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SD72CCTR - Cos'è la meditazione
Conversazione con Chugyam Trungpa
San Diego USA
15 febbraio 1972



0:20 K:In tutte le religioni, nelle religioni organizzate con i loro dogmi, credo, tradizioni e tutto il resto le esperienze personali hanno avuto un ruolo importante. La persona è diventata straordinariamente importante non gli insegnamenti, non la realtà, ma la persona. La maggior parte delle persone cerca esperienze personali e se si tratta di un'esperienza personale allora ha ben poco valore perché quell'esperienza non può essere altro che la proiezione delle proprie intenzioni, delle proprie paure, speranze e così via. Quindi le esperienze personali hanno poco valore in materia religiosa. Eppure, gli esseri umani, in ogni luogo, hanno enfatizzato la persona. La persona rappresenta per loro la tradizione, l'autorità, lo stile di vita tramite lei sperano di ottenere o raggiungere l'illuminazione, il paradiso o qualcos'altro. L'esperienza personale non ha alcun valore per quel che concerne la verità. Negare l'esperienza personale è negare il 'me' perché il 'me' è proprio l'essenza di tutte le esperienza, cioè del passato. E quando le persone religiose vanno in una missione o vengono in questo paese dall'India stanno facendo davvero della propaganda e questo non ha alcun valore in riferimento alla verità, perché allora diventa una bugia. Perciò, se mettiamo totalmente, completamente da parte, ogni esperienza
3:44 degli esseri umani, e i loro sistemi, le pratiche, i rituali i dogmi, i concetti - cioè, se lo possiamo fare concretamente non in modo teorico, ma concretamente spazzare via tutto questo allora qual è la qualità della mente che non si aggrappa più alla matrice dell'esperienza? Perché la verità non è qualcosa di cui si ha esperienza né è qualcosa verso cui si progredisce gradualmente non ci si arriva attraverso infiniti giorni di pratica sacrificio, controllo, disciplina. Se lo si fa allora è un'esperienza personale e quando c'è questo allora c'è divisione tra il 'me', la persona e la cosa di cui si fa esperienza sebbene si possa tentare di identificarsi con quell'esperienza con quella cosa, c'è comunque divisione. Vedendo tutto ciò, come le religioni organizzate hanno nei fatti distrutto la verità dando agli esseri umani dei miti assurdi per educarli vedendo tutto questo, e se lo si può mettere da parte che posto ha la meditazione in tutto questo? Che posto ha una guida, un guru, un salvatore, un prete?
6:24 Poco fa ho notato nel corridoio un indiano che predica la meditazione trascendentale, frequentando le sue lezioni e praticando ogni giorno si avrà una maggiore energia raggiungendo così finalmente qualche genere di esperienza trascendentale. E' davvero del tutto - non lo posso esprimere con troppa forza è davvero una grande calamità, che succedano queste cose. Quando vengono dall'India, o dalla Cina o dal Giappone per insegnare meditazione, fanno della propaganda. La meditazione è qualcosa che si pratica quotidianamente praticare significa conformarsi ad un modello, imitare, reprimere lo sa, quello che comporta conformarsi. Può, un tale conformarsi a qualche modello non importa quale sia, può mai portare alla verità? Ovviamente no. Allora che cos'è la meditazione, praticare un sistema, per quanto sia assurdo o nobile, praticare una cosiddetta meditazione trascendentale se ne vediamo la falsità, nei fatti non solo teoricamente vedere concretamente che non ha significato, allora cos'è la meditazione? Che cos'è, prima di tutto, la meditazione tradizionale che sia Cristiana o Indù, Buddista, Tibetana o Zen conosce i vari generi di meditazione e le loro scuole? Per me tutto questo non è affatto meditazione. Che cos'è la meditazione? Forse ne possiamo parlare, non crede?
9:30 Q:Sì, sono d'accordo.
9:36 K:Perché si dovrebbe fare della meditazione un problema? Abbiamo già abbastanza problemi, come esseri umani, sia fisici che psicologici, perché aggiungerne un altro con la meditazione? Mi segue? Perché dare agli esseri umani un problema in più quando ne hanno già mille? La meditazione è un modo per sfuggire i propri problemi per evitare la realtà, e quindi non è affatto meditazione? Oppure è capire il problema del vivere? Senza evitare la vita quotidiana con tutti i suoi problemi. Se questo non è capito, messo in ordine voglio dire, posso andare a sedermi in un angolo e seguire qualcuno che mi insegnerà la meditazione trascendentale o non-sensoriale e questo non avrà assolutamente significato. Giusto signore? Quindi che cosa significa per lei meditare, che cosa significa? Spero di non avere reso troppo difficile il dare una risposta avendo rifiutato tutto quanto, ogni genere di meditazione, di pratica il ripetere una parola con costanza, come fanno in India, in Tibet e in ogni altra parte del mondo, Ave Maria o qualche altra parola ripetere, ripetere, ripetere, non ha nessun significato. Si rende la mente più assurda e grottesca di quello che è.
12:00 Così se possiamo, indaghiamo insieme questa questione. E' perché esiste un'antica tradizione che si deve meditare e quindi meditiamo? Intendo dire, ricordo vagamente che quando ero un ragazzino essendo un Bramino, dovevo partecipare a certe cerimonie e mi veniva detto di sedere tranquillo, chiudere gli occhi, meditare di pensare, lo sa... - e tutto aveva un andamento prestabilito. Così, se potessimo insieme esaminare e capire che cos'è la meditazione quali sono le sue implicazioni, perché mai si dovrebbe meditare? Se è un problema... - mi segue? Se si fa della meditazione un altro problema, per l'amor di Dio, meglio evitarla. Capisce? Dato che gli esseri umani hanno già mille problemi, perché aggiungerne un altro? Potremmo quindi, insieme, condividere ed esplorare tutto questo? Osservando gli approcci tradizionali e vedendone l'assurdità. Perché vede, signore, se l'essere umano non diventa luce a sé stesso nulla ha valore perché se si dipende da qualcuno si è in uno stato di continua ansietà. Potremmo iniziare dall'osservare l'aspetto tradizionale? Perché si dovrebbe meditare?
14:51 Q:Non pensa che nella vita di un uomo quella meditazione accade come parte di una situazione intensa, viva?
15:06 K:Un essere umano ha innumerevoli problemi. Giusto? Prima di tutto li deve risolvere, non è così? Deve mettere in ordine la casa - la casa in cui vive che è il 'me' - i miei pensieri, le mie sensazioni le mie ansietà, sensi di colpa, dolori - devo portarvi ordine. Senza quell'ordine come posso procedere oltre?
15:43 Q:La questione è che se si cerca di risolvere il problema se si cerca l'ordine, nel cercarlo non sembra che si stia creando una maggiore confusione?
15:55 K:No, non sto cercando l'ordine. Sto indagando nel disordine e voglio sapere perché c'è disordine non voglio trovare l'ordine in quel caso troverei tutti i guru, tutta quella banda. Non voglio ordine voglio solo scoprire perché nella vita c'è questo caos, questo disordine. Un essere umano deve scoprire, non chiedere a qualcuno se c'è disordine.
16:33 Q:Sì, non lo si può scoprire intellettualmente.
16:38 K:L'intelletto è parte dell'insieme della struttura, non si può negare l'intelletto.
16:44 Q:Ma non si può usare l'intelletto per risolvere problemi intellettuali.
16:49 K:No. Non possono essere risolti a nessun altro livello che la totalità.

Q:Sì, è così.
16:56 K:Allora, per risolvere il problema del disordine, c'è bisogno della meditazione nel senso ordinario ed accettato della parola?
17:15 Q:Non direi nel senso ordinario, convenzionale ma della meditazione nel senso straordinario.
17:24 K:Cosa vuol dire con questo, se posso chiederlo?
17:27 Q:Il senso straordinario della meditazione è tentare di trovare di vedere il disordine come parte della direzione.
17:40 K:Vedere il disordine.
17:42 Q:Vedere il disordine come ordine, se preferisce.
17:45 K:Ah, no.
17:46 Q:Vedere il disordine come ordine.

K:No, vedere il disordine.
17:51 Q:Se si vede il disordine, diventa ordine.
17:54 K:Prima lo devo vedere.

Q:Vederlo con chiarezza.
18:01 K:Questo dipende da come si osserva il disordine.
18:08 Q:Non cercando di risolverlo.

K:Naturalmente no.
18:12 Perché se si cerca di risolverlo, lo si fa
18:14 seguendo un modello prestabilito...
18:18 Q:Un modello prestabilito.
18:20 K:...che è il prodotto del disordine, l'opposto del disordine. Perciò se si cerca di risolvere il disordine lo si fa sempre seguendo un'idea preconcetta di ordine. Cioè, l'ordine Cristiano, Indù o qualsiasi altro l'ordine Socialista o Comunista. Mentre se si osserva in modo intero, che cos'è il disordine? In quello non c'è dualità.

Q:Sì, lo vedo.
19:01 K:Come si può osservare il totale disordine in cui vive l'essere umano?
19:16 Il disordine che si vede in televisione, tutta quella pubblicità, l'agitarsi violento le assurdità, l'esistenza umana è un disordine totale uccidere, essere violenti e al tempo stesso parlare di pace. Arriviamo alla domanda: come...? - no. Cos'è l'osservazione del disordine? Si vede il disordine dal 'me' come separato dalla cosa che è disordine?
20:10 Q:Questo è già disordine.

K:Non è così?! Allora, guardo il disordine con gli occhi del pregiudizio le mie opinioni, conclusioni, concetti la propaganda di mille anni - mi segue? - che è il 'me'. Guardo il disordine senza il 'me'? E questo è possibile? Quindi questa è meditazione. Mi segue? Non tutta la spazzatura di cui si parla. Osservare senza divisione osservare senza il 'me', che è la vera essenza del passato il 'me' che dice: "dovrei", "non dovrei", "devo", "non devo". Il 'me' che dice: "devo ottenere", "devo raggiungere Dio", o qualcos'altro. Può esistere un'osservazione senza il 'me'? Vede, se questa domanda fosse posta a uno che medita in modo ortodosso, direbbe: "Non è possibile, perché il 'me' è qui. Quindi mi devo liberare del 'me' e per farlo devo praticare" e questo significa accentuare il 'me'. Attraverso la pratica si spera di negare la pratica attraverso la pratica spero di sradicare i risultati di quella pratica che è sempre il 'me', così si è intrappolati in un cerchio vizioso. L'approccio tradizionale, per come lo vedo io - per come lo si è osservato non come lo vedo io, ma come lo si è osservato nel mondo, rinforza il 'me' in un modo molto sottile, lo rinvigorisce il 'me' che si sederà vicino a Dio. Pensi all'assurdità della cosa! Il 'me' che farà l'esperienza del Nirvana o di Moksha o del paradiso, dell'illuminazione, non ha nessun senso. Vediamo che l'approccio tradizionale trattiene davvero l'uomo, l'essere umano nella prigione del passato, dando importanza alla sua esperienza personale. In realtà non si tratta di un'esperienza personale. Non si può sperimentare personalmente la vastità del mare è lì per essere guardato, non è il tuo mare. Mettendo da parte tutto questo emerge la domanda: è mai possibile vedere senza il 'me'? osservare il totale disordine degli esseri umani, le loro vite il modo in cui vivono, è possibile osservare senza divisione? Perché la divisione implica conflitto, come l'India e il Pakistan come la Cina, l'America e la Russia, conosce queste cose. La divisione politica crea il caos la divisione psicologica crea un conflitto senza fine, interiore ed esteriore. Porre fine a questo conflitto è osservare senza il 'me'.
24:45 Q:Non direi neppure osservare.
24:49 K:Osservare 'ciò che è'.
24:52 Q:Ma quando si osserva si giudica.
24:57 K:No, è proprio quello che intendo. Si può osservare con un senso critico, di valutazione.
25:09 Q:Non è un'osservazione totale.

K:E' parziale. Quando si osserva in modo totale non c'è nessuna valutazione.
25:17 Q:Non c'è neppure un osservatore.
25:19 K:Che cos'è la meditazione a quel punto?
25:23 Q:Quella è meditazione.

K:Quella è meditazione. Quindi nell'osservare il disordine, che essenzialmente è meditazione in quell'osservazione c'è ordine, non l'ordine creato dall'intelletto. La meditazione non è la ricerca personale di un'esperienza personale. Giusto? La meditazione non è la ricerca di un'esperienza trascendentale che vi darebbe molta energia per diventare più distruttivi. La meditazione non è una realizzazione personale, sedere vicini a Dio. La meditazione è una condizione della mente in cui il 'me' è assente e proprio quell'assenza porta ordine. Quell'ordine è necessario per poter andare oltre. Mi segue, signore? Senza quell'ordine tutto diventa una sciocchezza. E' come quelle persone che se ne vanno in giro a danzare cantando e ripetendo 'Krishna' e altre stupidaggini, quello non è ordine. Creano un disordine colossale. Allo stesso modo i Cristiani creano un grande disordine, gli Indù, i Buddisti. Finché si è chiusi in un modello si deve creare disordine nel mondo. Nel momento in cui si dice, 'L'America deve essere la super potenza' si sta creando disordine.
27:44 La domanda successiva che sorge da questo e che è necessario indagare è: può la mente osservare senza il tempo senza la memoria, che è il materiale della mente? La memoria e il tempo sono il materiale della mente. Può osservare senza questi due limiti, il tempo e la memoria? Perché se osserva con la memoria, la memoria è il centro, il 'me'. Giusto? E anche il tempo è il 'me', il tempo è evoluzione delle cellule cerebrali, evolvere, diventare, ecc. Può la mente osservare senza la memoria e il tempo? Questo è possibile solo quando la mente è completamente silenziosa. La gente tradizionale si rende conto di questo così dice: 'dobbiamo praticare per ottenere il silenzio'! Quindi controlla la tua mente - lei conosce gli artifici che usano.
29:32 Q:Non vedo nessuna particolare importanza nell'enfatizzare il silenzio della mente perché se si è in grado di vedere il modo non dualistico di guardare le situazioni allora si ha più energia a disposizione.
29:47 K:Si può avere più energia solo quando la mente è quieta, ovviamente.
29:53 Q:Ma enfatizzare il silenzio...
29:56 K:Ah, no. Abbiamo detto che per osservare il disordine, il 'me' con le sue memorie e la sua struttura di tempo non deve esistere allora in quella qualità c'è una tranquillità della mente che osserva. Quel silenzio non è una cosa acquisita con la pratica arriva in modo naturale quando si ha ordine. Vede signore, dopo tutto, quello che si può fare è indicare aiutare la persona ad arrivare alla porta tocca a lei aprirla, non si può fare più di questo. Tutta questa idea di voler aiutare la gente, di voler lo sa, si diventa un benefattore. E un benefattore non è assolutamente una persona religiosa. Proseguiamo con questo?

Q:Penso di sì. Rimane ancora qualcosa da quantificare se si enfatizza la pace assoluta.
31:59 K:Ah! Ho detto che l'ordine completo è la quiete completa della mente. La mente quieta è la mente più attiva.
32:18 Q:Volevo che lei dicesse questo.
32:21 K:E' la cosa più dinamica, non è solo una cosa morta.
32:25 Q:La gente potrebbe fraintendere.
32:27 K:Perché sono abituati a praticare quello che li aiuterà a diventare - quella è morte. Ma una mente che va in questa direzione, che ha indagato tutto questo diventa straordinariamente attiva e quindi tranquilla.
32:41 Q:Sì, è quello che intendo.
32:43 K:E' come una grande dinamo.

Q:Sì.
32:46 K:Quanto più è veloce tanto più è vitale. Naturalmente l'uomo, credo, vuole più energia, più energia per andare sulla luna, per vivere sotto il mare - mi segue? Lotta per avere sempre di più. E io penso che la ricerca per avere di più porta al disordine. La società dei consumi è una società del disordine. L'altro giorno ho visto da qualche parte dei fazzoletti di carta Kleenex, ben decorati! Mi segue? La domanda è: l'osservazione del disordine porta l'ordine? Questo è davvero un punto importante, perché in genere per le persone è necessario uno sforzo per portare ordine perché gli esseri umani sono abituati agli sforzi, a lottare, combattere, reprimere, sforzarsi. Ora tutto questo ha portato al disordine, socialmente, esteriore ed interiore. Giusto? E la difficoltà degli esseri umani è che non hanno mai osservato un albero, un uccello, senza divisione. Non avendo mai osservato totalmente un albero o un uccello non possono osservare totalmente sé stessi. Non possono vedere il disordine totale in cui si vive c'è sempre un'idea che parzialmente, in me, da qualche parte c'è ordine che sta osservando il disordine. Capisce cosa intendo? Così si inventa il sé superiore, che porterà ordine che metterà ordine nel disordine Dio è in te, prega Dio e lui porterà l'ordine. Sempre questo sforzo. Quello che stiamo dicendo è che dove c'è il 'me' deve esserci disordine. E se guardo il mondo attraverso il 'me' il mondo esterno o interno, non solo c'è divisione che porta conflitto quella divisione crea il caos, il disordine nel mondo. Se si osserva tutto questo in modo totale senza divisione, l'osservazione è meditazione. Per fare questo non è necessario praticare tutto quello che si deve fare è essere consapevoli con precisione di ciò che accade interiormente ed esteriormente, solo essere consapevoli. E' abbastanza, non è vero?