Krishnamurti Subtitles home


WA85T2 - Alla fine del dolore c'è la passione
Secondo discorso pubblico
Washington DC, USA
21 aprile 1985



0:24 Possiamo continuare da dove ci siamo interrotti ieri? Stavamo parlando della paura e della fine della paura. E stavamo anche parlando della responsabilità di ognuno di noi davanti a quello che sta succedendo nel mondo la terribile, spaventosa confusione in cui ci troviamo. Siamo tutti responsabili di questo, individualmente, collettivamente, religiosamente, e nonostante tutto quello che abbiamo combinato... dopo millenni di evoluzione, siamo ancora barbari, ferendoci, uccidendoci l'un l'altro, distruggendoci a vicenda. Siamo stati liberi di fare esattamente ciò che ci è piaciuto e questo ha creato caos nel mondo. La libertà non è fare ciò che piace ma piuttosto essere liberi da tutto il travaglio della vita, dai problemi di cui abbiamo trattato ieri mattina dalle nostre ansietà, dalle nostre ferite psicologiche da tutti i conflitti che abbiamo costruito in moltissimi millenni. Ed anche essere liberi dalla paura. Ieri pomeriggio abbiamo parlato di tutto questo.
3:00 Abbiamo anche detto che questo incontro non è una conferenza su qualche soggetto particolare, per informare o istruire per fornire un certo modello. E' invece nostra responsabilità, investigare insieme esplorare tutti i problemi della nostra vita, la nostra vita quotidiana. Non si tratta di speculazioni intellettuali o filosofiche ma di capire la pena quotidiana, la noia, la solitudine, la disperazione la depressione, il conflitto senza fine con cui l'uomo ha vissuto. Questa mattina dobbiamo coprire un bel pezzo di cammino. Ieri abbiamo anche fatto notare che questo non è un incontro in cui chi parla vi stimola intellettualmente, emozionalmente, o in altro modo. Dipendiamo molto dagli stimoli; é una forma di commercio: le droghe, l'alcool, e i vari mezzi per produrre sensazioni. E non vogliamo solo sensazioni, ma eccitamento, stimoli. Questo non è un incontro di quel genere. Siamo insieme per investigare nella nostra vita quotidiana; cioè, capire noi stessi, cosa siamo nei fatti, non in teoria non secondo qualche filosofo o qualche psichiatra, e così via. Se potete, mettete da parte tutto questo e guardate la realtà di ciò che siamo, senza divenire depressi o esaltati ma osservare, cioè capire l'intera struttura psicologica del nostro essere, della nostra esistenza.
6:46 Ieri abbiamo parlato del fatto che gli esseri umani per tutta la vita sono accompagnati da qualche paura. Che il tempo e il pensiero sono le radici della paura. Abbiamo visto cosa sono il tempo e il pensiero. Il tempo non è solo il passato, il presente e il futuro Ma nell'ora, nel presente, c'è tutto il tempo. Perché domani saremo ciò che siamo ora a meno che non ci sia un grande, fondamentale cambiamento nella stessa psiche nelle cellule cerebrali stesse. Abbiamo parlato di questo.
7:58 Dovremmo anche parlare, questa mattina, parlare ancora insieme per favore, si deve far notare che voi e chi parla stiamo intraprendendo un viaggio insieme, un lungo, complicato viaggio. Per intraprendere quel viaggio non si devono avere attaccamenti a nessuna forma o credo particolari. Perché ciò renderebbe impossibile quel viaggio. A nessuna fede, a nessuna conclusione o ideologia o concetto. E' come scalare l'Everest o qualcuna delle grandi, meravigliose montagne del mondo; si deve lasciare indietro molto non portare tutti i vostri carichi su per le colline, le montagne scoscese. Intraprendiamo insieme questo viaggio - chi parla intende insieme, non che lui stia solo parlando mentre voi siete d'accordo o in disaccordo; se riusciamo a mettere da parte completamente quelle due parole allora possiamo fare questo viaggio insieme. Qualcuno può camminare molto rapidamente mentre altri rimangono indietro ma è ugualmente un viaggio che si fa insieme.
10:00 Dovremmo anche parlare ancora insieme del perché gli esseri umani hanno sempre ricercato il piacere come opposto alla paura. perché vogliamo un piacere senza fine in modi diversi: sessuali, sensoriali, intellettuali il piacere del possesso, il piacere di acquisire una grande abilità il piacere che deriva dall'avere molte informazioni, conoscenza. E l'ultima gratificazione è quello che chiamiamo Dio. Come si è detto, per favore, non vi arrabbiate o irritate non vi venga voglia di lanciare qualcosa a chi parla. Questo è un mondo violento. Se non siete d'accordo vi uccidono. Questo è quello che succede. Qui non stiamo cercando di ucciderci l'un l'altro o cercando di convincervi di qualcosa.
11:47 Ma stiamo affrontando la verità delle cose, vivere senza illudersi. E' molto difficile osservare senza illudersi. Se vi illudete e non affrontate i fatti allora diventa impossibile guardare a se stessi così come siamo. Ma ci piace illuderci, le illusioni, ogni genere di inganno perché abbiamo paura di guardare noi stessi. Come abbiamo detto, guardare se stessi con chiarezza, accuratezza, precisione è possibile solo nello specchio della relazione; quello è l'unico specchio che abbiamo. Quando vi guardate mentre vi pettinate o vi fate la barba o qualsiasi cosa facciate alla vostra faccia - scusate. Vi guardate nello specchio - scusate - Mi dispiace! Sono contento che approviate. quando vi radete o vi guardate in faccia o vi pettinate; siete voi, è la vostra faccia, il vostro aspetto.
14:23 Esiste uno specchio in cui psicologicamente potete vedervi esattamente, precisamente, realmente come siete? Come abbiamo detto, quello specchio sono le nostre relazioni più o meno intime che siano, con un uomo o una donna; in quella relazione vedete quello che siete se vi permettete di vederlo. Vedete come vi arrabbiate, il desiderio di possesso e tutto il resto.
15:12 Senza sosta l'uomo ha ricercato il piacere nel nome di Dio nel nome della pace, nel nome di una ideologia ha avuto il piacere del potere avere potere sugli altri, potere politico. Avete notato che il potere è una brutta cosa quando dominate un altro, in qualsiasi modo: quando la moglie domina il marito o il marito domina la donna. Il potere è una delle cose perverse nella vita. E il piacere è l'altra faccia della medaglia della paura. Quando si capisce profondamente, seriamente la natura della paura... (ci siamo addentrati in questo ieri e non lo faremo di nuovo) allora il piacere, che è diletto, vedere qualcosa di bello vedere il tramonto o la luce del mattino, l'alba, i colori meravigliosi il riflesso del sole sull'acqua, tutto questo è un diletto. Ma noi facciamo di questo una memoria e coltiviamo la memoria come piacere.
17:34 Come abbiamo detto guardate solamente, non fate nulla intorno a questa cosa. Non so se siete entrati nella questione dell'azione. Che cos'è l'azione? Siamo così attivi dal mattino fino alla sera, non solo fisicamente ma psicologicamente, il cervello chiacchiera senza sosta passando all'infinito da un cosa all'altra durante il giorno e durante la notte i sogni, il cervello non è mai a riposo, è in perpetuo movimento. Non so se siete entrati nella questione dell'azione. Che cos'è l'azione, il fare? La parola 'fare' è il presente, non è aver fatto o fare nel futuro. Azione significa fare ora, correttamente completamente, con cura, in modo olistico... - se possiamo usare quella parola - azione che è intera, completa, non parziale. Quando l'azione è basata su qualche ideologia, non è un'azione, non è vero? E' conformarsi a un certo modello che avete stabilito perciò è un'azione incompleta o che segue qualche memoria, qualche conclusione. Se agite seguendo qualche ideologia, modello o conclusione c'è ancora incompletezza; c'è contraddizione in questo. E' necessario indagare in questo problema molto complesso dell'azione.
20:15 L'azione è in relazione al disordine o all'ordine? Capite? Viviamo in disordine, la nostra vita è disordinata, confusa; contradditoria: dire una cosa, farne un'altra; pensarla in un modo e agire quasi all'opposto. Allora, che cosa sono l'ordine e il disordine? Forse non avete pensato a tutte queste cose, quindi pensiamo insieme a tutto questo e guardiamo, per favore non lasciate che parli a me stesso. E' ancora mattina presto e avete un intero giorno davanti a voi; così proviamo insieme a essere consapevoli di questa domanda: cos'è l'ordine e cos'è il disordine e cos'è la relazione tra l'azione e l'ordine e il disordine?
21:55 Abbiamo spiegato più o meno cos'è l'azione; la parola 'agire' significa azione nel presente: siete seduti qui. E cos'è la relazione con il disordine? Che cos'è il disordine? Se volete guardate il mondo; il mondo è in disordine. Stanno accadendo cose terribili Pochissimi di noi sanno realmente cosa sta succedendo nel mondo della scienza, nel mondo dell'arte della guerra e le cose terribili che stanno accadendo in Russia; e la povertà in tutti i paesi, i ricchi e i poverissimi; sempre la minaccia della guerra, un gruppo politico contro un altro. Così c'è questo tremendo disordine. E' un fatto, non si tratta di un'invenzione o di un'illusione. Noi abbiamo creato questo disordine perché la nostra stessa vita è disordinata. Si sta cercando di portare ordine socialmente attraverso le riforme sociali e così via. Senza capire e mettere fine al disordine, cerchiamo di trovare l'ordine. E' come una mente confusa che cerca chiarezza. Una mente confusa è una mente confusa, non potrà mai trovare chiarezza. Ci può essere una fine al disordine nella nostra vita, nella nostra vita quotidiana? Non ordine in paradiso o in un altro posto ci può essere ordine nella nostra vita quotidiana? La fine del disordine, quando il disordine finisce c'è naturalmente ordine. Quell'ordine è vivo, non segue un certo modello o uno stampo.
25:25 Indaghiamo guardando a noi stessi e imparando su noi stessi. Imparare è diverso dall'acquisire conoscenza. Per favore questo è piuttosto... - se gentilmente prestate la vostra attenzione... un poco a questo - imparare è un processo infinito, senza limiti, mentre la conoscenza è sempre limitata. Imparare implica un'osservazione non solo visiva, ottica ma anche osservare senza distorcere minimamente, vedere le cose esattamente come sono.
26:46 Ciò richiede quella disciplina - la parola 'disciplina' come si è detto ieri, significa - la parola viene da 'discepolo'. 'Discepolo' è uno che sta imparando non la terribile disciplina dell'ortodossia, della tradizione o del seguire certe regole, comandi e così via, è imparare; imparare attraverso un'osservazione chiara, senza distorsioni. Ascoltando esattamente quello che l'altra persona sta dicendo, senza distorcere. E imparare non è accumulativo perché vi state muovendo. Capite tutto questo? Così imparando cos'è il disordine in noi stessi si stabilisce l'ordine molto naturalmente, facilmente, inaspettatamente. E quando c'è l'ordine, l'ordine è virtù. Non c'è altra virtù a parte un ordine completo che è moralità completa, non una moralità imposta o comandata.
28:50 Dovremmo poi parlare insieme dell'intera questione del dolore. Vi spiace? Perché uomini e donne, bambini dappertutto nel mondo, che vivano dietro la Cortina di Ferro (sfortunatamente per loro) oppure in Asia o India o Europa o qui, ogni essere umano che sia ricco o povero, intellettuale o solo un uomo comune come noi tutti noi attraversiamo ogni genere di sofferenza. Avete mai guardato un popolo che ha pianto per secoli? Che ha attraversato migliaia di guerre? Il marito, la moglie, il bambino. C'è un immenso dolore nel mondo. Non che non ci sia anche piacere, gioia e così via ma nel capire e forse nel porre fine al dolore troveremo qualcosa di molto più grande.
30:42 Quindi dobbiamo entrare in questa complessa questione del dolore. Se questo possa finire o se l'uomo sia condannato a soffrire per sempre; soffrire non solo fisicamente, il che dipende dall'ordine con cui si conduce la vita se il vostro corpo è drogato: alcol, tabacco, nicotina, alcol e tutto il resto, il corpo è stato distrutto. Psicologicamente, interiormente abbiamo sofferto enormemente senza, forse, parlarne mai. Oppure disperandovi. E durante questa lunga evoluzione l'evoluzione dell'uomo dall'inizio dei tempi fino ad ora ogni essere umano su questa terra ha sofferto. Soffrire non è solamente la perdita di qualcuno che vi piace o che pensate di amare è anche la sofferenza del poverissimo, dell'illetterato. Se andate in India o in altre parti del mondo vedrete gente camminare per miglia e miglia per andare a scuola bambine e bambini. Non saranno mai ricchi, non guideranno mai una macchina probabilmente non avranno mai un bagno caldo. Hanno un sari o un vestito, quello che indossano ed è tutto ciò che posseggono. Quello è dolore. Non per l'uomo che viaggia in macchina, ma l'uomo sulla macchina vede questo e prova dolore se è sensibile, consapevole. E il dolore dell'ignoranza; non l'ignoranza dello scrivere, della letteratura e così via, ma il dolore di un uomo che non conosce se stesso. Ci sono molti generi di dolore.
34:01 Stiamo chiedendo, può questo dolore finire in ognuno? C'è il dolore di una persona, in una persona, e il dolore del mondo. Migliaia di guerre, gente mutilata, ferita, una crudeltà terribile: non una forma di crudeltà particolare di cui state parlando molto una forma particolare, contro cui vi state ribellando ma vi non chiedete mai: esiste una fine alla crudeltà? Ogni nazione sulla terra ha commesso atroci crudeltà. E le stiamo ancora perpetuando. Le crudeltà portano un enorme dolore. Vedendo tutto ciò - non in un libro, non viaggiando come... un turista (i turisti vanno all'estero per divertirsi ammirare il panorama e divertirsi, una vacanza) ma se state viaggiando come un essere umano, osservando essendo consapevole, sensibile a tutto questo, il dolore è una cosa terribile. Può quel dolore finire?
36:18 Per favore, fatevi questa domanda. Chi vi parla non vi sta spingendo a provare dolore non vi sta dicendo che cosa sia il dolore è proprio davanti a noi, proprio davanti a voi. Non c'è bisogno di sottolinearlo, se tenete gli occhi aperti se siete sensibili, consapevoli di quello che succede in questo mondo mostruoso. Quindi fatevi questa domanda: se il dolore possa mai finire. Perché come per l'odio, quando c'è dolore non c'è amore. sofferenza, come ci può essere amore? Ci si deve porre questa domanda per quanto difficile sia trovare - non la risposta, ma la fine del dolore.
37:59 Che cos'è il dolore? Non solo la pena fisica e quella durevole, una persona che è paralizzata o mutilata o malata, ma anche il dolore di perdere qualcuno: morte. Parleremo della morte adesso. Il dolore è autocompassione? Per favore, indagate. Non si sta dicendo che lo è o no, stiamo chiedendo il dolore è portato dall'autocompassione, è uno dei fattori? Il dolore è portato dalla solitudine? Sentirsi disperatamente soli, anzi, isolati. Sentirsi isolati, essere in quella solitudine in cui non c'è relazione con niente.
39:43 Il dolore è una questione puramente intellettuale? Che deve essere razionalizzato, continuamente spiegato? O si può vivere con esso senza nessun desiderio di consolazione? Capite? Vivere con il dolore, non sfuggirlo, non razionalizzarlo non trovare nessuna illusoria o esclusiva consolazione: religiosa o qualche romantica e illusoria via di fuga ma vivere con qualcosa che ha un tremendo significato. Il dolore non è solo uno shock fisico quando si perde il proprio figlio o marito la moglie o ragazza, comunque sia è un tremendo shock biologico. Se ne è quasi paralizzati. Non conoscete tutto questo?
41:29 C'è anche la sensazione di una disperata solitudine. Si può guardare il dolore come è nei fatti in noi e restare con quello, tenerlo, non andarsene via. Il dolore non è diverso da chi soffre. La persona che soffre vuole correre via, fuggire, tentare di tutto. Ma guardarlo come guardate un bambino, un bel bambino tenerlo, non sfuggirlo mai. Allora guardereste da voi, vedreste davvero profondamente che c'è una fine al dolore. E quando c'è una fine al dolore c'è passione; non lussuria, non stimolo sensoriale, ma passione.
43:18 Pochissimi hanno questa passione perché siamo così consumati dalle nostre pene dalle nostre sofferenze, dai nostri rimpianti e vanità e tutto il resto. Abbiamo una grande quantità di energia... - guardate cosa sta succedendo nel mondo - nuovi gingilli, nuovi modi di uccidere gli altri... Andare sulla luna richiede tremenda energia e concentrazione sia intellettuale che concreta. Abbiamo acquisito una tremenda energia ma la dissipiamo con il conflitto e la paura attraverso un infinito chiaccherare su niente. La passione ha una tremenda energia. La passione non è stimolata, non ricerca gli stimoli è lì, come un fuoco che brucia. Arriva solo quando il dolore finisce.
44:55 Quando avete questo dolore, il suo finire, non è personale perché siete il resto dell'umanità, come abbiamo detto ieri pomeriggio. Tutti noi soffriamo. Tutti noi attraversiamo la solitudine, ogni essere umano su questa terra ricco o povero, istruito o ignorante ognuno attraversa tremende ansietà, consce o inconsce. La nostra coscienza non è ... non è vostra, è la coscienza dell'umanità. Nel contenuto di quella coscienza ci sono tutte le vostre credenze i vostri dolori, i vostri rimpianti, le vostre vanità, la vostra arroganza la vostra ricerca del potere, della posizione e tutto il resto. Tutto questo è la vostra coscienza, che è condivisa da tutti gli esseri umani. Perciò non è la vostra coscienza particolare. Quando lo si realizza davvero, non verbalmente o intellettualmente o teoricamente o come un concetto allora non solo eviterete di uccidere, di ferire ma avrete qualcosa che è totalmente differente che appartiene a una dimensione del tutto diversa.
46:52 Dovremmo anche parlare insieme di che cosa e' l'amore. Spero che tutto questo non vi annoi. Se volete potete riprendere fiato. Come è stato detto, dovremmo entrare in questa grande questione di che cosa e' l'amore. è diventato meramente sensuale, sessuale; l'amore è identificato con il piacere. Per trovare quel profumo si deve entrare nella questione di cosa non e' l'amore. Attraverso la negazione si arriva al positivo, non per la strada opposta. Sono chiaro? Attraverso la negazione di ciò che non è amore si arriva a ciò che è immensamente vero, quello che è amore.
48:37 L'amore non è odio: questo è ovvio. L'amore non è vanità, arroganza. L'amore non è nelle mani del potere. Le persone che sono al potere, che vogliono il potere non importa se è su di un bambino o se si vuole potere su un intero gruppo di persone o su una nazione, questo sicuramente non è amore. L'amore non è piacere, non è desiderio. Non so se avete tempo per entrare nella questione del desiderio. Forse possiamo. L'amore non è certo pensiero. Potete allora mettere da parte tutto questo: la vostra vanità, il senso di potere per quanto sia minuscolo, piccolo, è come un verme. Più potere avete, più è brutto - perciò in questo non c'è amore. Quando si è ambiziosi, aggressivi, tutti siete stati cresciuti così: ad essere aggressivi, avere successo, essere famosi tutto questo è completamente infantile, dal punto di vista di chi vi parla. Come ci può essere amore?
51:06 L'amore è qualcosa che non può essere inventato o coltivato. Giunge naturalmente, facilmente, quando non ci sono le altre cose. Imparando su se stessi si arriva a questo: dove c'è amore, c'è compassione; e la compassione ha la sua intelligenza. Quella è la suprema forma d'intelligenza, non l'intelligenza del pensiero l'intelligenza dell'astuzia, della frode e così via. Solo quando c'è completo amore e compassione c'è l'eccellenza dell'intelligenza che non è meccanica.
52:22 Dovremmo poi parlare della morte. Vogliamo? Siete interessati a scoprire che cos'è la morte? Cos'è il significato di quella parola; morire, morte, finire. Non solo finire, che cosa succede dopo la morte? Si portano con sè le memorie della propria vita? Tutto il mondo asiatico crede nella reincarnazione. Cioè, muoio, ho avuto una vita miserabile forse ho fatto un po' di bene qui e là e nella prossima vita sarò migliore, andrà meglio. E' basato sulla ricompensa e sulla punizione, come ogni altra cosa nella vita. Mi comporterò bene in questa vita e nella prossima sarò migliore. E' basato sulla parola 'karma', probabilmente l'avete sentita. La parola 'karma' significa in Sanscrito 'azione' - non ci voglio entrare. Esiste tutta questa credenza per cui dopo aver vissuto questa vita nella prossima avrete migliori possibilità, secondo quale vita avete condotto la ricompensa e la punizione. Nel Cristianesimo c'è tutta l'idea della resurrezione e così via.
54:46 Se possiamo per ora mettere da parte tutto questo realmente mettere da parte, non aggrapparsi a questo o quello, allora, cos'è la morte? Cosa significa morire? Non solo biologicamente, fisicamente, ma anche psicologicamente: tutta l'accumulazione delle memorie, le proprie tendenze, le capacità le idiosincrasie, quello che abbiamo accumulato, che si tratti di denaro conoscenza, amicizie, o qualsiasi altra cosa; tutto quello che avete acquisito. La morte viene e dice: "Mi spiace, non puoi portare nulla con te".
56:00 Che cosa significa, quindi, morire? Possiamo entrare in questa domanda? O vi fa paura? Allora che cos'è la morte? Come possiamo indagare in essa? Capite la mia domanda? Sto vivendo - prendo me stesso come esempio - sto vivendo, ogni giorno routine, meccanico, miserabile, felice, infelice, conoscete l'intera faccenda. E la morte arriva, a causa di un incidente di una malattia, per vecchiaia, per senilita' - che cos'è la senilità? Esiste solo per i vecchi? Non c'è forse senilità quando stiamo solo ripetendo, ripetendo, ripetendo? Quando agiamo meccanicamente, sbadatamente? Non è anche quella una forma di senilità?
57:52 La morte, poiché ne siamo spaventati non ne vediamo mai la grandezza l'aspetto straordinario, come un bambino, un neonato: un nuovo essere umano è venuto in essere. E' un evento straordinario. E quel bambino cresce e diventa quello che tutti voi siete diventati. Poi muore. La morte è qualcosa, deve essere una delle cose più straordinarie. Se ne siete spaventati non ne potete vedere la profondità e la grandezza.
59:08 Che cos'è la morte? Voglio trovare il significato della morte mentre sto vivendo. Sono in grado di pensare con molta chiarezza forse sono occasionalmente un po' annebbiato ma sono attivo, chiaro, e così via. Sto chiedendo a me stesso - non a voi - sto solo osservando; se volete osservate anche voi cos'è la morte. La morte significa certamente la fine di ogni cosa: la fine delle mie relazioni la fine di tutto quello che ho raccolto nella mia vita; tutta la conoscenza, l'esperienza, la vita idiota che ho avuto una vita senza senso, oppure ho cercato di darle un significato intellettuale; ho vissuto in quel modo (non personalmente, sto facendo un esempio) E la morte viene e dice: "Questa è la fine". Ma ho paura. Non può essere la fine. Ho avuto così tanto, ho collezionato così tanto, non solo mobili o quadri - se identifico me stesso con i mobili o i quadri o il conto in banca sono il conto in banca, sono il quadro, sono il mobile. Giusto? quando vi identificate completamente con qualcosa, siete quello. Forse tutto questo non vi piace, ma, per favore, ascoltate. Ho messo radici, ho costruito tante cose che mi circondano e la morte viene e spazza via tutto quanto. Mi chiedo, è possibile vivere con la morte sempre non alla fine di 90 o 100 anni - chi vi parla ha 90 anni - scusate. Non alla fine della propria vita ma posso, con tutta la mia energia, vitalità e tutto quello che succede, posso vivere sempre con la morte? Non intendo dire di commettere un suicidio - è troppo sciocco. Ma vivere con la morte che significa mettere fine ogni giorno a tutto quello che ho raccolto; finire.
1:03:35 Non so se avete esaminato la questione di cosa sia la continuità e cosa sia il finire. Quello che continua non può mai rinnovarsi, rinascere, essere pulito. Ciò che è continuo può ravvivarsi come state facendo in questo paese, ravvivate la religione. Come abbiamo detto, la parola ravvivare significa qualcosa che era appassito, morente e voi lo ravvivate. il ravvivarsi delle religioni, se ne fa tanto chiasso. E, non so se l'avete notato, le religioni organizzate e i guru e chi li segue sono persone tremendamente ricche. Grandi proprietà. Potete fare - religiosi. C'è un tempio nel sud dell'India: ogni tre giorni incassano un milione di dollari. Capite? Dio rende bene. Questo non è cinismo, è un fatto. Stiamo affrontando un fatto, non si può essere cinici o disperarsi, è così; senza essere ottimisti o pessimisti. Dovete guardare questi fatti.
1:05:38 Posso vivere con la morte, che significa che ogni cosa che ho fatto, raccolto - pena, dolore - finisce. Finire è più importante della continuità. La fine significa l'inizio di qualcosa di nuovo. Se state solo continuando, ripetete lo stesso modello con una forma diversa. Avete notato un'altra cosa strana? Abbiamo fatto una gran confusione nel mondo una tremenda confusione e organizziamo il riassetto di quel disordine politico, religioso, sociale ed economico. E quando una organizzazione o istituzione non funziona inventiamo un'altra organizzazione. Non risolvere mai la confusione ma creare nuove organizzazioni nuove istituzioni - questo è chiamato progresso. Non so se avete notato tutto questo. E' quello che stiamo facendo - migliaia di istituzioni.
1:07:22 L'altro giorno abbiamo parlato alle Nazioni Unite. La guerra continua, non l'hanno mai fermata, ma la stanno riorganizzando. State facendo esattamente la stessa cosa in questo paese. Non risolviamo mai la confusione. Dipendiamo dalle organizzazioni per risolvere; o da nuovi capi, nuovi guru, nuovi preti, nuove fedi e tutte quelle assurdità che ci sono in giro. Posso vivere con la morte... - che significa libertà, completa, totale, olistica libertà. Perciò in quella libertà c'è molto amore e compassione e quell'intelligenza che non ha fine, che ha immenso... Dovremmo anche parlare insieme di cosa sia la religione. Possiamo continuare? Non siete troppo stanchi? Chi vi parla non sta tentando di convincervi di qualcosa, credetemi: nulla! Non sta tentando di forzarvi con qualche stimolo o con altri mezzi. Stiamo entrambi guardando il mondo il vostro mondo personale e quello intorno a voi. Siete il mondo, il mondo non è diverso da voi. Avete creato questo mondo e ne siete completamente, totalmente responsabili. che siate un politico o un comune uomo della strada come noi.
1:10:17 Dovremmo parlare insieme di cosa è la religione. L'uomo ha sempre cercato qualcosa oltre tutta questa pena, ansietà, dolore. Se esista qualcosa che sia sacro, eterno che sia al di là della portata del pensiero. Questa è stata una delle domande fin dai tempi più antichi. Che cos'è sacro? Che cos'è quello che non ha tempo, che è incorruttibile, che è senza nome; che non ha qualità, nè limitazioni, che è senza tempo, l'eterno? Esiste qualcosa del genere? L'uomo ha posto questa domanda migliaia e migliaia di anni fa. Per questo ha adorato il sole, la terra, la natura, gli alberi, gli uccelli; dai tempi più remoti l'uomo ha adorato tutto ciò che vive su questa terra. Forse conoscete i Vedas e le Upanishad, mai menzionano Dio. Quello che è supremo, dicono, non si manifesta e così via, non voglio addentrarmi in tutto questo.
1:12:30 State anche voi ponendo questa domanda? State ponendo la domanda, esiste qualcosa di sacro? Esiste qualcosa che non è costruito dal pensiero come lo sono tutte le religioni organizzate che si tratti del Cristianesimo, dell'Induismo, del Buddismo e così via. Nel buddismo non c'è Dio. Tra gli Indù, come ho detto, ci sono circa 300.000 dei. E' molto divertente averne così tanti. Potete giocare con tutti quanti. Ci sono gli dei dei libri, Dio secondo la Bibbia... gli dei secondo il Corano, il mondo Islamico. Non so se avete notato che quando le religioni sono basate su dei libri come la Bibbia o il Corano, allora abbiamo i fondamentalisti, abbiamo persone che sono bigotte, meschine intolleranti, perché il libro dice così. Non avete notato tutto questo? In questo paese stanno nascendo dei fondamentalisti, che si riferiscono al libro. Non vi arrabbiate, per favore, guardate solamente.
1:14:30 Stiamo chiedendo, che cos'è la religione? Non solo cosa sia la religione, ma un cervello religioso, una mente religiosa. Per indagare in questo profondamente, non superficialmente ci deve essere libertà totale, libertà completa. Non libertà da questo o da quello, ma libertà nella sua interezza, per sè. Dobbiamo poi domandare anche - scusate - la parola 'religione' etimologicamente non ha non si è potuto spiegare questa parola. Ha avuto significati diversi in tempi ed età diverse. Stiamo chiedendo, quando c'è quella libertà, è possibile... vivere in questo brutto mondo, è possibile essere liberi dalla sofferenza, dolore, ansietà e tutto il resto?
1:16:05 Dovete poi anche scoprire cosa sia la meditazione: contemplazione in senso Cristiano e meditazione in senso Asiatico. Probabilmente la meditazione è stata portata in questo paese dagli yogi, dai guru e da tutte quelle persone superstiziose, tradizionali; e per questo meccaniche. Dobbiamo scoprire che cos'è la meditazione. Volete addentrarvi in questo? Vi diverte o volete farlo veramente? La meditazione è un genere di svago? Prima di tutto imparerò a meditare, capirò, poi agirò correttamente. Capite quale gioco si fa? O, se c'è ordine nella nostra vita, vero ordine, come abbiamo spiegato allora che cos'è la meditazione? E' seguire certi sistemi o metodi: il metodo Zen, la meditazione Buddista, la meditazione Indù e l'ultimo guru con la sua meditazione? Portano sempre la barba, hanno un sacco di soldi, conoscete tutta la faccenda.
1:18:02 Che cos'è la meditazione? Se è determinata, se è seguire un sistema, un metodo praticare giorno dopo giorno, che succede al cervello di un uomo? Diventa sempre più ottuso. Non lo avete notato? Quando continuate a ripetere, potrebbe essere la nota stonata, ma la ripetete. Come un pianista, se studia da solo e suona una nota sbagliata continuerà a suonare sempre quella. La meditazione è qualcosa di completamente diverso? Non ha niente a che vedere con metodi, sistemi, pratiche; perciò non può mai essere meccanica. Non può esistere una meditazione cosciente. Capite quello che sto dicendo? Vi prego di capirlo. E' come un uomo che vuole il denaro e lo insegue; qual'è la differenza tra i due? Meditate coscientemente, volendo raggiungere la pace, il silenzio, e tutto il resto. Quindi sono uguali: l'uomo che insegue il denaro, il successo, il potere e quello che insegue la cosiddetta spiritualità... Allora esiste una meditazione che non sia determinata, praticata? Esiste, ma richiede enorme attenzione. Quell'attenzione è una fiamma quell'attenzione non è qualcosa a cui arrivare più tardi ma attenzione ora, ad ogni cosa, ogni parola, ogni gesto, ogni pensiero: dare attenzione completa, non parziale. Se ora state ascoltando parzialmente, non state dando un'attenzione completa. Quando siete completamente attenti non c'è sè, non c'è limitazione.
1:21:12 In breve, devo finire - il cervello ora è pieno di informazioni ingombro, non vi è spazio e si deve avere spazio, ci dev'essere spazio. Spazio significa energia; quando non c'è spazio la vostra energia è molto, molto limitata. Il cervello - chi vi parla non è uno specialista del cervello sebbene ne abbia parlato molto con altri scienziati... - non che questa sia una raccomandazione - sperimantano sugli animali, su teorie, sull'accumulazione di conoscenze; ma noi non siamo scienziati, siamo uomini comuni gente comune, umile, che desidera scoprire. Esiste una meditazione che non è determinata, messa in uno stampo... Non voglio entrare in questo. Il cervello, che ora è così pesantemente carico di conoscenza, di teorie, di potere, posizione e così via ingombro di conflitti senza fine; non ha spazio. La libertà, la completa libertà consiste nell'avere quello spazio senza limiti. Il cervello ha una capacità straordinaria, ha un'infinita capacità ma noi lo abbiamo reso così piccolo e sciocco. Quando c'è quello spazio e quel vuoto e quindi immensa energia... - l'energia è passione, amore, compassione e intelligenza - allora c'è quella verità che è davvero benedetta, davvero sacra; ciò che l'uomo ha cercato da tempo immemorabile. Quella verità non si trova in nessun tempio nessuna moschea, nessuna chiesa. Non vi si giunge che attraverso... la comprensione di sè stessi, indagando, studiando, imparando. Allora esiste ciò che è eterno. Posso alzarmi? O vi volete alzare?