo, l'organismo, con tutte le sue risposte nervose, le sue agitazioni, i continui movimenti delle dita, degli occhi, sapete, tutta l'irrequietezza del corpo - deve essere completamente fermo. Avete mai provato a stare seduti completamente fermi, senza un solo movimento del corpo, compresi gli occhi? Fatelo qualche volta, e vedrete. Potete provare per 5 o 2 minuti, può bastare. Non dite "Come faccio a resistere per 10 minuti, per un'ora?" - non fatelo, quella è avidità. Basta farlo per 2 minuti. In quei 2 minuti tutto si rivela, se sapete come guardare.
43:19 Quindi, il corpo deve essere fermo, perché così il flusso del sangue alla testa aumenta. Se vi sedete accovacciati, in modo sciatto, è più difficile che il sangue fluisca alla testa. Questo significa che il corpo ha una propria intelligenza, che la mente ha rovinato, che il pensiero ha distrutto. Il pensiero cerca il piacere, e quindi vuole cibo saporito, seguite? mangiando troppo, indulgendo nel sesso, e in vari modi, costringendo il corpo a fare certe cose - se è pigro lo forza a non esserlo, o prende delle pillole per stare sveglio. In quel modo si distrugge l'innata intelligenza dell'organismo. E facendo così, l'organismo diventa insensibile. Perciò avete bisogno di grande sensibilità, quindi bisogna stare attenti a quello che si mangia - non voglio entrare nel discorso, dipende da voi. Se mangiate troppo sapete che cosa succede, tutto quelle cose orribili. Abbiamo bisogno di un corpo molto sensibile, sommamente intelligente. E quindi l'amore che non diventa piacere, l'amore allora è letizia, è gioia. Il piacere ha sempre un motivo, la gioia no, è senza tempo. Non potete dire "sono gioioso", quando lo dite la gioia se n'è andata. Se cercate la causa di quella gioia, volendo che si ripeta, non è più gioia.
46:36 Quindi ci sono queste tre cose essenziali - l'intelligenza del corpo, la capacità, la pienezza dell'amore senza le distorsioni del piacere, il che non significa che non esistano i piaceri, ma non distorcono la mente. Guardate, sapete, molti di noi hanno dei dolori, fisici in un modo o nell'altro. E quel dolore di solito distorce la mente, non è così? Vorrei non averli, vorrei stare meglio - sapete, si passano interi giorni, a pensarci. Perciò quando il corpo ha un dolore, guardiamolo, osserviamolo senza lasciare che interferisca con la mente. State seguendo? Fatelo, signori.
48:07 Quindi il corpo, la mente, incluso il cervello, il cuore, che si suppone sia l'amore, tutto questo deve essere in totale armonia. Ora, qual è il senso di tutto questo, qual è il senso di questa specie di vita, questa specie di armonia, che cosa c'è di buono in questo mondo, in cui tutti soffrono e uno o due persone hanno una vita estatica - che senso ha? Mi chiedo se qualcuno si stia ponendo questa domanda. Se vi fate questa domanda: "Che senso ha tutto questo?". non ne ha nessuno, affatto. Ma se nella vostra vita c'è questa cosa straordinaria, allora è tutto, allora diventate il maestro, il discepolo, il vicino, la bellezza della nuvola, siete tutto questo. E questo è amore.
49:59 Poi c'è un'altra cosa nella meditazione - volete che ne parliamo? Sapete, la mente che è sveglia... durante il giorno, funzionando secondo le modalità alle quali è stata allenata, la mente conscia, con tutte le sue attività quotidiane, continua anche durante il sonno - con le stesse attività - lo avete notato? Nei sogni avvengono delle azioni, di un qualche genere, succede qualcosa, ed è lo stesso che durante il giorno. Giusto? Perciò il vostro sonno è la continuazione delle ore di veglia. State seguendo?
51:18 Cominciate a sentirvi stanchi alla fine del discorso? Mi sorprenderei se non foste stanchi - dovete aver avuto una giornata dura... e questo non è un intrattenimento, è un vero lavoro, un lavoro che non avete mai fatto prima, quindi deve essere stancante.
51:54 Quindi, il sonno è una continuazione delle ore di veglia. E noi attribuiamo un mucchio di misteriosi significati ai sogni. E poi questi sogni necessitano di essere interpretati e ci sono dei professionisti che li interpretano per voi, mentre potreste osservarli da voi molto semplicemente, se guardate la vostra vita, durante il giorno. Perciò la domanda è: perché mai dovrebbero esserci dei sogni? Nonostante quello che dicono gli psicologi, che è necessario sognare, altrimenti si impazzisce. Ma quando avete osservato da vicino il vostro tempo da svegli, tutte le vostre azioni, l'egocentrismo, la paura, le ansie, le colpe, sapete, osservandole, stando attenti tutto il giorno. Allora vedrete che quando andate a dormire, dormite, senza sogni, perché durante il giorno avete osservato ogni movimento del pensiero, la mente ha osservato, attenta a ogni parola. Guardatelo e ne vedrete la bellezza, non la pesantezza ... non la noia dell'osservare, ma la bellezza di osservare.
53:58 Quindi, quando la mente è attenta durante il giorno, allora c'è attenzione nel sonno. Temo che... Non importa se capite o no, io vado avanti, perché qualcuno, un giorno, lo capirà. Ed è importante capirlo perché, la mente conscia, che è attenta di giorno, che si osserva, non può assolutamente toccare qualcosa di completamente diverso, nonostante sia attenta nel sonno ed è per questo che la meditazione, la cosa di cui abbiamo parlato per tutta l'ora, diventa straordinariamente importante e preziosa, piena di dignità, grazia e bellezza, quando comprendete l'attenzione, non solo durante le ore di veglia, ma anche durante il sonno. Allora la mente intera è completamente sveglia. E al di là di quello... qualsiasi forma di descrizione non è la cosa descritta, perciò non ne parliamo. Tutto quello che si può fare è di indicare la porta. E se volete andare, cominciare un viaggio da quella porta, tocca a voi camminare - al dil à di quello, nessuno può descrivere ciò che non si può nominare, che si tratti del nulla o del tutto, non ha importanza. Chiunque lo descriva non lo conosce. E chi dice di sapere, non sa.